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La birra artigianale umbra diventa un modello nazionale

Due deputati della Lega hanno presentato una proposta di legge per tutelare e valorizzare questo prodotto tipico

Nel corso del convegno “L’Umbria terra di birra” tenutosi lunedì 15 a Perugia, il presidente della Commissione Agricoltura della Camera, Mirco Carloni, ha annunciato che, insieme al collega e segretario della Lega Umbria, Riccardo Augusto Marchetti, ha depositato una proposta di legge proprio a sostegno della birra agricola e artigianale italiana. “L’Umbria – spiegano in una nota – ha dimostrato di essere un modello ed è per questo che sarà il riferimento a livello nazionale per quanto riguarda la promozione e la valorizzazione della birra agricola e artigianale.
Negli ultimi 15 anni la produzione di birra artigianale ha trovato sempre maggiore diffusione in Italia, coinvolgendo imprenditori, in gran parte giovani, c’è però la necessità di fornire una serie di strumenti a questa filiera, che si sta rivelando strategica per il rilancio dei territori attraverso la coltivazione di prodotti fino a pochi anni fa sconosciuti in Italia”.
“A sostegno delle aziende birricole – rendono noto – stiamo anche lavorando a un emendamento al Milleproroghe per chiedere la proroga del taglio delle accise sulla birra.

Si tratta di una misura importante volta ad aiutare concretamente la ripresa del comparto italiano della birra, garantendo lo sviluppo della filiera e l’aumento di produzione di materia prima nel nostro Paese. Nella proposta di legge abbiamo previsto l’istituzione di un Tavolo di mediazione tra i ministeri interessati al comparto, le agenzie, le realtà associative e produttive del settore e le Regioni. L’obiettivo è anche quello di redigere un piano comunicativo nazionale di promozione della produzione brassicola a livello di filiera e di prodotto finale. Abbiamo anche stabilito che vengano predisposte risorse per promuovere iniziative adeguate per coordinare l’attività e fornire impulsi economici e sistemici all’intero comparto brassicolo, – spiegano – con incentivi alle produzioni di orzo e di luppolo, che ancora non hanno raggiunto livelli tali da soddisfare completamente la domanda di prodotto nel mercato italiano. Abbiamo preso l’impegno di organizzare un incontro alla Camera dei deputati con produttori, associazioni di categoria e tutti i soggetti portatori d’interesse”.

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Gepafin è entrata nel capitale sociale di Destinazione cioccolato srl

L’operazione è stata resa possibile grazie a Umbria Innova, il raggruppamento temporaneo d’impresa costituito da Gepafin e Artigiancassa

“Ho creduto da sempre nel progetto – ha dichiarato la presidente della Regione Donatella Tesei – perché ritengo questo uno degli elementi che contraddistinguono l’Umbria, con un forte potere promozionale e attrattivo.
Sono felice che l’iniziativa sia stata considerata meritevole dell’attenzione e del sostegno regionale, attraverso la nostra partecipata Gepafin, con una operazione di supporto che è in linea con le nostre politiche a favore di start up e concreti progetti di sviluppo”. L’operazione è stata resa possibile grazie a Umbria Innova, il raggruppamento temporaneo d’impresa costituito da Gepafin e Artigiancassa per la gestione degli interventi agevolativi a sostegno della competitività delle piccole e medie imprese operanti nella regionea. “La presenza di Gepafin – ha detto Carmelo Campagna, presidente di Gepafin – a seguito di approfondita istruttoria, conclude le attività di intervento finanziario della Programmazione 2014-2020. Un’iniziativa imprenditoriale significativa che punta a valorizzare alcuni elementi distintivi della nostra regione, che ha meritato pienamente il supporto della finanziaria regionale”. “L’intervento di Gepafin – ha sottolineato Vasco Gargaglia, presidente di Destinazione cioccolato Srl S.B. – valorizza il nostro progetto imprenditoriale rendendolo ancora più credibile e capace di stimolare l’interesse di altri investitori, imprese e singoli cittadini che, come già comunicato fin dall’avvio del nostro percorso, potranno rendersi protagonisti assieme ai soci fondatori non appena verrà firmata la convenzione con il Comune di Perugia”.

Dopo il commissariamento Ajello-Blandini e un anno di gestione targata Giampiero Bergami la Pop di Bari, dal 22 dicembre scorso, è nelle mani dell’amministratore delegato Cristiano Carrus (diplomato in perito del turismo già amministratore delegato e direttore generale di Veneto Banca, istituto in liquidazione coatta amministrativa). Con una perdita nel primo semestre di 101,1 milioni la stima di chiusura dell’anno si aggira sui 180 milioni. La banca ha bisogno subito di invertire la rotta: il rapporto “cost/income” nel primo semestre del 2021 era al 155% (più lavora più perde) e con il blocco degli incentivi all’esodo del personale tale rapporto scenderà a fine anno al 120-125%. C’è molta liquidità (che ha un costo), mentre gli impieghi non rendono quanto dovrebbero. E soprattutto è alquanto problematica la gestione dell’indice Npe (crediti deteriorati e sul totale di quelli erogati) e il “pericolo” di contenziosi con gli azionisti. Quindi il management ha studiato l’avvio di una sorta di bad division che dovrà monitorare il settore grazie anche all’assunzione di specialisti (ne sono stata annunciate 100 in tutto il gruppo Mcc). Saranno internalizzati i servizi di finanza agevolata e si punterà a ottimizzare il settore immobiliare attraverso vendite o fitti 8nel mirino ci sono i palazzi di piazza Massari e via Melo a Bari, ma anche unità a Potenza e Teramo). Un’altra mossa riguarda i servizi di liquidità di tesoreria che passeranno alla capogruppo. Non ci saranno licenziamenti e non saranno chiuse filiali.

 

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La Perugina lancia i Baci al caffè

Lo stabilimento di San Sisto punta su una novità in grado di soddisfare i gusti di un vasto pubblico di consumatori

L’idea di questa nuova creazione nasce a Perugia nello stabilimento di San Sisto e nella Scuola del cioccolato dello stabilimento, vero e proprio laboratorio creativo in cui si continua a fare sperimentazione ed innovazione grazie alla sapienza dei maestri cioccolatieri. L’azienda sottolinea che “l’intenso aroma del caffè si lega al morbido gusto del cioccolato, creando un delicato equilibrio al palato”. Per la Perugina, che fa parte del gruppo Nestlé, “un connubio destinato al successo, grazie anche all’amore che l’Italia nutre per il rito legato al consumo di questa bevanda: secondo diversi studi, infatti, l’80% della popolazione dai 18 anni in su consuma abitualmente il caffè. Ma non solo, un’altra ritualità a cui gli italiani non sanno rinunciare è il cioccolato”. Nei nuovi Baci una copertura di cioccolato fondente Luisa al gusto di caffè avvolge il morbido cuore al gianduia con granella di nocciole ed estratto di caffè, coronato “dall’inconfondibile” nocciola intera. Anche l’incarto in alluminio che abbraccia ogni singolo cioccolatino richiama i colori della bevanda, e viene impreziosito da luminose stelle dorate. Con l’ultima variante viene introdotta anche una grafica “rinnovata e contemporanea che mantiene però intatta l’anima di Baci”. Una “nuova immagine di marca su tutte le confezioni, e la variante al caffè è proprio la prima che per l’occasione sfoggia questo nuovo abito”.

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Impegno della Regione a favore dello stabilimento Barry Callebaut di San Sisto

L’assessore regionale allo Sviluppo economico Michele Fioroni ha incontrato i rappresentanti delle organizzazioni sindacali

L’assessore regionale allo Sviluppo economico Michele Fioroni ha incontrato i rappresentanti delle organizzazioni sindacali Fai-Cisl e Flai-Cgil in merito alle nuove strategie aziendali dello stabilimento Barry Callebaut, in particolare rispetto al futuro della torrefazione. Il sito di San Sisto – ricorda una nota della Regione – è storicamente legato al distretto perugino della produzione cioccolatiera, con un alto valore in termini di produzione e competenze. Per questo l’assessore Fioroni ha spiegato che «questa amministrazione monitorerà con massima attenzione l’evoluzione del piano industriale della Barry Callebaut, affinché venga tutelato il valore strategico ed il patrimonio industriale legato al cioccolato e alla sua filiera nonché la salvaguardia del capitale umano e dei livelli occupazionali». «Mi sono impegnato – ha concluso – a richiedere un incontro con il management dell’azienda al fine di instaurare un’interlocuzione con tutti gli stakeholder»

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Il Signorelli mixato con l’intelligenza artificiale diventa etichetta iconica e pop per le celebrazioni orvietane del 500esimo anniversario

Protagonista dell’operazione la cantina Argillae

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“Ad Orvieto siamo innovazione e tradizione insieme e questo mix emerge prepotentemente nel progetto culturale di Argillae legato al Signorelli 500 perché unisce bellezza, eccellenza e cultura attraverso il messaggio universale del vino. Con questa etichetta siete riusciti ad esprimere l’anima di Orvieto ed è molto importante vedere come nuove generazioni di imprenditori come voi, ed altri ancora, credano nel messaggio della nostra città e lo stiano portando con orgoglio e determinazione al di fuori delle mura”. Lo ha detto il sindaco, Roberta Tardani, di fronte alla sessantina di ospiti, tra i quali anche il presidente dell’Opera del Duomo Andrea Taddei, che nel pomeriggio di sabato 20 maggio hanno gremito la sala dell’Enoteca “Cantina Vera” per la presentazione dell’iniziativa dell’Azienda Vinicola “Argillae” dedicato alla ricorrenza del Signorelli che si festeggia nel 2023.

“Un progetto culturale dedicato alla città di Orvieto, non solo perchè una parte del ricavato delle vendite di questa nuova ed originale etichetta sarà destinato a sostenere i lavori dell’Opera del Duomo, ma perchè questa magica città è l’orgoglio della nostra identità e con immenso piacere stiamo riscontrando che molti stanno partecipando e condividendo questo messaggio. Del resto non potevamo di certo rimanere indifferenti di fronte a colui che per affrescare sua Maestà il Duomo decise di farsi pagare con 1000 litri di vino Orvieto all’anno e che, molti anni fa, ispirò le nostre etichette più tradizionali grazie ai suoi bozzetti conservati al British Museum di Londra. Per noi oggi è quindi un po’ come chiudere un cerchio” ha spiegato Giulia Di Cosimo, l’anima della cantina Argillae che coltiva le vigne ad Allerona.
Il Signorelli 500, etichetta in tiratura limitata di soli 1000 esemplari per l’Orvieto Superiore Doc vendemmia 2022, è stata realizzata dall’Art Director Saverio Wongher attraverso un programma di Intelligenza Artificiale che ha mixato, con spirito pop, tutti i ritratti che il Signorelli si fece. L’evento di presentazione è stato inoltre arricchito da una dotta disquisizione dello storico dell’arte Raffaele Davanzo che ha illustrato molte delle relazioni tra il vino e l’arte classica attraverso raffigurazioni che, partendo dal Duomo di Orvieto, hanno toccato diverse opere di fama assoluta.