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Assisi come Maratea e Rio, la mega statua di Francesco fa discutere

Assisi come Rio de Janeiro o Maratea, in Basilicata. Sta facendo discutere, e non solo nella città Serafica, l’idea progettuale avanzata dall’imprenditore Federico Milletti, ceo di Breinstorm srl, che insieme a un gruppo di mecenati umbri intende realizzare una gigantesca statua di San Francesco visibile da tutta la Valle Umbra.

Una statua da collocare sulla Rocca Maggiore, alta 21 metri e larga 19 metri, sul modello di questa del Cristo Redentore di Maratea, dalla cui visita con la famiglia è nata l’idea a Milletti. Un’immagine pensata con il Poverello di Dio con le braccia aperte sulla Valle Umbra (“Nihil jucundius vidi Valle mea Spoletana”, “Non ho mai visto nulla di più giocondo della mia valle spoletana” è la frase di Francesco incisa nel belvedere di Monteluco, a Spoleto, un altro luogo delle due meditazioni).

E da inaugurare nel 2026, in occasione delle celebrazioni per gli 800 anni dalla morte di San Francesco. “Un’iniziativa che vuole valorizzare il territorio, rafforzare l’identità culturale e offrire un nuovo punto di riferimento spirituale e turistico” ha spiegato Milletti al Corriere dell’Umbria, intervistato da Gabriele Burini. In cui si apprende che l’idea al momento è stata solo presentata in modo informale al sindaco della Città Serafica, Stoppini.

Un’idea che però sta ricevendo molte critiche, perché considerata tutt’altro rispetto allo spirito francescano che, pur con il turismo di massa religioso e artistico di cui beneficia Assisi, non deve essere perso. Un’idea commerciale per chi vuole fare selfie, è stato detto e scritto. Con l’invito agli imprenditori mecenati ad investire in altro modo quei fondi a favore della collettività. Ma c’è anche chi è incuriosito dalla possibile presenza della grande statua di Francesco che, anche visivamente, può “vegliare” su tutta l’Umbria.

Ricostruzione e Olimpiadi, interdittive per 7 imprese per collegamenti con mafie

La Presidenza del Consiglio dei Ministri informa che la Struttura per la Prevenzione Antimafia del Ministero dell’Interno ha adottato 7 provvedimenti interdittivi antimafia nei riguardi di altrettante imprese che hanno fatto richiesta di iscrizione nell’Anagrafe Antimafia degli Esecutori gestita dalla stessa Struttura per partecipare ai lavori di ricostruzione post sima centro Italia 2016 e due di queste anche per la
realizzazione delle opere per le Olimpiadi e Paraolimpiadi Milano-Cortina 2026.

“Tale interdittive – si spiega nella nota – consentono di estromettere preventivamente le imprese interessate prima di essere affidatarie di commesse pubbliche e, nel caso della ricostruzione, anche di commesse private con contribuzione pubblica”.

Si tratta di imprese individuali o società a responsabilità limitata semplificata, la cui attività principale dichiarata è quella edile. Le imprese sono state interdette per l’emersione di collegamenti con le maggiori organizzazioni criminali nazionali: cinque con la camorra, due con la ‘ndrangheta ed una con un sodalizio di matrice mafiosa riconducibile a personaggi criminali di etnia rom.

In particolare sono state evidenziate connivenze, alleanze e accordi di mutua convenienza attraverso i quali le organizzazioni criminali perfezionano sempre di più da un lato la pressione sul tessuto socio-economico e dall’altro la capacità di infiltrare la rete produttiva del territorio alterandone gravemente i meccanismi della libera concorrenza a scapito delle aziende “sane”.

Con questi 7 provvedimenti salgono a 30 le interdittive adottate nei primi sette mesi del 2025 dal
direttore della Struttura, prefetto Paolo Canaparo, con un incremento del 15% rispetto all’intero
anno 2024 (erano state 26) e del 40% rispetto all’intero anno 2023 (erano state 18).

Tale incremento dei provvedimenti interdittivi – viene spiegato ancora – costituisce l’esito di una intensificazione della attività di analisi info-investigativa da parte della Struttura, su indicazione del ministro Piantedosi, e del contestuale sviluppo di ulteriori forme di collaborazione con la Direzione Investigativa Antimafia, con il Gruppo Investigativo Centrale, istituito presso la Direzione centrale della polizia criminale, e con i Gruppi Interforze Antimafia delle Prefetture competenti.

Il direttore della Struttura ha inoltre adottato misure di prevenzione collaborativa ex art. 94-bis del Codice delle leggi antimafia, applicata a una società con sede nella provincia di Milano che ha fatto richiesta di iscrizione per partecipare ai lavori di ricostruzione post sisma centro Italia e per la quale sono stati accertati tentativi di infiltrazione riconducibili a situazioni di agevolazione occasionale. Tale provvedimento – di una durata di 12 mesi – prevede l’adozione di adeguate misure ai sensi del d.lgs. n. 231/2001, atte a rimuovere e prevenire le cause di agevolazione occasionale, nonché l’obbligo di comunicazione di taluni atti al Gruppo interforze antimafia di Milano.

Alla scadenza delle misure di prevenzione, il direttore della Struttura del Viminale, sentito il predetto GIA, rilascerà un’informazione antimafia liberatoria, disponendo la conseguente iscrizione in Anagrafe, nel caso in cui accerti il venir meno dell’agevolazione occasionale e verifichi l’assenza di altri tentativi di infiltrazione mafiosa.

“Il contrasto alle infiltrazioni malavitose è sempre stata una priorità della struttura commissariale” aggiunge il commissario di Governo alla ricostruzione post sisma 2016 il sen. Guido Castelli (nella foto). “Abbiamo lavorato a lungo in questi mesi con l’unità di missione antimafia diretta dal prefetto Canaparo presso il Ministero degli Interni per rafforzare le difese del sistema. I risultati che il ministro Piantedosi ha ricordato ieri attraverso i suoi canali social confermano la bontà di questo lavoro. Come ricordava il Prefetto Canaparo, nel solo mese di luglio 2025, sono stati adottati un totale di 5 provvedimenti interdittivi antimafia riferiti ad imprese che hanno richiesto l’iscrizione all’Anagrafe Antimafia degli Esecutori, in quanto interessati a partecipare alla ricostruzione post sisma 2016 nel Centro Italia; queste si aggiungono alle 23 adottate nei primi sei mesi di quest’anno, per un totale, ad oggi, di 28 provvedimenti. Nel 2024 ne erano stati adottati 26 e altri 18 nel 2023. Difendiamo i nostri meravigliosi territori anche garantendo tutti i giorni la legalità” conclude il commissario Castelli.

Parla il camionista che ha fermato un’auto contromano sulla E45 (video)

Quando ha visto la Fiat Panda procedere contromano, lungo la E45, l’autotrasportatore, un camionista del posto, dopo essere riuscito a segnalare il grave errore all’anziano automobilista, ha posto il mezzo pesante tra le due corsie, con le quattro frecce. In questo modo ha impedito all’anziano conducente della Panda di procedere oltre e, allo stesso tempo, ad altri mezzi che viaggiavano nel giusto senso di marcia di scontrarsi frontalmente con l’utilitaria.

Con la sua prontezza e il suo gesto coraggioso il camionista ha evitato una tragedia nel tratto altotiberino della E45, dove purtroppo si sono verificati altri casi simili.

L’anziano conducente della Panda aveva imboccato la superstrada in direzione sbagliata, in un cambio di corsia per lavori.

Il camionista, che ha fermato anche altri due colleghi che sopraggiungevano, è sceso dal suo mezzo pesante ed ha spento la Panda, prendendo le chiavi all’anziano, apparso disorientato. Poi le ha consegnate agli agenti della Polizia stradale di Città di Castello, da lui stesso allertati. Chiesto anche l’intervento del 118 per soccorrere l’anziano automobilista, che era appunto in uno stato confusionale.

Per lui è scattata la segnalazione alla Procura della Repubblica, per la revoca della patente. L’auto è stata sottoposta a fermo amministrativo.

VIDEO

L’autotrasportatore, il 55enne tifernate Andrea Petturini, dipendente di una nota azienda di trasporto romagnola, per il suo gesto eroico sarà ricevuto dal sindaco di Città di Castello, Luca Secondi.

“Non mi sento un eroe. Noi camionisti abbiamo anche il dovere di salvaguardare la vita degli altri” ha detto poi Andrea Petturini. Che un anno fa ha raccontato di essersi trovato in una situazione analoga, con una ragazza che, in quell’occasione, non era riuscito a fermare, ma che miracolosamente non ha provocato incidenti.

Rispetto alle polemiche di questi giorni, per l’incidente sulla A1 provocato da un autotrasportare umbro, costato la vita a tre persone, Petturini ha detto: “Come in tutti i lavori, ci sono i buoni, i meno buoni e i cattivi. Succede a tutti di fare un errore. Certo, qui, quando si sbaglia, si paga a caro prezzo”.

(immagini ufficio stampa Comune di Città di Castello, si ringrazia Stefano Mariangeli)

Boutique dei prodotti taroccati, venduti anche su Tik Tok: scatta il sequestro

Una vera e propria boutique di prodotti di lusso taroccati, a Foligno, non molto distante dalla sede della guardia di finanza. Che è intervenuta, sequestrando oltre 2.300 articoli contraffatti e denunciando un imprenditore cinese, al termine di un’articolata operazione condotta dai militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Foligno, sotto il coordinamento del Comando Provinciale di Perugia.

L’intervento si inserisce in una più ampia strategia di controllo economico del territorio posta in essere dalle Fiamme Gialle, con particolare attenzione al contrasto del commercio illegale e della contraffazione nonché alla tutela della concorrenza leale.

L’indagine è nata dal crescente utilizzo dei social media – in particolare TikTok, Facebook e Instagram – come strumenti di promozione e vendita da parte di attività commerciali, spesso anche illegali. I finanzieri hanno monitorato costantemente le piattaforme, individuando un profilo TikTok gestito da un soggetto di origine cinese che, tramite dirette e contenuti promozionali, proponeva articoli di moda a marchio apparentemente prestigioso: orologi, abbigliamento, profumi e pelletteria.

Le anomalie rilevate nelle inserzioni hanno fatto scattare un’operazione mirata. Il soggetto è risultato essere il titolare di una società neo costituita, attiva proprio nella vendita online. Da qui, l’avvio di accertamenti più approfonditi.

Il primo intervento è stato effettuato presso la sede operativa di una società di spedizioni presente sul territorio comunale, ritenuta collegata alla rete di distribuzione della merce. Durante il controllo, le Fiamme Gialle hanno ispezionato numerosi pacchi giacenti in magazzino e pronti per la spedizione, tutti privi di documentazione fiscale.
All’interno di alcuni colli, riconducibili al soggetto già individuato, sono stati rinvenuti circa 40 articoli con
marchi contraffatti, subito posti sotto sequestro. Si trattava di borse, cinture e altri accessori con etichette e loghi imitati fedelmente, apparentemente non distinguibili dagli originali.

L’attività investigativa ha portato, poi, a un secondo intervento presso i locali utilizzati come sede commerciale dal soggetto indagato. Una struttura ubicata a pochi metri dalla caserma della Guardia di Finanza di Foligno. Al suo interno, i finanzieri hanno trovato una stanza allestita come una vera e propria boutique del lusso, con scaffali e espositori pieni di merce fasulla, dove avvenivano le dirette social per pubblicizzare i prodotti.

In totale, sono stati rinvenuti e sequestrati oltre 2.300 articoli contraffatti, tra cui profumi, borse, portafogli, cinture e capi di abbigliamento riportanti marchi noti come Fendi, Dior, Louis Vuitton, Chanel, Gucci, Hermès e altri brand internazionali. Particolarmente rilevante il ritrovamento di 11 orologi Rolex falsi, il cui valore di mercato – se autentici – avrebbe superato 80 mila euro.

La merce sequestrata presentava caratteristiche molto simili agli originali: materiali curati, etichette, confezioni e perfino QR Code stampati sulle scatole, nel tentativo di rendere più credibile la provenienza e l’originalità dei prodotti. In alcuni casi, come per i falsi Rolex, era presente anche una “garanzia del venditore”, abilmente falsificata.
L’esame tecnico condotto da periti del settore ha confermato la falsificazione sistematica dei marchi, con
l’intento evidente di trarre in inganno il consumatore finale, soprattutto nel contesto delle vendite social dove spesso manca la possibilità di verificare la qualità della merce prima dell’acquisto.

Al termine delle operazioni, il titolare dell’attività è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Spoleto con l’accusa di commercio di prodotti con segni falsi e ricettazione, reati previsti dagli articoli 474 e 648 del Codice Penale.

Le indagini ora proseguono per risalire l’intera filiera di approvvigionamento e ricostruire la rete
di distribuzione, presumibilmente non limitata al solo territorio umbro.
L’operazione si inserisce nell’ambito del più ampio dispositivo approntato dalla Guardia di finanza a tutela del Made in Italy, della sicurezza dei consumatori e della leale concorrenza tra imprese. La contraffazione, infatti, non solo sottrae quote di mercato alle aziende oneste, ma rappresenta anche un rischio per i cittadini, che possono imbattersi in prodotti non sicuri o dannosi.

Emorragia cerebrale pochi giorni dopo il parto, mamma salvata all’ospedale di Perugia

E’ stata salvata con un delicato intervento neurochirurgico, eseguito all’ospedale di Perugia, la mamma di 30 anni che aveva accusato grave emorragia cerebrale nelle ore successive al parto.

Come informa l’Azienda ospedaliera di Perugia la donna, madre di tre figli, era stata ricoverata lo scorso mese per sottoporsi a parto cesareo, regolarmente eseguito dalla equipe diretta dal dottor Saverio Arena direttore di Ostetricia e Ginecologia. Nove giorni dopo il parto la signora ha sviluppato un improvviso picco ipertensivo seguito da alterazione dello stato di coscienza e crisi epilettica.

Gli accertamenti diagnostici immediati – TC encefalo e angio-TC – hanno rivelato la presenza di una grave emorragia cerebrale conseguente alla rottura di un aneurisma cerebrale. La localizzazione e l’entità dell’emorragia rappresentavano un serio pericolo per la vita della paziente, con rischio di importanti deficit neurologici permanenti, inclusi paralisi degli arti e gravi disturbi del linguaggio.

“La particolare conformazione della malformazione vascolare non consentiva un trattamento endovascolare sicuro”, spiega il dottor Carlo Conti, direttore di Neurochirurgia – “Dopo un’attenta valutazione multidisciplinare, si è optato per l’approccio neurochirurgico tradizionale di clipping della sacca aneurismatica”.

L’intervento eseguito dal dottor Conti insieme alla sua equipe specializzata si è concluso con successo. La paziente ha successivamente trascorso un periodo in Terapia Intensiva, dove ha gradualmente riacquisito un buono stato di coscienza, successivamente il trasferimento in Medicina d’urgenza, diretta dalla prof.ssa Cecilia Becattini, che ha segnato l’inizio di un progressivo e costante miglioramento clinico, e concluso la degenza presso il Centro riabilitativo C.O.R.I. di Passignano della Usl Umbria 1, diretto dal dottor Maurizio Massucci.

I risultati ottenuti sono estremamente positivi. La paziente ha recuperato quasi completamente la motilità dei quattro arti e le capacità linguistiche, superando le iniziali preoccupazioni per possibili deficit neurologici permanenti.

“Il caso rappresenta un esempio significativo dell’alta specializzazione e della competenza multidisciplinare disponibile presso l’Azienda Ospedaliera, dove la collaborazione tra diversi reparti ha permesso di affrontare con successo una situazione clinica di estrema complessità – dichiara Emanuele Ciotti, commissario straordinario dell’Azienda Ospedaliera di Perugia – La tempestività della diagnosi, la precisione dell’intervento chirurgico, la qualità delle cure intensive e la riabilitazione post operatoria hanno reso possibile questo risultato eccellente in piena collaborazione tra ospedale e territorio”

“La collaborazione tra specialisti e l’ottima sinergia tra le due aziende, ospedaliera e territoriale, è garanzia di straordinari risultati per il nostro servizio sanitario regionale” afferma la Presidente della Regione Umbria Stefania Proietti.

Povertà, più fragili le persone sole: i dati della Diocesi di Orvieto-Todi

ll 2,4% di tutti gli abitanti della diocesi di Orvieto-Todi nel corso del 2024 ha beneficiato di un aiuto da parte della Caritas. Sono i dati che emergono dal bilancio sociale diocesano, da cui risulta che le famiglie sostenute sono state 727 per un totale di 2181 persone.

Anche nel corso del 2024, sono state soprattutto le donne a rivolgersi ai centri di ascolto della Caritas. La povertà nella Diocesi ha tante facce, ma si evidenzia soprattutto quella delle persone che vivono da sole. La percentuale di quanti vivono senza un partner, si aggira intorno al 48,8% delle persone che sono state aiutate, ovvero oltre il 4% in più rispetto all’anno precedente.

Si può notare una certa equa distribuzione tra i soggetti con cittadinanza italiana e quelli con cittadinanza non italiana anche se la percentuale riferita ai cittadini italiani continua ad essere leggermente maggiore rispetto a quella dei cittadini non italiani. Non esiste dunque una discrepanza rilevante tra le famiglie con cittadinanza italiana e quelle con cittadinanza straniera che si rivolgono alla Caritas. Tra gli stranieri, le comunità maggiormente presenti sul territorio diocesano sono in ordine decrescente: marocchina, romena, moldava, ucraina, macedone, tunisina, albanese, egiziana.

Tra le persone assistite nel 2024, ce ne sono state 55 senza fissa dimora, ma la Caritas lancia anche un allarme per l’emergenza abitativa che si registra nel territorio. È proprio per tale ragione che la Delegazione Caritas Umbria ha deciso di promuovere, come segno giubilare in questo Anno Santo, una campagna di raccolta fondi volta ad accompagnare le sempre più numerose famiglie che non riescono a sostenere autonomamente le spese relative alla gestione della casa: l’affitto, le utenze, il mutuo e le altre spese relative all’abitazione.

Avviati i cantieri sulla linea ferroviaria, così stop ai treni e bus sostitutivi

Avviati, nella notte tra mercoledì e giovedì, i cantieri per il potenziamento infrastrutturale e tecnologico sulla linea Orte-Falconara, che proseguiranno sino al 6 settembre.

In particolare, i lavori riguarderanno la tratta tra Orte – Terni (circolazione a semplice binario), Terni – Foligno (interruzione totale della circolazione), Fabriano–Castelplanio (interruzione totale della circolazione) e Castelplanio –Falconara Marittima (circolazione a semplice binario).

Durante lo svolgimento dei lavori, alcuni treni del Regionale, brand di Trenitalia (Gruppo FS), circolanti nella tratta saranno modificati o cancellati e il servizio sarà garantito con bus dedicati, messi a disposizione da Regionale e accessibili con un regolare biglietto/abbonamento ferroviario.

Per tutto il periodo dell’interruzione rimarranno attivi gli sportelli delle biglietterie e sarà potenziato il servizio di assistenza alla clientela, sia a bordo treno che a terra.

I bus, per ottimizzare i tempi di percorrenza, effettueranno le fermate nei punti più idonei rispetto alla stazione di riferimento: i punti di sosta sono comunque indicati sul sito Trenitalia e da apposite locandine apposte nelle stazioni ferroviarie. I posti disponibili sui bus possono essere inferiori rispetto al normale servizio offerto e i tempi di percorrenza possono variare in funzione delle condizioni del traffico stradale. Sui bus non è ammesso il trasporto bici e non è ammesso il trasporto di animali ad eccezione dei cani guida.

Fraccia

Il Frecciargento 8851 Ravenna-Roma sarà cancellato dal 7 agosto al 6 settembre mentre il Frecciargento 8852 Roma-Ravenna dal 6 agosto al 5 settembre.

I treni Intercity

Dal 6 agosto al 4 settembre:

Intercity 599 della relazione Milano Centrale–Terni sarà cancellato nella tratta Foligno–Terni; previsto servizio sostitutivo.
Dal 7 agosto al 5 settembre:

Intercity 531-546 della relazione Perugia-Roma Termini saranno deviati via Terontola con perdita di alcune fermate e variazioni di orario; previsto servizio sostitutivo per la tratta cancellata.
Intercity 533-540 della relazione Roma Termini–Ancona saranno cancellati nella tratta Terni–Ancona e subiranno variazioni di orario; previsto servizio sostitutivo.
Intercity 542-544 della relazione Roma Termini–Loreto/San Benedetto del Tronto saranno cancellati nella tratta Terni–Loreto/San Benedetto del Tronto e subiranno variazioni di orario; previsto servizio sostitutivo per la tratta Terni–Ancona e viceversa.
il treno Intercity 580 della relazione Terni–Milano Centrale sarà cancellato nella tratta Terni – Foligno; previsto servizio sostitutivo.

Treni Regionali

Orte – Terni circolazione a semplice binario

La riduzione della capacità del 50% sulla tratta in oggetto ha determinato la necessità di rivedere la programmazione del servizio offerto tra Terni e Roma Termini, rimodulando alcuni orari/servizi.

Terni – Foligno: interruzione totale della circolazione

Servizio con orari riprogrammati per effetto dei diversi tempi di percorrenza via strada rispetto a quelli ferroviari. Di norma le corse prevedono la fermata intermedia di Spoleto, inoltre, per contenere al massimo le ricadute sui tempi di viaggio, si è reso necessario rivedere temporaneamente alcune fermate (consultabili sui sistemi di vendita) in località con frequentazioni minori.

Linea Foligno – Firenze SMN, sulla tratta Foligno–Perugia/Terontola alcuni servizi sono stati riprogrammati con bus prevedendo la prosecuzione su Perugia di alcuni collegamenti provenienti da Terni.

Fabriano – Castelplanio: interruzione totale della circolazione; saranno effettuati bus sostitutivi in corrispondenza con i treni.

Castelplanio – Falconara Marittima: circolazione a semplice binario

Servizi con orari riprogrammati per gestire gli impatti derivanti dalle interruzioni. Riprogrammata l’offerta del servizio ferroviario anche da Fabriano a Foligno, con modifiche di orari e sostituzioni di alcuni collegamenti con bus.

I treni tra Falconara Marittima e Castelplanio saranno, per la maggior parte, oggetto di variazioni di orario e, in alcuni casi, cancellati.

Direttissima Chiusi – Orvieto

Inoltre, dal 12 al 23 agosto, per lavori di manutenzione straordinaria sul viadotto Paglia, stop al transito dei treni sulla Direttissima tra Chiusi e Orvieto.

Confartigianato, oltre le polemiche col Comune, chiede di riprogrammare l’incontro saltato sugli eventi

Dopo il rinvio dell’incontro operativo con l’amministrazione comunale di Terni, per impegni istituzionali improrogabili dell’assessore Stefania Renzi, Confartigianato Imprese Terni ha inviato una lettera a sindaco, assessori e tecnici, chiedendo di riprogrammare la seduta il prima possibile e ricordando le principali questioni che vuole sottoporre all’attenzione degli assessori competenti, relative alla sovrapposizione tra “Notte dello Sport” e “Terni Comics”; alla sinergia tra Centro città e PalaTerni; alla seconda edizione novembre 2025 di Sweet Pampepato; all’organizzazione delle luminarie e delle iniziative per il Natale; alla valorizzazione della città di Terni nell’ambito della missione umbra all’EXPO di Osaka.

Appalti, la conferenza stampa del Comune

Questioni operative, come è nello stile di Confartigianato, che vanno oltre le polemiche di questi giorni sulla vicenda appalti comunali. Tema affrontato dal vice sindaco Corridore e dall’assessore Maggi in una conferenza stampa in cui è stato detto che il Comune di Terni non utilizza il massimo ribasso più di altri Enti del territorio. E comunque, sulle 9 gare assegnate all’offerta economica più vantaggiosa solo in due erano presenti ditte locali e tutte e in entrambe hanno perso.

L’amministrazione comunale di Terni ha invitato Confartigianato “a tornare sulle sue posizioni, azzerare le cose e tornare a dialogare”. Annunciando a settembre un tavolo allargato alla Provincia di Terni e ai Comuni più grandi sul tema degli appalti. Al quale Confartigianato sarà invitata, a malincuore – è stato fatto intendere con parole piuttosto chiare – per “il rispetto di tutto coloro che sono iscritti e rappresentati da Confartigianato”

Le parole del segretario di Confartigianato, Medori

“Apprendo dalla stampa locale – afferma il segretario di Confartigianato Terni, Michele Medori – di un attacco personale da parte del vicesindaco Corridore durante la conferenza stampa di questa mattina. Ricordo che la questione sollevata da Confartigianato riguarda esclusivamente, nel pieno rispetto della lettera e dello spirito delle norme del codice degli appalti e dell’interesse generale, come difendere e sviluppare il lavoro delle imprese locali nelle politiche degli appalti, e soprattutto perché utilizzare per nulla o pochissimo le possibilità che la normativa mette a disposizione in questa direzione. E su questi temi Confartigianato Terni rimane ferma, perché sono i nostri associati che ce lo chiedono. Prendo atto che, ancora una volta, il vicesindaco tenta di spostare il confronto su un piano personale o politico, sui quali Confartigianato non intende scendere. Preferiamo invece confermare la consueta disponibilità al confronto sui temi reali che interessano il nostro territorio e in particolare la città di Terni”.

A dimostrazione di questa impostazione costruttiva e che rifugge dalle polemiche, di fronte alla disdetta da parte dell’Amministrazione comunale dell’incontro operativo da richiesto da Confartigianato e programmato per il 5 agosto su eventi e promozione territoriale, al quale ha accennato lo stesso vicesindaco nella conferenza stampa, Confartigianato informa di aver provveduto senza polemiche, a formalizzare il proprio “consueto contributo di idee e progettualità”, secondo il ruolo che compete all’associazione, “consci come sempre che ciascuno debba svolgere il proprio”.

Uscito dalla Terapia intensiva il bambino morso alla testa da un cane

Uscito dalla Terapia intensiva dell’ospedale Gemelli di Roma, dove è stato trasportato domenica sera, il bambino di 15 mesi morso alla testa da un cane corso della zia, dove si trovava, nella frazione spoletina di San Giacomo.

L’aggiornamento sul quadro clinico è stato fornito dall’Azienda ospedaliera di Terni, dove il piccolo era stato operato appena arrivato in elisoccorso da Spoleto e prima del trasferimento al Policlinico Gemelli di Roma.

I morsi del cane molossoide avevano procurato al piccolo una ferita trapassante alla guancia e allo zigomo, oltre a una ferita occipitale. Arrivato all’ospedale di Terni, il bambino è stato stabilizzato e poi sottoposto a un primo intervento chirurgico complesso della durata di circa due ore, con la partecipazione del dottor Andrea Rivaroli (Maxillo Facciale), delle dottoresse Maria Laura Scarcella e Maura Massarucci (Rianimazione), e della dottoressa Anna Egidi (Pediatria).

Martedì, al Policlinico Gemelli, è stato trasferito dalla Terapia intensiva pediatrica al reparto Maxillo Facciale.

Intanto, sulla base dei rilievi dei carabinieri e del personale del servizio veterinario della Asl, si indaga su quanto avvenuto nell’abitazione di San Giacomo, dove il piccolo era stato portato per stare con la zia. Che adesso, in quanto proprietaria dell’animale, si trova indagata.

(foto Policlinico Gemelli Roma)

Orvieto, entrambi bloccati i due progetti di iniziativa comunale finanziati dal Pnrr

Non c’è pace per i due progetti comunali orvietani finanziati attraverso i fondi del Pnrr. Dopo aver rescisso il contratto con l’azienda MaCoRi ed aver avviato un’azione legale da quasi mezzo milione di euro contro questa società che si era aggiudicata l’affidamento per la ricostruzione dell’asilo di Sferracavallo, adesso un altro guaio legale è scoppiato con il raggruppamento temporaneo di imprese che aveva iniziato a realizzare il centro polivalente per le politiche sociali e per la famiglia nei giardini di Orvieto Scalo, già sede delle scuole medie.

Si tratta di un “appalto integrato”, che prevede cioè la progettazione e l’esecuzione dei lavori per un valore complessivo di 5,3 milioni di euro, per i quali sono stati stanziati 2,3 milioni. A giugno scorso, l’assessore ai Lavori pubblici, Piergiorgio Pizzo, aveva dichiarato in Consiglio comunale che “la costruzione sta procedendo in linea con i tempi previsti nel nuovo cronoprogramma che ci ha consegnato la società appaltatrice. Attualmente devono iniziare i lavori per la palificata in cemento armato su cui verrà costruita l’opera, che confidiamo sarà ultimata nei tempi previsti dal Pnrr”.

Con una determina del 28 luglio, il settore Lavori pubblici del Comune ha invece preso atto che i lavori sono fermi ed ha dato mandato all’avvocato perugino Alessandro Bovari di procedere con la risoluzione del contratto, per un impegno di spesa di 4.500 euro, dal momento che il Comune di Orvieto non ha al proprio interno uno studio legale.

La motivazione è legata al “notevole ritardo nell’attuazione dell’opera che, ad oggi, vede realizzata la sola demolizione del fabbricato esistente senza ulteriori attività. E si preso atto della manifesta incapacità del raggruppamento di imprese di concludere i lavori entro i termini contrattuali”. Il raggruppamento di imprese è costituito dalle aziende “Eutecne” di Ponte San Giovanni e dalla “F&m Ingegneria spa” di Mirano, in provincia di Venezia.

Entrambi i cantieri legati ai due progetti Pnrr ottenuti dal Comune sono dunque bloccati e si sta cercando di rimediare a due situazioni che appaiono estremante complicate, perché sulla testa del Comune pende la spada di Damocle della perdita dei finanziamenti.

Il collaudo del centro per la famiglia di Orvieto Scalo deve avvenire entro il 30 giugno del 2026 e se in quella data non sarà pronto, addio ai soldi europei. Per quanto riguarda l’appalto per il lavoro dell’asilo, tra le motivazioni che avevano spinto l’amministrazione comunale a rescindere il contratto con la società MaCoRi e intentargli una causa da quasi mezzo milione di euro, c’è stata anche la “falsità della polizza” prodotta dall’azienda.

Asilo e centro di Orvieto Scalo sono gli unici due progetti presentati dal Comune, ma Orvieto ha dovuto finora rinunciare anche ad un terzo progetto presentato dalla Asl, quello relativo all’ampliamento, all’ammodernamento e allo spostamento al piano inferiore del reparto ospedaliero per il pronto soccorso. A quanto è stato possibile apprendere, la demolizione della rampa di accesso al pronto soccorso avrebbe mandato fuori controllo i costi preventivati dal, momento che si trattava di un impegno di spesa vicino al milione di euro.

La conclusione è che i lavori per il pronto soccorso non sono ancora partiti e non è dato sapere se e quando saranno avviati.