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Così l’Enterprise Europe Network (Een) ha aiutato quasi mille imprenditori umbri

Sono oltre 900 i beneficiari, in grande parte aziende, che dal 2022 ad oggi hanno avuto in Umbria assistenza di base e informazioni dall’Enterprise Europe Network (Een). Mentre oltre 160 aziende hanno usufruito dei suoi servizi avanzati, a seguito di need assessment approfonditi e action plan dettagliati e condivisi, raggiungendo risultati concreti e di impatto in termini di accesso al credito, espansione nei mercati internazionali, rafforzamento delle competenze in materia di innovazione, internazionalizzazione, sostenibilità, digitalizzazione e resilienza.

È il bilancio a livello regionale dell’attività della rete europea che si occupa di sostenere l’internazionalizzazione e l’innovazione delle piccole e medie imprese. Rete di cui l’agenzia Sviluppumbria è partner e coordinatrice del consorzio che la rappresenta in Umbria, Marche e Toscana.

I dati, di cui hanno portato testimonianza tante imprese umbre, sono stati presentati a Perugia, nella giornata conclusiva del meeting nazionale dell’Enterprise Europe Network che si è svolto tra l’Accademia delle belle arti e l’auditorium San Francesco al Prato, organizzato dalla stessa Sviluppumbria.

Un’occasione per fare il punto sull’operatività della rete, scambiarsi buone pratiche a sostegno della competitività delle pmi sui mercati internazionali e confrontarsi sulle principali sfide future per le imprese, a cui hanno preso parte anche rappresentanti della Commissione europea e dell’Eismea (Agenzia esecutiva del Consiglio europeo per l’innovazione e delle Pmi) e oltre cento delegati e relatori provenienti da tutta Italia.

Durante i numerosi tavoli di lavoro che si sono succeduti si è parlato di resilienza, sostenibilità, digitalizzazione, comunicazione, start up e scale up.

All’evento pubblico che ha chiuso la due giorni, sono invece intervenuti, tra gli altri, Francesco de Rebotti, assessore allo sviluppo economico della Regione Umbria, Andrea Stafisso, assessore allo sviluppo economico del Comune di Perugia, Luca Ferrucci, amministratore unico di Sviluppumbria, Federico Sisti, segretario generale della Camera di commercio dell’Umbria, Paola Picone della Direzione generale per la politica industriale, innovazione e pmi del Ministero delle imprese e del made in Italy, Alberto Valenzano della Direzione generale per il mercato interno, l’industria, l’imprenditoria e le pmi della Commisione europea, Muriel de Grande, responsabile dell’Een e dei Partenariati Een dell’Eismea, e Michele Chiappini, project adviser dell’Eismea.

“Il nostro ecosistema regionale e le nostre imprese – ha dichiarato l’assessore De Rebotti – trovano nell’Een un punto di riferimento fondamentale per confrontarsi e orientarsi rispetto alle opportunità che l’Europa offre, soprattutto adesso che siamo all’inizio della nuova programmazione. È un rapporto strategico, interpretato al meglio dalla nostra agenzia Sviluppumbria che lavora su questo tipo di sostegno. La regione darà tutto il supporto possibile nella stagione della programmazione europea”.

“Troppo spesso – ha commentato l’amministratore di Sviluppumbria Ferrucci – prevale un’idea di Europa costruita dall’alto, dei burocrati e della spending review. Invece c’è un’altra Europa, quella dei cittadini e delle comunità, quella delle istituzioni e delle municipalità che costrutiscono gemellaggi e unioni, quella delle imprese, soprattutto delle pmi, che hanno imparato a cooperare, collaborare e camminare insieme per attraversare qui confini che una volta erano dogane e oggi invece rappresentano un mercato importante. La progettualità e la guida di Sviluppumbria su questo network europeo rappresentano il modo migliore per essere al servizio delle istituzioni e delle imprese umbre, per andare insieme oltre i confini, anche quelli dell’Europa stessa”.

Proroga Zona Franca Urbana Sisma 2016, Confartigianato: “Bene, ora una strategia più ampia per ripartenza economica e sociale”

“Un piccolo ma significativo passo avanti nel percorso di rilancio dei territori colpiti dal sisma del 2016”. Così Confartigianato Imprese Terni accoglie la notizia della proroga della Zona Franca Urbana, che assicura sgravi economici alle imprese nelle zone del cratere del sisma 2016.

Un intervento agevolativo, evidenzia Confartigianato, che, seppur limitato nel tempo, continua a offrire un sostegno concreto alle imprese locali, aiutandole a far fronte alle difficoltà ancora presenti.

“È fondamentale che misure come questa – si legge nella nota dell’associazione – si inseriscano in una strategia più ampia e duratura per garantire una vera ripartenza economica e sociale delle aree terremotate. La piccola economia nelle zone montane del cratere sismico del 2016 rappresenta un pilastro essenziale non solo per la ricostruzione fisica dei territori, ma soprattutto per la rinascita delle comunità locali. Artigiani, agricoltori, esercenti e piccole imprese custodiscono saperi, relazioni e identità che danno vita ai borghi e ne garantiscono la stessa esistenza. Sostenere queste realtà significa ricostruire un tessuto sociale vivo, generare lavoro, fermare lo spopolamento e restituire futuro a territori fragili ma ricchi di risorse umane e culturali”.

“La ricostruzione del cratere sismico non può limitarsi al cemento e alle infrastrutture: serve una visione che rimetta al centro le persone, il lavoro e le imprese locali. La piccola economia è il vero motore delle aree montane, perché produce valore, coesione sociale e presidio del territorio. Confartigianato Imprese Terni è accanto agli artigiani e alle micro e piccole imprese al fine di garantire che possano essere protagonisti di un futuro possibile e sostenibile per questi luoghi” dichiara Mauro Franceschini, presidente Confartigianato Imprese Terni

“Nei borghi del cratere ogni bottega, ogni stalla, ogni laboratorio rappresenta una speranza di rinascita -aggiunge Michele Medori, segretario Confartigianato Imprese Terni -. Come Confartigianato crediamo che senza il rilancio delle attività artigiane e produttive, nessuna ricostruzione sarà davvero compiuta. Le comunità si ricostruiscono con il lavoro, la dignità e la continuità delle tradizioni: è questa la sfida che vogliamo vincere insieme”.

(nella foto Mauro Franceschini e Michele Medori)

Ristrutturazioni, ecobonus, sismabonus 2025: i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate

Dall’Agenzia delle Entrate, con circolare numero 8/E, importanti chiarimenti circa l’estensione al 2025 degli sconti per ristrutturazioni, sismabonus ed ecobonus. Spese che si potranno portare in detrazione al 50% anche per quest’anno (nel 2026 e 2027 con il regime ordinario lo sconto scenderà al 36%).

Si può usufruire della detrazione – ed è questa la novità più interessante – anche se si comunica di risiedere nell’edificio successivamente all’effettuazione dei lavori o se la casa diventa dimora abituale di un familiare del contribuente (coniuge, parenti entro il terzo grado, affini entro il secondo).

Lo sconto, inoltre, include i lavori eseguiti nelle pertinenze, come box auto, cantine e soffitte.

L’Agenzia delle Entrate ha chiarito poi che i lavori del superbonus sono detraibili al 65% se eseguiti entro il 15 ottobre 2024.

E per l’ecobonus, anche se i lavori sono ancora in corso. Rientrano nei beneficiari gli impianti con pompe di calore a gas ad assorbimento, microcogeneratori, generatori a biomassa e sistemi ibridi che combinano pompa di calore e caldaia a condensazione, l’acquisto e l’installazione di climatizzatori.

Stop, invece, agli incentivi per le caldaie a condensazione alimentate a combustibili fossili installate dal 2025 in poi, in linea con la Direttiva Ue 2024/1275. Le spese sostenute entro il 31 dicembre 2024 per questi ultimi interventi saranno appunto comunque detraibili anche se i lavori verranno ultimati nel 2025.

Confermato per il 2025 anche il bonus mobili, con una spesa massima detraibile di 5.000 euro, legata a lavori di ristrutturazione edilizia. Infine, la circolare dedica ampio spazio ai chiarimenti sul Superbonus 65% per condomìni, edifici plurifamiliari (2-4 unità) e enti del Terzo Settore. Per accedere al beneficio nel 2025 sarà necessario aver presentato entro il 15 ottobre 2024 la CILA (o titolo abilitativo), oltre alla delibera assembleare per gli interventi condominiali. I contribuenti che hanno sostenuto spese agevolate nel 2023 potranno inoltre optare per la ripartizione in 10 quote annuali, tramite dichiarazione integrativa da presentare entro il 31 ottobre 2025.

Tassi Bce al 2%, così la dinamica dei mutui in Umbria

Nel giorno in cui la Bce taglia il tasso di riferimento portandolo al 2% (ma con il Taeg fermo ad oltre il 3,5%), la FABI (Federazione Autonoma Bancari Italiani) disegna la geografia dei mutui in Italia, con il dettaglio regione per regione.

Quanto all’Umbria, nel biennio 2022-2024 i mutui concessi alle famiglie per l’acquisto di abitazioni sono cresciuti leggermente, con un incremento dello 0,3%, pari a circa 12,3 milioni di euro. Il totale è passato da 4,02 a 4,03 miliardi, un dato inferiore alla media nazionale, che nello stesso periodo ha segnato una crescita dell’1%.

L’andamento regionale, rileva Fabi, è il risultato di due dinamiche opposte: Perugia segna un aumento dello 0,6% (+17,5 milioni), mentre Terni registra una flessione dello 0,5% (-5,2 milioni).

Nel complesso, il mercato del credito umbro mostra una sostanziale stabilità, con una domanda che
tiene nei centri maggiori ma risente ancora degli effetti del caro-tassi nelle aree meno dinamiche.

In Italia

Nel biennio 2022–2024 i mutui accesi dalle famiglie italiane per l’acquisto di abitazioni sono cresciuti
moderatamente, con un incremento complessivo di circa 3,7 miliardi di euro. Il totale nazionale ha
superato i 380 miliardi, in leggera crescita rispetto ai 376 registrati due anni prima.

Dietro questo dato medio si nascondono però dinamiche molto diverse tra le regioni. Alcune aree del Paese – in particolare il Nord Est e alcune regioni del Sud – hanno mostrato segnali di vivacità, mentre altre hanno visto una contrazione, segno di un mercato immobiliare a due velocità. In cima alla classifica si colloca la Sardegna, con la crescita più marcata su base percentuale, seguita da Puglia, Emilia Romagna, Veneto e Abruzzo.

In queste regioni, la domanda di mutui si è rafforzata, complice un mercato immobiliare dinamico e, in alcuni casi, un maggiore accesso al credito da parte delle famiglie. La Lombardia si conferma invece la regione con il contributo più rilevante in termini assoluti, grazie a un incremento di oltre un miliardo di euro, spinto soprattutto dal traino di Milano e delle altre aree urbane.

Sul fronte opposto, si segnala una flessione più o meno marcata in diverse regioni, soprattutto al Nord Ovest e nel Mezzogiorno. Liguria registra il calo più consistente in valore percentuale, seguita da Calabria, Molise e Trentino Alto Adige.

Anche in regioni come le Marche e il Piemonte l’andamento è stato debole o sostanzialmente stabile.

Creazione d’impresa e autoimpiego, rifinanziato il bando MySelf Plus

La Giunta regionale dell’Umbria, su proposta dell’assessore allo Sviluppo economico Francesco De Rebotti, ha approvato il rifinanziamento dell’avviso a sportello MySelf Plus 2024, un bando dedicato alla creazione di impresa e all’autoimpiego che passerà dall’attuale milione di euro a 1 milione e 500mila euro.

L’avviso, a sostegno delle nuove iniziative imprenditoriali in attuazione della legge regionale 14 febbraio 2018 n.1 Capo VI “Autoimpiego e creazione d’impresa”, che aveva una dotazione finanziaria che ammontava 1 milione di euro, è andato esaurito con le domande fino ad ora ritenute ammissibili e, visto che risultano ancora da valutare altre 40 domande, si è ritenuto di integrare lo stanziamento con ulteriori 500mila euro.

“L’intervento agevolativo – spiega l’assessore regionale Francesco De Rebotti – rientra nella strategia di sostegno alle microimprese del territorio avviata a partire dal 2019 con il primo avviso MySelf e proseguita con successo negli anni. Consiste nell’erogazione di un finanziamento a tasso zero e senza garanzie destinato all’avvio di nuove iniziative imprenditoriali da parte di soggetti con difficile accesso al credito bancario. Viene inoltre mantenuta la riserva del 25% delle risorse disponibili per il sostegno all’autoimpiego e alla creazione di impresa da parte di coloro che non abbiano ancora compiuto 35 anni e accordata una corsia preferenziale all’imprenditoria femminile”.

All’interno delle 40 domande ancora da valutare e che potranno ora essere finanziate, se ritenute ammissibili, la carenza di fondi è stato effettivamente riscontrata nella categoria riservata alle “Donne adulte”, per la quale si è registrato un fabbisogno pari al doppio delle risorse stanziate, e rispetto alla categoria “Giovani”, mentre sono risultate in esubero le risorse destinate alla categoria residuale dei “Soggetti over 35”. “Proprio sulle misure che riguardano donne e giovani – conclude De Rebotti – abbiamo intenzione di continuare ad intervenire per dare il via ad ulteriori e necessari percorsi di sviluppo”.

Gepafin, sostegno alle imprese per costi energia e digitalizzazione

Tempo di bilanci per Gepafin, la società finanziaria partecipata a maggioranza dalla Regione Umbria e guidata dal presidente Carmelo Campagna,

Approvato dai soci di Gepafin – Regione Umbria, Sviluppumbria e dieci banche che operano nel territorio – il bilancio d’esercizio 2024, alla presenza della presidente della Regione Stefania Proietti e dell’assessore al Bilancio Tommaso Bori.

La relazione del presidente Campagna

Nella sua relazione, il presidente di Gepafin, Carmelo Campagna (attualmente anche vicepresidente nazionale di Anfir (Associazione nazionale delle finanziarie regionali) ha illustrato ai presenti la situazione dalla società e i risultati ottenuti: “Il 2024 – ha ricordato – ha rappresentato un anno di transizione, tra la chiusura della programmazione comunitaria 2014-2020 e l’avvio operativo del Pr Fesr 2021-2027, in cui la società ha cercato di intercettare le esigenze delle imprese”.

In particolare, come evidenziato nel piano strategico 2025-2027, la Regione Umbria ha affidato a Gepafin la gestione degli strumenti finanziari previsti dal Pr Fesr 2021-2027 per circa 141,6 milioni di euro. Relativamente a queste risorse, sono stati attivati otto bandi per le imprese (per una prima tranche da 40,5 milioni di euro, su vari ambiti: prestiti, garanzie, riassicurazioni, ricerca, turismo, agricoltura) per i quali, nel 2024, sono giunte 472 domande. Inoltre, con risorse proprie, Gepafin ha previsto finanziamenti alle pmi per 600mila euro e ulteriori garanzie per 600mila euro nell’ambito della convenzione con la Fondazione contro l’usura.

Costi energia

Ma le attività di Gepafin non si limitano a questo: come ha spiegato Campagna, la società è stata impegnata su diversi dossier regionali “finalizzati a sostenere le imprese su alcune problematiche particolarmente attuali come l’accesso al credito o il costo dell’energia”. “Recentemente – ha detto il presidente – abbiamo sottoscritto un accordo con il Gruppo Mediocredito Centrale che prevede la possibilità per le aziende di ottenere l’anticipazione dei contributi pubblici a fondo perduto, senza dover attendere i tempi di rendicontazione. Abbiamo anche stretto una collaborazione con Plenitude Energy Service, società operativa del Gruppo Eni, per favorire lo sviluppo e la realizzazione di impianti a energia rinnovabile in Umbria e per la quale è previsto il rilascio di garanzie che consentiranno 60 milioni di euro di investimenti”.

Transizione digitale

Nell’ambito della transizione digitale, Gepafin ha nel 2024 completato la digitalizzazione dei processi interni e dei bandi regionali, anche con l’implementazione dello sportello online dei bandi, rendendolo più semplice, trasparente e accessibile. Ha, inoltre, attivato una piattaforma FinTech per la compensazione multilaterale dei debiti e dei crediti, riconosciuta “best practices” dall’Anfir. “Abbiamo completato la fase di sperimentazione di questa piattaforma che mira a facilitare la circolazione di moneta all’interno delle pmi – ha fatto sapere Campagna – e contiamo di partire a breve con il prodotto definitivo”.

Proietti: Gepafin strategica

“Gepafin ha un’importanza straordinaria per le strategie della Regione – ha commentato la presidente Proietti – e rappresenta una grande alleanza con il mondo bancario. Attraverso di essa, vorremmo dare strumenti accessibili a tutti che contribuiscano ad aumentare le capacità delle aziende umbre di accedere al credito e di innovare. Soprattutto l’innovazione e la ricerca, così come la clusterizzazione, rappresentano le leva per lo sviluppo delle nostre pmi, che sono l’ossatura della regione”.

Superbonus, in Umbria interessato il 4,7% degli edifici residenziali

Il Superbonus ha finanziato interventi sul 4,7% degli edifici residenziali dell’Umbria, pari a 9.483. Una percentuale che è al di sopra della media italiana, che è del 4,1%.

Con oneri a carico dello Stato per 2.363,4  milioni di euro, per una media di 249.225 euro.

Nei primi tre mesi di quest’anno si è speso percentualmente il 2%, per un importo di 46,9 milioni.

L’Ufficio studi della Cgia rileva come in Italia, sebbene da quest’anno l’incentivo sia sceso al 65%, nei primi tre mesi del 2025 gli oneri a carico dello Stato siano aumentati di altri 1,8 miliardi di euro. Pertanto, il valore economico complessivo del vantaggio fiscale riconosciuto a coloro che hanno utilizzato il Superbonus per finanziare i lavori di ristrutturazione/efficientamento energetico delle proprie abitazioni è salito a 126 miliardi. 

Nel primo trimestre di quest’anno le uscite più significative per le casse pubbliche hanno interessato la Campania (+ 3,4% pari a +301,6 milioni di euro), le Marche (+2,5% che corrisponde a +87,6 milioni) e il Molise (+2,5% pari a 19,3 milioni).

Le regioni che, invece, in questo inizio 2025 hanno utilizzato meno il Superbonus sono state la Puglia (+0,6% con una spesa di +38,1 milioni di euro), la Valle d’Aosta (+0,6% pari a +3,4 milioni) e, infine, la Sardegna (+0,4% che corrisponde a +12,7 milioni di euro).

Lavoro, normative e sgravi per affrontare le trasformazioni del mercato

Lavoro, a Perugia l’evento Humangest su novità normative e sgravi contributivi per affrontare le trasformazioni del mercato L’Agenzia per il lavoro del Gruppo SGB ha riunito esperti giuslavoristi, professionisti della formazione e aziende del territorio

L’obiettivo dell’evento “Lavoro e Futuro. Novità normative e sgravi contributivi: somministrazione e formazione come valore per le imprese” era quello di analizzare gli strumenti e le strategie più efficaci per affrontare le trasformazioni in atto nel mercato del lavoro. Tema sul quale Humangest ha riunito esperti giuslavoristi, professionisti della formazione e aziende del territorio.

L’incontro – moderato dal giornalista Claudio Lattanzi – ha ribadito la necessità di un confronto autentico, fondato sull’ascolto, e di un approccio consulenziale capace di coniugare flessibilità, tutela e sviluppo, in un’economia del lavoro che richiede oggi più che mai rapidità di risposta e visione strategica.

La tavola rotonda

Dopo i saluti di Silvia Biondi, Area Manager Humangest, si è aperta la tavola rotonda, nel corso della quale Marco Valentini – Group Legal Director SGB Humangest – ha offerto una importante panoramica sugli sgravi contributivi previsti per il 2025, come ad esempio quelli destinati agli under 35, e sulle novità contenute nel nuovo CCNL Somministrazione.

Sempre in ambito normativo, Andrea Bonanni Caione – avvocato giuslavorista e Of Counsel Deloitte Legal – ha richiamato l’attenzione sulle criticità interpretative del Collegato Lavoro, facendo chiarezza su temi centrali come stabilizzazioni e dimissioni. Infine, Luigi Mercuri – CEO di Mercury Consulenze – ha sottolineato come la formazione professionale, realizzata attraverso strumenti come Forma.Temp, possa rispondere concretamente alle esigenze delle imprese, favorendo l’upskilling di competenze mirate e costruite a partire dalle reali applicazioni sul campo.

“Legalità e sicurezza”, fattori indispensabilità per un territorio e la sua economia

Sovraindebitamento e usura, trasparenza negli appalti pubblici, il modo in cui la criminalità organizzata condiziona l’economia di un territorio.

Questi i temi che saranno affrontati lunedì 28 aprile alle ore 16 nell’incontro in programma alla Sala Conferenze Confartigianato Imprese Terni (via Luigi Casale 9) dal titolo “Legalità e sicurezza. Fattori di crescita dei territori”.

Un incontro organizzato da Confartigianato Imprese Terni, in collaborazione con Confartigianato Imprese Viterbo e Rieti e con il patrocinio della Regione Umbria e la Provincia di Terni. Con ingresso libero, fino ad esaurimento posti.

Un’occasione di confronto aperto tra istituzioni, forze dell’ordine, esperti ed esponenti del mondo economico, per analizzare e discutere il ruolo della legalità e della sicurezza come leve strategiche per lo sviluppo delle imprese e del territorio.

Durante l’incontro si affronteranno temi di grande attualità, tra cui sovraindebitamento, usura e reati economici; legalità e trasparenza negli appalti pubblici; riforma del Fondo Anti-Usura (L. 108/96); criminalità organizzata e condizionamenti sull’economia locale.

Sono previsti gli interventi di rappresentanti delle istituzioni, del Ministero dell’Interno, della Regione Umbria, di ANAC, ABI, SOS Impresa e di numerosi esperti e operatori del settore.

Sostegno all’export, aiuti per le imprese umbre che partecipano a fiere all’estero

La crisi geopolitica e la guerra dei dazi spinge anche le imprese umbre vocate all’export a cercare nuovi mercati esteri.

Ha come obiettivo proprio il sostegno dei progetti di internazionalizzazione delle piccole e medie imprese mediante la partecipazione a fiere internazionali che si svolgono nel periodo compreso tra il 01/04/2025 e il 31/03/2026, l’avviso pubblico emanato dalla Regione Umbria.

Sottolinea l’assessore allo Sviluppo economico Francesco De Rebotti: “Già in situazione ordinaria l’intenzione di procedere allo sviluppo di processi di internazionalizzazione, costituisce un’opzione strategica per le Pmi. In considerazione delle scelte operate dall’amministrazione statunitense, con l’imposizione ondivaga di dazi ai partner commerciali tale scelta va perseguita con ancora maggiore intenzione. La qualità dei manufatti realizzati nella nostra regione, lo sviluppo tecnologico di settori determinanti nella costituzione del nostro Pil, l’attitudine ad individuare prospettive produttive che incrociano esigenze di mercato evolute non possono non richiedere attenzione da parte della rete dei soggetti preposti al sostegno all’impresa”.

Chi può partecipare

Possono presentare domanda le micro, piccole e medie imprese con sede operativa in Umbria e con i requisiti specificati nel bando che è gestito da Sviluppumbria (tutte le informazioni sono disponibili sul sito www.sviluppumbria.it).

Le risorse finanziarie disponibili ammontano a un milione di euro a valere sulle risorse del PR FESR 2021-2027 – Priorità 1 – OS 1.3 – Azione 1.3.2 Sostegno all’internazionalizzazione delle PMI così come previsto dalla DGR 231 del 19/03/2025.

“Proprio per l’importanza che attribuiamo alla dinamica di internazionalizzazione – annuncia De Rebotti – intenderemo dotare l’azione promossa dal bando con ulteriori risorse che saranno stanziate già nel corso di questa annualità”.