Skip to main content

L’Umbria spinge forte sul turismo lento

È interamente dedicato al turismo lento il progetto Cammini aperti ideato dalla Regione, capofila in Italia del turismo lento

L’ iniziativa, presentata a Milano nello stand della Regione, alla presenza della ministra del Turismo Daniela Santanchè, con Sviluppumbria in veste di soggetto attuatore, rientra nel grande progetto “Scopri l’Italia che non Sapevi” la strategia di promozione comune delle Regioni Italiane frutto di un accordo di programma tra il Ministero del Turismo e la Commissione Politiche per il Turismo della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, in collaborazione con Enit.

Un progetto quello di “Scopri l’Italia che non sapevi – si legge i una nota diffusa dall’ufficio stampa della Giunta regionale -, che vede il coinvolgimento in qualità di capofila delle Regioni Emilia-Romagna, Umbria, Marche e Abruzzo, ognuna per la valorizzazione di una tematica specifica (borghi, turismo lento, turismo attivo, natura e parchi). A queste si sono unite le Regioni partner ai quali sono stati affidati alcuni tematismi verticali. Regione Toscana, Friuli-Venezia Giulia e Campania si occupano così rispettivamente di enogastronomia, golf e percorsi e itinerari di turismo archeologico subacqueo. “Il turismo lento rappresenta un segmento in forte ascesa che favorisce anche la sostenibilità soprattutto in termini di destagionalizzazione, decongestione dei flussi e creazione di nuove opportunità di lavoro” ha detto Santanchè. “In più – ha aggiunto -, è un modo di viaggiare che ben si sposa con l’enogastronomia, fattore identitario noto in tutto il mondo e dal fortissimo potere di attrazione per i turisti italiani e stranieri. Ecco perché questi due progetti formano un connubio vincente e indissolubile nell’ottica di ampliare la strategia di comunicazione delle eccellenze dei nostri territori. Mettere a sistema i cammini come prodotto turistico, con loro specifiche identità e omogeneità, è una delle sfide che il governo si pone in ambito turistico. I cammini religiosi, poi, costituiscono un’occasione preziosa in vista del Giubileo 2025, che vedrà arrivare oltre 30 milioni di turisti nella sola capitale. Un appuntamento, questo, che non deve farci trovare impreparati.
Invece, dobbiamo lavorare insieme – Ministero, Regioni e gestori dei cammini – stabilendo una tabella di marcia di interventi in tema di percorribilità, segnaletica, servizi accessori e campagne di comunicazione mirate”.
All’ incontro che si è tenuto a Milano erano presenti la presidente della Regione Donatella Tesei, il coordinatore della Commissione Politiche per il Turismo della Conferenza delle Regioni, Daniele D’Amario, Francesco Tapinassi direttore di Toscana Promozione, Ivana Jelinic, presidente e Ceo di Enit.
Sono intervenuti la dirigente del Servizio Turismo della Regione Umbria, Antonella Tiranti, Gianluigi Bettin di Sviluppumbria.
“Cammini Aperti” si pone l’obiettivo di creare il più importante evento del turismo lento, promuovendo i valori dell’accessibilità. Le escursioni e le passeggiate saranno condotte da guide ambientali escursionistiche o accompagnatori di media montagna. L’iniziativa si terrà il 13 e 14 aprile con 42 escursioni, 2 per ogni Regione. “L’Umbria, grazie al fascino delle sue bellezze naturali, alla ricchezza culturale dei suoi territori e alle sue pregiate produzioni enogastronomiche, sta diventando sempre di più un forte attrattore turistico per l’intero Paese” ha sottolineato Tesei. “Dobbiamo imparare a promuovere l’Italia nella sua interezza – ha aggiunto – perché non avrebbe senso un progetto come quello dei Cammini se dedicato a un’unica regione. Bisogna fare squadra nell’ambito della quale ogni regione potrà proporre le proprie eccellenze in tutti i mesi dell’anno. In questo contesto l’Umbria può dare molto con le sue bellezze e i suoi borghi. Un progetto quello dei Cammini che andrà narrato in un momento in cui la domanda turistica sta cambiando e si sta destagionalizzando. Gli ottimi risultati raggiunti sul fronte del turismo anche grazie ai tanti passeggeri dell’aeroporto, ci spingono a fare sempre di più e ad investire anche sul versante del potenziamento delle infrastrutture. Il turismo è un’industria per la nostra regione e stiamo lavorando anche per una legge regionale in materia.
Alla Bit abbiamo dato spazio a tutte le eccellenze del territorio in uno stand che vede una promozione in sinergia tra assessorato al Turismo e Cultura e all’Agricoltura”. “Con il progetto dedicato ai Cammini, la Regione Umbria si pone all’avanguardia e capofila per la promozione di un turismo sostenibile, che punta a sviluppare tutta la rete dei cammini religiosi e dei sentieri naturalistici, valorizzando i contesti territoriali e preservandone le identità” ha quindi sottolineato Agabiti a margine dell’iniziativa. “In qualità di ente capofila del progetto – ha aggiunto – abbiamo svolto e continueremo a svolgere con impegno un’attività a favore di tutte le regioni italiane per la diffusione di questa forma di turismo che ha forti ricadute positive sul territorio, non solo in termini economici, ma anche sociali ed ambientai. Dalla prima indagine Enit realizzata da Touring club e Ipsos per analizzare il fenomeno del turismo lento, l’Umbria è risultata una delle tre regioni più apprezzate da italiani e stranieri: un risultato lusinghiero per la nostra regione che ha superato sul versante turistico tutte le aspettative con sette milioni di presenze registrate. Numeri che, se da una parte confermano come la programmazione regionale con lungimiranza abbia saputo coniugare sviluppo economico e tutela del patrimonio culturale e ambientale, dall’altra rappresentano un’ulteriore spinta a mettere in campo nuove idee e progetti per potenziare un’offerta sempre più attrattiva e variegata. Il turismo lento e sostenibile in questo contesto rappresenta un tassello fondamentale per la crescita e un elemento identitario forte della nostra nazione, coniugando storia, religiosità, ambiente e benessere”. Ma turismo lento è anche enogastronomia, tema verticale, che viene curato dalla Toscana, in qualità di regione partner del progetto. “Scoprire un territorio in modo slow vuol dire anche assaporarne i prodotti tradizionali, veri e propri ambasciatori della cultura e della storia del nostro Paese” ha commentato Leonardo Marras, Assessore all’economia e al turismo della Regione Toscana. Così, per promuovere il turismo lento dal punto di vista dell’enogastronomia abbiamo scelto di fare ricorso ai profumi senza tempo della cucina tipica di ogni regione, gli aromi che segnano esperienze di scoperta e riscoperta”. Il progetto prevede tra le molte iniziative anche un tour, che da nord a sud, isole comprese, farà leva sulle degustazioni dei diversi piatti. Tra aprile e maggio “Drive My Tasting” girerà l’Italia. Si tratta di un esclusivo bus, unico, arredato con una cucina professionale e tavoli per 30 coperti, pronto ad accogliere gli ospiti che ceneranno e allo stesso potranno ammirare le bellezze di “quella tappa” da un punto di vista privilegiato.

Altre notizie

Musica, divertimento e senso di comunità: le serate danzanti al Disco Dancing Agorà

Ogni movimento, ogni passo, racconta una storia, esprimendo emozioni che possono variare dal gioioso al malinconico, dal romantico all’energico

 

E’ lo straordinario potere del ballo, potente catalizzatore di connessioni umane, in grado di trascendere le barriere sociali creando un linguaggio universale che tutti possono comprendere. E’ proprio partendo da questi punti fermi che Ssd Sport & Sociale S.r.l. (affiliata Uisp), dopo lo stop forzato del Covid, ha ripreso a pieno ritmo le serate danzanti presso lo spazio Disco Dancing Agorà di Ciconia. Un calendario ricco di appuntamenti, aperti a tutti, che celebra la diversità dei generi musicali e delle danze. Ogni serata è un viaggio attraverso i ritmi vibranti di stili come salsa, tango, swing e molti altri.

Un’atmosfera incantevole. Luci soffuse, una pista da ballo accogliente e una selezione di musica avvolgente sono gli ingredienti perfetti per creare una serata magica. Ogni appuntamento è progettato per offrire un’esperienza sensoriale completa che si fonde con la bellezza del movimento. Un manifesto che abbraccia la diversità culturale attraverso serate a tema, dedicando momenti speciali alle danze provenienti da tutto il mondo. Che si tratti di una serata latina, di un tuffo nel mondo degli anni ’20 o di una celebrazione delle danze tradizionali, ogni evento è un’opportunità unica per esplorare la ricchezza delle culture attraverso la danza.
Ma, al di là del divertimento, le serate danzanti Uisp nascono con un obiettivo ben più ampio: unire la comunità attraverso il movimento. “Oltre a fornire serate di divertimento – spiegano da Uisp – intendiamo creare un legame tra persone appassionate di danza, creando una rete di connessioni che si estende oltre la pista da ballo. In conclusione, il nostro manifesto di appuntamenti con serate danzanti è un invito a tutti gli amanti del ritmo e del movimento”.

 

Altre notizie

Molte grave la situazione degli imprenditori agricoli

Hanno chiesto “soluzioni rapide per una situazione grave” gli imprenditori agricoli dell’Umbria ascoltati dalla seconda commissione dell’assemblea legislativa regionale.

Il presidente Valerio Mancini, nel ribadire l’importanza delle problematiche al centro dell’incontro e la vicinanza con i protagonisti del variegato mondo agricolo, ha annunciato che l’organismo recepirà le istanze degli agricoltori in un atto di indirizzo da portare all’approvazione dell’assemblea. Andrea Gildoni, in rappresentanza degli imprenditori agricoli, ha detto che “dopo il covid c’è stata la guerra in Ucraina, con rincari speculativi su molti fronti”. “Quindi – ha aggiunto – ci sono costi insostenibili e prezzi di vendita troppo bassi.
Grandi gruppi industriali stanno acquistando terreni per produrre energia e c’è il rischio che prendano possesso del territorio, modificando l’assetto geo-politico della regione. Non è chiaro cosa vogliano fare questi colossi, ma temiamo uno stravolgimento del territorio con guadagni che andrebbero altrove. Per proteggere la regione e valorizzare le nostre eccellenze bisogna lavorare tutti insieme. Per aiutare le realtà agricole bisognerebbe sostenere le aziende a produrre reddito e a creare filiere. Bisogna inoltre portare a Roma le istanze relative agli alti costi dei carburanti. Servono interventi per le zone svantaggiate. Vanno riviste le misure che limitano le concimazioni sulle zone vulnerabili. Le assegnazioni delle tabelle del gasolio agricolo prevedono una decurtazione del 23% e questo rende necessario acquistarne altro, non agricolo e a prezzo maggiore. Andrebbero tolte le decurtazioni sulle assegnazioni. Necessitano interventi immediati per le aziende in difficoltà e proroghe per le misure del Psr non ancora rendicontate”.

Altre notizie

Agricoltura in crisi, arriva nel perugino la protesta dei trattori

Nuova manifestazione di protesta in provincia di Perugia degli agricoltori che con i loro trattori sono sfilati da Bastia Umbra a Santa Maria degli Angeli, alle porte di Assisi.

Poco meno un centinaio i partecipanti, secondo una stima degli organizzatori.La manifestazione si è svolta in modo ordinato e senza creare particolari disagi alla circolazione stradale. Il tutto con la vigilanza delle forze di polizia. La protesta è contro le politiche agricole dell’Europa e per chiedere al governo un intervento a loro sostegno.

Altre notizie

Orvieto, senza accorgersene, perde un treno internazionale che ora sta facendo la fortuna di Rimini e Riccione

E’ il 294 Monaco-Vienna notturno che fino al 2020 fermava nella stazione umbra. Adesso è uno dei punti di forza per la ripresa del turismo austriaco in Emilia nel posto alluvione.

Uno smacco di livello internazionale per Orvieto. Il treno internazionale diretto a Monaco e a Vienna che fino al 2020 fermava regolarmente in orario notturno alla stazione di Orvieto, adesso se lo è “accaparrato” l’Emilia Romagna. Si tratta del treno 294 per Vienna e Monaco che alla stazione di Orvieto in realtà continua a passarci, ma ovviamente senza fermarsi contrariamente a quello che avveniva fino al 2020 perché adesso le fermate le fa nelle stazioni di Rimini, Riccione e Cattolica mentre Orvieto e la Regione Umbria restano a guardare senza che nessuno abbia nemmeno detto nulla di questa perdita ormai risalente a tre anni fa. Non solo, ma la Regione Emilia Romagna ha fatto del collegamento con Vienna e Monaco anche un fondamentale punto di forza per rilanciare il turismo nella regione dopo i danni dell’alluvione che aveva determinato una forte flessione del turismo austriaco. Dal bilancio di fine agosto 2023 di Visit Rimini, su dati del report sul turismo pubblicato il 30 agosto dalla Regione Emilia-Romagna, gli arrivi complessivi dall’Austria sono cresciuti del 12,8% rispetto al 2022 e del 60,7% rispetto al 2019.”Orvieto deve avere l’ ambizione di tornare nuovamente ad avere collegamenti ferroviari internazionale come era fino a tre anni fa-dice il segretario regionale della Cgil Trasporti Ciro Zeno- fino al 2020 era così, oggi non più nonostante questo treno che riparte la sera da Monaco con rientro a Roma, passi per la stazione di Orvieto. Chiederlo non è un sogno, semplicemente si tratta di avere la volontà politica”.

Altre notizie

La birra artigianale umbra diventa un modello nazionale

Due deputati della Lega hanno presentato una proposta di legge per tutelare e valorizzare questo prodotto tipico

Nel corso del convegno “L’Umbria terra di birra” tenutosi lunedì 15 a Perugia, il presidente della Commissione Agricoltura della Camera, Mirco Carloni, ha annunciato che, insieme al collega e segretario della Lega Umbria, Riccardo Augusto Marchetti, ha depositato una proposta di legge proprio a sostegno della birra agricola e artigianale italiana. “L’Umbria – spiegano in una nota – ha dimostrato di essere un modello ed è per questo che sarà il riferimento a livello nazionale per quanto riguarda la promozione e la valorizzazione della birra agricola e artigianale.
Negli ultimi 15 anni la produzione di birra artigianale ha trovato sempre maggiore diffusione in Italia, coinvolgendo imprenditori, in gran parte giovani, c’è però la necessità di fornire una serie di strumenti a questa filiera, che si sta rivelando strategica per il rilancio dei territori attraverso la coltivazione di prodotti fino a pochi anni fa sconosciuti in Italia”.
“A sostegno delle aziende birricole – rendono noto – stiamo anche lavorando a un emendamento al Milleproroghe per chiedere la proroga del taglio delle accise sulla birra.

Si tratta di una misura importante volta ad aiutare concretamente la ripresa del comparto italiano della birra, garantendo lo sviluppo della filiera e l’aumento di produzione di materia prima nel nostro Paese. Nella proposta di legge abbiamo previsto l’istituzione di un Tavolo di mediazione tra i ministeri interessati al comparto, le agenzie, le realtà associative e produttive del settore e le Regioni. L’obiettivo è anche quello di redigere un piano comunicativo nazionale di promozione della produzione brassicola a livello di filiera e di prodotto finale. Abbiamo anche stabilito che vengano predisposte risorse per promuovere iniziative adeguate per coordinare l’attività e fornire impulsi economici e sistemici all’intero comparto brassicolo, – spiegano – con incentivi alle produzioni di orzo e di luppolo, che ancora non hanno raggiunto livelli tali da soddisfare completamente la domanda di prodotto nel mercato italiano. Abbiamo preso l’impegno di organizzare un incontro alla Camera dei deputati con produttori, associazioni di categoria e tutti i soggetti portatori d’interesse”.

Condividi questo articolo

Ultime notizie


Continua a leggere

Fondazione Umbria contro l’usura lancia il piano casa

Fausto Cardella, presidente della Fondazione per la prevenzione dell’usura, ha annunciato che nel 2024 sarà lanciato il piano “Casa” che riguarderà le spese per le abitazioni

“Le somme stanziate finora non dico che sono risultate sufficienti ma congrue sì per venire incontro ad una buona parte di persone che hanno avuto bisogno, visto che in sostanza sono state solo tre le richieste che non siamo riusciti a soddisfare”: lo ha detto Fausto Cardella, presidente della Fondazione per la prevenzione dell’usura, durante la presentazione dell’accordo con la Rai. Ha quindi annunciato che nel 2024 sarà lanciato il piano “Casa” che riguarderà le spese per le abitazioni. Un servizio che arriva quindi dopo il piano “Caro bollette” (sono state soddisfatte con 120 mila euro le esigenze di 140 famiglie pagando debiti per un massimale di 1.200 euro) e quello “Caro vita” (interessate 70 famiglie).

Per allargare la platea, inoltre, non potrà usufruire del Piano “Casa” chi ha già potuto contare sui due precedenti piani. “Per il terzo anno quindi – ha spiegato Cardella – stiamo pensando a riproporre questi servizi iniziando dalla disponibilità della Regione Umbria che, dopo i contributi dati precedentemente, ha già stanziato 50 mila euro. Ora aspettiamo anche altre risorse provenienti dalla Consulta delle fondazioni per arrivare così almeno a 120 mila.

La Regione – ha sottolineato a proposito la presidente Donatella Tesei – ha messo quindi risorse ulteriori dopo quelle stanziate per sostenere il pagamento di bollette di luce e gas in piena crisi energetica e sostenere le famiglie provate dai rincari delle materie prime e dall’inflazione crescente. Tutto questo è il frutto di una visione e di uno sforzo per aiutare i più fragili e gli ultimi e per evitare quindi anche il ricorso agli usurai. Si parla sempre di lotta alle disuguaglianze ma solo se c’è volontà si trovano poi gli strumenti giusti per affrontare i problemi. Non tutti lo fanno perché ci vogliono anche delle capacità.

Prima la Fondazione aveva solo la caratteristica del contrasto all’usura, ma poi si è guardato anche alla prevenzione e alla diffusione della cultura della legalità, con i tempi cambiati che ci hanno portato ad affrontare emergenze varie, tra pandemia, caro energia e inflazione, che hanno comportato l’aumento dei costi a carico delle famiglie”.

Condividi questo articolo

Ultime notizie


Continua a leggere

Un 2023 da incorniciare per l’aeroporto dell’Umbria

Lo scalo perugino ha chiuso l’anno appena trascorso con oltre mezzo milione di passeggeri.

E’stato un anno “da record” il 2023 dell’aeroporto internazionale dell’Umbria – Perugia “San Francesco d’Assisi”. Con i 22.003 passeggeri registrati a dicembre (+43% sul 2019 e +27% sul 2022), il dato finale di traffico per i 12 mesi ha raggiunto infatti i 532.474 transiti, pari ad una crescita del +143% sul 2019 e del +44% rispetto al 2022 (quando furono 369.222). “Un risultato atteso, visti i numerosi record registrati nel corso di tutto l’anno, ma assolutamente impensabile fino a pochi anni fa, quando il traffico medio si attestava sui 220 mila passeggeri annui” sottolinea la Sase, la società di gestione dello scalo. “Grazie ad una programmazione che ha visto operative 16 rotte, con fino ad oltre 100 voli di linea settimanali, l’aeroporto dell’Umbria – prosegue la sua nota – ha confermato il suo trend di crescita registrando incrementi di traffico in ogni mese dell’anno e stabilendo i nuovi record mensili ininterrottamente da gennaio a dicembre”.
Il San Francesco sottolinea quindi che agosto ha segnato un “punto culminante”, con il nuovo record storico mensile (71.214 passeggeri transitati, +28% sul precedente di agosto 2022) ed il nuovo giornaliero (3.352).
La chiusura annuale ad oltre 530 mila passeggeri consente al “San Francesco d’Assisi” di scalare nuovamente posizioni nella classifica dei 42 aeroporti italiani, raggiungendo la ventesima posizione grazie al sorpasso su Ancona. A chiusura del terzo trimestre, l’aeroporto dell’Umbria è stato collocato al secondo posto in Europa per crescita – tra gli scali sotto i cinque milioni di passeggeri – con un +194% sul 2019. Per quanto riguarda il dettaglio dei dati, il 66% dei passeggeri è stato registrato su voli internazionali, il 33% su voli nazionali e l’1% su voli di aviazione generale e charter. I movimenti aerei nell’arco dell’intero anno sono stati 6.170 (+12%), di cui 3.554 generati da voli di linea e 2.616 da quelli di aviazione generale. L’aeroporto ha sottolineato, inoltre, come nel biennio 2022-’23 lo scalo – grazie agli oltre 900mila passeggeri transitati – abbia generato un traffico pari a quello registrato nei cinque anni precedenti (periodo 2017-2021). Per quanto riguarda la puntualità dei voli, nel periodo gennaio – dicembre lo scalo ha assistito oltre 1.700 voli partenti, con un “on-time performance” da parte delle compagnie del 54% entro i 15 minuti e del 73% sopra ai 15 minuti. Sase ha ottenuto invece un indice di puntualità del 98,6%. Le rilevazioni riguardanti la qualità dei servizi evidenziano un apprezzamento medio superiore al 90% da parte degli utenti del terminal aeroportuale. “Siamo estremamente orgogliosi di annunciare questi straordinari risultati per il 2023, che ha visto il nostro aeroporto eccellere sia per quanto riguarda l’incremento del traffico sia per ciò che concerne la qualità del servizio erogato a compagnie e passeggeri” ha commentato Umberto Solimeno, direttore generale dell’aeroporto dell’Umbria. “Vogliamo esprimere la nostra profonda gratitudine a soci e finanziatori – aggiunge -, alle maestranze, a tutti gli enti che operano in sinergia con Sase, alle compagnie aeree, ai passeggeri e a tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile questo incredibile successo. Guardiamo con entusiasmo al futuro, impegnandoci a continuare a fornire servizi di alta qualità e a sostenere lo sviluppo economico del territorio”.

Altre notizie

Allevamento dei cavalli, un settore allo stremo

Non lasciateci soli è l’appello di Sergio Carfagna, 68 anni, allevatore di cavalli di Assisi.

Nella sua attività sono nati prima Via lattea, puledra albina, e nella notte di San Silvestro un altro esemplare con il cuore bianco in fronte. Per l’allevatore un simbolo di amore e pace. Carfagna intende “porre ancora l’attenzione su un settore quello dell’allevamento di cavalli da corsa trotto e galoppo che rischia di scomparire fra mille spese impossibili da sostenere, pagamenti dei premi che non arrivano e crisi di uno sport bellissimo che con Ribot e Varenne e tanti altri campioni ha consentito all’Italia di essere ai primi posti negli ippodromi di tutto il mondo”. “Così non si può più andare avanti” aggiunge, facendo appello al ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida e al sottosegretario con delega all’ippica, Patrizio Giacomo La Pietra. “Non lasciateci soli – chiede Carfagna – l’ippica e il mondo allevatoriale meritano attenzione, rispetto e risposte concrete come tutte le altre attività produttive: le nostre famiglie si mantengono onestamente con il duro lavoro e tanti sacrifici, tutti i 365 giorni dell’anno”.

 

Altre notizie

Gepafin è entrata nel capitale sociale di Destinazione cioccolato srl

L’operazione è stata resa possibile grazie a Umbria Innova, il raggruppamento temporaneo d’impresa costituito da Gepafin e Artigiancassa

“Ho creduto da sempre nel progetto – ha dichiarato la presidente della Regione Donatella Tesei – perché ritengo questo uno degli elementi che contraddistinguono l’Umbria, con un forte potere promozionale e attrattivo.
Sono felice che l’iniziativa sia stata considerata meritevole dell’attenzione e del sostegno regionale, attraverso la nostra partecipata Gepafin, con una operazione di supporto che è in linea con le nostre politiche a favore di start up e concreti progetti di sviluppo”. L’operazione è stata resa possibile grazie a Umbria Innova, il raggruppamento temporaneo d’impresa costituito da Gepafin e Artigiancassa per la gestione degli interventi agevolativi a sostegno della competitività delle piccole e medie imprese operanti nella regionea. “La presenza di Gepafin – ha detto Carmelo Campagna, presidente di Gepafin – a seguito di approfondita istruttoria, conclude le attività di intervento finanziario della Programmazione 2014-2020. Un’iniziativa imprenditoriale significativa che punta a valorizzare alcuni elementi distintivi della nostra regione, che ha meritato pienamente il supporto della finanziaria regionale”. “L’intervento di Gepafin – ha sottolineato Vasco Gargaglia, presidente di Destinazione cioccolato Srl S.B. – valorizza il nostro progetto imprenditoriale rendendolo ancora più credibile e capace di stimolare l’interesse di altri investitori, imprese e singoli cittadini che, come già comunicato fin dall’avvio del nostro percorso, potranno rendersi protagonisti assieme ai soci fondatori non appena verrà firmata la convenzione con il Comune di Perugia”.

Dopo il commissariamento Ajello-Blandini e un anno di gestione targata Giampiero Bergami la Pop di Bari, dal 22 dicembre scorso, è nelle mani dell’amministratore delegato Cristiano Carrus (diplomato in perito del turismo già amministratore delegato e direttore generale di Veneto Banca, istituto in liquidazione coatta amministrativa). Con una perdita nel primo semestre di 101,1 milioni la stima di chiusura dell’anno si aggira sui 180 milioni. La banca ha bisogno subito di invertire la rotta: il rapporto “cost/income” nel primo semestre del 2021 era al 155% (più lavora più perde) e con il blocco degli incentivi all’esodo del personale tale rapporto scenderà a fine anno al 120-125%. C’è molta liquidità (che ha un costo), mentre gli impieghi non rendono quanto dovrebbero. E soprattutto è alquanto problematica la gestione dell’indice Npe (crediti deteriorati e sul totale di quelli erogati) e il “pericolo” di contenziosi con gli azionisti. Quindi il management ha studiato l’avvio di una sorta di bad division che dovrà monitorare il settore grazie anche all’assunzione di specialisti (ne sono stata annunciate 100 in tutto il gruppo Mcc). Saranno internalizzati i servizi di finanza agevolata e si punterà a ottimizzare il settore immobiliare attraverso vendite o fitti 8nel mirino ci sono i palazzi di piazza Massari e via Melo a Bari, ma anche unità a Potenza e Teramo). Un’altra mossa riguarda i servizi di liquidità di tesoreria che passeranno alla capogruppo. Non ci saranno licenziamenti e non saranno chiuse filiali.

 

Altre notizie