Skip to main content

Riaperture a Cascia, una speranza per tutta l’area del sisma

Una giornata importante per la comunità di Cascia, che ha visto la riapertura di due luoghi simbolo colpiti dal sisma, tornati a vivere nello stesso giorno: Palazzo Frenfanelli, sede storica del Comune, e la Chiesa di San Francesco, cuore spirituale e culturale della città.

Ma è stata una giornata carica di significato e di speranza per tutta l’area del sisma, impegnata nella ricostruzione e nella piena ripresa economica e sociale della propria comunità.

La riapertura del municipio un intervento di recupero da 1,6 milioni di euro, è avvenuta alla presenza del ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci, del commissario alla ricostruzione Guido Castelli, dell’arcivescovo di Spoleto–Norcia Renato Boccardo e della presidente della Regione Umbria Stefania Proietti.

“Dopo il dolore festeggiamo la casa comunale e la casa spirituale, una doppia ricostruzione in favore di una comunità che, come raramente mi è capitato di osservare, è legata da un grande e profondo senso di appartenenza” ha dichiarato il ministro Musumeci.

“Due case, quella civica e quella religiosa, tornano alla comunità casciana colpita dall’ultimo terremoto del 2016 – ha affermato la presidente della Regione Stefania Proietti -. Terremoto che provocò ferite profonde, danneggiando abitazioni, scuole, chiese e ospedale. Ma la gente di Cascia nonostante il dolore si è fatta forza ed è ripartita. Oggi in un contesto di rinascita celebriamo un modello di speranza. Qui a Cascia c’è l’Umbria e l’Umbria e’ Cascia”.
Il sindaco Mario de Carolis ha sottolineato come la riapertura di Palazzo Frenfanelli abbia permesso di riportare in un’unica sede tutti gli uffici dell’ente, i servizi e il personale, fino a ieri dislocati in sedi provvisorie. “Una giornata importantissima per Cascia – ha aggiunto – che rappresenta però solo un traguardo, lavoro da fare è tanto, ma lo stato della ricostruzione è confortante”.

A pochi passi dal municipio, nella stessa giornata, è stato presentato il progetto “Sibillia AI” all’interno della tavola rotonda istituzionale “L’intelligenza artificiale racconta la Chiesa di San Francesco”. Un momento di grande intensità che ha celebrato non solo la riapertura della chiesa, ma anche l’inizio di una nuova fase di fruizione del patrimonio artistico e spirituale, grazie a una guida vocale e conversazionale basata su intelligenza artificiale.

“Sibillia AI” ideata dalla dottoranda Sara Ferretti dell’Università di Perugia e sviluppata con Agnese Beatrici e Leonardo Angelini per il Comune di Cascia, è la prima esperienza italiana in cui il visitatore può “dialogare” direttamente con il luogo sacro, ascoltandone la storia, le opere e le emozioni, inclusa la più antica raffigurazione di Santa Rita.

“La tecnologia non sostituisce la memoria, ma la rende viva, accessibile e condivisa. Con Sibillia AI l’Umbria – ha detto la presidente Proietti – dimostra che la ricostruzione è anche culturale, identitaria e partecipata. Diamo voce a una chiesa segnata dal sisma e restituiamo dignità istituzionale a un Comune che torna a essere punto di riferimento per cittadini e amministratori. È così che la nostra Regione costruisce futuro: unendo tradizione e innovazione, cura dei luoghi e centralità delle persone. L’Umbria conferma così il proprio ruolo guida nella gestione della ricostruzione post-sisma e nell’adozione di modelli innovativi di valorizzazione culturale, capaci di generare appartenenza, bellezza e nuove economie. A Cascia il futuro ha ripreso forma e voce”.

Incendio nei boschi di Scheggino, domato con l’ausilio dell’elicottero Drago

Incendio nel pomeriggio di sabato nei boschi intorno all’abitato di Scheggino, in Valnerina. L’allarme è scattato intorno alle 16,30.

L’intervento è stato immediatamente potenziato con l’impiego dell’elicottero Drago del reparto volo dei vigili del fuoco di Arezzo e con il supporto delle squadre di terra dei distaccamenti di Spoleto e Norcia.

Sul posto sono stati impiegati APS (Autopompa Serbatoio) da Spoleto e Norcia; ABP (Autobotte Pompa) da Norcia; due moduli antincendio boschivo; un mezzo fuoristrada Unimog 4×4 del distaccamento di Spoleto.

Le operazioni sono state coordinate dal DOS (Direttore delle Operazioni di Spegnimento) inviato dal comando di Terni.

Presenti anche rappresentanti delle autorità comunali e le forze dell’ordine locali.

In serata l’incendio era sotto controllo, ma le squadre hanno continuato ad operare per la bonifica dell’area.

Proroga Zona Franca Urbana Sisma 2016, Confartigianato: “Bene, ora una strategia più ampia per ripartenza economica e sociale”

“Un piccolo ma significativo passo avanti nel percorso di rilancio dei territori colpiti dal sisma del 2016”. Così Confartigianato Imprese Terni accoglie la notizia della proroga della Zona Franca Urbana, che assicura sgravi economici alle imprese nelle zone del cratere del sisma 2016.

Un intervento agevolativo, evidenzia Confartigianato, che, seppur limitato nel tempo, continua a offrire un sostegno concreto alle imprese locali, aiutandole a far fronte alle difficoltà ancora presenti.

“È fondamentale che misure come questa – si legge nella nota dell’associazione – si inseriscano in una strategia più ampia e duratura per garantire una vera ripartenza economica e sociale delle aree terremotate. La piccola economia nelle zone montane del cratere sismico del 2016 rappresenta un pilastro essenziale non solo per la ricostruzione fisica dei territori, ma soprattutto per la rinascita delle comunità locali. Artigiani, agricoltori, esercenti e piccole imprese custodiscono saperi, relazioni e identità che danno vita ai borghi e ne garantiscono la stessa esistenza. Sostenere queste realtà significa ricostruire un tessuto sociale vivo, generare lavoro, fermare lo spopolamento e restituire futuro a territori fragili ma ricchi di risorse umane e culturali”.

“La ricostruzione del cratere sismico non può limitarsi al cemento e alle infrastrutture: serve una visione che rimetta al centro le persone, il lavoro e le imprese locali. La piccola economia è il vero motore delle aree montane, perché produce valore, coesione sociale e presidio del territorio. Confartigianato Imprese Terni è accanto agli artigiani e alle micro e piccole imprese al fine di garantire che possano essere protagonisti di un futuro possibile e sostenibile per questi luoghi” dichiara Mauro Franceschini, presidente Confartigianato Imprese Terni

“Nei borghi del cratere ogni bottega, ogni stalla, ogni laboratorio rappresenta una speranza di rinascita -aggiunge Michele Medori, segretario Confartigianato Imprese Terni -. Come Confartigianato crediamo che senza il rilancio delle attività artigiane e produttive, nessuna ricostruzione sarà davvero compiuta. Le comunità si ricostruiscono con il lavoro, la dignità e la continuità delle tradizioni: è questa la sfida che vogliamo vincere insieme”.

(nella foto Mauro Franceschini e Michele Medori)

Focolaio del virus Lingua Blu in Valnerina e nello Spoletino

Focolaio del virus della Lingua Blu (Blue Tongue) in alcuni allevamenti della Valnerina e dello Spoletino. Virus che colpisce ovini e bovini e non è trasmissibile all’uomo, ma rischia di creare gravi danni economici al settore.

“Ci siamo attivati immediatamente – spiega l’assessore regionale Simona Meloni – per monitorare la situazione e garantire supporto agli allevatori. Al momento, il focolaio è circoscritto, ma non per questo possiamo abbassare la guardia. Il dolore per la perdita degli animali è grande, sia sul piano personale che economico. E la malattia, soprattutto per gli ovini, comporta conseguenze anche nei mesi successivi all’infezione”.

Pur non essendo attualmente previsti indennizzi da parte del Ministero della Salute, la Regione Umbria si sta attivando per reperire risorse regionali con l’obiettivo di introdurre forme di ristoro almeno a copertura delle spese di smaltimento degli animali deceduti.

“È nostro dovere – prosegue Meloni – assicurare vicinanza concreta a chi lavora in prima linea nelle nostre zone rurali. Siamo in contatto costante con i Servizi veterinari e le associazioni di categoria per valutare in tempo reale l’evoluzione del quadro sanitario. È in corso un’attività coordinata di sorveglianza e aggiornamento, così da orientare con precisione ogni decisione.”

L’Amministrazione regionale invita gli allevatori umbri a mantenere attivi i contatti con i servizi veterinari delle ASL e le proprie associazioni di riferimento, segnalando tempestivamente ogni eventuale sintomo sospetto.

Coldiretti

Coldiretti, che si è subito attivata con le istituzioni a sostegno degli allevatori, ricorda che la Blue Tongue è una malattia trasmessa ai ruminanti da un insetto – ricorda Coldiretti. Non colpisce l’uomo e non infetta il latte e la carne ma può comunque causare la morte dell’animale.

È dunque indispensabile – sostiene Coldiretti – che vengano messe in campo tutte le azioni necessarie per arginare l’epidemia e sostenere con i possibili indennizzi le imprese agricole colpite, al fine di evitare ulteriori danni economici e salvaguardare il futuro della pastorizia.

Gli allevatori sono costretti infatti a subire non solo la morte dei capi, ma anche i costi per lo smaltimento delle carcasse, riduzione della natalità e della produzione di latte.

Alle aziende colpite – ribadisce Coldiretti – in questa fase servono soprattutto indennizzi e un piano per evitare la sua diffusione, insistendo sulla prevenzione.

La lingua blu, che è causa anche dei cambiamenti climatici ed in particolare dell’aumento delle temperature, rischia di aggravare la situazione di un comparto già in sofferenza, con conseguenze pesanti su tutta la filiera della carne e lattiero-casearia – afferma il presidente di Coldiretti Umbria Albano Agabiti. È importante agire in fretta per mettere in sicurezza gli allevamenti e garantire compensi alle aziende zootecniche che non devono essere lasciate sole.

Sisma, rafforzate le attività ispettive e di controllo

L’Ufficio Speciale Ricostruzione Umbria (USR Umbria), su indicazione della presidente Stefania Proietti, ha rafforzato le attività ispettive e di controllo nelle zone del sisma. L’obiettivo è quello di semplificare le procedure burocratiche.

Dopo un incontro svoltosi nei giorni scorsi a Norcia e incentrato sul monitoraggio della ricostruzione privata, monitorata la situazione nei territori di Preci e di Cascia.

L’ingegner Stefano Nodessi Proietti, coordinatore dell’USR Umbria, insieme al sindaco di Preci, Massimo Messi, hanno condotto un’attenta analisi di ogni singola pratica relativa alla ricostruzione pubblica. L’obiettivo di questo esame congiunto è stato quello di individuare e risolvere in tempo reale qualsiasi intoppo burocratico che potesse rallentare l’avvio dei cantieri previsti dall’ordinanza speciale n. 39/2022 come, ad esempio, la caserma dei Carabinieri, l’Hotel Scacchi, il palazzo comunale con la sala consiliare, il corpo spogliatoi della palestra comunale, palazzo Finocchioli.

La delegazione ha anche effettuato sopralluoghi diretti nei molti cantieri pubblici e privati già attivi nel centro storico di Preci, verificando lo stato di avanzamento dei lavori nonché presso la centrale idroelettrica del Comune di Preci, in località Piedivalle – che costituiva un introito strutturale per il bilancio comunale – e il cui ripristino è stato recentemente finanziato con un finanziamento commissariale di 1.1850.000 euro.

Il tour di monitoraggio dell’USR Umbria ha toccato anche il comune di Cascia. Qui, l’ingegner Stefano Nodessi Proietti, in compagnia del sindaco Mario De Carolis, ha potuto constatare con soddisfazione il buon avanzamento dei lavori presso l’ospedale Santa Rita da Cascia, un progetto chiave della ricostruzione la cui attuazione è affidata alla Regione Umbria. Un segnale importante per la comunità locale e il comprensorio della Valnerina che vede avvicinarsi il ripristino di un servizio essenziale.

Cratere sisma, così l’andamento della ricostruzione cambia il mercato del lavoro

La ricostruzione cambia anche l’andamento del lavoro nei comuni nei 15 comuni del cratere umbro del sisma del 2016. Da un lato l’aumento degli addetti subordinati, vero segnale di un’economia che si sta strutturando; dall’altro, il declino inarrestabile degli addetti familiari, simbolo del tessuto micro-imprenditoriale della Valnerina.

Quando si guarda però al “cratere senza Spoleto”, cioè ai 14 comuni montani più piccoli, la fotografia è più nitida e meno distorta dal peso specifico della città: Cascia, Cerreto di Spoleto, Monteleone di Spoleto, Norcia, Poggiodomo, Preci, Sant’Anatolia di Narco, Scheggino, Sellano, Vallo di Nera (provincia di Perugia), più Arrone, Ferentillo, Montefranco e Polino (provincia di Terni).

Una crescita reale, ma figlia dei cantieri
Nel cratere umbro esclusa Spoleto, i lavoratori subordinati sono passati da 2.562 nel primo trimestre 2015 a 3.187 nel primo trimestre 2025: +24,4%. Un trend continuo, anno dopo anno, a partire dal 2021. Cresce anche il peso relativo: se nel 2015 i dipendenti erano il 53,5% del totale degli addetti, oggi rappresentano oltre il 62%.

Un cambiamento epocale per territori dominati da piccolissime imprese familiari. Il motivo? La ricostruzione. I cantieri del sisma hanno portato nella Valnerina nuove aziende, soprattutto edili, strutturate e con forza lavoro esterna. Inoltre, alcune imprese locali hanno saputo riorganizzarsi, mantenendo la sede in zona ma lavorando altrove, assumendo nuovo personale.

Un altro aspetto è l’emersione di lavoro formalmente registrato. Diversi addetti che prima risultavano “familiari” o non contrattualizzati, sono ora assunti con forme regolari. In un’area dove il sommerso aveva un certo peso, anche questo contribuisce a far salire i numeri ufficiali dei subordinati.

Il declino delle famiglie imprenditoriali
Nel frattempo, gli addetti familiari calano: da 2.229 nel 2015 a 1.945 nel 2025 (-12,7%). Una caduta figlia di due dinamiche. La prima è generale: in tutta Italia il modello dell’impresa a conduzione familiare regge sempre meno. La seconda è specifica: la botta del sisma, l’esodo forzato, la paura di non tornare. Tante famiglie non hanno ripreso l’attività nei paesi di origine.

Il risultato è che, nei fatti, la forza del lavoro autonomo familiare si svuota. In molti casi gli addetti risultano ancora formalmente tali solo per motivi statistici: in cassa integrazione, o nominalmente legati a un’impresa che ormai opera altrove. C’è poi il tema delle “aziende fantasma”: formalmente attive, ma senza produzione effettiva.

Il saldo complessivo: +7,1% senza Spoleto, -4,4% con Spoleto
Nel cratere umbro senza Spoleto, gli addetti totali (familiari + subordinati) sono saliti da 4.791 a 5.132 (+341), pari a +7,1%. Ma se si include Spoleto nel conteggio, il quadro cambia radicalmente: gli addetti totali nel cratere con Spoleto sono scesi da 16.660 a 15.934 (-726), con una contrazione del 4,4%.

La spiegazione è duplice. Da un lato Spoleto vale oltre il 60% del cratere in termini demografici. Dall’altro, è un centro urbano con problemi economici propri, preesistenti al terremoto: qui l’effetto ricostruzione si sente meno.

Nel cratere con Spoleto i subordinati crescono appena del 2,1% (da 10.860 a 11.092), mentre gli addetti familiari calano del 16,5% (da 5.800 a 4.842). Il dato aggregato è negativo.

Il rischio di un rimbalzo a vuoto
La domanda di fondo resta aperta: questo aumento di addetti subordinati è duraturo o effimero? Finita la ricostruzione, queste aziende resteranno? E soprattutto, è sufficiente per frenare lo spopolamento?

I dati demografici parlano chiaro: Norcia ha perso il 9,7% dei residenti dal 2016, Cascia quasi il 7%. A Poggiodomo gli abitanti sono scesi a 83, con un indice di vecchiaia del 1.150%. L’età media nei comuni del cratere supera spesso i 60 anni. I giovani se ne vanno, e pochi tornano. Il saldo naturale resta ampiamente negativo. Solo in alcuni comuni, come Cascia, si registra un timido rimbalzo di natalità e migrazioni in entrata, ma non basta.

Fenice, la sfida di ricostruire le comunità
In questo scenario si inserisce il progetto Fenice, un’iniziativa strategica per la rigenerazione socio-economica del cratere, promossa dall’Università per Stranieri di Perugia insieme a Comune di Norcia, Camera di Commercio dell’Umbria e Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica.

L’obiettivo è ambizioso: non solo ricostruire case e strade, ma anche economie locali, competenze, identità. Norcia e la Valnerina sono il cuore pulsante di questo programma, che mira a invertire la traiettoria del declino con formazione, impresa, cultura. Si lavora per attrarre giovani, consolidare filiere agricole e turistiche, sperimentare nuove forme di residenza, puntare su digitale e comunità energetiche.

I numeri dell’occupazione dicono che qualcosa si muove. Ma da solo, il mercato non basta. Serve visione, continuità e capacità di trattenere le persone. Fenice nasce per questo. Resta da vedere se saprà davvero riaccendere il futuro.

“La ricostruzione ha innescato un cambiamento nel mercato del lavoro”
“I numeri – il commento dal progetto Fenice – confermano che la ricostruzione ha innescato un cambiamento strutturale del lavoro nel cratere umbro, ma da sola non basta. Stiamo assistendo a una crescita degli occupati subordinati, segnale incoraggiante, ma resta il rischio di un rimbalzo a vuoto se non ricostruiamo anche comunità e prospettive. Il Progetto Fenice nasce proprio per questo: per trattenere chi vuole restare e attrarre chi può tornare. Investiamo in impresa, formazione e identità, perché senza persone nessun territorio può avere futuro. È il momento di accelerare, con visione e continuità.”

Fioritura a Castelluccio, ecco le regole per accedere con auto, moto, camper e bus

I provvedimenti dell’Ente Parco concordati con i Comuni per i fine settimana 21-22 e 28-29 giugno e 5-6 e 12-13 luglio

Nei fine settimana della Fioritura si potranno raggiungere i Piani di Castelluccio soltanto con le navette, lasciando l’auto privata nei parcheggi di prossimità, oppure con i bus turistici che potranno lasciare i passeggeri al Deltaplano o in Piazzetta, per poi allontanarsi.

E’ quanto prevede il decreto del presidente del Parco nazionale dei Monti Sibillini, Andrea Spaterna, per gli “interventi di mobilità sostenibile per la Fioritura 2025 dei Piani di Castelluccio”.

Piano di mobilità che l’Ente Parco ha concordato con i Comuni dei tre ingressi a Castelluccio (Arquata del Tronto, Castelsantangelo sul Nera e Norcia).

Nei quattro fine settimana della Fioritura (21-22 e 28-29 giugno e 5-6 e 12-13 luglio) sarà vietato il passaggio di autovetture e camper, che potranno sostare nei parcheggi di prossimità, consentendo poi ai visitatori di raggiungere Castelluccio, appunto, con le navette.

Permesso invece l’accesso dei mezzi a due ruote e delle auto di residenti, dimoranti, esercenti e comunque di quanti sono in possesso di autorizzazione rilasciata dal Comune competente.

Durante i quattro fine settimana sarà consentito il transito dai varchi per chi abbia necessità, ma senza la possibilità di sosta, e comunque non per i camper. I trasgressori saranno multati, anche con eventuale rimozione dei mezzi in sosta.

In caso di eccessiva presenza, le autorità potranno comunque prevedere la chiusura dei varchi anche per il solo transito.

I parcheggi si possono prenotare tramite i siti marcheroma.contram.it o startspa.it, pagando la sosta e la navetta. Oppure sul posto, senza prenotazione, ma ovviamente finché ci sono stalli disponibili.

Per godersi appieno e con più tranquillità questo grande spettacolo naturale, come invitare a fare il Comune di Norcia, chi ne ha possibilità può raggiungere più tranquillamente Castelluccio nei giorni feriali.

Condividi questo articolo

Ultime notizie


Continua a leggere

Riorganizzazione Ufficio ricostruzione, le ragioni di Proietti e i dubbi di Melasecche

Dibattito a Palazzo Cesaroni sulla riorganizzazione dell’Ufficio speciale ricostruzione Umbria, con ampliamento delle posizioni dirigenziali tramite ‘comando’ dal comune di Assisi. Tema posto con un’interrogazione dal consigliere Enrico Melasecche, che ha lamentato possibili profili di illegittimità e
di danno erariale.

Illustrando l’atto in Aula, Melasecche ha chiesto alla Giunta quali siano le reali e specifiche motivazioni tecniche e funzionali che hanno portato all’articolazione dell’Ufficio speciale ricostruzione su tre distinte posizioni dirigenziali, evidenziando gli indicatori di performance e di risultato che la nuova organizzazione
dell’Usr dovrebbe raggiungere. E quali sono le motivazioni che hanno portato la Giunta a non mantenere in capo al direttore della Direzione Governo del Territorio, come avvenuto nella precedente Legislatura, le funzioni di gestione e coordinamento dell’Ufficio regionale per la Ricostruzione post sisma, “tenuto conto che importanti operazioni erano di fatto già in capo a questa direzione, Servizio Opere Pubbliche, e di fatto al corrispondente Assessorato, come ad esempio la ricostruzione dei due ospedali di Norcia e
Cascia, il recupero dell’ex Mattatoio di Spoleto, la realizzazione dell’ampliamento della struttura del deposito Beni Culturali di Santo Chiodo, e altre”.

“Per quale ragione – ha poi chiesto Melasecche – avendo creato un nuovo servizio all’interno dell’Usr, non si è attivata una procedura di evidenza pubblica che avrebbe permesso, come prescrive la legislazione vigente, una selezione del candidato più idoneo alle svolgimento delle funzioni previste dal servizio, preferendo l’istituto del comando dal Comune di Assisi”. E naturalmente i costi complessivi, e quelli futuri, della nuova struttura.

La presidente della Regione Stefania Proietti, nella risposta, ha detto che la riorganizzazione dell’Usr “risponde ad esigenze di ricostruzione post sisma. La Legge finanziaria ha stanziato 90 milioni per il 2025-25. Esistono alcune criticità per la ricostruzione pubblica e nei centri storici”.

Quanto alla gestione, ha detto che non sono previsti compensi aggiuntivi per la funzione correlata di coordinamento: “C’è invarianza del personale già assegnato e degli incarichi di elevata qualificazione, garantendo continuità di azione e rispetto delle professionalità. Dal primo settembre 2025 uno dei due dirigenti andrà in pensione. Il rafforzamento dell’Ufficio – ha sottolineato – è legato anche alla riduzione
delle direzioni regionali. Il comando, istituto previsto dalla legge speciale sisma, è stato disposto attraverso atti gestionali adottati in accordo tra le amministrazioni interessate. Il trattamento economico determina una maggiore spesa per il 2025 stimata in 40mila euro; l’ammissibilità dell’intervento è già stata verificata, con l’assegnazione di risorse integrative relative anche al personale stabilizzato”.

“La riorganizzazione – ha aggiunto Proietti – ha messo ordine nelle competenze previste dalla legge e dalla convenzione istitutiva sottoscritta dalla Regione e dai Comuni associati nel 2016”.

Infine, Proietti ha chiarito: “Ordinanze e delibere di Giunta hanno previsto tre figure dirigenziali, di cui una con funzioni di coordinamento. È stata ritenuta ridondante la figura del direttore. Il personale dell’Usr è composto da 29 unità comandate, 20 distaccate dalla Regione, 7 a tempo determinato. Oltre a 3 dirigenti
comandati”.

    Una risposta ritenuta non soddisfacente dal consigliere Melasecche: “Si tratta di una risposta non convincente. La struttura funzionava molto bene. La decisione è palesemente ridondante. L’accordo tra il Comune di Assisi, di cui lei era sindaco, si presta a delle riflessioni. Sarebbe stato più ragionevole affidare il coordinamento ad una figura già esistente. Se davvero il dirigente va in pensione a settembre, allora non andava tenuto tre mesi in ferie per poi portarlo. Si tratta di un aggravio di spesa di cui non si capisce la ragione. Monitoreremo i grandi ulteriori risultati che farà la struttura – ha concluso – visto che prima aveva già fatto miracoli”.

    Festa di Santa Rita, la Supplica alla “donna del perdono” per invocare la pace | Immagini

    Le rose rosse in cielo. La Supplica a Santa Rita, la donna del perdono, per invocare la pace. “Proviamo a vincere il male con il bene – le parole del cardinale Baldassare Reina – come Santa Rita che ha perdonato chi ha ucciso suo marito. Il male produce male e atrofizza il nostro cuore. Come si fa a perdonare? Gesù dice rimanete in me, rimanete nel mio amore. Serve un cristianesimo un po’ più profondo. Santa Rita ha vissuto una fede forte è stata una donna piena di gioia pur nelle difficoltà”.

    Quell’appello alla pace che è oggi di Papa Leone, che da cardinale, un anno fa, celebrò a Cascia il Pontificale per Santa Rita, a cui è particolarmente devoto.

    Una invocazione alla pace iniziata in serata con l’arrivo della Fiaccola, portata dagli sportivi sino alla Basilica di Santa Rita. E proseguita nel giorno della celebrazione della Santa degli Impossibili. Una grande partecipazione di fede e tradizione (suggestivo il corteo storico raffigurante momenti della vita della Santa) che ha accompagnato ogni momento del programma religioso e civile, che ha visto giungere, come ogni anno, fedeli e pellegrini da tutta Italia e dall’estero.

    Numerose le figure istituzionali presenti. L’amministrazione comunale, capeggiata dal sindaco Mario De Carolis. La Regione, con la presidente Stefania Proietti, l’assessore Simona Meloni, la presidente dell’Assemblea Sarah Bistocchi e la consigliera Paola Agabiti. La Provincia di Perugia, con il presidente Massimiliano Presciutti. E le delegazioni di numerosi Enti e Istituzioni, anche al di fuori dell’Umbria.

    “Rendere omaggio a Santa Rita – ha dichiarato la presidente Proietti – è un impegno concreto a vivere i suoi insegnamenti. La sua vita è un richiamo forte alla pace, alla riconciliazione e alla forza della preghiera, valori che oggi sono più che mai necessari. Il suo messaggio è attuale e universale e Santa Rita ci invita a essere costruttori di pace nel quotidiano. È questo il messaggio che l’Umbria vuole portare con sé ogni giorno dell’anno”.

    La figura di Santa Rita da Cascia continua a rappresentare, per l’Umbria e per il mondo intero, un esempio straordinario di fede vissuta. I simboli della sua vita – il flagello, il Vangelo e le rose – evocano ancora oggi la sua esperienza spirituale e l’esempio di dedizione silenziosa ma potente. Questa simbologia è ancora viva e presente nelle celebrazioni che ogni anno si rinnovano: in particolare, la Giornata delle Rose, con la sua benedizione collettiva, rappresenta un gesto semplice ma profondamente partecipato, attraverso cui i fedeli esprimono il desiderio di condividere, anche nella vita quotidiana, quella grazia di cui Santa Rita è considerata il simbolo. Il suo esempio, segnato da perdono, dedizione, capacità di superare ogni conflitto, continua a ispirare generazioni.

    Cascia, è tempo della Festa di Santa Rita: il programma

    Dal 20 al 24 maggio (con un primo momento introduttivo previsto già per la sera del 18 per la processione dello stendardo), Cascia si appresta a vivere il momento più atteso dell’anno, la Festa di Santa Rita. In cui la città si trasforma in un luogo di accoglienza, riflessione e festa, pronta a ricevere migliaia di persone – pellegrini, visitatori, devoti e autorità – provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo.

    Come ogni anno, la celebrazione ruota intorno a un messaggio potente e sempre attuale: quello della pace, del perdono e della riconciliazione, incarnato dalla figura della Santa degli Impossibili. A testimoniarlo è un programma che intreccia spiritualità e cultura, storia e spettacolo, momenti solenni e condivisione popolare.

    Tra gli eventi più significativi, martedì 20 maggio, alle 10, la Sala della Pace ospiterà la cerimonia del Riconoscimento internazionale Santa Rita 2025, dedicato alle ‘Donne di Rita’ che si sono distinte per il loro impegno nel costruire ponti di speranza. Alle 12, l’omaggio floreale nel Roseto di Cascia e, in serata, l’arrivo della Fiaccola della pace e del Pprdono da Piacenza, con la suggestiva ascesa allo Scoglio della preghiera a Roccaporena.

    Mercoledì 21 maggio sarà il giorno dell’accoglienza istituzionale della città di Piacenza. La santa messa, celebrata dal priore generale degli Agostiniani, padre Alejandro Anton Moral, vedrà la partecipazione della Famiglia Agostiniana e sarà seguita dalla consegna del Riconoscimento internazionale Santa Rita 2025. In serata, due appuntamenti simbolici: l’incendio di fede e il corteo dei gonfaloni, che rievocano la notte della morte di Rita; e la motofiaccolata da Roccaporena, con l’arrivo della fiaccola al sagrato della basilica insieme allo sportivo di piacenza accompagnato dai giovani sportivi casciani, e l’accensione del tripode votivo, segno di unità tra popoli e territori.

    Il giorno centrale sarà giovedì 22 maggio, festa liturgica di Santa Rita. La giornata si aprirà con il suono delle campane all’alba e proseguirà con la processione storica a piedi da Roccaporena (ore 8.15), seguita dal corteo storico cittadino (ore 10). Alle 11, il solenne pontificale sarà presieduto dal cardinale Baldassare Reina, con la supplica e la benedizione delle rose, cuore spirituale della celebrazione. In serata, grande concerto in piazza San Francesco con i New Trolls (ore 21.30) e spettacolo pirotecnico ‘Visioni d’incanto’ (ore 23.30), un tributo alla luce come simbolo di speranza.

    Venerdì 23 maggio si aprirà con la trasmissione in streaming del Rosario e proseguirà con il concerto del gruppo Il Giardino dei Semplici.

    A chiudere la settimana, sabato 24 maggio, si celebrerà il 125esimo anniversario della canonizzazione di Santa Rita. Nell’Auditorium Santa Chiara si terrà una tavola rotonda condotta da Lorena Bianchetti, mentre a Palazzo Santi verrà inaugurata una mostra storica temporanea visitabile fino a fine anno. La serata si concluderà nella Sala della Pace con l’intenso spettacolo teatrale ‘Rita, santa della speranza’.

    Una festa che è molto più di una ricorrenza religiosa: è un’esperienza collettiva di fede viva, cultura condivisa e bellezza che attraversa i secoli, con Santa Rita come luce guida per chi cerca speranza e riconciliazione nel mondo di oggi.