Skip to main content

Tag: imprese

Sanità, imprese, lavoro, ricostruzione: il programma della presidente Proietti

La sanità al primo punto, per una materia che la governatrice umbra Stefania Proietti ha voluto tenere per sé. Puntando sulla manager Daniela Donetti. Ma anche la ricostruzione delle zone sismiche, l’emergenza lavoro, lo sviluppo economico e le infrastrutture, materie da coniugare anche nell’esigenza della tutela ambientale.

Questi i temi che la presidente ha portato in Consiglio regionale, dove ha illustrato le linee guida del suo programma di mandato.

Sanità

L’obiettivo annunciato è quello di costruire il ‘Sistema Salute’, andando ad incidere sulle 8 direttrici per lo sviluppo del sistema integrato della salute, definendo il nuovo Piano sanitario regionale.

  1. Sviluppo dell’approccio ‘One-Health’ (UNA SOLA SALUTE) attraverso il
    rafforzamento del sistema di prevenzione a garanzia del benessere del
    cittadino, con particolare riguardo alla popolazione a rischio e promozione
    di corretti stili di vita, potenziamento del sistema di sorveglianza
    epidemiologica e della prevenzione e contrasto alle emergenze sanitarie,
    programmazione degli interventi per il benessere animale e a tutela della
    sicurezza degli alimenti.
  2. Riorganizzazione della RETE OSPEDALIERA E DEL TERRITORIO attraverso il
    potenziamento dell’offerta clinico-assistenziale e socioassistenziale,
    secondo le priorità sancite in sede di programmazione regionale attraverso
    l’innovazione, la differenziazione dell’offerta e attivando livelli di
    specializzazione crescente e ampliando la gamma delle tipologie di servizio,
    nel rispetto dei principi di razionalizzazione ed efficientemento dei
    servizi.
  3. Sviluppo della rete di cooperazione tra Ospedali-Territorio e
    Territorio-Territorio per la creazione di RETI CLINICHE INTERAZIENDALI
    FUNZIONALI per gestire in modo integrato i Percorsi Diagnostici Terapeutici e
    Assistenziali (PDTA) secondo i principi di sicurezza delle cure, complessità
    prestazioni e gestione in prossimità della persona.
  4. Promozione dell’efficientamento delle strutture organizzative della rete
    dell’offerta ospedaliera e territoriale e sviluppo con il PRIVATO
    ACCREDITATO in una logica di supporto e non di competizione, di
    programmazione e non di emergenzialità.
  5. Azioni per la riduzione delle disuguaglianze nell’erogazione delle
    prestazioni sanitarie e dei LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA (LEA), anche
    attraverso il miglioramento dell’accessibilità ai servizi, ai tempi di
    attesa e appropriatezza delle prescrizioni e azioni per la comunicazione, la
    partecipazione, la condivisione anche mediante la partecipazione delle
    associazioni del Terzo settore e dei pazienti ai percorsi.
  6. Potenziamento della SANITÀ DIGITALE: sviluppo delle politiche per
    ‘l’Ospedale sicuro’ e il ‘dato sicuro’ attraverso gli investimenti
    in cybersecurity e implementazione e diffusione del fascicolo sanitario
    elettronico, sviluppo ed interoperabilità dei sistemi digitali, la
    diffusione e lo sviluppo dei sistemi di e-Health e telemedicina.
  7. Nel rapporto con l’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI di Perugia creazione di una
    collaborazione di valore per la didattica e per la realizzazione di progetti
    di ricerca nell’area medica e delle professioni sanitarie, sia sul versante
    biomedico che su quello della organizzazione dei servizi sanitari, volti a
    sviluppare procedure diagnostiche e terapeutiche innovative e a favorire il
    rapido trasferimento applicativo delle acquisizioni sperimentali.
  8. Sostegno a politiche per la VALORIZZAZIONE DEI PROFESSIONISTI SANITARI,
    anche dando adeguato riconoscimento alle prestazioni svolte e compensando
    maggiormente le funzioni per le quali si registrano carenze, tra cui i
    servizi di pronto soccorso.

Ricostruzione

Altra delega che Proietti ha tenuto per sé p quella della ricostruzione delle aree colpite dal sisma e dalle calamità naturali. “Serve velocizzazione – ha detto – le persone colpite da questi eventi non possono più aspettare. Abbiamo avuto, oltre a quello del 2016, un altro sisma minore per danni ma non nell’impatto sulla popolazione. Urge avviare la ricostruzione anche delle altre aree. Ho tenuto anche la delega alla
Protezione civile – ha evidenziato – perché c’è la responsabilità di dover correre immediatamente. Le risorse devono essere incrementate. Quindi la delega per le grandi manifestazioni: Giubileo e Centenario sono due grandi occasioni di sviluppo per l’Umbria, per un sistema di accoglienza integrato su tutti i
territori”.

Sviluppo e lavoro

Per Proietti su sviluppo e lavoro “deve esserci una tavola rotonda di coprogettazione per il futuro dell’Umbria, non separando lo sviluppo dal lavoro, un lavoro non precario, con un salario minimo garantito, e in sicurezza. Al centro ci devono essere i giovani, non vogliamo più assistere al depauperamento e alla dispersione delle loro energie. Auspichiamo che prima o poi la politica crei
le condizioni per farli tornare. Il Pnrr – ha evidenziato – è una grande opportunità per affrontare velocemente i temi cruciali”.

“Dobbiamo chiedere infrastrutture – ha proseguito – quindi risorse per le ferrovie ma anche per infrastrutture digitali. E non possiamo fermarci al digitale, serve diritto allo studio per tutti, anche di
scegliere l’Università. Quello dei Trasporti pubblici locali è un tema collegato. Il diritto alla mobilità deve essere ancora più esteso, anche per fasce di età, non solo per gli universitari. Serve una casa per i
giovani che scelgono di restare in Umbria”.

Questione ambientale

Per Proietti la questione ambientale diventa fondamentale anche per non perdere posti di
lavoro: “Sappiamo che l’industria non sostenibile non ha futuro, sono necessari investimenti con intervento del governo. Occorre fermare l’inceneritore per dare un futuro all’Umbria, servono nuove soluzioni di sviluppo che partano dai rifiuti per rigenerare interi siti produttivi, non prescindendo dalla tutela dell’ambiente. Il Piano energetico ambientale regionale sarà fra i primi documenti che produrremo, per dare certezze non solo ai comuni ma anche agli investitori”.

Altri temi economici

Altro tema fondante del programma della Giunta Proietti è il turismo: “Giubileo e Centenario possono farci ripartire e questo riguarda il sistema dell’accoglienza in tutti i territori, servono infrastrutture efficienti”.

E poi il commercio, che “vive situazione drammatica, soprattutto nei centri storici: senza servizi – dice la presidente – non c’è vivibilità. Faremo – assicura – la legge sul commercio”.

Proietti ha assicurati anche che si punterà su internazionalizzazione e accesso al credito per le imprese, con intese con altre regioni, anche a livello internazionale. “Gli investimenti in tecnologia – ha spiegato – devono essere fatti nelle logiche di rete, anche per ciò che concerne le reti infrastrutturali e trasportistiche. Come per le strade non possiamo prescindere da finanziamenti governativi.

Sull’agricoltura, ha ricordato che con la programmazione europea e le innovazioni può diventare elemento trainante di nuovo sviluppo economico sostenibile.

Il patrimonio pubblico è poi da rilanciare: “Vi sono grandi potenzialità e lavoreremo sull’edilizia residenziale pubblica per dare a ogni persona un tetto”.

Istruzione e formazione

Il processo di crescita dell’Umbria, anche economica, dovrà essere favorito nel medio-lungo periodo anche promuovendo l’accesso all’istruzione e combattendo l’abbandono scolastico. “Più servizi possibili – ha detto Proietti – anche per conciliare vita e lavoro”. Annunciando risorse su edilizia scolastica e collaborazione con l’Università e l’alta formazione.

La replica delle opposizioni

Per le opposizioni ha parlato la portavoce, ed ex governatrice, Donatella Tesei. Che in premessa ha detto rivolgendosi a Proietti e alla maggioranza che la sostiene: “Faremo un’opposizione concreta, non ideologica e preconcetta, ma senza sconti, sui temi e sugli argomenti. Basta però raccontare storie da campagna elettorale e mistificare la realtà. È tempo di lavorare sulla concretezza”.

“Sulla sanità avete evidenziato gli stessi punti su cui abbiamo iniziato a lavorare a metà del 2022, appena usciti dalla pandemia. Allora – ha ricordato Tesei – ci siamo trovati ad affrontare una sanità completamente disastrata e questo non può essere dimenticato. Dobbiamo fare in modo che quello che si è verificato non accada più.

“Si dovrà procedere con le integrazioni e la realizzazione dei nuovi ospedali – ha proseguito – e si dovranno anche chiarire i tempi. Le risorse per l’ospedale di Terni ci sono e vanno messe a valore mentre si interviene per ridurre gli accessi impropri”.

Le opposizioni chiedono “concretezza” sui progetti del Pnrr e di far uscire l’Umbria dall’isolamento. “Dobbiamo permettere agli umbri – le parole di Tesei – di accedere all’alta velocità ferroviaria. Ci sono già pronti 10 milioni di euro per progettare la nuova stazione AV Medio Etruria. Avendo il progetto si potranno trovare i finanziamenti per realizzare un infrastruttura che sarà anche al servizio dell’Umbria. Importante sarà poi affrontare la questione del Nodo di Perugia, per il quale si deve decidere cosa si vuole fare, ricordando che le opere pubbliche avvengono per stralci funzionali e con i progetti pronti. Con la volontà di realizzare le opere i finanziamenti si trovano”.

Quanto alla situazione economica, Tesei ha ricordato: “L’Umbria nel 2018 è scesa a ‘Regione in transizione’, con il rischio della recessione, che abbiamo scongiurato sostenendo le aziende e puntando
sulla crescita, come dimostrano i dati sull’occupazione finalmente positivi. Dobbiamo fare in modo che questo processo virtuoso vada avanti. Nella scorsa legislatura abbiamo investito molto nella promozione
dell’Umbria e speriamo che quell’impegno prosegua. L’accordo sugli 80 milioni di euro per gli 800 anni di S.Francesco l’ho concluso io e lo conosco. Così come ho portato alla cabina di regia sulla ricostruzione un
elemento importante, ossia lo sblocco delle risorse per i luoghi di culto. Accordo che ho concluso con il commissario Legnini, avendo compreso l’importanza del Giubileo e degli 800 anni di S.Francesco. Chi governa la Regione deve guardare avanti e lontano, dato che ora l’Umbria è una meta ambita, che prima veniva promossa con le foto della Toscana. Il nostro target turistico è medio-alto e servono investimenti importanti. Ci sono stati e ci sono bandi per migliorare la ricettività e l’accoglienza. Quella è la via
giusta e bisogna continuare a seguirla”.

“Altra sfida rilevante – ha continuato la portavoce delle opposizioni – è il raddoppio immediato dell’aeroporto. Nel 2024 lo scalo ha battuto il record del 2023 con 534mila passeggeri. Deve essere
velocemente approvato il piano industriale – convocando l’assemblea della Sase – visto che le rotte partono da marzo. Il volo su Milano-Bergamo era stato richiesto dalle nostre imprese e collegava Perugia con un Hub dove transitano 14 milioni di passeggeri. Si tratta di un volo finanziato anche dalla Fondazione e da Confindustria, proprio per la sua valenza economica. Il numero dei passeggeri non era quello delle tratte turistiche ma la sua valenza era alta. Per attivare le rotte serve un piano industriale e la
relativa disponibilità economica. Il ‘San Francesco’ era in fin di vita 5 anni fa ma ora può crescere ulteriormente ed arrivare a 1 milione di passeggeri. Senza soldi gli aerei non volano ma questi sono servizi essenziali e strategici. L’assessore De Rebotti ha recentemente incontrato i sindacati ma non ha incontrato la società di gestione dell’aeroporto”.

Quanto ad uno dei dossier che riguarda Perugia, Tesei ha lamentato il fatto che la Regione “immotivatamente” abbia rinviato sine die l’assemblea dei soci del Fondo Monteluce, “che invece deve essere convocata al più presto per porre fine a una vicenda drammatica che abbiamo ereditato. È necessario muoversi velocemente per costruire la Casa della Salute e mettere le strutture a disposizione di Ater, restituendo almeno l’area alla città. Una zona che prima era un cratere è stata salvata solo grazie al nostro intervento su questo altro imbarazzante dossier”.

Infine, Tesei ha detto: “La legge sulla famiglia va conservata e rifinanziata. Abbiamo lavorato sul riconoscimento delle persone con disabilità ed abbiamo ottenuto la sperimentazione dei progetti di vita indipendente, che avremmo voluto estendere anche al Ternano”.

L’indagine: così le infiltrazioni mafiosi tra le imprese umbre

La Cgia di Mestre stima che circa 1300 imprese in Umbria (973 nella provincia di Perugia, più del 5% del totale, e 307, circa il 2% di quelle del Ternano) siano “potenzialmente prossime” a contesti di criminalità organizzata. Nel Salento nell’ultimo anno sono state 128 le denunce di estorsione; un fenomeno che, stando almeno alle denunce presentate, non risulterebbe in aumento.

L’Umbria è delle regioni dove sono aumentate in modo consistente le denunce negli ultimi dieci anni, anche se ancora limitate in numero assoluto (138 nel 2023).

Il fenomeno

Certo, nel valutare il numero di denunce occorre tenere conto della propensione degli imprenditori a recarsi dalle forze dell’ordine. Quindi non è scontato che in un territorio dove il numero delle denunce sia basso le estorsioni siano limitate.

La Direzione Investigativa Antimafia evidenzia tra l’altro che il fenomeno estorsivo si sta diffondendo senza ricorrere più a minacce esplicite e men che meno all’uso della violenza, ma cercando una specie di “complicità” con le vittime, imponendo, ad esempio, l’assunzione di personale o fornendo altre tipologie di servizi/forniture. Oppure, proponendo alle imprese soluzioni “condivise” con reciproci vantaggi, come l’attività di fatturazione per operazioni inesistenti, ove le vittime devono corrispondere in contanti anche l’importo dell’IVA che poi deve essere versata all’erario dal committente. Consentendo così a quest’ultimo di onorare l’adempimento fiscale e al contempo di occultare la richiesta estorsiva di denaro.

Le “piazze” più a rischio in Italia

Secondo l’ultimo studio della Cgia di Mestre, le aziende in “odor di mafia” sono presenti nelle grandi aree metropolitane. A Napoli sarebbero quasi 18.500; a Roma poco più di 16.700; a Milano sfiorano le 15.650 unità. In queste tre realtà geografiche è concentrato il 34 per cento circa delle imprese a rischio in tutto il Paese. Seguono Caserta con 5.873 imprese, Brescia con 4.043, Palermo con 4.016, Salerno con 3.862, Bari con 3.358 e Catania con 3.291.

I 4 milioni del bando assunzioni finiscono in 3 ore, arriva l’atto ispettivo

Finisce nel mirino, per ora della politica, il bando regionale da 4 milioni di euro per finanziare assunzioni già effettuate. Soldi assegnati con una procedura a sportello, terminati in 3 ore. Il bando era stato pubblicato il 14 novembre, tre giorni prima le elezioni che poi hanno visto l’allora maggioranza di centrodestra sconfitta dalla coalizione che sostiene la nuova governatrice Stefania Proietti.

Tommaso Bori, segretario umbro del Pd, riconfermato consigliere regionale, va all’attacco: “Le umbre e gli
umbri, alla vigilia del voto, hanno dovuto assistere ad un tentativo disperato della destra di convincere elettori a votarla, convinta di avere il destino segnato. Il tutto con un bando per aiuti alle imprese che assumono, di dubbio gusto e discutibile sul fronte della regolarità”.

“L’iniziativa dell’ex Giunta Tesei – spiega Bori – viene pubblicata il 14 novembre, tre giorni prima dell’apertura delle urne, mettendo a disposizione 4 milioni di euro, da assegnare con una procedura a sportello. La piattaforma per le domande viene aperta a tempi record, ma i fondi finiscono in tre ore. Come sollevato da più parti, erano possibili modalità più consone. La scelta del bando a sportello – evidenzia Bori – lascia dei dubbi sulla gestione di tale misura. Le tappe, scandite dalla cronologia dei fatti, non possono non sollevare alcuni dubbi sul colpo di coda che la destra ha provato ad attuare. Stigmatizzando l’atteggiamento sprezzante e incurante di qualsiasi regola e convenzione da parte della destra, battuta nelle urne, non possiamo lasciare che quello che hanno fatto passi inosservato e presenteremo un atto ispettivo – annuncia l’esponente dem – per mettere a fuoco quanto accaduto qualche giorno prima del voto”.

(foto dalla pagina Facebook di Tommaso Bori)

Imprese e investimenti green, Umbria indietro con le eccezioni Altotevere e Trasimeno

Sono 8mila 390 le imprese umbre con dipendenti che hanno investito in prodotti e tecnologie green e attivato 22mila 680 contratti green jobs. Ma l’Umbria, come il resto del Centro Italia, è ancora indietro rispetto alla media nazionale.

E’ quanto emerge dal Rapporto GreenItaly di Fondazione Symbola, Unioncamere e Centro studi Tagliacarne e il report Dataview del Tagliacarne. Sulla percentuale di imprese che hanno investito in prodotti e tecnologie l’Umbria si muove sotto la media nazionale, con qualche spunto oltre la media nelle zone di confine dell’Alto Tevere e del Trasimeno. L’Umbria, tuttavia, riesce a stare nella media italiana in tema di percentuale di attivazioni di contratti green jobs. I sei indicatori del report Dataview e il posizionamento di entrambe le province umbre.

Una posizione, quella umbra, che è in linea con il dato del Centro Italia, dove le imprese con dipendenti che hanno effettuato eco-investimenti nel periodo 2019–2022 sono il 36,4% del totale delle aziende con dipendenti, contro il 38,6% della media nazionale, il 40% del Nord-Est, il 39,1% del Nord-Ovest e il 38,6% del Mezzogiorno.

L’Umbria, tuttavia, riesce a stare nella media italiana (in questo caso più la provincia che quella di Perugia che quella di Terni, come vedremo dopo presentando il rapporto Dataview) in tema di percentuale di attivazioni di contratti green jobs sul totale dei contratti attivati da parte delle aziende.

A livello nazionale, sono 571mila 040 imprese con dipendenti che hanno effettuato eco-investimenti nel periodo 2019-2022, rappresentando appunto il 38,6% delle imprese italiane con dipendenti, con un netto balzo in avanti rispetto al 24,9% fatto segnare nel periodo 2014-2018, mentre in Umbria le 8mila 390 imprese con dipendenti che hanno effettuato eco-investimenti dal 2019 al 2022 si piazzano nella fascia 36,1%-39,2% rispetto al totale delle imprese, in linea come detto con il dato del Centro.

Dataview Green Economy e ambiente

Il quadro è arricchito dal report Dataview del Centro studi Tagliacarne sulla “Green Economy e l’ambiente” nelle 100 province di tutta Italia. Vengono presi in considerazione sei indicatori e la situazione in Umbria a livello provinciale è di completa parità: in tre voci è avanti Perugia, in altrettante Terni.
Primo indicatore: incidenza della produzione lorda di energia elettrica da fonti rinnovabili sul totale della produzione lorda. La provincia di Perugia, a differenza di quella di Terni, in questo indicatore fa decisamente peggio della media nazionale, con il 42,8%, piazzandosi al 67esimo posto tre le 100 province italiane. La provincia di Terni brilla invece al 27esimo posto, con una percentuale di ben il 91,03%.
Secondo indicatore: incidenza percentuale delle imprese con dipendenti che hanno investito nel periodo 2019-2022 e/o investiranno nel 2023 in prodotti e tecnologie green. Seppure di pochissimo, qui prevale la provincia di Perugia, con il 38,77%, rispetto al 38,6% della provincia di Terni, Entrambe le province umbre, tuttavia, sono un po’ sotto la media nazionale, piazzandosi rispettivamente in 57esima e 59esima posizione (sempre tra le 100 province italiane).
Terzo Indicatore: incidenza percentuale delle attivazioni di contratti di green jobs previsti dalle imprese sul totale contratti attivati. Anche in questo indicatore la provincia di Perugia fa pochissimo meglio di quella di Terni. Al 35,0% del Perugino, risponde il 34,88% del Ternano. In graduatoria sono, rispettivamente al 48esimo e 50 posto, quindi in piena media nazionale.
Quarto indicatore: incidenza % della raccolta differenziata di rifiuti urbani sul totale produzione. Molto buona la posizione del Ternano, che con il 73,04% è al 32esimo posto tra le cento province italiane, mentre il Perugino con il 66,5% è al 59°posto.
Quinto indicatore: incidenza percentuale del suolo consumato sulla superficie territoriale. Entrambe le province umbre in questo indicatore fanno decisamente meglio della media nazionale, piazzandosi Terni al 24esimo posto e Perugia al 29esimo, rispettivamente con il 4,66% e il 5,46%.
Sesto indicatore: aumento della percentuale di suolo consumato, rispetto a quella dell’anno 2006. Nonostante, come visto, che entrambe le province umbre presentino un’incidenza percentuale del suolo consumato sulla superficie territoriale più bassa rispetto alla media nazionale, il consumo di suolo tra il 2006 e il 2022 ha avuto nelle due province un aumento più elevato di quello registrato a livello italiano. Tra le due province, a consumare di più il suolo tra il 2006 e il 2022 è stato di più il Ternano (+6,64%, 77esima posizione tra le province italiane per aumento di suolo consumato) rispetto al Perugino (+6,04%, 60esima posizione).

Il commento del presidente Mencaroni

Dati che vengono così commentati da Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio dell’Umbria: “Il Rapporto GreenItaly di Fondazione Symbola, Unioncamere e Centro studi Tagliacarne e il report Dataview del Tagliacarne per l’Umbria forniscono un quadro in chiaroscuro. Il sistema produttivo regionale ha fatto importanti passi avanti sull’economia green, ma resta ancora da fare per il recupero sulla media nazionale. Una situazione che allinea perfettamente l’Umbria al Centro Italia. Spingere sul cammino della transizione ecologica significa per le imprese puntare sempre di più ad investire sull’innovazione ad alto contenuto tecnologico, aumentando la loro competitività di breve, medio e lungo periodo e la loro resilienza. La quota delle aziende che investono nel green è in continua crescita, in particolare, ben l’88% mira ad introdurre tecnologie strategiche Net Zero, come il solare fotovoltaico, l’eolico, le pompe di calore, le tecnologie nucleari, le batterie e le tecnologie di rete. Ma questa spinta all’innovazione genera nuovi fabbisogni professionali e richieste di competenze green che le stesse imprese faticano a trovare per più di un’assunzione su due. È in questo contesto che la Camera di Commercio dell’Umbria è fortemente impegnata su tanti fronti e iniziative impossibili da sintetizzare qui, coerenti con i due capisaldi del programma di mandato: la transizione digitale e quella green del nostro sistema produttivo”.

Intelligenza artificiale, contributi per gli investimenti delle imprese

Nuovo Avviso della Regione Umbria rivolto alle micro, piccole e medie imprese (MPMI), per sostenere l’acquisizione di servizi innovativi per l’introduzione e la sperimentazione di soluzioni basate sull’intelligenza artificiale (AI).

Questo intervento rientra nell’ambito della Strategia di Ricerca e Innovazione per la Specializzazione Intelligente (S3) e si propone di potenziare la competitività e la capacità innovativa del sistema produttivo umbro.

Le risorse inizialmente stanziate ammontano a un milione di euro e l’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto pari al 50% delle spese ammissibili. L’importo complessivo del progetto dovrà variare tra i 30 e i 150mila euro.

Gli interventi finanziabili riguardano progetti in linea con la traiettoria “Sistemi e tecnologie per la diffusione della web economy, della data economy, di supercalcolo e intelligenza artificiale, cybersecurity, blockchain, IoT, cloud e edge computing, 5G”, nella direttrice “Intelligenza” della S3 dell’Umbria.
Le imprese potranno usufruire di consulenze e servizi specialistici per supportare i processi di innovazione e trasformazione tecnologica e digitale tramite l’AI.

Tra i servizi inclusi:

  • Analisi, progettazione, sviluppo e personalizzazione di soluzioni innovative;
  • Training e testing di algoritmi per migliorare prodotti e processi;
  • Validazione e accettazione delle soluzioni da parte degli utenti;
  • Valutazione degli impatti giuridici e contrattuali, oltre a considerazioni sul trattamento dei dati personali;
  • Servizi di cybersecurity legati all’utilizzo dell’AI;
  • Servizi di data storage, data quality, data analytics e business intelligence basati sull’AI.
    Questo Avviso rappresenta un’opportunità concreta per le aziende umbre che intendono adottare tecnologie innovative e migliorare la loro competitività sul mercato, ponendo le basi per una crescita sostenibile e tecnologicamente avanzata.

Per ulteriori informazioni sull’Avviso e per partecipare, le imprese interessate possono consultare il sito ufficiale della Regione Umbria o contattare gli uffici competenti.

Aiuti alle imprese che investono nel “cratere sisma”

Pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Umbria l’avviso pubblico per la concessione di contributi in conto capitale alle imprese che realizzino o abbiano già realizzato a partire dal 24 agosto 2016, investimenti produttivi nei territori colpiti dal sisma.

Fanno parte del ‘cratere sisma’ i comuni di Arrone, Cascia, Cerreto di Spoleto, Ferentillo, Montefranco, Monteleone di Spoleto, Norcia, Poggiodomo, Polino, Preci, Sant’Anatolia di Narco, Scheggino, Sellano, Spoleto e Vallo di Nera.  Spoleto, inoltre, rientra nelle ‘Zone Assistite’.

Le risorse finanziarie disponibili ammontano complessivamente a 2.040.213,18 euro derivanti da economie di precedenti Avvisi ex art. 20 e 20bis del DL 189/2016 (euro 1.017.129,63) ed economie assegnate con l’ordinanza commissariale n. 179/2024 (ex art. 24 DL  189/2016 euro 1.023.083,56). A tali somme andranno ad aggiungersi le eventuali successive economie derivanti dalla rideterminazione dei contributi già concessi con i precedenti avvisi, ai sensi dell’art. 20 e 20bis del DL 189/2016.

Si tratta di contributi a fondo perduto commisurati alle spese ammissibili nell’ambito del progetto presentato ai quali possono accedere le imprese che hanno effettuato nuovi investimenti produttivi, anche finalizzati alla realizzazione di nuove attività produttive o all’ampliamento di unità produttive esistenti. Sono ammissibili a contributo i progetti di investimento che presentano spese ammissibili non inferiori a 20mila euro.

Il contributo nel suo ammontare massimo sarà determinato su un importo di spese ammissibili non superiore a 150mila euro anche a fronte di un progetto di investimento di importo maggiore.

A partire dal 3 ottobre e fino 30 novembre 2024 le domande e i relativi allegati possono essere inviate tramite PEC  dall’indirizzo di posta certificata dell’impresa richiedente all’indirizzo usr.bandiegare@pec.regione.umbria.it indicando nell’oggetto la dicitura “Contributo Avviso pubblico 2024 ai sensi dell’art.20 e 20ter DL.189/2016”.

 Per saperne di più: https://www.sismaumbria2016.it/modulisticaioimpresa/richiedere-contributi-conto-capitale-alle-imprese-anno-2024-dl-1892016-art-20

Innovazione sostenibile micro, piccole e medie imprese, nuovo bando da 2 milioni

La Regione Umbria ha pubblicato un nuovo bando per supportare l’innovazione sostenibile delle micro, piccole e medie imprese (MPMI) del territorio, nell’ambito della manovra “All-In”. Una dotazione di 2 milioni di euro per incentivare percorsi di transizione ecologica, sociale e di governance, in linea con la S3 regionale.

“Questo bando – spiega la presidente della Regione, Donatella Tesei – rappresenta un passo fondamentale per sostenere le nostre MPMI nella sfida della sostenibilità. Vogliamo aiutare le imprese umbre a crescere, a innovare e a competere in un mercato sempre più orientato a criteri di responsabilità ambientale e sociale. Con la manovra ‘All-In’, la nostra Regione dimostra concretamente il suo impegno verso un futuro più sostenibile e prospero per tutti”.

L’apertura il 17 ottobre

Il bando, aperto ufficialmente dal 17 ottobre prossimo, prevede il finanziamento di progetti che mirano a integrare nelle MPMI criteri ESG (Environmental, Social, Governance), razionalizzare l’uso dell’energia e ottenere certificazioni ambientali, sociali o etiche. Le imprese potranno beneficiare di servizi di consulenza forniti da professionisti qualificati, con un importo finanziabile che va dai 5.000 ai 45.000 euro per progetto.

“L’innovazione sostenibile non è solo un’opportunità – sottolinea l’assessore allo Sviluppo economico Michele Fioroni – ma una necessità per le imprese che vogliono rimanere competitive. Oggi, anche le aziende più piccole devono poter vantare certificazioni di sostenibilità per poter accedere alle filiere produttive nazionali e internazionali. Con questo bando, offriamo alle PMI umbre gli strumenti necessari per affrontare la transizione verso modelli di business più sostenibili, in linea con le migliori pratiche internazionali. È un’occasione per investire nel futuro del nostro territorio”.

Elenco Innovation Manager

In parallelo, sarà possibile fare domanda per iscriversi all’elenco degli Innovation Manager della Regione Umbria, una lista esclusiva di consulenti e professionisti che potranno offrire i loro servizi alle imprese partecipanti. Questa opportunità è aperta a consulenti, professionisti, dipendenti e collaboratori di società di consulenza, che potranno così contribuire direttamente all’aumento della sostenibilità delle imprese umbre.