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Tag: Perugia

La Trafomec è passata ufficialmente nel controllo degli ex dipendenti

Si è finalmente conclusa la procedura di cessione della ex-Trafomec azienda metalmeccanica di Tavernelle, nel comune di Panicale, ora Trafocoop, ai 31 soci-dipendenti

Si è finalmente conclusa la procedura di cessione della ex-Trafomec azienda metalmeccanica di Tavernelle, nel comune di Panicale, ora Trafocoop, ai 31 soci-dipendenti: lo ha comunicato l’assessore allo Sviluppo economico della Regione, Michele Fioroni.
“Un traguardo – ha sottolineato Fioroni – che testimonia la bontà di alcune strumentazioni a disposizione per la risoluzione delle crisi d’impresa, l’importanza di un dialogo serio e costante con le parti sociali, ma anche e soprattutto la forza e il coraggio di tutti coloro che hanno creduto nel futuro di quella stessa azienda per cui hanno lavorato per tanti anni, facendola propria conferendo in essa la propria Naspi”. “Abbiamo cercato, come assessorato – ha spiegato – di accompagnare lo sforzo dei lavoratori con tutta la strumentazione a nostra disposizione, dando prova di come la collaborazione delle istituzioni possa contribuire, con un dialogo costruttivo, a superare momenti di crisi e al rilancio economico della nostra regione. La firma dell’atto di proprietà da parte dei 31 soci – ha commentato l’assessore Fioroni – è un momento di gioia e successo che sottolinea la resilienza e l’impegno di cui è capace il nostro territorio. Permettetemi infine, di esprimere una certa emozione al pensiero che, finalmente, i lavoratori e le loro famiglie intere, potranno passare serenamente le prossime festività, orgogliosi del risultato raggiunto grazie alla loro tenacia”.

 

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Dopo il commissariamento Ajello-Blandini e un anno di gestione targata Giampiero Bergami la Pop di Bari, dal 22 dicembre scorso, è nelle mani dell’amministratore delegato Cristiano Carrus (diplomato in perito del turismo già amministratore delegato e direttore generale di Veneto Banca, istituto in liquidazione coatta amministrativa). Con una perdita nel primo semestre di 101,1 milioni la stima di chiusura dell’anno si aggira sui 180 milioni. La banca ha bisogno subito di invertire la rotta: il rapporto “cost/income” nel primo semestre del 2021 era al 155% (più lavora più perde) e con il blocco degli incentivi all’esodo del personale tale rapporto scenderà a fine anno al 120-125%. C’è molta liquidità (che ha un costo), mentre gli impieghi non rendono quanto dovrebbero. E soprattutto è alquanto problematica la gestione dell’indice Npe (crediti deteriorati e sul totale di quelli erogati) e il “pericolo” di contenziosi con gli azionisti. Quindi il management ha studiato l’avvio di una sorta di bad division che dovrà monitorare il settore grazie anche all’assunzione di specialisti (ne sono stata annunciate 100 in tutto il gruppo Mcc). Saranno internalizzati i servizi di finanza agevolata e si punterà a ottimizzare il settore immobiliare attraverso vendite o fitti 8nel mirino ci sono i palazzi di piazza Massari e via Melo a Bari, ma anche unità a Potenza e Teramo). Un’altra mossa riguarda i servizi di liquidità di tesoreria che passeranno alla capogruppo. Non ci saranno licenziamenti e non saranno chiuse filiali.

 

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Confartigianato e Cna: “Senza proroga del Superbonus per i condomini a rischio chiusura per 25.000 cantieri”

Posti di lavoro e fatturati a rischio

Confartigianato Imprese Umbria e Cna Umbria esprimono forte preoccupazione per il fatto che la richiesta proroga della scadenza del Superbonus edilizio per i condomini fissata per domenica 31 dicembre non sia stata ancora disposta dal Governo. La travagliatissima vicenda del superbonus ha reso particolarmente difficile per le imprese condurre nei ristrettissimi tempi previsti il completamento dei cantieri, in un quadro di continua variazione delle norme, stretta creditizia, inflazione e scarsità di forniture.

Dei circa 25.000 cantieri a rischio a livello nazionale molte centinaia sono in Umbria. Il mancato buon fine di una parte rilevante di questi cantieri determinerebbe un impatto economico devastante sui condomini, sulle imprese, con la possibile chiusura di molte di esse, e sull’intera economia regionale umbra; le imprese e i privati non potrebbero sopportare per evidenti ragioni tecnico-economiche la riduzione del beneficio pubblico in caso di non rispetto del termine del 31/12.

Inoltre, senza un intervento governativo di proroga la pretesa di chiudere una misura nazionale di promozione del risparmio energetico di enormi dimensioni in tempi operativi non congrui potrebbe comportare il rischio di abbassare le condizioni di sicurezza del lavoro in edilizia. Occorre un intervento legislativo, di ridotto impatto sulle finanze pubbliche, ma assolutamente indispensabile per evitare forti contenziosi fra cittadini e imprese e pericolose ‘corse’ per terminare i lavori.

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Confartigianato e CNA hanno già proposto al Governo una proroga di almeno tre mesi, per i cantieri presso i condomini, condizionata alla realizzazione al 31 dicembre 2023 di almeno il 60% dell’intervento globale. “Auspichiamo – dicono – che il Governo al più presto intervenga con la proroga rispondendo positivamente a queste diffuse richieste delle imprese e dei privati cittadini”.

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Dopo il commissariamento Ajello-Blandini e un anno di gestione targata Giampiero Bergami la Pop di Bari, dal 22 dicembre scorso, è nelle mani dell’amministratore delegato Cristiano Carrus (diplomato in perito del turismo già amministratore delegato e direttore generale di Veneto Banca, istituto in liquidazione coatta amministrativa). Con una perdita nel primo semestre di 101,1 milioni la stima di chiusura dell’anno si aggira sui 180 milioni. La banca ha bisogno subito di invertire la rotta: il rapporto “cost/income” nel primo semestre del 2021 era al 155% (più lavora più perde) e con il blocco degli incentivi all’esodo del personale tale rapporto scenderà a fine anno al 120-125%. C’è molta liquidità (che ha un costo), mentre gli impieghi non rendono quanto dovrebbero. E soprattutto è alquanto problematica la gestione dell’indice Npe (crediti deteriorati e sul totale di quelli erogati) e il “pericolo” di contenziosi con gli azionisti. Quindi il management ha studiato l’avvio di una sorta di bad division che dovrà monitorare il settore grazie anche all’assunzione di specialisti (ne sono stata annunciate 100 in tutto il gruppo Mcc). Saranno internalizzati i servizi di finanza agevolata e si punterà a ottimizzare il settore immobiliare attraverso vendite o fitti 8nel mirino ci sono i palazzi di piazza Massari e via Melo a Bari, ma anche unità a Potenza e Teramo). Un’altra mossa riguarda i servizi di liquidità di tesoreria che passeranno alla capogruppo. Non ci saranno licenziamenti e non saranno chiuse filiali.

 

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Il centrodestra candida Margherita Scoccia a sindaco di Perugia

Totale unità della coalizione intorno al nome dell’assessore comunale

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Dopo il commissariamento Ajello-Blandini e un anno di gestione targata Giampiero Bergami la Pop di Bari, dal 22 dicembre scorso, è nelle mani dell’amministratore delegato Cristiano Carrus (diplomato in perito del turismo già amministratore delegato e direttore generale di Veneto Banca, istituto in liquidazione coatta amministrativa). Con una perdita nel primo semestre di 101,1 milioni la stima di chiusura dell’anno si aggira sui 180 milioni. La banca ha bisogno subito di invertire la rotta: il rapporto “cost/income” nel primo semestre del 2021 era al 155% (più lavora più perde) e con il blocco degli incentivi all’esodo del personale tale rapporto scenderà a fine anno al 120-125%. C’è molta liquidità (che ha un costo), mentre gli impieghi non rendono quanto dovrebbero. E soprattutto è alquanto problematica la gestione dell’indice Npe (crediti deteriorati e sul totale di quelli erogati) e il “pericolo” di contenziosi con gli azionisti. Quindi il management ha studiato l’avvio di una sorta di bad division che dovrà monitorare il settore grazie anche all’assunzione di specialisti (ne sono stata annunciate 100 in tutto il gruppo Mcc). Saranno internalizzati i servizi di finanza agevolata e si punterà a ottimizzare il settore immobiliare attraverso vendite o fitti 8nel mirino ci sono i palazzi di piazza Massari e via Melo a Bari, ma anche unità a Potenza e Teramo). Un’altra mossa riguarda i servizi di liquidità di tesoreria che passeranno alla capogruppo. Non ci saranno licenziamenti e non saranno chiuse filiali.

 

Margherita Scoccia è la candidata a Sindaco di Perugia indicata dalla coalizione di centrodestra e civici. “Una scelta condivisa da una ampia e larga coalizione composta da tutte le forze politiche di Centrodestra, Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, dai movimenti Civici di area, Perugia Civica e Civitas, oltre che da un ampio fronte civico che si sta costituendo, anche con l`inserimento di altre esperienze e realtà del territorio”, si legge in una nota conclusiva dell`incontro tenutosi oggi a Perugia dalla coalizione di centrodestra e civici. “La scelta di Margherita Scoccia è espressione di una politica in grado di parlare con concretezza a tutta la città, di andare oltre i confini di una coalizione già forte e strutturata ma per sua natura proiettata al confronto con chi vuole contribuire al bene della città, nello spirito che ha contraddistinto l`esperienza delle Amministrazioni Romizi”, aggiunge. “Donna seria e competente, dalle grandi qualità umane e professionali, attuale assessore all’urbanistica, Margherita ha saputo in questi anni dare continuità alla progettualità della prima consiliatura Romizi, consolidandone l’azione e l’incisività. La coalizione, al contempo, accanto alla scelta del candidato Sindaco, continua il lavoro sul programma elettorale per rinnovare l`azione amministrativa per i prossimi 10 anni, alla luce dei nuovi scenari sociali ed economici, nella continuità delle progettualità già messe in campo” prosegue. “Sapremo ancora dar voce alle necessità dei cittadini, i quali continueranno ad essere protagonisti anche di questa nuova stagione perugina. Nessun dubbio nell’individuazione di Margherita Scoccia quale anello di congiunzione e sintesi di un ‘centro destra aperto’ che ha saputo ridare vigore, energia ed ottimismo ad una città sepolta da inefficienze e dannose ruggini, e che dieci anni fa stentava a ripartire”, sottolinea. “Oggi è il momento di far tesoro di quella entusiasmante esperienza che ha saputo ricostruire i legami sociali e creato un nuovo rapporto di interlocuzione e fiducia tra Amministrazione comunale e cittadini. Ovviamente, nello spirito della coalizione del ‘buon senso’ che ha guidato Perugia in questi anni, la coalizione resta aperta alle migliori energie della città, che insieme a noi vogliano condividere un`altro pezzo di strada, per continuare a ridare a Perugia il posto che merita, all`altezza della sua prestigiosa e straordinaria storia”, conclude la nota.

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Parte a marzo la nuova rotta aerea Perugia-Bergamo.

Prenderà il via dal prossimo 25 marzo la nuova rotta aerea Perugia-Bergamo Orio al Serio: lo riferiscono Aeroitalia e Sase

Prenderà il via dal prossimo 25 marzo la nuova rotta aerea Perugia-Bergamo Orio al Serio: lo riferiscono, in una nota congiunta, Aeroitalia e Sase, la società di gestione dell’aeroporto internazionale dell’Umbria, dopo l’annuncio del nuovo collegamento aereo fatto dalla presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei.

I voli, operati con Boeing 737-800 da 189 posti, sono programmati ogni giorno con i seguenti orari: partenza da Perugia (Aeroporto internazionale dell’Umbria San Francesco d’Assisi) alle 07.15, arrivo a Milano Bergamo alle 08.05. Partenza da Perugia 08.30, arrivo a Milano Bergamo alle 09.20 (solo domenica).
Ritorno da Milano Bergamo 19.10, arrivo a Perugia alle 20.00. Ritorno da Milano Bergamo 20.30, arrivo a Perugia alle 21.20 (solo domenica). “Siamo entusiasti e fieri – ha commentato Gaetano Intrieri, amministratore delegato di Aeroitalia – di annunciare l’apertura di questa nuova rotta tra queste due affascinanti città del nostro paese. Con l’introduzione di questa destinazione, Aeroitalia si impegna a rafforzare le relazioni tra le due città e a contribuire allo sviluppo dell’industria del trasporto aereo in Italia. Siamo determinati a migliorare e ampliare costantemente il nostro network, al fine di soddisfare le esigenze dei nostri passeggeri e di offrire loro le migliori opportunità di viaggio”.
Per Umberto Solimeno, direttore generale dell’aeroporto dell’Umbria, “con Aeroitalia si apre un nuovo corso ed una nuova strategia per lo scalo umbro: di fatto per la prima volta un aereo della compagnia farà base nel nostro aeroporto, facendolo diventare scalo di partenza e non solo di corrispondenza. Questa operazione rappresenta un collegamento strategico con un’area che è cuore e fulcro economico dell’Italia. I nuovi voli permetteranno al nostro bacino di utenza di avere ottimi orari in partenza ed arrivo, agevolando una connessione diretta e veloce tra Umbria e Lombardia. Accogliamo questa importante novità con l’obiettivo di consolidare la relazione con Aeroitalia per un duraturo e profittevole rapporto con il nostro territorio ed aeroporto”. I biglietti già disponibili su www.aeroitalia.com

Dopo il commissariamento Ajello-Blandini e un anno di gestione targata Giampiero Bergami la Pop di Bari, dal 22 dicembre scorso, è nelle mani dell’amministratore delegato Cristiano Carrus (diplomato in perito del turismo già amministratore delegato e direttore generale di Veneto Banca, istituto in liquidazione coatta amministrativa). Con una perdita nel primo semestre di 101,1 milioni la stima di chiusura dell’anno si aggira sui 180 milioni. La banca ha bisogno subito di invertire la rotta: il rapporto “cost/income” nel primo semestre del 2021 era al 155% (più lavora più perde) e con il blocco degli incentivi all’esodo del personale tale rapporto scenderà a fine anno al 120-125%. C’è molta liquidità (che ha un costo), mentre gli impieghi non rendono quanto dovrebbero. E soprattutto è alquanto problematica la gestione dell’indice Npe (crediti deteriorati e sul totale di quelli erogati) e il “pericolo” di contenziosi con gli azionisti. Quindi il management ha studiato l’avvio di una sorta di bad division che dovrà monitorare il settore grazie anche all’assunzione di specialisti (ne sono stata annunciate 100 in tutto il gruppo Mcc). Saranno internalizzati i servizi di finanza agevolata e si punterà a ottimizzare il settore immobiliare attraverso vendite o fitti 8nel mirino ci sono i palazzi di piazza Massari e via Melo a Bari, ma anche unità a Potenza e Teramo). Un’altra mossa riguarda i servizi di liquidità di tesoreria che passeranno alla capogruppo. Non ci saranno licenziamenti e non saranno chiuse filiali.

 

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L’Alta velocità fermerà a Creti

Rete Ferroviaria Italiana sceglie Creti-Farneta, in Val di Chiana, per ospitare la nuova stazione dell’alta velocità Medioetruria, sul modello della Mediopadana realizzata tra Bologna e Milano

La decisione ieri al termine del tavolo tecnico convocato a Roma al Ministero delle Infrastrutture. Nel corso dell’incontro è stata esaminata la relazione – redatta da Rfi in collaborazione con tecnici toscani e umbri – a cui era stato dato il compito di indicare, secondo parametri oggettivi, il luogo più adatto per la realizzazione di una fermata dell’alta velocità tra Toscana e Umbria. Sul tavolo le possibilità erano Rigutino, alle porte di Arezzo, Creti o il potenziamento di stazioni esistenti come quelle di Arezzo o Chiusi. Secondo i dati analizzati da Rfi, il luogo più adatto tra quelli in corsa è Creti, frazione a 10 km da Cortona, in provincia di Arezzo. “Creti è la scelta più giusta per non fare l’opera. Una ipotetica cattedrale nel deserto”, così il sindaco di Arezzo per il quale la Regione Umbria ha giocato un ruolo da impropria protagonista ai danni della Regione Toscana. Ma il documento presentato da Rfi non avrebbe soddisfatto completamente neanche la Toscana. “Credo che la partita non sia risolta con questo documento”, ha detto a caldo l’Assessore regionale ai trasporti della Toscana Stefano Baccelli. La scelta di Creti-Farneta è stata sostenuta anche dalla sindaca di Siena e dall’assessore ai Trasporti umbro Enrico Melasecche.

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Povertà in aumento a Perugia

Aumentano le richieste di sostegno alla Caritas di Perugia-Città della Pieve che già “accompagna” 3 mila famiglie e “i numeri sono diventati ingestibili”

“Non ce la facciamo più” è il grido d’allarme lanciato dal direttore don Marco Briziarelli. Che si rivolge “a tutte le istituzioni, a tutte le imprese, a tutti i privati benefattori, a tutti gli uomini, a tutte le donne, a tutte le parrocchie, a tutte le persone che possono donare, scegliere di condividere e rispondere a questo grido. Il grido del povero è un grido che non possiamo non ascoltare”. Il direttore ha ricordato che sono oltre 3 mila le famiglie che “in questo momento bussano” alle porte della Caritas “per chiedere aiuti per le bollette, per gli affitti, per la spesa, per la scuola, per le cure mediche, per le visite specialistiche e per accedere ai presidi sanitari”. “Questo grido giunge più forte a Natale – spiega don Briziarelli -, perché è un momento nel quale ci ritroviamo, chiamati a riscoprire il valore umano e cristiano della relazione, a scoprire anche che c’è più gioia nel dare che nel ricevere”. La Caritas ha spiegato che per sostenere la campagna di Avvento-Natale e tutti i progetti è possibile fare un bonifico intestato a Fondazione di Carità San Lorenzo; Iban IT30P0344003000000000161500; causale “erogazione liberale”. Nel sito www.caritasperugia.it/dona-ora/ si trovano tutti gli altri modi per sostenere le opere della Caritas diocesana.

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In arrivo altri 17 milioni per le aziende agricole

In arrivo ulteriori pagamenti a valere sul Programma di sviluppo rurale per l’Umbria 2014/2022 e sul Complemento di Sviluppo rurale 2023/2027 per un totale di oltre 17 milioni di euro

L’organismo pagatore Agea, con propri decreti, ha disposto i pagamenti a favore delle imprese agricole umbre che già lo scorso 24 novembre avevano ricevuto la notizia del pagamento per oltre 8,3 milioni per gli interventi “a superficie” del Csr per l’Umbria 2023/2027. “Nei prossimi giorni – sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura, Roberto Morroni – gli agricoltori umbri riceveranno 17.270.781,92 euro a copertura sia delle domande di sostegno presentate a valere sulla programmazione 2014/2022 (Psr Umbria) sia di quelle presentate sulla nuova programmazione 2023/2027 (Csr per l’Umbria)”. “Una notizia importante – afferma l’assessore – che ci rende fieri del lavoro svolto e che offre liquidità alle imprese e opportunità concrete all’agricoltura umbra”.
“I pagamenti in arrivo – specifica l’Autorità di gestione, Franco Garofalo – riguardano principalmente investimenti per la competitività delle imprese agricole e agroalimentari, per le aziende biologiche e per i sistemi di qualità , per i giovani agricoltori e per lo sviluppo locale del Leader”.

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Crescono gli abbonamenti per il trasporto pubblico a favore degli studenti

È stato confermato,ma anche ampliato, l’abbonamento agevolato per il trasporto pubblico per l’anno accademico 2023-’24

Con l’obiettivo di raggiungere almeno i 15 mila abbonati, rispetto ad una platea totale, potenziale, di oltre 36 mila utenti, è ora disponibile l’abbonamento digitale “Pass Tpl Umbria Unipg”, sul portale di Busitalia, per tutti gli studenti. È stato infatti confermato, dopo l’esperienza “sperimentale” dello scorso anno, ma anche ampliato, l’abbonamento agevolato per il trasporto pubblico per l’anno accademico 2023-’24. L’obiettivo è stato raggiunto con la collaborazione – un accordo triennale presentato nel corso di una conferenza stampa a Perugia – che sarà firmato nei prossimi giorni tra le aziende di trasporto Busitalia (società del polo passeggeri del Gruppo FS), minimetrò e gli altri soggetti coinvolti come Regione Umbria, Comune di Perugia, Università degli Studi e Università per Stranieri. Grazie al Pass, gli studenti potranno usufruire, fino al 30 settembre 2026 e al costo invariato di 60 euro (azzerabile richiedendo il bonus trasporti 2023 del governo) di un abbonamento integrato per viaggi illimitati su tutti i servizi di trasporto pubblico locale di Busitalia in Umbria, compresi i servizi urbani ed extraurbani, come autobus, il servizio ferroviario Sansepolcro – Perugia – Terni, il Minimetrò e la funicolare di Orvieto. Ampliata inoltre, come è stato evidenziato, la platea degli studenti aventi diritto all’utilizzo dello speciale abbonamento agevolato. Il pass viene infatti esteso anche agli iscritti di Accademia di belle arti, conservatorio di musica Morlacchi di Perugia, Bricciardi di Terni e Scuola superiore per mediatori linguistici, ai dottorandi, a specializzandi e studenti Erasmus dell’Università degli Studi di Perugia e della Stranieri. “Gli abbonamenti sono stati 12.600 lo scorso anno, quando erano 28 mila i potenziali beneficiari” ha ricordato l’assessore regionale ai trasporti Enrico Melasecche, sottolineando che la Regione Umbria ha investito per questo nuovo capitolo della misura 525 mila euro. La presidente della Regione, Donatella Tesei, ha parlato di “un progetto straordinario”.
“Fortemente voluto dopo l’esperienza dello scorso anno – ha aggiunto – e realizzato con uno sforzo anche economico importante, ma fatto con convinzione, per offrire agli studenti tutte le migliori condizioni perché anche con altre misure cerchiamo sempre di metterli al centro”. Melasecche ha poi sottolineato il meccanismo originale del Pass (“più studenti aderiscono meno costa il sistema”), per una misura di questo tipo “che non esiste in altre regioni”. L’assessore ha annunciato anche il prossimo click day (1 dicembre, alle ore 8) dopo quello dello scorso 1 novembre, per avere gratis l’intero abbonamento annuale. “L’estensione del Pass a un vasto numero di studenti, insieme all’ampia collaborazione tra Busitalia, istituzioni educative e altri partner sottolinea un impegno tangibile per migliorare la mobilità e la qualità della vita nella regione” ha poi dichiarato Alessio Cinfrignini, direttore operativo di Busitalia in Umbria.
Oltre al sindaco di Perugia, Andrea Romizi, sono intervenuti anche i rettori dell’Università degli Studi di Perugia, Maurizio Oliviero, dell’Università per Stranieri di Perugia, Valerio De Cesaris. Oliviero, illustrando i dati di una ricerca, ha evidenziato come sia “notevole l’impatto ambientale della mobilità studentesca” visto che lo scorso anno “grazie al Pass c’è stata una riduzione dell’uso dei veicoli di circa 6mila unità”.
De Cesaris ha invece spiegato che in questo modo anche i 4 mila ragazzi dei corsi di lingua provenienti da oltre 100 Paesi, che si aggiungono quindi a quelli dei corsi di laurea (soprattutto italiani) già tra i beneficiari lo scorso anno, “potranno così muoversi per la regione e conoscerla anche meglio”.
Dopo il commissariamento Ajello-Blandini e un anno di gestione targata Giampiero Bergami la Pop di Bari, dal 22 dicembre scorso, è nelle mani dell’amministratore delegato Cristiano Carrus (diplomato in perito del turismo già amministratore delegato e direttore generale di Veneto Banca, istituto in liquidazione coatta amministrativa). Con una perdita nel primo semestre di 101,1 milioni la stima di chiusura dell’anno si aggira sui 180 milioni. La banca ha bisogno subito di invertire la rotta: il rapporto “cost/income” nel primo semestre del 2021 era al 155% (più lavora più perde) e con il blocco degli incentivi all’esodo del personale tale rapporto scenderà a fine anno al 120-125%. C’è molta liquidità (che ha un costo), mentre gli impieghi non rendono quanto dovrebbero. E soprattutto è alquanto problematica la gestione dell’indice Npe (crediti deteriorati e sul totale di quelli erogati) e il “pericolo” di contenziosi con gli azionisti. Quindi il management ha studiato l’avvio di una sorta di bad division che dovrà monitorare il settore grazie anche all’assunzione di specialisti (ne sono stata annunciate 100 in tutto il gruppo Mcc). Saranno internalizzati i servizi di finanza agevolata e si punterà a ottimizzare il settore immobiliare attraverso vendite o fitti 8nel mirino ci sono i palazzi di piazza Massari e via Melo a Bari, ma anche unità a Potenza e Teramo). Un’altra mossa riguarda i servizi di liquidità di tesoreria che passeranno alla capogruppo. Non ci saranno licenziamenti e non saranno chiuse filiali.

 

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Al via l’Accademia per l’innovazione delle aziende

La nuova realtà permetterà alle imprese del territorio di apprendere e mettere in pratica le strategie più avanzate per implementare processi di innovazione

Nasce in Umbria l’Accademia pratica d’innovazione che, rivolgendosi a startup e pmi innovative, permetterà alle imprese del territorio di apprendere e mettere in pratica le strategie più avanzate per implementare processi di innovazione. Promossa dall’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Michele Fioroni, con la collaborazione di Sviluppumbria, è stata presentata a palazzo Donini insieme ad una challenge sull’imprenditorialità, “GeneraZione di futuro”, dedicata alle scuole di secondo grado del territorio. Si tratta, come ha spiegato Fioroni, “di un calendario formativo di alto livello”. “Grazie a metodologie innovative – ha aggiunto – accresceremo la capacità delle imprese di produrre e generare innovazione, per creare così una nuova cultura di imprenditorialità”. Per l’assessore, quindi, “una sfida da lanciare al territorio, ai creatori, agli ideatori, a piccole aziende innovative e startup perché devono essere accompagnati con una cassetta degli attrezzi”.
Una nuova realtà non solo a livello regionale ma anche nazionale perché, come ha sottolineato Fioroni, “non siamo a conoscenza di una esperienza simile messa in campo da altre regioni”.
L’Accademia rientra così – è stato spiegato – tra le attività realizzate dalla Regione per rafforzare la cultura imprenditoriale e facilitare le azioni delle imprese. “Per anni – ha dichiarato Fioroni – non abbiamo coltivato l’innovazione, pensando che bastasse finanziare i progetti di ricerca di qualche impresa per essere innovativi. Ora il paradigma è cambiato”.

Dopo il commissariamento Ajello-Blandini e un anno di gestione targata Giampiero Bergami la Pop di Bari, dal 22 dicembre scorso, è nelle mani dell’amministratore delegato Cristiano Carrus (diplomato in perito del turismo già amministratore delegato e direttore generale di Veneto Banca, istituto in liquidazione coatta amministrativa). Con una perdita nel primo semestre di 101,1 milioni la stima di chiusura dell’anno si aggira sui 180 milioni. La banca ha bisogno subito di invertire la rotta: il rapporto “cost/income” nel primo semestre del 2021 era al 155% (più lavora più perde) e con il blocco degli incentivi all’esodo del personale tale rapporto scenderà a fine anno al 120-125%. C’è molta liquidità (che ha un costo), mentre gli impieghi non rendono quanto dovrebbero. E soprattutto è alquanto problematica la gestione dell’indice Npe (crediti deteriorati e sul totale di quelli erogati) e il “pericolo” di contenziosi con gli azionisti. Quindi il management ha studiato l’avvio di una sorta di bad division che dovrà monitorare il settore grazie anche all’assunzione di specialisti (ne sono stata annunciate 100 in tutto il gruppo Mcc). Saranno internalizzati i servizi di finanza agevolata e si punterà a ottimizzare il settore immobiliare attraverso vendite o fitti 8nel mirino ci sono i palazzi di piazza Massari e via Melo a Bari, ma anche unità a Potenza e Teramo). Un’altra mossa riguarda i servizi di liquidità di tesoreria che passeranno alla capogruppo. Non ci saranno licenziamenti e non saranno chiuse filiali.

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A novembre 4900 assunzioni in Umbria

Secondo il rapporto Excelsior di novembre 2023, le assunzioni programmate dalle imprese ammontano a 4.900, ben 470 in più di novembre 2022, con una crescita del 10,6%, che però è inferiore al +12,6% della media nazionale

L’economia italiana e umbra rallenta, sotto il peso della rapidissima crescita dei tassi di interesse in funzione antinflazione e dei timori per gli effetti delle tensioni geopolitiche (e geoeconomiche), ma le imprese continuano ad assumere e anzi accelerano i propri programmi di avviamenti al lavoro. Così in Umbria, secondo il rapporto Excelsior di novembre 2023, le assunzioni programmate dalle imprese ammontano a 4.900, ben 470 in più di novembre 2022, con una crescita del 10,6%, che però è inferiore al +12,6% della media nazionale. Per il mese di novembre le 4.900 assunzioni previste dagli imprenditori umbri sono un record mai toccato nel passato, sottolinea la Camera di commercio. Una corsa trainata dai servizi, con il turismo che continua a dare un importante contributo, e dalle costruzioni, mentre l’industria manifatturiera accusa il colpo del rallentamento dell’economia. Identici record, spesso più forti di quelli dell’Umbria, si registrano in molte regioni. Pur in un quadro di crescita delle assunzioni programmate dalle imprese, il ritardo dell’Umbria – che va inquadrato nel ritardo del Centro – rispetto alla media nazionale si allarga se si guarda agli avviamenti al lavoro previsti nel periodo novembre 2023-gennaio 2024. Anche per questo trimestre per l’Umbria i dati Excelsior prevedono un incremento rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno (le assunzioni programmate dalle imprese sono 15mila, contro le 14.310 dello stesso trimestre dell’anno scorso), ma la crescita in percentuale è assai più bassa: +4,8% l’Umbria, +8,4% l’Italia.

In particolare, in merito alle assunzioni programmate in Umbria nel novembre 2023, i posti di lavoro che rischiano di restare scoperti sono pari al 57%. Solo il 28% sono contratti stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 72% sono a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita).

 

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