E’ tornata a Spoleto la Fiera della Madonna di Loreto, dal nome della chiesa che sorge a ridosso dell’ospedale, al termine delle Logge che muovevano da Porta Loreto, al cosiddetto Borgaccio, luogo dove storicamente arrivavano i venditori ambulanti.
Ora la Fiera della Madonna di Loreto si svolge nella zona di viale Trento e Trieste.
Sabato bancarelle aperte fino alle 22. Martedì 9 settembre, nella seconda giornata, la fiera si svolgerà dalle 8 alle 20.
Come da tradizione, tra i 150 espositori, presente il mercato degli stand tipi, antiquariato, vintage e artigianato locale, cucina umbra.
La novità di questa edizione è lo spazio dedicato alle associazioni culturali, sportive e di volontariato nell’area camper di via Fratelli Cervi.
Il Comune di Spoleto indica le regole per la viabilità. Divieto di transito e di sosta dalle ore 5.00 di lunedì 8 alle ore 24.00 di martedì 9 settembre, eccetto che per i mezzi di soccorso e pronto intervento e di quelli adibiti alla vendita, in via Martiri Fosse Ardeatine, in via Brigata Garibaldi, in viale Trento e Trieste, sia nel tratto compreso fra largo Melvin Jones e l’intersezione con viale Guglielmo Marconi, che nell’area di sosta adiacente il muro di recinzione l’Istituto per Sovrintendenti della Polizia di Stato (tratto compreso tra largo Antonelli e viale Marconi).
I divieti sono previsti, negli stessi giorni e negli stessi orari, anche in via Fratelli Cervi (nell’area di sosta regolamentata a disco orario), tra via Fratelli Cervi e via XVII Settembre, nel parcheggio adiacente via Fratelli Cervi, via Caduti di Nassirya (nel tratto fra l’intersezione con via Fratelli Cervi e l’intersezione con via di Villa Redenta), largo Antonelli.
Sempre dalle ore 5.00 di lunedì 8 alle ore 24 di martedì 9 settembre sono previste ulteriori modifiche alla circolazione. I veicoli in uscita da via di Villa Redenta avranno la direzione obbligatoria a destra, mentre è disposto il divieto di transito dalla rotatoria di via Caduti di Nassiriya, direzione largo Antonelli, all’intersezione con via di Villa Redenta.
In viale Trento e Trieste, all’altezza dell’intersezione con viale Guglielmo Marconi, è istituito il divieto di transito con obbligo di svolta a destra per i veicoli provenienti dalla stazione ferroviaria, con eccezione per i mezzi di soccorso in emergenza, mentre è istituito l’obbligo di svolta a destra o a sinistra, con divieto di proseguire diritto, in viale Guglielmo Marconi per i veicoli in direzione verso viale Trento e Trieste, all’altezza dell’intersezione con via Cerquiglia.
Nei giorni di svolgimento della Fiera di Loreto il trasporto pubblico locale verrà deviato su percorsi alternativi, comunicati preventivamente all’utenza dal gestore del citato servizio.
Dall’8 al 9 settembre, i titolari di abbonamento per le aree di sosta a pagamento interdette potranno parcheggiare in tutte le aree a pagamento limitrofe, indipendentemente dai settori indicati negli abbonamenti.
Dalle ore 6.00 alle ore 8.00 di entrambi i giorni interessati dalla Fiera, potranno accedere e permanere nell’area, per operazioni di scarico merci, soltanto i venditori ambulanti muniti di concessione di posteggio e autorizzazione per l’esercizio del commercio su aree pubbliche.
E’ piaciuta la formula dello “Sbaracco di fine estate 2025”, organizzato da Confartigianato Imprese Terni in collaborazione con Terni Comics, Comune di Terni e Comitati di Via, che ha visto l’anticipo di venerdì come giornata più strettamente dedicata allo shopping e il sabato in concomitanza con la Notte dello Sport e il Terni Comics al PalaTerni.
In particolare, la Notte dello Sport ha confermato di essere un evento di forte richiamo. Ma, come Confartigianato aveva rilevato, la sua impostazione può essere migliorata per favorire un ruolo più proficuo per i negozi. Da qui la scelta dell’anticipo del 5 settembre.
“Rileviamo con soddisfazione – scrive Confartigianato Terni in una nota – che l’iniziativa ha il valore positivo di aver posto i problemi di migliorare il coordinamento e la pianificazione degli eventi e di collegare gli eventi di grande rilievo come Terni Comics che si svolgono al Palaterni con il centro città”.
“Naturalmente – aggiunge Confartigianato – i risultati di vendita, oltre che dal format dell’evento, dipendono anche da molti altri fattori che riguardano le politiche commerciali delle singole imprese, gli andamenti di mercato, la contingenza dei redditi e dei consumi delle famiglie e, non ultima, una crescente perdita di attrattività degli eventi di fine stagione, in considerazione del moltiplicarsi di sconti sull’intero periodo dell’anno”. In questo senso, Confartigianato Imprese Terni ritiene necessario avviare una riflessione comune sulla progettazione degli eventi cittadini, “affinché siano pensati non solo come occasioni di spettacolo e socialità, ma anche come strumenti capaci di sostenere concretamente la rete commerciale e artigiana del centro. Solo così sarà possibile difendere e sviluppare un tessuto economico che rappresenta un elemento essenziale per la vivibilità, l’attrattività e l’identità della città”.
Confartigianato ribadisce la propria disponibilità a collaborare con l’Amministrazione comunale e con le altre realtà del territorio per costruire un calendario di eventi che sappia unire socialità, cultura e sport con reali ricadute economiche a favore delle imprese locali.
Carlo Acutis è santo. Grande gioia a Roma, dove papa Leone XIV ha presieduto la celebrazione della canonizzazione del primo santo nato nel XXI secolo insieme a quella di Pier Giorgio Frassati. Una gioia che ha unito la Lombardia (Carlo Acutis, nato a Londra, è vissuto a Milano con la famiglia), il Piemonte (che ha dato i natali a Frassati) e l’Umbria, dove riposano, ad Assisi, le spoglie di Carlo Acutis nel Santuario della Spogliazione.
Piazza San Pietro si è presentata gremita già all’alba, con migliaia di giovani in prima fila: all’apertura dei cancelli, alle ore 6, erano presenti oltre 12mila fedeli, un flusso che nel corso della mattinata ha riempito ogni spazio disponibile attivando a toccare la cifra di oltre 70 mila persone. La cerimonia solenne ha visto la partecipazione ufficiale del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, della presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, del presidente della Provincia di Perugia Massimiliano Presciutti, del sindaco di Assisi Valter Stoppini e accanto numerose delegazioni e altre istituzioni civili e religiose.
Il papa prima della celebrazione ha parlato salutando una piazza gremitissima con queste parole: “Oggi è una festa bellissima per tutta l’Italia, per tutta la Chiesa e per tutto il mondo. Tutti noi siamo chiamati a essere santi, voi giovani non sprecate le vostre vite”.
Il legame di Carlo Acutis con Assisi
La presidente Proietti ha dichiarato: “L’Umbria oggi vive un momento storico di straordinaria intensità e di immensa gioia. Carlo Acutis, giovane di una generazione vicina alla nostra, primo santo millenial, che ha scelto Assisi come sua casa spirituale, ci mostra che la santità è possibile anche nel quotidiano, senza clamori, con semplicità e autenticità. È un messaggio potente per i giovani e per tutta la nostra comunità: non lasciarsi trascinare dall’ordinario, ma cercare con coraggio e creatività il bene. Assisi e l’Umbria sono la sua terra di elezione, terra messaggio di accoglienza e di fraternità”.
È infatti Assisi, “città serafica” di San Francesco, il luogo scelto dalla famiglia come dimora delle spoglie di Carlo. Dal 2019 il corpo riposano nella Chiesa di Santa Maria Maggiore, oggi Santuario della Spogliazione, dove oggi migliaia di fedeli hanno seguito in diretta su più schermi allestiti per l’occasione la celebrazione, trasformando la città in un grande abbraccio spirituale. Tra le iniziative, anche un treno speciale partito dall’Umbria con 800 pellegrini diretti a San Pietro.
“La collocazione della sua tomba nel Santuario della Spogliazione, luogo in cui San Francesco si spogliò delle vesti per abbracciare la povertà evangelica, – ha aggiunto la presidente – è un segno eloquente. Lì il giovane Francesco inaugurava una nuova stagione di vita cristiana e oggi il giovane san Carlo testimonia che la santità è accessibile anche ai giovani di oggi, a chi vive in un mondo fatto di social network e tecnologia. Entrambi hanno incarnato un modo semplice e diretto di annunciare il Vangelo: Francesco con la vita itinerante e i gesti radicali, Carlo con i linguaggi digitali e la sua creatività. La canonizzazione di Carlo, che cade proprio nell’ottavo centenario francescano del Cantico delle Creature, sembra voler dire al mondo che il carisma francescano continua a germogliare e a fiorire anche in forme nuove e sorprendenti”.
Carlo e Francesco
La storia di Carlo parla da sé, a sette anni ricevette la prima comunione e da quel giorno il suo rapporto con la presenza reale di Cristo nel pane consacrato fu quotidiano. Crescendo, desiderò ardentemente che altri potessero condividere il suo stesso amore per l’Eucaristia, che soleva definire “la mia autostrada per il cielo”. Frequentò la quarta e la quinta ginnasio all’Istituto Leone XIII dei Padri Gesuiti e si dedicò al volontariato come catechista nella parrocchia di Santa Maria Segreta a Milano, ma anche sviluppando siti web e progetti digitali per la diffusione della fede. Durante le vacanze ad Assisi, Carlo si avvicinò alla figura di San Francesco, dal quale imparò l’ammirazione e il rispetto per il creato e la generosità verso i poveri, per i quali compiva frequenti gesti di solidarietà concreta. All’inizio di ottobre 2006 comparvero i sintomi della leucemia acuta che lo portarono, in pochi giorni, alla morte. Prima del ricovero volle offrire le sue sofferenze per la Chiesa e per il Papa. Spirò all’ospedale San Gerardo di Monza il 12 ottobre 2006.
I passi fino alla canonizzazione
L’aura di santità che lo ha circondato fin dai primi giorni si è diffusa rapidamente in Italia e nel mondo. Il 10 ottobre 2020 è stato proclamato beato nella Basilica di San Francesco ad Assisi. In vista della canonizzazione, il 23 maggio e il 25 novembre 2024 il compianto Papa Francesco autorizzò i decreti sui miracoli attribuiti alla sua intercessione.
Come scrisse Carlo stesso in uno dei suoi appunti spirituali, “Tutti nascono originali, ma molti muoiono fotocopie”. Una frase che interpreta il messaggio francescano di libertà e autenticità: non uniformarsi alle logiche del mondo, ma vivere da “originali”, con la gioia di chi sa che la vita è un dono da restituire. “Conoscevo la storia di Carlo prima della mia esperienza politica. Carlo fu beatificato quando ero sindaco di Assisi, viene canonizzato ora che sono presidente della Regione, da oggi l’Umbria ha un nuovo santo che parla ai giovani, che devono essere per noi il centro delle politiche e della fiducia nel futuro, Carlo sarà una luce e una speranza per tutti noi”.
Il messaggio del vescovo Sorrentino
“È gioia grande per la canonizzazione di Carlo, in Paradiso nel cielo, ma anche sulla terra, e in special modo per noi di Assisi che abbiamo la gioia di avere Carlo, nelle sue le spoglie mortali, con noi. Credo che sia un giorno bello per tutta la chiesa e noi siamo accanto al suo cuore per dirci che è con il cuore che dobbiamo vivere questa festa”. Lo ha detto il vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, in un video-messaggio in occasione della cerimonia di canonizzazione.
La giornata dei pellegrini umbri
In piazza San Pietro a Roma c’erano anche circa 800 pellegrini umbri che hanno raggiunto Roma con un treno speciale organizzato dalle Diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e Foligno, per assistere alla messa di canonizzazione presieduta da Papa Leone XIV. A bordo, 12 volontari per distribuire zaini, foulard e cappellini; insieme a loro, sacerdoti e religiosi hanno animato il viaggio, guidati dal rettore del Santuario, padre Marco Gaballo. A Roma è stata portata la reliquia del cuore di Acutis, normalmente custodita ad Assisi nella Cattedrale di San Rufino e che, come di prassi in queste cerimonie, è stata esposta durante la celebrazione; una seconda reliquia è stata poi donata al Santo Padre.
La famiglia Acutis tra gli offerenti
Alla celebrazione hanno preso parte anche i concelebranti delle postulazioni: per Frassati, il cardinale di Torino Roberto Repole e monsignor Claudio Giuliodori; per Acutis, i vescovi di Milano e Assisi, Mario Delpini e Domenico Sorrentino. A leggere uno dei brani del Vangelo, in inglese, uno dei fratelli di Carlo, Michele Acutis, mentre una delle lettrici della preghiera universale in lingua spagnola è stata Valeria Vargas Valverde, la giovane costaricana che nel 2022 ha ricevuto il secondo miracolo: “Una grandissima emozione, è tutto bellissimo, sono contenta e molto felice di stare qui, è un privilegio”, le sue parole a margine della cerimonia. Tra gli offerenti – tra gli altri – l’intera famiglia Acutis: il padre di Carlo, Andrea, la madre Antonia, e i fratelli Michele e Francesca.
Le celebrazioni ad Assisi
Tante le persone presenti anche ad Assisi, dove oltre al maxischermo nella chiesa di Santa Maria Maggiore – Santuario della Spogliazione dove riposa il corpo del Santo millennial sono stati allestiti anche due schermi per permettere al maggior numero di pellegrini di seguire la messa in diretta da San Pietro. Più composta ma non per questa meno sentita la festa in città, dove i pellegrini hanno battuto le mani durante i vari passaggi della messa e del rito di canonizzazione e sono arrivati con foulard, santini e manifesti con il volto del giovane millennial. Moltissimi i gruppi da ogni parte del mondo e operatori della comunicazione che da diversi giorni stanno raccogliendo testimonianze, facendo interviste per raccontare il fenomeno ‘Carlo Acutis’. I festeggiamenti per la canonizzazione sono iniziati già venerdì pomeriggio con lo scoprimento e la benedizione di una statua di Carlo Acutis, realizzata e donata dall’artista canadese Timothy Schmalz. La cerimonia di scoprimento della statua, che ha visto la presenza del vescovo Sorrentino, del rettore del Santuario padre Marco Gaballo e del sindaco di Assisi, Valter Stoppini e di moltissimi fedeli è stata posizionata nel chiostro del vescovado, parallela a quella del Poverello. “Eccoli, il gigante San Francesco e il bambino Carlo formano un team perfetto – ha detto il vescovo – e da qui dal Santuario della Spogliazione lanciano un messaggio forte al mondo”.
Nel pomeriggio di domenica, alle 16 altra messa all’interno della chiesa di Santa Maria Maggiore e il giorno successivo, lunedì 8 settembre, dopo la celebrazione eucaristica delle ore 12,00 a Roma, presieduta dal cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle cause dei Santi, nel pomeriggio alle 18 in Assisi, sempre nella chiesa di Santa Maria Maggiore, dove è sepolto Carlo Acutis, ci sarà la prima messa di ringraziamento post canonizzazione, celebrata da monsignor Domenico Sorrentino, vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno alla presenza dei genitori di Carlo e delle massime autorità regionali e locali. Altra messa di ringraziamento è prevista il 14 settembre alle 18 nella cattedrale di San Rufino in occasione della consegna del piano pastorale interdiocesano, mentre nella mattinata di domenica 28 settembre alle ore 10,30, sarà celebrata una santa messa di ringraziamento nella Basilica di San Francesco, presieduta dal cardinale Lazarus You Heung-sik, prefetto del Dicastero per il Clero. Nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, la messa di ringraziamento è in programma il 5 ottobre alle 18 e sarà presieduta dal cardinale Semeraro. La serie di celebrazioni post canonizzazione si concluderanno il 12 ottobre, festa di San Carlo, in occasione della memoria liturgica con la santa messa delle 11 presieduta dal cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede.
Le parole del sindaco
“La canonizzazione di Carlo Acutis – le parole del primo cittadino della Città Serafica, Valter Stoppini, a Roma insieme al presidente della Provincia di Perugia, Massimiliano Presciutti – è un evento storico per Assisi, che da oggi ha un nuovo santo in grado di parlare al mondo con semplicità e umanità, rivolgendosi in particolare ai giovani. La nostra comunità vive con grande gioia e forte emozione questo momento, condividendo questi sentimenti con la sua famiglia, che ha scelto di abitare proprio nella nostra città”.
Presentata la terza edizione di UmbriaWine 2025, il Festival del vino umbro, che dal 12 al 14 settembre a Perugia offre degustazioni, masterclass, percorsi esperienziali e momenti di confronto e tanta musica. Ma soprattutto ottimo vino e cibo tipico, con 42 le cantine presenti, per oltre 250 etichette, e 6 food truck.
Un evento attrattivo per tutti e soprattutto di riferimento per narrare identità, eccellenze, passato, presente e futuro del comparto vitivinicolo umbro.
Il festival del vino umbro, in programma a Perugia dal 12 al 14 settembre e giunto alla terza edizione, continua il percorso di valorizzazione delle cantine e dei produttori regionali. Il tutto come sempre nelle iconiche piazze del centro storico del capoluogo umbro.
L’intento dell’associazione Open Mind, ideatrice e organizzatrice dell’evento, realizzato con il sostegno di Fondazione Perugia, è quello di promuovere la cultura del vino regionale, come è stato ricordato sabato 6 settembre nella Sala dei Notari durante la conferenza stampa in cui sono state svelate le iniziative previste.
Sono intervenuti, tra gli altri, anche gli assessori comunali Andrea Stafisso e Fabrizio Croce (con quest’ultimo che ha annunciato anche l’apertura straordinaria notturna del Minimetrò), Daniele Moretti per la Fondazione Perugia e Gioia Bacoccoli, coordinatrice di Umbria Top Wines.
Sono in arrivo così tre giorni in cui sarà dato spazio ad un ampio numero di cantine umbre (42, sei in più dello scorso anno) e a 6 food truck, per completare così la proposta eno-gastronomica.
Anche quest’anno Umbria Top Wines è partner d’eccellenza della manifestazione (33 delle 42 cantine presenti sono socie della cooperativa che si occupa di promuovere il vino umbro in contesti internazionali e che rappresenta il 95% del comparto regionale).
Talk sul comparto vitivinicolo umbro
E proprio in collaborazione con Umbria Top, l’evento si aprirà venerdì 12 settembre alle ore 17.30, subito dopo l’inaugurazione e il taglio del nastro, in Piazza della Repubblica con il talk dal titolo “Il comparto vitivinicolo umbro: sinergie, prospettive e opportunità da UE, istituzioni ed enti locali”. Interverranno rappresentanti delle istituzioni regionali e comunali, del mondo accademico e degli operatori del settore: Simona Meloni, assessore al PNRR, alle politiche agricole e agroalimentari, al turismo e allo sport della Regione Umbria; Andrea Stafisso, assessore allo Sviluppo Economico e Commercio del Comune di Perugia; Fabrizio Croce, assessore al Turismo, Città storica, Spettacolo dal vivo e Creatività urbana del Comune di Perugia; David Ghromann, assessore all’Ambiente, Aree verdi e Rigenerazione urbana del Comune di Perugia; Antonio Allegra, docente dell’Università per Stranieri di Perugia; Olivier La Rocca, CEO della società Europartners Srl con sede a Bruxelles e Massimo Sepiacci, presidente di Umbria Top. A moderare l’incontro sarà Luca Dalla Regina, wine communicator.
Al centro del dibattito ci saranno le opportunità per il comparto vitivinicolo regionale, dai bandi europei alle strategie istituzionali, con particolare attenzione all’enoturismo e al legame tra Perugia e uno dei prodotti agricoli più identitari della regione.
Umbria Top
Umbria Top sarà presente anche con uno stand dedicato in Piazza Italia, dove i visitatori potranno degustare gratuitamente vini di qualità delle aziende socie. Con l’acquisto del kit degustazione presso le casse del festival, ogni giorno dalle 17 alle 20 sarà possibile ricevere due token, uno da utilizzare presso la postazione Umbria Top, presidiata da un sommelier AIS, l’altro da consegnare presso lo stand di una delle 33 cantine socie presenti in evento per assaggiare un altro calice di vini a denominazione. Lo stand proporrà un viaggio nei calici con temi diversi: il venerdì sarà dedicato alle bollicine umbre con “Brindisi a UmbriaWine!”, il sabato ai bianchi con “Tonalità d’Umbria: luce liquida” e la domenica a rosati e rossi con “Tonalità d’Umbria: emozioni a colori”. La presenza di Umbria Top è sostenuta dal contributo Csr della Regione Umbria.
Nelle zone dell’evento, oltre le attività di degustazione, saranno anche organizzate conferenze e dibattiti, con lo scopo di informare i partecipanti alla manifestazione sulle dinamiche principali del settore e sensibilizzare su alcune tematiche d’interesse sociale.
Quattro masterclass
Quest’anno sono state programmate ben 4 masterclass esclusive e su prenotazione. Un format di degustazioni guidate che consente di vivere un’esperienza imperdibile grazie ai migliori vini umbri accuratamente selezionati dagli ospiti del festival in magnifiche location del centro storico di Perugia.
Si inizia sabato 13 settembre con una degustazione “Vini & Sigari” (ore 18, Terrazza Collin’s Restaurant – Hotel Brufani). Un’esperienza esclusiva che unisce i migliori vini da meditazione e i sigari umbri, per un percorso sensoriale unico nel cuore di Perugia.
Ancora sabato 13 settembre un’altra degustazione guidata a cura di Francesca Granelli su “Vini passiti, muffati e dolci in Umbria” (ore 18, Priori Secret Garden) in collaborazione con Le donne del vino Umbria, associazione nazionale che promuove la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva enologica. In degustazione quindi i vini passiti e dolci più amati dell’Umbria, per percorrere un viaggio che partirà dalla tradizione e culminerà nell’analisi delle più recenti innovazioni sul tema.
Domenica 14 settembre toccherà a “Vitigni autoctoni: alle radici dei vini di qualità” (ore 17, Chiostro della Cattedrale di San Lorenzo) a cura di Umbria Top Wines. Degustazione condotta da Alberto Palliotti, professore di Arboricoltura generale e coltivazioni arboree all’ Università degli Studi di Perugia, affiancato dal sommelier AIS Annachiara Baiocco, di quattro vitigni: Pecorino, Trebbiano Spoletino, Tostolello e Grero. Alla masterclass sarà abbinata la visita guidata alla Perugia Sotterranea, che offrirà ai partecipanti un viaggio esclusivo tra archeologia e cultura del vino, dall’antico decumano romano al triclinio di una domus, dalle mura ciclopiche etrusche fino all’area dei templi sotto l’Acropoli, dove il vino trascendeva la sua funzione conviviale assumendo un valore sacro. La degustazione è riservata a un massimo di trenta posti su prenotazione.
Alle ore 17:30 invece, all’Osteria a Priori, “Montefalco in ogni calice, l’Umbria in ogni assaggio”, in collaborazione con il Consorzio tutela Vini Montefalco, con degustazione e abbinamenti dello chef. Conduce Giulia Celeschi.
Per tutte e 4 le iniziative i posti sono limitati e l’ingresso è su prenotazione tramite TicketSMS. Info e prenotazioni: +39 348 166 8492.
Le 42 cantine presenti
L’evento prevede la partecipazione di 42 cantine (con oltre 250 etichette per una rappresentazione esaustiva del comparto regionale) che animeranno gli iconici luoghi di Piazza Repubblica, Piazza Italia, Giardini Carducci, Piazza Matteotti: Berioli, Terre de la Custodia, MonteVibiano, Semonte, Lungarotti, Terre Margaritelli, Tenuta dei Mori, Blasi, Perticaia, Le Cimate, Napolini, Le Thadee, Daniele Rossi, Scacciadiavoli, Briziarelli, Vetunna, Tudernum, Famiglia Cotarella, Benedetti e Grigi, Pucciarella, Baldassarri, Agricola Casaioli, Goretti, Conti Salvatori, Duca della Corgna, Castello di Solfagnano, I vini di Giovanni, Antonelli, Roccafiore, Tenute Baldo, Chiorri, Carini, Maravalle Vitalonga, Leonelli, Lunelli, Monticello, Placidi, Fanini, Oleum, Arnaldo Caprai, Di Colle in Colle, Tenuta dei Trinci.
Tutte esclusivamente di provenienza umbra, così come i 6 food truck: Meat American BBQ, Il Pollastro PastaPoke, Ebe, Cukuc, Pecora Nera, Sicily on The Road, per completare la proposta eno-gastronomica.
L’organizzazione metterà a disposizione dei produttori aderenti degli stand, in cui i vari operatori promuoveranno i loro prodotti ed effettueranno la somministrazione ai visitatori della manifestazione, a seguito dell’esibizione e ritiro del biglietto. Gli stand saranno operativi dalle prime ore del pomeriggio, per terminare a mezzanotte circa.
Oltre a degustazioni, talk e conferenze, dal pomeriggio fino a tarda sera i partecipanti dell’evento potranno ascoltare tanta musica in sottofondo con i suoni dei migliori artisti live e dj set del panorama regionale, che si alterneranno in 3 piazze: piazza Italia per i giovanissimi, piazza Matteotti per sonorità elettroniche e i Giardini Carducci dedicati a quelle contemporanee.
Le info
Dal 12 al 14 settembre ci sarà anche il Wine Shop ufficiale in Piazza della Repubblica. Dalle 17 alle 20 si potrà acquistare, e ritirare comodamente al momento del rientro, tutte le etichette presenti al festival tramite lo stand dedicato. Un’occasione unica per scoprire e portare a casa i sapori autentici della regione, selezionati tra le 42 cantine presenti al festival.
Anche l’arte e la cultura incontreranno il vino ad UmbriaWine 2025. Dal 12 al 14 settembre sono previsti degli sconti (dedicati ai possessori del kit) per visitare la Galleria Nazionale dell’Umbria, Palazzo Baldeschi e il Museo del Capitolo della Cattedrale. Previsto inoltre un video mapping sulla facciata del Teatro del Pavone grazie in collaborazione con il NID.
Sarà semplice anche parcheggiare. Grazie alla collaborazione ufficiale con Saba, i possessori del kit UmbriaWine possono ritirare in cassa un coupon sconto del 30% sul parcheggio di Piazzale Europa. Una soluzione comoda e conveniente per vivere la manifestazione senza pensieri. Per chi preferisce altre opzioni, i parcheggi disponibili senza sconto restano: Piazza Partigiani, Viale Pellini, Ripa di Meana e Sant’Antonio.
L’evento è realizzato anche grazie ai patrocini di Regione Umbria, Provincia di Perugia, Provincia di Terni, Comune di Perugia, Camera di Commercio dell’Umbria, Università degli Studi di Perugia, Università per Stranieri di Perugia.
Tra i main partner, oltre ad Umbria Top Wines, anche Alessandrelli e Ugolinelli. Tante, inoltre le collaborazioni dell’edizione 2025: tra le altre anche quelle con Confagricoltura, CIA, AIS Umbria, Le Donne del Vino Umbria, Consorzio Tutela Vini Montefalco, Strada dei Vini del Cantico, Strada del Vino Colli del Trasimeno, Strada del Sagrantino, Strada dei Vini Etrusco-Romana.
Sulle pagine ufficiali dell’evento e sul sito internet umbriawine.it sono disponibili tutte le informazioni, su come acquistare in preorder i ticket degustazioni. L’accesso all’area è sempre libero e gratuito per tutti e tre i giorni di evento.
Operatori del settore, bibliofili e appassionati si sono dati appuntamento a Città di Castello per un’unica tappa in Italia in questo fine settimana, della prestigiosa Mostra mercato nazionale del libro antico e della stampa antica, in programma fino a domani, domenica 7 settembre, a Palazzo Vitelli a Sant’Egidio.
La manifestazione, giunta alla XXVesima edizione, che può fregiarsi anche del patrocinio della Camera dei Deputati con un “focus” ed una sezione dedicata alla Costituzione della Repubblica Italiana (in dirittura di arrivo il suo ottantesimo anniversario dalla firma in programma nel 2027), si propone di conservare la memoria e di valorizzare il pregio delle opere dell’ingegno e dell’arte lasciate nella storia da importanti autori letterari, maestri incisori e cartografi.
Attraverso 40 espositori italiani e stranieri, distribuiti in 35 stands, che portano in vendita i propri tesori, la mostra mercato del libro antico e della stampa antica, fra le prime del settore per importanza a livello nazionale, offre uno sguardo su tutto ciò che è bello e raro nel campo bibliofilo e della stampa al pubblico di appassionati e collezionisti che hanno eletto Città di Castello come tappa immancabile della propria ricerca.
Sabato mattina prima del taglio del nastro ufficiale, proprio per rendere omaggio alla Costituzione a due anni dalle celebrazioni degli ottanta anni di vita, presso lo splendido salone “nobile” del palazzo “dimora” dei Vitelli si è svolto un significativo evento dal titolo “Carta, inchiostro e libertà: la Costituzione Italiana tra memoria e futuro”, alla presenza delle autorità nazionali, regionali e locali, fra cui la vice-presidente della Camera dei Deputati, onorevole, Anna Ascani, il sindaco, Luca Secondi, il presidente dell’associazione Palazzo Vitelli a Sant’Egidio, Fabio Nisi, l’assessore al turismo e commercio, Letizia Guerri, il presidente del consiglio comunale, Luciano Bacchetta, il curatore e responsabile scientifico della mostra, Giancarlo Mezzetti ed il professor, Francesco Clementi, ordinario di diritto pubblico comparato Università degli Studi di Roma La Sapienza.
“La Mostra del Libro antico e della Stampa antica, giunta alla XXV edizione – ha dichiarato la vice-presidente della Camera dei Deputati, Anna Ascani – è davvero una gemma preziosa per Città di Castello e fondato motivo di vanto per l’intera comunità. Festeggiamo il quarto di secolo in questi giorni di un evento diventato punto di riferimento internazionale e per questo vetrina della nostra città. Sono molto felice di aver contribuito al Patrocinio della Presidenza della Camera per la Mostra sulla Costituzione italiana che vedrà l’esposizione di testi e materiali fotografici del tempo della redazione della nostra Carta e tanti altri contributi che, sono certa, troveranno grande interesse tra i visitatori della Mostra e mi piace ricordare che proprio Città di Castello – ha concluso l’onorevole Ascani – da ormai oltre venti anni, ha questa magnifica consuetudine di donare una copia della Costituzione, accompagnata da un bel messaggio di auguri, ai ragazzi che compiono 18 anni. Mentre ci avviciniamo all’ottantesimo anniversario verifichiamo ogni giorno quanto essa sia “giovane” e contemporanea e quanto dobbiamo alle Madri ed ai Padri che mostrarono così tanta sapienza, coraggio e lungimiranza redigendola.”
Di particolare interesse l’intervento del professor, Francesco Clementi che si è soffermato sul felice connubio fra la Costituzione e l’inchiostro che nella storia ha scritto pagine indelebili su stampe e libri rari. “La Mostra del libro antico e della stampa antica – ha detto Clementi – non è un evento puramente celebrativo o antiquario: è, piuttosto, un’occasione per comprendere che la memoria custodita dalla carta e dall’inchiostro non è mai fine a se stessa, ma seme per nuove libertà. Così come i libri antichi hanno illuminato le epoche successive, la Costituzione, pur scritta oltre settant’anni fa, rimane bussola per orientarsi nel mare aperto del futuro.”
“Un libro antico può essere oggetto da collezione o strumento di riflessione: dipende dallo sguardo con cui lo osserviamo. Allo stesso modo – ha proseguito Clementi – la Costituzione può ridursi a testo venerato e inerte, oppure trasformarsi in forza viva capace di alimentare la democrazia. La differenza la fanno i cittadini, i lettori di oggi e di domani, chiamati a non smettere di leggere, interpretare e attuare quella Carta che è scritta per loro.”
Al termine dell’incontro, prima del taglio del nastro, alla presenza tra gli altri del prefetto di Perugia, Francesco Zito, del questore di Perugia, Dario Sallustio, della consigliera regionale, Letizia Michelini, del presidente della Provincia di Perugia, Massimiliano Presciutti, di autorità religiose, civili, militari e forze dell’ordine, dopo essersi soffermati sulle bacheche dedicate alla Costituzione, avvolte dal tricolore, con documenti e foto di grande rilievo storico forniti dalla biblioteca della Camera dei Deputati, una rappresentanza della Filarmonica “Puccini” diretta dal maestro Nolito Bambini, ha eseguito l’Inno di Mameli lungo la scalinata affrescata che dal piano nobile del palazzo conduce allo splendido loggiato che si affaccia sul giardino rinascimentale di rara bellezza.
Di assoluto rilievo internazionale la sezione delle mostre espositive a partire da quella su Cagliostro, esclusiva e consistente su un personaggio discusso e osannato, presentata in cinque bacheche all’interno degli spazi espositivi. “Inchiostro Cagliostro”, è un’esposizione documentaria di volumi, incisioni, giornali e manifesti dal XVIII al XIX secolo, dedicata alla figura enigmatica e affascinante del conte di Cagliostro, protagonista della storia europea del Settecento: la più grande collezione privata in Europa raccolta dallo storico, Loris Di Giovanni. Si può ammirare la prima edizione a stampa sul Cagliostro scritta da Johann Joachim Christoph Bode. Ed ancora a rappresentare le opere teatrali, tra i tanti in collezione, un raro manifesto a colori di grandi dimensioni di Jules Chéret: l’altra unica copia mancante di buona parte dell’angolo superiore è custodita nella Biblioteca Nazionale di Francia. Ci sono poi oggetti rari e antichi: un grembiule massonico – cd. Voltaire in pelle, finemente incisa e dipinta a mano -, così chiamato perché in tutto uguale a quello (già appartenuto ad Helvetius) che Lalande, il Maestro Venerabile della Loggia “Le Nove Sorelle” di Parigi, cinse alla vita del grande filosofo. Loris Di Giovanni, ideatore e curatore dell’evento, che ha deciso di rendere fruibile al pubblico tutte queste rarità, è presente alla mostra come curatore dell’evento e come responsabile del dipartimento libri antichi e manoscritti della Casa d’Aste Capitolium Art di Brescia, per la prima volta a Città di Castello con una preview dell’asta di libri antichi e manoscritti che verrà esitata in autunno. Il percorso espositivo, diviso in cinque vetrine, accende i riflettori sulla vita di Cagliostro, mettendo in evidenza quel certo fascino e mistero trasmesso nei secoli dalle sue rocambolesche avventure. Una vetrina è dedicata allo “scandalo” della collana, un’altra al rapporto con la massoneria e l’alchimia, e poi al teatro e al cinema e alla “leggendaria” fortuna di Cagliostro nei secoli, una quarta alle incisioni e la quinta in anteprima nazionale con un rarissimo e prezioso busto di Cagliostro in gesso da Houdon della fine del XVIII secolo, unico esemplare in Europa: essendo il busto in marmo e l’altro in terracotta conservati in due musei negli Stati Uniti. Le novità non finiscono qui.
Uno dei maggiori operatori internazionali di codici manoscritti e miniati, Giuseppe Solmi, festeggia la sua storica e consecutiva presenza alla mostra che coincide con i 25 anni della rassegna presentando alcune rarità assolute fra cui un libro d’Ore francese XV secolo con 28 miniature, completo che sfiora i 50mila euro di valore. E poi, San Francesco, una miniatura su pergamena ritagliata da un Corale o Antifonario di area italiana databile probabilmente al XV secolo, Dittico in avorio databile al XIV secolo e una natività, francia, seconda metà del XV secolo, miniatura da libro d’ore miniato su pergamena. Inoltre in anteprima assoluta poi, un espositore ha comunicato al direttore scientifico e curatore della mostra, Giancarlo Mezzetti, di aver trovato, all’interno di un prezioso volume, una reliquia, un presumibile frammento del velo di Santa Veronica Giuliani, il cui corpo si trova a Città di Castello presso il monastero delle Clarisse Cappuccine, meta di continui pellegrinaggi e visite da tutto il mondo. Si tratta di un piccolo involucro di carta coeva di pochi centimetri ancora chiuso, contenuto all’interno di un volume stampato a Firenze nel 1770, che è stato consegnato alle suore Clarisse Cappuccine del monastero di Santa Veronica Giuliani, presente l’abbadessa suor Chiara Veronica Sebastiano assieme ad un’altra sorella e al vicario generale della diocesi, don Andrea Czortek.
“Ho avvisato immediatamente il responsabile scientifico della Mostra di Città di Castello, l’amico Giancarlo Mezzetti – ha dichiarato, Loris Di Giovanni – al quale ho girato le foto di quanto trovato e, assieme a lui, anche la proprietaria del volume e il presidente della casa d’aste”. “La munifica e pia Costanza Manetti che ha conferito il libro in asta e la cui famiglia annovera tra i suoi avi uno dei “Sette Santi Fondatori dell’Ordine dei Servi di Maria”, Bonagiunta Manetti, Priore generale nel 1256 ed una cappella nobiliare nel Santuario di Monte Senario a loro dedicata – ha concluso Di Giovanni – raggiunta al telefono ed informata del ritrovamento assieme al titolare della casa d’aste, Giorgio Rusconi, all’unisono hanno deciso, per quello che a loro appare la cosa più giusta dopo questa straordinaria coincidenza: donare la reliquia all’autorità religiosa durante la Mostra Mercato del Libro Antico di Città di Castello”. Da segnalare poi la mostra, “La petite bibliotheque française – un’avventura editoriale tra Città di Castello e la Francia”. La storia della rivista mensile per studenti di francese, La Petite Bibliothèque Française, che fu pubblicata dalla libreria editrice Paci “La Tifernate” dagli anni ‘40 fino al 1966, è protagonista di una mostra collaterale sia della 58esima edizione del Festival delle Nazioni, che omaggia la Francia come nazione ospite, sia della Mostra mercato del libro antico, che quest’anno festeggia i 25 anni di presenza nel territorio tifernate. La rivista fondata negli anni ‘20 da Giacomo Giacomini ebbe con l’edizione Paci una crescita a livello sia di contenuti letterari che grafici. Una mostra che racconta la storia di questa avventura editoriale può costituire una testimonianza di un rapporto e uno scambio reale tra il nostro paese (e nello specifico Città di Castello) e la Francia attraverso la lingua, la letteratura, i costumi. L’esposizione del ricco materiale – comprendente opere a stampa (i fascicoli della rivista), disegni preparatori (molti di Fernando Fusco), cliché tipografici, corrispondenza con le case editrici francesi, è allestita negli spazi della stessa Libreria Paci in piazza Matteotti a Città di Castello e visitabile in orario di apertura della libreria fino al 12 settembre 2025.
Fino a domenica un allestimento è presente anche alla mostra. A seguire poi in collaborazione con l’Universita’ per Stranieri di Perugia, è stato presentato il volume di Giovanna Zaganelli, ordinario di semiotica del testo e Luca Paladino, “Narrazioni di potere e natura nel Rinascimento. Il mito dei Vitelli tra letteratura e arti figurative”, (Pliniana Editrice, 2025), volume che intende indagare il ruolo ricoperto dal mondo naturale nelle opere figurative e letterarie commissionate dalla Famiglia Vitelli soprattutto in Città di Castello, tra il XV e XVI secolo. Obiettivo del progetto è quello di offrire una valorizzazione originale del patrimonio rinascimentale di Città di Castello e del tifernate, ma anche di inquadrare i caratteri in una più generale e approfondita rilettura del ruolo giocato dal mondo naturale nel rinascimento umbro e italiano. Fra le iniziative collaterali, sabato 6 settembre alle ore 18,00, nello splendido salone “delle gesta vitelliane”, avrà luogo un incontro con l’artista, Antonino Bove, in conversazione con il professor Bruno Corà, dal titolo, “Arte: 10, 10, 123, fine della mortalità”. Inoltre la biblioteca comunale “Carducci” organizza una significativa esposizione di alcuni esemplari del suo prezioso Fondo antico. La mostra, che avrà luogo presso la sala “Eliana Pirazzoli” della biblioteca fino al 13 settembre, è intitolata “Scienza e natura nel mondo di Ulisse Aldrovandi. Tesori nascosti dalla collezione del Fondo antico della Biblioteca comunale Carducci” e rende visibili ai curiosi e agli appassionati alcuni volumi dell’opera del naturalista bolognese, tutti dedicati al regno animale e pubblicati intorno alla metà del XVII secolo.
La mostra sarà visitabile negli orari di apertura della biblioteca, quindi: il lunedì dalle 15 alle 19 e dal martedì al sabato dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19. Sabato 6 settembre, in occasione della Mostra nazionale del libro e della stampa antica la mostra sarà visitabile anche nel pomeriggio, dalle 15 alle 19. “Il prestigioso patrocinio della Camera dei Deputati ed il materiale cartaceo e fotografico che ci è stato concesso rendono questa 25esima edizione speciale con un programma di eventi e mostre di assoluto interesse e valore culturale a livello internazionale: grazie sentito alla vice-presidente Onorevole Anna Ascani. La presenza inoltre di 40 qualificati espositori dall’Italia e dall’estero offrirà ai visitatori e ai cultori e appassionati di questo settore in continua crescita, una vetrina di notevole livello”, hanno precisato, Fabio Nisi e Giancarlo Mezzetti, Presidente della Associazione Palazzo Vitelli a Sant’Egidio e curatore della mostra. “Quello di inizio settembre a Città di Castello è uno degli appuntamenti di settore più attesi in Italia che abbiamo la fortuna di poter ospitare da 25 anni e sul quale come amministrazione comunale continuiamo a investire con orgoglio”, hanno dichiarato il sindaco Luca Secondi, l’assessore al Commercio e al Turismo Letizia Guerri e il presidente del consiglio comunale, Luciano Bacchetta, ricordando l’indimenticato dirigente del comune, Gualtiero Angelini (ideatore e promotore instancabile della mostra che) e ringraziando il presidente dell’associazione Palazzo Vitelli a Sant’Egidio Fabio Nisi e il curatore della mostra Giancarlo Mezzetti “per il presidio culturale e scientifico che da sempre assicurano e che è uno dei fattori di successo della manifestazione che si è guadagnata con onore il prestigioso patrocinio della Camera dei Deputati.”
Alla cerimonia di inaugurazione ha partecipato anche il presidente della sezione Grafica e Cartotecnica di Confindustria Umbria, Leonardo Bambini, che ha definito la mostra, “una vetrina di assoluto prestigio internazionale che evidenzia anche la gloriosa storia e la tradizione plurisecolare di Città di Castello e altotevere umbro nel settore della stampa e della grafica, orgoglio di un’intera comunità”. Per informazioni: Segreteria Mostra 3389779751 / 075 855 5757, Mail: libroanticocdc@gmail.com sito: www.mostralibroantico.it., www.cittadicastelloturismo.it.
Orari mostra, Palazzo Vitelli a Sant’Egidio,
Sabato 6 settembre: apertura al pubblico ore 9,00 – Ore 9,30 inaugurazione ufficiale conferenze e presentazioni. Ore 18,00 sala dei Fasti Vitelliani:Incontro con l’artista Antonino Bove in conversazione con Bruno Corà
Firmate dal direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Perugia le nomine quinquennali per la direttrice sanitaria, dottoressa Simona Carosati, e per la direttrice amministrativa, dottoressa Maria Chiara Innocenti. Con queste nomine si completa la triade di governo dell’Azienda Ospedaliera di Perugia. “Ho scelto in maniera accurata e attenta le mie nuove collaboratrici – ha sottolineato il Direttore Generale D’Urso – tenendo conto delle loro importanti competenze e delle lunghe esperienze maturate nella sanità pubblica nazionale e regionale.”
I profili delle due direttrici
Simona Carosati, classe 1974, folignate solo di nascita, bastiola e assisana d’adozione; laureata in Medicina e Chirurgia, 110/110 lode all’Università degli Studi di Perugia dove ha conseguito la specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva con il massimo dei voti. Master di II livello su “Organizzazione e Gestione della Aziende e dei Servizi Sanitari” presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Ha perfezionato la sua formazione manageriale in ambito sanitario frequentando numerosi corsi di alta formazione per dirigenti sanitari e da ultimo il percorso di formazione, organizzato dalla Regione Umbria, sul PNRR missione 6 salute per lo sviluppo delle competenze tecniche-professionali, digitali e manageriali del personale del servizio sanitario regionale. Appena specializzata ha lavorato presso l’Azienda Ospedaliera di Perugia come dirigente medico con funzioni di controllo di gestione e successivamente ha preso servizio con contratto di lavoro a tempo indeterminato all’Azienda USL Umbria 1 come responsabile della struttura semplice denominata “Programmazione Sanitaria e Gestione Flussi Informativi Sanitari”. Dal 2023 è dipendente della Azienda USL Umbria 2 in qualità di direttrice della struttura complessa di Igiene Epidemiologia e Sanità Pubblica. Solida formazione nel campo della sanità pubblica e pubblicazioni scientifiche in riviste e libri in tema di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica.
Maria Chiara Innocenti, classe 1966, nata e residente a Pistoia; laureata in Economia e Commercio presso l’Università degli Studi di Firenze ha perfezionato la sua formazione manageriale frequentando numerosi corsi di alta formazione per dirigenti e direttori amministrativi conseguendo attestazioni, tra le tante, in economia e management della sanità, governo dei costi, gestione della dinamica economica, patrimoniale e finanziaria e certificazione dei bilanci nelle aziende sanitarie. Ha iniziato la sua esperienza lavorativa presso la AUSL di Empoli con un incarico di direzione nel Dipartimento Bilancio e Risorse Finanziarie, per poi trasferirsi alla AUSL 3 di Pistoia alla direzione della U.O. Tecnico – Amministrativa. Dal 2010 al 2012 ha ricoperto l’incarico di direttrice del Settore Finanza, Bilancio e controllo della Regione Toscana. Dal 2013 al 2015 è stata direttrice amministrativa presso l’Azienda Sanitaria di Firenze. Nel 2016 ha seguito personalmente il coordinamento del bilancio per la costituenda Azienda Sanitaria Toscana Centro ai fini dell’unificazione del sistema contabile, fiscale e bancario. Nel 2018 ha assunto l’incarico di direttrice amministrativa dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Careggi fino al 2023. Ultimo incarico di dirigente per il recupero Crediti presso l’Azienda Toscana Centro. Numerosa l’attività di docenza presso L’Università degli Studi di Firenze nei corsi di laurea e master nell’area delle professioni sanitarie.
Presidio di fronte alla sede di Enel Green Power di Terni organizzato da Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil Umbria.
I segretari generali Stefano Ribelli (Fitctem Terni), Ciro Di Noia (Flaei Umbria) e Doriana Gramaccioni (Uiltec Umbria) hanno ribadito, di fronte ai lavoratori presenti e ai giornalisti, che vogliono scongiurare la chiusura del centro di teleconduzione di Terni, che “secondo quanto comunicatoci dall’azienda dovrebbe avvenire alla fine di questo mese”.
“Non ci possiamo permettere la perdita di un centro importante come questo – affermano i segretari -, anche perché si tratta dell’ultimo centro direzionale Enel in Umbria. Se ciò avvenisse, vorrebbe dire che la nostra regione subirà un ulteriore ridimensionamento. Questa scelta, infatti, si va ad aggiungere alla perdita della direzione Area Rete su Perugia (acquisita a suo tempo dalla Marche), allo spostamento della direzione, all’incertezza sul futuro industriale ed al ridimensionamento dei livelli occupazionali di Pietrafitta (malgrado il nuovo impianto manca una visione industriale per il futuro) , alla chiusura dell’impianto di Bastardo (che negli anni ’90 occupava circa 240 unità più l’indotto, ad oggi senza alcun futuro) e alla chiusura sempre su quel territorio del polo di eccellenza di formazione dell’Enel – il Nucleo Addestramento Specialistico a Gualdo Cattaneo. Passando agli assets ternani, oltre alla chiusura del laboratorio misure e prove e teletrasmissioni abbiamo assistito ad un grande ridimensionamento della forza lavoro delle officine di Manutenzione Specialistica che si occupa di manutenzione a livello nazionale (un tempo si contavano 150 unità e oggi meno di 20). In questo caso – informano – abbiamo subito un’esternalizzazione delle attività a vantaggio di aziende esterne prevalentemente di fuori regione. Oltre a questo, sempre sul ternano – aggiungono i segretari -, c’è stata una riduzione anche del personale che presidia e gestisce la manutenzione degli impianti dell’asset della nostra realtà. Questo si riflette sulla sicurezza degli operatori e sulla sicurezza idraulica del territorio. Se venisse meno la conoscenza degli impianti che hanno i lavoratori del posto di teleconduzione sarebbe un aggravante ed un ulteriore rischio per gli operatori degli impianti e delle dighe soprattutto nella gestione delle emergenze idriche (piene e maltempo)”.
Alla luce di tutto questo, i sindacati dicono “no” ad un’ulteriore depauperamento del territorio “effettuato da Enel in modo unilaterale. Noi – affermano – chiediamo per questo la creazione di un tavolo partecipativo e fattivo con le istituzioni locali, regionali e nazionali, per far sì che l’azienda torni ad investire in maniera concreta in Umbria. Chiediamo inoltre a tutte le forze istituzionali, alla Regione in particolare, quale proprietaria della concessione, di lavorare ad un percorso con Enel diverso da quello intrapreso fino ad oggi, in modo che siano incrementati gli investimenti nel nostro territorio con l’obiettivo di accrescere le funzioni attualmente presenti ed aumentare i livelli occupazionali e lo sviluppo del territorio ternano. Dobbiamo tornare al nostro prestigioso passato: per troppo tempo abbiamo assistito all’allontanamento dall’Umbria di centri direzionali e produttivi da parte di molteplici aziende (alcune a partecipazione statale). Tutto questo non possiamo più tollerarlo ma, soprattutto, non possiamo più permettercelo. Oggi, qui, con questo presidio che ha visto una larga partecipazione dei lavoratoti e delle lavoratrici di Enel Green Power, Filctem, Flaei, Uiltec, ribadiscono la loro assoluta contrarietà alla chiusura del posto di teleconduzione di Terni”. Esortando ad una “battaglia istituzionale” a difesa del PT di Terni.
Parla di “scelta miope e dannosa per il territorio” la parlamentare Emma Pavanelli. Presente al presidio insieme all’assessore regionale Thomas De Luca, che a sua volta ha attaccato: “Non siamo ospiti a casa nostra. Metteremo in campo, sin dai prossimi giorni, tutte le iniziative per far rispettare il territorio a cominciare da una ricognizione di tutti gli impianti che sono di proprietà della Regione”.
“La chiusura unilaterale del Posto di Teleconduzione è nei fatti un atto di aggressione irricevibile del nostro territorio – ha proseguito l’assessore De Luca – in particolare verso l’Umbria meridionale che negli ultimi decenni è stata spogliata di asset strategici fondamentali. Un’azione che crediamo sia direttamente conseguente alle scelte della Regione Umbria in merito alle grandi derivazioni idroelettriche sulle future concessioni. Vogliamo rassicurare il concessionario che non faremo nessun passo indietro. Riteniamo che Enel sia un player di fondamentale importanza anche in ottica delle future gare, ma la nostra determinazione a difendere la sicurezza e il futuro del territorio umbro viene prima di tutto. Se Enel volesse andare avanti su questa strada, noi ricostituiremo il Punto di Teleconduzione subito dopo il reingresso della Regione Umbria all’interno della gestione delle centrali”.
Per De Luca il Posto di Teleconduzione di Terni “è un presidio irrinunciabile a tutela strategica del nostro territorio, un baluardo di sicurezza fondamentale”.
In chiusura, l’assessore De Luca ha proposto l’apertura di una cabina di regia con il coinvolgimento dei parlamentari umbri e anche dei membri del governo in cui il punto di partenza sarà la ricognizione di tutti gli impianti del territorio: “La nostra posizione è chiara e ferma: continuiamo a combattere questa chiusura con ogni mezzo disponibile. Se si aprono contenziosi con il territorio andranno affrontati e risolti. Sarà, inoltre, nostra premura inserire nei prossimi capitolati un vincolo di localizzazione in Umbria delle infrastrutture e delle risorse umane utili alla conduzione degli impianti”.
Expo 2025 ha offerto l’occasione per rinnovare i legami tra Umbria e Giappone. Un gemellaggio storico, quello tra Terni e Kobe. Più recente l’intesa per la reciproca promozione culturale e turistica tra Assisi e Koya. Rapporti che nel tempo, però, per vari motivi, erano andati scemando e non avevano più avuto un concreto sviluppo, con la conseguente perdita di opportunità che si sarebbero potute creare grazie a tali rapporti.
Ma grazie alla partecipazione dell’Umbria a Expo 2025 Osaka, queste quattro città hanno ora avuto l’opportunità di riannodare e rilanciare tali legami. Tra i vari appuntamenti istituzionali e non che la Regione Umbria, tramite Sviluppumbria, ha organizzato nel Padiglione Italia nell’ambito della settimana dedicata appunto alla regione cuore verde d’Italia, si sono tenuti gli incontri tra le rappresentanze delle due municipalità umbre e quelle delle due città nipponiche cittadine. Incontri che hanno permesso di riallacciare i contatti e di assumersi l’impegno di riprendere tali relazioni e portarle avanti. Anzi di più.
All’evento intitolato ‘Nel segno del dialogo e della pace: dal gemellaggio Koya-Assisi a un partenariato Umbria-Giappone nel segno della pace’, moderato da Marina Sereni, responsabile delle Attività internazionali di Sviluppumbria, infatti, sono intervenuti Yoshiya Hirano, sindaco di Koya, Stefania Proietti, presidente Regione Umbria, Tommaso Bori, vicepresidente e assessore alla cultura della Regione Umbria, Vittoria Ferdinandi, sindaca di Perugia, alla presenza di fra Giulio Cesareo, direttore della comunicazione del Sacro convento di Assisi, e fra Giulio Michelini dell’Ordine dei frati minori di Assisi e professore di sacre scritture dell’Istituto teologico di Assisi. Da remoto hanno dialogato anche il sindaco di Assisi, Valter Stoppini, e i rappresentanti della giunta comunale assisiate (la vice sindaco Cavallucci e gli assessori Cavanna e Leggio).
L’incontro in Expo si è concluso con uno scambio di doni e l’impegno di organizzare a breve un nuovo incontro più operativo.
Dello stesso tenore l’incontro di rilancio del gemellaggio tra il Comune di Terni e la Municipalità di Kobe, incentrato sul cluster del cioccolato, la figura di San Valentino e i grandi eventi. A sancire la ripresa di questo storico gemellaggio, nato nel 1984, con l’obiettivo di una più ampia collaborazione tra cluster del cioccolato in Umbria e Giappone, grazie anche all’esperienza internazionale di Eurochocolate, sono stati Alessandra Salinetti, assessore al turismo del Comune di Terni, Shinsuke Shirakawa, assistant director, international division, economy, trade and industry bureau del City Government di Kobe, Shinji Yamaguchi, presidente e amministratore unico del gruppo Morozoff, Mauro Franceschini, presidente di Confartigianato Terni, Marco Tortoioli Ricci, responsabile design della comunicazione della Città del Cioccolato, e Federico Sisti, segretario generale della Camera di commercio dell’Umbria. L’incontro è stato moderato da Gianpaolo Bruno, direttore di Ice Tokyo.
Da venerdì 5 a domenica 7 settembre Terni si prepara ad un weekend all’insegna del divertimento, dello sport e degli affari di fine stagione, grazie alle giornate due giornate (venerdì e sabato) dello “Sbaracco d’Estate” organizzato da Confartigianato Imprese Terni, in collaborazione con il Comune di Terni, i Comitati di Via e Terni Comics, manifestazione che si chiuderà domenica.
Un appuntamento che unisce l’energia dei negozi del centro cittadino con l’allegria degli eventi di animazione, dando vita a un fine settimana ricco di occasioni e sorprese.
Venerdì 5 settembre Sbaracco nei normali orari di apertura dei negozi Apertura serale straordinaria dalle 21:00 alle 23:00 Il centro città si trasforma in un palcoscenico di shopping, musica e intrattenimento, con anteprime della Notte dello Sport e di Terni Comics:
Terni Comics in strada: disegnatori al lavoro dal vivo, pronti a incontrare il pubblico e a mostrare la magia della loro arte.
DR. WHY – Quiz dal vivo in Piazza della Repubblica: partecipa gratuitamente, rispondi con la pulsantiera dal tuo tavolo e divertiti con domande, premi e gadget. A condurre la serata, l’energia di Gianluca Nasi.
Esibizione itinerante del Corpo Bandistico Tullio Langeli APS Cesi – Città di Terni, diretto dal Maestro Renato Settembri. Una tradizione musicale che unisce passato e futuro.
Gruppo Musici di Torre Orsina: tamburi e percussioni per dare ritmo e coinvolgimento alla serata.
Sabato 6 settembre Sbaracco nei normali orari dei negozi Terni Comics al Palaterni dalle 10:00 alle 21:00 Notte dello Sport nel centro città dalle 18:00 fino all’1:00 Terni canta d’autore – Concerto Giovani Cantautori alle ore 21:00 in Piazza Duomo: un grande evento dedicato alla musica d’autore, con giovani talenti da tutta Italia che interpreteranno brani inediti e cover dei grandi classici della canzone italiana.
Domenica 7 settembre Terni Comics al Palaterni dalle 10:00 alle 20:00
ta esplodendo anche nel mondo anglosassone l’interesse per le “misteriose” opere d’arte in ferro battuto che abbelliscono il caratteristico borgo di Sugano, ad una manciata di chilometri da Orvieto. A darne conto è una protagonista del turismo statunitense con base in Italia: Anne Robichaud, guida turistica autorizzata per i tour regionali in Umbria, già fondatrice di uno studio di lingua inglese ad Assisi, uno dei personaggi più importanti della promozione turistica dell’Umbria. Nel suo sito indirizzato al pubblico americano, Anne racconta il fenomeno collegato al “Banksy di Sugano”, ovvero lo straordinario e sfuggente artista del ferro battuto, Fernando Mingardi e della sorprendente scoperta che lei ha fatto il giorno che è venuta a conoscenza di questo emulo del misterioso esponente inglese della street art la cui vera identità rimane ancor oggi sconosciuta. “Fernando-racconta Anne-mi ha detto che per lui è stata una sfida stimolante riprodurre in ferro ciò che Banksy aveva creato con tanta maestria nella pittura”. Nei muri delle case di Sugano, insieme a molti altri capolavori dell’artista suganese, campeggia infatti una splendida riproduzione in ferro battuto della celebre opera del writer inglese dal titolo “Il lanciatore di fiori”. Anne descrive le altre opere d’arte del Banksy italiano che stanno facendo di Sugano un caso internazionale e lo stanno trasformando in un borgo artistico. Tra queste anche la creazione di una donna che porge una busta della spesa “un omaggio ad una bottega storica di Sugano“. (https://www.annesitaly.com/2025/08/31/banksy-in-assisi-and-near-orvieto/)
Lo straordinario lavoro di Fernando Mingardi, avviato ormai da tempo in maniera spontanea per iniziativa dall’artista, viene adesso sostenuto dal “Progetto Sugano”, l’iniziativa lanciata da promotori del percorso di trekking il cammino dell’intrepido Larth che tocca Orvieto, Civita di Bagnoregio e Bolsena, avendo in Sugano il primo approdo per i turisti che percorrono il tragitto.
“Il primo giorno di settembre si sono registrati sul cammino ben 41 visitatori a dimostrazione di un successo crescente e di un autunno che si annuncia con grandi numeri – dicono gli organizzatori – ci fa molto piacere che il caso di Fernando Mingardi stia esplodendo in questo modo perché rappresenta un esempio di un Genius loci caratterizzato da straordinaria creatività ed amore per la propria terra, ma anche da modestia e riservatezza. Continuiamo a lavorare per fare di Sugano un esempio di rinascita di un piccolo borgo. Rientra in questa visione anche la creazione di una piccola biblioteca pubblica lungo la strada principale del paese, che si sta caratterizzando per la narrativa, la cultura locale e i fumetti. In questo percorso di rigenerazione e rilancio stiamo collaborando con molti cittadini ed associazioni come Nova Orvieto che ha scelto Sugano come prima tappa del suo festival ‘Infrazioni’, un evento che va esattamente nella direzione di difendere e far rinascere i borghi e le frazioni dell’orvietano“.
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