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L’Umbria la regione con più densità di spettacoli: il caso Umbria Jazz e il traino all’economia

L’Umbria è la prima regione in Italia per offerta di spettacoli per abitante, secondo il Rapporto SIAE. Cinema, musica, sport e turismo culturale fanno da traino anche all’economia, oltre che aumentare la qualità della vita.

Incremento del 7,9% di eventi in Umbria, valore secondo solo al Veneto. La regione è prima in Italia per numero di ingressi al cinema per abitante. Boom anche per gli spettacoli sportivi in termini di spettatori (+15%) e di partite organizzate (+20%).

Mencaroni: un potente volano di sviluppo di qualità
Giorgio Mencaroni, presidente Camera di Commercio dell’Umbria: “Le attività culturali, creative e sportive rappresentano un potente volano di sviluppo di qualità per l’Umbria: elevano la vita delle persone, attraggono turismo, generano economia. La Camera di Commercio dell’Umbria è impegnata con forza a sostenere questo settore nella duplice transizione digitale ed ecologica attraverso contributi diretti, investendo nella formazione delle imprese e accompagnandole verso nuovi modelli di progettazione, produzione e comunicazione. La cultura è oggi sempre più integrata con l’innovazione: ciò che fino a ieri era analogico oggi è digitale, e la valorizzazione del patrimonio creativo passa anche per la sostenibilità. Il nostro obiettivo è far crescere un ecosistema in grado di produrre ricchezza e benessere. Lo dimostrano i numeri, ma anche la qualità crescente dell’offerta e dei servizi. I dati degli studi Unioncamere-Isnart, realizzati con Mastercard, evidenziano chiaramente anche l’impatto economico di questo settore nella regione”.

L’Umbria prima in Italia per densità di spettacoli
Il cuore verde d’Italia continua a distinguersi. Secondo il Rapporto SIAE 2025, relativo all’anno 2024, l’Umbria è la prima regione italiana per numero di spettacoli ogni 1.000 abitanti, con 79 spettacoli, seguita da Friuli-Venezia Giulia e Valle d’Aosta (entrambe a 77). Un dato che va ben oltre la media nazionale, ferma a 57, e che consacra la regione come una delle realtà più attive e dinamiche nel panorama culturale italiano. In generale, la macro-area del Centro – dove tutte le regioni si collocano sopra la media – si conferma la più performante in termini di densità dell’offerta. L’Umbria contribuisce a questo risultato con un incremento del 7,9% nell’offerta di eventi rispetto all’anno precedente, secondo solo al Veneto tra le regioni con forte vocazione culturale.

Cinema: primi per biglietti staccati in rapporto alla popolazione
Il settore cinematografico è quello dove l’Umbria ottiene il risultato più clamoroso: prima in Italia per numero di ingressi al cinema per abitante. Oltre 1,3 milioni di presenze nel 2023, pari a circa 1,5 biglietti a testa, un valore che supera quello di tutte le altre regioni, comprese le grandi. La crescita rispetto al 2022 è netta e costante. Questo trend premia la tenuta delle sale umbre, la loro distribuzione sul territorio e le politiche di accessibilità, come gli sconti e le rassegne. A livello nazionale, la media è di 1,25 spettatori per abitante, ma l’Umbria si colloca sopra 1,6, a conferma della propensione degli umbri alla fruizione cinematografica. In Italia il numero complessivo di spettacoli cinematografici è aumentato del 6,4%, mentre gli spettatori sono rimasti stabili (-0,8%).

Concerti, musica e spettacoli: sopra la media nazionale
Anche il settore della musica registra numeri sopra la media. Secondo la SIAE, l’Umbria è tra le regioni con più alta partecipazione pro capite agli spettacoli di musica leggera, grazie alla presenza di eventi di rilievo internazionale e a un circuito diffuso di festival locali. La spesa complessiva del pubblico è in netta crescita, segnale di una domanda stabile e disposta a pagare per qualità. Rispetto all’anno precedente, l’Umbria ha visto un incremento del 13% dell’offerta di concerti, il secondo più alto d’Italia dopo il Lazio (+18%).

Nel teatro e nella musica classica si osserva un rinnovato interesse, sostenuto da cartelloni di valore. Il pubblico umbro non solo partecipa, ma investe nella fruizione culturale. Questo si riflette anche nella spesa media per abitante in spettacoli dal vivo, che colloca l’Umbria tra le prime cinque regioni italiane.

L’Umbria, inoltre, è l’unica regione in Italia dove il jazz supera la musica pop, rock e leggera per partecipazione media. Questo grazie non solo all’iconico Umbria Jazz, ma anche a un sistema diffuso di rassegne. Nel 2024, il 22% dei concerti in Umbria è stato di jazz, e la regione ha registrato il 37% di tutti gli spettatori italiani del settore, con una media record di 470 partecipanti per evento (625 a luglio).

Sport: crescono pubblico e numero di partite
Non solo cultura in senso stretto. Anche lo sport come spettacolo rappresenta un ambito in forte espansione. Il numero di presenze agli eventi sportivi è aumentato del 15% rispetto al 2022, con una distribuzione che coinvolge anche i comuni più piccoli. L’Umbria è tra le prime dieci regioni italiane per partecipazione sportiva pro capite, con picchi registrati nel calcio e nella pallavolo, ma anche in discipline di nicchia sempre più seguite. Da segnalare il boom di partite organizzate: +20% rispetto al 2023, con 915 eventi calcistici ufficiali.

La spesa culturale dei turisti: seconda solo al Lazio
Un altro indicatore chiave arriva dal Rapporto Symbola: in Umbria, la quota di spesa turistica destinata alla cultura è la più alta d’Italia dopo il Lazio, con un’incidenza che va dal 75% all’80%. Si tratta di un dato che conferma l’attrattività del patrimonio immateriale, degli eventi e dei percorsi esperienziali. Il turista che sceglie l’Umbria, lo fa non solo per i paesaggi e l’enogastronomia, ma per un’offerta culturale percepita come autentica e coinvolgente.

Umbria Jazz (attualmente in corso) come caso emblematico
In questo scenario, Umbria Jazz rappresenta un tassello esemplare. L’edizione 2023, secondo l’analisi dell’Isnart e Unioncamere, realizzata in collaborazione con Mastercard e diffusa qualche mese fa dalla Camera di Commercio dell’Umbria, ha portato un +31% di spesa nel territorio perugino rispetto all’anno precedente. Gli scontrini medi rilevati con carte e POS parlano chiaro: 101 euro per turista straniero, 76 per gli italiani, con i visitatori americani in testa per capacità di spesa.

L’impatto si è allargato a tutto il tessuto urbano: +29% per la ristorazione, +36% per l’abbigliamento, +44% per bar e locali notturni. A riprova di quanto un grande evento possa generare ricadute trasversali sul commercio, l’accoglienza e la vivibilità.

Secondo il Rapporto SIAE, solo nel mese di luglio l’Umbria ha concentrato il 16% di tutti i concerti jazz italiani e il 38% del pubblico nazionale di questo genere musicale. Un exploit che ha fatto registrare un +216% di partecipazione rispetto al 2023.

Inoltre, la regione è anche al secondo posto in Italia per densità di eventi nei parchi divertimento e nelle attrazioni viaggianti, in rapporto alla popolazione (0,7 ogni 1.000 abitanti), superata solo da Emilia-Romagna e Piemonte.

Treni e bus, dal 26 luglio Gubbio più vicina al resto dell’Umbria

Gubbio più collegata con il resto dell’Umbria dai mezzi pubblici, con il nuovo servizio integrato treno e bus “Gubbio Link”.

Il progetto punta a rendere Gubbio ancora più accessibile in vista dei grandi eventi religiosi e culturali del 2025 e 2026, con un servizio pensato per i pellegrini, i turisti e i cittadini.

Dal 26 luglio sarà infatti attivato il Gubbio Link e saranno potenziati anche i collegamenti da Città di Castello, Umbertide e Assisi: con oltre 60 corse, questi interventi sono un passo importante verso una mobilità più sostenibile, diffusa e accogliente, capace di valorizzare il nostro patrimonio culturale e spirituale”. Il primo cittadino ha poi rivolto un invito ai tour operator presenti, affinché scelgano di investire su Gubbio valorizzandone la storia, le tradizioni e il ricco calendario di eventi.

I nuovi collegamenti

Il nuovo servizio presentato questa mattina prevede:

· 60 corse Gubbio Link, di cui 34 nei feriali e 26 nei festivi

· Incremento delle corse tra Perugia e Gubbio (Linea E001): 20 corse feriali (12 Gubbio Link), 16 nei festivi (8 dirette)

· Potenziamento della linea Fossato di Vico–Gubbio (Linea E052): 22 corse feriali e 12 festive

· Nuove tratte da Città di Castello e Umbertide: 4 coppie di corse giornaliere

· Collegamento Assisi – Gubbio: 2 coppie di corse quotidiane

I biglietti per la tratta bus che integra il treno avranno un costo di 5,50 euro da Perugia e 3,60 euro da Fossato di Vico e saranno acquistabili direttamente dal sito web di Trenitalia.

Il nuovo servizio è stato presentato da Vittorio Fiorucci, sindaco di Gubbio, Stefania Proietti, presidente della Regione Umbria, Flavio Nogara, presidente Busitalia (Gruppo FS), Serafino Lo Piano, amministratore delegato e direttore generale di Busitalia (Gruppo FS), Amelia Italiano, direttore regionale Umbria di Trenitalia (Gruppo FS) e Francesco Gagliardi, vicesindaco di Gubbio con delega alla Mobilità.

A Monteleone di Spoleto la due giorni della Fiera di San Felice (foto)

Inaugurata a Monteleone di Spoleto la Fiera di San Felice, mostra-mercato del bestiame, cereali e prodotti tipici umbri, in programma sabato 19 e domenica 20 luglio.

Insieme alla sindaca di Monteleone di Spoleto Marisa Angelini, al taglio del nastro della manifestazione erano presenti Massimiliano Presciutti, presidente della Provincia di Perugia, il prefetto di Perugia Francesco Zito, il questore di Perugia Dario Sallustio, i consiglieri regionali Paola Agabiti e Stefano Lisci, e molti sindaci della Valnerina, oltre a rappresentanti di Anci Umbria, Cedrav e Fai.

“È la tredicesima edizione – ha dichiarato la sindaca Angelini – abbiamo voluto anche quest’anno mettere in vetrina tutto quello che è la produzione agricola e zootecnica di Monteleone di Spoleto, una grande occasione per dare visibilità e luce all’imprenditoria locale. È un giorno di festa che affonda le radici nel 1600 quando padre Felice Carosi portò le reliquie di san Felice a Monteleone di Spoleto oggi conservate nel Complesso monumentale della Chiesa di san Francesco e volle istituire una festa. È un momento molto importante, in cui la nostra mission è quella di stare vicino agli impreditori e allevatori e a tutti coloro che rimangono e producono in questo territorio, sempre con grande qualità”.

“Questa è una zona di confine – ha commentato il presidente Presciutti –, un’area interna e quella di oggi non è solo una bella e importante manifestazione per il Comune di Monteleone, ma è la dimostrazione che le aree interne solo un valore per l’Umbria e l’Italia. Questo modo di approcciare alle cose è quello che ci piace perché crea comunità e rilancia il messaggio che le aree interne non sono da ‘lenta eutanasia’ ma sono un valore. Quello che si trova in termini di ambiente, enogastronomia, qualità della vita, non si trova da altre parti ed è un valore inestimabile che va rilanciato in tutto il Centro Italia”.

Nella sua veste moderna la fiera è organizzata da Comune e Pro loco di Monteleone e dall’associazione Borghi più belli d’Italia, con il sostegno di consorzio Bacino imbrifero montano (Bim) del Nera e Velino della provincia di Perugia, Assemblea legislativa dell’Umbria, Cedrav, Camera di commercio dell’Umbria, Produttori locali agricoli e zootecnici, e la collaborazione di Fai, Gruppo locale tradizioni popolari, Archeoambiente e Filitalia International Chapter Monteleone di Spoleto.

Inaugurata, dunque, sulle note del corpo bandistico ‘Carlo Innocenzi’ di Monteleone di Spoleto, la Fiera, allestita da porta Spoletina alle Vallatte, e aperta anche domenica 20 luglio fino alle 19. A seguire sono stati consegnati il premio San Felice – Etica, qualità e gusto italiano nel mondo all’Azienda Colle del Capitano per la sezione agroalimentare e alla signora Giuseppina Ceccarelli per la sezione volontariato.

Il programma

Tante le attività, tra cui nei due giorni, fino alle 20, la possibilità di fare giri turistici in carrozza per le vie del paese, a cura dell’associazione attacchi Umbria asd. Cavalli ancora protagonisti, sabato sera in località Le Vallatte, area verde a pochi metri dal centro storico, per lo spettacolo equestre che emoziona sempre grandi e piccini per le straordinarie performace degli artisti. Stessa location, nella giornata di apertura, anche per l’arrivo dei partecipanti al trekking su cavallo ‘Sulla via dei due santi’, partiti il venerdì da Montereale, in provincia dell’Aquila, e per una dimostrazione di educazione cinofila a cura dell’educatrice cinofila Veronica Angelini. Al Giardino della Biga, invece, arte con un laboratorio dell’associazione Filitalia international chapter Monteleone e il progetto ‘Dipingi il tuo borgo’, alla prima edizione, promosso da ‘I borghi più belli d’Italia in Umbria’ di cui è protagonista l’artista Domenico Bordacchini. Spazio poi a Fabio Matteucci, artista che realizza le sue opere utilizzando una semplice penna bic in mostra anche al Museo della Biga con la personale ‘Fiabe d’inchiostro e creature selvagge’. Nella giornata anche una mostra di moto d’epoca in centro storico e, a chiudere, dopo il galà equestre, a Le Vallatte, gli Alta Quota, con balli e musica. Domenica si apre con la Colazione del contadino, offerta dai produttori locali alle 10 e si prosegue con un incontro divulgativo sul cavallo agricolo italiano da tiro pesante rapido (Caitpr) e sulla valorizzazione degli allevamenti selezionati del borgo di Monteleone di Spoleto, organizzato dall’associazione nazionale allevatori Caitpr, con la presentazione di esemplari del territorio. Il pomeriggio, e fino alle 20.30, spettacolo itinerante Paesi danzanti, progetto del Fai e Cedrav con gruppi folcloristici locali che daranno spazio alle tradizioni, tra saltarello, quadriglia, organetto e rime baciate, con la partecipazione del gruppo folk Interamna, e della Sala d’arme ‘Achille Marozzo’, con il gruppo di gioco di Ruolo dal vivo, che darà vita a uno spettacolo di scherma storica rinascimentale (dallle 16.30 alle 18.30 alle Vallatte). Il gran finale ‘a suon di organetto’ sarà in piazza Regina Margherita, alle 20, con la degustazione ‘Le cose di una volta – l’acquacotta’, a cura dell’associazione Filitalia international chapter Monteleone di Spoleto, l’estrazione della lotteria di san Felice, e la consegna del premio a tutti i ‘Felici’ d’Italia presenti, riservato a chi porta il nome di Felice, Felicita o Feliciano.

Sciopero nazionale lavoratori Lidl, presidio al supermercato di Castiglione

Non solo i timori per il futuro dei lavoratori di Unicoop Etruria agitano il mondo della grande distribuzione organizzata.

Venerdì 18 luglio giornata di sciopero nazionale dei lavoratori di Lidl Italia. Filcams Cgil Perugia ha indetto per lo stesso giorno, a partire dalle 9 e fino alle 10.30, un presidio davanti al punto vendita Lidl di Castiglione del Lago.

La mobilitazione – spiega il sindacato – vuole denunciare l’insufficienza della proposta aziendale sul rinnovo del Contratto integrativo aziendale e rivendicare salari più equi, migliori condizioni di lavoro e maggiore stabilità contrattuale.

La giornata di sciopero di venerdì 18 luglio ribadisce “la necessità di trovare una soluzione adeguata al negoziato per il contratto integrativo aziendale di Lidl Italia, ormai in corso da più di due anni, al fine di migliorare le proposte dell’impresa, ad oggi non soddisfacenti”. Lo sciopero nazionale interesserà tutti i lavoratori della filiera Lidl (magazzini, rete di vendita e uffici) e si svolgerà sull’intera giornata lavorativa. Permangono, nell’ambito dello stato di agitazione, anche il blocco dei supplementari e degli straordinari.

Timori per Castiglione e presidio Filcams, la Regione convocherà Unicoop Etruria

Hanno manifestato davanti a Palazzo Cesaroni, durante lo svolgimento del Consiglio regionale, i rappresentanti di Filcams Perugia, insieme ad alcuni lavoratori, di fronte ai timori per il futuro dei dipendenti delle sedi di Castiglione del Lago di Unicoop Etruria, nata dalla fusione tra Coop Centro Italia e Unicoop Tirreno. Sino all’incontro con a presidente della Regione Umbria Stefania Proietti, l’assessore regionale Francesco De Rebotti e i consiglieri regionali che hanno poi partecipato ai lavori dell’Assemblea legislativa.

Un incontro che ha portato ad un primo risultato, nella direzione richiesta dal sindacato: “La Regione Umbria ha preso un impegno importante: convocherà in tempi brevissimi Unicoop Etruria e chiederà all’azienda il piano industriale. Bisognerà, poi, cercare di capire se ci saranno e quali saranno le ricadute occupazionali, sia per quanto riguarda la sede del centro direzionale e il magazzino di Castiglione del Lago, che i punti della rete vendita” ha annunciato da Massimilano Cofani, segretario generale della Filcams Cgil Perugia.

“Abbiamo chiesto – ha proseguito Cofani – di fermare l’esternalizzazione del magazzino e di conoscere il piano di investimento che lo riguarda, se è vero che diventerà un polo strategico per Unicoop Etruria. Abbiamo anche espresso un forte timore sul futuro di alcuni punti della rete vendita. Non sappiamo cosa succederà alla sede di Castiglione del Lago, ma siamo stati chiari anche adesso con la presidente della Regione Umbria: c’è necessità di un centro direzionale, di un presidio a Castiglione del Lago perché altrimenti le 180 persone oggi occupate non potranno essere ricollocate. La seconda questione che abbiamo sollevato è lo stop immediato all’esternalizzazione del magazzino e la terza una maggiore attenzione alla rete vendita perché il timore è che ci siano dei punti vendita che non sono sostenibili in questo momento”.

“Di conseguenza – ha concluso Cofani –, bene l’impegno che si è presa la Regione Umbria, noi vigileremo che gli impegni vengano portati avanti”.

“È un momento importante questo – ha aggiunto Stefano Taini della Rsu della sede di Castiglione del Lago di Unicoop Etruria – che vede la quarta forza economica della regione perdere di fatto la testa in Umbria e andare in un’altra regione, la Toscana, senza alcuna minima garanzia per i lavoratori di questo territorio. Se venissero dichiarati degli esuberi nella sede di Castiglione del Lago, nel comprensorio del Trasimeno si creerebbe un deserto incredibile e non possiamo permetterlo”.

Primo elisoccorso notturno: così è stata salvata la vita di un 53enne (video)

Intervento salvavita all’ospedale di Perugia grazie al primo volo notturno fino all’aviosuperficie.

Alle ore 1:20 la Centrale Operativa 118 di Perugia è stata contattata dalla Centrale Operativa 118 di Ancona per un trasferimento secondario d’urgenza. Il paziente, un uomo di 53 anni in condizioni critiche, necessitava di un trasferimento immediato da Macerata a Perugia a causa di una grave patologia aortica. Appena atterrato all’Ospedale di Perugia è stato preso in carico dai sanitari del Pronto Soccorso e dall’equipe di Cardiochirurgia che lo ha sottoposto ad un intervento chirurgico in urgenza.

La Centrale Operativa Umbra del 118, diretta dal dott. Francesco Borgognoni, ha coordinato con precisione l’intera operazione. Il personale sanitario della Centrale si è immediatamente attivato per predisporre l’accoglienza del paziente, che sarebbe stato trasportato dall’elisoccorso delle Marche, con l’elicottero Icaro 02.
Alle ore 1:50 la Centrale Operativa ha ricevuto la comunicazione del tempo stimato di arrivo: circa 25 minuti. A questo punto, il personale della CO 118 ha proceduto con l’accensione manuale dell’impianto di illuminazione dell’elisuperficie dell’ospedale di Perugia, garantendo le condizioni di sicurezza necessarie per l’atterraggio notturno.
Alle ore 2:22 precise, Icaro 02 ha effettuato con successo il suo atterraggio sulla piazzola dell’ospedale perugino, segnando un momento storico per la struttura sanitaria e per l’intero sistema di emergenza-urgenza regionale.

“Questo primo utilizzo notturno dell’elisuperficie rappresenta un importante traguardo per l’Ospedale di Perugia e per l’intero sistema sanitario umbro. – sottolinea Emanuele Ciotti, commissario straordinario dell’Azienda Ospedaliera di Perugia -. La possibilità di operare voli notturni amplia significativamente le capacità operative della struttura, garantendo continuità assistenziale 24 ore su 24 anche per i trasferimenti aerei più complessi. L’operazione ha mostrato l’efficacia del coordinamento tra diverse Centrali Operative regionali testimoniando come la collaborazione interregionale rappresenti un elemento fondamentale per garantire l’efficacia del sistema di emergenza-urgenza nazionale. Mi complimento con il personale sanitario del 118 che ha gestito con competenza e tempestività questa nuova sfida operativa e con i professionisti sanitari del Pronto Soccorso, di Cardiochirurgia e della Terapia Intensiva cardio-toraco-vascolare che hanno in cura il paziente. Un grazie, anche, al Soccorso Alpino Speleologico Umbria e Marche presenti nelle operazioni di decollo e atterraggio”.

Un intervento che apre nuove prospettive al servizio di assistenza sanitaria d’emergenza in Umbria.

Nuova Unicoop Etruria, giovedì presidio davanti alla Regione

La Filcams Cgil Perugia ha indetto per giovedì 17 luglio alle 9, in piazza Italia a Perugia, davanti alla sede della Regione Umbria e in concomitanza con la seduta del Consiglio regionale, un presidio dei lavoratori di Unicoop Etruria della provincia di Perugia per chiedere attenzione e risposte da parte delle istituzioni regionali.

La mobilitazione nasce a seguito della fusione tra Unicoop Tirreno e Coop Centro Italia, avvenuta il 1° luglio, che ha dato origine a Unicoop Etruria.

“Una riorganizzazione – lamenta il sindacato in una nota – che sta generando forti preoccupazioni tra il personale, in particolare per la sede di Castiglione del Lago, che rischia la chiusura o un forte ridimensionamento dal momento che la nuova sede legale della cooperativa sarà spostata a Vignale, in provincia di Livorno.

“Nonostante le ripetute richieste – spiega Filcams Cgil Perugia – nessuna forma di garanzia di rimanere nel territorio è stata data ai lavoratori e alle lavoratrici della sede. Ma i timori riguardano anche la sostenibilità di alcuni punti vendita della rete e il magazzino di Castiglione del Lago. Per quanto riguarda il magazzino, i lavoratori chiedono lo stop alle esternalizzazioni e l’avvio di un piano di investimenti concreto, considerando il ruolo dichiarato di centralità che il sito dovrebbe rivestire nella nuova cooperativa”.

Il presidio del 17 luglio segue una lettera aperta inviata dalle Rsu Filcams Cgil di Perugia, il 14 maggio scorso, alla presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, agli assessori e ai consiglieri regionali. “Lettera che, a oggi – fa sapere il sindacato –, non ha ricevuto alcuna risposta”.

“Con questa fusione – conclude la Filcams Cgil Perugia –, l’Umbria perde una delle aziende tra le più rilevanti per fatturato. Lanciamo un appello alla politica regionale: è il momento di assumersi le proprie responsabilità e di avviare un confronto vero, trasparente e partecipato”.

Sicurezza e qualità lavoro, il Protocollo Uil a Regione e Comune di Perugia

La Uil dell’Umbria ha elaborato e consegnato ufficialmente alla Regione Umbria e al Comune di Perugia il “Protocollo regionale unico per la sicurezza e la qualità del lavoro”.

Per la Regione c’era la presidente della Seconda commissione, Letizia Michelini mentre per il Comune i presidenti di Prima e terza commissione, Antonio Donato e Cesare Carini.

Per la Uil è l’inizio di un percorso che coinvolgerà tutti i 92 Comuni umbri e le principali Istituzioni. A presentarlo il segretario generale della Uil dell’Umbria, Maurizio Molinari e le segretarie nazionali Uil, Vera Buonomo (delega agli Appalti) e Ivana Veronese (delega alla Salute e sicurezza sui luoghi di lavoro).

“Vogliamo muovere le acque e fare qualcosa – ha detto Molinari – e questa, per noi, è un’azione forte e concreta. Vogliamo ottenere obblighi per le stazioni appaltanti in merito al rispetto dei contratti, alla legalità e alla tutela del lavoro. Il Protocollo dovrà essere un primo pilastro per arrivare ad una legge regionale sugli appalti: abbiamo l’ambizione di pensare di aver lanciato un’iniziativa innovativa sul territorio. Per noi, che abbiamo lanciato un Coordinamento appalti, la prevenzione diventa cultura permanente”.

“Ci auguriamo che aderiscano le parti sociali e le istituzioni – ha detto Buonomo – ad una proposta che è importante che veda la luce. Importante partire dall’Umbria, perché c’è un tessuto produttivo complesso e per questo, come Uil nazionale, abbiamo deciso di sostenere questa proposta”. Stigmatizzato, dalla segretaria Buonomo, l’iter di approvazione del Decreto legislativo sugli appalti, che non ha visto il coinvolgimento delle parti sociali.

“Ci auguriamo che questo approccio – ha proseguito – venga seguito anche da altri territori”. “Il tema delle zero morti sul lavoro – ha detto Veronese – va oltre la campagna di comunicazione e l’azione sugli enti locali è fondamentale, perché sono loro le più grandi stazioni appaltanti. In Umbria nel 2024 ci sono stati 10.464 infortuni sul lavoro e 25 mortali: numeri che non sono accettabili e tollerabili, per questo dobbiamo agire sotto ogni punto di vista”.

Appalti, scontro anche con Bandecchi: ma Confartigianato ha portato alla promessa di un tavolo con le associazioni

Dopo lo scambio con l’assessore Iapadre (e con altri membri della Giunta ternana), Confartigianato si era appellata al sindaco di Terni affinché, nel rispetto del Codice degli appalti, fosse data la giusta rilevanza anche ad altri criteri, non solo a quello del massimo ribasso che spesso finisce per penalizzare le imprese locali, come avvenuto per la manutenzione dei cimiteri comunali.

Le parole di Bandecchi

Il sindaco, però, difende il suo assessore. “Confartigianato l’ha fatta fuori dal vasetto, ci ha attaccato a testa bassa sull’assegnazione degli appalti che, peraltro, non è una questione politica ma gestionale. Se ne occupano i dirigenti e i funzionari che sono pagati per questo”.

Bandecchi ha aggiunto: “La nostra attenzione verso le imprese locali l’abbiamo dimostrata con i fatti, diminuendo la pressione fiscale, il costo dei servizi, rilanciando Terni e il suo territorio”.

Posizioni non in linea, tra sindaco e Confartigianato, anche sulle cooperative di tipo B.

Poi, Bandecchi, apre comunque al dialogo anche su questi temi: “Se tutti stiamo al posto nostro io non chiudo mai le porte del confronto, anche se non rinuncio mai a dire quello che penso. Con gli assessori Iapadre e Maggi siamo pronti ad aprire un tavolo di confronto – annuncia – con le associazioni delle categorie produttive. Siamo pronti a discutere di atti di indirizzo sugli appalti ma sempre e comunque nel rispetto delle regole, perché Bandecchi come si sta ultimamente dimostrando, Ie regole le rispetta”.

La replica di Confartigianato

Le parole di Bandecchi costringono Confartigianato a ritornare sulla questione appalti. Sollevata, ricorda l’associazione, “con chiarezza e nell’esclusivo interesse generale è semplice e non eludibile da parte dell’Amministrazione Comunale di Terni”.

“Noi – ribadiscono da Confartigianato – siamo i primi a chiedere il pieno rispetto delle norme, ma il punto è proprio questo: le norme consentono, in modo pienamente legittimo, scelte diverse, più attente alla qualità, alla prossimità territoriale e alla valorizzazione del tessuto imprenditoriale locale. La norma non è in discussione. La volontà politica, sì.

Sostenere – come fanno l’assessore Iapadre e, in modo pedissequo, il sindaco – che “non è possibile fare diversamente” e che “si tratta di scelte tecniche” significa di fatto – prosegue l’associazione – abbandonare le imprese artigiane e PMI del territorio a una concorrenza al massimo ribasso con imprese provenienti da altre regioni, prive di radicamento, visibilità e responsabilità verso la nostra comunità. Politica che ci troverà sempre contrari.

“Prendiamo atto – prosegue Confartigianato – che la questione da noi sollevata ha registrato da parte di vari esponenti dell’amministrazione Comunale di Terni reazioni scomposte e per lo più fuori luogo, tramite comunicati o commenti social, comunque pubblici, che la dicono lunga anche sull’attuale classe dirigente”.

L’associazione ribatte punto su punto: “L’assessore Iapadre ha percepito le nostre osservazioni come un attacco personale. Non lo sono: Confartigianato Terni non ha alcun interesse ad attaccare individualmente chi ha un ruolo più o meno politicamente rilevante nelle scelte strategiche”.

E ancora: “L’assessore Maggi ha affermato – falsamente – che non facevamo critiche alle precedenti amministrazioni. Invece noi facciamo critiche e anche apprezzamenti alle amministrazioni unicamente nell’interesse generale delle imprese Artigiane e PMI del territorio, che sono gli unici soggetti ai quali, noi, dobbiamo e vogliamo fare riferimento. La nostra storia parla per noi e dimostra l’esatto contrario. Oltretutto sottolineiamo la difficoltà a comprendere il senso delle affermazioni di Maggi: prima rivendica di essere stato lui a fare tutti gli appalti della provincia e dei comuni del territorio per decenni e poi di non avere mai ricevuto una critica, non per suo merito ma per accondiscendenza alla sinistra che governava. Non si capisce se si riferisce a una accondiscendenza generale o sua personale, o a entrambe, altrimenti il ragionamento non ha senso”.

Prosegue la nota: “Il vicesindaco Corridore ci ha accusati di fare politica. Queste sono etichette inutili e offensive, che servono solo a evitare di rispondere nel merito delle questioni”.

Confartigianato chiarisce: “È tempo di ristabilire i ruoli: chi governa deve rispondere ai cittadini, alle imprese, agli enti esponenziali e a tutta la comunità dei risultati della propria azione amministrativa; noi rappresentiamo gli interessi legittimi delle imprese artigiane e PMI del territorio, come è nostro dovere, e continueremo a farlo con coerenza e indipendenza, come sempre abbiamo fatto. E per chi avesse la tentazione di darci lezioni, precisiamo una cosa molto semplice: non ci servono ‘maestrini’ per sapere come svolgere il nostro lavoro. Lo facciamo da decenni, con serietà, ascolto e concretezza. Non cerchiamo visibilità, ma soluzioni. Ci limitiamo a rilevare che gli intendimenti politici e le rassicurazioni ricevute in passato da questa Amministrazione erano ben diverse da ciò che stiamo vedendo oggi negli atti concreti.
L’Amministrazione predica bene e razzola male. E nel farlo, come direbbe lo stesso sindaco, l’ha fatta fuori dal vaso”. Insomma, accuse rispedite al mittente.

Confartigianato Terni esprime “il massimo rispetto per gli impegni imprenditoriali e politici del sindaco Stefano Bandecchi. Il suo dinamismo personale e il percorso nazionale che ha intrapreso meritano attenzione e sinceri auguri di successo. Tuttavia – aggiunge – riteniamo doveroso ricordare che Bandecchi è stato eletto per amministrare la città di Terni. E amministrare significa anche occuparsi, nel merito e con responsabilità, delle scelte che riguardano lo sviluppo economico, l’occupazione e il futuro delle imprese artigiane e PMI locali. Se anche il sindaco non vede la differenza tra scelte tecniche e politiche e si adegua di fatto alle decisioni dei tecnici che incidono sugli stipendi di tante famiglie ternane e sulla sopravvivenza di molte imprese – chiarisce – dovremmo concludere che anche questo mandato amministrativo sarà una occasione persa per il rilancio delle politiche territoriali”.

“Da parte nostra – conclude Confartigianato – di sicuro, continueremo a svolgere il nostro compito, con serietà e nel solo interesse delle imprese e degli imprenditori di Terni”.

Città di Castello, Fiera di San Bartolomeo senza animali a rischio “Lingua blu”

La Fiera di San Bartolomeo, con la Mostra Zootecnica, si svolgerà a Città di Castello, dal 22 al 24 agosto. Ma a causa dell’epidemia di Blue tongue, “Lingua blu”, che sta interessando anche l’Umbria, la manifestazione non ospiterà bovini, ovini e caprini per evitare rischi inerenti alla diffusione della malattia infettiva.

E’ la decisione presa nel vertice che si è tenuto tra l’amministrazione comunale di Città di Castello, rappresentata dall’assessore al Commercio e al Turismo Letizia Guerri, i responsabili del Servizio Veterinario Pubblico di Sanità Animale del Dipartimento di Prevenzione dell’Usl Umbria 1 e i rappresentanti delle associazioni di categoria.

“Tutela del benessere animale, ma anche salvaguardia e valorizzazione del tessuto imprenditoriale agricolo e zootecnico del territorio, convivono da sempre nella Fiera di San Bartolomeo, ne sono l’essenza e il tratto identitario. Quindi la manifestazione non si snatura, ma anzi sottolinea la propria vocazione, anche di fronte a una decisione che per la prima volta nella sua storia la priva della presenza di specie animali che negli anni sono state grandi attrazioni per i visitatori e hanno valorizzato l’evento”, spiega l’assessore Guerri.

“Per l’amministrazione comunale è fondamentale proteggere animali, aziende agricole e zootecniche del territorio dalle potenziali conseguenze legate alla diffusione della ‘Blue tongue’, perché rappresentano una risorsa umana e una filiera strategica per l’economia dell’Altotevere”. “Non possiamo, dunque, esimerci da questa scelta che però – sottolinea Guerri – non metterà in discussione lo svolgimento della Fiera di San Bartolomeo e non priverà tutti coloro che amano gli animali della Mostra Zootecnica, ma anche delle differenti e nuove attrazioni e forme di intrattenimento alla scoperta del legame imprescindibile e fortemente identitario fra uomo, animali e agricoltura”.