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GEN2GEN: ispirazione intergenerazionale nell’Umbria

GEN2GEN: ispirazione intergenerazionale nell’Umbria

Il Festival umbro sul dialogo intergenerazionale, “GEN2GEN: generazioni in dialogo”, promette due giornate intrise di stimoli e coinvolgimento.

In programma il 13 e 14 aprile a Castiglione del Lago e Panicale, il festival ospiterà una serie di panel, talk, esibizioni live e la presentazione di buone pratiche, tutto organizzato da Generazione T in collaborazione con l’Unione dei Comuni del Trasimeno.

Il primo giorno, presso la Rocca del Leone di Castiglione del Lago, ci sarà un’intensa mattinata con dibattiti sul dialogo intergenerazionale e il coinvolgimento delle amministrazioni locali, seguiti da esibizioni live e talk ispirativi. Il pomeriggio si concentrerà sul futuro dei giovani e sull’imprenditoria locale, con spazi dedicati ai divulgatori e agli imprenditori umbri emergenti.

La serata culminerà con un mix di intrattenimento e riflessione, con interventi da parte di giornalisti, divulgatori e personalità del mondo dello sport e della musica. E per chiudere in bellezza, una cena accompagnata da un djset.

La domenica, il festival si trasferirà al centro polifunzionale “Occhio” di Panicale, offrendo un programma altrettanto ricco di momenti interessanti. Saranno presentate buone pratiche e progetti sviluppati nel territorio del Trasimeno, con uno sguardo anche alla collaborazione con la Toscana. La giornata sarà arricchita da interventi divulgativi, dialoghi tra artisti e momenti di riflessione sul ruolo dell’arte nella società contemporanea.

Entrambe le giornate offriranno anche opportunità per gustare le prelibatezze locali grazie alla presenza di un’area food, permettendo così ai partecipanti di vivere un’esperienza completa e coinvolgente.

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Nuovo ridimensionamento della rete scolastica. Senza tagli

Il nuovo assetto delle scuole umbre

La Giunta regionale su proposta dell’assessore all’Istruzione, Paola Agabiti, ha approvato l’atto relativo al dimensionamento della rete scolastica per l’anno 2024-2025. “Abbiamo raggiunto un primo risultato importante – ha detto Agabiti – condividendo il percorso con i territori, i Comuni, le Province, l’Ufficio scolastico regionale per l’Umbria e con un’interlocuzione costante con il Ministero dell’Istruzione, in particolare con il sottosegretario Paola Frassinetti, che ringraziamo per la grande attenzione dimostrata.

L’intervento deriva da una norma nazionale di riforma del sistema scolastico che fa capo ad una stringente indicazione europea nell’ambito delle misure del Pnrr.
Si tratta di una riorganizzazione amministrativa che non prevede la chiusura di istituti e plessi, ma solo la ridefinizione del numero dei dirigenti scolastici, superando l’istituto della reggenza e gli effetti che produce in termini di mancanza di adeguata pianificazione dell’offerta scolastica. Questo, per conformare le singole autonomie all’andamento anagrafico decrescente della popolazione studentesca che interessa anche l’Umbria, con un calo della popolazione studentesca (da 3 a 18 anni) che passerà, come emerge dai dati Istat, dagli attuali 115.024 alunni ai 107.929 del 2026. La soppressione della reggenza e il dimensionamento adeguato delle direzioni consentono così una programmazione qualificata ed efficace dell’offerta formativa all’interno delle singole istituzioni scolastiche, garantendo stabilità per il futuro, nonostante la progressiva diminuzione degli iscritti”.
“I processi vanno governati e non subiti – sottolinea l’assessore in una nota diffusa dalla Regione – e per questo occorre una costruttiva collaborazione istituzionale e una visione di prospettiva per rendere più efficace e efficiente il sistema nel suo complesso. I quattro accorpamenti operati sono proprio frutto di questi imprescindibili principi, richiamati pure dalla Corte costituzionale nell’ultima sentenza sulla legittimità della riforma, che ci hanno consentito di intervenire in linea con il D.L. approvato dal Governo, in una logica di condivisione con i territori nel raggiungimento graduale degli obiettivi triennali”.
Secondo Agabiti “le sterili e scomposte polemiche messe in campo strumentalmente da chi non ha mai dimostrato capacità di programmazione e attenzione al territorio erano rivolte invece solo ad alimentare tensioni e timori nelle comunità per accaparrare consenso, giungendo a paventare il rischio di chiusure di scuole che addirittura è in contrasto con le finalità della riforma e dell’intervento operato”. “Il lavoro svolto in questi mesi, infatti – aggiunge -, garantisce nelle quattro aree interessate continuità nella conservazione, rilancio e valorizzazione di tutte le scuole che raggiungono così in termini di iscritti una dimensione ottimale, rispetto agli andamenti della popolazione studentesca”.
Le scuole interessate sono il nuovo istituto comprensivo Todi-Massa Martana, derivante dall’Istituto comprensivo Massa Martana A. Ciuffelli, in reggenza, e dalla direzione didattica di Todi, proposta avanzata dalla Provincia di Perugia, a conclusione del percorso di partecipazione territoriale; l’istituto omnicomprensivo Orsini di Amelia, in reggenza – direzione didattica Orsini di Amelia, proposta avanzata dalla Provincia di Terni; l’istituto comprensivo Da Vinci di San Giustino in reggenza – sirezione didattica Bufalini di San Giustino, proposta ampiamente condivisa al Tavolo 112; il nuovo istituto comprensivo Assisi 1 e per ciechi, derivante dall’istituto comprensivo Assisi 1 e dall’istituto comprensivo per ciechi, in reggenza, proposta ampiamente condivisa al Tavolo 112. “Relativamente a questo istituto – ha spiegato Agabiti – abbiamo previsto di supportare il percorso anche attraverso un finanziamento regionale. La scelta attuale è stata supportata da varie considerazioni: prima tra tutte è che l’art. 1 del Decreto Ministeriale 22 agosto 1983 stabilisce il riconoscimento dell’istituto per ciechi pluriminorati di Assisi come istituto speciale sperimentale e che è necessario il mantenimento dell’autonomia funzionale di tale istituto, in considerazione delle specificità richieste al fine di garantire il diritto allo studio degli alunni con disabilità. Inoltre, l’Istituto è stato gestito negli ultimi anni in situazione di reggenza, situazione tuttora vigente, con le notevoli implicazioni di natura organizzativa che ciò comporta, e si ritiene fondamentale, al fine di assicurare una risposta corrispondente alle aspettative degli iscritti e delle rispettive famiglie, la garanzia della stabilità e della continuità dell’attività programmatica e gestionale della scuola. Era quindi necessario promuovere una maggiore strategia finalizzata alla partecipazione e al coinvolgimento di tutti gli studenti per garantire specifiche esigenze formative e didattiche, con l’obiettivo di valorizzare al meglio il potenziale di apprendimento degli interi gruppi classe, che riprenda in maniera sempre più convinta i quattro pilastri della didattica inclusiva con progettazione, collaborazione, efficacia e sviluppo di relazioni ed emozioni attraverso la costituzioni di classi non superiori alle quattro unità”.

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Continua la crescita dell’ateneo umbro

Il rettore Maurizio Oliviero elenca i risultati ottenuti nel corso dell’ultimo triennio

«L’Università degli studi di Perugia ha raggiunto risultati importanti, di cui siamo soddisfatti e orgogliosi. Per il terzo anno consecutivo il nostro Ateneo è in crescita, in buono stato di salute, seppure in un contesto nazionale ed internazionale che ci impone di alzare lo sguardo»: il rettore dell’Università degli studi di Perugia, Maurizio Oliviero, ha aperto così la sua relazione durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2023-2024. «Questi risultati sono il frutto del lavoro straordinario di una comunità che io mi sento di ringraziare perché ognuno, con il proprio ruolo e la propria passione, ha dato la possibilità a questo Ateneo di raggiungere l’autorevolezza che la sua storia merita» ha aggiunto. Oliviero ha sottolineato che «sono circa 30 mila gli studenti dell’Università di Perugia, non computando gli immatricolati e le immatricolate di questo anno». «Un numero importante per noi» ha proseguito. «I nostri studenti – ha rilevato ancora il rettore – non sono una comunità passiva ma rappresentano per noi un costante punto di riferimento. Sono molto orgoglioso anche di comunicare che nella nostra comunità il 91 per cento dei nostri studenti sono molto soddisfatti dell’esperienza che stanno conducendo nel loro Ateneo. Quasi l’81 per cento dei laureati dello scorso anno ha trovato lavoro a tempo indeterminato. Ma il dato che ancora più mi conforta è che di questi ultimi più del 90 per cento è riuscito a trovate lavoro nel percorso di studi che ha affrontato nell’ambito nella nostra comunità. Questo perché ne sottolinea l’efficacia e l’importanza. Sono stati, inoltre, decuplicati negli ultimi tre anni gli investimenti che il nostro Ateneo, su risorse proprie, sta destinando alla ricerca, quest’anno sono più di 4 milioni, 147 i progetti di interesse nazionale che sono stati approvati al nostro Ateneo, circa 60 i progetti di brevetto depositati, così come grazie al piano nazionale di coesione sono molti i centri che da quest’anno stanno prendendo piede nella nostra Università». «L’attività internazionale per noi rappresenta un grande investimento» ha poi sottolineato Oliviero. «Io sono fortemente convinto – ha aggiunto – che i nostri giovani possono trovare, attraverso il nostro Ateneo e gli atenei del sistema nazionale del nostro paese, una porta di accesso al mondo, con esperienze che gli permetteranno di crescere, di acquisire competenze e la consapevolezza che la diversità è una risorsa e non un problema, per poi di ritornare a darci una mano a migliorare le nostre società. Sono più di 600 gli accordi internazionali sottoscritti, 26 i doppi titoli che il nostro Ateneo ha sottoscritto con altre istituzioni non solo europee». «Credo che l’Università, con i sia pur tanti difetti e manchevolezze – ha detto ancora il rettore – rimanga il luogo fisico e intellettuale dove si continua a far sentire la voce della cultura come strumento di costruzione di civiltà. Se è vero che stiamo vivendo un secolo complesso, le università possono adoperarsi per renderlo migliore, perché sono il luogo in cui si percepisce come a volte gli insegnamenti della storia vengano rimossi o mistificati ma è anche il luogo in cui educare i nuovi saggi perché possano riscrivere con la calligrafia della dignità e dell’onesta intellettuale il nostro futuro»

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Crescono ancora i posti letto all’università

Inaugurati altri cento posti alla facoltà di Agraria

Altri 100 posti letto in camera doppia destinati agli studenti universitari a Perugia sono stati inaugurati nell’ala est del collegio di Agraria oggetto di un importante intervento di adeguamento sismico e rifunzionalizzazione utilizzando risorse finanziarie regionali per un importo complessivo di 5 milioni 139.962 euro. Sono stati inaugurati alla presenza dell’assessore regionale Paola Agabiti. A intervento ultimato, nei primi mesi del prossimo anno, il collegio potrà ospitare complessivamente 244 studenti con, tra l’altro, 12 camere singole e una doppia per diversamente abili.
Oltre all’intervento principale di adeguamento sismico, sono state realizzate opere di ristrutturazione interna per migliorare la funzionalità dell’immobile.
La mensa, anche oggetto di lavori di rifunzionalizzazione, potrà ospitare 150 posti a sedere contemporaneamente.
“Continuiamo con il cronoprogramma – ha detto Agabiti – previsto dalla Regione in collaborazione con Adisu per riaprire gli studentati oggetti di ristrutturazione nei primi mesi del 2024. Il lavoro va avanti per cercare di trovare quelle soluzioni abitative per i giovani che vogliono frequentare l’Università a Perugia, garantendo la migliore accoglienza e le soluzioni abitative idonee alle loro aspettative”. L’assessore ha quindi sottolineato che “la Regione Umbria è stata in grado di mettere a disposizione 350 posti letto nell’anno accademico”. “Per chi è risultato idoneo alle borse di studio – ha detto Agabiti – ma non ha la possibilità di trovare alloggio negli studentati come già accaduto lo scorso anno siamo in grado di garantire un ulteriore contributo di 1.500 euro, che si aggiungono ai 1.800 delle borse, per trovare soluzioni diverse. Ci auguriamo comunque di poter garantire un numero maggiore di posti letto attraverso gli studentati”. All’inaugurazione, con la benedizione di don Luca Delunghi, oltre all’assessore Agabiti sono intervenuti il sindaco di Perugia, Andrea Romizi, insieme all’assessore all’Urbanistica, Margherita Scoccia, il commissario straordinario dell’agenzia per il diritto allo studio, Luigi Rossetti, il professore Roberto Rettori dell’Università degli Studi di Perugia, il professore Francesco Asdrubali in rappresentanza dell’Università per Stranieri di Perugia, il professore Mario Rampini, presidente dell’Accademia di belle arti. Agabiti ha anche annunciato che il 13 ottobre saranno inaugurati gli alloggi dell’Ottagono a Perugia.

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Cresce il numero dei posti letto gli universitari di Perugia

Altri 122 posti letto sono ora disponibili aper gli studenti universitari

on l’inaugurazione del ristrutturato padiglione D della casa dello studente di via Innamorati, la Regione ha infatti dato il via al programma di consegna degli alloggi finora in ristrutturazione “Viene rafforzata così nell’immediato l’offerta attuale per accogliere gli studenti nel modo più corretto possibile” ha affermato in occasione del taglio del nastro la presidente Donatella Tesei. Intervenuta alla cerimonia insieme all’assessore all’Istruzione e Diritto allo Studio, Paola Agabiti, al sindaco di Perugia, Andrea Romizi, all’assessore all’urbanistica del Comune, Margherita Scoccia, al rettore dell’Università degli Studi di Perugia, Maurizio Oliviero, e al commissario straordinario dell’agenzia per il diritto allo Studio, Luigi Rossetti. “Questa è la dimostrazione tangibile – ha sottolineato Tesei – che la regione sta investendo per assicurare agli studenti gli alloggi e i servizi di cui hanno bisogno, sempre con quello spirito di grande collaborazione che stiamo portando avanti con la nostra università. Parteciperemo anche economicamente ad altre strutture che si andranno a realizzare e quindi continuiamo a dare risposte importanti perché crediamo molto nel fatto che l’Università di Perugia possa essere sempre più attrattiva – ha concluso Tesei -, quindi anche agevolando gli studenti che hanno bisogno di trovare un alloggio”.

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