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Tag: lavoro

In Umbria più assunti, ma con il part-time

Nell’Umbria segnata da invecchiamento e calo demografico continua ad aumentare il numero di occupati umbri, che nel 2024 hanno superato quota 373 mila. La crescita del 3,2%, un tasso più che doppio di quello registrato in Italia, ha significato 11,5 migliaia di persone in più rispetto all’anno precedente, di cui oltre 9 mila donne (+5,7%, il tasso più elevato rispetto a Italia, Nord-ovest, Nord-est, Centro e Meridione). Dunque, è stato un aumento segnatamente femminile, che ha interessato tutte le fasce d’età, compresa quella con oltre 64 anni, allargatasi di 1.500 lavoratrici, per un +28%, un tasso fortemente più elevato rispetto alle aree benchmark.

Sul versante maschile, l’incremento di 2.400 persone (+1,2%) non è stato invece parimenti omogeneo considerando le fasce d’età: crescono, e di molto, i lavoratori più maturi (50-64 anni) e quelli con oltre 64 anni (per tassi rispettivamente pari al 4,2% e al 13,6%, più elevati rispetto alle altre aree); i 25-49enni invece hanno subito una flessione (-3,2%, corrispondente a 2.400 persone in meno), a differenza del lieve aumento occorso su base nazionale.

Assunti, ma col part-time

Più persone che si offrono sul mercato del lavoro – evidenzia Elisabetta Tondini nello studio AUR – hanno significato, nello specifico, più occupati e meno disoccupati. Oltre la metà dei lavoratori aggiuntivi (6.200 circa) hanno un contratto part time, in particolare 3.800 tra i dipendenti e 2.400 tra gli autonomi. Rispetto all’Italia e alle altre aree benchmark, ove la dinamica del lavoro a tempo parziale presenta invece un segno negativo, la regione mostra un aumento sostenuto di questo tipo di contratto, quasi del tutto ascrivibile alla componente femminile.

Crescono gli autonomi

Un altro aspetto distintivo della dinamica occupazionale umbra è una crescita degli autonomi (+7,7%) relativamente molto superiore a quella del lavoro alle dipendenze (+1,9%), rispettivamente per 5,9 mila e 5,5 mila occupati in più rispetto al 2023. L’incremento del lavoro indipendente ha interessato 3,8 mila uomini e 2,2 mila donne, la maggior parte delle quali con contratti part-time.

All’opposto, la crescita del lavoro alle dipendenze è ascrivibile alla sola componente femminile: quasi 7 mila sono state le lavoratrici aggiuntive, divise quasi equamente tra full time e part time e tra contratti a termine e contratti a tempo indeterminato. Tale crescita ha più che compensato la flessione di 1,4 mila dipendenti uomini, risultante da una perdita di 3,2 mila contratti a tempo determinato non compensata dall’aumento dei tempi indeterminati.

Il lieve aumento complessivo del lavoro alle dipendenze nella forma contrattuale a termine in Umbria è stato un altro elemento distintivo dell’Umbria, in controtendenza rispetto al calo consistente occorso nelle altre aree.

I settori

Tra i settori emergono dinamiche molto differenti. In calo l’industria in senso stretto, che nell’ultimo anno ha perso oltre 3.200 lavoratori (-4,1%). Di altri 658 lavoratori (quasi tutte donne) è stata la perdita del settore agricolo (-6,4%) e una lieve espansione (1.000 unità) ha connotato il settore delle costruzioni (+0,4%).

Il boom occupazionale si è avuto nel terziario: i settori del commercio, alberghi, ristoranti e quello degli altri servizi, con tassi di crescita del 13,5% e del 3,0%, hanno contribuito ad assorbire rispettivamente 10 mila e 5,3 mila occupati in più in un solo anno. Nel primo caso, si tratta prevalentemente di uomini, nel secondo caso solo di donne (circa 8.600 in più, mentre la componente maschile ha perso oltre 3 mila occupati). Con il 71% degli occupati, l’Umbria ha superato di un punto la quota nazionale.

Ecco chi assume in Umbria (e chi non trova le figure richieste)

Industria manifatturiera, turismo, commercio, servizi alle imprese e costruzioni. Sono 5.610 le assunzioni programmate dalle imprese umbre nel mese di marzo e 16.290 quelle previste per il trimestre marzo-maggio. La crescita rispetto allo scorso anno si attesta a +4,7% per il mese e +3,8% per il trimestre. A trainare la domanda di lavoro sono i servizi e le costruzioni, mentre il manifatturiero mostra stabilità.

I settori trainanti e i profili richiesti

Le assunzioni umbre a marzo 2025 si concentrano principalmente nei seguenti settori:

  • Industria manifatturiera e public utilities: 1.360 assunzioni.
  • Costruzioni: 670 assunzioni.
  • Commercio: 850 assunzioni.
  • Servizi di alloggio e ristorazione, turismo: 1.160 assunzioni.
  • Servizi alle imprese: 1.040 assunzioni.
  • Servizi alle persone: 530 assunzioni.
    A livello di profili richiesti, spiccano:
  • Operai specializzati e conduttori di impianti (35%).
  • Professioni commerciali e dei servizi (28%).
  • Profili generici (17%).
  • Dirigenti, specialisti e tecnici (12%).
  • Laureati (9%).


Il bollettino Excelsior

Il Bollettino Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, conferma il trend positivo del mercato del lavoro umbro, pur evidenziando una criticità crescente: più di un’assunzione su due è difficile da coprire per carenza di profili qualificati.

Il Sistema Informativo Excelsior è divenuto uno strumento di riferimento per l’analisi del mercato del lavoro in Italia. Ogni mese, attraverso interviste a oltre 100mila imprese, fornisce dati sulle assunzioni previste, le figure professionali ricercate e le difficoltà di reperimento. L’obiettivo è supportare le politiche attive del lavoro con dati aggiornati e affidabili.

L’Umbria tra crescita e difficoltà di reperimento

Nel mese di marzo, il 16% delle imprese umbre prevede nuove assunzioni, in linea con la media nazionale. Le assunzioni si concentrano nei servizi (64%), seguiti da manifatturiero e costruzioni. A livello nazionale, sono 456mila i contratti previsti a marzo e oltre 1,4 milioni quelli del trimestre (+2,8% rispetto all’anno precedente).
La difficoltà di reperimento di personale qualificato resta un problema serio: il 54% delle imprese umbre segnala problemi nel trovare candidati idonei, un dato superiore alla media nazionale (48,2%). Tra le figure più difficili da trovare spiccano ingegneri, tecnici della gestione dei processi produttivi e fabbri ferrai.
Uno degli ostacoli principali è la necessità di esperienza pregressa: il 63% delle assunzioni programmate richiede competenze specifiche o esperienza nel settore. Questo fattore rende ancora più difficile l’inserimento dei giovani nel mercato del lavoro, evidenziando il bisogno di programmi di formazione mirati.
Un ulteriore elemento da considerare è la crescente quota di assunzioni rivolte a lavoratori immigrati. In Umbria, il 22% delle imprese prevede di ricorrere a personale straniero per coprire le posizioni vacanti, una percentuale superiore alla media nazionale. Questo fenomeno si registra soprattutto nei settori dei servizi operativi, della logistica e delle costruzioni.

I settori più colpiti dalla difficoltà di reperimento del personale

Alcuni settori sono particolarmente colpiti dal problema della carenza di manodopera qualificata. La difficoltà di reperimento raggiunge il 66,5% per dirigenti e tecnici, mentre per i tecnici della salute si arriva addirittura all’84%. Tra le figure più ricercate ma difficili da trovare emergono fabbri ferrai e saldatori (75,7%), fondamentali per il settore manifatturiero e delle costruzioni.

Perugia e Terni: i dati provinciali

Questi i dati nelle due province umbre.

A Perugia 4.400 assunzioni previste a marzo e 12.530 nel trimestre. Il 65% delle entrate si concentra nei servizi, il 70% riguarda imprese con meno di 50 dipendenti. Solo il 12% delle assunzioni è destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, contro una media nazionale del 17%.
A Terni 1.210 assunzioni a marzo e 3.760 nel trimestre. Il 58% riguarda i servizi, il 70% delle aziende assumenti ha meno di 50 dipendenti. Qui il 13% delle assunzioni è destinato a figure qualificate e il 26% ai giovani under 30.

Un aspetto da evidenziare è la maggiore difficoltà di reperimento nella provincia di Terni, dove il 56% delle assunzioni previste risulta di difficile copertura, un dato superiore alla media regionale del 54%. Questo valore indica una criticità più marcata rispetto a Perugia, dove la domanda di lavoratori è più diversificata tra settori e livelli di specializzazione.

I giovani

Secondo il report Excelsior, il 29% delle assunzioni previste in Umbria riguarda giovani sotto i 30 anni. Tuttavia, le imprese segnalano una crescente difficoltà nel trovare lavoratori con competenze adeguate, soprattutto nei settori ad alta specializzazione come ingegneria, meccanica avanzata e programmazione informatica.

Per attrarre nuovi talenti, le aziende stanno puntando su percorsi di formazione e apprendistato, con focus su settori strategici per l’innovazione e la transizione ecologica.
Un altro aspetto rilevante è la prevalenza di contratti a termine. Solo il 26% delle assunzioni previste sarà stabile, ossia con contratti a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre il restante 74% sarà a tempo determinato o con durata predefinita. Questo dato sottolinea la difficoltà per molti lavoratori, specialmente giovani, di trovare un impiego duraturo e stabile.

L’Umbria tra le regioni dove è più difficile reperire personale, le ricette di Confartigianato

L’Umbria è tra le regioni italiane dove le imprese fanno più fatica a reperire le figure professionali di cui hanno bisogno. L’Umbria si posiziona infatti al secondo posto a livello nazionale in questa non invidiabile classifica, con un tasso di difficoltà di reperimento del 65,1%.

Un dato in forte crescita rispetto all’anno precedente (+4,6 punti percentuali) e superiore alla media nazionale del 59,2%.

Questo trend si inserisce in un quadro generale che vede un incremento significativo delle difficoltà di assunzione nelle micro e piccole imprese (51,3%) e, in particolare, nell’artigianato, dove la percentuale sale al 59,2%.

La situazione in Italia

Quello del reperimento di personale è un problema nazionale, in un’Italia che vede l’occupazione continuare a crescere, con un aumento dell’1,2% su base annua, pari a 274mila occupati in più.

Secondo i dati del Sistema informativo Excelsior, pubblicati da Unioncamere e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, nel 2024 il 47,8% delle assunzioni previste dalle imprese italiane risulta di difficile reperimento, con un incremento di 2,7 punti percentuali rispetto al 2023.

Le cause di questa crescente difficoltà sono molteplici: la crisi demografica, l’invecchiamento della popolazione, l’inadeguatezza delle competenze rispetto alle richieste del mercato, le aspettative dei giovani sempre più orientate verso forme di lavoro autonome e l’intensificarsi della fuga di cervelli.

Il commento del segretario di Confartigianato Terni, Medori

Criticità che in Umbria risultano particolarmente marcate. Commenta Michele Medori, segretario di Confartigianato Imprese Terni: “Il dato dell’Umbria deve farci riflettere: la difficoltà di reperimento del personale è un ostacolo alla crescita delle nostre imprese. Dobbiamo investire in formazione, migliorare l’attrattività del lavoro artigiano e creare un ambiente che incentivi i giovani a rimanere e a valorizzare le loro competenze sul nostro territorio. Confartigianato sta già lavorando in questa direzione, promuovendo percorsi di qualificazione professionale e strategie per trattenere i talenti locali”.

Il fenomeno del mismatch tra domanda e offerta di lavoro rappresenta una delle principali sfide per il sistema economico regionale e nazionale. La capacità di affrontarlo dipenderà dalle politiche formative e dall’adozione di misure di sostegno per le imprese, al fine di garantire un mercato del lavoro più equilibrato e sostenibile nel lungo periodo.

In Umbria servono 16.500 lavoratori entro marzo, ma qui è più difficile trovarli

E’ l’Umbria la regione italiana dove gli imprenditori hanno maggiore difficoltà a reperire le figure professionali richieste. Qui l’indice di difficoltà di reperimento dei lavoratori raggiunge il 55,7%, a fronte di una media nazionale del 49,4%.

E così più della metà delle circa 16.500 assunzioni che gli imprenditori umbri hanno comunicato a Unioncamere – Ministero del Lavoro di voler effettuare nel primo trimestre di quest’anno potrebbero risultare inevase.

L’Ufficio studi della Cgia rileva che in Italia, dove nel trimestre si ipotizzano 1 milione 373mila contratti di lavoro, la difficoltà di reperimento della manodopera richiesta è stimata in 49,4%. Secondo gli imprenditori italiani, tra il 2017 e l’inizio di quest’anno la percentuale di difficoltà nel reperire il personale è più che raddoppiata: se otto anni fa 21,5 imprenditori su cento avevano denunciato la grave difficoltà nel trovare collaboratori da assumere nella propria attività, per l’anno in corso la soglia è salita appunto al 49,4%.

Le figure più difficili da reperire

Le categorie professionali che più delle altre si faticano a trovare sul mercato del lavoro sono i dirigenti nel 68,2% dei casi e gli operai specializzati nel 66,9%. Le offerte di lavoro più numerose riguardano professioni qualificate nel commercio/servizi (344mila entrate previste su 1milione e 373mila) ma le difficoltà maggiori di reperimento coinvolgono operai specializzati (67%) e dirigenti (68%).

I territori dove si assume

Del milione 37 mila di nuovi assunti previsti in questi primi tre mesi del 2025 in Italia, oltre 414.300 unità dovrebbero interessare il Nordovest. Seguono il Sud con 362.400, il Nordest con 315.350 e il Centro con 281.100. Il Nordest dovrebbe essere la ripartizione geografica dove la difficoltà di reperimento del personale è più elevata e pari al 54,3%. Seguono il Centro con il 49,1, il Nordovest con il 48,8% e il Mezzogiorno con il 46,1%.

Ad eccezione di Benevento e Chieti, in tutte le province del Mezzogiorno nel primo trimestre di quest’anno è previsto un aumento delle assunzioni rispetto alle previsioni riferite allo stesso periodo del 2024. Nel resto d’Italia, invece, per 45 province del Nord e del Centro le variazioni saranno anticipate dal segno meno.

I numeri in provincia di Perugia e Terni

In provincia di Perugia nel trimestre sono previste 12.820 assunzioni, oltre 100 in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Terni è tra le province italiane con il maggior incremento percentuale (+11,2%) nel confronto tra i due trimestri 2024 e 2025: quest’anno se ne prevedono 3.760, cioè 380 in più.

Sanità, imprese, lavoro, ricostruzione: il programma della presidente Proietti

La sanità al primo punto, per una materia che la governatrice umbra Stefania Proietti ha voluto tenere per sé. Puntando sulla manager Daniela Donetti. Ma anche la ricostruzione delle zone sismiche, l’emergenza lavoro, lo sviluppo economico e le infrastrutture, materie da coniugare anche nell’esigenza della tutela ambientale.

Questi i temi che la presidente ha portato in Consiglio regionale, dove ha illustrato le linee guida del suo programma di mandato.

Sanità

L’obiettivo annunciato è quello di costruire il ‘Sistema Salute’, andando ad incidere sulle 8 direttrici per lo sviluppo del sistema integrato della salute, definendo il nuovo Piano sanitario regionale.

  1. Sviluppo dell’approccio ‘One-Health’ (UNA SOLA SALUTE) attraverso il
    rafforzamento del sistema di prevenzione a garanzia del benessere del
    cittadino, con particolare riguardo alla popolazione a rischio e promozione
    di corretti stili di vita, potenziamento del sistema di sorveglianza
    epidemiologica e della prevenzione e contrasto alle emergenze sanitarie,
    programmazione degli interventi per il benessere animale e a tutela della
    sicurezza degli alimenti.
  2. Riorganizzazione della RETE OSPEDALIERA E DEL TERRITORIO attraverso il
    potenziamento dell’offerta clinico-assistenziale e socioassistenziale,
    secondo le priorità sancite in sede di programmazione regionale attraverso
    l’innovazione, la differenziazione dell’offerta e attivando livelli di
    specializzazione crescente e ampliando la gamma delle tipologie di servizio,
    nel rispetto dei principi di razionalizzazione ed efficientemento dei
    servizi.
  3. Sviluppo della rete di cooperazione tra Ospedali-Territorio e
    Territorio-Territorio per la creazione di RETI CLINICHE INTERAZIENDALI
    FUNZIONALI per gestire in modo integrato i Percorsi Diagnostici Terapeutici e
    Assistenziali (PDTA) secondo i principi di sicurezza delle cure, complessità
    prestazioni e gestione in prossimità della persona.
  4. Promozione dell’efficientamento delle strutture organizzative della rete
    dell’offerta ospedaliera e territoriale e sviluppo con il PRIVATO
    ACCREDITATO in una logica di supporto e non di competizione, di
    programmazione e non di emergenzialità.
  5. Azioni per la riduzione delle disuguaglianze nell’erogazione delle
    prestazioni sanitarie e dei LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA (LEA), anche
    attraverso il miglioramento dell’accessibilità ai servizi, ai tempi di
    attesa e appropriatezza delle prescrizioni e azioni per la comunicazione, la
    partecipazione, la condivisione anche mediante la partecipazione delle
    associazioni del Terzo settore e dei pazienti ai percorsi.
  6. Potenziamento della SANITÀ DIGITALE: sviluppo delle politiche per
    ‘l’Ospedale sicuro’ e il ‘dato sicuro’ attraverso gli investimenti
    in cybersecurity e implementazione e diffusione del fascicolo sanitario
    elettronico, sviluppo ed interoperabilità dei sistemi digitali, la
    diffusione e lo sviluppo dei sistemi di e-Health e telemedicina.
  7. Nel rapporto con l’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI di Perugia creazione di una
    collaborazione di valore per la didattica e per la realizzazione di progetti
    di ricerca nell’area medica e delle professioni sanitarie, sia sul versante
    biomedico che su quello della organizzazione dei servizi sanitari, volti a
    sviluppare procedure diagnostiche e terapeutiche innovative e a favorire il
    rapido trasferimento applicativo delle acquisizioni sperimentali.
  8. Sostegno a politiche per la VALORIZZAZIONE DEI PROFESSIONISTI SANITARI,
    anche dando adeguato riconoscimento alle prestazioni svolte e compensando
    maggiormente le funzioni per le quali si registrano carenze, tra cui i
    servizi di pronto soccorso.

Ricostruzione

Altra delega che Proietti ha tenuto per sé p quella della ricostruzione delle aree colpite dal sisma e dalle calamità naturali. “Serve velocizzazione – ha detto – le persone colpite da questi eventi non possono più aspettare. Abbiamo avuto, oltre a quello del 2016, un altro sisma minore per danni ma non nell’impatto sulla popolazione. Urge avviare la ricostruzione anche delle altre aree. Ho tenuto anche la delega alla
Protezione civile – ha evidenziato – perché c’è la responsabilità di dover correre immediatamente. Le risorse devono essere incrementate. Quindi la delega per le grandi manifestazioni: Giubileo e Centenario sono due grandi occasioni di sviluppo per l’Umbria, per un sistema di accoglienza integrato su tutti i
territori”.

Sviluppo e lavoro

Per Proietti su sviluppo e lavoro “deve esserci una tavola rotonda di coprogettazione per il futuro dell’Umbria, non separando lo sviluppo dal lavoro, un lavoro non precario, con un salario minimo garantito, e in sicurezza. Al centro ci devono essere i giovani, non vogliamo più assistere al depauperamento e alla dispersione delle loro energie. Auspichiamo che prima o poi la politica crei
le condizioni per farli tornare. Il Pnrr – ha evidenziato – è una grande opportunità per affrontare velocemente i temi cruciali”.

“Dobbiamo chiedere infrastrutture – ha proseguito – quindi risorse per le ferrovie ma anche per infrastrutture digitali. E non possiamo fermarci al digitale, serve diritto allo studio per tutti, anche di
scegliere l’Università. Quello dei Trasporti pubblici locali è un tema collegato. Il diritto alla mobilità deve essere ancora più esteso, anche per fasce di età, non solo per gli universitari. Serve una casa per i
giovani che scelgono di restare in Umbria”.

Questione ambientale

Per Proietti la questione ambientale diventa fondamentale anche per non perdere posti di
lavoro: “Sappiamo che l’industria non sostenibile non ha futuro, sono necessari investimenti con intervento del governo. Occorre fermare l’inceneritore per dare un futuro all’Umbria, servono nuove soluzioni di sviluppo che partano dai rifiuti per rigenerare interi siti produttivi, non prescindendo dalla tutela dell’ambiente. Il Piano energetico ambientale regionale sarà fra i primi documenti che produrremo, per dare certezze non solo ai comuni ma anche agli investitori”.

Altri temi economici

Altro tema fondante del programma della Giunta Proietti è il turismo: “Giubileo e Centenario possono farci ripartire e questo riguarda il sistema dell’accoglienza in tutti i territori, servono infrastrutture efficienti”.

E poi il commercio, che “vive situazione drammatica, soprattutto nei centri storici: senza servizi – dice la presidente – non c’è vivibilità. Faremo – assicura – la legge sul commercio”.

Proietti ha assicurati anche che si punterà su internazionalizzazione e accesso al credito per le imprese, con intese con altre regioni, anche a livello internazionale. “Gli investimenti in tecnologia – ha spiegato – devono essere fatti nelle logiche di rete, anche per ciò che concerne le reti infrastrutturali e trasportistiche. Come per le strade non possiamo prescindere da finanziamenti governativi.

Sull’agricoltura, ha ricordato che con la programmazione europea e le innovazioni può diventare elemento trainante di nuovo sviluppo economico sostenibile.

Il patrimonio pubblico è poi da rilanciare: “Vi sono grandi potenzialità e lavoreremo sull’edilizia residenziale pubblica per dare a ogni persona un tetto”.

Istruzione e formazione

Il processo di crescita dell’Umbria, anche economica, dovrà essere favorito nel medio-lungo periodo anche promuovendo l’accesso all’istruzione e combattendo l’abbandono scolastico. “Più servizi possibili – ha detto Proietti – anche per conciliare vita e lavoro”. Annunciando risorse su edilizia scolastica e collaborazione con l’Università e l’alta formazione.

La replica delle opposizioni

Per le opposizioni ha parlato la portavoce, ed ex governatrice, Donatella Tesei. Che in premessa ha detto rivolgendosi a Proietti e alla maggioranza che la sostiene: “Faremo un’opposizione concreta, non ideologica e preconcetta, ma senza sconti, sui temi e sugli argomenti. Basta però raccontare storie da campagna elettorale e mistificare la realtà. È tempo di lavorare sulla concretezza”.

“Sulla sanità avete evidenziato gli stessi punti su cui abbiamo iniziato a lavorare a metà del 2022, appena usciti dalla pandemia. Allora – ha ricordato Tesei – ci siamo trovati ad affrontare una sanità completamente disastrata e questo non può essere dimenticato. Dobbiamo fare in modo che quello che si è verificato non accada più.

“Si dovrà procedere con le integrazioni e la realizzazione dei nuovi ospedali – ha proseguito – e si dovranno anche chiarire i tempi. Le risorse per l’ospedale di Terni ci sono e vanno messe a valore mentre si interviene per ridurre gli accessi impropri”.

Le opposizioni chiedono “concretezza” sui progetti del Pnrr e di far uscire l’Umbria dall’isolamento. “Dobbiamo permettere agli umbri – le parole di Tesei – di accedere all’alta velocità ferroviaria. Ci sono già pronti 10 milioni di euro per progettare la nuova stazione AV Medio Etruria. Avendo il progetto si potranno trovare i finanziamenti per realizzare un infrastruttura che sarà anche al servizio dell’Umbria. Importante sarà poi affrontare la questione del Nodo di Perugia, per il quale si deve decidere cosa si vuole fare, ricordando che le opere pubbliche avvengono per stralci funzionali e con i progetti pronti. Con la volontà di realizzare le opere i finanziamenti si trovano”.

Quanto alla situazione economica, Tesei ha ricordato: “L’Umbria nel 2018 è scesa a ‘Regione in transizione’, con il rischio della recessione, che abbiamo scongiurato sostenendo le aziende e puntando
sulla crescita, come dimostrano i dati sull’occupazione finalmente positivi. Dobbiamo fare in modo che questo processo virtuoso vada avanti. Nella scorsa legislatura abbiamo investito molto nella promozione
dell’Umbria e speriamo che quell’impegno prosegua. L’accordo sugli 80 milioni di euro per gli 800 anni di S.Francesco l’ho concluso io e lo conosco. Così come ho portato alla cabina di regia sulla ricostruzione un
elemento importante, ossia lo sblocco delle risorse per i luoghi di culto. Accordo che ho concluso con il commissario Legnini, avendo compreso l’importanza del Giubileo e degli 800 anni di S.Francesco. Chi governa la Regione deve guardare avanti e lontano, dato che ora l’Umbria è una meta ambita, che prima veniva promossa con le foto della Toscana. Il nostro target turistico è medio-alto e servono investimenti importanti. Ci sono stati e ci sono bandi per migliorare la ricettività e l’accoglienza. Quella è la via
giusta e bisogna continuare a seguirla”.

“Altra sfida rilevante – ha continuato la portavoce delle opposizioni – è il raddoppio immediato dell’aeroporto. Nel 2024 lo scalo ha battuto il record del 2023 con 534mila passeggeri. Deve essere
velocemente approvato il piano industriale – convocando l’assemblea della Sase – visto che le rotte partono da marzo. Il volo su Milano-Bergamo era stato richiesto dalle nostre imprese e collegava Perugia con un Hub dove transitano 14 milioni di passeggeri. Si tratta di un volo finanziato anche dalla Fondazione e da Confindustria, proprio per la sua valenza economica. Il numero dei passeggeri non era quello delle tratte turistiche ma la sua valenza era alta. Per attivare le rotte serve un piano industriale e la
relativa disponibilità economica. Il ‘San Francesco’ era in fin di vita 5 anni fa ma ora può crescere ulteriormente ed arrivare a 1 milione di passeggeri. Senza soldi gli aerei non volano ma questi sono servizi essenziali e strategici. L’assessore De Rebotti ha recentemente incontrato i sindacati ma non ha incontrato la società di gestione dell’aeroporto”.

Quanto ad uno dei dossier che riguarda Perugia, Tesei ha lamentato il fatto che la Regione “immotivatamente” abbia rinviato sine die l’assemblea dei soci del Fondo Monteluce, “che invece deve essere convocata al più presto per porre fine a una vicenda drammatica che abbiamo ereditato. È necessario muoversi velocemente per costruire la Casa della Salute e mettere le strutture a disposizione di Ater, restituendo almeno l’area alla città. Una zona che prima era un cratere è stata salvata solo grazie al nostro intervento su questo altro imbarazzante dossier”.

Infine, Tesei ha detto: “La legge sulla famiglia va conservata e rifinanziata. Abbiamo lavorato sul riconoscimento delle persone con disabilità ed abbiamo ottenuto la sperimentazione dei progetti di vita indipendente, che avremmo voluto estendere anche al Ternano”.

In Umbria oltre 13mila occupati in più in 2 anni, ma timori per la cig

In Umbria quest’anno si contano circa 13.400 occupati in più rispetto a due anni fa. Ufficialmente sono oggi 365.700. Con il tasso di disoccupazione che è sceso al 5,7%, anche in virtù dei quasi 22mila disoccupati in meno nel confronto con il 2022.

Una dinamica che, pur con percentuali differenti da regione a regione, si registra in tutta Italia. Con il dato preoccupante però, soprattutto negli ultimi mesi, dell’aumento del ricorso alla cassa integrazione straordinaria. E con la prospettiva di perdite di posti di lavoro in settori finora strategici, come quello dell’automotive, il cui indotto in Umbria conta circa 140 imprese e 10mila lavoratori tra diretti e indiretti.

In Italia

Nel Paese, secondo quanto evidenzia l’Ufficio studi della Cgia, l’occupazione è cresciuta complessivamente di 847mila unità (+3,6%). Di questi nuovi posti di lavoro, 672mila sono lavoratori dipendenti e 175mila autonomi.

Tra i lavoratori dipendenti, lo stock di coloro che in quest’ultimo biennio dispone di un contratto a tempo indeterminato è aumentato di 937mila unità, mentre i lavoratori con un contratto a termine sono diminuiti di 266mila. Pertanto, l’incidenza percentuale di lavoratori subordinati che attualmente possiede un contratto di lavoro precario è scesa al 14,4 per cento (-2 punti rispetto a ottobre 2022). Sempre nello stesso periodo, i disoccupati sono diminuiti a 1.473.000 (-496mila) e gli inattivi a 12.538.000 (-198mila).

Oltre alle variazioni assolute, anche l’andamento dei tassi, ovviamente, è stato positivo. Nella fascia di età 15-64 anni, quello di occupazione è salito al 62,5% (+1,9%), mentre il tasso di disoccupazione è diminuito al 5,8% (-2 punti).

Giovani, donne, Sud

In forte contrazione anche il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) che si è attestato al 17,7% (-5 punti).

Nel Paese con il tasso di occupazione femminile più basso d’Europa, in questi ultimi due anni lo stesso si è attestato al 53,6% (+2) e il tasso di disoccupazione è sceso al 6,3% (-2,7%).

Tra le quattro ripartizioni geografiche presenti in Italia, il Mezzogiorno – grazie al buon andamento delle esportazioni, delle costruzioni e degli investimenti pubblici correlati al Pnrr – parerebbe registrare l’incremento occupazionale più importante d’Italia, con quasi 350mila addetti in più negli ultimi due anni.

Anche per quanto concerne la contrazione dei disoccupati, sarebbe sempre il Sud la macro area più dinamica del Paese, con una riduzione delle persone che cercano una occupazione pari a 113mila unità. In valore assoluto a guidare la graduatoria regionale dovrebbe essere la Sicilia con -36.800 disoccupati. Seguono la Puglia con -35.600 e la Lombardia con -34.600. Questi ultimi dati, infine, trovano una ulteriore conferma dall’analisi del tasso di disoccupazione che dovrebbe subire le riduzioni più importanti in Sicilia (-3,1 per cento), in Sardegna (-3 per cento) e in Puglia (-2,6%).

La cassa integrazione

Dall’analisi della cassa integrazione guadagni autorizzata negli ultimi due anni, emerge un andamento altalenante che da sempre è legato alla stagionalità. Tuttavia, dall’inizio del 2024 il monte ore mensile risulta essere mediamente più elevato di quello registrato nell’anno precedente.

Dall’ottobre del 2022, comunque, la punta massima è stata toccata nel gennaio di quest’anno (quasi 48 milioni di ore autorizzate), successivamente c’è stata una costante discesa fino ad aprile, a maggio è tornata a salire fino a 46,3 milioni per poi crollare ad agosto, attestandosi a 23,8 milioni di ore. A settembre (ultimo dato Inps disponibile) c’è stata una forte impennata fino a raggiungere i 43,6 milioni di ore autorizzate. Un dato, stando alle crisi occupazionali scoppiate in queste ultime settimane, che dovrebbe essere destinato a salire stabilmente negli ultimi mesi di quest’anno.

A livello di ripartizione geografica, durante l’estate 2023 e a partire da febbraio di quest’anno sia il Nordovest che il Nordest presentano un monte ore autorizzato superiore alle altre due circoscrizioni. Un dato che rimane in linea anche a settembre dove a Nordest il picco sfiora i 17 milioni di ore, mentre nel Mezzogiorno è a poco sopra i 7 milioni.

“Ri-costruire il futuro”: detenuti di Capanne hanno trovato già lavoro

Presentati nella sede del Cesf-Centro edile per la sicurezza e la formazione di Perugia i risultati del progetto “Ri-costruire il futuro – per l’integrazione socio-lavorativa dei carcerati” che, partito nel mese di febbraio, aveva come obiettivo la formazione professionalizzante dei detenuti e il successivo inserimento lavorativo nelle imprese del territorio. Progetto che in pochi mesi ha portato all’inserimento lavorativo di cinque detenuti che beneficiano delle misure diurne alternative alla detenzione.

Nella prima fase del progetto, sostenuto dalla Fondazione Perugia, i funzionari dell’istituto penitenziario hanno selezionato 25 detenuti tra quelli in possesso dei requisiti per accedere ai benefici dell’articolo 21 (e dunque che possono essere autorizzati ad uscire dal carcere durante il giorno per recarsi al lavoro). Tra questi, i delegati del Cesf hanno individuato 15 allievi interessati a lavorare nel settore delle costruzioni sia durante il periodo di semi-libertà che a fine pena.

Dal 15 maggio questi allievi hanno iniziato a frequentare le lezioni dapprima nel laboratorio attrezzato all’interno del complesso penitenziario e, successivamente, nel cantiere-scuola appositamente creato all’interno del perimetro carcerario. Nel corso dei mesi, alcuni partecipanti si sono ritirati per ragioni diverse, mentre quelli che hanno portato a compimento il percorso sono stati nove.

Nel mese di settembre sono stati avviati i colloqui tra le associazioni datoriali del settore e le imprese edili del territorio per individuare quelle disponibili ad inserire nel proprio organico gli allievi potenziali beneficiari delle misure alternative alla detenzione e, successivamente, si sono svolti i colloqui individuali tra i rappresentanti delle imprese e i partecipanti al corso. Il corso si è concluso il 23 ottobre con la consegna degli attestati ai partecipanti.

“Per la realizzazione del percorso formativo – ha sottolineato Salvatore Bartolucci, imprenditore e coordinatore del corso – è stata fondamentale la sensibilità delle aziende sia quelle che si sono rese disponibili ad accogliere i detenuti alla fine del percorso sia quelle che hanno contribuito, vista la finalità sociale dell’iniziativa, mettendo a disposizione con sconti importanti, o addirittura gratuitamente, alcuni materiali e attrezzature indispensabili per la realizzazione delle attività. In particolare, un sentito ringraziamento va alle aziende Mac srl, Kimia spa e Sir Safety System spa. Questa iniziativa ha rappresentato la prima tappa di un percorso. Le parti sociali, infatti, hanno già deciso di rifinanziare un’altra esperienza analoga che miglioreremo nei contenuti, nei tempi e anche nella possibilità di entrare nel mondo del lavoro”.

A presentare i risultati del progetto sono stati Antonella Grella, direttrice del Nuovo Complesso Penitenziario Perugia “Capanne” e Salvatore Bartolucci, imprenditore e coordinatore del corso. Erano inoltre presenti Agostino Giovannini, presidente Cesf, Giuliano Bicchieraro, vicepresidente Cesf e Segretario Filca-Cisl Umbria, Albano Morelli Presidente Ance Umbria, Elisabetta Masciarri, segretario Fillea-Cgil Umbria, Moreno Mattiacci, membro della Segreteria di Feneal-Uil Umbria, Pasquale Trottolini, direttore Cna Costruzioni Umbria e Augusto Tomassini, presidente di ANAEPA Confartigianato Edilizia Perugia e Amato Naticchioni, imprenditore in pensione che ha messo a disposizione le sue competenze come docente del corso. Il progetto rientra nell’ambito del Protocollo d’intesa per promuovere l’inclusione dei detenuti sottoscritto nei mesi scorsi da tutte le parti sociali che hanno sostenuto l’iniziativa.

Nel ringraziare Fondazione Perugia per l’importante sostegno dato al progetto, la direttrice del Nuovo Complesso Penitenziario di Perugia “Capanne” Antonella Grella ha sottolineato come “Il percorso sia stato molto importante perché ha potuto offrire ai detenuti una formazione specifica nel settore edile. Se il carcere, infatti, ha come mandato quello di promuovere percorsi di reinserimento lavorativo è prima di tutto importante fornire delle competenze specifiche che trovino un riscontro positivo nel mondo del lavoro. Grazie a questo progetto abbiamo potuto creare una connessione tra l’ambito lavorativo e il contesto carcerario, ne siamo molto contenti e confidiamo di poter ripetere questa esperienza anche in futuro”.

Il presidente di Ance Umbria Albano Morelli, oltre a ringraziare tutti coloro che si sono prodigati per la riuscita del progetto, ha espresso la sua profonda soddisfazione: “E’ la dimostrazione concreta di come il settore edile sia strettamente connesso con la società civile, non solo nel suo ruolo più evidente di costruzione e manutenzione di edifici e infrastrutture, bensì anche in quello di fucina di opportunità o -come dimostra questo percorso – di seconde opportunità. Da sempre crediamo nel lavoro e nella sua dignità come elemento di crescita umana, prima ancora che professionale, per questo non potevamo esimerci dal mettere con entusiasmo le nostre energie e le nostre imprese a disposizione della rieducazione e del reinserimento di queste persone”.

Anche per il presidente di CNA Costruzioni Umbria, Emanuele Bertini “il progetto rappresenta un importante momento di condivisione e di coinvolgimento delle fasce più fragili della società, con l’intento di dare piena realizzazione agli obiettivi di reinserimento e riabilitazione previsti dal nostro ordinamento e dalla Costituzione stessa. Per questo ne riconosciamo il grande valore sociale e morale”.

Così Pierangelo Lanini, presidente regionale ANAEPA Confartigianato Edilizia Umbria: “Siamo felici ed orgogliosi di essere stati insieme ad Ance e Cna e le parti sociali tutte, parte in causa nel sostenere questo progetto perché dare una seconda possibilità a chi esce da un percorso di vita è fondamentale per la propria dignità e permette di realizzarsi come persona. Ricreare una passione ed un amore per il lavoro è proprio di ogni essere umano e tipico dello spirito Artigiano che noi rappresentiamo”.

“Per noi Il lavoro è dignità – ha concluso Elisabetta Masciarri, segretario Fillea-Cgil Umbria anche a nome dei Segretari di Filca-CISL Umbria, Giuliano Bicchieraro, e di Feneal-UIL Umbria Alessio Panfili – per questa ragione il protocollo carceri e la conseguente attività di formazione di alcuni detenuti è un percorso che ci rende orgogliosi del sistema bilaterale. Abbiamo investito in questa idea, perché riteniamo che il recupero passi anche attraverso la creazione di un percorso di lavoro, per questo ringraziamo tutti coloro che hanno contribuito fattivamente alla riuscita del progetto”.

Titolari di impresa, anche in Umbria sempre più stranieri

Anche in Umbria i nuovi titolari di impresa sono soprattutto stranieri. L’indagine fatta dall’ufficio studi della Cgia di Mestre mostra che in provincia di Perugia, negli ultimi dieci anni, gli imprenditori stranieri sono risultati essere 1.468 in più, a fronte di un calo dei titolari di azienda italiani, nello stesso periodo, di 7.869 unità. Recuperando solo in parte il calo di chi fa impresa nel territorio: 6.620 in meno dal 2013 al 2023.

Anche in provincia di Terni il saldo complessivo negli ultimi 10 anni è negativo (sono 1.647 gli imprenditori in meno), con gli stranieri in aumento di 753 unità e gli italiani in calo di 2.313.

In una provincia, quella di Cagliari, che negli ultimi 10 anni ha visto calare il numero degli imprenditori di 4.764 unità, ad aumentare sono solo i titolari di imprese stranieri. Ce ne sono 638 in più dal 2013 al 2023, periodo in cui quelli italiani sono 5.286 in meno.

Terni è tra le province italiane (al 14esimo posto) con il maggior incremento percentuale di imprenditori stranieri in questi dieci anni: +40,7%, con il loro numero passato a 2.601.

A Perugia se ne contano invece 9mila, con un incremento in dieci anni del 19,5%.

Solo in sette province l’incremento degli imprenditori italiani ha superato quello degli stranieri: Catania, Messina, Cosenza, Siracusa, Nuovo, Vibo Valentia, Palermo.

In tutta Italia, sempre in questo periodo, gli imprenditori stranieri sono aumentati di 166.430 unità. Queste le principali provenienze e la variazione percentuale negli ultimi dieci anni:

Romania 78.258 10,1 +32,7
Cina 78.114 10,1 +30,7
Marocco 66.386 8,6 +0,2
Albania 61.586 7,9 +61,3
Bangladesh 36.945 4,8 +45,1
Svizzera 36.161 4,7 -1,9
Germania 34.676 4,5 +10,1
Egitto 31.204 4,0 +46,3
Pakistan 25.904 3,3 +107,0
Francia 21.172 2,7 +2,1
Nigeria 17.722 2,3 +79,8
Senegal 16.449 2,1 -4,1
Tunisia 15.810 2,0 +2,4
Moldavia 12.900 1,7 +127,0
India 11.506 1,5 +83,5
Gran Bretagna 11.256 1,5 +13,1
Ucraina 10.705 1,4 +91,0
Brasile 10.689 1,4 +36,4
USA 10.488 1,4 +18,8
Argentina 8.876 1,1 -7,7

Ricostruzione sisma, Fintecna Spa seleziona personale

Fintecna S.p.A., incaricata di assistere la Struttura tecnica del commissario straordinario per la Ricostruzione post sisma 2016, sta selezionando personale con profilo di istruttore tecnico da impegnare presso l’Ufficio Speciale Ricostruzione della Regione Umbria.

La collaborazione avrà prevalentemente ad oggetto:

  • la verifica di congruità tecnica ed economica di progetti e preventivi presentati dai tecnici dei privati e sottoposti all’istruttoria da parte degli Uffici speciali;
  • la verifica della documentazione presentata a supporto delle richieste di contributo dai privati;
  • la redazione della documentazione necessaria al perfezionamento di ciascun procedimento istruttorio;
  • la fornitura del supporto necessario per l’attuazione degli interventi di ripristino di opere pubbliche e beni culturali;
  • eventuale attività di front-office, al fine di fornire tutte le informazioni utili relative alla ricostruzione, espletate dall’Ufficio Speciale Ricostruzione di riferimento;
  • effettuazione di sopralluoghi di verifica sugli interventi di ricostruzione;

Verranno selezionati i candidati in possesso dei seguenti requisiti:

  • Diploma di laurea in Ingegneria civile – Ingegneria edile e relative equipollenze di legge; Equiparazioni: DM 509/99: 28/S Ingegneria civile DM 270/04: LM-23 Ingegneria civile LM-24 Ingegneria dei sistemi edilizi LM-26 Ingegneria della sicurezza
  • Diploma di laurea in Ingegneria per l’ambiente e il territorio e equipollenze di legge; Equiparazioni: DM 509/99: 38/S Ingegneria per l’ambiente e il territorio DM 270/04: LM-35 Ingegneria per l’ambiente e il territorio LM-26 Ingegneria della sicurezza.
  • Diploma di laurea in Urbanistica e equipollenze di legge; Equiparazioni: DM 509/99: 54/S Pianificazione territoriale urbanistica e ambientale DM 270/04: LM-48 Pianificazione territoriale urbanistica e ambientale.
  • Diploma di laurea in Architettura.
  • Diploma di Geometra.
  • Abilitazione all’esercizio della professione.

Avranno precedenza nella selezione i candidati che abbiano:

  • maturato competenze in materia di pianificazione urbanistica e programmazione strategica, anche desunte dal curriculum di studi universitari o da attività formative specifiche in materia;
  • esercitato attività professionale in studi tecnici o enti pubblici;
  • maturato eventuali ulteriori esperienze presso studi professionali o presso pubbliche amministrazioni o enti pubblici e privati correlate a pratiche sisma 2016 di ricostruzione pubblica o privata;
  • conoscenze inerenti l’attività di responsabile unico del procedimento e di direttore dei lavori ai sensi del D.Lgs. n. 36/2023 e 50/2016.

La prestazione professionale verrà regolata mediante contratto di collaborazione con scadenza al 31 dicembre 2024 con possibilità di rinnovo e sede di lavoro nell’ambito della Regione.

Gli interessati possono trasmettere il proprio curriculum vitae all’indirizzo: infoselezione@fintecna.it.

“Scuola e Lavoro”, tornano gli incontri di Confartigianato Terni

Si chiama “Scuola e Lavoro – l’importanza di una scelta consapevole”, il progetto che da 15 anni porta Confartigianato Terni ad incontrare le scuole per fornire informazioni agli studenti della terza media ed ai loro genitori, per una scelta consapevole dell’istituto superiore orientata alle future prospettive occupazionali.

Uno progetti più innovativi ed utili ideati da Confartigianato Terni in collaborazione con i docenti, i dirigenti delle scuole secondarie di primo grado di tutta la Provincia di Terni , con i ragazzi e le loro famiglie.

A ottobre è ripartito il ciclo di incontri per genitori e studenti che, trovandosi all’ultimo anno di un importante percorso scolastico, trovano un aiuto concreto nel capire quale è la scuola superiore adatta a loro. Una scelta tutt’altro che semplice. Non tutti infatti arriveranno a gennaio con le idee chiare sulla scuola che vorranno frequentare dopo le medie ed il rischio è di ritrovarsi a frequentare per 5 anni la scuola sbagliata o addirittura di interrompere prima il percorso formativo inizialmente scelto.

Così anche quest’anno Confartigianato Terni, insieme al gruppo dei Giovani Imprenditori, propone un’importante attività di orientamento. Un prezioso strumento in grado di far riflettere sulle scelte future più consapevoli.

“Il progetto – chiarisce Luciano Vittori, dirigente Confartigianato Terni e coordinatore del Progetto – non ha l’obiettivo di orientare i ragazzi nella scelta, ma fornire loro più elementi possibili per renderli consapevoli circa la decisione più corretta da intraprendere. Lo  scopo è molto semplice ma di fondamentale importanza”.

Stimolare i ragazzi a ricercare dentro di sé le attitudini, gli interessi, i talenti da coltivare anche alla luce della loro esperienza passata, è indispensabile affinché possano affrontare gli studi futuri con maggiore passione e profitto.

“Riteniamo anche molto importante – aggiunge Vittori – raccontare sia agli studenti che ai genitori le storie che in questi dieci anni hanno formato il nostro bagaglio di esperienza e che ci hanno chiaramente indicato gli errori da non commettere assolutamente al momento di questa impegnativa scelta”.

“Cercheremo quindi di aiutare i ragazzi a pensare al futuro, informandoli circa le problematiche che possono insorgere a causa di scelte sbagliate, senza ignorare il fatto che stiamo vivendo un momento economico e lavorativo particolare e difficile” sottolinea il presidente di Confartigianato Terni Mauro Franceschini.

“Altro ambizioso obiettivo che ogni anno cerchiamo di raggiungere – aggiunge Valerio Cicciola, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confartigianato Terni – riguarda la presa di coscienza del fatto che oltre all’alto tasso di disoccupazione giovanile, legato alla mancanza di lavoro, alla crisi, ci sono anche imprese che incontrano difficoltà nel reperire personale qualificato. È necessario che venga colmato questo gap e anche per questo pensiamo che il nostro sarà un contributo importante”.

Gli incontri

Il progetto, sostenuto dall’Ufficio Scolastico Regionale per l’Umbria, prevede oltre 60 incontri, con quasi 2000 studenti di terza media dell’intero territorio provinciale ternano e con le rispettive famiglie. Due le tipologie di incontri: uno con i genitori, attraverso l’illustrazione di dati del mondo produttivo locale, nazionale ed internazionale; l’altro con i ragazzi, con la proiezione di un video in grado di stimolare il loro interesse verso  un mondo, quello del lavoro, ancora sconosciuto, ma con il quale presto dovranno necessariamente confrontarsi. Strumenti, quindi che vanno ad indicare che non esiste la “scuola migliore in assoluto”, ma la soluzione e la scelta più coerente con le proprie inclinazioni, passioni, attitudini.