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Ricostruzione, 15 milioni per due frazioni

Varata l’ordinanza speciale in deroga dedicata alle frazioni di Norcia Ancarano e Nottoria

 

La Cabina di coordinamento sisma 2016, presieduta dal Commissario straordinario Guido Castelli, di cui fa parte anche la presidente della Regione Donatella Tesei, ha approvato importanti provvedimenti di semplificazione che andranno ad agevolare i lavori nei territori dell’Umbria. In particolare è stata varata l’ordinanza speciale in deroga dedicata alle frazioni di Norcia Ancarano e Nottoria. Una ricostruzione questa, particolarmente complessa dal momento che richiede un continuo coordinamento, sia logistico che temporale, tra gli interventi privati e pubblici, questi ultimi riguardanti le infrastrutture viarie e dei sottoservizi.

A questa complessità si aggiunge inoltre il valore storico degli edifici da ricostruire, che richiede una particolare attenzione nella fase di smontaggio e rimozione delle macerie. L’ordinanza programma interventi per 15 milioni di euro. In particolare, i lavori riguarderanno Nottoria e gli abitati di Piè del Colle, Capo del Colle, Piè La Rocca e Sant’Angelo di Ancarano.
Grazie all’apposita ordinanza speciale che riguarda diverse specifiche realtà, a Preci vengono aggiunti all’ordinanza speciale già varata la ricostruzione del cimitero di Saccovescio, quello del capoluogo e altre opere nella frazione di Castelvecchio, dove è necessario intervenire per il muro di contenimento. Viene inoltre concesso al soggetto attuatore degli interventi già programmati di affidare la progettazione e i lavori anche attraverso appalti unitari e accordi quadro. A Norcia infine viene aggiunto all’elenco degli interventi programmati dall’Ordinanza speciale l’Ex dispensario di via Vespasia Polla.
“La forte sinergia con la struttura commissariale e il percorso di semplificazione che abbiamo intrapreso – ha affermato la presidente Tesei – continuano a portare dei risultati tangibili. Le ultime ordinanze speciali sono ulteriori importanti tasselli nello scacchiere che vede la ricostruzione procedere in maniera spedita”.
“Questo nuovo impulso nella ricostruzione, che finalmente segna un cambio di passo evidente – sottolinea il Commissario Castelli – è il risultato della collaborazione sinergica di tutti gli attori coinvolti”.

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Crescono gli abbonamenti per il trasporto pubblico a favore degli studenti

È stato confermato,ma anche ampliato, l’abbonamento agevolato per il trasporto pubblico per l’anno accademico 2023-’24

Con l’obiettivo di raggiungere almeno i 15 mila abbonati, rispetto ad una platea totale, potenziale, di oltre 36 mila utenti, è ora disponibile l’abbonamento digitale “Pass Tpl Umbria Unipg”, sul portale di Busitalia, per tutti gli studenti. È stato infatti confermato, dopo l’esperienza “sperimentale” dello scorso anno, ma anche ampliato, l’abbonamento agevolato per il trasporto pubblico per l’anno accademico 2023-’24. L’obiettivo è stato raggiunto con la collaborazione – un accordo triennale presentato nel corso di una conferenza stampa a Perugia – che sarà firmato nei prossimi giorni tra le aziende di trasporto Busitalia (società del polo passeggeri del Gruppo FS), minimetrò e gli altri soggetti coinvolti come Regione Umbria, Comune di Perugia, Università degli Studi e Università per Stranieri. Grazie al Pass, gli studenti potranno usufruire, fino al 30 settembre 2026 e al costo invariato di 60 euro (azzerabile richiedendo il bonus trasporti 2023 del governo) di un abbonamento integrato per viaggi illimitati su tutti i servizi di trasporto pubblico locale di Busitalia in Umbria, compresi i servizi urbani ed extraurbani, come autobus, il servizio ferroviario Sansepolcro – Perugia – Terni, il Minimetrò e la funicolare di Orvieto. Ampliata inoltre, come è stato evidenziato, la platea degli studenti aventi diritto all’utilizzo dello speciale abbonamento agevolato. Il pass viene infatti esteso anche agli iscritti di Accademia di belle arti, conservatorio di musica Morlacchi di Perugia, Bricciardi di Terni e Scuola superiore per mediatori linguistici, ai dottorandi, a specializzandi e studenti Erasmus dell’Università degli Studi di Perugia e della Stranieri. “Gli abbonamenti sono stati 12.600 lo scorso anno, quando erano 28 mila i potenziali beneficiari” ha ricordato l’assessore regionale ai trasporti Enrico Melasecche, sottolineando che la Regione Umbria ha investito per questo nuovo capitolo della misura 525 mila euro. La presidente della Regione, Donatella Tesei, ha parlato di “un progetto straordinario”.
“Fortemente voluto dopo l’esperienza dello scorso anno – ha aggiunto – e realizzato con uno sforzo anche economico importante, ma fatto con convinzione, per offrire agli studenti tutte le migliori condizioni perché anche con altre misure cerchiamo sempre di metterli al centro”. Melasecche ha poi sottolineato il meccanismo originale del Pass (“più studenti aderiscono meno costa il sistema”), per una misura di questo tipo “che non esiste in altre regioni”. L’assessore ha annunciato anche il prossimo click day (1 dicembre, alle ore 8) dopo quello dello scorso 1 novembre, per avere gratis l’intero abbonamento annuale. “L’estensione del Pass a un vasto numero di studenti, insieme all’ampia collaborazione tra Busitalia, istituzioni educative e altri partner sottolinea un impegno tangibile per migliorare la mobilità e la qualità della vita nella regione” ha poi dichiarato Alessio Cinfrignini, direttore operativo di Busitalia in Umbria.
Oltre al sindaco di Perugia, Andrea Romizi, sono intervenuti anche i rettori dell’Università degli Studi di Perugia, Maurizio Oliviero, dell’Università per Stranieri di Perugia, Valerio De Cesaris. Oliviero, illustrando i dati di una ricerca, ha evidenziato come sia “notevole l’impatto ambientale della mobilità studentesca” visto che lo scorso anno “grazie al Pass c’è stata una riduzione dell’uso dei veicoli di circa 6mila unità”.
De Cesaris ha invece spiegato che in questo modo anche i 4 mila ragazzi dei corsi di lingua provenienti da oltre 100 Paesi, che si aggiungono quindi a quelli dei corsi di laurea (soprattutto italiani) già tra i beneficiari lo scorso anno, “potranno così muoversi per la regione e conoscerla anche meglio”.
Dopo il commissariamento Ajello-Blandini e un anno di gestione targata Giampiero Bergami la Pop di Bari, dal 22 dicembre scorso, è nelle mani dell’amministratore delegato Cristiano Carrus (diplomato in perito del turismo già amministratore delegato e direttore generale di Veneto Banca, istituto in liquidazione coatta amministrativa). Con una perdita nel primo semestre di 101,1 milioni la stima di chiusura dell’anno si aggira sui 180 milioni. La banca ha bisogno subito di invertire la rotta: il rapporto “cost/income” nel primo semestre del 2021 era al 155% (più lavora più perde) e con il blocco degli incentivi all’esodo del personale tale rapporto scenderà a fine anno al 120-125%. C’è molta liquidità (che ha un costo), mentre gli impieghi non rendono quanto dovrebbero. E soprattutto è alquanto problematica la gestione dell’indice Npe (crediti deteriorati e sul totale di quelli erogati) e il “pericolo” di contenziosi con gli azionisti. Quindi il management ha studiato l’avvio di una sorta di bad division che dovrà monitorare il settore grazie anche all’assunzione di specialisti (ne sono stata annunciate 100 in tutto il gruppo Mcc). Saranno internalizzati i servizi di finanza agevolata e si punterà a ottimizzare il settore immobiliare attraverso vendite o fitti 8nel mirino ci sono i palazzi di piazza Massari e via Melo a Bari, ma anche unità a Potenza e Teramo). Un’altra mossa riguarda i servizi di liquidità di tesoreria che passeranno alla capogruppo. Non ci saranno licenziamenti e non saranno chiuse filiali.

 

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Visopak è ufficialmente il nuovo proprietario di Treofan

Si è finalmente conclusa una vertenza durata più di quattro anni

È stato firmato nella tarda serata di giovedì 23 novembre, l’accordo notarile per il passaggio dello stabilimento Treofan di Terni a Visopack. Lo rende noto la Cgil Umbria.”Si conclude così – commenta Sergio Cardinali, dell’area politiche industriali della Cgil nazionale – una vertenza durata più di quattro anni.
Meloni: “Cambio di passo nelle relazioni Italia-Germania con Piano d’azione”. Ora ci aspettiamo che vengano immediatamente avviati i lavori per il ripristino dei macchinari e che finalmente si torni in produzione, rioccupando i 90 lavoratori in cassa integrazione. Una vittoria del sindacato che si è sempre opposto a soluzioni che non avrebbero assicurato la continuità produttiva”. “Ora si faccia in fretta – aggiunge Cardinali – anche ad allocare all’interno del polo chimico i 24 ricercatori assunti per lo Spoke 10 della collaborazione tra le università di Umbria, Marche e Abruzzo che prevede proprio un centro ricerche sui bio-materiali all’interno del polo chimico di Terni, per rilanciarlo in chiave sostenibilità”.
“Abbiamo messo un altro tassello fondamentale per il passaggio e per la ripartenza dello stabilimento che segue la firma di qualche giorno fa dei lavoratori”, aggiunge Stefano Ribelli, segretario generale della Filctem Cgil di Terni.
“Treofan – sottolinea – è un tassello fondamentale per il polo chimico, insieme a tante altre questioni come il piano di Eni Versalis per Novamont. Servirà ora accelerare sulla sistemazione delle aree comuni, con gli strumenti legislativi e i fondi pubblici a supporto della rinascita del polo chimico, inteso come polo dell’economia circolare”. Un auspicio questo emerso anche dal convegno di ieri organizzato da Fiom e Filctem Cgil di Terni insieme alla Cgil nazionale, con la partecipazione dei segretari generali nazionali di Fiom Cgil, Michele De Palma, e Filctem Cgil, e che ha visto sindacato, istituzioni, rappresentanti dell’impresa e dell’università confrontarsi proprio sulle prospettive di sviluppo sostenibile dell’industria ternana.
“Siamo in una fase strategica per il Paese rispetto alle transizioni in atto, digitale, ambientale ed energetica – ha detto il segretario della Cgil nazionale Pino Gesmundo – e Terni può essere un laboratorio importante”.

Dopo il commissariamento Ajello-Blandini e un anno di gestione targata Giampiero Bergami la Pop di Bari, dal 22 dicembre scorso, è nelle mani dell’amministratore delegato Cristiano Carrus (diplomato in perito del turismo già amministratore delegato e direttore generale di Veneto Banca, istituto in liquidazione coatta amministrativa). Con una perdita nel primo semestre di 101,1 milioni la stima di chiusura dell’anno si aggira sui 180 milioni. La banca ha bisogno subito di invertire la rotta: il rapporto “cost/income” nel primo semestre del 2021 era al 155% (più lavora più perde) e con il blocco degli incentivi all’esodo del personale tale rapporto scenderà a fine anno al 120-125%. C’è molta liquidità (che ha un costo), mentre gli impieghi non rendono quanto dovrebbero. E soprattutto è alquanto problematica la gestione dell’indice Npe (crediti deteriorati e sul totale di quelli erogati) e il “pericolo” di contenziosi con gli azionisti. Quindi il management ha studiato l’avvio di una sorta di bad division che dovrà monitorare il settore grazie anche all’assunzione di specialisti (ne sono stata annunciate 100 in tutto il gruppo Mcc). Saranno internalizzati i servizi di finanza agevolata e si punterà a ottimizzare il settore immobiliare attraverso vendite o fitti 8nel mirino ci sono i palazzi di piazza Massari e via Melo a Bari, ma anche unità a Potenza e Teramo). Un’altra mossa riguarda i servizi di liquidità di tesoreria che passeranno alla capogruppo. Non ci saranno licenziamenti e non saranno chiuse filiali.

 

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Al via l’Accademia per l’innovazione delle aziende

La nuova realtà permetterà alle imprese del territorio di apprendere e mettere in pratica le strategie più avanzate per implementare processi di innovazione

Nasce in Umbria l’Accademia pratica d’innovazione che, rivolgendosi a startup e pmi innovative, permetterà alle imprese del territorio di apprendere e mettere in pratica le strategie più avanzate per implementare processi di innovazione. Promossa dall’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Michele Fioroni, con la collaborazione di Sviluppumbria, è stata presentata a palazzo Donini insieme ad una challenge sull’imprenditorialità, “GeneraZione di futuro”, dedicata alle scuole di secondo grado del territorio. Si tratta, come ha spiegato Fioroni, “di un calendario formativo di alto livello”. “Grazie a metodologie innovative – ha aggiunto – accresceremo la capacità delle imprese di produrre e generare innovazione, per creare così una nuova cultura di imprenditorialità”. Per l’assessore, quindi, “una sfida da lanciare al territorio, ai creatori, agli ideatori, a piccole aziende innovative e startup perché devono essere accompagnati con una cassetta degli attrezzi”.
Una nuova realtà non solo a livello regionale ma anche nazionale perché, come ha sottolineato Fioroni, “non siamo a conoscenza di una esperienza simile messa in campo da altre regioni”.
L’Accademia rientra così – è stato spiegato – tra le attività realizzate dalla Regione per rafforzare la cultura imprenditoriale e facilitare le azioni delle imprese. “Per anni – ha dichiarato Fioroni – non abbiamo coltivato l’innovazione, pensando che bastasse finanziare i progetti di ricerca di qualche impresa per essere innovativi. Ora il paradigma è cambiato”.

Dopo il commissariamento Ajello-Blandini e un anno di gestione targata Giampiero Bergami la Pop di Bari, dal 22 dicembre scorso, è nelle mani dell’amministratore delegato Cristiano Carrus (diplomato in perito del turismo già amministratore delegato e direttore generale di Veneto Banca, istituto in liquidazione coatta amministrativa). Con una perdita nel primo semestre di 101,1 milioni la stima di chiusura dell’anno si aggira sui 180 milioni. La banca ha bisogno subito di invertire la rotta: il rapporto “cost/income” nel primo semestre del 2021 era al 155% (più lavora più perde) e con il blocco degli incentivi all’esodo del personale tale rapporto scenderà a fine anno al 120-125%. C’è molta liquidità (che ha un costo), mentre gli impieghi non rendono quanto dovrebbero. E soprattutto è alquanto problematica la gestione dell’indice Npe (crediti deteriorati e sul totale di quelli erogati) e il “pericolo” di contenziosi con gli azionisti. Quindi il management ha studiato l’avvio di una sorta di bad division che dovrà monitorare il settore grazie anche all’assunzione di specialisti (ne sono stata annunciate 100 in tutto il gruppo Mcc). Saranno internalizzati i servizi di finanza agevolata e si punterà a ottimizzare il settore immobiliare attraverso vendite o fitti 8nel mirino ci sono i palazzi di piazza Massari e via Melo a Bari, ma anche unità a Potenza e Teramo). Un’altra mossa riguarda i servizi di liquidità di tesoreria che passeranno alla capogruppo. Non ci saranno licenziamenti e non saranno chiuse filiali.

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A novembre 4900 assunzioni in Umbria

Secondo il rapporto Excelsior di novembre 2023, le assunzioni programmate dalle imprese ammontano a 4.900, ben 470 in più di novembre 2022, con una crescita del 10,6%, che però è inferiore al +12,6% della media nazionale

L’economia italiana e umbra rallenta, sotto il peso della rapidissima crescita dei tassi di interesse in funzione antinflazione e dei timori per gli effetti delle tensioni geopolitiche (e geoeconomiche), ma le imprese continuano ad assumere e anzi accelerano i propri programmi di avviamenti al lavoro. Così in Umbria, secondo il rapporto Excelsior di novembre 2023, le assunzioni programmate dalle imprese ammontano a 4.900, ben 470 in più di novembre 2022, con una crescita del 10,6%, che però è inferiore al +12,6% della media nazionale. Per il mese di novembre le 4.900 assunzioni previste dagli imprenditori umbri sono un record mai toccato nel passato, sottolinea la Camera di commercio. Una corsa trainata dai servizi, con il turismo che continua a dare un importante contributo, e dalle costruzioni, mentre l’industria manifatturiera accusa il colpo del rallentamento dell’economia. Identici record, spesso più forti di quelli dell’Umbria, si registrano in molte regioni. Pur in un quadro di crescita delle assunzioni programmate dalle imprese, il ritardo dell’Umbria – che va inquadrato nel ritardo del Centro – rispetto alla media nazionale si allarga se si guarda agli avviamenti al lavoro previsti nel periodo novembre 2023-gennaio 2024. Anche per questo trimestre per l’Umbria i dati Excelsior prevedono un incremento rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno (le assunzioni programmate dalle imprese sono 15mila, contro le 14.310 dello stesso trimestre dell’anno scorso), ma la crescita in percentuale è assai più bassa: +4,8% l’Umbria, +8,4% l’Italia.

In particolare, in merito alle assunzioni programmate in Umbria nel novembre 2023, i posti di lavoro che rischiano di restare scoperti sono pari al 57%. Solo il 28% sono contratti stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 72% sono a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita).

 

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Procede il progetto per la casa della salute di Monteluce

La consigliere regionale Paola Fioroni fa il punto sull’iniziativa

«Il progetto della Casa della salute a Monteluce procede nella direzione auspicata, bene l’impegno di Prelios che conferma quanto dichiarato dall’assessore Coletto in sede di question time»; lo sostiene la consigliera regionale Paola Fioroni . «Fin dall’inizio di questa legislatura – spiega Paola Fioroni – la Giunta Tesei ha lavorato per rimediare alla situazione disastrosa ereditata dalla sinistra che invece di chiedere di non parlare del passato, dovrebbe ammettere una volta per tutte le responsabilità politiche di quanto accaduto. Un quartiere fondamentale per lo sviluppo della città di Perugia abbandonato per dieci anni all’incuria e al degrado. Lavori fermi, fornitori locali indebitati e a rischio fallimento, nessun progetto valido di sviluppo e 50 milioni di euro di finanza creativa andati in fumo: questa la situazione pregressa che ci ha spinto a lavorare nella direzione intrapresa di assicurare un futuro al quartiere Monteluce e inserire nel progetto la Casa della salute». «L’assessore regionale alla sanità Luca Coletto rispondendo a un’interrogazione in Assemblea legislativa – ricorda Paola Fioroni – ha rimarcato l’impegno della Regione ad accelerare i tempi con tutti i mezzi a disposizione per garantire un presidio sanitario fondamentale per il cittadino con risorse del Pnrr e la riqualificazione dell’immobile di via XIV Settembre ad uso sanitario. Le rassicurazioni di Prelios, in risposta a una lettera della presidente Tesei, nel gestire l’operazione Monteluce rappresentano non solo una garanzia degli investimenti, ma confermano la progettazione individuata nel lavoro in sinergia con Palazzo Donini. Dopo anni di abbandono – conclude Fioroni – Monteluce potrà tornare a rivivere, grazie all’impegno della Giunta Tesei nel garantire soluzioni utili alla salvaguardia di un quartiere, dei suoi coraggiosi abitanti e commercianti illusi per un decennio».

 

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Economia umbra sempre più debole secondo Banca d’Italia

Nel 2023 è proseguita la fase di “progressivo indebolimento” dell’attività economica umbra in atto dalla metà dello scorso anno

E’ quanto emerge dall’aggiornamento congiunturale realizzato dalla Banca d’Italia e presentato a Perugia.
A illustrare i dati è stata la direttrice Miriam Sartini. In base all’indicatore trimestrale dell’economia regionale (Iter) nel primo semestre – è stato detto – il prodotto è cresciuto dell’1,3 per cento rispetto allo stesso periodo del 2022, in linea con il dato italiano ma in forte rallentamento. L’indicatore coincidente Regiocoin-Umbria, che fornisce una stima dell’evoluzione delle componenti di fondo dell’economia regionale, mostra poi un peggioramento a partire dal mese di marzo e nella fase più recente è divenuto negativo.

 

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La Regione salva i casali e le aziende agricole di san Venanzo

Sono stati prorogati i contratti per le aziende agricole di San Venanzo

L’allarme era stato lanciato da Cia Agricoltori italiani dell’Umbria – che ne dà notizia in una sua nota – nei mesi scorsi e riguardava l’alienazione di una parte consistente del proprio patrimonio immobiliare pubblico.
In particolare la vendita di alcuni casolari con i fondi rurali relativi, sul Monte Peglia nel comune di San Venanzo concessi ad imprenditori agricoli che, dal Dopoguerra in avanti, li hanno abitati, custoditi e tenuti vivi grazie alle attività produttive messe in campo. Agricoltori che, con la scadenza della concessione con la Regione al 31 dicembre 2023, sarebbero stati messi di fronte alla scelta o dell’acquisto o dell’abbandono forzato dell’azienda e con il forte rischio di ulteriore spopolamento di un’area interna e marginale. “Dopo incontri e confronti portati avanti insieme al sindaco di San Venanzo con la Regione Umbria e in particolare con l’assessore Paola Agabiti Urbani – spiega l’organizzazione agricola – è stata approvata la modifica di emendamento della legge regionale 10/2018 che proroga al 2028 i contratti a qualunque titolo stipulati dalla Regione Umbria e dall’Agenzia forestale regionale per la conduzione di aziende agrarie facenti parte del patrimonio immobiliare della Regione Umbria”. “Un’occasione importante – sottolinea la Cia – per continuare un’esperienza positiva che ha messo al centro l’agricoltura utile e sostenibile e valorizzare la comunità che per anni e con fatica ha vissuto un territorio difficile ma al contempo ricco di opportunità. Un ringraziamento va ai consiglieri regionali Simona Meloni e Andrea Fora che hanno sostenuto l’iniziativa di Cia e del Comune e all’assessore regionale Paola Agabiti Urbani che accolto le richieste”.

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Aeroporto, collegamento Perugia-Cagliari anche in inverno

All’aeroporto San Francesco d’Assisi la rotta da e per Cagliari di Ryanair diventa attiva per la prima volta in assoluto anche nella stagione invernale

Lo ha annunciato la compagnia aerea illustrando l’operativo inverno 2023 per lo scalo perugino.
Sono previste, nel complesso, quattro rotte per Catania, Palermo, Londra e appunto Cagliari con voli previsti nei giorni di venerdì e domenica. L’aeroporto internazionale, che ha registrato un +188 per cento di utenti rispetto al pre-Covid, sta per toccare quota 500mila passeggeri. La sola Ryanair ha una previsione di oltre 430mila passeggeri per l’anno fiscale 2024 (+44% rispetto al precedente). Nel complesso, in 17 anni di operatività, la compagnia ha trasportato da e per Perugia 2,6 milioni di passeggeri. I dati sono emersi durante una conferenza all’aeroporto, cui hanno partecipato Umberto Solimeno, direttore generale della società di gestione dello scalo umbro, Sase, e Mauro Bolla, country manager Ryanair. “La collaborazione ha portato frutti straordinari, Ryanair è una delle poche compagnie che cresce anno per anno”, ha osservato il direttore del San Francesco d’Assisi. Scalo che “in termini di crescita rispetto al 2019 è tra i primi aeroporti europei”. Sul futuro, Ryanair sta lavorando all’operativo estate 2024, ma “ancora è presto per dire se ci sarà una nuova rotta”, ha spiegato Bolla sottolineando comunque il “trend positivo” che si riscontra da tempo in termini di passeggeri. Riguardo alla struttura aeroportuale, entro i primi mesi del 2025 dovrebbe essere completato un progetto di ammodernamento. I banchi del check-in, come ha spiegato Solimeno, passeranno da 6 a 10 con raddoppio dell’area di consegna dei bagagli. Ci sarà anche “una piccola estensione del terminal” che “diventerà più fruibile”.

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Supersismabonus, arriva un plafond da 300 milioni

Il Commissario straordinario alla riparazione e ricostruzione Sisma 2016, Guido Castelli, e Intesa Sanpaolo hanno firmato un protocollo d’intesa finalizzato a riservare un plafond di 300 milioni di euro di crediti legati all’utilizzo del Supersismabonus (Superbonus 110% e Sismabonus) nei cantieri della ricostruzione del Centro Italia

Un’operazione resa possibile dalla deroga, prevista dal Governo e varata dal Parlamento lo scorso aprile che, per la ricostruzione degli edifici privati nelle quattro regioni colpite dal terremoto di sette anni fa – Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria -, consente fino a tutto il 2025 la possibilità di beneficiare, del Supersismabonus 110%, assistito sia dalla cessione del credito d’imposta che dallo sconto in fattura. Un intervento voluto per incentivare e accelerare la ricostruzione del tessuto edilizio nei territori colpiti dal sisma del 2016. Con la sottoscrizione del presente protocollo di intesa, le parti intendono disciplinare i termini e le condizioni della collaborazione fra le stesse, per rispondere al bisogno di rendere liquidi i crediti di imposta, acquisiti tramite lo sconto in fattura, alle imprese iscritte all’Anagrafe – costituita ai sensi dell’articolo 30, commi 6 e seguenti del DL 17 ottobre 2016 n. 189, convertito con modificazioni dalla Legge 15 dicembre 2016 n. 229 -. L’obiettivo è quello di ottimizzare l’esposizione finanziaria e di concorrere al rafforzamento patrimoniale delle imprese cessionarie, propedeutico alle attività di recupero e ricostruzione urbana. I crediti che potranno essere acquistati sono riferiti agli interventi ammessi al Superbonus, effettuati o da effettuare, di ristrutturazione, riqualificazione energetica e messa in sicurezza degli immobili per la riduzione del rischio sismico su edifici residenziali o unità immobiliari a destinazione abitativa per i quali sia stato accertato il nesso causale tra danno dell’immobile e l’evento sismico, situati in uno dei Comuni interessati da eventi sismici. Le imprese iscritte all’Anagrafe avranno la facoltà di presentare a Intesa Sanpaolo la richiesta di un plafond per la cessione dei crediti di imposta che sarà sottoposta a istruttoria e/o vagliata dall’Istituto di credito. Il protocollo d’intesa contribuirà al rilancio economico e sociale di quelle aree del centro Italia fortemente danneggiate dal terremoto. ”A nome dei territori dell’Appennino centrale colpiti dal sisma del 2016 ringrazio Intesa Sanpaolo perché quella di oggi è davvero un’operazione di grande rilievo, che dimostra l’attenzione del Gruppo bancario nei confronti delle nostre comunità – dichiara il Commissario al sisma 2016 Guido Castelli -. Attraverso questo Protocollo saranno messi a disposizione ulteriori 300 milioni di euro, una cifra estremamente consistente che, auspichiamo possa consentire il superamento delle criticità dovute al blocco dei meccanismi di negoziazione dei crediti d’imposta. Questa è un’ulteriore dimostrazione di quanto non solo il governo, ma il sistema-Italia voglia sostenere la ricostruzione post sisma 2016 attraverso la combinazione tra il 110% e il contributo connesso alle pratiche da terremoto. Una combinazione necessaria sia per far fronte all’aumento esponenziale dei costi innescato dall’inflazione che per aumentare la qualità energetica e sismica degli interventi di riparazione. L’obiettivo che mi sono dato nello svolgimento di questa missione, in effetti, è quello di ricostruire innovando il patrimonio edilizio e, attraverso iniziative come il Protocollo firmato oggi, l’Appennino centrale può diventare un punto di riferimento sulla prevenzione e messa in sicurezza del territorio”

Dopo il commissariamento Ajello-Blandini e un anno di gestione targata Giampiero Bergami la Pop di Bari, dal 22 dicembre scorso, è nelle mani dell’amministratore delegato Cristiano Carrus (diplomato in perito del turismo già amministratore delegato e direttore generale di Veneto Banca, istituto in liquidazione coatta amministrativa). Con una perdita nel primo semestre di 101,1 milioni la stima di chiusura dell’anno si aggira sui 180 milioni. La banca ha bisogno subito di invertire la rotta: il rapporto “cost/income” nel primo semestre del 2021 era al 155% (più lavora più perde) e con il blocco degli incentivi all’esodo del personale tale rapporto scenderà a fine anno al 120-125%. C’è molta liquidità (che ha un costo), mentre gli impieghi non rendono quanto dovrebbero. E soprattutto è alquanto problematica la gestione dell’indice Npe (crediti deteriorati e sul totale di quelli erogati) e il “pericolo” di contenziosi con gli azionisti. Quindi il management ha studiato l’avvio di una sorta di bad division che dovrà monitorare il settore grazie anche all’assunzione di specialisti (ne sono stata annunciate 100 in tutto il gruppo Mcc). Saranno internalizzati i servizi di finanza agevolata e si punterà a ottimizzare il settore immobiliare attraverso vendite o fitti 8nel mirino ci sono i palazzi di piazza Massari e via Melo a Bari, ma anche unità a Potenza e Teramo). Un’altra mossa riguarda i servizi di liquidità di tesoreria che passeranno alla capogruppo. Non ci saranno licenziamenti e non saranno chiuse filiali.

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