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Parcheggio ancora inagibile ad Assisi, consentita la sosta anche lungo la strada

Con il parcheggio “Matteotti” ancora inagibile dopo il rovinoso incendio del 2 maggio, il Comune di Assisi ha disposto modifiche per consentire, in sicurezza, la sosta delle auto lungo la strada.

Modificata dunque la viabilità in via Eremo delle Carceri, nel tratto che va da piazza Matteotti a via Giovanni XXIII, per agevolare la sosta delle auto lungo la strada e tutelare l’incolumità di persone e cose.

Si tratta di provvedimenti a titolo sperimentale, adottati con ordinanza della Polizia locale n. 126 del 5 maggio 2025, che consentono di parcheggiare sul lato sinistro della carreggiata, in senso ascendente, dal civico n. 6 di piazza Matteotti, eccetto in corrispondenza dei passi carrabili presenti.

Le verifiche al parcheggio Matteotti

Nel frattempo, proseguono gli accertamenti tecnici sullo stato del parcheggio e saranno avviate, nelle prossime ore, le verifiche strumentali necessarie a capire, in particolare, se sarà possibile rendere fruibile il piano esterno scoperto. Dalle prime verifiche, non sembra che le colonne e le altre strutture in cemento armato abbiano subito particolari danni a seguito dell’incendio, ma si vogliono fare, ovviamente, tutti gli accertamenti tecnici, per evitare ogni rischio.

Soluzioni tampone, la protesta di Uil Trasporti

Il Comune ha anche predisposto l’attivazione di altri due parcheggi, intensificando i collegamenti con le navette. Una soluzione che però fa storcere la bocca alla UilT, che parla di situazione “indolore sia per le casse comunali che per quelle private sopra citate, ovviamente a discapito sia dei lavoratori che dei cittadini paganti il regolare biglietto, fruitori del servizio pubblico”.

In concreto si è deviata la linea C, collegamento principale tra Santa Maria degli Angeli ed Assisi, “temporaneamente” e per “solo due ore” in salita verso il centro fino ai nuovi parcheggi adiacenti il teatro comunale Lyrik, operazione che allunga ulteriormente, evidenzia il sindacato, un orario già oberato da cronici ritardi.

“La linea C è di competenza del comune di Assisi – scrive Piero Iannini, coordinatore regionale Salute e Sicurezza Uiltrasporti – ma rumors dicono che non ci metta un euro visto l’enorme mole di biglietti che si vendono sulla stessa e già in passato è stata oggetto di ‘allungamenti gratuiti temporanei di percorso (fino a Rivotorto)’ tuttora esistenti. Ma il punto è un altro: quindi si devia una linea pubblica in orari scolastici e di inizio lavoro praticamente per favorire delle persone abbonate si, ma ad una struttura privata che, tra l’altro, dovrebbero pagare il regolare biglietto e questo in tempi dove, da vent’anni a questa parte, l’unica parola che si sente in ambito di trasporto pubblico locale è quella di tagliare il servizio, con zone dove lo stesso è ridotto ad un mero esercizio a favore delle scuole. Quindi esistono cittadini di serie A che, pagando, hanno di tutto e di più mentre i poveri diavoli, come sempre, pagano dazio”.

Iannini conclude spezzando una lancia per la categoria degli autisti di Assisi: “Di questa situazione saremo, come sempre, i parafulmini di mancanze altrui con in meno, rispetto a prima, anche di un servizio igienico pubblico dove poter andare a fare i normali bisogni fisiologici dato che l’unico presente era dentro il parcheggio di piazza Matteotti; quindi, anche noi siamo come i cittadini di serie B sopra citati”.

Alloggi fatiscenti, barriere architettoniche, sfratti di chi ha perso il lavoro e padri separati che vivono in auto

Persone anziane o con disabilità che stanno in palazzi senza ascensore o con barriere architettoniche. Famiglie con cinque bambini che vivono in 40 metri quadrati. E c’è chi ha perso il lavoro, è stato sfrattato ed è costretto a vivere in auto.

Sono solo alcuni casi di richieste di aiuto ai sindacati degli inquilini Sunia, Sicet, Uniat e Unione Inquilini nella città di Terni. Matteo Lattanzi per Sunia Terni, Gino Bernardini per Sicet Umbria e Jacopo Desantis per Uniat Terni hanno fatto il punto sulle tante criticità.

Il primo tema affrontato è stato quello relativo alla necessità di riattivare i contributi per l’affitto. “Da oltre tre anni a Terni – hanno ricordato i sindacati inquilini – non viene più pubblicato un bando per i contributi a sostegno dell’affitto. L’ultimo è del 2021. Questa mancanza ha lasciato migliaia di famiglie senza alcun sostegno, proprio nel periodo peggiore dal punto di vista economico. “Ci arrivano continuamente richieste di aiuto – hanno raccontato i sindacati – ad esempio, da parte di famiglie monoreddito o precarie, genitori separati che non riescono più a pagare l’affitto, giovani coppie o lavoratori atipici che vivono in subaffitto o con i genitori. Un nuovo bando darebbe respiro non solo agli inquilini, ma anche ai piccoli proprietari che spesso si trovano con affitti non pagati e contratti a rischio di risoluzione. Quindi è una misura sociale ma anche economica, che conviene a tutta la città. Abbiamo inviato una richiesta ufficiale di incontro al Comune per sollecitare l’uscita di un nuovo bando e lo facciamo adesso nuovamente, pubblicamente. Sebbene i fondi che venivano utilizzati per i contributi affitto non sono stati finanziati dal governo, ciò non toglie che i Comuni, con le proprie forze, possano stabilire dei bandi per conto loro, come è già stato fatto”.

Altra criticità è quella relativa alla gestione delle emergenze abitative, cioè quei casi estremi come possono essere le persone che si trovano all’improvviso sfrattate, con magari minori a carico, famiglie che vivono in auto o in strutture temporanee, oppure anziani o disabili senza rete familiare. “Oggi il Comune di Terni – hanno spiegato Lattanzi, Bernardini e Desantis – non ha un regolamento adeguato ai tempi e si limita a pubblicare un bando per emergenze ogni 2-3 anni, ma così le famiglie in crisi restano senza strumenti concreti nel momento in cui hanno bisogno. È un meccanismo che non funziona. Noi chiediamo che venga istituita una graduatoria permanente, sempre aperta, dove le famiglie possano fare richiesta in qualsiasi momento, e dove i casi urgenti vengano gestiti con continuità. Sarebbe un passo civile e logico”.

L’ultimo punto, forse quello più delicato, riguarda le numerose segnalazioni di assegnatari di case popolari che, come rendono noto i sindacati, “vivono in condizioni indegne”. Sono stati illustrati alcuni di questi casi tra cui persone con disabilità gravi che vivono in appartamenti non dotati di ascensore o con scale particolarmente ripide, solo per fare un esempio, o famiglie numerose che vivono in bilocali minuscoli, con bambini che dormono nel salotto o su materassi per terra.

“Abbiamo cominciato a inviare queste segnalazioni anche al sindaco – hanno reso noto Sunia, Sicet e Uniat –, in quanto responsabile della salute pubblica, ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Per i casi più gravi, alcune famiglie stanno addirittura valutando di presentare esposti alla Procura della Repubblica. Non è una scelta fatta a cuor leggero, ma possono più tollerare di vivere in condizioni che ledono la loro dignità e la loro salute”.

Risse, aggressioni, droga e machete: notti “turbolente” a Perugia

Risse, aggressioni, droga e machete: notti “turbolente” a Perugia. Con la polizia costretta ad intervenire almeno in tre gravi episodi.

Il primo ha portato all’arresto di un cittadino tunisino, classe 1997, gravato da precedenti di polizia, perché trovato in possesso di hashish e di un machete.

Il personale delle Volanti, infatti, mentre effettuava un servizio di controllo del territorio in zona Porta Pesa, ha notato tre soggetti sospetti. Dopo averli avvicinati, uno di questi si è dato alla fuga facendo perdere le proprie tracce, gli altri due, invece, sono stati bloccati e sottoposti a perquisizione che ha dato esito positivo per uno di questi.

Infatti, celati negli indumenti del 28enne, i poliziotti hanno rinvenuto un involucro contenente dello stupefacente che, a seguito degli accertamenti tecnici del personale del Gabinetto Provinciale di polizia scientifica, è risultata essere hashish, dal peso di circa 50 grammi. Inoltre, gli agenti hanno trovato un grosso machete e un passamontagna del quale l’uomo non è stato in grado di motivare il possesso.

Per questi motivi, al termine delle attività di rito, l’uomo è stato tratto in arresto per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e possesso ingiustificato di oggetti atti ad offendere e, su disposizione del pubblico ministero, trattenuto presso le camere di sicurezza della Questura in attesa dell’udienza di convalida.

L’altro soggetto, invece, anch’esso tunisino, classe 1998, è risultato irregolare sul territorio nazionale e, per questo motivo, messo a disposizione dell’Ufficio Immigrazione per le attività di competenza.

Rissa in una stazione di servizio

All’una di notte gli agenti della polizia di Stato sono intervenuti nei pressi di una stazione di servizio, in località Madonna Alta, per una lite tra alcuni avventori, di origine straniera, Due uomini – di cui uno armato con un machete – hanno ingaggiato una lite con alcuni avventori.

I soggetti coinvolti, allo stato ignoti, si sono poi dati alla fuga a bordo di due auto facendo perdere le loro tracce. Sul posto, gli agenti hanno identificato alcuni testimoni, acquisendo anche le immagini riprese dal sistema di videosorveglianza. Sono in corso le indagini finalizzate ad accertare la dinamica dei fatti e ad individuare i responsabili.

Aggressione in un locale

Verso le 2 di notte gli agenti della polizia di Stato sono intervenuti in un locale da ballo, in località Sant’Andrea delle Fratte, per una violenta aggressione ai danni di un addetto alla sicurezza. Alcuni uomini con il volto coperto – di cui due armati rispettivamente di una roncola e di uno spray al peperoncino – hanno aggredito un addetto alla sicurezza, che ha riportato lesioni personali, rifiutando, però, le cure dei sanitari.

Gli aggressori, allo stato ignoti, si sono poi dati alla fuga a bordo di un’auto di grossa cilindrata.

Sul posto, gli agenti hanno identificato la vittima e alcuni testimoni, acquisendo anche le immagini riprese dal sistema di videosorveglianza. Sono in corso le indagini finalizzate ad accertare la dinamica dei fatti e ad individuare i responsabili.

Parcheggio chiuso per incendio: provvedimenti tampone, poi le scelte tra Comune e Saba

Vertice tra Comune e Saba, gestore del parcheggio Matteotti ad Assisi, chiuso per un rovinoso incendio sul quale sono in corso le indagini e le opportune verifiche anche ai fini assicurativi, per affrontare tutti i vari aspetti legati alla chiusura dello stesso e limitare al massimo i disagi di abbonati e utenti.

Nel frattempo il Comune ha adottato misure straordinarie e provvisorie, dettate dalla situazione di emergenza, almeno fino all’imminente termine dell’anno scolastico, per venire incontro alle esigenze degli utenti delle scuole Convitto Nazionale “Principe di Napoli” e Istituto Alberghiero di Assisi, siti proprio in Piazza Matteotti, che non possono più usufruire del parcheggio colpito dall’incendio.

La prima è a Santa Maria degli Angeli, in prossimità del Teatro Lyrick, dove sarà possibile parcheggiare gratuitamente la vettura e raggiungere la parte alta della città, attraverso autobus di linea ordinari che arriveranno e ripartiranno proprio in Piazza Matteotti. Il servizio, gestito da Busitalia, prevede l’acquisto di un biglietto. La fermata dei bus è collocata all’andata davanti all’ingresso del parcheggio del Lyrick e al ritorno in Piazza Matteotti.
Gli orari delle corse degli autobus di linea sono i seguenti: Andata (salita da fermata presso parcheggio Lyrick): 6.16, 6.44, 7.06, 7.33, 7.35, 7.37, 7.46, 8.14, 8.37, 8.57, 9.17, 9.37. Ritorno (discesa da fermata in Piazza Matteotti): 11.40, 12.00, 12.20, 12.40, 12.45, 13.00, 13.20, 13.30, 13.40, 13.45, 14.00, 14.20, 14.40, 15.00.

La seconda area di sosta messa a disposizione del Comune – individuata in via eccezionale e transitoria, per un numero determinato di veicoli, ad uso di studenti e personale di “Convitto” e “Alberghiero” di Assisi – è nel piazzale della Rocca Maggiore, dove sarà possibile parcheggiare gratuitamente i mezzi e raggiungere a piedi l’area del Matteotti.

Ubriaco, provoca incidente e picchia l’operatore del 118: arrestato

Ubriaco, prima provoca un incidente, poi picchia l’operatore del 118 e minaccia i poliziotti. E’ stato arrestato il 46enne, cittadino italiano, che venerdì sera, ubriaco, si è reso protagonista di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali a personale sanitario.

L’incidente automobilistico è avvenuto sulla E45, all’altezza di Ponte Valleceppi. L’uomo, in evidente stato di alterazione da sostanze alcoliche, dopo essere stato soccorso dal personale sanitario, è andato in escandescenza, ostacolando l’attività di un operatore del 118 che, nell’occasione, è stato spintonato violentemente riportando delle lesioni personali poi giudicate guaribili in 30 giorni.

Anche all’arrivo dei poliziotti, l’uomo ha continuato a tenere una condotta aggressiva, tentando di divincolarsi scalciando e minacciandoli.

Accompagnato presso l’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, il 46enne ha continuato a tenere una condotta oppositiva, al punto da indurre gli operatori a contenerlo in sicurezza.

Per questo motivo, accompagnato in Questura per le attività di rito, l’uomo è stato tratto in arresto per il reato di resistenza e minacce a pubblico ufficiale e lesioni personali a personale sanitario.

Su disposizione del pubblico ministero, è stato trattenuto agli arresti domiciliari fino all’udienza di sabato mattina, con il quale il gip ha convalidato l’arresto disponendo la misura cautelare degli arresti domiciliari.

Indagini sull’incendio al parcheggio di Assisi, assistenza ai turisti senz’auto

Una trentina i mezzi danneggiati dall’incendio scoppiato nel parcheggio “Matteotti”, ad Assisi, nel pomeriggio di venerdì.

Per cause in fase di accertamento, un’auto in sosta nel secondo piano sotterraneo dello stesso avrebbe preso fuoco intorno alle 16.30, scatenando fiamme che hanno colpito anche circa altri trenta mezzi e generando un’intensa colonna di fumo.

Immediato l’intervento di vigili del fuoco di Assisi, Foligno e Perugia, della polizia locale della città serafica e di carabinieri e poliziotti del Commissariato di Assisi.

Le fiamme sono state spente completamente dopo circa due ore e non ci sono stati feriti.

È in corso la rimozione dal parcheggio delle auto coinvolte e delle altre parcheggiate all’intenro.

Parte del parcheggio coperto (piani -2 e -1) è stata posta sotto sequestro per ulteriori indagini e per verificare eventuali danni strutturali.

Anche il piano in superficie, esterno e scoperto, è stato chiuso a scopo precauzionale e al fine di consentire tutte le verifiche del caso. Sono inoltre ancora in corso, e proseguiranno anche sabato mattina, le operazioni di l’estrazione delle auto parcheggiate ai piani sotterranei interessati dalle fiamme. Considerando che il parcheggio si trova in prossimità di scuole, la polizia locale invita a utilizzare i mezzi pubblici e ad evitare, nelle prossime ore, di appesantire in traffico nella zona interessata, che sarà gestito con agenti sul posto.

Il Comune di Assisi, subito presente sul luogo dell’incendio, si è attivato anche per prestare la massima assistenza alle persone, tra le quali diversi turisti in vacanza in città, che hanno necessitato di supporto o di assistenza per la notte, non avendo più l’auto a disposizione.

Sul posto anche rappresentanti dell’Amministrazione comunale, dirigenti e tecnici comunali per tutte le verifiche del caso.

Morto un altro motociclista dell’Altotevere

Ancora un motociclista dell’Altotevere vittima di un incidente stradale, la terza in due giorni. Il 55enne Marco Cecchetti, di Monte Santa Maria Tiberina, è morto nel pomeriggio di sabato lungo la Tiberina Nord, che collega Pierantonio e Umbertide.

Il centauro, per cause in corsa di accertamento, si è scontrato con un’auto. Cecchetti è caduto violentemente a terra. Sul posto è intervenuto l’elisoccorso, ma per lui non c’è stato nulla da fare. La dinamica dell’incidente è al vaglio delle forze dell’ordine.

Nella giornata del primo maggio avevano perso la vita due motociclisti residenti a Città di Castello, Dario Domingo Moscato, di 61 anni, e il 67enne Roberto Fiorucci, in incidenti avvenuti fuori regione. Le mogli che erano in moto con loro sono ricoverate negli ospedali di Siena e Cesena.

Ast, reazioni in chiaroscuro dei sindacati dopo il tavolo al Ministero

Reazioni diverse, tra delusione per il nuovo rinvio e prospettive di ulteriori investimenti sino ad oltre un miliardo di euro per il sito Ast, dopo la presentazione del piano industriale, da parte di Arvedi, al tavolo ministeriale. Tutte le sigle chiedono garanzie sui livelli occupazionali e invitano a fare presto sull’Accordo di programma, pur con dei distinguo.

Fiom Cgil: magnetico e occupazione, i dubbi della Fiom Cgil

“Registriamo ancora una volta una riunione su Acciai Speciali Terni che non è risolutiva e che rinvia alla fine di maggio la possibilità di sottoscrivere un Accordo di programma tra l’azienda, il governo e le Istituzioni locali” dichiarano in una nota congiunta Loris Scarpa, coordinatore nazionale siderurgia per la Fiom-Cgil, e Alessandro Rampiconi, segretario generale Fiom-Cgil di Terni.

“Rispetto agli annunci iniziali – proseguono – con la produzione del magnetico e una linea del freddo messi in standby, si ridimensionano sia il volume degli investimenti che ammontano a 560 milioni di euro, sia delle produzioni che si attestano a un milione di acciaio fuso all’anno e a 800.000 tonnellate sul freddo. La parte pubblica si impegna con 70 milioni di euro di cui 60 milioni attraverso un contratto di sviluppo in sostituzione dei contributi del Pnrr ‘Hard to abate’ in quanto non più accessibili. Mentre, sul totale degli investimenti l’azienda ha già annunciato lo stanziamento di circa 300 milioni di euro. Rimane ancora irrisolta, al momento, la questione energetica con nodi che la Regione Umbria e l’azienda dovranno sciogliere nei prossimi giorni”.

“Al netto dell’annuncio di Ast su un incremento di 59 lavoratori diretti e sul mantenimento dei livelli occupazionali con la parte certa degli investimenti – evidenziano rispetto al nodo lavoro – nulla è stato specificato sull’impatto dei nuovi impianti e sull’organizzazione del lavoro e sui lavoratori dell’indotto”.

“Registriamo la volontà di tutte le Istituzioni – concludono il coordinatore nazionale siderurgia per la Fiom-Cgil e il segretario generale Fiom-Cgil di Terni – di trovare una soluzione per Acciai Speciali Terni ritenuta strategica per il territorio, per l’Umbria e per l’intero Paese, ritenendo necessario finalmente un confronto positivo che coinvolga le organizzazioni sindacali. Da qui alla fine di maggio abbiamo chiesto di discutere in azienda il dettaglio del piano industriale, cosa che facciamo ormai da questi tre anni e non si è mai concretizzata. La nostra richiesta è di fare una discussione su un piano industriale realizzabile e con investimenti certi, senza alcun vincolo legato al suddetto accordo di programma”.

Uilm: subito Accordo di programma, poi approfondimenti sul lavoro

“Con la presentazione delle linee guida del Piano industriale AsT Terni occorre procedere con la firma dell’Accordo di Programma ed il confronto a livello territoriale con il sindacato per approfondire le questioni dell’organizzazione del lavoro e livelli occupazionali. Tutte le istituzioni nazionali e locali debbono essere impegnate a contribuire alla crescita industriale e occupazionale della più grande realtà industriale della regione Umbria” dichiarano Guglielmo Gambardella e Simone Lucchetti a margine dell’incontro.

“Auspichiamo – proseguono – che l’Accordo di Programma in fase di implementazione possa supportare a pieno il piano industriale 2022-2028 che in parte è stato già realizzato, con circa 300 milioni già investiti, ma che potrà arrivare ad un volume di oltre un miliardo di euro se e quando verranno realizzati anche quelli della produzione dell’acciaio magnetico con oltre 400 milioni. Il piano presentato ha l’ambizione di raggiungere gli obiettivi di piena de carbonizzazione, riduzione CO2 e riduzione del consumo di risorse per rendere lo stabilimento ternano il più sostenibile ambientalmente in Europa”.

“Abbiamo molto apprezzato – proseguono i sindacalisti Uil – l’impegno della presidente Proietti di mettere a disposizione del sistema produttivo le concessioni dell’energia idroelettrica ma chiedendo al governo di poter prevedere, nelle discussioni in ambito europeo, una premialità anche in termini ETS per Ast. Speriamo che la discussione della riunione di oggi possa segnare un passo in avanti e che nelle prossime settimane si possa fare sintesi fra le dichiarate disponibilità delle istituzioni, ministeri regione e comune, a supportare il progetto di incremento della competitività di Acciai Speciali Terni e le necessità aziendali, a partire dagli strumenti legislativi disponibili per la riduzione del costo dell’energia. Come Uilm – avvertono però – solo dopo aver effettuato un approfondimento con Arvedi sul piano industriale in termini di livelli occupazionali e organizzazione del lavoro e verificato la conclusione dell’iter per l’Accordo di Programma, potremo fare una valutazione complessiva sulla vertenza”.

Ugl Metalmeccanici: invito alla responsabilità

“Ab­bia­mo rap­pre­sen­ta­to – dichiarano il vicese­gre­ta­rio na­zio­na­le Ugl Me­tal­mec­ca­ni­ci con de­le­ga alla si­de­rur­gia, Da­nie­le Fran­ce­scan­ge­li e il coor­di­na­to­re Ar­ve­di Ast An­to­nel­lo Mar­to­ni – la ne­ces­si­tà di ri­ce­ve­re un mi­liar­do di euro di in­ve­sti­men­to per la tran­si­zio­ne eco­lo­gi­ca, l’in­stal­la­zio­ne di nuo­vi im­pian­ti la­vo­ra­ti­vi con un Ac­cor­do di pro­gram­ma vol­to al ri­lan­cio del sito e al man­te­ni­men­to dei vo­lu­mi pro­dut­ti­vi. Go­ver­no e isti­tu­zio­ni sono invitati alla re­spon­sa­bi­li­tà per una ra­pi­da so­lu­zio­ne del­le pro­ble­ma­ti­che, per la sal­va­guar­dia dei la­vo­ra­to­ri e del­l’in­te­ro ter­ri­to­rio regionale. En­tro la fine del mese di maggio si ter­rà un in­con­tro per la firma del­l’ac­cor­do di pro­gram­ma. Chiediamo che il piano venga discusso con le Rsu e i territoriali per risolvere i problemi dell’organico tecnologico che nel tempo ha subito dei cambiamenti e adeguarlo al nuovo piano così che possa avere ripercussioni positive anche per i lavori dell’ indotto”.

Fismic: ancora incertezze

Fismic manifesta delusione per le “attese e incertezze”, con il segretario nazionale Giovacchino Olimpieri e il coordinatore Rsu Ast Marvo Bruni. Che commentano: “Serve chiarezza sul piano industriale e sulle risorse. Nonostante l’ennesima riunione tenutasi presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy sul futuro di Acciai Speciali Terni, dobbiamo purtroppo constatare che, anche questa volta, nessuna decisione concreta è stata assunta. Tutto viene rinviato a fine maggio, quando – forse – si arriverà finalmente alla sottoscrizione di un accordo di programma tra azienda, Governo e istituzioni locali. Registriamo con forte preoccupazione che, rispetto agli annunci iniziali, il progetto industriale ha subito un ridimensionamento e l’investimento complessivo ammonta a circa 560 milioni di euro, di cui 300 milioni a carico dell’ impresa e solo 70 milioni di contributo pubblico (60 milioni tramite contratto di sviluppo e 10 milioni da risorse dirette). Troppo poco per un impianto strategico come Ast. Restano aperti nodi fondamentali: la questione energetica, le garanzie sull’occupazione, l’impatto sull’indotto. Ad oggi, nulla è stato chiarito sull’effettivo impatto dei nuovi impianti sull’organizzazione del lavoro. I 59 posti annunciati da Ast rischiano di essere una misura di facciata, se non accompagnati da un vero piano occupazionale. Non bastano gli annunci. Serve una strategia vera, condivisa e sostenibile. È il momento di superare i rinvii, le promesse generiche e i documenti incompleti. Serve un confronto vero, libero da vincoli e interessi estranei, che metta al centro la salvaguardia industriale, occupazionale e ambientale del sito. Fiduciosi ma determinati, chiediamo che il Governo mantenga l’impegno assunto e che a fine maggio si entri finalmente nel merito. Non accetteremo – concludono – ulteriori rinvii”.

Ast, Arvedi presenta il piano industriale e sposta al 2028 il termine per gli investimenti

Presentazione del piano industriale Ast e un aggiornamento rispetto alla definizione dell’Accordo di Programma per la riconversione industriale e la messa in sicurezza ambientale del sito produttivo di Terni, in un’ottica di sostenibilità e rilancio competitivo.

Tavolo Ast, le reazioni dei sindacati

Passo in avanti al tavolo che si è tenuto a Palazzo Piacentini, presieduto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, alla presenza dei rappresentanti del Gruppo Arvedi Ast, delle organizzazioni sindacali, della presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, degli assessore regionali Francesco De Rebotti e Thomas De Luca, dei direttori regionali Luigi Rossetti e Gianluca Paggi, e dell’assessore del Comune di Terni Sergio Cardinali.

Il piano industriale

Nel corso della riunione, l’azienda ha presentato il proprio piano industriale, che prevede investimenti complessivi al 2028 per oltre 560 milioni di euro (di cui 300 già investiti) destinati all’elettrificazione dei processi e all’aumento dell’efficienza della produzione di acciaio inox, nonché investimenti per assicurare sicurezza e sostenibilità ambientale. Il Mimit contribuirà con un finanziamento a fondo perduto di circa 70 milioni di euro. L’azienda, dal canto suo, ha ribadito il proprio impegno al mantenimento dei livelli occupazionali, condizione imprescindibile per il proseguimento del confronto e per la sottoscrizione dell’accordo.

L’azienda ha prospettato un investimento da oltre un miliardo nel caso si coinvolga il Magnetico, legato però al nodo del costo energetico. Questione, quella energetica, sulla quale non c’è intesa tra azienda e Regione.

L’impegno della Regione

“Per quanto riguarda la Regione Umbria – ha dichiarato nel corso dell’incontro la presidente Stefania Proietti – ci impegniamo sin da ora, attraverso una delle forme previste ai sensi di legge come il partenariato pubblico-privato, a utilizzare parte dell’energia finalizzandola a politiche industriali e di sviluppo della provincia di Terni. Nei prossimi giorni termineremo le verifiche di fattibilità tecnico amministrativa con i nostri uffici e con il gruppo Tecnico inter Direttore istituito con delibera di giunta dello scorso gennaio. Il punto sull’energia, unito alla volontà espressa dall’azienda di procedere ad un deciso percorso di decarbonizzazione della produzione, saranno gli elementi qualificanti dall’accordo che sarà firmato entro fine mese dopo anni di attesa”.

L’Accordo di programma

La Regione Umbria insieme al Mimit è infatti impegnata dall’insediamento della giunta Proietti nella finalizzazione dell’Accordo di Programma, che definirà in modo puntuale gli impegni assunti dalle parti pubbliche e private. La firma è prevista entro il mese di maggio, e procederà al termine delle valutazioni sul piano industriale da parte del territorio e delle rappresentanze sindacali.

Urso: progetto e investimenti che rafforzano il polo ternano

“Il polo di Terni rappresenta un tassello fondamentale del piano siderurgico nazionale. Il progetto e gli investimenti rafforzeranno il ruolo strategico del sito ternano, valorizzando una filiera industriale essenziale per l’autonomia produttiva del nostro Paese e per la transizione tecnologica ed ecologica dell’intero comparto”, ha dichiarato il ministro Urso.

Il ministro ha intenzione di convocare un nuovo tavolo entro la fine del mese, sperando che, per allora, si possano sciogliere alcuni dei nodi.

Indagini sugli incidenti costati la vita a due motociclisti, le mogli ferite in ospedale

Nella giornata del primo maggio hanno perso la vita Dario Moscato e Roberto Fiorucci, entrambi di Città di Castello

La comunità tifernate è sconvolta per le due vittime, in altrettanti incidenti in moto, nella giornata del Primo Maggio.
Due incidenti che si sono verificati fuori regione, in una giornata di festa in cui, approfittando della bella stagione, le vittime avevano deciso di andare in moto.
Sulla E45, all’altezza di Pieve Santo Stefano, in un tratto in cui si viaggia ad una sola corsia per la presenza di un cantiere, ha perso la vita il 60enne Dario Domingo Moscato, originario dell’Argentina ma residente da anni a Piosina, insieme alla moglie. La donna, che sedeva sulla moto, è rimasta gravemente ferita ed è stata trasportata con l’elisoccorso all’ospedale di Siena.
La moto su cui viaggiavano i due si è scontrata contro un camper che procedeva in direzione opposta. La E45 è rimasta a lungo chiusa, con uscita obbligatoria a Pieve Santo Stefano.
Roberto Fiorucci, 67enne noto venditore d’auto 67enne, ha perso invece la vita sulla Romea, nei pressi di Ravenna. Secondo una prima ricostruzione dell’incidente, un’altra moto guidata da un 19enne, in un tentativo di sorpasso, avrebbe urtato quella del tifernate, che era con la moglie, mandandola contro un furgone che procedeva in direzione opposta. Fiorucci è morto sul colpo, la moglie è rimasta ferita e trasportata all’ospedale di Cesena, così come l’altro motociclista.

Sui due incidenti sono stati aperti altrettanti fascicoli da parte delle Procure di Ravenna e Arezzo.

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