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Arvedi Ast, da lunedì linea a caldo ferma per tutto maggio

Dalle ore 6 di questa mattina, lunedì 12 maggio, Arvedi Ast ha fermato la linea a caldo. Uno stop annunciato fino alla fine di maggio.

I dipendenti del reparto, però, potranno ugualmente presentarsi nello stabilimento secondo i turno prestabiliti.

Una decisione che risponde ad una strategia dell’azienda, che non ha richiesto la cassa integrazione. Confermata, dunque, la continuità produttiva dello stabilimento ternano. Anche perché l’azienda si è dichiarata soddisfatta per le vendite e la raccolta ordini nel primo quadrimestre del 2025.

L’azienda ha però lanciato alla Commissione europea un appello affinché proceda a una revisione delle misure di salvaguardia applicate al comparto dell’acciaio Inox, per fronteggiare la concorrenza delle produzioni mondiali nei mercati protetti.

Parte de Sotto vince il Calendimaggio di Assisi 2025 (Video)

E’ La Parte de Sotto a vincere la settantesima edizione del Calendimaggio di Assisi. Il verdetto è arrivato alle ore 1.29 della notte tra sabato e domenica, dopo quattro giorni di spettacolo tra cortei, scene, sfide canore nella Città Serafica.

La Magnifica Parte de Sotto sale a 32 vittorie, la Nobilissima Parte de Sopra guida ancora l’albo d’oro con 35 vittorie (ci sono poi due non assegnazioni e un ex aequo).

Nei giorni precedenti i partaioli rossi de Sotto avevano conquistato Madonna Primavera e il Calendimaggio dei Piccoli, entrambe manifestazioni ininfluenti ai fini della vittoria finale.

A giudicare musica, veridicità storica e lo spettacolo cortei e scene la giuria composta dal direttore di coro Lorenzo Donati, la storica e docente Élisabeth Crouzet-Pavan e il regista e sceneggiatore Maurizio Zaccaro.

Si è aperto il Caccia Village (immagini), domenica il Cinghiale Day

Si è aperta a Umbriafiere di Bastia Umbra l’edizione 2025 del Caccia Village, la fiera del mondo venatorio e del tiro, il principale appuntamento del settore per il Centro e Sud Italia.

Ad inaugurare la fiera, insieme alle autorità locali (l’assessore regionale Meloni e il consigliere Giambartolomei per l’opposizione e il sindaco di Bastia Umbra Pecci) il sottosegretario all’Agricoltura Patrizio Giacomo La Pietra, che ha poi voluto incontrare singolarmente i rappresentanti delle associazioni venatorie e agricole presenti. Al taglio del nastro anche i presidenti nazionali di Federcaccia, Massimo Buconi, e Libera Caccia, Paolo Sparvoli.

Già dalla prima giornata numerosi gli incontri, nei quali sono stati affrontati i temi della caccia al cinghiale, della selezione, del colombaccio, della filiera delle carni selvatiche ed anche della trota.

Molto seguiti, come di consueto, gli spettacoli, quest’anno con Davide de Carolis e Raniero Testa.

Nella giornata di domenica 11 maggio spazio al Cinghiale Day,la grande novità dell’edizione 2025 del Caccia Village che si concluderà lunedì 12 maggio.

Negli stand (all’interno dei quattro padiglioni e nelle aree esterne) presenti 350 espositori tra aziende e associazioni, con circa 900 brand.

Così è cambiato il reddito nei comuni terremotati dal 2015 ad oggi

Reddito medio Irpef in aumento nei comuni del cratere del sisma del 2016, ma complessivamente in diminuzione, come il numero dei contribuenti.

E’ quanto emerge dal report realizzato dalla Camera di Commercio dell’Umbria nell’ambito del Progetto Fenice, secondo cui il reddito Irpef medio nei 14 comuni del cratere è salito del 5,1% in termini reali rispetto al 2015, ma nello stesso periodo il reddito complessivo si è ridotto di 21 milioni di euro (-7,7%) e i contribuenti sono calati di quasi il 15%. Situazione opposta a Spoleto, dove crescono i numeri ma cala il reddito medio.

L’andamento nei comuni del cratere

Nei 14 comuni del cratere (Arrone, Cascia, Cerreto di Spoleto, Ferentillo, Montefranco, Monteleone di Spoleto, Norcia, Poggiodomo, Preci, Polino, Sant’Anatolia di Narco, Scheggino, Sellano, Vallo di Nera), esclusa Spoleto, i redditi complessivi dichiarati si sono ridotti del 7,7% in termini reali tra il 2015 (anno pre-sisma) e il 2023, passando da 278,6 a 257,2 milioni di euro.

Un crollo netto che riflette la fragilità ancora irrisolta di questi territori. Ma se si guarda al reddito medio Irpef per contribuente, emerge un dato sorprendente: +5,1%. Ogni contribuente, nel 2023, ha dichiarato mediamente 20.855 euro, contro i 19.012 del 2015 (valori attualizzati).

A metterlo nero su bianco è la Camera di commercio dell’Umbria, che con il Progetto Fenice – condotto insieme all’Università per Stranieri di Perugia, al Comune di Norcia e alla Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica – ha prodotto un report sulla dinamica dei redditi nel cratere. Obiettivo: ricostruire sviluppo e fiducia. Non solo ricostruzione fisica, dunque, ma rigenerazione economica e sociale.

Il nodo dell’esodo

A pesare sui redditi complessivi è soprattutto la fuga di residenti. Nei 14 comuni, i contribuenti sono passati da 14.655 nel 2015 a 12.482 nel 2023: una contrazione del 14,8%. Con Spoleto inclusa, il calo si attenua a -2,4%, ma resta.

Nel frattempo, in Umbria i contribuenti sono aumentati da 606.924 a 639.745. Il cratere rappresentava il 2,41% della platea regionale, oggi solo l’1,95%. Più che ricostruzione, si è assistito a un ridimensionamento demografico strutturale. Un problema che si riflette anche sull’accesso ai servizi, sulla tenuta delle imprese e sulla capacità attrattiva del territorio.

Quando Spoleto fa eccezione

Il caso di Spoleto è l’opposto. Qui il numero di contribuenti è cresciuto (da 26.513 a 27.705), ma il reddito medio è calato del 2,2%, scendendo da 21.328 a 20.855 euro. E se si aggregano i dati di Spoleto agli altri comuni, la crescita del reddito medio si riduce allo 0,3% appena.

Questa dinamica è rivelatrice: anche in contesti meno colpiti fisicamente dal sisma, il benessere economico individuale può contrarsi, segnalando fragilità più ampie, legate ai cambiamenti occupazionali, ai costi della vita e alla qualità dell’offerta lavorativa.

Dipendenti in difficoltà, autonomi resilienti

Guardando alle tipologie di contribuenti, la frattura è netta. I lavoratori dipendenti nei 15 comuni del cratere hanno perso terreno: il loro reddito medio Irpef è calato del 15,2%, da 21.031 a 17.107 euro. Peggio che nel resto dell’Umbria, dove il calo si ferma a -13%.

I pensionati hanno invece visto un lieve incremento, probabilmente legato alla stabilità delle prestazioni previdenziali e all’indicizzazione. Ma sono soprattutto autonomi e imprenditori a sorprendere: nonostante il forte calo numerico dei contribuenti (autonomi da 641 a 400; imprenditori in contabilità ordinaria da 245 a 187; semplificata da 1.405 a 1.124), chi è rimasto ha aumentato in modo sensibile il proprio reddito medio. Una dinamica che suggerisce selezione naturale: restano i più competitivi, con attività consolidate o capaci di adattarsi.

Comuni: chi sale e chi scende

A livello di reddito complessivo prodotto, a Cerreto di Spoleto si registra il tonfo maggiore: -60,9%. Male anche Polino (-28,8%). In controtendenza Cascia (+14,6%) e Norcia (+7%).

Quanto al reddito medio per contribuente, sei comuni segnano il segno meno: Monteleone di Spoleto (-27,6%), Arrone (-8%), Sellano (-7,1%), Preci (-7%), Spoleto (-2,2%) e Vallo di Nera (-1,7%). Ma ci sono anche balzi impressionanti: Norcia +30,8%, Polino +23,1%, Cascia +11,7%, Poggiodomo +11,1%, Sant’Anatolia di Narco +9,3%.

Un dato su cui riflettere: a Norcia e Polino, dove il reddito medio cresce più del 20%, la popolazione è diminuita drasticamente. Si crea così un paradosso contabile: meno persone, ma con redditi più alti. Non sempre per reale benessere diffuso, ma perché i più deboli sono scomparsi dal radar statistico.

Una ricostruzione a doppia velocità

Il quadro che emerge è quello di una ricostruzione selettiva: pochi contribuenti, spesso più forti e strutturati, che resistono e si arricchiscono. Ma un territorio che si impoverisce e si svuota. Il Progetto Fenice prova a invertire la rotta, puntando sulla rigenerazione economica e sociale, sulla formazione e sul rafforzamento dell’identità locale.

La domanda cruciale resta: è sufficiente il dato positivo sul reddito medio per dire che il cratere stia rinascendo? Probabilmente no. Occorre un investimento stabile e duraturo per riportare giovani, famiglie e imprese, incentivare il reinsediamento e trasformare la resilienza individuale in coesione strutturale. Senza questa base, l’aumento del reddito medio rischia di fotografare più l’abbandono che la ripartenza.

Mencaroni: Progetto Fenice per sostenere il rilancio

Commenta Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio dell’Umbria: “Questi dati raccontano una realtà complessa, fatta di difficoltà ma anche di capacità di reazione. La riduzione del reddito complessivo e del numero dei contribuenti è un segnale allarmante, che ci obbliga a rimettere al centro le aree interne e i comuni colpiti dal sisma. Ma l’aumento del reddito medio per contribuente dimostra che chi è rimasto ha saputo reggere l’urto e reinventarsi. Con il Progetto Fenice vogliamo sostenere proprio questo spirito, costruendo strumenti concreti di rilancio economico e sociale. Non ci può essere ricostruzione senza persone, lavoro e fiducia”.

Bioter riaccende l’inceneritore, la Regione cerca il cavillo per bloccarlo

Bioter riavvia a Terni l’impianto di coincenerimento, senza attendere il Consiglio di Stato. E la Regione cerca il vincolo per bloccarlo, rivedendo tutta l’autorizzazione, rilasciata nel 2017.

Bioter aveva comunicato la sospensione dell’attività dal febbraio 2020, a seguito della sentenza del Tar Umbria 00125/2024 REG.RIC. Ora, l’azienda ternana ha comunicato ai servizi regionali la messa in esercizio dell’impianto a far data dal prossimo 13 maggio. La Regione precisa che per “messa in esercizio” si intende l’avvio dell’attività e la prima accensione dell’impianto, a differenza della “messa a regime”, che invece riguarda l’avvio della produzione vera e propria e che deve avvenire entro 90 giorni dalla messa in esercizio.

Nonostante il ricorso della Regione Umbria al Consiglio di Stato – per il quale è stata richiesta l’anticipazione della trattazione dell’udienza decisoria che dovrebbe essere imminente – l’azienda ha deciso, assumendosene integralmente la responsabilità, di riattivare l’impianto. “Sebbene non risulterebbe essere stato adeguato – scrive ancora la Regione – alle conclusioni sulle migliori tecniche disponibili (BAT Conclusions) come da anni è stato richiesto dall’autorità competente”.

Una fuga in avanti a cui la Regione reagisce, cercando appunto di stoppare la riaccensione. Perché “non intende farsi espropiare da quelli che sono i propri poteri e le proprie competenze”. Prosegue la nota di Palazzo Donini: “La lotta all’inquinamento resta una priorità assoluta della Giunta regionale. Il quadro critico della qualità dell’aria nella Conca Ternana, in particolare nell’area dove insiste l’impianto, le normative di settore e le misure previste dai piani regionali impongono una verifica approfondita e urgente sulla conformità del riavvio. Sebbene il procedimento di riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.) sia attualmente sospeso in attesa di un giudizio del Consiglio di Stato, a cui si è rivolta la Regione Umbria dopo la sentenza del TAR favorevole alla Bioter che ha affermato che non sussisterebbe l’automatismo del riesame dell’A.I.A, come sottolineato dalla stessa sentenza la normativa (art. 29 octies d.lgs. n. 152 del 2006) consente una valutazione discrezionale dell’Autorità competente per disporre il riesame in diverse circostanze. Queste includono la necessità di aggiornare l’autorizzazione per garantire che le emissioni corrispondano ai “livelli di emissione associati alle migliori tecniche disponibili” o qualora le prescrizioni non garantiscano il conseguimento degli obiettivi di qualità ambientale o, ancora, qualora sviluppi delle norme di qualità ambientali o nuove disposizioni legislative lo esigano.
Ad oggi l’area di Maratta continua a presentare criticità significative in termini di qualità dell’aria.
La stazione di monitoraggio di Maratta, area dove insiste l’impianto Bioter – viene sottolineato – ha registrato nel 2023 e 2024 ben 41 giorni di superamento del limite giornaliero di PM10 (50 µg/mc). Questo dato è ben oltre la soglia attuale di 35 giorni consentita dal D.Lgs 155/20106 e più del doppio rispetto al limite previsto dalla nuova Direttiva (UE) 2024/2881 che entrerà in vigore nei prossimi anni. Anche i valori medi annuali di PM10 e PM2.5 rilevati a Maratta nel 2024 risultano superiori ai nuovi limiti che entreranno in vigore nel 2030. Maratta si conferma unica area della regione con mancato rispetto dei limiti di legge per la qualità dell’aria e zona più inquinata dell’Umbria. Tale situazione, anche in termini di superamento dei limiti di PM10, ha portato negli anni precedenti all’avvio di una procedura di infrazione da parte della Commissione Europea contro l’Italia. Procedura che in costanza dei suddetti superamenti e con un aggravio della situazione esistente potrebbe riproporsi con ripercussioni anche economiche sull’Ente. Inoltre, il recente aggiornamento del Piano Regionale per la Qualità dell’Aria (PRQA), approvato nel dicembre 2022, si propone in via prioritaria la risoluzione del problema dell’inquinamento atmosferico nella Conca Ternana. Tra le misure inserite, la misura P1T02 prevede che, per gli impianti produttivi collocati nell’area critica della Conca Ternana, l’Autorità competente applichi, in sede di rilascio, rinnovo e modifica sostanziale dell’AIA, vincoli emissivi pari o inferiori al valore più restrittivo indicato nelle BAT Conclusions. A tal fine, la Regione Umbria ha sottoscritto un Accordo di programma con il Ministero dell’Ambiente per il risanamento della qualità dell’aria nella Conca Ternana che ha messo a disposizione 29 milioni di euro per le azioni individuate. In mancato rispetto dell’applicazione di tali misure potrebbe persino compromettere l’utilizzo finale di tali risorse”.

Alla luce di tutto ciò l’assessore regionale all’Ambiente, Thomas De Luca, ha ritenuto pertanto di scrivere agli uffici preposti in materia di rilascio delle autorizzazioni di verificare la sussistenza delle condizioni per procedere con il riesame dell’AIA ai sensi dell’articolo 29-octies del D.Lgs. 152/2006, al fine di confermare la linea interpretativa di esigere l’applicazione delle BAT Conclusion prima di qualsiasi attività di riavvio dell’impianto, garantendo il massimo livello di protezione ambientale a cui i cittadini ternani hanno diritto come nel resto della regione.

Boccardo: “Inviterò Papa Leone XIV a farsi pellegrino a Cascia e Montefalco”

“Inviterò Papa Leone XIV a farsi pellegrino a Cascia e a Montefalco per affidare il suo ministero petrino all’intercessione di Santa Rita e di Santa Chiara, delle quali è molto devoto”. L’arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Conferenza episcopale umbra, Renato Boccardo, parla così del cardinale Francis Robert Prevost, primo americano e primo agostiniano ad essere eletto Papa.

A Papa Leone XIV, Boccardo intende affidare il ministero petrino a Santa Rita e Santa Chiara della Croce, delle quali è molto devoto.

Leone XIV quando era priore generale degli agostiniani e poi cardinale ha visitato tante volte Cascia e Montefalco, comunità legate alle Sante agostiniane Rita e Chiara della Croce.

E mons. Renato Boccardo invita il Pontefice a tornare: “Ancora una volta rendiamo grazie Dio per il dono di Papa Leone XIV”.

Disastro demografico, tra pochi anni Orvieto sarà un paese da 16 mila abitanti

Una tendenza demografica che è in realtà una lenta e inarrestabile caduta verso il basso. Un piano inclinato preoccupante ed apparentemente senza scampo, che sta trasformando sempre di più Orvieto in un piccolo paese, ormai ridotto al decimo centro della regione, ma soprattutto con una proiezione per i prossimi anni che desta grandissimo allarme.

Sono anni che Orvieto perde abitanti, ma la crisi più acuta la si sta vivendo dal 2019 ad oggi, periodo nel corso del quale il comune ha perso il 5,2% della sua popolazione complessiva.

La drammaticità della situazione è emersa nel corso del recente dibattito che si è svolto all’interno dell’Assemblea legislativa intorno alla mozione sullo spopolamento delle città umbre, sollecitato da una mozione presentata dai consiglieri del Partito democratico Francesco Filipponi e Maria Grazia Proietti.

Illustrando l’atto in aula, il primo firmatario Filipponi ha spiegato che “la mozione impegna la Giunta regionale ad adottare un piano strategico regionale per il contrasto dello spopolamento nei comuni, che individui le priorità di intervento e le risorse da destinare a tale scopo, con particolare attenzione alle specificità territoriali dei comuni e delle aree rurali afferenti ai comprensori delle province di Terni e Perugia, con un focus sulle zone più colpite della regione, come la Valnerina valorizzando anche il patrimonio culturale e ambientale dei comuni a rischio di spopolamento, promuovendo la tutela del paesaggio, la conservazione delle tradizioni locali e la valorizzazione dei prodotti tipici”.

La situazione della provincia di Perugia è grave, ma nella provincia di Terni, è ancora più critica. Tra il 2019 e il 2024 nessun Comune del comprensorio orvietano ha saldi positivi. Si registrano cali oltre il 5% nei territori di Montecchio, Castel Viscardo, Fabro, Castel Giorgio, Parrano e Orvieto. Il comune di Orvieto scende in maniera netta sotto i 20 mila abitanti, fermandosi a 19.319. Alcuni studi, indicano che nei prossimi 5 anni la popolazione residente dovrebbe attestarsi intorno ai 18 mila mentre al 2035 addirittura a 16 mila abitanti.

Cla.Lat.

Assisi entra nel Calendimaggio: programma e orari, dalla Consegna delle Chiavi alla Sfida

Assisi entra nel Calendimaggio, in scena dal 7 al 10 maggio. A sfidarsi sono la Magnifica Parte de Sotto e la Nobilissima Parte de Sopra. L’albo d’oro della manifestazione, giunta alla settantesima edizione, al netto di due non assegnazioni e un ex aequo, conta 35 vittorie per i “Mammoni” de Sopra e 31 per i partaioli della “Torre” de Sotto.

Dove vedere la Festa

La Festa, per chi non potrà partecipare live dal palco, sarà nuovamente visibile anche in streaming grazie alla collaborazione con Umbria Webcam e InVideo, dal sito https://www.calendimaggiodiassisi.com/dirette/ o su YouTube. In via eccezionale, grazie al supporto della Città di Assisi e della Diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, la manifestazione sarà trasmessa live anche sui maxischermi di piazza Santa Chiara e nella zona del Vescovado, incluse le rievocazioni di vita medioevale che vengono però trasmesse in differita streaming e anche nella Sala delle Volte (Taverna) e nella Sala ex Pinacoteca.

La Consegna delle Chiavi

Il Calendimaggio si apre oggi, mercoledì 7 maggio, con la “Consegna delle Chiavi”: dopo la benedizione dei vessilli a San Rufino (Parte de Sopra) e a San Francesco (Parte de Sotto), in programma in entrambi i casi alle 15; alle 15.45 con il suono della campana delle Laudi, la partenza da Piazza Santa Chiara del corteo dell’Ente Calendimaggio e l’arrivo in piazza del Comune con l’esecuzione dell’inno del Coprifuoco a cura dei cori delle due Parti.

Dopo aver ricevuto le chiavi della città dal sindaco di Assisi, il Maestro di Campo, Bruno Cianetti, assume i poteri sovrani. Segue l’ingresso dei cortei, la restituzione del Palio lo scorso anno vinto dalla Nobilissima, il saluto del presidente-magistrato dell’Ente Calendimaggio, Stefano Venarucci, e la presentazione e l’investitura dei giurati: a decidere la Parte vincente quest’anno saranno i giudizi del direttore di coro Lorenzo Donati, della storica e docente Élisabeth Crouzet-Pavan e del regista e sceneggiatore Maurizio Zaccaro. Dopo lo spettacolo degli Sbandieratori di Assisi, l’uscita dei cortei per Corso Mazzini e Piazza Santa Chiara. A sera, nei vicoli di Parte de Sotto, le rievocazioni di vita medioevale a partire dalle 21.30.

Giovedì

Giovedì 8 maggio dalle 15.30 è come detto il giorno di “Madonna Primavera”, la regina della Festa eletta dopo i cortei di presentazione delle dieci Madonne – Monna Francesca Berretti, Monna Greta Muccino, Monna Amelie Rosignoli, Monna Isabella Talia e Monna Dania Tomassini (Sotto) e Monna Agnese Bernardini, Monna Sofia Chiappini, Monna Maddalena Pasquini, Monna Sara Sensi e Monna Irene Viola (Sopra) – e le prove di agilità e di abilità tra gli sportivi di Magnifica e Nobilissima – la gara di tiro dei Balestrieri, la corsa delle tregge (gli antichi carri utilizzati per il trasporto del fieno nelle zone più impervie delle montagne assisane) e il tiro alla fune. La vittoria in questa giornata non influisce nell’assegnazione del Palio, ma la Parte che vince Madonna Primavera ha la possibilità di mettere per prima in scena le rievocazioni di vita medioevale nel prossimo Calendimaggio e “impressionare” così per prima i giurati con le suggestive rievocazioni in notturna. A sera, nei vicoli di Parte de Sopra, le rievocazioni di vita medioevale.

Venerdì

Venerdì 9 maggio è il giorno de “Lo Spettacolo”: dalle 15.30 il Calendimaggio dei Piccoli: in una versione ‘ridotta’ del Calendimaggio, i giovani partaioli di Sopra (vincitrice dell’edizione dell’anno scorso) e Sotto si sfidano in tre giochi di forza e destrezza: fune e corsa il sacco (per bambini fino a 10 anni compiuti) e treggia (per bambini fino a 12 anni compiuti). Seguirà lo spettacolo degli Sbandieratori di Assisi. A sera, dalle 21.30, “La Tenzone”, con il suono della campana delle Laudi e l’ingresso dei cortei della sera con gli spettacolari giochi di fuoco.

La Sfida di sabato

Infine, sabato 10 maggio è il giorno de “La Sfida”: dalle 16, dopo il suono della campana delle Laudi, l’ingresso dei cortei storici, i bandi di sfida e la successiva uscita dei costumanti in Corso Mazzini e Piazza Santa Chiara. A sera, dalle 21.30, “Il Canto”, con la sfida canora dopo la quale i giurati si ritireranno per decidere l’assegnazione del Palio.

La taverna

Ultimi giorni per la Taverna dell’Ente Calendimaggio, nella Sala delle Volte nella zona di Piazza del Comune: i locali saranno aperti il 6 maggio solo cena, il 7 e l’8 a pranzo e cena, il 9 solo pranzo e il 10 maggio a pranzo e cena. Anche quest’anno in piazza del Comune, lato fontana, sarà possibile trovare il punto ristoro con il classico panino con porchetta, vino e dolci.

Per ulteriori informazioni è possibile visitare www.calendimaggiodiassisi.com e seguire le pagine Facebook https://www.facebook.com/CalendimaggiodiAssisi e Instagram https://www.instagram.com/calendimaggiodiassisi/ della manifestazione.

“Le guerre del commercio”, annullato l’incontro pubblico con l’analista geopolitico Dario Fabbri

Annullato l’incontro pubblico “Le guerre del commercio” in programma giovedì 8 maggio alle 18 nella sala dei Notari a Perugia, organizzato dall’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili (Odcec) della provincia di Perugia, in collaborazione con Confindustria Umbria, invita a riflettere, per indisponibilità del giornalista e analista geopolitico italiano Dario Fabbri, fondatore e direttore della rivista mensile di geopolitica Domino (notizia aggiornata il 7 maggio 2025).

A fare gli onori di casa saranno Enrico Guarducci, presidente dell’Odcec di Perugia, Simone Cascioli, direttore generale di Confindustria Umbria e Raoul Ranieri, presidente di Umbria Export, che sostiene l’iniziativa insieme a Gruppo Financo e Bcc di Spello e del Velino.

“In un periodo nel quale stiamo assistendo ad un ripensamento e forse definitivo abbandono della globalizzazione come modello di crescita per tornare a forme autarchiche protettive – ha spiegato Guarducci –, il nostro Ordine si è fatto promotore di questo incontro in collaborazione con Confindustria Umbria, ospitando un analista geopolitico di fama nazionale per dare supporto e risposte ai dubbi e incertezze che stanno condizionando le scelte imprenditoriali”.

“Le dinamiche internazionali, sempre più complesse e imprevedibili, richiedono oggi una comprensione profonda dei contesti geopolitici per poter affrontare mercati esteri con consapevolezza e visione strategica – sottolinea Ranieri –. Proprio per rispondere a queste nuove sfide, abbiamo rinnovato la nostra agenzia per l’internazionalizzazione, potenziando l’offerta di servizi e strumenti a supporto delle imprese umbre che vogliono crescere oltre confine. Riteniamo fondamentale sostenere momenti di riflessione come questo che aiutano imprese e professionisti a orientarsi nel nuovo scenario globale”.

L’evento sarà preceduto, alle 15, dall’assemblea generale degli iscritti all’Odcec di Perugia, appuntamento riservato e di confronto nel quale si procede, ogni anno, all’approvazione del bilancio consuntivo e si condividono idee, progetti e strategie per il futuro della professione.

Grave incidente, chiusa la SS75 in direzione Perugia | In aggiornamento

E’ stata riaperta al traffico la strada statale 75 “Centrale Umbra” provvisoriamente chiusa, nella carreggiata nord in direzione Perugia tra gli svincoli di Foligno Nord e Spello, a causa di un grave incidente.

Il traffico era stato deviato sulla viabilità secondaria con indicazioni sul posto, provocando lunghe file.

L’incidente, per cause in corso di accertamento, ha coinvolto due veicoli causando il ferimento di una persona.

Il personale Anas è intervenuto sul posto per le operazioni di bonifica del piano viabile al fine di ripristinare la transitabilità appena possibile.