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Tag: Terni

Memorie di un vice sindaco breve. Il Palazzo raccontato dall’interno

La politica di Terni svelata da un suo protagonista

“Avete mai provato a fare il vicesindaco e l’assessore di una media-grande città di provincia, l’antica e modernissima Interamna Nahars, e a farvi buttare fuori dalla Giunta comunale, pur avendo fatto e realizzato, progettato e innovato, pestato i piedi, esserseli fatti pestare, avere suscitato apprezzamenti (molti) e delusioni (alcune)? Ecco, io ci sono riuscito. E non era facile”. Inizia cosi il libro di Andrea Giuli, per tre anni vice sindaco ed assessore alla Cultura e Turismo del Comune di Terni, prima di essere esautorato dal sindaco della Lega Leonardo Latini, a sua vlta “giubilato” a fine mandato per far posto ad un candidato di Fratelli d’Italia. Il libro, una specie di pamphlet a metà tra racconto, cronaca e trattatello filosofico-politico, narra tre anni faticosissimi di esperienza di pubblico amministratore, tecnico e indipendente dai partiti, come se fosse un’avventura, critica e auto-critica, amara e disincantata, appassionata e impertinente. Le cose fatte, le piccole vittorie, le grandi sconfitte, gli amici e i nemici (spesso amici), gli altarini del cosiddetto potere, le confidenze, i moti dell’anima e le incazzature, le contraddizioni e le ostinazioni, gli sbagli e le intuizioni. Alla fine cosa è rimasto? Comunque molto. Niente di pedagogico o morale, ma un pezzetto di vita vissuta che può forse servire da spunto e riflessione per chi medita magari una sua “discesa in campo”, in questi tempi tremendi.

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Quello che Paolo Portoghesi fece per Terni

L’ex sindaco Paolo Raffaelli ricorda l’importante ruolo ricoperto dal grande architetto nelle scelte urbanistiche della città

Con la scomparsa dell’architetto Paolo Portoghesi “Terni perde un amico, un grande professionista che la città ha contribuito fortemente a progettarla”. A sottolinearlo è Paolo Raffaelli, ex sindaco della città che con lui ha collaborato in qualità di assessore. “E’ una perdita grave per la cultura italiana” sottolinea. Raffaelli ha ricordato che Portoghesi ha firmato, con Aldo Tarquini, l’attuale piano regolatore generale, su incarico dell’amministrazione Ciaurro, confermato nel corso del successivo mandato. “Portoghesi – ha detto ancora Raffaelli – è stato uno dei grandi autori della città contemporanea. Sarà un obbligo, per Terni e i ternani, valorizzarne la memoria e il lascito”.

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Bandecchi sindaco di Terni, Corridore sarà il vice

Imminente la presentazione della Giunta. I giovani saranno la priorità

“Ho deciso di fare politica per dare un futuro ai miei nipoti”: a dirlo la
mattina dopo l’elezione a sindaco di Terni è Stefano Bandecchi. Il neo
sindaco ha ribadito il suo progetto politico, sottolineando ancora che
“Alternativa popolare non è una lista civica, ma un partito”. “Ho
cominciato dal basso”. “Dopo Terni – ha annunciato – ci presenteremo per
la Regione, alle Europee e alle elezioni politiche nazionali. Adesso in
Italia c’è un partito di centro, vincente, ed è Alternativa popolare”. Ha
quindi raccontato di avere deciso di scendere in politica prima ancora che
la Regione Umbria si esprimesse, in prima istanza, in maniera contraria al
progetto clinica-stadio per Terni. “Il mio impegno – ha detto – è
finalizzato a dare un futuro ai giovani di questo Paese, a iniziare,
appunto, dai miei due nipotini”. Bandecchi si è detto “tradito da un
centrodestra che oggi è diventato destracentrico”. Infine, il pensiero
alla giunta comunale che sarà chiamato a comporre. “Sono già al lavoro –
ha spiegato il sindaco – con quello che sarà il mio vicesindaco, Riccardo
Corridore, per mettere a punto la squadra che presenteremo alla prima
riunione utile”.

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Quasi 17 milioni di euro di lavori pubblici in tre anni nel piano della Regione

Tra i progetti che saranno finanziati ci sono gli interventi sul cratere del terremoto e la variante stradale sud ovest di Terni

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore alle Opere pubbliche, ha approvato il “Programma triennale dei lavori pubblici della Regione Umbria 2023-2025” in cui sono ricompresi, fra gli altri, numerosi interventi nell’area del “cratere” del sisma 2016 e l’appalto integrato, comprensivo di progettazione definitiva ed esecutiva, per i lavori di realizzazione della variante sud-ovest della città di Terni.
L’importo, per le tre annualità, ammonta a oltre 60,350 milioni di euro, di cui 16,750 milioni per il 2023.
La disponibilità finanziaria sale a 24,5 milioni nel 2024 ed è di oltre 19 milioni di euro nel terzo anno di programmazione.
Nel programma – riferisce una nota dell’ente – sono inseriti lavori di recupero, manutenzione straordinaria, nuova realizzazione e ristrutturazione che riguardano infrastrutture stradali, infrastrutture sociali ed edifici sanitari, beni culturali, edifici direzionali e amministrativi.Fra le opere di nuova realizzazione spicca l’appalto per la variante stradale che collegherà la zona sud e quella ovest/nord-ovest della città di Terni per la quale la Regione ha ottenuto un finanziamento di 50 milioni di euro deliberati dal Cipess, il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile.
Nel “cratere” del sisma, oltre ad interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico in alcune località di Norcia e Preci e la bonifica di pareti e versanti della strada di San Pellegrino a Norcia, la Giunta regionale ha programmato per l’anno in corso la destinazione di circa 1,5 milioni di euro per la ricostruzione della residenza protetta Apsp Fusconi Lombrici Renzi di Norcia, costituita da 2 edifici, di cui uno soggetto a demolizione e ricostruzione e l’altro soggetto ad un intervento di ristrutturazione, cui si aggiungono oltre 520mila euro per il recupero e miglioramento sismico di un edificio in Piazza Verdi, sempre a Norcia, di proprietà della stessa Apsp.
Oltre 1 milione di euro è la spesa programmata per il miglioramento sismico del Palazzo comunale di Monteleone di Spoleto. Nell’elenco delle opere del programma triennale indicate con priorità massima, rientra anche la ricostruzione con delocalizzazione del cimitero di Sant’Eutizio di Preci per circa 1,355 milioni di euro.
Significativi gli interventi per il recupero e la valorizzazione della ex ferrovia Spoleto-Norcia. Articolati nei tre anni, prevedono consolidamento versanti, opere d’arte e opere di protezione della sede viaria nel tratto Spoleto-Sant’Anatolia di Narco ed il secondo stralcio dei lavori nel tratto Piedipaterno-Balza Tagliata interessato da frane da crollo/scivolamento, ed inoltre lavori di recupero edilizio ai fini ricettivo-produttivi di caselli e stazioni dell’ex ferrovia.
Nel programma regionale è inserita l’opera di consolidamento per la mitigazione del rischio idrogeologico e l’adeguamento della piattaforma stradale a livello di viabilità, sicurezza infrastrutturale e di servizi del ponte di Montemolino sul fiume Tevere, per il ripristino di un collegamento importante per i territori di Todi, Monte Castello di Vibio e Fratta Todina e per l’intera media valle del Tevere. Sul Tevere, in località Pian di San Martino nel comune di Todi, previsto un intervento di mitigazione con la realizzazione di arginatura golenale e ripristino degli argini traversali e sono in elenco lavori di manutenzione di opere idrauliche e ripristino officiosità idraulica su alcuni tratti del fiume in località Passo dell’Acqua nel comune di Perugia.
Di rilievo- prosegue la nota – le opere programmate che riguardano edifici direzionali e amministrativi. Il Centro regionale di protezione civile di Foligno verrà dotato di un nuovo capannone per lo stoccaggio materiali ed attrezzature di protezione civile da utilizzare in occasione di emergenze sul territorio, mentre sulla copertura dell’autoparco verrà installato un impianto fotovoltaico. Nella sede dell’Assessorato Infrastrutture, trasporti, opere pubbliche e politiche della casa, protezione civile di Piazza Partigiani, a Perugia, strategico per le sue funzioni pubbliche, si procederà alla ristrutturazione con adeguamento sismico ed efficientamento energetico. Nell’annualità 2024 è programmato il restauro e risanamento conservativo di palazzo Donini, sede della Presidenza della Giunta regionale.
Lavori programmati inoltre anche al complesso immobiliare di proprietà regionale Villa Montesca di Città di Castello, all’ex ospedale San Florido, sempre a Città di Castello, e per l’efficientamento energetico della sede del Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria, a Pantalla di Todi, sempre di proprietà regionale. Nel programma triennale dei lavori pubblici 2023-2025 della Regione Umbria sono ricomprese infine le due opere incompiute di riparazione e miglioramento sismico di immobili di proprietà regionale in località Bandita Cilleni, nel comune di Assisi, e in località Salia – Cai Miari per le quali la Giunta regionale ha stabilito di riprendere l’esecuzione.
Ministero dei Lavori pubblici Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica

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Quindici milioni di euro per l’area di crisi complessa di Terni e Narni

Il ministero delle Imprese ha stanziato circa 15 milioni di euro per la riconversione e la riqualificazione dell’area di crisi industriale complessa di Terni-Narni

Il nuovo avviso si inserisce nelle attività rese possibili dalla proroga dell’Accordo di programma sull’area di crisi, una proroga ottenuta a marzo 2021 dall’amministrazione regionale, che negli ultimi anni ha fortemente insistito sulla necessità di una strutturata azione di rilancio competitivo del territorio. La misura, oltre alla città di Terni, interessa i comuni umbri di Acquasparta, Amelia, Arrone, Avigliano Umbro, Calvi dell’Umbria, Ferentillo, Giove, Lugnano in Teverina, Montecastrilli, Montefranco, Narni, Otricoli, Penna in Teverina, Polino, San Gemini, Stroncone e il comune laziale di Configni in provincia di Rieti.
Le domande per le agevolazioni, previste nel quadro della riforma della legge 181/89, potranno essere presentate da imprese, cooperative, consorzi e reti di impresa dal 6 giugno al 18 luglio 2023. I progetti dovranno prevedere la realizzazione di piani di investimento produttivo o programmi per la tutela ambientale, occupazionale, l’innovazione, la ricerca, lo sviluppo sperimentale e la formazione del personale, con spese ammissibili di importo non inferiore a un milione di euro.
“Il bando conferma il nostro impegno per la salvaguardia occupazionale e il rilancio del grande polo industriale e produttivo. La misura può rappresentare un grande esempio per tutto il Paese ed è il segnale che noi crediamo fortemente nelle potenzialità industriali di questo territorio”, ha commentato il ministro Adolfo Urso.
L’assessore allo Sviluppo economico della Regione Umbria, Michele Fioroni ha sottolineato quanto l’avviso sia “frutto di un lavoro continuativo realizzato dall’amministrazione regionale con le strutture ministeriali, nella certezza che il territorio del Ternano, nonostante le crisi, abbia molteplici eccellenze e potenzialità da esprimere, per valorizzare le quali l’amministrazione continua ad essere impegnata su più fronti”.

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Acciaierie, accordo fatto per la cassa integrazione

L’azienda ha confermato quanto già annunciato alla Rsu nell’incontro del 4 maggio scorso in merito alla fermata degli impianti previsti nel mese di maggio

Non nascondono timori e malumori per la situazione produttiva di Acciai Speciali Terni, Rsu e segreterie territoriali dei metalmeccanici che tuttavia “giudicano positivamente l’incontro svolto oggi con la direzione aziendale, che ha visto la sottoscrizione dell’accordo sulla cassa integrazione, prevedendo e la maturazione degli istituti delle ferie oltre i permessi orari già previsti che non sono maturabili, invece, nell’intervento di cassa integrazione a zero ore”. Inoltre -spiegano- nella sottoscrizione dell’accordo è previsto un ulteriore incontro nel mese di giugno per valutare la maturazione di ulteriori istituti aggiuntivi. “L’azienda – riferiscono nella nota Fim-Fiom-Uilm-Fismic-Ugl ed Rsu – ha confermato quanto già annunciato alla Rsu nell’incontro del 4 maggio scorso in merito alla fermata degli impianti previsti nel mese di maggio e l’utilizzo della cassa integrazione per questo periodo”. I sindacati “hanno appreso e valutato le difficoltà contingenti di mercato, dovute a una contrazione complessiva dei consumi e previsioni molto corte rispetto al passato” ed hanno “espresso forte preoccupazione per l’attuale momento che contestualizzato con la mancata firma dell’accordo di programma, la presentazione di un piano industriale dettagliato e la riorganizzazione che l’azienda sta mettendo in campo potrebbero generare problemi per il proseguo del percorso”.
“In un momento di grande difficoltà che vede il mercato in grande cambiamento e più incerto, le buste paga dei lavoratori vengono erose da una crescente inflazione e dal costo dell’energia, per questo abbiamo posto al tavolo una serie di considerazioni – dicono i sindacati – che devono necessariamente vedere un cambio di rotta da parte aziendale che presuppone scelte sempre più condivise con le organizzazioni sindacali e la Rsu”.

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Arriva il bando da 70 milioni per la ex Fcu

Si tratta del progetto che prevede un intervento su circa 100 chilometri di linea ferroviaria

 

Rete Ferroviaria Italiana, società capofila del Polo infrastrutture del Gruppo Fs, ha pubblicato il bando di gara per la realizzazione degli interventi di rinnovo e manutenzione straordinaria all’armamento ferroviario della tratta Perugia Ponte San Giovanni-Terni e della tratta Città di Castello-Sansepolcro (linea ex Fcu). L’intervento ha un valore di 70 milioni di euro, finanziato con fondi Pnrr, ed è propedeutico alla riattivazione totale della linea che da Sansepolcro raggiunge Terni.

Le tratte oggetto dell’appalto hanno un’estensione complessiva di circa 100 chilometri, attraversano i territori delle province di Terni e Perugia, fino a toccare la provincia di Arezzo.
L’intervento prevede la riattivazione con messa in esercizio delle tratte fuori servizio della linea ex Fcu, in particolare nelle tratte Perugia Ponte San Giovanni-Terni della linea Umbertide-Terni e Città di Castello-Sansepolcro della linea Umbertide-Sansepolcro. Le lavorazioni consisteranno nella rimozione dell’attuale binario, del pietrisco e degli scambi e nel successivo adeguamento della sede ferroviaria con posa del nuovo binario e dei nuovi scambi. Previste anche attività di manutenzione straordinaria e di adeguamento a sagoma delle gallerie presenti lungo la linea. L’intervento, incluso nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, si inserisce nel più ampio progetto di Rfi per i lavori che coinvolgeranno la Regione Umbria con interventi infrastrutturali e tecnologici che consentiranno di incrementare i livelli di affidabilità e di garantire più elevati standard qualitativi e quantitativi del servi

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Philip Morris pronta ad investire a Terni. In arrivo 150 posti di lavoro

Un investimento di 30 milioni per far decollare il terzo Digital information service center d’Italia, a Terni, dopo quelli di Taranto e Caserta

Italia ha annunciato un nuovo investimento in Umbria per l’apertura del terzo Digital information service center d’Italia, a Terni, dopo quelli di Taranto e Caserta. Il Philip Morris Disc Umbria, “impiegherà fino a 150 persone a pieno regime entro il 2023 con un investimento complessivo in cinque anni che ammonterà a circa 30 milioni di euro” ha annunciato Marco Hannappel, presidente ed amministratore delegato Philip Morris Italia, vicepresidente europeo e presidente dell’area Europa sud-occidentale di Philip Morris international. All’incontro nella sede della Regione, alla presenza della presidente Donatella Tesei e del vicepresidente e assessore all’agricoltura Roberto Morroni, l’operazione è stata definita un “nuovo anello di una catena di valore”.
“Siamo orgogliosi – ha sottolineato Hannappel – di accrescere la nostra presenza in Umbria, con un nuovo, avanzato centro di assistenza che diventerà un importante punto di riferimento per le esigenze dei consumatori italiani dei nostri prodotti senza combustione, supportando il nostro obiettivo di eliminare le sigarette per costruire un futuro senza fumo nel più breve tempo possibile”. L’apertura del nuovo centro Philip Morris Disc Umbria segue quindi quella di Taranto alla fine del 2020 e l’annuncio, lo scorso novembre, di una struttura analoga in Campania. Come quest’ultimo, il sito di Terni, che sarà gestito da un’azienda leader nel ramo dei servizi digitali al consumatore, sarà operativo entro il mese di aprile e integrerà le attività di customer care dell’azienda sul territorio nazionale.

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Pnrr, in Umbria ci sono in cantiere 200 progetti

I progetti già avviati sono 62, ma le risorse destinate alla regione sono nel complesso pari a 2,1 miliardi

In Umbria sono concentrati su 200 progetti, ciascuno con un investimento di più di un milione di euro, la maggior parte dei fondi intercettati con il Pnrr. Di questi risultano avviati 62 interventi per un totale di 567 milioni, secondo i dati presenti nel sistema di monitoraggio nazionale Regis, ai quali si aggiungono i circa 500 progetti più piccoli (sotto il milione ciascuno) per un totale di ulteriori 80 milioni. Complessivamente l’Umbria ha intercettato risorse del Pnrr per 2,1 miliardi di euro destinate a oltre 2 mila progetti. In riferimento alla popolazione, la Regione guidata da Donatella Tesei ha fatto meglio di quella che risulta la media del Paese.
Così come per numeri e importi di lavori avviati.
La concentrazione della maggior parte dei fondi su progetti “grandi” è stata voluta per evitare il rischio di una loro dispersione. I 200 che superano, ognuno, il milione di euro di spesa riguardano diversi settori. Circa 795 milioni andranno a infrastrutture e collegamenti, 110 per nuovi mezzi di trasporto, 225 milioni per la messa in sicurezza o realizzazione nuove scuole ed asili, 393 per la digitalizzazione e ricerca, 106 per la riqualificazione urbana, 90 per la mitigazione del rischio idrogeologico e l’efficientamento delle reti idriche. Ci sono poi 40 milioni per interventi nei borghi, 28 per l’efficientamento energetico e 106 per case e ospedali di comunità. Ci sono poi 138 progetti ancora non presenti nel sistema Regis, ma che in parte sono già in essere e risulteranno nel prossimo monitoraggio. Dei 2,1 miliardi intercettati, 1,8 sono destinati ai 200 grandi interventi, mentre i restanti 282 milioni sono divisi in 1.931 medi e piccoli interventi di cui, come già detto, circa 500 sono in corso per un totale di 80 milioni di euro

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Piano industriale per le acciaierie, a fine febbraio termina l’iter ministeriale

Nel corso di un incontro con istituzioni regionali e sindacati, Giovanni Arvedi ha confermato l’investimento da 960 milioni

Dopo il commissariamento Ajello-Blandini e un anno di gestione targata Giampiero Bergami la Pop di Bari, dal 22 dicembre scorso, è nelle mani dell’amministratore delegato Cristiano Carrus (diplomato in perito del turismo già amministratore delegato e direttore generale di Veneto Banca, istituto in liquidazione coatta amministrativa). Con una perdita nel primo semestre di 101,1 milioni la stima di chiusura dell’anno si aggira sui 180 milioni. La banca ha bisogno subito di invertire la rotta: il rapporto “cost/income” nel primo semestre del 2021 era al 155% (più lavora più perde) e con il blocco degli incentivi all’esodo del personale tale rapporto scenderà a fine anno al 120-125%. C’è molta liquidità (che ha un costo), mentre gli impieghi non rendono quanto dovrebbero. E soprattutto è alquanto problematica la gestione dell’indice Npe (crediti deteriorati e sul totale di quelli erogati) e il “pericolo” di contenziosi con gli azionisti. Quindi il management ha studiato l’avvio di una sorta di bad division che dovrà monitorare il settore grazie anche all’assunzione di specialisti (ne sono stata annunciate 100 in tutto il gruppo Mcc). Saranno internalizzati i servizi di finanza agevolata e si punterà a ottimizzare il settore immobiliare attraverso vendite o fitti 8nel mirino ci sono i palazzi di piazza Massari e via Melo a Bari, ma anche unità a Potenza e Teramo). Un’altra mossa riguarda i servizi di liquidità di tesoreria che passeranno alla capogruppo. Non ci saranno licenziamenti e non saranno chiuse filiali.

La presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Michele Fioroni, il sindaco di Terni, Leonardo Latini, e il presidente Ast Arvedi, il cavalier Giovanni Arvedi, hanno incontrato a palazzo Donini le rappresentanze sindacali. Appuntamento nel quale la Regione ha fatto il punto della situazione, anche attraverso una puntuale cronistoria, in merito all’accordo di programma, tappa fondamentale per la concretizzazione del Piano industriale già varato dalla proprietà e che prevede un investimento complessivo di 1 miliardo di euro. La proprietà, raccogliendo l’invito dei sindacati, successivamente incontrerà, nella sede dell’Ast, le parti sociali per un confronto e per esporre il Piano stesso in maniera dettagliata. “L’Umbria – ha sottolineato in apertura di intervento la presidente Tesei – punta molto sulla sostenibilità di cui è portabandiera e modello in Italia. Per questo, ritengo che lo sviluppo industriale di Ast e l’aspetto ambientale, da recuperare rispetto al passato, devono andare di pari passo. Ho chiesto all’azienda, trovando disponibilità in tal senso, uno sforzo di investimento ed attenzione”. In merito alle fondamentali politiche energetiche, che vedono comunque una situazione generale in miglioramento, è stata sottolineata la necessità di una programmazione a lungo respiro in grado di non condizionare la futura produzione. Politiche, anche queste, che fanno parte dell’accordo di programma di cui si è ripercorso l’iter fin qui intrapreso, che vede come tappe fondamentali fine luglio 2022 quando presso il ministero per l’Ambiente e la sostenibilità energetica si è tenuto un incontro tra l’azienda, il Mase, il ministero per le Imprese e il made in Italy, Invitalia, Regione Umbria e Comune di Terni per discutere delle modalità di sostegno della proposta di investimento per un piano di riconversione e messa in sicurezza del sito e degli impianti Ast, con quantificati investimenti dell’azienda di circa 960 milioni di euro. In quella sede è stata confermata la necessità di tempi rapidi, strumenti adeguati e risorse certe in merito alle esigenze dell’azienda con particolare riferimento al Pnrr (idrogeno) e investimenti a finalità ambientali. A quell’incontro ne è succeduto un altro ad inizio ottobre 2022, ponendo temi tecnici, amministrativi e procedurali, molto precisi, e suggerendone anche soluzione. Il Ministero, successivamente è stato estremamente rassicurante sia sul procedimento, che sulla disponibilità di strumenti agevolativi. Lo scorso 19 gennaio si è tenuta un’ulteriore riunione al ministero dell’Ambiente, alla presenza di tutti i soggetti coinvolti per esaminare lo stato dell’arte rispetto all’avanzamento delle attività. Sono state così confermate le strette interlocuzioni in corso tra i Ministeri e l’azienda, rispetto alla strumentazione agevolativa da mettere in campo, ed è stato indicato come orizzonte temporale per la conclusione delle attività di competenza dei Ministeri, lato tecnico, la fine del mese di febbraio 2023. Nel frattempo sta intervenendo il nuovo Temporary framework europeo, nato per rispondere alla crisi economica indotta dal conflitto in Ucraina, che potrebbe consentire maglie più ampie per le regole degli accordi di programma, e sulla base del quale sarà portato verso conclusione l’accordo Ast. Accordo che, con il conseguente avvio del Piano industriale, apporterà un notevole beneficio per Ast e all’intero territorio regionale, con ricadute in termini economici anche per l’indotto, facendo delle acciaierie ternane un punto di riferimento europeo.

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