Skip to main content

A rischio i servizi per Rocca e musei e 24 posti di lavoro, proclamato lo stato di agitazione

Sta per scadere il contratto di proroga di appalto per i servizi museali, che include anche la Rocca Albornoz, dove da venti anni operano 24 lavoratori altamente qualificati, che ora rischiano di perdere il loro posto di lavoro. La gara d’appalto recentemente indetta è andata infatti deserta, creando un’incertezza che minaccia non solo la stabilità occupazionale di questi lavoratori, ma anche la qualità dei servizi offerti ai cittadini e ai turisti.

Questi lavoratori rischiano ora di veder disperse le proprie competenze, con ripercussioni sulla fruizione dei luoghi della cultura a Spoleto.

Questi lavoratori, che hanno contribuito con impegno e professionalità alla valorizzazione del nostro patrimonio culturale – evidenzia il sindacato – rischiano ora di veder disperse le proprie competenze, con evidenti ripercussioni sulla fruizione dei luoghi della cultura e sul corretto funzionamento dei servizi museali. La Rocca Albornoz, simbolo della storia e della cultura di Spoleto, rischia di essere privata della gestione esperta e competente che ha permesso in questi anni di offrire un servizio di alta qualità.

Per questo motivo, la Filcams Cgil ha proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori. annuncia che intraprenderà tutte le azioni necessarie di lotta per tutelare i diritti e la dignità di chi ha dedicato anni al servizio del patrimonio culturale cittadino.

Si chiede al Comune di Spoleto di intervenire tempestivamente per garantire la continuità occupazionale per tutti i lavoratori coinvolti, evitando che le loro competenze vengano disperse e assicurando che la qualità dei servizi e la fruizione dei luoghi di cultura non vengano compromesse.

“La soluzione – scrive il sindacato – non può essere la non continuità dei servizi e la perdita di professionalità, ma deve passare attraverso un impegno concreto da parte dell’amministrazione comunale per tutelare i lavoratori, i cittadini e il patrimonio storico-culturale della città di Spoleto”.

Filcams Cgil di Perugia, quindi, non esclude di intraprendere azioni di lotta più decise e continua a chiedere un incontro con il Comune per discutere le soluzioni che possano garantire la continuità occupazionale e la qualità dei servizi di valorizzazione dei siti culturali di Spoleto.

Spara alla moglie e poi si uccide pochi mesi dopo il matrimonio

Si erano sposati a maggio e a fine settembre erano tornati dal viaggio di nozze in Egitto, Daniele Bordicchia ed Eliza Stefania Feru, trovati uccisi da colpi d’arma da fuoco domenica mattina, nella loro abitazione di Gaifana.

Per gli inquirenti non ci sono dubbi: a sparare è stato il 38enne, guardia giurata, che ha colpito la moglie 30enne e poi ha rivolto l’arma contro se stesso. Questa la ricostruzione di quanto avvenuto nella notte tra sabato e domenica.

Nessuno dei vicini ha sentito gli spari. Chi conosceva la coppia conferma però che la loro relazione, dopo il matrimonio seguito a tanti anni di fidanzamento e convivenza, si era incrinata. E questo, forse, è all’origine del femminicidio – suicidio che ha sconvolto la località nel comune di Gualdo Tadino.

La donna, di origine romena, era una operatrice dell’Istituto Serafico di Assisi.

I corpi sono stati trovati dal fratello e dalla mamma di Bordicchia, preoccupati perché non avevano notizie della coppia.

Le indagini sono affidate ai carabinieri. L’appartamento dove sono stati trovati i corpi, al primo piano di una palazzina, è stata posta sotto sequestro.

Sforamenti Pm10 a Terni, De Luca chiede al Ministero revisione Accordo di programma

“Il superamento della soglia di 35 sforamenti annui per il limite di concentrazione in atmosfera di Pm10 prevista dal Dlgs 155/2010 nella centralina urbana Le Grazie di Terni richiede l’immediata presa in carico di una revisione degli attuali strumenti in campo per la tutela della qualità dell’aria”. Così l’assessore regionale all’Ambiente Thomas De Luca, in merito ai futuri impegni, non solo economici, di Ast nel territorio ternano.

“Un superamento – evidenzia De Luca – rilevato nuovamente dopo quattro anni, che si accompagna a quelli costantemente registrati negli anni nella centralina industriale di Maratta nonché al superamento dei valori obiettivo per il nichel in quella di Prisciano. Lo scorporo delle rilevazioni attribuibili a fenomeni di carattere naturale, come le polveri sahariane, non cambia l’impatto che tale esposizione ha sulla salute pubblica. Fenomeni il cui manifestarsi, negli scenari tendenziali, rischia di essere sempre più frequente”.

“È bene ricordare – conclude l’assessore De Luca – che tali sforamenti sono all’origine della procedura d’infrazione «2014/2147 – Qualità dell’aria – Superamento dei valori limite PM10» aperta dalla Commissione Europea verso la Regione Umbria. Per questo – annuncia – avanzerò nelle prossime ore al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica una richiesta di revisione e rifinanziamento dell’Accordo di programma per l’adozione di misure per il miglioramento della qualità dell’aria nella Regione Umbria”.

Ast, Istituzioni col rebus “soluzione praticabile” per il nodo costi energetici

Affrontare il tema del contenimento dei costi energetici “attraverso delle proposte praticabili, normativamente inappuntabili e efficaci per consolidare il progetto di sviluppo di Ast, nella garanzia degli investimenti e del mantenimento dei livelli occupazionali”. E’ quanto ribadito dall’assessore regionale alle Politiche industriali, Francesco De Rebotti, che ha partecipato al vertice di fine anno che si è tenuto al Ministero sulle prospettive presenti e future di Ast.

Il ministro Urso intende esplorare, attraverso un confronto tra Governo, Regione e azienda, le possibili soluzioni al tema dei costi energetici contingenti fino all’appuntamento del 2029. Il tutto entro il 20 gennaio, se si vuole arrivare a siglare l’Accordo di programma entro febbraio, come auspicato dal ministro. Considerando che il gruppo Arvedi ha sempre subordinato il mantenimento degli impegni sugli investimenti con la soluzione dei costi energetici, considerati eccessivi.

Un impegno verso il quale De Rebotti ha chiamato all’unità tutte le Istituzioni ed al senso di responsabilità, nell’interesse dei lavoratori e del territorio.

Ma Confartigianato Imprese Terni, proprio in ragione delle difficoltà nel trovare soluzioni rapide e praticabili sul versante dei costi energetici, a cominciare da “soluzioni ponte” che erano state ipotizzate, è tornata a manifestare la propria preoccupazione, chiedendo misure a sostegno delle piccole e medie imprese dell’indotto, che non possono attendere sino al 2029, termine della nuova concessione idroelettrica.

Caos nei carceri di Spoleto e Terni, la denuncia e le proposte del Sappe

Dopo i disordini nei carceri di Spoleto e Terni nei giorni di San Silvestro e il primo dell’anno, il Sappe (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria commentando) torna a denunciare carenze di organico e problematiche che rendono difficile e pericoloso il lavoro degli operatori.

A Spoleto, un detenuto marocchino lavorante ha fatto esplodere una bomboletta messa sopra un fornellino all’ingresso della Sezione Transito. Poi ha dato fuoco agli indumenti rendendo inagibili due celle. Due poliziotti sono rimasti intossicati e sono stati dimessi stamattina mentre è da rilevare l’intervento dei vigili del fuoco ieri sera intorno alle 21.30 oltre a tre ambulanze in via precauzionale.

Poi, altro evento critico a Terni, dove tre detenuti marocchini della Sezione G hanno devastato la Sezione, rompendo anche le telecamere, preso a calci e pugni il poliziotto di servizio e cercato di entrare in infermeria. Non riuscendoci, uno di loro è sceso in sorveglianza generale, e una volta bloccato, ha devastato il piano terra e minacciato un collega mettendogli un pezzo di vetro sotto al collo.

Eventi di fronte ai quali il referente umbro per il Sappe, Fabrizio Bonino, si dice “sconfortato” dai numerosi appelli del suo sindacato “rimasti lettera morta a fronte di una situazione penitenziaria regionale grave, pericolosa ed allarmante”.

Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, ha espresso gratitudine al capo dello Stato, Sergio Mattarella, perché nel suo discorso di fine anno ha voluto volgere lo sguardo alla realtà penitenziaria delle carceri. “È vero: sono inaccettabili – dice Capece – anche le condizioni di lavoro del personale di Polizia penitenziaria, impegnato “H24” nelle sezioni detentive e i cui appartenenti sono sempre più vittime di aggressioni e atti violenti dalla parte minoritaria della popolazione detenuta più refrattaria a rispettare l’ordine e la sicurezza anche durante la carcerazione. Ma nei nostri istituti di pena si può e si deve ‘potere respirare un’aria diversa da quella che li ha condotti alla illegalità e al crimine’. Noi siamo pronti a dare il nostro contributo”.

La proposta operativa del Sappe è “prevedere un sistema penitenziario basato su tre “gradini”: il primo, per i reati meno gravi con una condanna non superiore ai 3 anni, caratterizzato da pene alternative al carcere, quale l’istituto della “messa alla prova”; il secondo riguarda le pene superiori ai 3 anni, che inevitabilmente dovranno essere espiate in carcere, ma in istituti molto meno affollati per lo sgravio conseguente all’operatività del primo livello e per una notevole riduzione dell’utilizzo della custodia cautelare; il terzo livello, infine, è quello della massima sicurezza, in cui il contenimento in carcere è l’obiettivo prioritario”. Quello del sovraffollamento, secondo il Sappe, “è certamente un problema storico e comune a molti Paesi europei, che hanno risolto il problema in maniera diversa – sottolinea Capece – L’osservazione della tipologia dei detenuti e dei reati consente di affermare che il sistema della repressione penale colpisce prevalentemente la criminalità organizzata e le fasce deboli della popolazione In effetti, il carcere è lo strumento che si usa per affrontare problemi che la società non è in grado di risolvere altrimenti”.

Per il Sappe, “il carcere così come è strutturato oggi in Italia va cambiato. Crediamo sia davvero giunta l’ora di ripensare l’esecuzione penale mettendo da un lato i fatti ritenuti di un disvalore sociale di tale gravità da imporre una reazione dello Stato con la misura estrema che è il carcere: e dall’altro, anche mantenendo la rilevanza penale, indicare le condotte per le quali non è necessario il carcere”. E Capece conclude evidenziando che “i peculiari compiti istituzionali del Corpo di Polizia Penitenziaria sono richiamati nel motto del nostro Stemma araldico: “Despondere spem munus nostrum” (garantire la speranza è il nostro compito), iscritto nella lista d’oro alla base dello stemma. Proprio garantire la speranza è un nostro dovere istituzionale, che le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria svolgono quotidianamente il servizio, nelle carceri per adulti e minori della Nazione, con professionalità, zelo, abnegazione e soprattutto umanità in un contesto assai complicato”.

Incendio in un appartamento, muoiono due persone

Sono morti insieme, madre e figlio, nell’appartamento di via XX Settembre, a Terni, dove si è verificato un incendio la mattina del primo dell’anno.

Lui 59 anni, la donna 87. Morto anche un cane che era nell’appartamento.

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, gli agenti della polizia di Stato e gli operatori del 118. Sono in corso accertamenti sulle cause del rogo e quindi dei due decessi.

Morta mentre si recava in bici al lavoro, indagini in corso

Indagini in corso sull’incidente che la sera dell’ultimo dell’anno è costato la vita ad una 55enne, Monia Massoli, a Papiano di Marsciano, colpita da un’auto mentre in bicicletta si stava recando nel ristorante dove lavorava.

L’incidente è avvenuto sulla strada provinciale 357, poco distante dal ristorante. Alla guida dell’auto c’era un giovane, anche lui delposto.

Come da prassi, è indagato per omicidio stradale. I rilievi sul luogo dell’incidente sono stati effettuati dalla polizia locale e dai carabinieri della compagnia di Todi.

Vertice su Ast: a febbraio l’Accordo di programma, ma prima la questione idroelettrica

Gruppo Arvedi, sindacati e Istituzioni – dal Ministero, alla Regione, al Comune di Terni – hanno concordato un percorso che entro febbraio dovrà portare alla stesura di un cronoprogramma, a cominciare con la firma dell’Accordo di programma per il rilancio del polo siderurgico ternano. Ma prima, entro il 20 gennaio, insieme alla Regione Umbria, si dovrà concordare una modalità per ridurre i costi energetici. Fondamentale, su questo fronte, sarà la gara per la nuova concessione della centrale idroelettrica, che avverrà nel 2029.

Questo l’esito dell’incontro che si è tenuto questa mattina (lunedì) al MiMiT, al quale hanno preso parte, insieme al ministro Adolfo Urso, l’assessore De Rebotti per la Regione Umbria, il sindaco di Terni Bandecchi insieme all’assessore Cardinali, rappresentanti dell’azienda e delle organizzazioni sindacali. Un risultato commentato positivamente dal sottosegretario agli Interi, Emanuele Prisco, per il quale quando deciso “consente di fare un passo in avanti nella vertenza in corso. Positiva la stesura di un cronoprogramma, che da qui a febbraio porterà alla stesura dell’accordo di programma tra le varie istituzioni e l’azienda, al fine di rilanciare un polo siderurgico molto importante e strategico per l’Umbria come per l’Italia”.

“Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy – prosegue Prisco – si sta occupando della vertenza con grande solerzia ed efficacia e di questo ringrazio il ministro Urso. Dirimenti saranno adesso le determinazioni della Regione in merito alla concessione della centrale idroelettrica, determinazioni che dovranno arrivare entro fine gennaio: la riduzione del costo dell’energia è infatti condizione chiave per la realizzazione del piano industriale elaborato dall’azienda”

Nuovi negozi senza tasse per 3 anni, così Todi prova a sostenere il commercio

Niente tasse per tre anni per chi apre nuove attività commerciali a Todi. Dove si riduce anche la tassa per l’occupazione di suolo pubblico. Viene poi ridotta l’Imu per i proprietari di immobili nel centro storico che li concedono in locazione a commercianti.

Queste le misure con cui l’amministrazione comunale di Todi cerca di rivitalizzare le attività economiche, in particolare quelle del settore del commercio, alle prese con l’aumento dei costi di gestione e soprattutto la concorrenza dei grandi centri commerciali che stanno aprendo un po’ ovunque in Umbria.

Le misure sono state previste nel Bilancio di previsione, dove resta invariata per tutti l’Imu e si riduce l’addizionale comunale Irpef, che scende allo 0,62%.

Per le famiglie bisognose, rifinanziato il fondo Tari attraverso il quale scatteranno i rimborsi.

Giubileo: aperte le Porte Sante anche in Umbria, dove sono attesi milioni di pellegrini e turisti

Apertura delle Porte Santa anche in Umbria, terra che, dopo Roma, sarà tra lepiù interessate dall’arrivo dei pellegrini per il Giubileo del 2025. Un evento significativo e importante per le comunità non solo religiose della regione perché, secondo le stime, nel corso dell’anno sono attesi milioni di turisti nei centri spirituali dell’Umbria, come ad esempio Assisi, Norcia, Cascia.

“Il 2025 sarà un anno straordinario per la nostra regione – afferma la presidente della Regione Stefania Proietti che, tra l’altro, ha la delega al Giubileo – perché l’Anno Santo all’insegna della speranza si intreccia con eventi di storica importanza, come la canonizzazione di Carlo Acutis prevista ad aprile e le ricorrenze legate all’ottavo centenario francescano come quelle dedicate al Cantico delle Creature”.

“Il Giubileo è un momento di riflessione ed è una grande opportunità – ha sostenuto la presidente – per lo sviluppo del nostro territorio, per far conoscere le bellezze culturali e naturali, per promuovere l’immenso patrimonio spirituale e di valori dell’Umbria. Per questi motivi va profuso da parte di tutti, istituzioni in primis, un impegno grandioso per vincere la sfida giubilare dell’accoglienza”.

Nei primi giorni dell’anno la presidente Proietti incontrerà le autorità nazionali istituzionali deputate al Giubileo.