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Un 2023 da incorniciare per l’aeroporto dell’Umbria

Lo scalo perugino ha chiuso l’anno appena trascorso con oltre mezzo milione di passeggeri.

E’stato un anno “da record” il 2023 dell’aeroporto internazionale dell’Umbria – Perugia “San Francesco d’Assisi”. Con i 22.003 passeggeri registrati a dicembre (+43% sul 2019 e +27% sul 2022), il dato finale di traffico per i 12 mesi ha raggiunto infatti i 532.474 transiti, pari ad una crescita del +143% sul 2019 e del +44% rispetto al 2022 (quando furono 369.222). “Un risultato atteso, visti i numerosi record registrati nel corso di tutto l’anno, ma assolutamente impensabile fino a pochi anni fa, quando il traffico medio si attestava sui 220 mila passeggeri annui” sottolinea la Sase, la società di gestione dello scalo. “Grazie ad una programmazione che ha visto operative 16 rotte, con fino ad oltre 100 voli di linea settimanali, l’aeroporto dell’Umbria – prosegue la sua nota – ha confermato il suo trend di crescita registrando incrementi di traffico in ogni mese dell’anno e stabilendo i nuovi record mensili ininterrottamente da gennaio a dicembre”.
Il San Francesco sottolinea quindi che agosto ha segnato un “punto culminante”, con il nuovo record storico mensile (71.214 passeggeri transitati, +28% sul precedente di agosto 2022) ed il nuovo giornaliero (3.352).
La chiusura annuale ad oltre 530 mila passeggeri consente al “San Francesco d’Assisi” di scalare nuovamente posizioni nella classifica dei 42 aeroporti italiani, raggiungendo la ventesima posizione grazie al sorpasso su Ancona. A chiusura del terzo trimestre, l’aeroporto dell’Umbria è stato collocato al secondo posto in Europa per crescita – tra gli scali sotto i cinque milioni di passeggeri – con un +194% sul 2019. Per quanto riguarda il dettaglio dei dati, il 66% dei passeggeri è stato registrato su voli internazionali, il 33% su voli nazionali e l’1% su voli di aviazione generale e charter. I movimenti aerei nell’arco dell’intero anno sono stati 6.170 (+12%), di cui 3.554 generati da voli di linea e 2.616 da quelli di aviazione generale. L’aeroporto ha sottolineato, inoltre, come nel biennio 2022-’23 lo scalo – grazie agli oltre 900mila passeggeri transitati – abbia generato un traffico pari a quello registrato nei cinque anni precedenti (periodo 2017-2021). Per quanto riguarda la puntualità dei voli, nel periodo gennaio – dicembre lo scalo ha assistito oltre 1.700 voli partenti, con un “on-time performance” da parte delle compagnie del 54% entro i 15 minuti e del 73% sopra ai 15 minuti. Sase ha ottenuto invece un indice di puntualità del 98,6%. Le rilevazioni riguardanti la qualità dei servizi evidenziano un apprezzamento medio superiore al 90% da parte degli utenti del terminal aeroportuale. “Siamo estremamente orgogliosi di annunciare questi straordinari risultati per il 2023, che ha visto il nostro aeroporto eccellere sia per quanto riguarda l’incremento del traffico sia per ciò che concerne la qualità del servizio erogato a compagnie e passeggeri” ha commentato Umberto Solimeno, direttore generale dell’aeroporto dell’Umbria. “Vogliamo esprimere la nostra profonda gratitudine a soci e finanziatori – aggiunge -, alle maestranze, a tutti gli enti che operano in sinergia con Sase, alle compagnie aeree, ai passeggeri e a tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile questo incredibile successo. Guardiamo con entusiasmo al futuro, impegnandoci a continuare a fornire servizi di alta qualità e a sostenere lo sviluppo economico del territorio”.

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Trenitalia subentrerà nella gestione di Fcu

A partire dal primo gennaio Trenitalia si occuperà dei servizi ferroviari di Ferrovia centrale umbra

La Giunta regionale dell’Umbria, su proposta dell’assessore alle Infrastrutture e Trasporti Enrico Melasecche, ha deciso di affidare a Trenitalia, dal 1 gennaio 2024 fino al 2032, la gestione dei servizi ferroviari sulla Fcu, finora affidata a Busitalia Sita nord. “Abbiamo lavorato e ci stiamo impegnando per costruire il futuro dell’Umbria attraverso il potenziamento e il rilancio complessivo dei suoi collegamenti su ferro e l’atto approvato oggi ne è una ulteriore tappa” ha sottolineato lo stesso Melasecche.

“A Trenitalia, che gestirà così la totalità dei servizi ferroviari nella nostra regione poiché già gestisce le linee nazionali, tramite contratto decennale che verrà sottoscritto dall’Agenzia unica regionale per la mobilità e il trasporto pubblico locale – ha aggiunto -, vengono affidati i servizi sulla dorsale Terni-Sansepolcro che sta per vivere finalmente una stagione d’oro: sarà completamente riaperta entro il 2026, velocizzata e modernizzata e vi circoleranno nove treni Minuetto ad alimentazione elettrica completamente rinnovati anche nella loro livrea, con impresse sulle fiancate le bellezze e il brand dell’Umbria, cuore verde d’Italia”. Con questa operazione, la Giunta regionale – è detti un suo comunicato – ha inoltre revisionato il piano economico finanziario del contratto con Trenitalia nel periodo 2023-2032. “Di grande importanza gli obiettivi che ci prefiggiamo nell’ambito del decennio – dice l’assessore -, a partire dall’introduzione del servizio tutto in modalità elettrica sulla Fcu, con l’impiego dei quattro Minuetto di proprietà della Regione dopo il revamping effettuato nelle Omcl di Foligno e di altri cinque acquisiti da altre Direzioni regionali.

 

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Parte a marzo la nuova rotta aerea Perugia-Bergamo.

Prenderà il via dal prossimo 25 marzo la nuova rotta aerea Perugia-Bergamo Orio al Serio: lo riferiscono Aeroitalia e Sase

Prenderà il via dal prossimo 25 marzo la nuova rotta aerea Perugia-Bergamo Orio al Serio: lo riferiscono, in una nota congiunta, Aeroitalia e Sase, la società di gestione dell’aeroporto internazionale dell’Umbria, dopo l’annuncio del nuovo collegamento aereo fatto dalla presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei.

I voli, operati con Boeing 737-800 da 189 posti, sono programmati ogni giorno con i seguenti orari: partenza da Perugia (Aeroporto internazionale dell’Umbria San Francesco d’Assisi) alle 07.15, arrivo a Milano Bergamo alle 08.05. Partenza da Perugia 08.30, arrivo a Milano Bergamo alle 09.20 (solo domenica).
Ritorno da Milano Bergamo 19.10, arrivo a Perugia alle 20.00. Ritorno da Milano Bergamo 20.30, arrivo a Perugia alle 21.20 (solo domenica). “Siamo entusiasti e fieri – ha commentato Gaetano Intrieri, amministratore delegato di Aeroitalia – di annunciare l’apertura di questa nuova rotta tra queste due affascinanti città del nostro paese. Con l’introduzione di questa destinazione, Aeroitalia si impegna a rafforzare le relazioni tra le due città e a contribuire allo sviluppo dell’industria del trasporto aereo in Italia. Siamo determinati a migliorare e ampliare costantemente il nostro network, al fine di soddisfare le esigenze dei nostri passeggeri e di offrire loro le migliori opportunità di viaggio”.
Per Umberto Solimeno, direttore generale dell’aeroporto dell’Umbria, “con Aeroitalia si apre un nuovo corso ed una nuova strategia per lo scalo umbro: di fatto per la prima volta un aereo della compagnia farà base nel nostro aeroporto, facendolo diventare scalo di partenza e non solo di corrispondenza. Questa operazione rappresenta un collegamento strategico con un’area che è cuore e fulcro economico dell’Italia. I nuovi voli permetteranno al nostro bacino di utenza di avere ottimi orari in partenza ed arrivo, agevolando una connessione diretta e veloce tra Umbria e Lombardia. Accogliamo questa importante novità con l’obiettivo di consolidare la relazione con Aeroitalia per un duraturo e profittevole rapporto con il nostro territorio ed aeroporto”. I biglietti già disponibili su www.aeroitalia.com

Dopo il commissariamento Ajello-Blandini e un anno di gestione targata Giampiero Bergami la Pop di Bari, dal 22 dicembre scorso, è nelle mani dell’amministratore delegato Cristiano Carrus (diplomato in perito del turismo già amministratore delegato e direttore generale di Veneto Banca, istituto in liquidazione coatta amministrativa). Con una perdita nel primo semestre di 101,1 milioni la stima di chiusura dell’anno si aggira sui 180 milioni. La banca ha bisogno subito di invertire la rotta: il rapporto “cost/income” nel primo semestre del 2021 era al 155% (più lavora più perde) e con il blocco degli incentivi all’esodo del personale tale rapporto scenderà a fine anno al 120-125%. C’è molta liquidità (che ha un costo), mentre gli impieghi non rendono quanto dovrebbero. E soprattutto è alquanto problematica la gestione dell’indice Npe (crediti deteriorati e sul totale di quelli erogati) e il “pericolo” di contenziosi con gli azionisti. Quindi il management ha studiato l’avvio di una sorta di bad division che dovrà monitorare il settore grazie anche all’assunzione di specialisti (ne sono stata annunciate 100 in tutto il gruppo Mcc). Saranno internalizzati i servizi di finanza agevolata e si punterà a ottimizzare il settore immobiliare attraverso vendite o fitti 8nel mirino ci sono i palazzi di piazza Massari e via Melo a Bari, ma anche unità a Potenza e Teramo). Un’altra mossa riguarda i servizi di liquidità di tesoreria che passeranno alla capogruppo. Non ci saranno licenziamenti e non saranno chiuse filiali.

 

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L’Alta velocità fermerà a Creti

Rete Ferroviaria Italiana sceglie Creti-Farneta, in Val di Chiana, per ospitare la nuova stazione dell’alta velocità Medioetruria, sul modello della Mediopadana realizzata tra Bologna e Milano

La decisione ieri al termine del tavolo tecnico convocato a Roma al Ministero delle Infrastrutture. Nel corso dell’incontro è stata esaminata la relazione – redatta da Rfi in collaborazione con tecnici toscani e umbri – a cui era stato dato il compito di indicare, secondo parametri oggettivi, il luogo più adatto per la realizzazione di una fermata dell’alta velocità tra Toscana e Umbria. Sul tavolo le possibilità erano Rigutino, alle porte di Arezzo, Creti o il potenziamento di stazioni esistenti come quelle di Arezzo o Chiusi. Secondo i dati analizzati da Rfi, il luogo più adatto tra quelli in corsa è Creti, frazione a 10 km da Cortona, in provincia di Arezzo. “Creti è la scelta più giusta per non fare l’opera. Una ipotetica cattedrale nel deserto”, così il sindaco di Arezzo per il quale la Regione Umbria ha giocato un ruolo da impropria protagonista ai danni della Regione Toscana. Ma il documento presentato da Rfi non avrebbe soddisfatto completamente neanche la Toscana. “Credo che la partita non sia risolta con questo documento”, ha detto a caldo l’Assessore regionale ai trasporti della Toscana Stefano Baccelli. La scelta di Creti-Farneta è stata sostenuta anche dalla sindaca di Siena e dall’assessore ai Trasporti umbro Enrico Melasecche.

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Aeroporto, collegamento Perugia-Cagliari anche in inverno

All’aeroporto San Francesco d’Assisi la rotta da e per Cagliari di Ryanair diventa attiva per la prima volta in assoluto anche nella stagione invernale

Lo ha annunciato la compagnia aerea illustrando l’operativo inverno 2023 per lo scalo perugino.
Sono previste, nel complesso, quattro rotte per Catania, Palermo, Londra e appunto Cagliari con voli previsti nei giorni di venerdì e domenica. L’aeroporto internazionale, che ha registrato un +188 per cento di utenti rispetto al pre-Covid, sta per toccare quota 500mila passeggeri. La sola Ryanair ha una previsione di oltre 430mila passeggeri per l’anno fiscale 2024 (+44% rispetto al precedente). Nel complesso, in 17 anni di operatività, la compagnia ha trasportato da e per Perugia 2,6 milioni di passeggeri. I dati sono emersi durante una conferenza all’aeroporto, cui hanno partecipato Umberto Solimeno, direttore generale della società di gestione dello scalo umbro, Sase, e Mauro Bolla, country manager Ryanair. “La collaborazione ha portato frutti straordinari, Ryanair è una delle poche compagnie che cresce anno per anno”, ha osservato il direttore del San Francesco d’Assisi. Scalo che “in termini di crescita rispetto al 2019 è tra i primi aeroporti europei”. Sul futuro, Ryanair sta lavorando all’operativo estate 2024, ma “ancora è presto per dire se ci sarà una nuova rotta”, ha spiegato Bolla sottolineando comunque il “trend positivo” che si riscontra da tempo in termini di passeggeri. Riguardo alla struttura aeroportuale, entro i primi mesi del 2025 dovrebbe essere completato un progetto di ammodernamento. I banchi del check-in, come ha spiegato Solimeno, passeranno da 6 a 10 con raddoppio dell’area di consegna dei bagagli. Ci sarà anche “una piccola estensione del terminal” che “diventerà più fruibile”.

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Agosto da record europeo per l’aeroporto di Perugia

L’aeroporto San Francesco d’Assisi sul podio d’Europa in base all’ultimo rapporto sul traffico aereo, relativo al mese di agosto 2023, e le previsioni aggiornate del traffico 2023-2027 rilasciato da Aci Europe

Confermato il recupero dei livelli precedenti al periodo pandemico, con un -3,4% registrato sulla rete aeroportuale europea rispetto al 2019.
Rispetto ad agosto 2022, il volume dei passeggeri è invece aumentato del +11,6%, con una prevalente espansione del traffico internazionale (+13,2%). Aci stima, inoltre – riferisce la società di gestione dello scalo umbro – che il 2023 raggiungerà il 95,5% dei volumi pre-pandemici, con una piena ripresa che dovrebbe essere completata nel 2024 e una proiezione di crescita del +9,2% al 2027. Tuttavia, i singoli aeroporti continueranno a registrare variazioni significative nelle prestazioni del traffico passeggeri, almeno nel medio termine. Olivier Jankovec, direttore generale di Aci Europe, ha commentato: “Mentre quasi il 50% degli aeroporti europei ha ormai superato i volumi di passeggeri pre-pandemia, alcuni registrano una crescita esponenziale, mentre altri rimangono al di sotto di tale soglia”; ciò è dovuto “alla guerra in Ucraina e alle conseguenti restrizioni sui voli aerei che incidono su alcuni mercati, insieme a cambiamenti strutturali nel mercato dell’aviazione post covid”. Andando a rapportare i dati di agosto 2023 con quelli di agosto 2019, vengono dettagliati per ogni segmento le migliori performance registrate in Europa: tra gli scali con traffico sotto ai 5 milioni di passeggeri annui, crescita a tre cifre per tutti e cinque i primi aeroporti del segmento, con Grenoble che segna un +527%, seguito da Trapani (334,4%), Perugia (+203%), Kutaisi (+122,1%) e San Sebastián (+109,3%).
Mentre la domanda rimane forte anche in autunno, anche Aci Europe mette in guardia sui rischi di un ribasso del traffico a causa di vari fattori, tra i quali il rallentamento della crescita economica in Europa, un’inflazione persistente, l’aumento dei prezzi del petrolio, vincoli sulla crescita della capacità delle compagnie aeree dovuta a problemi di fornitura di aeromobili e pezzi di ricambio e aumento dei rischi geopolitici.


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Stazione dell’Alta velocità Mediaetruria, ecco i tempi per realizzarla

L’assessore regionale ai Trasporti Melasecche annuncia novità importanti per metà mese

Ha ribadito il lavoro «imponente, serio e determinato» fatto come Giunta regionale per l’Alta velocità ferroviaria in Umbria, con il tavolo tecnico sulla stazione Medio Etruria ancora aperto ma che entro la metà di ottobre dovrebbe portare ad un primo risultato; ha ricordato e difeso poi i due collegamenti attuali con Milano, con la soluzione «Orte» considerata «migliore di quella dell’arretramento da Perugia a Terni» anche perché una richiesta «impossibile e ridicola»: l’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti, Enrico Melasecche, lo ha fatto convocando i giornalisti nel salone d’Onore di palazzo Donini a Perugia per fare il punto sul sistema dell’Alta velocità umbra. Insieme a lui il direttore regionale Stefano Nodessi Proietti e il dirigente tecnico del servizio regionale Trasporti, Leonardo Naldini. «La Regione si è adoperata fin da subito per rompere l’isolamento dell’Umbria e se Maometto non va alla montagna allora abbiamo lavorato per fare il contrario» ha affermato Melasecche per poi parlare di «un quadro ottimista che ci fa intravedere un ulteriore miglioramento». «Stiamo lavorando in linea con le direttive nazionali – ha ribadito l’assessore – e trattiamo con dignità e rigore al tavolo nazionale su Medio Etruria, soluzione che consentirebbe non un Frecciarossa ma a tutta l’Umbria di accedere alla direttissima verso il nord e verso il sud con vari Frecciarossa». Mercoledì, ha poi ricordato Melasecche, ci sarà un ulteriore confronto al tavolo (a cui siedono le Regioni Umbria e Toscana, Rete ferroviaria italiana e ministero delle Infrastrutture) questa volta per approfondire la questione con i vari gestori: «Non posso anticipare il risultato finale perché non lo conosco ma sono moderatamente ottimista per l’ottenimento della stazione, mentre sul dove poi lo vedremo». L’assessore ha poi evidenziato quanto fatto finora in merito al Frecciarossa, prima di tutto «trattando per ridurre il costo che nel 2022 era di 2,5 milioni di euro». Inoltre, sono stati ricordati i due collegamenti per Milano dall’Umbria. Il Perugia-Milano con il Frecciarossa 9300 (partenza 5.24, arrivo 9.12, tempo di percorrenza 3:48). Circa 90 i passeggeri al giorno, tornati quindi – come è stato spiegato – ai livelli pre-Covid con non solo il recupero dei valori del 2019 ma anche con segnali di miglioramento. Poi quello combinato, del Regionale veloce 4151 Terni-Orte con il Frecciarossa 9616 Orte-Milano (partenza 6.10, arrivo 9.50, tempo di percorrenza 3.40) e quindi per un «miglioramento duplice grazie ad un Frecciarossa 1000, top di gamma, e non 500 come quello di Perugia e che entra prima in direttissima». È stata poi messa sotto esame l’ipotesi dell’arretramento da Perugia a Terni, considerando il Frecciarossa 9300 Terni-Milano (partenza 4.12, arrivo 9.12, tempo di percorrenza 5:00), con un tempo minimo attuale Terni-Perugia di 1:26 con quattro fermate. «Anche l’amministratore delegato di Trenitalia ha scritto in maniera chiara che non è possibile l’arretramento del Frecciarossa da Perugia a Terni» ha spiegato Melasecche per poi aggiungere: «Oltre che per ragioni di linee guida nazionali non è nemmeno conveniente anche dal punto di vista degli orari, per i costi assurdi e per il numero di utenti potenziali. Per questo la richiesta del Comune di Terni ci ha colto di sorpresa». «Il confronto con la soluzione attuale è quindi impari – ha concluso l’assessore – pertanto possono andare bene gli argomenti da campagna elettorale, ma quando si parla di cose serie bisogna essere seri. Vittimismo non serve, fare boutade non serve, occorre invece collaborare e lavorare insieme, deve funzionare la solidarietà a livello regionale altrimenti rimarremo isolati per altri 20 anni».

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Record storico per l’aeroporto dell’Umbria

Il San Francesco si conferma al 26 esimo posto tra gli scali italiani. Nei primi quattro mesi dell’anno ci sono stato 116 mila viaggiatori

Per la prima volta nella storia, nel primo quadrimestre dell’anno, l’aeroporto internazionale dell’Umbria supera quello di Ancona per maggior numero di passeggeri transitati nel periodo, dando seguito alla crescita in atto nel panorama dei 42 scali italiani e passando in 26ma posizione per traffico passeggeri. Lo sottolinea il San Francesco d’Assisi sulla sua pagina Facebook. Secondo i dati forniti da Assaeroporti – riferisce quello umbro -, sono stati 116.602 i passeggeri transitati nell’aeroporto dell’Umbria nei primi quattro mesi dell’anno, rispetto ai 110.559 transitati su Ancona. “È un dato storico mai raggiunto precedentemente negli oltre 30 anni di vita dello scalo. L’aeroporto di Ancona, fino a pochi anni fa, aveva infatti numeri doppi rispetto a quelli generati dallo scalo umbro, che in brevissimo tempo ha recuperato il gap che divideva gli aeroporti delle due regioni” si sottolinea sulla pagina Fb.

Dopo il commissariamento Ajello-Blandini e un anno di gestione targata Giampiero Bergami la Pop di Bari, dal 22 dicembre scorso, è nelle mani dell’amministratore delegato Cristiano Carrus (diplomato in perito del turismo già amministratore delegato e direttore generale di Veneto Banca, istituto in liquidazione coatta amministrativa). Con una perdita nel primo semestre di 101,1 milioni la stima di chiusura dell’anno si aggira sui 180 milioni. La banca ha bisogno subito di invertire la rotta: il rapporto “cost/income” nel primo semestre del 2021 era al 155% (più lavora più perde) e con il blocco degli incentivi all’esodo del personale tale rapporto scenderà a fine anno al 120-125%. C’è molta liquidità (che ha un costo), mentre gli impieghi non rendono quanto dovrebbero. E soprattutto è alquanto problematica la gestione dell’indice Npe (crediti deteriorati e sul totale di quelli erogati) e il “pericolo” di contenziosi con gli azionisti. Quindi il management ha studiato l’avvio di una sorta di bad division che dovrà monitorare il settore grazie anche all’assunzione di specialisti (ne sono stata annunciate 100 in tutto il gruppo Mcc). Saranno internalizzati i servizi di finanza agevolata e si punterà a ottimizzare il settore immobiliare attraverso vendite o fitti 8nel mirino ci sono i palazzi di piazza Massari e via Melo a Bari, ma anche unità a Potenza e Teramo). Un’altra mossa riguarda i servizi di liquidità di tesoreria che passeranno alla capogruppo. Non ci saranno licenziamenti e non saranno chiuse filiali.

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Fcu, al via i primi appalti per due tratte ferroviarie per 70 milioni

Si tratta del percorso Perugia Ponte San Giovanni-Terni e Città di Castello-Sansepolcro

Rete Ferroviaria Italiana ha aggiudicato i lavori di rinnovo e manutenzione straordinaria ferroviario delle tratte Perugia Ponte San Giovanni-Terni e Città di Castello-Sansepolcro (linea ex Fcu) al raggruppamento di imprese composto da Salcef e Euro Ferroviaria. La gara ha un valore di 70 milioni di euro, finanziati con fondi Pnrr ed è propedeutica alla riattivazione totale della linea che da Sansepolcro (Arezzo) raggiunge Terni. Le tratte oggetto dell’appalto hanno un’estensione complessiva di circa 100 chilometri, attraversano i territori delle province di Terni e Perugia, fino a toccare la provincia di Arezzo. L’intervento prevede la riattivazione con messa in esercizio delle tratte fuori servizio della linea ex Fcu, in particolare nelle tratte Perugia Ponte San Giovanni-Terni della linea Umbertide-Terni e Città di Castello-Sansepolcro della linea Umbertide-Sansepolcro. Le lavorazioni consisteranno nella rimozione dell’attuale binario, del pietrisco e degli scambi e nel successivo adeguamento della sede ferroviaria con posa del nuovo binario e dei nuovi scambi. Previste anche attività di manutenzione straordinaria e di adeguamento a sagoma delle gallerie presenti lungo la linea. L’intervento, incluso nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, si inserisce nel più ampio progetto di Rfi – spiega una nota – per i lavori che coinvolgeranno la Regione Umbria con interventi infrastrutturali e tecnologici che consentiranno di incrementare i livelli di affidabilità e di garantire più elevati standard qualitativi e quantitativi del servizio.

 

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Un nuovo record per l’aeroporto san Francesco

Ad aprile l’aeroporto internazionale dell’Umbria ha fatto registrare il nuovo record storico mensile di passeggeri transitati, 56.837

Lo comunica la Sase, la società di gestione dello scalo sottolineando che è stato superato del 2% il traffico di agosto 2022 e del 94% quello di aprile dello scorso anno. Giovedì 6 aprile è stato registrato il nuovo record storico giornaliero con 2.677 passeggeri, pari ad un +13% rispetto al 4 luglio 2022, “precedente record”, quando furono 2.377. I voli di linea su rotte internazionali hanno totalizzato 37.756 passeggeri, pari al 67% dell’intero traffico commerciale, mentre quelli sulle linee interne18.697 (il 33%). I passeggeri di aviazione generale (voli privati) sono stati 384. Umberto Solimeno, direttore generale dell’aeroporto, ha evidenziato che “oltre ad essere il tredicesimo mese consecutivo di crescita, aprile 2023 è stato il mese di maggior traffico nella storia dello scalo, registrando quasi il doppio dei passeggeri rispetto ad aprile 2022”. “Complici gli eventi programmati in Umbria, in primis il Festival internazionale del giornalismo – ha aggiunto -, e le festività legate alla Pasqua ed ai ponti del 25 aprile e del primo maggio, gli aeromobili hanno visto riempimenti medi costantemente sopra all’83%, con diverse rotazioni che hanno viaggiato con il tutto esaurito. Un risultato eccellente, che conferma la grande attrattività che aeroporto e territorio stanno dimostrando sempre di più di avere”. La Sase ha ricordato he la stagione Iata “Summer 2023”, operativa fino al 28 ottobre prossimo, prevede 16 rotte programmate, operate da sei compagnie aeree con fino a 98 voli di linea settimanali.

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