Non erano ancora le 20 quando la quiete delle frazioni di Verna e di Trestina, al confine tra i comuni di Umbertide e Città di Castello, è stata rotta dal rumore di colpi di pistola e di un’auto in fuga.
A terra, feriti, vicino ad un bar, sono rimaste due persone, di origini albanese. Per una di loro è stato chiamato l’elisoccorso, per il trasporto immediato all’ospedale di Perugia. E’ in prognosi riservata. Così come l’altro, operato all’ospedale di Città di Castello, dove è arrivato in autoambulanza.
Alla sparatoria hanno assistito alcuni testimoni. Dal loro racconto è emerso che la persona alla guida dell’auto – si tratterebbe di un albanese già noto alle forze dell’ordine – ha sparato colpi di pistola contro un gruppo di connazionali, che hanno provato a fuggire.
I carabinieri si sono messi sulle tracce del fuggitivo. I militari del nucleo investigativo del Comando di Perugia hanno effettuato i rilievi. Le indagini sono coordinate dalla Procura della Repubblica di Perugia. L’ipotesi è che possa essersi trattato di un regolamento di conti legato al traffico di droga.
Un episodio sconcertante, considerando che l’agguato è avvenuto poco prima dell’ora di cena, davanti ad un esercizio pubblico e vicino ad un supermercato, all’interno di un centro abitato.
Riunione congiunta Regione, Usr (Ufficio speciale per la ricostruzione) Umbria e i Comuni di Perugia, Umbertide e Gubbio interessati dal sisma del 9 marzo 2023 per definire i prossimi step per l’erogazione del Cas (Contributo autonoma sistemazione). Si è discusso anche delle modalità di accesso ai contributi per la ricostruzione privata, che seguirà la disciplina del Testo unico della ricostruzione privata vigente per il sisma 2016 del Centro Italia.
Per quanto attiene l’erogazione del Cas, lo stesso potrà essere ripreso all’emanazione dell’ordinanza del capo dipartimento della Protezione civile, di rientro in regime ordinario conseguentemente alla chiusura dello stato di emergenza.
La Regione Umbria ha rilasciato l’intesa e attualmente la bozza di ordinanza è al vaglio del ministero dell’Economia e delle finanze. Lo stanziamento necessario per coprire la spesa per il Cas fino a dicembre 2025 è già stato disposto con delibera del Consiglio dei Ministri in data 28/03/2025.
Nei prossimi giorni sarà organizzato un incontro volto a illustrare ai tecnici le norme di riferimento e le modalità di presentazione delle pratiche di ricostruzione.
Con una lettera di cinque pagine la ASD Tiberis ha inviato al Comune di Umbertide, tramite il proprio legale, Avv. Marzio Vaccari (nella foto), le proprie considerazioni relative all’avviso di gara per il nuovo affidamento della struttura sportiva dello Stadio Morandi.
Una lettera forte, accorata, che fa seguito alla corrispondenza intercorsa nei giorni scorsi, laddove il Comune, dopo aver prorogato – a dire della Tiberis – tutte le altre gestioni degli impianti pubblici alle altre associazioni, decideva di mettere a gara il solo stadio Morandi, separando dalla gestione del campo sportivo quella della pista di atletica.
Nella nota la Tiberis evidenzia tutte le criticità dl bando, soprattutto sottolineando la disparità di trattamento con le altre associazioni ed i disservizi ed i disagi che la separazione della gestione della pista, separata dal campo sportivo, può determinare a discapito dell’utenza.
La Tiberis, nel ricordare tutte le contestazioni pervenute dall’Amministrazione comunale nell’ultimo quinquennio, nonché le criticità succedutesi (una per tutte, la lunga diatriba con l’Associazione del Judo che ha occupato, come lamentato più volte dalla stessa Tiberis, la palestra interna all’impianto senza che il Comune intervenisse, se non dopo tanto tempo) ritiene esistere una evidente volontà di farla scomparire dal panorama umbertidese. In tal caso si dissolverà una storia ultracentenaria, fatta di volontari, di ragazzi e ragazzini che ne hanno fatto parte e che non troveranno più un interlocutore associativo. O meglio, lamenta amaramente la Tiberis, ne troveranno uno, uno solo, che non si sa quale sarà, ma sarà quello che riuscirà a soddisfare le esigenze dell’Amministrazione con questo avviso. E così – sostiene la Tiberis – cesserà la democrazia ed il pluralismo associativo e la possibilità di scelta nel Comune di Umbertide
Ma, si conclude nella nota inviata, se dovrà “morire”, la ASD Tiberis non lo farà senza combattere e porterà le sue istanze in tutte le sedi in cui ciò sarà consentito, penali, civili, amministrative, sportive.
Pubblicati i dati dei monitoraggi effettuati da Arpa sui terreni, sulle acque e sull’aria nelle zone interessate dall’incendio della Lucyplast, l’azienda di produzione e lavorazione di materie plastiche nella zona industriale di Pian d’Assino a Umbertide.
L’incendio, che si era verificato il 20 aprile, aveva portato a delle ordinanze prudenziali non solo da parte del Comune di Umbertide, ma anche di Gubbio, Montone, Pietralunga e di Perugia per la zona nord.
Ancora un motociclista dell’Altotevere vittima di un incidente stradale, la terza in due giorni. Il 55enne Marco Cecchetti, di Monte Santa Maria Tiberina, è morto nel pomeriggio di sabato lungo la Tiberina Nord, che collega Pierantonio e Umbertide.
Il centauro, per cause in corsa di accertamento, si è scontrato con un’auto. Cecchetti è caduto violentemente a terra. Sul posto è intervenuto l’elisoccorso, ma per lui non c’è stato nulla da fare. La dinamica dell’incidente è al vaglio delle forze dell’ordine.
Nella giornata del primo maggio avevano perso la vita due motociclisti residenti a Città di Castello, Dario Domingo Moscato, di 61 anni, e il 67enne Roberto Fiorucci, in incidenti avvenuti fuori regione. Le mogli che erano in moto con loro sono ricoverate negli ospedali di Siena e Cesena.
A seguito dell’incendio che ha interessato il 20 aprile scorso la ditta Lucyplast, situata nella zona industriale di Umbertide, arrivano importanti aggiornamenti sulla situazione ambientale e sanitaria. Le autorità preposte,
Dopo l’ultimo monitoraggio effettuato da Usl 1 e Arpa intorno all’azienda Lucyplast di Umbertide interessata da un grave incendio il giorno di Pasqua, proposta ai sindaci dei comuni coinvolti la revoca di tutti i divieti disposti in via precauzionale nei giorni immediatamente successivi all’evento. Le ulteriori analisi condotte su alimenti di origine vegetale e animale confermano valori di diossine e policlorobifenili (PCB) largamente inferiori ai limiti di legge.
Pur in un quadro dunque rassicurante, viene ribadita alla popolazione la raccomandazione di lavare accuratamente con acqua potabile tutti i prodotti ortofrutticoli prima del consumo, come ulteriore misura di cautela.
Nel frattempo, sono state impartite alla ditta Lucyplast precise disposizioni a tutela della salute pubblica, dei lavoratori e dell’ambiente, a conferma dell’impegno istituzionale per una gestione rigorosa e responsabile dell’accaduto.
L’Usl Umbria 1 e l’Arpa hanno sottolineato che tutte le azioni intraprese sin dall’inizio dell’emergenza sono state guidate dal principio di massima precauzione, con l’obiettivo di garantire la massima sicurezza per i cittadini. Le proposte di ordinanza, infatti, sono state tempestivamente trasmesse ai Comuni interessati, assicurando una comunicazione trasparente e condivisa con gli enti locali. Dal punto di vista ambientale, dopo l’incendio sono stati eseguiti campionamenti dell’aria in due punti di rilevamento, situati nei comuni di Umbertide e Pietralunga. I valori registrati sono risultati compatibili con un contesto di sicurezza ambientale. Nessuna criticità è emersa neppure dalle analisi effettuate su alimenti di origine animale e vegetale, confermando la bontà del monitoraggio integrato messo in atto fin da subito.
Le attività di controllo proseguiranno nelle prossime settimane, con ulteriori campionamenti da parte di Arpa e Usl1. Al termine di tutte le indagini sarà prodotto un report finale che conterrà i risultati analitici complessivi dei monitoraggi eseguiti. In un contesto che ha suscitato comprensibile preoccupazione tra la popolazione, le istituzioni hanno scelto la via della trasparenza, del rigore scientifico e della tempestività, restando a fianco della cittadinanza con la massima disponibilità e attenzione.
Torneranno al lavoro domani, lunedì, i dipendenti della Lucyplast, l’azienda di Umbertide interessata da un grave incendio divampato il giorno di Pasqua.
Effettuata la bonifica da parte dei vigili del fuoco e dopo gli esiti positivi dei monitoraggi effettuati da Arpa e Asl, i dipendenti potranno rientrare al lavoro. C’è da verificare la funzionalità die macchinari, che però in gran parte non dovrebbero essere stati danneggiati.
Completamente in fumo, invece, le materie prime plastiche utilizzate per l’attività. Cosa che al momento non consentirebbe la produzione. Ma in questa fase l’obiettivo è riorganizzare, nei tempi più rapidi possibili, la funzionalità dell’azienda umbertidese.
Una donna di 77 anni, originaria dell’Emilia Romagna, ha perso la vita venerdì mattina per un incidente avvenuto nel territorio comunale di Umbertide. La donna, che stava guidando la sua auto, forse ha accusato un malore. Nell’incidente non risultano coinvolti altri mezzi.
Anas ha comunicato che è stata temporaneamente chiusa la strada statale 3 ‘Tiberina’, E45, in direzione Terni, all’altezza del km 93,100, per consentire le operazioni di rimozione.
Sul posto stanno operando le forze dell’ordine, il 118 e le squadre Anas per la gestione della viabilità e per consentire la riapertura della carreggiata in sicurezza nel più breve tempo possibile.
La strada, come comunicato da Anas, è stata poi riaperta al traffico anche in direzione sud in tarda mattinata.
Sulle base dei monitoraggi dell’aria e dell’acqua effettuati dai tecnici dell’Arpa sono stati ridimensionati i divieti precauzionalmente decisi, dopo l’incendio della Lucyplast, con ordinanze dai sindaci di Umbertide, Pietralunga, Montone, Gubbio e Perugia per la zona a nord di Ponte Pattoli.
I divieti più restrittivi (tra i quali quelli di utilizzare i prodotti della terra coltivati o spontanei, ad eccezione dell’obbligo di tenere le finestre chiuse e del divieto di attività all’aperto) restano in un raggio di 5 chilometri dal punto dell’incendio. Questi ultimi due divieti permangono in un raggio di 500 metri.
Tutte le operazioni sono state svolte in stretto coordinamento tra Prefettura, Regione, Protezione Civile, Vigili del Fuoco, sindaci dei comuni interessati, ARPA ed ASL. La situazione è in continua evoluzione, anche in riferimento a possibili cambiamenti delle condizioni meteoclimatiche e se necessario si provvederà a fare aggiornamenti.
I dati rilevati da subito e quelli rilevati durante la notte hanno evidenziato, per i parametri monitorati in tempo reale (polveri totali, PM10 e ossidi di azoto), valori non anomali. Contestualmente sono stati installati due campionatori ad alto volume, di cui uno presso il centro di Pietralunga ed uno nella collina a ridosso della ditta in direzione dell’abitato di Umbertide, per la ricerca di microinquinanti organici tra cui le diossine. I risultati delle concentrazioni di tali inquinanti saranno disponibili non prima di giovedì mattina, data la complessità delle analisi per tali sostanze.
La scorsa notte i vigili del fuoco hanno continuato senza sosta le operazioni di spegnimento. L’incendio risulta quasi completamente domato, anche se alcuni piccoli focolai isolati restano attivi. Per completare le operazioni di bonifica e mettere in sicurezza l’area, sono stati attivati i mezzi speciali dei Gruppi Operativi Speciali (GOS) dei vigili del fuoco. Le operazioni sono state condotte utilizzando grandi quantità d’acqua e schiumogeni, necessari per circoscrivere il rogo e impedire il propagarsi delle fiamme alle strutture limitrofe.
Per quanto riguarda le acque di spegnimento, le stesse risultano al momento confinate all’interno della vasca di trattamento delle acque di prima pioggia a servizio della ditta e le acque superficiali circostanti non risultano coinvolte.
Ordinanze in 5 Comuni, su proposta di Asl Umbria 1 e Arpa, a seguito del rovinoso incendio nell’azienda Lucyplast srl, situata nella zona industriale di Pian d’Assino nel territorio di Umbertide. Oltre a Umbertide e Pietralunga, seguiti nella serata di Pasqua da Montone e Gubbio, dove il vento ha portato la nube di denso fumo nero, lunedì mattina anche la sindaca di Perugia ha emesso un provvedimento per le misure precauzionali per la popolazione che vive e lavora a di Ponte Pattoli.
Il rischio è che la combustione di materie plastiche possa aver portato nell’aria, per poi depositarsi sui terreni, diossina ed altre sostanze tossiche.
In questi cinque comuni, nei territori interessati, fino a nuova comunicazione queste sono le disposizioni:
mantenere le finestre delle abitazioni chiuse;
evitare attività all’aperto, comprese quelle commerciali, sportive, ludiche e religiose;
divieto di raccolta e consumo di prodotti alimentari coltivati, nonché di funghi spontanei;
divieto di pascolo e razzolamento degli animali;
divieto di utilizzo di foraggi e cereali coltivati all’esterno per gli animali;
manutenzione straordinaria degli impianti di ventilazione meccanica con prelievo di aria dall’esterno.
Tali misure sono finalizzate a proteggere la salute della comunità e delle attività economiche in attesa di una valutazione più completa dell’incidente.
La popolazione è invitata a seguire scrupolosamente queste direttive e a rimanere informata attraverso i canali istituzionali.
Nonostante l’intensità dell’evento, non si registrano feriti né casi di intossicazione tra i lavoratori, i soccorritori e la popolazione. La tempestività dell’intervento e le misure di sicurezza attuate hanno evitato conseguenze alle persone.
Lunedì mattina l’incendio risultava quasi completamente domato, sebbene permangano alcuni focolai isolati ancora attivi. La maggior parte del materiale plastico stoccato all’esterno risulta distrutta o gravemente danneggiata. Per completare le operazioni, sono in arrivo i mezzi dei Gruppi Operativi Speciali (GOS) dei Vigili del Fuoco, che si occuperanno delle attività di smassamento e bonifica dell’area.
Nelle ultime ore, le squadre hanno continuato a operare per contenere le fiamme, impiegando un’ingente quantità d’acqua e ricorrendo all’uso di schiumogeni, fondamentali per limitare la propagazione dell’incendio e proteggere le strutture circostanti. Il coordinamento efficace e l’impiego di risorse specializzate hanno permesso di evitare ulteriori danni e garantire la sicurezza dell’area.
I tecnici Arpa stanno continuando a monitorare i territori interessati. I vigili del fuoco stanno proseguendo il lavoro per bonificare l’area interessata dall’incendio.
In Procura è stato aperto un fascicolo, i carabinieri indagano sulle cause del rogo.
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