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Programma sviluppo rurale, ultima riunione del Comitato di sorveglianza

Si è svolta a Castiglione del Lago la riunione del Comitato di sorveglianza del PSR 2014-2022 relativa allo stato di attuazione del Programma di sviluppo rurale per l’Umbria. Si tratta dell’ultimo appuntamento relativo a questa programmazione comunitaria che lascerà il posto al CSR (Complemento di sviluppo rurale) 2023-2027.

Un incontro che ha chiuso un percorso che ha visto l’Umbria protagonista a livello nazionale nell’impiego delle risorse europee in agricoltura, con un investimento complessivo di 1,216 miliardi di euro. Di queste risorse, al momento, restano da spendere, come ha spiegato l’Autorità di gestione del PSR Umbria, Graziano Antonielli, circa 50 milioni di euro che dovranno essere liquidati entro la fine dell’anno.

La riunione del Comitato di sorveglianza è iniziata con i saluti del sindaco di Castiglione del Lago, Matteo Burico, che ha poi lasciato la parola all’assessore regionale alle Politiche agricole, Simona Meloni che ha aperto i lavori dell’appuntamento lacustre svolto alla presenza del rapporteur del PSR Umbria Emanuel Jankowski, delle associazioni di categoria del mondo agricolo, di Riccardo Passero della Direzione generale dello sviluppo rurale del MASAF, degli stakeholders del settore e, in collegamento, dei membri della Commissione europea.

“Abbiamo una fotografia dello stato di attuazione del PSR che ci consegna un importante risultato per l’Umbria: l’impegno totale delle risorse a disposizione e una piccola parte, residuale, in fase di pagamento e che contiamo di chiudere nei tempi previsti. Per questo voglio ringraziare la struttura e gli uffici che hanno fatto e continuano a fare un grande lavoro – ha spiegato l’assessore Meloni -. Con il PSR in Umbria sono state fatte scelte importanti per il settore agricolo e su cui noi abbiamo voluto spingere ulteriormente, penso al nostro primo bando sull’insediamento dei giovani che è stato pensato per permettere ai nostri ragazzi di fare impresa, avere un reddito e scegliere di restare a vivere in Umbria. Questo è un tema centrale oggi e per il futuro: far sì che chi fa impresa agricola possa garantirsi un reddito adeguato per sé e la sua famiglia”.

L’agricoltura umbra è “viva e vivace”, ha aggiunto Meloni, che ha sottolineato la continua interlocuzione con le associazioni di categoria per “proseguire un percorso di programmazione efficiente ed efficace in cui vogliamo mettere al centro la semplificazione burocratica”. “Non ci sfugge che i cambiamenti del mondo stanno mettendo a dura prova il settore agricolo – ha proseguito Meloni -. Noi abbiamo avuto la possibilità e capacità di spendere quasi tutte le risorse. Ora sforzo ulteriore per chiudere questa partita entro l’anno e guardare avanti. L’Umbria è una regione che ha saputo intercettare tante risorse ma ha un organico che va ulteriormente sostenuto per non perdere un euro delle risorse europeo perché ogni euro che va alle imprese agricole è una barriera allo spopolamento delle nostre aree interne, un elemento di tutela del paesaggio, un collante per le comunità”.

L’assessore Meloni, dopo aver ribadito che lo sviluppo rurale passa anche per la promozione dell’agroalimentare e per la sinergia col settore turistico, ha lanciato infine la sfida per il futuro: “Serve una convergenza di intenti e un lavoro congiunto perché con la nuova programmazione le risorse saranno minori e anche la nuova PAC, nonostante il grande lavoro che stiamo facendo, prevede un taglio dei fondi che ci preoccupa – ha detto Meloni -. Dobbiamo essere in grado di non disperdere risorse, convogliarle verso interventi strategici e impegnarci affinché gli investimenti possano trasformare la nostra agricoltura in chiave di sostenibilità e innovazione”.

La grande fuga dall’ospedale di Orvieto

Un ospedale ormai quasi alla canna del gas. Mentre ad Orvieto si discute sulla prossima apertura a Bardano del centro diagnostico privato Cidat, dotato di una risonanza magnetica ad altro campo come quella in uso al «Santa Maria della Stella«, le condizioni di lavoro a cui sono sottoposti medici ed infermieri dell’ospedale continuano ad essere sempre più pesanti. Non solo, ma anche il clamoroso trasferimento del facente funzioni di cardiologia Andrea Mazza che ha vinto il concorso da primario a Città di Castello, sembra essere destinato ad essere presto seguito da altri abbandoni.

Ci si trova di fronte ad una situazione generale decisamente scoraggiante a causa delle carenze di personale che continuano a rendere difficoltosa l’attività dell’ospedale, costretto sempre di più ad appaltare all’esterno alcune prestazioni come avviene ad esempio con le ecografie che vengono eseguite dalla stessa Cidat la cui attività si svolge al momento in servizio di convenzione con la Asl. Un medico racconta come stanno le cose.

“Oltre a Mazza, anche un altro cardiologo si accinge a lasciare il reparto per andare a lavorare all’ospedale di Viterbo – riferisce – anche la situazione di chirurgia non è facile. Qui c’è già la richiesta di trasferimento ad altra sede da parte di un giovane chirurgo con esperienza, ma anche di un probabile terzo collega. Una dottoressa si è inoltre collocata in aspettativa in attesa di iniziare un nuovo incarico professionale all’ospedale di Perugia – prosegue il professionista – un’altra dottoressa proveniente da Roma ha subìto un incidente, è stata investita da un’auto, ciononostante ha dovuto tornare al lavoro, dicono sia stata vista lavorare con il gesso ma io non ho informazioni certe a riguardo”.

Anche nella diagnostica per immagini le cose non procedono bene. “Molti turni devono essere coperti da colleghi da altre sedi: Perugia, Terni e Foligno altrimenti diagnostiche ecografiche ed risonanza magnetica non sono in grado di funzionare. Al laboratorio analisi la scarsità di tecnici di laboratorio è tale che si rischia il blocco del servizio nel caso in cui ci fossero due malattie contemporaneamente. I tecnici dovrebbero essere quattro o cinque, ma a partire dall’anno scorso sono rimasti in tre. Anche per quanto riguarda i fondi del Pnrr per l’emergenza covid, è cambiato solo il nome dei reparti di medicina ma non c’è stato nessun effettivo cambiamento riguardo la qualità delle cure erogate e dei nuovi posti letto di terapia intensiva”.

Il medico riferisce anche le carenze che si registrano per il servizio per intervenire sugli ictus. Si tratterebbe in realtà di un servizio che esiste solo sulla carta. “Si basa infatti solo su pochi medici e non si hanno tutti gli strumenti necessari secondo quanto prescritto dalle linea guida”.

Elezioni Rsu IperConad Pienate Terni, Filcams Cgil si conferma primo sindacato

All’IperConad Pianeta di Terni, l’ipermercato del centro commerciale Cospea Village, concluse le elezioni per il rinnovo delle Rsu (rappresentanze sindacali unitarie). La Filcams Cgil si è confermata il primo sindacato nella maggiore realtà della grande distribuzione organizzata a Terni ottenendo 69 voti su 116 votanti una percentuale di consensi del 58,9 per cento e tre delegati su sei previsti: Paolo Paparelli, Corinna Panbianco e Sandro Padiglioni.

La Filcams Cgil di Terni ha espresso “grande soddisfazione per il risultato ottenuto alle elezioni per il rinnovo delle Rsu (rappresentanze sindacali unitarie) dell’Iperconad di Terni. Questo importante risultato che i lavoratori ci hanno affidato ci riconsegna una grande responsabilità e ci spinge a continuare nell’impegno della difesa dei diritti e dei livelli occupazionali in questa fase delicata del ruolo della grande distribuzione nel territorio provinciale. Un sentito ringraziamento – ha concluso l’organizzazione sindacale – per la fiducia dimostrata e alle candidate e candidati della lista Cgil per la disponibilità dimostrata e per aver contribuito fattivamente al raggiungimento di questo risultato a dimostrazione che la rappresentanza è un valore a cui fare riferimento nei luoghi di lavoro”.

Si è conclusa la settima edizione della Terni Digital Week

Si è chiusa la tre giorni della settima edizione della Terni Digital Week, la manifestazione ideata da Edoardo Desiderio sul mondo dell’innovazione e della digitalizzazione.

Uno dei grandi protagonisti dell’ultima giornata è stato il “Gaming Day” al Casagrande – Cesi di Terni. La giornata si è infatti aperta all’Auditorium Falcone – Borsellino, dove sono intervenuti Benito Magliano, Sara Lodovici, Erika Di Sano, Lorenza Celiberti, Joy Grifoni ed Ermes Maiolica. Si è parlato delle ‘Implicazioni etico-filosofiche di un mondo condiviso con le macchine’, mentre in contemporanea sono state allestite sale tematiche con videogiochi e attività ludiche con giochi, console e accessori; da sottolineare la presenza di Free LAN Party Game con l’intramontabile multiplayer Urban Terror HackLab Terni Aps, in più anche l’Area Gaming con Play Station, Wii e Xbox.

Parallelamente agli eventi presso il Casagrande – Cesi, nel Piano Terra della Biblioteca Comunale di Terni si sono svolti due tornei: il primo (dalle 10.00 alle 18.00) è stato quello non ufficiale di Magic The Gathering, che ha garantito un premio dall’ottavo al primo classificato della griglia. Dalle 11.00 alle 18.00, inoltre, è stato effettuato anche il torneo di Battle of Shields: entrambi gli eventi sono stati curati da Matteo Ferrante.

E poi le attività espositive organizzate da “Compagnia dell’Aquila” di Todi, a cura di Alessandro Plebbani e Matteo Ferrante. Alle ore 12:00 è stato svolto il #TDW Lunch presso il Bar della Biblioteca Comunale al 2° Piano – Piazza della Repubblica.

Infine un ormai grande e consueto appuntamento sempre in BCT (in Sala DigiPass) con la consegna dei Premi Innovazione. Hanno ricevuto il prestigioso premio le seguenti aziende locali e nazionali: Eagleprojects, protagonista della Trasformazione Digitale a livello nazionale e internazionale, Telematica Italia, tra le principali società italiane di consulenza specialistica dedicata alle imprese per l’accesso ai finanziamenti agevolati, ai contributi e ai crediti d’imposta (premio condiviso e consegnato in collaborazione con Confapi Terni) e TFC System, azienda operante nell’ambito della realizzazione di assemblaggi elettrici e meccanici di alta precisione. Oltre alle aziende hanno ricevuto il premio anche dei professionisti nazionali, nello specifico: Giuseppe Izzo, esperto in progettazione, sviluppo e implementazione di soluzioni avanzate di sicurezza informatica, Gian Luca Comandini, imprenditore, professore e divulgatore tecnologico, Massimo Canducci, manager, tecnologo e saggista, Lorenzo Barone adventurer, Explorer e Speaker Ambassador e Giovanni Iovane, studioso e tra i padri fondatori della Sofimatica disciplina emergente e nuova frontiera dell’intelligenza artificiale.

Per completare il sabato e i tre giorni di festival l’appuntamento finale è stato il #TDW25 FEST in Piazza della Repubblica, con l’esibizione del Gruppo Sbandieratori di Narni, ha concluso la kermesse ‘Un Secolo da Fere’, serata-evento in collaborazione con il Comune di Terni e Centro di Coordinamento Ternana Clubs.

L’appuntamento, confermato, è per ottobre 2026, con Terni capitale dell’innovazione grazie alla Digital Week.

Da Assisi il messaggio per un nuovo umanesimo economico

Ad Assisi si è tenuta la prima edizione della Conferenza biennale “Verso una economia universale fondata sui Diritti Umani”, riflessione sui nuovi modelli di sviluppo sostenibile. L’iniziativa, promossa dalla Cattedra UNESCO in Sistemi Economici e Diritti Umani dell’Università Nazionale de La Plata, in collaborazione con Regione UmbriaComune di AssisiUniversità degli Studi di Perugia e Camera di Commercio dell’Umbria, ha riunito economisti, magistrati, imprenditori e studiosi da oltre venti Paesi, trasformando il Palazzo del Monte Frumentario in una vera “capitale dei diritti”.

Dopo le Lectio Magistralis di mons. Domenico Sorrentino e del prof. Stefano Zamagni, la Conferenza ha sviluppato quattro tavoli tematici dedicati a economia, ambiente, educazione e finanza etica, culminando nella presentazione del Manifesto di Assisi per un’economia universale dei diritti umani e nella nascita di un Comitato permanente che ne seguirà l’attuazione.

Tra le riflessioni emerse con maggiore forza, la necessità di ripensare la teoria economica dominante, oggi schiacciata sulla massimizzazione del profitto e lontana dai bisogni delle persone. “La povertà non è un destino, ma una scelta politica”, ha affermato Zamagni, ricordando che oltre un terzo della popolazione mondiale vive con meno di sette dollari al giorno. Da qui l’urgenza di una finanza nuovamente ancorata all’economia reale, capace di generare valore condiviso e non disuguaglianze.

Sotto accusa anche le cosiddette economie di morte, dall’industria bellica al traffico di rifiuti tossici, fino a un concetto di “green economy” spesso utilizzato dai grandi gruppi per rilegittimarsi. “È tempo di restituire all’economia il suo senso ontologico – ha detto il profesor Francesco Vigliarolo, titolare della Cattedra UNESCO e ideatore della Conferenza – ponendo i diritti umani come bussola di ogni scelta produttiva. Non è solo necessario, è urgente”.

Tra le proposte concrete, quella del giudice Francesco Neri di riconoscere il reato ambientale come crimine contro l’Umanità, un passo simbolico ma di grande portata giuridica e morale. Proprio la Cattedra UNESCO lancerà una campagna internazionale per promuovere questa istanza presso istituzioni e organismi multilaterali.

La voce delle istituzioni e il ruolo della Camera di Commercio dell’Umbria

Determinante il contributo della Camera di Commercio dell’Umbria, partner istituzionale e sostenitore della Conferenza. Il Segretario Generale Federico Sisti ha ricordato come l’impresa, nella Costituzione italiana, non sia soltanto un soggetto economico ma anche un fattore sociale: “Conta il Pil, ma ancora di più il Bil, il Benessere interno lordo – ha dichiarato – La ricchezza prodotta da un’impresa è anche culturale e relazionale. In Umbria questo principio è concreto: da Luisa Spagnoli a Brunello Cucinelli fino alle società benefit, il valore della persona è parte integrante del sistema produttivo”.

La Camera di Commercio ha portato ad Assisi l’esperienza di una regione laboratorio di sostenibilità, dove l’economia circolare e i criteri Esg si traducono in azioni tangibili. “Le imprese umbre – ha sottolineato Sisti – mostrano che competitività e responsabilità possono camminare insieme, restituendo valore ai territori e fiducia alle comunità”.

Nel panel Economy and Society: Innovations and Social Practices for Human Rights, il confronto con esperti internazionali ha evidenziato la necessità di diffondere nuovi indicatori di benessere e di sostenibilità, capaci di misurare non solo la crescita economica ma anche l’impatto sociale e ambientale delle imprese.

Giovani protagonisti e dialogo globale

Importante partecipazione dei giovani, provenienti da università italiane e straniere, che hanno animato i laboratori dedicati a educazione economica, finanza etica e cooperazione. Le loro proposte – innovative e pragmatiche – sono entrate a pieno titolo nel testo finale del Manifesto, segnando un passaggio generazionale nel modo di pensare l’economia.

Accanto ai relatori italiani, hanno portato il loro contributo Michael Humphrey (Australia), Srikanta Patnaik (India), Wolfram Elsner (Germania), Gloria Ramirez (Messico), Antonio Rojas (Spagna) e Jurema Tomelin (Brasile), insieme ai magistrati Francesco Neri e Olga Tarzia. L’ampio spettro di provenienze ha dato corpo a un dialogo tra culture e discipline, confermando Assisi come luogo privilegiato di incontro tra economia, etica e spiritualità.

Nel complesso, la Conferenza ha registrato oltre duecento partecipanti in presenza e da remoto, con un intenso scambio di idee che ha generato nuove collaborazioni accademiche e istituzionali.

Da Assisi al mondo: un’economia di vita

Il messaggio finale della tre giorni è netto: un’economia che non mette al centro l’uomo non è più sostenibile. Da Assisi parte un cammino globale che punta a una “economia di vita”, contrapposta a quella di morte e di sfruttamento.

L’Umbria, grazie anche al ruolo della sua Camera di Commercio, si conferma laboratorio di un nuovo umanesimo economico, dove impresa, conoscenza e solidarietà dialogano nel segno di San Francesco.

Assisi non è solo un luogo simbolico – ha osservato Vigliarolo – ma il punto da cui rilanciare una visione di fraternità capace di ispirare la politica economica mondiale”.

Da questo primo appuntamento nasce una rete internazionale pronta a portare avanti, da qui ai prossimi due anni, un programma di ricerca, formazione e divulgazione dedicato ai Sistemi economici fondati sui diritti umani. Una sfida culturale e civile che ha trovato, nel cuore verde d’Italia, la sua voce più autentica.

Si ribalta con il trattore, muore a 44 anni

Stava lavorando sul terreno di famiglia con il trattore quando il mezzo si è ribaltato, schiacciandolo. Un 44enne ha perso la vita domenica, poco dopo le13, in località Liè, nel territorio del comune di Foligno.

La dinamica dell’incidente – non classificabile come incidente sul lavoro – è al vaglio dei carabinieri, intervenuti insieme ai vigili del fuoco ed al personal del 118. Dopo il sopralluogo del magistrato è stato possibile rimuovere il corpo. I vigili del fuoco hanno poi potuto rimuovere il mezzo agricolo, che non è stato posto sotto sequestro.

E’ morto Stelvio Gauzzi, una vita tra imprese, musica e volontariato

La musica, le imprese, il volontariato, la natura. Oltre, naturalmente, alla famiglia e agli affetti. Queste le passioni che avevano fatto conoscere ed apprezzare da tanti, nella sua Spoleto e nel resto dell’Umbria, Stelvio Gauzzi, morto a seguito di un malore improvviso a 66 anni.

In tanti anni in Confartigianato aveva assunto vari incarichi, tra cui quello di segretario provinciale di Perugia. Poi era tornato alla sua passione, la musica. E così Stelvio Dj ha fatto ballare e divertire intere generazioni, nei locali e nelle feste.

Ma Stelvio Gauzzi era molto attivo anche nel sociale. Con il suo impegno nella protezione civile, nel Rotary, nell’Ordine di Malta.

Un’altra sua grande passione era la montagna. Partecipava e lui stesso organizzava escursioni e arrampicate in parete con il Club Alpino Italiano.

Tante passioni che si sono interrotte sabato pomeriggio, quando un infarto lo ha colpito sabato pomeriggio, durante una passeggiata nella sua città.

La camera ardente è stata allestita nella casa funeraria di Arof a Spoleto. I funerali si terranno martedì 21 ottobre alle ore 15,30 nella chiesa di San Filippo Neri.

Alla famiglia giungano le condoglianze della redazione di Umbriaeconomia.

Da Fabriano a Perugia per locali, ucciso con una coltellata davanti all’Università (immagini)

Hekuran Cumani, un giovane di 23 anni, di origini albanesi residente a Fabriano, è stato ucciso nella notte tra venerdì e sabato a Perugia, accoltellato nel parcheggio dell’Università, in via Pascoli.

L’allarme è stato dato intorno alle 4,30 ma all’arrivo del personale sanitario del 118 il giovane era già privo di vita. Il suo corpo, con la ferita nella parte alta del petto, era riverso a terra di fronte alla sede del Dipartimento di matematica. L’aggressione, come indicato dalle tracce di sangue sull’asfalto, è avvenuta qualche decina di metri più in là, sull’altro lato del parcheggio.

Nel luogo del delitto è successivamente sopraggiunto il pubblico ministero, il personale del Gabinetto Provinciale della Polizia Scientifica, della Squadra Mobile ed il medico legale.

Secondo gli amici con cui il giovane era arrivato dalle Marche per fare serata a Perugia, ascoltati dai poliziotti della Squadra mobile – le indagini sono coordinate dalla Procura della Repubblica di Perugia – l’aggressione sarebbe avvenuta a seguito di una violenta lite con un gruppo di stranieri che vivono nel capoluogo umbro. Una rissa che sarebbe scoppiata per futili motivi, degenerando fino al tragico epilogo.

Le indagini sono svolte dalla Squadra Mobile, con il coordinamento della Procura perugina. E’ caccia all’uomo per trovare gli aggressori e in particolare il giovane che avrebbe inferto la coltellata fatale a Hekuran Cumani.

“Seed – Design Actions for the Future” da Perugia a Milano per il progetto internazionale di architettura

Lo Spazio Arena di via Santa Cecilia di Milano ha ospitato la prima tappa della Road Map 2025–2026 di Seed – Design Actions for the Future, il progetto internazionale promosso dalla Fondazione Guglielmo Giordano e da IN/ARCH – Istituto Nazionale di Architettura, in collaborazione con Domus, con il sostegno e il patrocinio della Regione Umbria e del Comune di Perugia.

L’incontro ha aperto ufficialmente il percorso che condurrà al Festival internazionale di architettura di Perugia, in programma nell’autunno 2026, toccando nei prossimi mesi città come Venezia, Roma, Perugia, Amsterdam e Madrid, in un itinerario ricco di dialoghi, riflessioni e anticipazioni sui grandi temi legati alla cultura del progetto e alle sfide della contemporaneità.

Protagonisti della serata Michele De Lucchi, architetto e designer tra i più autorevoli della scena internazionale e fondatore di AMDL CIRCLE, Walter Mariotti, filosofo e direttore editoriale di Domus, Barbara Cadeddu, coordinatrice scientifica di Seed, e Andrea Margaritelli, presidente di IN/ARCH.

In rappresentanza della Regione Umbria, tra gli intervenuti, il vicepresidente della Regione Umbria, Tommaso Bori, presente anche la presidente dell’Assemblea legislativa, Sarah Bistocchi. Per il Comune di Perugia, il vicesindaco Marco Pierini.

Bori nel suo intervento ha sottolineato l’urgenza di affrontare sfide cruciali, che vanno dalla rigenerazione urbana all’adattamento climatico, dall’emergenza abitativa alla rivoluzione digitale e al governo delle acque, un “imperativo categorico” e un’urgenza sociale, economica ed esistenziale. “Per la Regione Umbria – ha proseguito Bori – rigenerare significa restituire ossigeno alle città, creando spazi vivibili, dove la qualità dell’aria e della vita non siano un lusso ma la norma. Questa rigenerazione non può essere solo fisica, ma deve essere affiancata da politiche di sviluppo lavorativo, ambientale e sociale. In questo scenario, iniziative come Seed diventano la piattaforma essenziale per l’innovazione, per immaginare le nostre ‘città spugna’ capaci di adattarsi al dissesto idrogeologico, per integrare le nuove tecnologie nel governo dinamico dei nostri tessuti urbani e, soprattutto, per costruire un modello di sviluppo sostenibile e condiviso”.

Il vicesindaco di Perugia, Pierini, ha richiamato la specificità di Seed: “Un festival che ci insegna a pensare, non ci racconta cose che già esistono, ma ci invita a confrontarci con gli altri, in modo che da questi confronti possa emergere una visione nuova della città in generale e della città di Perugia in particolare”.

L’appuntamento è stato l’occasione per annunciare il tema intorno al quale saranno chiamati ad interrogarsi architetti, designer, scienziati, filosofi, storici e sociologi durante le giornate del Festival Perugino.

“L’edizione 2026 di Seed è dedicata al concetto di Umanità – ha spiegato Barbara Cadeddu – e intende esplorare il fragile equilibrio tra la nostra natura sociale e le sfide del mondo contemporaneo, segnato da una crescente perdita di corpo della realtà e da una progressiva rimozione dell’Altro. È fondamentale tornare a riflettere su ciò che ci distingue dalle macchine e dagli altri esseri viventi, per immaginare nuovi spazi di relazione e di convivenza.”

“Un apprezzamento a Seed – ha commentato Bistocchi – per l’evento organizzato e per la manifestazione dell’anno prossimo che incardinano la città di Perugia e la Regione Umbria in un contesto che è nazionale e anche internazionale, e che mette a fuoco il concetto dell’abitare, che è un tema attorno al quale ruotano nuove sfide e nuove responsabilità della politica e delle istituzioni. Il tema della manifestazione dell’anno prossimo sarà umanità, che ci consegna riflessioni sul presente ma anche sul futuro, su come l’uomo concepisce i rapporti con gli altri esseri umani e anche con l’ambiente, e l’obbligo di provare a lasciare il nostro pianeta un posto migliore da come l’abbiamo trovato”.

A seguire, è stato conferito un riconoscimento speciale a Michele De Lucchi, architetto, designer, artigiano, artista, noto per la sua profonda sensibilità e umanità. De Lucchi ha ricevuto il primo Seed-Symbolon, un oggetto distintivo in legno, composto da due metà che insieme formano un unico mosaico. Nell’antica Roma, il symbolon veniva spezzato e donato come segno di un legame profondo: l’unione delle due tessere rivelava, infatti, un’appartenenza reciproca. Con questo gesto simbolico, è stato ufficializzato l’ingresso di De Lucchi nella comunità di Seed: sarà lui l’Ambasciatore del progetto per l’anno 2026 e potrà estendere l’invito a farne parte a un’altra personalità di rilievo della cultura contemporanea. Il fondatore di AMDL CIRCLE ha invitato il pubblico a riflettere sulla finitezza dell’uomo rispetto all’immensità dell’Universo e a recuperare la consapevolezza del nostro posto nel cosmo.

Due i prossimi appuntamenti di altissimo rilievo del programma per il 2025. Il primo è una giornata realizzata nell’ambito del Public Program del Padiglione Italia della 19esima Mostra Internazionale di Architettura di Venezia, il 25 ottobre, con la partecipazione di Guendalina Salimei, curatrice del Padiglione. Il secondo a Perugia, in calendario il 22 novembre, vedrà la presenza di Ma Yansong, fondatore di MAD Architects, riconosciuto come una delle voci più influenti della nuova generazione di architetti contemporanei.

La professoressa Patrizia Mecocci ancora tra i migliori scienziati al mondo

La professoressa Patrizia Mecocci, direttrice della struttura complessa di geriatria e professore ordinario di gerontologia e geriatria dell’Università degli Studi di Perugia, si conferma fra i migliori scienziati del mondo nella classifica stilata da Reserach.com, una delle principali piattaforme accademiche che valuta i migliori ricercatori sulla base delle loro pubblicazioni.

Per tutte le discipline scientifiche la professoressa Mecocci è tra le migliori mille donne scienziate al mondo piazzandosi al 738esimo posto in classifica scalando ben 187 posizioni (nel 2024 era al 925). Nella graduatoria italiana, sempre delle donne eccellenti nella ricerca, si trova al 15esimo posto (l’anno scorso era al 26esimo).

Per la sola disciplina di medicina, dove sono stati inclusi ricercatori sia uomini che donne, la professoressa Mecocci è risultata 120esima nella lista nazionale (130° posto anno 2024) e 4262esima nel mondo (4705° posto anno 2024).

La classifica generale si basa su un esame approfondito di 166.880 scienziati, in varie discipline, identificati da varie fonti di dati bibliometrici.

Per la disciplina della medicina sono stati esaminati oltre 72.221 studiosi. Link per la consultazione:

https://research.com/scientists-rankings/medicine/it

https://research.com/scientists-rankings/best-female-scientists

Soddisfazione per questo riconoscimento è stata espressa da Antonio d’Urso, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, e dalla presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti.