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Si indaga sull’esplosione di un pacco alle Poste di Foligno (video)

Indagini in corso sul pacco esploso nell’ufficio postale centrale di Foligno. L’esplosione non ha ferito il personale al lavoro in quel momento, pur generando comprensibilmente allarme. Anche perché dall’involucro è fuoriuscito del liquido, sul quale si stanno effettuando analisi da parte degli esperti.

Sul posto è intervenuto personale specializzato attraverso l’impiego di tecniche NBCR (Nucleare, Biologico, Chimico, Radiologico) al fine di garantire la massima sicurezza e procedere alla bonifica dell’area interessata.

Misure che sono scattate in via precauzionale, come da protocollo. Ma l’episodio non sembra destare allarme.

Valfabbrica, chiusura per lavori sulla Perugia – Ancona

Sarà chiusa al traffico per un giorno e due notti, a partire dalle 21:00 di lunedì 30 giugno fino alle 6:00 di mercoledì 2 luglio, la strada statale 318 “di Valfabbrica” (direttrice Perugia-Ancona). Una misura, spiega Anas, necessaria per consentire l’esecuzione di alcune attività di cantiere nell’ambito dei lavori in corso per l’ampliamento a quattro corsie.

Il traffico sarà deviato sul vecchio tracciato della statale con uscita obbligatoria allo svincolo di Valfabbrica e rientro allo svincolo di Casacastalda per il traffico in direzione Ancona (viceversa per il traffico in direzione Perugia).

Per contenere i disagi al traffico e ridurre al minimo la durata della chiusura, le operazioni si svolgeranno 24 ore su 24 senza interruzione.

I lavori

Nel tratto interessato saranno realizzati gli scavi di due bypass che serviranno a collegare trasversalmente le due canne della galleria Casacastalda e che consentiranno l’evacuazione in caso di emergenza, nonché l’accesso dei mezzi di soccorso in caso di incidente. Complessivamente sono previsti cinque bypass, di cui quattro pedonali e uno carrabile.

I lavori di raddoppio a quattro corsie, per un investimento complessivo di 135 milioni di euro, consistono nella realizzazione della seconda carreggiata, affiancata a quella già esistente e aperta al traffico nel 2016 in variante al vecchio tracciato della statale.

Il tratto da raddoppiare è lungo circa 3 km di cui 2,4 km in galleria: la galleria “Casacastalda”, lunga 1.545 m, e la galleria “Picchiarella”, lunga 874 metri. Comprende anche due viadotti per 190 metri complessivi: il viadotto “Tre Vescovi” e il viadotto “Calvario”.

Orvieto cardioprotetta, incontro per far ripartire il progetto

Come e perché si è arenato il progetto “Orvieto città cardioprotetta”? E’ possibile rilanciarlo ed eventualmente su quali basi?

Dell’argomento si parlerà nel corso di un incontro pubblico che il club Amici della stampa ha organizzato per venerdì 27 giugno alle 17 al museo Greco di piazza Duomo ad Orvieto per fare il punto sul progetto legato all’installazione dei defibrillatori che l’associazione “Amici del cuore” aveva promosso con l’ambizioso obiettivo di fare di Orvieto una delle prime città cardioprotette d’Italia. Un progetto che avrebbe dovuto prendere ufficialmente le mosse nel 2017, ma che è stato invece smantellato poco dopo.

“L’incontro dovrà servire a capire cosa è successo in quel periodo e per quale motivo la grande mobilitazione promossa dall’associazione “Amici del Cuore” che aveva portato anche allo svolgimento di corsi per rianimatori di centinaia di persone e alla raccolta di donazione per decine di migliaia di euro non sia andata a buon fine – spiegano i promotori dell’iniziativa – ma soprattutto sarà utile capire se sia possibile riproporre il progetto e, casomai, con quali condizioni e modalità organizzative e gestionali”.

L’incontro sarà aperto da un intervento di Giampiero Giordano, cardiologo, animatore dell’associazione “Amici del cuore” e promotore del progetto. Parlerà poi Giuseppe Germani, ex sindaco di Orvieto, in carica nel periodo in cui l’iniziativa avrebbe dovuto diventare pienamente operativa. Sarà poi la volta di Annalisa Mierla, vice sindaco di Umbertide che illustrerà il funzionamento di “Umbertide cardioprotetta”. Seguiranno interventi da parte del pubblico.

Personale del pronto soccorso ancora aggredito, le richieste dei sindacati alla Asl

Ancora un’aggressione ai danni del personale di Foligno. Stavolta, a subirne le conseguenze è stato il personale del pronto soccorso, vittima di aggressioni verbali e fisiche.

Un nuovo episodio di fronte al quale i sindacati, oltre ad esprimere solidarietà alle vittime, tornano a invocare interventi a difesa del personale sanitario.

“Non è la prima volta che accadono fatti di questo genere e la direzione dell’Azienda Usl Umbria 2, pur dopo le precedenti e numerose segnalazioni da parte delle sigle sindacali, continua ad ignorare questa grave situazione” afferma la Fp Cgil dell’Azienda Usl Umbria 2. Che aggiunge: “Dobbiamo essere tutti consapevoli, come lavoratori della sanità, che le aggressioni che subiamo sono frutto di una gestione della sanità fallimentare, dettata da logiche di mercato che hanno trasformato la salute in merce. Lavoriamo in un servizio sanitario sempre più smantellato, depotenziato, saturo e lontano dai pazienti. La carenza cronica di personale – spiega la Fp Cgil – ha come diretta conseguenza turni massacranti e compromissione della qualità delle cure, che mettono a rischio la salute di noi stessi lavoratori e dei pazienti, i quali sono costretti a subire tempi di attesa lunghissimi prima di ricevere assistenza. Questa situazione è inaccettabile e richiede interventi urgenti”.

Alla luce di tutto ciò, la Fp Cgil dell’Azienda Usl Umbria 2 formula precise richieste: “Aumento del personale al fine di potenziare il pronto soccorso e gli altri reparti in crisi; l’implementazione di misure concrete per migliorare le condizioni di lavoro e per prevenire il burnout; l’implementazione di protocolli di sicurezza efficaci per proteggere gli operatori dalle aggressioni da parte di utenti esasperati dai lunghissimi tempi di attesa; ripristino del posto fisso di polizia h24 in loco per facilitare interventi tempestivi”.

Anche la segreteria della Uil Fpl dell’Umbria e la segreteria aziendale di Uil Fpl della Usl 2 rinnova l’appello alla direzione dell’ospedale, “affinché si intervenga quanto prima a far fronte a tutte le criticità del nosocomio, più volte evidenziate dalle organizzazioni sindacali, sul fronte della sicurezza”.

“Occorre ribadire – spiegano i sindacalisti della Uil – che gli operatori sanitari non possono essere vittima di aggressioni perché agiscono già, purtroppo, al limite delle proprie possibilità, sempre sotto organico e seguendo alla lettera procedure che impongono iter da seguire e burocrazia. Condannando dunque il gesto, non si può negare che l’ospedale di Foligno presenti un problema di sicurezza del luogo di lavoro, direttamente afferente al Decreto ministeriale 81, che norma il settore. Problematica alla quale si aggiungono quelle dei carichi di lavoro e dell’organizzazione. Una concomitanza di fattori che rende la sostenibilità per il personale impossibile”.

“Sul fronte strettamente della sicurezza, l’ospedale di Foligno presenta un problema di costruzione: ha accessi ovunque e i reparti diventano insicuri senza più un controllo all’ingresso. Ricordiamo i problemi di sicurezza negli spogliatoi, per i quali l’azienda si era impegnata. Serve, finalmente e come chiediamo da tempo, la riattivazione della sorveglianza h24 all’ingresso, contingentando gli ingressi liberi, dopo un’ora eccessiva. Le aggressioni al personale sanitario – continuano Uil Fpl Umbria e Uil Fpl aziendale – restano qualcosa di inaccettabile e intollerabile, sulle quali chiediamo un definitivo cambio di passo. La direzione dell’azienda deve prendersi carico di questa emergenza ed intervenire, prima che episodi del genere possano avere esiti infausti”.

Esplosione poi l’incendio in casa, feriti due anziani

Prima l’esplosione, poi le fiamme uscire dalla finestra di un appartamento a Tavernelle di Panicale. All’interno c’erano due anziani, feriti in modo lieve. L’uomo ha riportato in particolare ustioni a un braccio. Entrambi sono stati comunque trasportati all’ospedale di Perugia per essere medicati e per ulteriori accertamenti.

L’allarme è scattato intorno alle17,15 e la scena è stata anche ripresa col telefonino da una persona che si trovava in strada.

Per spegnere l’incendio sono intervenuti i vigili del fuoco con una squadra della sede centrale di Perugia con autopompa serbatoio, autoscala e autobotte.

Sono in corso accertamenti per comprendere l’origine dell’esplosione, dovuta probabilmente ad un incidente in cucina.

L’edificio è oggetto di una ricognizione da parte dei vigili del fuoco, che hanno precauzionalmente fatto evacuare due appartamenti adiacenti a quello dove si è verificata l’esplosione.

L’Ue a Foligno per sostenere i Cluster umbri

Seconda tappa italiana, a Foligno, dell’evento internazionale Clusters meet Regions con cui la Commissione Europea, attraverso il confronto tra attori istituzionali, imprese, centri di ricerca e stakeholder locali ed europei, punta a implementare il ruolo dei cluster come motori strategici di transizione verde e digitale negli ecosistemi di innovazione regionali.

In Umbria sono presenti tre importanti e affermati cluster che operano in ambiti strategici come l’aerospaziale, l’e-mobility e la nautica. La tappa umbra dell’evento, organizzata tramite l’European cluster collaboration platform e in collaborazione con Regione Umbria e Sviluppumbria, è una delle due sole iniziative del Clusters meet Regions previste in Italia, oltre a quella di Milano che già si è svolta nel mese di marzo.

La due giorni umbra è ospitata a Palazzo Trinci. All’incontro inaugurale sono intervenuti Stefania Proietti, presidente della Regione Umbria, Luca Ferrucci, amministratore unico di Sviluppumbria, Alberto Valenzano della Direzione generale per il mercato interno, l’industria, l’imprenditoria e le pmi (Dg Grow) della Commisione europea, e Stefano Zuccarini, sindaco di Foligno. Presente anche l’assessore regionale allo sviluppo economico Francesco De Rebotti, il quale terrà le conclusioni nell’evento conclusivo del Clusters meet Regions.

“I cluster – ha dichiarato la presidente Proietti – sono lo strumento con cui il nostro Paese si sta approcciando alla nuova rivoluzione industriale, verde e hi-tech, che come Umbria dobbiamo saper cogliere per garantire lo sviluppo della regione e il futuro dei nostri giovani. Oggi a Foligno, a confrontarsi con le nostre imprese e istituzioni, c’è l’Europa che crede nei cluster. Anche con iniziative simili l’Unione Europea incentiva e sostiene le clusterizzazioni come strumento utile di sviluppo economico nel nuovo piano industriale italiano. Noi siamo al suo fianco”.

“I tre cluster umbri – ha commentato l’assessore De Rebotti – sono la dimostrazione di una grande capacità di fare squadra, rete e filiera. Con questo evento puntiamo a incentivare tale patrimonio e a rafforzare il legame tra imprese che insieme possono così affrontare con maggiore efficacia ed efficenza la transizione nel campo della sostenibilità ambientale e dell’innovazione tecnologica, attraverso prodotti di filiera. Questo è il nostro obiettivo, ovviamente facendo riferimento alle risorse europee della programmazione che sono indispensabili per sostenere le imprese umbre”.

“L’Umbria vanta una lunga tradizione di esperienze di cooperazione tra imprese – ha ricordato il presidente di Sviluppumbria, Luca Ferrucci – e, prima di altre regioni, anche a livello europeo, ha capito che la forza delle imprese non risiede nell’individualismo, ma nella capacità di mettersi insieme, in un gioco collettivo volto a rafforzare la competitività di ciascuno. La Regione Umbria e Sviluppumbria credono a tale modello e per quanto possibile continuanno a investirvi e a cercare di estenderlo”.

In platea, per partecipare anche agli incontri tecnici, ai workshop, ai panel e alle iniziative, presenti rappresentanti delle istituzioni, delle agenzie regionali e, soprattutto, delle imprese che fanno parte dei tre cluster umbri: l’Umbria Aerospace Cluster, che rappresenta l’industria regionale umbra operante nei settori dell’aeronautica, dello spazio e della difesa, composto da quarantasette imprese, con un fatturato aggregato di 800 milioni di euro e 4.600 lavoratori impiegati; l’Umbria Nautical Cluster, composto da nove imprese umbre operanti nell’industria cantieristica; l’Umbria e-mobility network, composto da diciassette aziende umbre operanti nel settore della mobilità sostenibile, con un fatturato consolidato di quasi 600 milioni di euro e 2.300 dipendenti.

“La Commissione Europea – ha sottolineato Alberto Valenzano – ha come obiettivo quello di rafforzare la politica dei cluster in tutta Europa e in particolare in Italia. Siamo qui per promuovere la politica dei cluster della Regione Umbria e i cluster locali, mettere in evidenza le best practice in questo ambito e motivare altre Regioni a seguire questa linea. Ma siamo qui a Foligno anche per fare incontrare i cluster umbri con quelli europei così da creare e rafforzare le partnership a livello continentale”.

Nella prima mattinata, intanto, si sono tenuti i primi panel di approfondimento moderati da Cillian Fani, segretario generale dell’Umbria Aerospace Cluster, (Regional Ecosystems – The role of clusters in Umbria in shaping industrial transformation of the region) e Marina Cecilia Sereni, responsabile attività e cluster internazionali di Sviluppumbria e coordinatore della rete Enterprise Europe Network, (Regional and national strategies and good practices – Addressing challenges for the future of the industrial transition).

Traffico di droga, maxi-operazione a Terni

Maxi-operazione a Terni contro il traffico di droga, scattata quando non era ancora l’alba, condotta dalla Squadra Mobile, coordinata dal Servizio Centrale Operativo, con il supporto di unità cinofile antidroga e antiesplosivi e di personale di rinforzo.

Per dare esecuzione alle 21 misure cautelari – nei confronti di cittadini italiani e nordafricani – emesse dal gip del Tribunale di Terni, Mastracchio, su richiesta del pm Panucci. Altre 10 persone, indagate a piede libero, sono state sottoposte a perquisizioni.

Ben 21 persone oggetto di una ordinanza di misure cautelari, altre 10 indagate a piede libero e oggetto di perquisizioni per traffico di droga. Dalle prime ore di questa mattina è in corso a Terni una articolata operazione di polizia giudiziaria, , per dare esecuzione appunto a 21 misure cautelari emesse dal GIP del Tribunale di Terni Mastracchio, su richiesta del pm Panucci.

In particolare, la Squadra Mobile, diretta dal Commissario Capo Lucattoni, ha dato esecuzione a 9 ordini di custodia cautelare in carcere, 8 sottoposizioni ad arresti domiciliari e 4 divieti di dimora con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Secondo le indagini, le persone indagate, da Terni gestivano un consistente spaccio di eroina, cocaina e hashish.

Proroga Zona Franca Urbana Sisma 2016, Confartigianato: “Bene, ora una strategia più ampia per ripartenza economica e sociale”

“Un piccolo ma significativo passo avanti nel percorso di rilancio dei territori colpiti dal sisma del 2016”. Così Confartigianato Imprese Terni accoglie la notizia della proroga della Zona Franca Urbana, che assicura sgravi economici alle imprese nelle zone del cratere del sisma 2016.

Un intervento agevolativo, evidenzia Confartigianato, che, seppur limitato nel tempo, continua a offrire un sostegno concreto alle imprese locali, aiutandole a far fronte alle difficoltà ancora presenti.

“È fondamentale che misure come questa – si legge nella nota dell’associazione – si inseriscano in una strategia più ampia e duratura per garantire una vera ripartenza economica e sociale delle aree terremotate. La piccola economia nelle zone montane del cratere sismico del 2016 rappresenta un pilastro essenziale non solo per la ricostruzione fisica dei territori, ma soprattutto per la rinascita delle comunità locali. Artigiani, agricoltori, esercenti e piccole imprese custodiscono saperi, relazioni e identità che danno vita ai borghi e ne garantiscono la stessa esistenza. Sostenere queste realtà significa ricostruire un tessuto sociale vivo, generare lavoro, fermare lo spopolamento e restituire futuro a territori fragili ma ricchi di risorse umane e culturali”.

“La ricostruzione del cratere sismico non può limitarsi al cemento e alle infrastrutture: serve una visione che rimetta al centro le persone, il lavoro e le imprese locali. La piccola economia è il vero motore delle aree montane, perché produce valore, coesione sociale e presidio del territorio. Confartigianato Imprese Terni è accanto agli artigiani e alle micro e piccole imprese al fine di garantire che possano essere protagonisti di un futuro possibile e sostenibile per questi luoghi” dichiara Mauro Franceschini, presidente Confartigianato Imprese Terni

“Nei borghi del cratere ogni bottega, ogni stalla, ogni laboratorio rappresenta una speranza di rinascita -aggiunge Michele Medori, segretario Confartigianato Imprese Terni -. Come Confartigianato crediamo che senza il rilancio delle attività artigiane e produttive, nessuna ricostruzione sarà davvero compiuta. Le comunità si ricostruiscono con il lavoro, la dignità e la continuità delle tradizioni: è questa la sfida che vogliamo vincere insieme”.

(nella foto Mauro Franceschini e Michele Medori)

Fondazione CR Città di Castello, il dottor Leveque è il nuovo presidente

Alessandro Leveque è il nuovo presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Città di Castello. Sarà coadiuvato dal vice-presidente Angelo Benedetti il vice-presidente.

Un cambio di guardia avvenuto nel segno della continuità e dell’attenzione al territorio.

Il Consiglio di amministrazione composto da, Maria Rita Bracchini, Luigi Schettino, Giovanni Cangi, Gianfranco Godioli, Angelo Benedetti, Tommaso Vannocchi e Alessandro Leveque, si è riunito e ha provveduto alla nomina del Presidente e di Vice Presidente, nelle persone di Alessandro Leveque e Angelo Benedetti.

“A nome del Consiglio di Amministrazione e di tutto l’ente – si legge nella nota della Fondazione – esprimiamo la più profonda gratitudine ai Presidenti e a tutti i C.d.A che si sono succeduti nel tempo, figure di altissimo profilo umano e professionale, che con visione, dedizione e spirito di servizio hanno contribuito in modo determinante alla crescita e al prestigio della Fondazione. I loro mandati sono stati caratterizzati da uno straordinario senso istituzionale e dalla capacità di coniugare valori fondanti con azioni concrete e durature.”

Con il nuovo CdA, la Fondazione intende proseguire con determinazione il cammino tracciato, rinnovando il proprio impegno a favore del territorio, dei cittadini e delle nuove generazioni. Il nuovo consiglio di amministrazione porta con sé un profilo autorevole, radicato nei principi di responsabilità sociale, innovazione e apertura al dialogo, elementi centrali per affrontare con fiducia le sfide future. Il cambio al vertice rappresenta non solo un passaggio formale, ma l’occasione per ribadire con forza il ruolo della Fondazione come istituzione viva, capace di ascoltare, costruire e generare valore in maniera inclusiva e trasparente.

“La comunità rimane al centro della nostra missione – ha dichiarato il neo presidente Leveque – e continueremo, con spirito rinnovato, a mettere in campo idee, risorse e progettualità in grado di contribuire in modo tangibile al benessere collettivo”.

Chi è Alessandro Leveque

Leveque ha iniziato la sua attività professionale nel 1987 come Ufficiale Medico presso la Legione Carabinieri di Perugia, per poi ricoprire, dal 1990 al 1994, il ruolo di Medico fiduciario della Polizia di Stato. In parallelo, tra il 1989 e il 2012 ha esercitato la libera professione in regime convenzionato, dedicandosi in particolare all’endocrinologia, alle malattie metaboliche e alla scienza dell’alimentazione, anche con incarichi di direzione sanitaria in strutture private. Dal 1992 al 1993 è stato Medico di Medicina Generale convenzionato con il SSN nell’ambito territoriale di Spoleto. Nel marzo 1993 ha intrapreso la sua lunga esperienza nel campo della nefrologia, diventando Dirigente Medico e poi responsabile di una Struttura Semplice di Dialisi presso l’U.O. di Nefrologia dell’Ospedale di Città di Castello, incarico mantenuto fino a dicembre 2006. Nel 2007 è stato nominato responsabile aziendale della U.O. Nefrologia e Dialisi della ASL 1, proseguendo dal 2013 come responsabile della Struttura Semplice Dipartimentale di Nefrologia e Dialisi degli Ospedali dell’Emergenza-Urgenza.

Dopo un breve incarico di direzione ad interim nel 2016, nello stesso anno ha vinto il concorso pubblico per la Direzione dell’Unità Operativa, ruolo che ricopre tuttora con continuità. Leveque si è sempre distinto per una visione umanistica della medicina, con un impegno concreto nel porre il paziente al centro del percorso di cura. Sotto la sua guida, l’Unità Operativa ha promosso modelli assistenziali orientati all’ascolto, alla personalizzazione delle terapie e alla qualità della vita dei pazienti nefropatici. Questo approccio, fondato sull’integrazione tra competenza clinica, innovazione e attenzione alla persona, rappresenta il cardine della sua attività professionale.

La Fondazione

La «Fondazione Cassa di Risparmio di Città di Castello» è la continuazione ideale della Cassa di Risparmio di Città di Castello fondata da un’associazione di privati cittadini e riconosciuta dal Governo Pontificio col rescritto del 10/2/1855 e dal Governo italiano con regio decreto del 13/4/1862. La Fondazione è una persona giuridica privata a base associativa ed è dotata di piena autonomia statutaria e gestionale. La Fondazione svolge la sua attività prevalentemente nel territorio di tradizionale radicamento e precisamente nei comuni di Città di Castello, San Giustino, Montone, Citerna, Umbertide, Lisciano Niccone, Pietralunga, Monte Santa Maria Tiberina, con particolare attenzione al territorio tifernate. La Fondazione non ha fini di lucro e persegue esclusivamente scopi di utilità sociale e di promozione dello sviluppo economico. Nel perseguire gli scopi di utilità sociale la Fondazione indirizza la propria attività nei settori dell’arte, della conservazione e valorizzazione dei beni e delle attività culturali e dei beni ambientali, dell’istruzione, della ricerca scientifica, della sanità e dell’assistenza alle categorie sociali deboli.

Trasporto scorie Ast, polemiche tra Italia Nostra e Fiom Cgil

Botta e risposta sul trasporto scorie delle lavorazioni Ast tra Italia Nostra e le organizzazioni sindacali. La sezione ternana dell’associazioni ambientalista aveva accusato: “Nonostante la tragica morte di Sanderson e i milioni dell’accordo di programma, il trasporto scorie fuse a mille e più gradi proseguirà allo stesso modo. Su gomma”

Accusando lil Gruppo Arvedi, ma anche politici, istituzioni e sindacati, di non aver affrontato il tema, nonostante la recente firma dell’Accordo di programma. Preferendo continuare sul “medioevo trasportistico – camion con paiola carica di scorie infuocate”.

Accuse a cui replica la Fiom Cgil di Terni “per onore della verità e per rispetto di una giovane vita caduta sul lavoro”.

“In primo luogo – osserva il segretario generale dell’organizzazione sindacale, Alessandro Rampiconi – la sede deputata per risolvere queste questioni specifiche non era l’accordo di programma, che pure è criticabile per alcune occasioni perse, nonostante il deciso passo in avanti. Subito dopo l’incidente mortale, grazie alla determinazione dei colleghi di Sanderson – ricorda Rampiconi –, si è protratto uno sciopero durato sei giorni e che ha tenuto ferma l’intera area a caldo di Ast. Quella lotta ha determinato un accordo che ha portato, tanto per citare gli elementi essenziali, un aumento delle pause e degli organici per gli operatori, una squadra di pronto intervento per il manto stradale e l’utilizzo del kirow solo per le paiole vuote, riservando il trasporto della scoria liquida al Kress, ritenuto dai lavoratori più sicuro in questa fase”.

“La Fiom Cgil di Terni, nel rispetto del lavoro della magistratura – aggiunge Rampiconi – si è messa sin da subito a disposizione degli organi inquirenti e ha prodotto documenti, comunicati e atti relativi a richieste di incontro a Tapojarvi, addirittura risalenti al 2020. Al riguardo, la nostra organizzazione sindacale valuterà ogni ipotesi procedurale possibile al fine di costituirsi parte civile quando sarà avviato il processo. Ricordiamo di essere l’unica organizzazione sindacale ad avere agito in questa direzione. Per tutti questi motivi – conclude il sindacalista – riteniamo inutili e dannose certe prese di posizione generiche e strumentali che sono irrispettose di chi si sta battendo con tutti i mezzi a disposizione per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, ma soprattutto per Sanderson e la sua famiglia che meritano giustizia e non gogna mediatica”.