Il sindacato: si alimenta una malsana competizione fra ultimi sottoposti a continue pressioni per massimizzare i guadagni
Ancora un grave infortunio sul lavoro a Terni, in via Eroi dell’Aria, dove un rider è stato portato in ospedale dopo essere stato investito da un’auto mentre effettuava consegne in sella alla sua bicicletta.
Nidil Cgil Terni parla di “una mattanza continua che deve interrogarci tutti e che conferma la nostra regione e la nostra provincia maglia nera in relazione alla sicurezza sul lavoro”.
“I rider – sottolineano dal sindacato – rappresentano la punta dell’iceberg di un modello di sviluppo basato sullo sfruttamento, che scarica sui lavoratori ogni responsabilità e che alimenta una malsana competizione fra ultimi sottoposti a continue pressioni per massimizzare i guadagni, percorrendo in media 20 chilometri al giorno per paghe che si attestano tra i 50 e i 200 euro lordi a settimana. Lavoratori che, per il 90 per cento, hanno contratti che non garantiscono tutele fondamentali, che lavorano sette giorni su sette, fino a dieci ore al giorno. Secondo l’osservatorio permanente del Nidil, il 60 per cento degli infortuni occorsi ai rider non viene dichiarato e denunciato all’Inail”.
“Basti pensare – prosegue la Nidil Cgil di Terni – a quanto avvenuto in diversi territori durante le ultime alluvioni: rider in mezzo all’allerta meteo, a rischio della propria vita, perché alcune piattaforme non hanno sospeso le consegne. Davvero un panino vale più di una vita? Le attuali condizioni del mercato del lavoro vanno assolutamente cambiate per riconsegnare al lavoro il giusto valore sociale. In relazione alla sicurezza dei rider, è appena uscito un vademecum a cura di Nidil Cgil e Inca nazionale sugli infortuni e le malattie professionali dei ciclofattorini. Rilanciamo la necessità di una normativa regionale che coinvolga le rappresentanze sindacali. Come Nidil Terni esprimiamo vicinanza al lavoratore vittima del grave infortunio, augurando una pronta guarigione”.
I dubbi del medico di famiglia e l’intervento dei carabinieri nell’appartamento di Prato Smeraldo, poi la decisione della Procura
E’ stata arrestata con un’accusa terribile: avrebbe ucciso il padre 75enne, strangolandolo, e denunciandone la morte per cause naturali molti giorni dopo.
La 43enne di Foligno si trova nel carcere di Perugia, per disposizione della Procura della Repubblica di Spoleto, che l’accusa di omicidio aggravato.
La donna, Scilla Bertini, aveva chiesto l’intervento del medico di famiglia per denunciare la morte del padre Claudio, di 75 anni, con cui conviveva. Era il 14 marzo. Il medico aveva constatato che il corpo dell’uomo presentava segni di decomposizione avanzata. Per questo aveva allertato i carabinieri, che erano giunti nell’abitazione di Prato Smeraldo. Dove hanno trovato disordine, come se qualcuno avesse rovistato tra i mobili.
L’abitazione era stata posta sotto sequestro, per consentire ulteriori accertamenti. Non c’erano segni di effrazione che potessero giustificare l’eventuale ingresso di estranei in casa. La Procura ha disposto l’autopsia sul corpo dell’uomo, dalla quale si evidenzia la morte per strangolamento. Decesso che si fa risalire addirittura a metà febbraio.
Per la Filcams Cgil si tratta di un passo avanti, ma resta lo stato di agitazione in attesa degli esiti del confronto sul personale
La Filcams Cgil di Perugia ha revocato lo sciopero precedentemente indetto per lunedì 31 marzo nelle sedi Coop Centro Italia di Castiglione del Lago.
Questo perché il sindacato ha ritenuto “positiva la recente firma del verbale di accordo ex art. 47 relativo alla fusione, che include impegni concreti e la costituzione di tavoli tematici sulla sede e la logistica di cui il primo fissato per il 14 aprile”.
“Questi tavoli – spiega il sindacato – rappresentano un passo importante per affrontare le questioni relative alla fusione, agli effetti e agli strumenti necessari al fine di evitare eventuali ricadute occupazionali che avrebbero conseguenze drammatiche oltre che per le lavoratrici e i lavoratori coinvolti, anche per il tessuto economico e sociale del Trasimeno e di tutta l’Umbria”.
Proprio la mancata calendarizzazione dei tavoli aveva portato la Filcams Cgil ad indire uno sciopero. Tuttavia, nonostante questo sviluppo definito “incoraggiante”, il sindacato ha deciso di mantenere lo stato di agitazione fino a quando “non avremo un esito chiaro e soddisfacente dai tavoli di confronto”.
Otto proposte per migliorare e accelerare il lavoro delle imprese impegnate nella ricostruzione dell’area del sisma, dando una risposta alle popolazioni del Centro Italia. Sono quelle che Confartigianato ha elaborato e consegnato al commissario straordinario per la ricostruzione, Guido Castelli, nell’incontro pubblico che si è tenuto a Norcia, promosso da Confartigianato Imprese Umbria. Per cercare di rimuovere ostacoli e criticità, legate alla burocrazia, ai ritardi nei pagamenti, ai prezzi dei materiali e alla specifica problematica delle seconde case fuori dal Cratere.
L’incontro, sul tema “Sisma Centro Italia: aggiornamenti tecnico-normativi e prospettive per la ricostruzione”, ha riunito istituzioni, tecnici e rappresentanti del mondo produttivo, per fare il punto sulla ricostruzione post-sisma e affrontare le nuove criticità emerse.
Dopo i saluti istituzionali del presidente regionale di Confartigianato Imprese Umbria, Mauro Franceschini, del sindaco di Norcia Giuliano Boccanera e di Massimiliano Galli, rappresentante della Rete delle Professioni Tecniche Umbria, il presidente di Anaepa Confartigianato Edilizia Umbria, Pierangelo Lanini ha introdotto i lavori, evidenziato i progressi della ricostruzione, ma anche le nuove difficoltà normative e procedurali che rischiano di rallentare i cantieri.
L’incontro moderato dal coordinatore della Categoria Edilizia di Confartigianato Imprese Umbria, Fabrizio Ferroni, ha affrontato i temi dei ritardi nei pagamenti, quali appunto la complessità burocratica, l’insostenibilità economica per interventi su seconde case fuori cratere e l’anomalo aumento dei prezzi dei materiali.
Aspetti analizzati con una serie di interventi tecnici che hanno approfondito specifici aspetti della ricostruzione.
Gianluca Fagotti, dirigente dell’Ufficio Speciale Ricostruzione Umbria, ha illustrato le principali novità normative introdotte dall’Ordinanza Commissariale n. 222/2025, soffermandosi in particolare sui recenti aggiornamenti tecnico-procedurali e sugli adeguamenti dei criteri contributivi per la ricostruzione privata.
Franco Lodovici, presidente di Confartigianato Edilizia Rieti, ha denunciato le difficoltà burocratiche ancora presenti – procedure complesse, iter farraginosi – che frenano l’avanzamento dei lavori, evidenziando inoltre i gravi ritardi nei pagamenti alle imprese esecutrici che mettono a rischio la tenuta finanziaria delle aziende impegnate nei cantieri.
Augusto Tomassini, presidente di Confartigianato Edilizia Perugia, si è concentrato sul tema delle seconde case situate fuori dal “cratere” sismico: per questi immobili la copertura pubblica dei costi di riparazione è parziale e la quota di accollo a carico dei proprietari può arrivare al 50% dell’importo dei lavori; Tomassini ha evidenziato, inoltre, che la soppressione dal 2025 delle opzioni fiscali, come lo sconto in fattura sui lavori a carico dei privati, rischia di rendere proibitivo l’avvio degli interventi sulle seconde case, chiedendo quindi misure per evitare che tali edifici rimangano danneggiati.
Stefano Foresi, responsabile del settore Edilizia di Confartigianato Imprese Macerata–Ascoli Piceno–Fermo, ha invece posto l’accento sull’andamento anomalo dei prezzi dei materiali e delle lavorazioni nelle zone colpite: in alcune aree si registrano incrementi di costo ancor più marcati che altrove, anche a causa delle difficoltà logistiche e differenze di prezzo significative per gli stessi prodotti rispetto ad altri contesti. Foresi ha proposto l’istituzione di un tavolo permanente di monitoraggio dei prezzi nell’area del cratere, così da tenere sotto controllo le oscillazioni e prevenire fenomeni speculativi che possano ulteriormente gravare sulla ricostruzione.
Problematiche che Confartigianato vuole contribuire a risolvere attraverso il documento con le otto proposte consegnare al commissario Guido Castelli.
Il senatore Castelli ha partecipato attivamente ai lavori, raccogliendo le sollecitazioni delle imprese. Ha ringraziato Confartigianato Umbria per l’occasione di confronto costruttivo e ha assicurato il proprio impegno a mantenere un dialogo costante con gli attori della ricostruzione, al fine di individuare soluzioni condivise che permettano di superare gli ostacoli segnalati e di accelerare i cantieri nel rispetto della legalità e della trasparenza.
Infine il commissario, con riferimento alle mancata proroga della ZFU (Zona Franca Urbana) ha prospettato una possibile soluzione della problematica nel breve tempo.
Confartigianato Umbria ha confermato il proprio impegno a favorire una ricostruzione più rapida, trasparente ed efficace, al fianco delle imprese e delle comunità colpite dal sisma.
Lunedì 31 marzo le lavoratrici e i lavoratori della sede e del magazzino di Castiglione del Lago incroceranno di Coop Centro Italia si fermeranno per lo sciopero di 4 ore proclamato dalla Filcams Cgil di Perugia, con presidio di fronte alla struttura castiglionese, dalle 8.30 alle 12.30.
Uno sciopero che segue quello del 20 febbraio, che era stato indetto per avere informazioni sul piano industriale e l’istituzione di tavoli territoriali.
“Durante l’incontro nazionale avvenuto a Roma il 26 febbraio – spiega il segretario generale della Filcams Cgil Perugia, Massimiliano Cofani – non sono emersi elementi di novità riguardo ai contenuti del piano industriale. È stato, tuttavia, promesso un impegno a convocare ‘a stretto giro’ dei tavoli tematici sulla sede e sulla logistica. A oggi, purtroppo, nessun tavolo è stato convocato né calendarizzato. Le preoccupazioni dei lavoratori rimangono forti: centottanta lavoratori della sede e oltre cento del magazzino sono in attesa di risposte chiare sul loro futuro e su quello della cooperativa. Preoccupano anche le eventuali ricadute sul territorio lacustre. Invitiamo tutti a partecipare al presidio per far sentire la propria voce e sostenere le legittime richieste dei lavoratori”.
Intanto il processo di fusione per la creazione di Unicoop Etruria. Lunedì si è tenuta l’assemblea generale di Unicoop Tirreno, ultimo degli incontri di ratifica dell’accordo che si sono svolti in Umbria, Lazio e Toscana.
Unicoop Etruria nascerà nella seconda metà di quest’anno, con 800mila soci e 170 punti vendita in tutto il Centro Italia.
Il 48enne si trova in carcere a Maiano: ha strangolato la moglie dopo l’ennesima lite perché lei voleva un figlio
Con un minuto di silenzio in apertura della seduta del Consiglio comunale le Istituzioni hanno voluto manifestare il cordoglio della città di Spoleto per l’uccisione di Laura Papadia, strangolata dal marito Ginaluca Romita nella loro abitazione all’interno della Rocca dei Perugini.
Un’uccisione, ha confessato l’uomo nell’interrogatorio a cui è stato sottoposto in commissariato prima di essere portato nel carcere di Maiano, nato per continue liti a causa della volontà della donna, 37enne, di aver un figlio. Lui invece di figli ne ha già due, da precedenti relazioni. Liti continue, sino a quella dell’altra notte, in cui Romita ha strangolato la moglie. Per poi recarsi al Ponte delle Torri per togliersi la vita, venendo però fermato dai poliziotti ai quali lui stesso aveva telefonicamente comunicato quanto appena compiuto.
Sarà l’autopsia a confermare le cause del decesso. E soltanto dopo l’ultimo esame autoptico la salma potrà essere riconsegnata ai familiari, che risiedono a Palermo, dove saranno celebrati i funerali. Quel giorno, a Spoleto sarà proclamato il lutto cittadino
Intanto sabato 29 marzo alle ore 18,30 si terrà una fiaccolata per sensibilizzare l’opinione pubblica alla piaga della violenza sulle donne, organizzata dall’Amministrazione comunale in collaborazione con il Centro Anti Violenza.
Un incontro sugli aggiornamenti tecnico-normativi, ma anche per fare il punto sulla ricostruzione e parlare delle prospettive future. E’ quello in programma giovedì 27 marzo alle 17 al DigiPass di Norcia, organizzato da Confartigianato Imprese Umbria.
Dopo i saluti istituzionali del presidente regionale di Confartigianato Mauro Franceschini, del sindaco Giuliano Boccanera e del segretario della Rete delle professioni tecniche Umbria Livio Farina, sarà il presidente di Anaepa Confartigianato Edilizia Umbria Pierangelo Lanini ad introdurre i lavori. Con gli interventi del dirigente Usr Umbria Gianluca Fagotti, dei presidenti di Confartigianato Edilizia Rieti Franco Lodovici e Perugia Augusto Tomassini e del responsabile per le province Mc, Ap, Fm Stefano Faresi. Le conclusioni del convegno, moderato dal coordinatore umbro della categoria Edilizia di Confartigianato, Fabrizio Ferroni, sono affidate al commissario straordinario per la ricostruzione Guido Castelli.
La donna di 37 anni vicedirettrice di un supermercato, il 48enne Gianluca Romita è un rappresentante di vini: fermato al Ponte delle Torri
Femminicidio a Spoleto, dove Gianluca Romita, 47enne, è stato arrestato con l’accusa di aver ucciso la moglie Laura Papadia, di 36 anni. La tragedia si è consumata alla Rocca dei Perugini, complesso nella parte bassa del centro storico di Spoleto, alla fine di corso Garibaldi. Qui da poco più di un anno viveva la coppia. Lei, originaria di Palermo, si era trasferita nella città ducale perché assunta come vice direttrice di una supermercato. Lui, di Senigallia, da tempo lavorava in zona come rappresentante di vini. I poliziotti, che lui stesso aveva chiamato confessando l’uccisione della moglie, lo hanno arrestato nei pressi del Ponte delle Torri, dove voleva togliersi la vita. Gli agenti lo hanno trovato in evidente stato di agitazione, riuscendo a farlo desistere dal compiere un altro gesto estremo dopo una lunga trattativa, al termine della quale si è consegnato loro. Nell’abitazione dove presumibilmente è stato compiuto il delitto la polizia scientifica sta effettuando i rilievi. Da una prima ricognizione cadaverica, Laura è stata strangolata, forse nel sonno. Gli agenti sono entrati all’interno da una finestra, con l’aiuto dei vigili del fuoco. Trovando il corpo senza vita della donna. Gianluca Romita è stato condotto in Commissariato a Spoleto, dove è a disposizione dell’autorità giudiziaria. Non sono ancora chiari, come ha detto sul momento il procuratore capo di Spoleto Claudio Chicchella, i motivi che lo avrebbero condotto a compiere il femminicidio. Sono in corso indagini circa tracce di precedenti liti o comunque episodi che potrebbero poi essere degenerati, sino al tragico epilogo.
L’incidente in un cantiere nel tratto tra Fabro e Orvieto, dove risiedeva. La vittima aveva 38 anni
Umberto Losito, un operaio di 38 anni, addetto alla manutenzione stradale per conto di una ditta di Orvieto (dove risiedeva con la moglie e la figlia di soli 3 anni) è morto sulla carreggiata nord dell’autostrada A1, tra Fabro e Orvieto. Nell’allestimento di un cantiere, l’operaio è morto travolto da un furgone condotto da un 34enne tunisino residente in Toscana, dipendente di una ditta che consegna alimentari. Il 34enne aveva appena terminato di effettuare una consegna ad un esercizio di Orvieto ed aveva imboccato l’autostrada in direzione nord, per tornare in Toscana. Il conducente del veicolo è risultato negativo all’alcoltest. Il furgone è stato posto sotto sequestro, così come il mezzo con il quale la vittima aveva raggiunto il cantiere. I rilievi sono stati effettuati dalla polizia stradale. La Procura di Terni ha aperto un fascicolo per omicidio stradale.
I funerali del 26enne morto a seguito delle gravi ustionati nell’incidente all’interno dell’Ast: “Come un figlio”
Le comunità di Terni e dell’Umbria intera, rappresentate dal sindaco Stefano Bandecchi e dalla presidente Stefania Proietti, si sono strette intorno alla famiglia Mendoza Bailon nel giorno dell’ultimo saluto a Sanderson Ney, per tutti Sandro, il 26enne dipendente della Tapojarvi morto dopo giorni di agonia per le ustioni provocate nell’incidente nell’area Ast. Nella giornata di lutto cittadino, in tanti hanno raggiunto la Sala del regno dei Testimoni di Geova per il rito di addio al giovane Sandro. “Per molti come un figlio”, come è stato ricordato nelle commoventi parole rivolte di fronte ai familiari, ai colleghi di lavori ed ai dipendenti di tutto l’indotto Ast, ai rappresentanti sindacali e alle autorità presenti. Il sindaco Bandecchi ha voluto portare in spalla la bara con il corpo di Sandro, che ora riposa nel cimitero di piazzale Caduti di Montelungo. Una giornata di lutto, con bandiere a mezz’asta e serrande chiuse per alcune ore, per la città di Terni, che mercoledì sera ospiterà la fiaccolata di sensibilizzazione ai rischi sul lavoro organizzata dai sindacati.
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