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Il 17 luglio a Castiglione la “Notte Gialla Coldiretti”

Giovedì 17 ottobre Castiglione del Lago si tingerà di giallo, tra prodotti agricoli del territorio e divertimento. E’ la “Notte Gialla Coldiretti”, l’evento promosso da Coldiretti Umbria, patrocinato dal Comune e dalla Camera di Commercio dell’Umbria.

Una vera e propria festa del mondo agricolo che animerà il centro storico del borgo lacustre a partire dal tardo pomeriggio, coinvolgendo tre piazze del centro storico (Piazza Mazzini, Piazza Meoni e Piazza Gramsci) e l’Anfiteatro della Rocca Medievale, con un ricco calendario di iniziative pensate per tutte le età. Tutto finalizzato alla valorizzazione e tutela del vero cibo di qualità, che fa bene alla salute, all’economia e al territorio.

Durante l’evento sarà protagonista il Mercato di Campagna Amica, con la vendita diretta dei prodotti del territorio, e non mancherà lo Street Food contadino, per gustare piatti genuini preparati con ingredienti a km zero. In programma anche musica dal vivo, balli, animazione per bambini, laboratori esperienziali e momenti di approfondimento. Tra gli appuntamenti centrali della serata, il Forum dell’Agroalimentare dal titolo “Cibo e territorio: a difesa della nostra agricoltura”, presso l’Anfiteatro, con il contributo di esperti, imprenditori e istituzioni, per riflettere sulle sfide, criticità e opportunità del settore.

“Portare il mondo agricolo nel cuore della città – ha sottolineato Albano Agabiti, presidente Coldiretti Umbria – significa non solo celebrare le nostre radici, ma anche mostrare la vitalità e il valore economico, sociale e culturale dell’agricoltura umbra. La Notte Gialla è un’occasione di incontro tra produttori e cittadini, tra tradizione e innovazione, in un contesto di festa e partecipazione. Con la Notte Gialla portiamo l’agricoltura in mezzo alla gente – ha ribadito Agabiti – per mostrare tutto ciò che il settore primario rappresenta: lavoro, sostenibilità, identità, presidio del territorio. È un’occasione per festeggiare insieme, ma anche per raccontare le battaglie e i risultati ottenuti grazie all’impegno sindacale di Coldiretti. Il Forum dell’Agroalimentare, infatti, sarà un momento di confronto sulle grandi questioni che riguardano il comparto: dalla semplificazione amministrativa, su cui Coldiretti ha ottenuto misure concrete con importanti passi in avanti per ridurre il peso burocratico sulle imprese agricole; al contenimento della fauna selvatica, in particolare dei cinghiali, per proteggere colture e sicurezza pubblica. E ancora, focus sulla nuova Pac, per la quale siamo pronti a mobilitarci, sulle nuove politiche per i giovani agricoltori e sulla difesa del made in Italy”.

“La Notte Gialla – ha proseguito Mario Rossi, direttore regionale Coldiretti – è un evento che unisce il valore del cibo alla relazione diretta con chi lo produce. Iniziative come questa permettono di avvicinare sempre più persone a un consumo consapevole e sostenibile, promuovendo il territorio e l’identità rurale che rende l’Umbria unica nel panorama nazionale. L’iniziativa è aperta a tutta la cittadinanza, famiglie, turisti e curiosi, per vivere un’esperienza autentica che mette al centro le persone, la qualità dei prodotti, il lavoro degli agricoltori e i valori del settore primario, con il protagonismo di chi ogni giorno lo fa vivere. L’evento si svilupperà con una formula che unisce l’informazione alla festa, con musica e animazione, laboratori didattici e giochi per bambini, la Notte dei Colori, spazi dedicati al sociale, sfide culinarie, degustazioni e momenti di approfondimento, come la nostra raccolta firme “Stop cibo falso”, per ribadire l’importanza di tutelare il cibo vero e di qualità, minacciato anche da quello ultra-formulato, e la campagna “Keep calm and bevi vino italiano”, per promuovere il consumo moderato e consapevole di vino. La nostra azione sindacale – ha aggiunto Rossi – è sempre più orientata alla concretezza e legata ai bisogni reali degli imprenditori agricoli. La Notte Gialla è anche questo: un’occasione per raccontare quello che è stato fatto e quanto c’è da fare, continuando ad ascoltare il territorio e rinsaldando il nostro impegno a tutela del lavoro delle imprese”.

“A Castiglione del Lago l’agricoltura sarà al centro dell’attenzione e sotto i riflettori, non solo come motore economico, ma come leva culturale e sociale, capace di animare territori e comunità – ha precisato Simona Meloni, assessore regionale all’Agricoltura, Turismo ed Aree Interne. La Notte Gialla è un evento che ben raffigura la vitalità e le potenzialità del nostro settore primario. Agricoltura, turismo rurale, filiera corta, giovani agricoltori e tutela del Made in Umbria: sono alcuni dei pilastri su cui continuare a lavorare per costruire un territorio sempre più forte e attrattivo”.

“La Notte Gialla Coldiretti – ha affermato Federico Sisti, segretario generale della Camera di Commercio dell’Umbria – rappresenta un’iniziativa di grande valore per il tessuto economico e sociale, capace di mettere in luce le eccellenze agroalimentari del nostro territorio in una cornice di partecipazione popolare. Come Camera di Commercio, sosteniamo con convinzione eventi che promuovono il legame tra il mondo produttivo e la comunità, generando valore economico, culturale ed educativo, contribuendo a rendere più attrattivi i nostri borghi, anche in chiave turistica”.

“Siamo felici e orgogliosi di ospitare la prima edizione della Notte Gialla Coldiretti – ha dichiarato il sindaco di Castiglione del Lago, Matteo Burico – un evento che animerà ulteriormente la nostra città, coinvolgendo cittadini e turisti in un’esperienza ricca di significato. Un’occasione per valorizzare il nostro tessuto agricolo-produttivo, esaltando le eccellenze del territorio. Vediamo nell’agricoltura un fattore di sviluppo primario per il nostro territorio: non solo motore economico, ma anche custode del paesaggio, delle tradizioni e della nostra identità. È una leva fondamentale su cui investire per costruire un futuro sostenibile e inclusivo. Castiglione del Lago si conferma così un luogo in cui le tradizioni dialogano con l’innovazione, dove il centro storico si trasforma in un palcoscenico di esperienze autentiche, sapori genuini e riflessioni importanti sul futuro dell’agroalimentare italiano. Un sentito ringraziamento a Coldiretti per aver scelto il nostro territorio come cornice di questa festa, che celebra il lavoro, la passione e la qualità dell’agricoltura italiana”.

Appalti pubblici a Terni, dopo lo contro con Iapadre Confartigianato si appella a Bandecchi

Gestione degli appalti, scambio di vedute tra Confartigianato Terni e l’amministrazione comunale. L’associazione di categoria aveva lamentato di scelte che penalizzano le imprese locali dopo l’ultima assegnazione dei lavori di manutenzione cimiteriali. Chiedendo di lasciare la logica del massimo ribasso per porre nella giusta attenzione criteri quali la qualità degli interventi e la sicurezza.

Le parole dell’assessore Iapadre

Parole a cui l’amministrazione comunale ha risposto attraverso l’assessore Marco Iapadre: “Nessuno ci può chiedere di stravolgere le procedure di gara che vedono a livello nazionale sia le tipologie e i criteri selettivi da applicare”.

Spiegando, nel caso concreto: “Si tratta, nello specifico, di un aspetto gestionale che giustamente non compete alla politica ma ai tecnici chiamati ad applicare con rigore, lealtà e correttezze, normative che il legislatore fissa di volta in volta sempre più stringenti per evitare atti arbitrari o non rispettosi sulle normative della concorrenza. Rammento che il Comune di Terni, quando negli anni passati, non ha fatto uso sistematico degli appalti, e ad esempio ha utilizzato le proroghe, ci sono stati problemi di natura gestionale, e non solo, di non poco conto”.

Il chiarimento di Confartigianato

Una posizione che ha potato Confartigianato a chiarire ulteriormente la propria posizione: “Chiediamo l’applicazione piena del Codice degli Appalti, non il suo stravolgimento”. In particolare, utilizzando “tutti gli strumenti che esso prevede per favorire la qualità, la sostenibilità e la valorizzazione delle imprese del territorio, nel pieno rispetto della legalità”.

Dai criteri di premialità legati alla prossimità territoriale e alla filiera corta (come previsto dall’art. 108 del Codice), alla corretta valutazione della qualità delle offerte, fino all’equilibrio tra interventi di manutenzione ordinaria e interventi strutturali. Tutti criteri previsti dall’attuale Codice Appalti.

Confartigianato si rammarica del fatto che l’amministrazione comunale non risponda nel merito a nessuno dei punti posti: “Non una parola sui criteri premiali previsti per le imprese locali; sulla politica delle “manutenzioni di facciata”, che privilegia interventi minimi e poco incisivi anziché lavori strutturali realmente risolutivi; sull’uso abnorme degli appalti riservati alle cooperative sociali di tipo B, un argomento che sembra essere diventato un vero e proprio tabù politico, nonostante i rischi di distorsione del mercato e l’inefficacia degli interventi in termini occupazionali”.

E ancora: “Se l’assessore Iapadre non riconosce la distinzione tra scelte tecniche e scelte politiche, allora
Confartigianato Terni si appella direttamente al sindaco Bandecchi. Chiediamo che intervenga per porre fine a una linea politica dannosa per le imprese del territorio, portata avanti da assessori e dirigenti politici da lui nominati, che si nascondono dietro le decisioni dei tecnici per sottrarsi alle proprie responsabilità”.

Conclude la nota: “Confartigianato non chiede favoritismi, ma equità, trasparenza e l’applicazione piena delle norme esistenti. Chiede una politica degli appalti che valorizzi le competenze, la qualità e il radicamento territoriale, non una corsa al massimo ribasso che danneggia il lavoro, la sicurezza e la fiducia delle imprese e dei cittadini”.

E’ morto il saggista e attivista letterario Goffredo Fofi

E’ morto Goffredo Fofi, intellettuale, saggista e attivista letterario eugubino.

Lo ricordano esprimendo cordoglio anche la sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi, e il vice sindaco Marco Pierini, che ricordano: “Giusto un mese fa, invitato alla Sala dei Notari dalla Società Operaia di Mutuo Soccorso, Goffredo Fofi aveva ricordato assieme all’amico Piergiorgio Giacchè la figura di Aldo Capitini, alternando brani di memoria – personale e collettiva – a riflessioni sui nostri tempi nelle quali le parole del filosofo perugino riecheggiavano sempre vive e attuali. In qualche modo, quest’ultimo, recentissimo, affondo su Capitini completava un lungo percorso biografico e intellettuale, riportando Fofi alle origini, a quel 1955 quando, appena diciottenne, lasciò Gubbio per raggiungere in Sicilia Danilo Dolci che alla non violenza di origine gandhiana e capitiniana, stava dando corpo facendone lo strumento di lotta contro la mafia, l’analfabetismo, lo sfruttamento, la miseria”.

“Nei settant’anni di vita che sono seguiti a questo esordio non convenzionale – proseguono – anche per gli ambienti più aperti della sinistra del tempo, il critico cinematografico e teatrale, il giornalista, il letterato, il giornalista, l’attivista Fofi non ha mai mancato di indagare la contemporaneità con uno sguardo anticonformista, attento, indirizzato innanzi tutto all’osservazione e all’ascolto. Delle arti, e in particolare del Cinema, sapeva sempre cogliere la loro rispondenza a quanto di più genuino e autentico scaturiva, nei vari decenni, dagli ambienti culturali e dai contesti sociali, comprendendone in anticipo le possibilità di sviluppo, abolendo le gerarchie e le classificazioni, sovvertendo i confini tra la cultura ‘alta’ e quella popolare e trattando con il medesimo acume di Bellocchio e di Totò, la cui comicità nelle alte sfere dell’intellighenzia veniva ignorata se non addirittura derisa. Penna felice e instancabile Fofi ha affiancato alla produzione saggistica un inesauribile amore per le riviste, collaborandovi, dirigendole, fondandole senza sosta, lasciando il proprio segno inconfondibile su pagine come quelle di “Quaderni Piacentini”, “Ombre rosse”, “Lo Straniero””.

Il 10 giugno, al termine dell’incontro, prima di tornare nella casa di Gubbio, Goffredo Fofi si è intrattenuto con gli amici vecchi e nuovi, condividendo con loro dei progetti in corso e di quelli ancora da mettere in cantiere, “dimostrando ancora una volta – concludono Ferdinandi e Pierini – che la passione e la libertà non conoscono limiti e che i migliori maestri – come lui è stato – non sono quelli che pretendono di essere seguiti ma quelli che amano farsi accompagnare”.

Appalti comunali, Confartigianato: così si limitano le imprese del territorio

Confartigianato Terni ancora una volta è costretta a constatare che le politiche seguite negli appalti dal Comune di Terni e dai propri enti partecipati, “prescindono dalla finalità di promuovere il lavoro e lo sviluppo delle PMI del territorio, quando addirittura non la ostacolano direttamente”.

L’attuale normativa nazionale – ricorda l’associazione di categoria – consente sempre di più di difendere e far sviluppare le PMI dei territori con strumenti diretti a limitare i ribassi anomali nell’aggiudicazione degli appalti e a dare premi valutativi secondo il criterio della prossimità geografica.

In tal senso, molti Comuni che hanno a cuore lo sviluppo del territorio inseriscono criteri di valutazione ambientale e gestionale, invitano operatori con sede nella regione con criteri di minor prezzo uniti a criteri di filiera corta, introducono criteri premiali di prossimità (come quelli previsti dall’ art. 108 del nuovo codice degli appalti), valorizzano le risorse locali.

Nonostante questo, rileva Confartigianato, l’Amministrazione comunale di Terni ancora una volta ha deciso di non applicare questi strumenti legislativi e “di procedere imperterrita nella ormai lunga prassi amministrativa, che non possiamo considerare casuale, tendente a preferire le offerte al massimo ribasso di imprese di altri territori anche quando presentano ribassi del tutto esorbitanti rispetto al mercato locale”.

Lavori manutenzione cimiteri

Con Determina dirigenziale del 4 luglio il Comune di Terni ha infatti aggiudicato lavori di manutenzione straordinaria da eseguirsi nel cimitero urbano e nei cimiteri suburbani comunali per la durata di un anno per un importo totale pari a 289.008,69 euro. Alla procedura erano state invitate quattro imprese locali e una di Caserta. Mentre le imprese locali, che hanno partecipato in tre, hanno praticato ribassi in un intervallo molto stretto (tra il 17.80 e il 20.23%), che individua bene il valore economico corretto sul mercato locale, l’impresa di Caserta ha praticato un ribasso del 30.88%, oltretutto proposto perfino sulla parte della sicurezza non ribassabile, offerta che la commissione ha ritenuto comunque ammissibile “in esito al ricalcolo effettuato disapplicando il ribasso ai costi e agli oneri della sicurezza”.

La riserva per le cooperative sociali

A questa politica “contraria agli interessi legittimi del territorio”, che Confartigianato già ha avuto occasione di criticare in altri casi precedenti, “e che purtroppo si sta perpetuando”, si è aggiunta un’altra prassi negativa per le PMI locali, che è quella di emettere appalti riservati alle cooperative sociali di tipo B.
Si tratta di uno strumento certamente previsto dalla normativa nazionale con lo scopo nobile di favorire l’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate, ma esso, se utilizzato in modo continuo e sistematico trasformandolo da eccezione a regola – evidenzia Confartigianato – rischia di stravolgere il significato originario e di incaricare un ristretto numero di soggetti, con effetti potenzialmente distorsivi della concorrenza.

Senza contare che la capacità produttiva delle imprese cooperative sociali del territorio non appare molto elevata e quindi si finirebbe comunque per mancare l’obiettivo dell’effettivo inserimento lavorativo di persone svantaggiate.

Gli appalti degli enti partecipati

La stessa logica, rileva Confartigianato, si riflette anche nelle gare d’appalto gestite dagli enti partecipati dal Comune di Terni e da altre aziende pubblico/private operanti nel territorio. Anche in queste realtà, si prediligono spesso criteri che favoriscono il ricorso a operatori esterni al territorio, talvolta con ribassi eccessivi. Mentre la difesa e la promozione di un patrimonio di PMI locali con competenze e prassi in grado di collegare e integrare agevolmente i processi produttivi tra appaltanti e appaltatori e quindi pervenire a più alti livelli di efficacia e di efficienza non viene tenuta in nessun conto.

L’appello di Confartigianato

“È fondamentale – è l’appello dell’associazione – che anche gli enti partecipati adottino politiche più attente al tessuto imprenditoriale del territorio, allineandosi ai principi di prossimità e sostenibilità economica che dovrebbero guidare ogni azione legata agli appalti pubblici. Anche le politiche generali dei lavori pubblici possono essere migliorate, un caso per tutti la situazione delle manutenzioni degli asfalti che necessita di molti interventi con un equilibrio virtuoso tra interventi di piccola manutenzione di emergenza, come le buche stradali, e interventi di rifacimento del manto e del fondo stradale per lunghi tratti: invece una politica che si concentra eccessivamente sui piccoli interventi (macchina tappabuche) rischia alla fine dei conti di non essere né efficiente, né efficace, con il risultato che si fa molta comunicazione mentre si incide poco sulla situazione reale”.

Confartigianato Terni rinnova l’appello all’Amministrazione comunale di Terni affinché ripensi le politiche degli appalti e delle manutenzioni, sia proprie che degli enti partecipati, “perché troppo orientate ai piccoli interventi, perché considerano normali e desiderabili offerte con ribassi eccessivi, invitando imprese che operano a centinaia di chilometri di distanza, con il rischio concreto di lavori sottocosto e di compressione del livello della qualità e infine perché ricorrono eccessivamente alla riserva per le cooperative sociali, con il rischio di snaturare la concorrenza e lo stesso strumento di inclusione.
Così facendo, si schiaccia l’imprenditoria locale, si riduce la concorrenza sana e si compromette la fiducia dei cittadini, oltretutto in un momento storico nel quale, essendo l’ente uscito dalla procedura di dissesto, non è più assillato da problemi di bilancio”.

“Terni – si conclude la nota di Confartigianato – merita una politica degli appalti equa, trasparente, aperta e orientata in primo luogo alla qualità e alla sicurezza, che promuova le imprese del territorio che aderiscono a questi criteri, non un mercato dove vince chi taglia di più. È tempo di cambiare rotta: non si tutela il bene pubblico con il massimo ribasso”.

Parcheggio piazza della Pace, gli interrogativi su quei soldi che il Comune non ha più incassato

Una gestione sulla quale è necessario fare chiarezza. Anche per capire se il Comune possa aver ricavato un danno erariale sotto forma di mancato incasso, per almeno tre mesi, del pedaggio degli autobus turistici, come da qualcuno ipotizzato.

Si tratta del parcheggio di piazza della Pace ad Orvieto, che è attualmente al centro di un accesso confronto politico dopo che la Giunta Tardani ha deciso di non rinnovare la convenzione con la società Valore srl della famiglia Palmieri a cui era stata affidata nel corso degli ultimi dieci anni sia la gestione dei bagni pubblici che il bar e punto di accoglienza.

Nei giorni concitati di fine maggio, all’indomani del mancato rinnovo della convenzione e del rifiuto di prorogare il rapporto fino alla pubblicazione e successiva assegnazione del nuovo bando, l’amministratore di Valore srl, Valerio Palmieri, ricostruendo i difficili rapporti con il Comune, ha citato tra gli altri un episodio che, se confermato, potrebbe configurare anche un possibile danno erariale da diverse decine di migliaia di euro ai danni delle casse comunali. “A fine maggio 2024 l’amministrazione comunale ha ritenuto di interrompere l’affidamento del servizio per la riscossione della tariffa giornaliera dei bus, all’epoca gestito dal titolare dell’area camper. Dal primo giugno e fino al 31 agosto 2024 la sbarra è rimasta aperta, consentendo a chiunque di entrare ed uscire liberamente, senza pagare la sosta, che allora prevedeva una tariffa di 45 euro al giorno. L’unico modo di pagare era l’utilizzo (complicato) dell’app MyCicero, sul cui uso abbiamo cercato di istruire gli autisti/capogruppo virtuosi che volevano pagare a tutti i costi”.

I SOLDI “PERSI” DAL COMUNE

Ancora le parole di Palmieri: “Le rare apparizioni della polizia municipale volte a verificare i bus paganti tra quelli in sosta trovavano il piazzale semi vuoto, perché a sbarra aperta era utilizzato come punto di scarico/carico da chi voleva evitare di pagare. Tutto questo fin quando, per senso civico e per restituire un senso ad una situazione da far west, mi sono fatto avanti, proponendo di gestire in emergenza e gratuitamente il servizio dal 01/09/24 al 31/12/24. Ovviamente – evidenzia Palmieri – il Comune è stato ben felice di cedere temporaneamente tale onere alla nostra società, che ha incassato per conto dell’Ente ed a titolo gratuito oltre 30.000 euro in 4 mesi, con il solo ausilio di un pos del Comune e con la sbarra/gettoniera malfunzionante dal primo settembre, sostituita solo il 15 di novembre, andando e tornando ogni volta con la bicicletta dal locale alla sbarra, con una persona praticamente dedicata”.

LA SBARRA APERTA

In pratica, il Comune avrebbe preferito lasciare la sbarra aperta e rinunciare alla quasi totalità degli incassi, piuttosto che mantenere il servizio di riscossione all’Area Camper. Perché? Perché interrompere un rapporto di fiducia durato anni, tanto da permettere per molti di essi il pagamento del corrispettivo bus in contanti?

Tra l’altro, risulta che la convenzione dell’area camper all’epoca fosse ancora in essere e che sia scaduta il 18 di agosto dello stesso anno, per essere poi prorogata a fine dicembre, fino a pubblicazione del nuovo bando. Tralasciamo ogni commento sulle proroghe e sul periodo e sull’operare senza titolo.

Ma tornando ai 3 mesi senza il servizio di riscossione: se da settembre a dicembre la società Valore srl ha incassato per conto del Comune oltre 30 mila euro (esclusi i pagamenti effettuati via App o con bonifico anticipato, divenuti nel frattempo più utilizzati), quanti mancati incassi è possibile ipotizzare per il trimestre estivo? Venti, 30, 40 mila euro? Forse di più? Sarebbe interessante poter quantificare il mancato incasso, anche sulla scorta degli introiti portati a bilancio negli anni precedenti.

Ma non è facile ricevere una risposta in merito. Lo stesso Palmieri ha riferito di aver presentato il 20 marzo di quest’anno (via Pec) un progetto di riqualificazione, automazione e gestione diretta del parcheggio di Piazza della Pace, chiedendo al contempo un riscontro sugli incassi degli anni precedenti del servizio di riscossione bus. A distanza di quasi quattro mesi, ancora nessuna risposta.

Come è stato possibile rinunciare a quei soldi e chi ne è responsabile? Perché nessuno ha mai risposto a questa ricostruzione dell’imprenditore che descrive una situazione molto grave? Perché l’amministrazione comunale non lo smentisce? E perché l’opposizione non ha fatto il minimo cenno ad un episodio tanto clamoroso?

Incidente sull’A1 tra mezzi pesanti, camionista resta incastrato nella cabina

E’ rimasta chiusa per alcune ore l’autostrada A1 al km 442 nord, nel tratto tra Orvieto e Fabro, a causa del violento tamponamento tra due mezzi pesanti, uno dei quali una bisarca, senza carico.

Uno degli autisti è rimasto incastrato nella cabina, ferito. E’ stato lui stesso, comunque, a chiedere l’intervento dei vigili del fuoco per essere soccorso e liberato. L’uomo è stato estratto dalle lamiere, barellato e affidato alle cure dei sanitari.

L’altro mezzo pesante, a seguito dell’urto, in rimasto in bilico sulla scarpata, ma il conducente è riuscito a mettersi in salvo e se l’è cavata con leggere ferite.

Sul posto, oltre ai vigili del fuoco di Orvieto, sono intervenute le ambulanze del 118, che hanno soccorso i feriti, e la polizia stradale.

L’incidente si è verificato alle 19.45. Alle 22.44 nella zona si registra ancora una lunga coda, anche se il traffico sta lentamente tornando alla normalità.

(notizia in aggiornamento)

ITS Umbria Academy, con Fontivegge si amplia la rete dei laboratori di formazione

L’ex Scalo Merci di Fontivegge a Perugia, un simbolo del degrado, è diventato un luogo che proietta Perugia nel futuro, con i nuovi laboratori di Its Umbria Academy dedicati alla information technology e alla cyber security. Un progetto inserito nel piano di potenziamento infrastrutturale reso possibile grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

All’inaugurazione sono intervenuti la presidente della Regione Umbria Stefania Proietti, l’assessore allo Sviluppo economico e all’Alta formazione del Comune di Perugia Andrea Stafisso; Marco Giulietti, Vasco Gargaglia e Nicola Modugno, rispettivamente presidente, vice presidente e direttore di Its Umbria Academy; Francesco Manfredi, presidente di INDIRE; Guido Torrielli, presidente di Its Italy e Riccardo Di Stefano, delegato di Confindustria all’Education e Open Innovation.

Nel corso dell’evento è stato dato ampio spazio alla rete dei laboratori territoriali di Its Umbria, attraverso collegamenti in diretta e video contributi che hanno mostrato la vivacità e la specializzazione dei vari poli formativi attivi nella regione.

A Foligno, è stato presentato il Laboratorio Meccatronico, punto di riferimento per la formazione nell’ambito dell’automazione industriale, con l’intervento di Oscar Proietti, Responsabile tecnico scientifico di Its Umbria Academy.

A seguire, da Terni, il focus si è spostato sul Laboratorio di Biotecnologie e Chimica, con i contributi di Giorgia Menciotti, coordinatrice del corso Its “Chimica dei materiali e della sostenibilità ambientale”, del Direttore di Arpa Umbria Alfonso Morelli e di Andrea Sconocchia, responsabile bonifiche e progetti speciali di Arpa Umbria.

A Perugia, presso il Centro Edile per la Sicurezza e la Formazione (Cesf) è stato mostrato il Laboratorio BIM ed Efficienza Energetica, introdotto dal presidente del Cesf Agostino Giovannini, con gli interventi dei docenti Gianluca De Marinis e Marco Vergoni.

Il Laboratorio Agroalimentare di Montefalco, nato dalla collaborazione con Confagricoltura Umbria e la Cantina Caprai, ha visto protagonisti Cristiano Casagrande, Direttore Confagricoltura Umbria, Alessandro Sdoga, Marco Caprai, imprenditore Azienda Agricola Arnaldo Caprai e Mattia Dell’Orto, responsabile ricerca e sviluppo Azienda Agricola Arnaldo Caprai, che hanno raccontato l’esperienza formativa legata alla filiera agroindustriale.

Da Città di Castello, è stato presentato il Laboratorio Cartotecnico ospitato presso la Scuola Bufalini, con gli interventi di Giovanni Granci e Marco Menichetti, Presidente e Direttore della Scuola di Arti e Mestieri Bufalini, che hanno illustrato le attività legate alla produzione e trasformazione cartaria.

Al termine della presentazione è stato visitato anche il laboratorio di mille metri quadrati, che si trova sempre nel quartiere di Fontivegge, che ospita i corsi Turismo, marketing e informatica realizzato in collaborazione con Confcommercio e Cna Umbria.

ANCE Terni, Roberto Taddei presidente: il nuovo Direttivo

Roberto Taddei è il nuovo Presidente provinciale di ANCE Terni. E’ stato eletto all’unanimità dall’Assemblea dei Costruttori Edili di Terni, che si è riunita nella sede dell’Associazione per l’approvazione del bilancio e il rinnovo delle cariche.

Taddei, che sarà coadiuvato dai Vice Presidenti Stefano Pallotta e Federico Carli, succede a Massimo Ponteggia, che ha guidato l’Associazione Nazionale Costruttori Edili di Terni in questi anni. Il neo presidente Taddei ha voluto ringraziare il Past President Ponteggia per l’impegno e la professionalità messa a servizio della categoria ed i risultati ottenuti nella crescita del settore in una fase particolare, caratterizzata da grandi sfide e opportunità (come il Pnrr, nuove infrastrutture e la ricostruzione che vede impegnate diverse imprese del Ternano), ma anche criticità, in particolare riguardo l’aumento delle materie prime e dei costi.

Chi è Roberto Taddei

Roberto Taddei, ternano, fondatore della Novedil (azienda che opera soprattutto negli appalti pubblici, in Umbria e al di fuori della regione), rappresentante della quarta generazione della famiglia Taddei tradizionalmente impegnata nel settore delle costruzioni, da anni sta dando il proprio contributo all’attività associativa a sostegno dell’imprenditoria. Già alla guida di Confindustria Giovani Umbria, è Presidente della Cassa Edile di Terni e nell’ultimo Consiglio Direttivo di ANCE Terni ha ricoperto la carica di Vice Presidente.

Taddei: associazione autorevole per affrontare le sfide del settore

“Questa elezione per la quale ringrazio i colleghi dell’Assemblea – commenta il neo Presidente Roberto Taddei – segue una lunga militanza in Confindustria e in ANCE. Un lavoro a sostegno della categoria degli imprenditori, nello specifico del settore edile, che continuerò a svolgere, con il sostegno dei Vice Presidenti, del Consiglio Direttivo di ANCE Terni e insieme ad ANCE Umbria, nella consapevolezza delle nuove sfide che attendono il nostro settore, con l’imminente conclusione dei cantieri finanziati dal Pnrr, la rimodulazione di alcuni incentivi pubblici e i cambiamenti a cui stiamo assistendo nel mercato privato. Nuove sfide che, è questa la mia convinzione rafforzata in anni di impegno in Confindustria e in ANCE, le imprese possono meglio affrontare avendo il supporto di un’Associazione che può vantare esperienza, autorevolezza e professionalità. Anche per cogliere le opportunità che possono derivare da evoluzioni tecniche, come l’utilizzo di nuovi materiali e dell’Intelligenza Artificiale nelle progettazioni e nella gestione dei cantieri, al fine di rendere il lavoro ancora più sicuro, sostenibile ed efficace”.

Il nuovo Direttivo di ANCE Terni

L’Assemblea ha provveduto a rinnovare anche il Consiglio Direttivo di ANCE Terni, che risulta così composto: oltre al Presidente Roberto Taddei e ai Vice Presidenti Stefano Pallotta e Federico Carli, i Consiglieri Maurizio Battistelli, Daniele Betti, Vittorio Pellegrini, Roberto Pernazza, Eugenio Tonelli, David Montagna Baldelli, Giuseppe Flamini, Marco Proietti.

Zeno (Filt Cgil): “Si blocchi la privatizzazione di Ferrovie dello Stato”

“Si blocchi immediatamente il processo di privatizzazione di Ferrovie dello Stato, è l’unico elemento che può salvare i pendolari umbri”. E’ la richiesta avanzata dalla Filt Cgil attraverso il segretario generale Ciro Zeno, a Orvieto, durante l’incontro con la stampa davanti alla stazione ferroviaria indetto per fare il punto sulle problematiche delle linee ferroviarie Firenze-Roma, Perugia-Foligno e Terni-Roma che stanno provocando disagi a migliaia di cittadini ogni giorno.

“Bene i sindaci con la fascia tricolore a Roma, bene la presa di posizione della Regione Umbria e di tutte le istituzioni locali – ha proseguito Ciro Zeno –, ma manca la fine di questo percorso e cioè un atto formale, una linea di indirizzo, da recapitare al ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini e al ministro dell’Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti per chiedere di fermare la privatizzazione”.

“Non si possono impiegare per andare a Roma – ha ribadito il segretario Zeno – due ore da Orvieto o Terni, quattro ore da Perugia o tre ore da Foligno, non è questo il futuro. Dobbiamo capire cosa si vuole fare dei trasporti in questa nazione. Se vogliamo mantenere un servizio universale, i treni interregionali devono passare sull’alta velocità, se la scelta è quella di un servizio commerciale abbiamo distrutto la vita dei pendolari in Umbria. Se non si cambia la strategia del governo rispetto all’idea di privatizzare tutto sarà un disastro e i territori umbri resteranno fuori dal mondo”.

“Nello scenario che si sta prospettando – ha ricordato Ciro Zeno – nel 2026 il servizio universale oggi gestito dal Ministero dei trasporti che riguarda gli Intercity verrà messo a gara, è quindi facile prevedere ribassi dei servizi e l’abbattimento della qualità e delle garanzie per i cittadini. Toccherà poi trasporti regionali, mettendo sul mercato un settore che invece deve garantire i servizi a tutti. Di fronte a tutto questo o si fa marcia indietro a livello di scelte politiche o non riusciremo a fermare il default del sistema”. “Per arrestare tutto questo – ha concluso Ciro Zeno – serve un’azione comune delle istituzioni regionali e locali, indistintamente dal colore politico, che abbia come obiettivo quello di salvare il servizio di trasporto e di fare pressione sul governo. È quello che chiediamo con forza per difendere i diritti dei lavoratori pendolari, ma anche di tutti gli altri cittadini che utilizzano i treni come mezzi di collegamento tra l’Umbria e il resto d’Italia”.

Premio di risultato alla Garofoli, sindacati soddisfatti

“Esprimiamo grande soddisfazione per il risultato raggiunto da Garofoli spa e, contestualmente, valutiamo positivamente l’impianto del Premio di risultato (Pdr) sottoscritto che rimane sfidante, innovativo e raggiungibile al 100% per il 2025 con i lavoratori che sapranno cogliere tutte le sfide significative a cui sono chiamati”.

Commentano così le segreterie territoriali di Fim, Fiom e Uilm di Terni, insieme alle Rappresentanze sindacali unitarie (Rsu) dell’azienda, dopo l’incontro in cui la Direzione aziendale di Garofoli ha illustrato i parametri del Pdr sottoscritto nel 2024 e valevole fino al 2026.

“Tutti gli obiettivi sono stati raggiunti al 100% tranne il parametro delle rilavorazioni – spiegano Fim, Fiom e Uilm di Terni – , ragione per cui il premio complessivo paga al 90%, quindi, 800 euro in valore economico o 1000 euro in welfare. In aggiunta al premio contrattato, la Direzione aziendale, a fronte degli straordinari risultati raggiunti nell’anno 2024 elargirà un ulteriore e altrettanto straordinario riconoscimento economico ai propri collaboratori per valorizzarne le competenze, le professionalità e condividere con loro quanto di buono è stato fatto”.

L’azienda conferma, come negli anni passati, “un trend molto positivo – aggiungono Fim, Fiom e Uilm – in termini di fatturato e di portafoglio ordini pluriennale (con una visibilità che arriva fino al 2031) che garantisce la continuità aziendale e del business negli anni, aumentando del 9% l’intera forza lavoro e le relative professionalità, anche in un’ottica di continuità gestionale e di business frutto altresì di corrette e strutturate relazioni industriali”.

“Abbiamo fortemente bisogno di orientare l’industria all’interno delle transizioni ecologiche e tecnologiche che stiamo attraversando – commentano i sindacati –, bisogna trovare proprie specificità in un nuovo modello di sviluppo, più compatibile con l’ambiente, ed economicamente sostenibile, con particolare riferimento alle aziende energivore. In questo contesto va valorizzato ed esteso il concetto che tra i parametri ci sia quello della valutazione ESG (Environmental, Social, Governance) in continuo aumento anche nei prossimi anni, come attesta il piano triennale presentato. Oltre ciò la Garofoli spa è capofila come Prosumer di una Comunità Energetica Rinnovabile (CER) con la costituzione di una cooperativa con producer e consumer che può crescere notevolmente in termini di adesioni, immettendo sul territorio energia pulita a basso costo per le imprese e per i cittadini”.

“La Garafoli spa, anche per questi motivi – concludono Fim, Fiom e Uilm di Terni –, rimane un’azienda di eccellenza sul territorio ma anche a livello nazionale, precursora della sostenibilità economica, ambientale e sociale dell’impresa che sancisce anche nel terzo bilancio di sostenibilità”.