Orvieto si trasforma in un centro di intrattenimento per giovani di tutte le età
Orvieto si trasforma in un centro di intrattenimento per giovani di tutte le età
Un weekend di musica, fumetti e cultura pop dal 28 al 30 giugno nel cuore del centro storico
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Tragico epilogo a Spoleto: imprenditore muore dopo quattro mesi di ricovero
Tragico epilogo a Spoleto: imprenditore muore dopo quattro mesi di ricovero
Arrestato per tentato omicidio, ora l’accusa è di omicidio per il 47enne che lo ha aggredito fuori dalla carrozzeria
Dopo quattro lunghi mesi di agonia, si è spento presso l’ospedale di Terni un imprenditore quarantenne di Spoleto, vittima di una brutale aggressione avvenuta lo scorso 16 febbraio. L’uomo era stato accoltellato fuori dalla sua carrozzeria, riportando ferite gravissime alla testa che avevano subito destato profonda preoccupazione per la sua sopravvivenza.
Le indagini condotte dai carabinieri avevano portato all’arresto di un quarantasettenne di origine cubana ma cittadino italiano, accusato inizialmente di tentato omicidio. Secondo quanto emerso, l’aggressore avrebbe atteso l’imprenditore all’esterno della sua ditta, colpendolo poi ripetutamente con un coltello. Circa un’ora dopo l’attacco, il presunto colpevole si era costituito presso il comando provinciale dell’Arma, confessando il crimine.
Alla base del gesto sembrerebbero esserci stati dissapori personali tra i due uomini, con il quarantasettenne che in passato aveva svolto alcuni lavori per l’azienda della vittima.
Ora, alla luce del tragico epilogo, l’accusa a carico del quarantasettenne è stata modificata da tentato omicidio a omicidio. L’uomo è attualmente detenuto nel carcere di Terni, in attesa di ulteriori sviluppi giudiziari.
La comunità di Spoleto è sconvolta da questa vicenda, che mette in luce una drammatica escalation di violenza scaturita da controversie lavorative e personali.
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Rinnovamento e continuità nella fondazione Perugia
Rinnovamento e continuità nella fondazione Perugia
Nuova leadership con Alcide Casini e Franco Moriconi
La Fondazione Perugia ha recentemente completato la sua nuova compagine dirigenziale, segnando un importante passo nella sua evoluzione e nella gestione delle sue attività filantropiche e culturali. Dopo un periodo di transizione e rinnovamento, la Fondazione si prepara ad affrontare nuove sfide sotto la guida di una leadership rinnovata e consolidata.
Il dott. Alcide Casini è stato eletto Presidente della Fondazione, portando con sé una vasta esperienza nel settore accademico e culturale. Il suo mandato è stato accolto con grande entusiasmo dai membri del Consiglio di Amministrazione, composto da figure di spicco come Baldoni Anna Maria, Carbonari Marco, e altri esperti del panorama locale e nazionale. Questo nuovo consiglio si propone di guidare la Fondazione attraverso un periodo di crescita e sviluppo strategico, mantenendo sempre al centro i valori fondanti dell’ente.
Accanto al Presidente Casini, il dott. Franco Moriconi è stato designato Vicepresidente della Fondazione. Con una lunga carriera come accademico e precedenti incarichi di rilievo presso l’Università degli Studi di Perugia e la facoltà di Veterinaria, Moriconi apporterà una profonda conoscenza del settore e una visione strategica alla sua nuova posizione. Succede a Nicola Bastioni e rimarrà in carica per i prossimi quattro anni, contribuendo al consolidamento e all’innovazione dell’ente filantropico.
Il Comitato di Indirizzo, ora composto da figure come Antonio Lanuti e Francesco Federico Mancini, è stato recentemente rinnovato con nuove nomine che mirano a rafforzare ulteriormente la capacità decisionale e consultiva della Fondazione. Questo organo strategico gioca un ruolo cruciale nel delineare le direzioni future dell’ente, collaborando strettamente con il Consiglio di Amministrazione per garantire un’impostazione efficace e sostenibile delle politiche organizzative.
Guardando al futuro, la Fondazione Perugia si impegna a mantenere un ruolo di primo piano nella promozione della cultura, dell’arte e della filantropia nella regione e oltre. Con una governance ora consolidata e una leadership forte, l’ente è ben posizionato per affrontare le sfide emergenti e per perseguire le opportunità che si presenteranno nel panorama culturale e sociale contemporaneo.
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Tentato aggressione a una giudice nel carcere di Terni
Tentato aggressione a una giudice nel carcere di Terni
Detenuto armato di forchetta di plastica bloccato grazie all’intervento della polizia penitenziaria. La procura generale di Perugia segnala l’aumento delle violenze nelle carceri umbre.
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Vittoria Ferdinandi è la nuova sindaca di Perugia
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Trionfo del centrosinistra e delle liste civiche: Ferdinandi vince con il 59,12% dei voti, sconfiggendo Margherita Scoccia del centrodestra e segnando una svolta politica per la città.
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Apertura di due nuovi cantieri stradali nella provincia di Terni
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Interventi sulla SP 113 e SP 31 per un investimento totale di 400.000 euro
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Scontro tra soci: fondazione CR Orvieto abbandona l’assemblea in polemica con Mediocredito Centrale
Scontro tra soci: fondazione CR Orvieto abbandona l’assemblea in polemica con Mediocredito Centrale
La fondazione CR Orvieto abbandona l’assemblea in disaccordo con Mediocredito Centrale: “interpretazioni giuridiche discutibili e mancanza di trasparenza”
Il 17 giugno scorso, la Cassa di Risparmio di Orvieto Spa ha proceduto al rinnovo del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale. Tuttavia, la Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, in qualità di socio di minoranza, ha deciso di non partecipare alla votazione e di lasciare anzitempo l’assemblea, esprimendo completo disaccordo con Mediocredito Centrale. Quest’ultimo, secondo la Fondazione, ha utilizzato un’interpretazione giuridicamente discutibile delle disposizioni statutarie che regolano il funzionamento dell’assemblea, precludendo ogni legittima possibilità di nominare i rappresentanti della Fondazione.
La Fondazione CR Orvieto ha criticato aspramente l’operato di Mediocredito Centrale, evidenziando che le liste di candidati per il Consiglio di Amministrazione e il Collegio Sindacale erano state depositate nei termini e nei modi previsti dalla legge e dallo statuto. La decisione di non aderire all’ultimo aumento di capitale, ottenuto dal socio di maggioranza tramite una gestione assembleare considerata discutibile e oggetto di una causa ancora pendente presso il Tribunale di Perugia, ha privato la Fondazione della percentuale di “blocco” necessaria per impedire tali atteggiamenti.
La Fondazione sostiene che la nomina degli organi di governo di una società dovrebbe avvenire senza l’uso di atti di forza o interpretazioni di dubbia legittimità statutaria. In un contesto in cui la compagine sociale è costituita da due soli soci, i rapporti tra maggioranza e minoranza dovrebbero basarsi su principi di lealtà, correttezza e trasparenza, per il bene comune della società amministrata.
La conduzione della vicenda da parte di Mediocredito Centrale è stata fortemente stigmatizzata dalla Fondazione, che contesta il metodo e il merito dell’operato del socio di maggioranza. Le quattro assemblee necessarie per giungere a una decisione già definita da tempo, i rinvii ingiustificati e le assenze immotivate del socio di maggioranza, sono stati percepiti come pretestuosi. Nonostante gli ottimi risultati raggiunti dalla precedente consiliatura, il rinnovo quasi completo del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale è avvenuto senza considerare le esigenze del territorio e del socio storico della Cassa.
Durante l’ultima assemblea, la Fondazione ha posto domande sui motivi del rinnovo e delle assenze, senza ricevere risposte. La decisione di Mediocredito Centrale di imporre una soluzione prevaricatrice, priva di motivazioni chiare e contraria alle norme statutarie, è vista come una mancanza di attenzione verso la Fondazione, che detiene ancora una quota significativa del capitale (14,68%), ma viene privata della possibilità di avere una rappresentanza adeguata negli organi di governo della Banca.
L’azione di Mediocredito Centrale compromette i futuri rapporti tra i due soci e costituisce un pregiudizio ai principi statutari e alla tradizione della Cassa di Risparmio di Orvieto. Per queste ragioni, la Fondazione ha deciso di non partecipare alla votazione e di lasciare l’assemblea, riservandosi ogni iniziativa legale a tutela dei propri diritti connessi alla partecipazione al capitale sociale.