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Caro affitti, anche a Perugia la protesta degli studenti

Sono oltre seicento gli studenti che avrebbero diritto all’alloggio gratuito, ma non riescono ad ottenerlo

Uno studente su due dichiarato idoneo, non beneficiario di posti letto dall’Agenzia per il diritto allo studio universitario per la difficoltà a fare fronte all’incremento notevole delle iscrizioni” e, al di fuori dei collegi universitari, prezzi che arrivano a “400-500 euro per una camera doppia, quindi assolutamente fuori scala per una città come Perugia”: la protesta degli studenti universitari contro il caro affitti, annunciata dall’Unione degli Universitari anche in altre città, è arrivata anche nel capoluogo umbro. Per il flash mob in piazza Italia, davanti al palazzo della Regione, oggi pomeriggio, oltre a cartelli e bandiere sono state portate un paio di tende, diventate ormai simbolo delle manifestazioni. “Oltre 600 sono gli studenti che non hanno ricevuto alloggio gratuito pur avendone diritto così che molti hanno rinunciato agli studi, cosa gravissima questa” ha affermato Nicholas Radicchi, coordinatore di Sinistra Universitaria – Udu Perugia.
“Siamo in piazza – ha proseguito – per ribadire quello che da un anno stiamo dicendo a Regione e Comune, con la presidente della giunta che non ci risponde e con il sindaco che risponde ma in maniera vaga, e per chiedere che a settembre non si riproponga quello che è già accaduto”.
A ricordare l’avvio della protesta è stato Lorenzo Mazzola, responsabile dell’esecutivo della Sinistra Universitaria – Udu Perugia: “Eravamo qui il 10 ottobre 2022 per segnalare una delle peggiori crisi abitative del nostro territorio regionale. Il problema rischia di ripresentarsi anche l’anno prossimo visto che le risorse stanziate dalla Regione si sono rivelate del tutto insufficienti”.
“Il ministro – ha aggiunto – afferma che questo tipo di proteste sono solo nelle città governate dalla sinistra. Ecco noi siamo qua a protestare in una regione a trazione centrodestra e vogliamo ribadire che non è stato fatto nulla per risolvere la situazione”.
Tra le richieste che vengono fatte ai decisori politici e alla giunta regionale c’è quella di “attuare un piano strutturale per costruire nuove residenze universitarie o per ricercare anche locali che al momento non sono utilizzati e da ricollocare”.

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Norcia cerca il rilancio grazie ai fondi del Pnrr

Il progetto finanziato con i fondi del Pnrr, prevede un’importante campagna di comunicazione internazionale curata dal Ministero degli Esteri, rivolta ai circa 80 milioni di cittadini di origine italiana, nati in ogni parte del mondo

La Giunta municipale di Norcia ha approvato l’adesione al progetto Pnrr “Turismo delle Radici” nato dalla volontà del ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale e vice presidente del Consiglio dei ministri Antonio Tajani in collaborazione con i ministri della Cultura Gennaro Sangiuliano, del Turismo Daniela Santanchè e dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini. “Il progetto – riferisce l’assessore al Turismo Giuseppina Perla – finanziato a valore sui fondi del Pnrr, prevede un’importante campagna di comunicazione internazionale curata dal Ministero degli Esteri, rivolta ai circa 80 milioni di cittadini di origine italiana, nati in ogni parte del mondo, che mai hanno avuto la possibilità di visitare i luoghi di origine della propria famiglia alla scoperta della loro identità più profonda, insomma delle loro radici”.Il sindaco Nicola Alemanno, componente del tavolo delle 20 Regioni che coordinerà il progetto, e l’assessore Perla hanno partecipato alla Farnesina alla riunione di avvio dei lavori. “Ancora – ha sottolineato Alemanno – un’occasione di rilancio e sviluppo per il nostro territorio. Lavoriamo costantemente per cogliere ogni opportunità che ci viene concessa per alimentare la promozione nazionale ed internazionale della nostra terra. La quasi frenetica attività di organizzazione e promozione di manifestazioni di carattere locale, nazionale ed internazionale ci ha consentito di instaurare una stretta sinergia con l’Assessorato al Turismo della Regione dell’Umbria, alle prese con una importante campagna di promozione regionale che finalmente, dopo anni di lavoro, sta mostrando tutti i suoi frutti, e tutti i Ministeri, sinergia che ci ha fatto guadagnare stima e fiducia da parte di queste istituzioni per le quali Norcia, la nostra amatissima città, è oggi sempre e comunque un riferimento certo di riuscita piena e soddisfacente delle tante iniziative continuamente organizzate”.

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Un nuovo record per l’aeroporto san Francesco

Ad aprile l’aeroporto internazionale dell’Umbria ha fatto registrare il nuovo record storico mensile di passeggeri transitati, 56.837

Lo comunica la Sase, la società di gestione dello scalo sottolineando che è stato superato del 2% il traffico di agosto 2022 e del 94% quello di aprile dello scorso anno. Giovedì 6 aprile è stato registrato il nuovo record storico giornaliero con 2.677 passeggeri, pari ad un +13% rispetto al 4 luglio 2022, “precedente record”, quando furono 2.377. I voli di linea su rotte internazionali hanno totalizzato 37.756 passeggeri, pari al 67% dell’intero traffico commerciale, mentre quelli sulle linee interne18.697 (il 33%). I passeggeri di aviazione generale (voli privati) sono stati 384. Umberto Solimeno, direttore generale dell’aeroporto, ha evidenziato che “oltre ad essere il tredicesimo mese consecutivo di crescita, aprile 2023 è stato il mese di maggior traffico nella storia dello scalo, registrando quasi il doppio dei passeggeri rispetto ad aprile 2022”. “Complici gli eventi programmati in Umbria, in primis il Festival internazionale del giornalismo – ha aggiunto -, e le festività legate alla Pasqua ed ai ponti del 25 aprile e del primo maggio, gli aeromobili hanno visto riempimenti medi costantemente sopra all’83%, con diverse rotazioni che hanno viaggiato con il tutto esaurito. Un risultato eccellente, che conferma la grande attrattività che aeroporto e territorio stanno dimostrando sempre di più di avere”. La Sase ha ricordato he la stagione Iata “Summer 2023”, operativa fino al 28 ottobre prossimo, prevede 16 rotte programmate, operate da sei compagnie aeree con fino a 98 voli di linea settimanali.

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Arriva il bando da 70 milioni per la ex Fcu

Si tratta del progetto che prevede un intervento su circa 100 chilometri di linea ferroviaria

 

Rete Ferroviaria Italiana, società capofila del Polo infrastrutture del Gruppo Fs, ha pubblicato il bando di gara per la realizzazione degli interventi di rinnovo e manutenzione straordinaria all’armamento ferroviario della tratta Perugia Ponte San Giovanni-Terni e della tratta Città di Castello-Sansepolcro (linea ex Fcu). L’intervento ha un valore di 70 milioni di euro, finanziato con fondi Pnrr, ed è propedeutico alla riattivazione totale della linea che da Sansepolcro raggiunge Terni.

Le tratte oggetto dell’appalto hanno un’estensione complessiva di circa 100 chilometri, attraversano i territori delle province di Terni e Perugia, fino a toccare la provincia di Arezzo.
L’intervento prevede la riattivazione con messa in esercizio delle tratte fuori servizio della linea ex Fcu, in particolare nelle tratte Perugia Ponte San Giovanni-Terni della linea Umbertide-Terni e Città di Castello-Sansepolcro della linea Umbertide-Sansepolcro. Le lavorazioni consisteranno nella rimozione dell’attuale binario, del pietrisco e degli scambi e nel successivo adeguamento della sede ferroviaria con posa del nuovo binario e dei nuovi scambi. Previste anche attività di manutenzione straordinaria e di adeguamento a sagoma delle gallerie presenti lungo la linea. L’intervento, incluso nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, si inserisce nel più ampio progetto di Rfi per i lavori che coinvolgeranno la Regione Umbria con interventi infrastrutturali e tecnologici che consentiranno di incrementare i livelli di affidabilità e di garantire più elevati standard qualitativi e quantitativi del servi

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La Trafomec rilevata ufficialmente dagli ex dipendenti

L’azienda è ora a tutti gli effetti sotto il controllo della Trafocoop

Con l’esercizio della prelazione da parte della cooperativa Trafocoop e la successiva aggiudicazione definitiva del ramo d’azienda da parte del tribunale di Perugia, il sogno dei 31 ex dipendenti della Trafomec che, con il supporto di Confcooperative Umbria, avevano costituito la cooperativa ed avviato un percorso finalizzato a rilevare la loro azienda, sta diventando concretamente realtà. Per l’assessore allo Sviluppo economico della Regione, l’aggiudicazione definitiva di Trafomec alla Cooperativa Trafocoop, è particolarmente positiva. Da mesi stiamo monitorando la vicenda e offrendo, per ciò che ci compete, tutto il supporto possibile per la sua risoluzione. Il periodo che inizia è oggi è altrettanto delicato e fondamentale. Per questo è convocato già per il 19 aprile un tavolo di confronto con gliaAmministratori della cooperativa Trafocoop, Confcooperative Umbria e i vertici delle Agenzie Regionali Gepafin e Sviluppumbria, per condividere un percorso comune, perché la Regione vuole fare la sua parte in questa fase di passaggio, perché i lavoratori della Trafomec non siano soli in un’iniziativa che merita di diventare una storia aziendale di successo.
Il Presidente di Confcooperative, Carlo Di Somma, ha invece sottolineato che “quella di Trafocoop è una storia molto travagliata ed intensa, intrisa di coraggio, caparbietà, sacrificio, attaccamento aziendale, territorialità e tanto altro. Con l’aggiudicazione del tribunale viene posto il punto su una fase giudiziaria avviata dagli stessi ex dipendenti che, con il supporto legale di Confcooperative, lo scorso agosto avevano avanzato istanza di fallimento di Trafomec Shanghai, ottenendo un provvedimento di accoglimento da parte della Dr.ssa Giardino in tempi strettissimi. Da lì lo staff di Confcooperative si è messo operosamente al fianco dei soci, per costruire insieme un percorso di sostenibilità economica e finanziaria che ha coinvolto positivamente il Fondo Ministeriale CFI, deputato al sostegno al progetto di workers buyout e quello di Fondosviluppo, fondo per la promozione cooperativa di Confcooperative”.
Chiusa una fase se ne apre un’altra altrettanto delicata che porterà all’apertura dei cancelli ed al ritorno al posto di lavoro dei soci della Cooperativa Trafocoop che ormai da dodici mesi non percepiscono stipendio e che hanno deciso di sacrificare il loro assegno di disoccupazione per capitalizzare la cooperativa e dare corpo al loro sogno.
“I prossimi saranno giorni frenetici” prosegue il Segretario Regionale di Confcooperative Lorenzo Mariani.
“Stiamo perfezionando con i Commissari i dettagli contrattuali previsti dalla procedura insieme agli strumenti finanziari ed assicurativi del nostro mondo (Cooperfidi Italia, Assimoco, Bcc Centro Umbria-Toscana e Banca Etica). L’obiettivo è quello di coniugare questi strumenti con quelli regionali, vista la già accordata e confermata disponibilità dell’assessore regionale allo Sviluppo economico rispetto al progetto Trafocoop. Parimenti nei prossimi giorni andremo a chiudere l’accordo definitivo sull’affitto dei locali con la Vetreria Piegarese, proprietaria del sito, il cui presidente Bruno Gallo da autentico cooperatore, nei diversi incontri intercorsi con gli amministratori della cooperativa, ha mostrato sempre il proprio favore pur sottolineando, con estrema concretezza, le difficoltà del fare impresa oggi

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Salvini ricandida la Tesei

Il leader della Lega vuole la riconferma della governatrice dopo aver concesso a Fdl il candidato sindaco di Terni

“Come noi abbiamo fatto una scelta d’amore per il centrodestra unito per il candidato sindaco a Terni, sono convinto che sul nome di Donatella Tesei non ci sarà alcun tipo di problema”: ha di fatto lanciato la ricandidatura dell’attuale presidente della Regione, Matteo Salvini, il segretario della Lega che questa sera ha partecipato a un’iniziativa elettorale a Terni. Con accanto l’attuale governatrice. Rispondendo ai giornalisti Salvini ha parlato di «orgoglio per lavoro di Tesei e della sua squadra in Regione dopo decenni di inchieste e di problemi della sinistra». «Sono convinto che questi mesi saranno riempiti di contenuti e non di polemiche» ha detto ancora Salvini.

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Ponte pasquale da record per l’Umbria turistica

L’Umbria fa il pieno di turisti per il ponte del 25 aprile, con Orvieto, Assisi, Perugia e le altre città d’arte affollate da italiani e stranieri e strutture ricettive piene al 90 per cento

La previsione in Italia è di 5,2 milioni di presenze nelle strutture ricettive che certifica la buona salute del turismo italiano e soprattutto il trionfo delle città d’arte del Belpaese. Emerge dall’indagine realizzata per questo Ponte da Cst Centro studi turistici per Assoturismo Confesercenti. In cima alle preferenze, proprio il centro Italia, con Umbria e Lazio che segnano percentuali di saturazione delle camere disponibili, come detto, vicine al 90%. Seguono Liguria (83%), Toscana (81%) e Veneto (80%). A seguire Lombardia e Piemonte con il 77%, Emilia Romagna con il 75%, Lombardia, Marche e Basilicata con il 74%. Chiudono la classifica delle regioni la Calabria (54%) e il Molise (52%).

 
La previsione in Italia è di 5,2 milioni di presenze nelle strutture ricettive che certifica la buona salute del turismo italiano e soprattutto il trionfo delle città d’arte del Belpaese. Emerge dall’indagine realizzata per questo Ponte da Cst Centro studi turistici per Assoturismo Confesercenti. In cima alle preferenze, proprio il centro Italia, con Umbria e Lazio che segnano percentuali di saturazione delle camere disponibili, come detto, vicine al 90%. Seguono Liguria (83%), Toscana (81%) e Veneto (80%). A seguire Lombardia e Piemonte con il 77%, Emilia Romagna con il 75%, Lombardia, Marche e Basilicata con il 74%. Chiudono la classifica delle regioni la Calabria (54%) e il Molise (52%).

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A Perugia un corso di laurea in transizione ecologica

Ha infatti preso il via il corso post laurea di perfezionamento di alta formazione al quale partecipano 20 studenti, anche di fuori regione

L’iniziativa è del Centro interistituzionale di studi e alta formazione in materia ambientale, istituito grazie a una convenzione tra Ateneo e Arpa Umbria. Una occasione “esemplare e virtuosa di collaborazione tra le istituzioni del territorio e per il territorio” lo ha definito il rettore Maurizio Oliviero durante la presentazione a Palazzo Murena. “E’ l’unico esempio in Italia – ha aggiunto – di collaborazione interistituzionale e per questo ci sono le condizioni per farlo diventare un punto di riferimento. Le ambizioni che hanno accompagnato la creazione di Cisafa sono infatti quelle di rendere questo Centro una eccellenza, sia per la nostra regione sia per l’intero territorio nazionale nelle importanti tematiche scientifiche che riguardano l’ambiente, sia in prospettiva economico-giuridica, sia in quella socio-antropologica che, non in ultimo, in quella tecnico-scientifica”. Luca Proietti, direttore generale Arpa Umbria, ha definito il progetto “una straordinaria occasione per fare del bene al territorio”. “L’avvio di questo primo corso – ha aggiunto – è motivo di grande orgoglio per Arpa Umbria perché consolidiamo così il progetto avviato già con una seconda interessante proposta formativa questa volta in tema socio antropologico ricordando che sono già aperte anche le iscrizioni alla Summer school in Patrimoni, salute, conflitto e formazione in materia ambientale”

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L’agricoltura umbra si fa bella ad Agricollina

Saranno oltre 200 gli espositori che prenderanno parte alla mostra-mercato delle macchine agricole collinari, della zootecnia e degli animali da cortile giunta alla sua 55 esima edizione, in programma a Montecastrilli dal 23 al 25 aprile

L’edizione 2023 è stata presentata in una conferenza stampa alla presenza della presidente della Provincia, del sindaco di Montecastrilli, del presidente di Coldiretti Paolo Lanzi e di Fabrizio Busti della Cia.
Sarà un’edizione particolarmente ricca che punterà sulla promozione di un’agricoltura 4.0 capace di fare da punto di riferimento per la provincia di Terni e di essere attrattiva anche per i giovani. Tutti gli intervenuti hanno infatti sottolineato l’importanza che il settore sta assumendo fra le nuove generazioni che possono unire le competenze tecniche alle loro conoscenze informatiche facendole diventare un valore aggiunto per le imprese. La presidente della Provincia ha sottolineato il valore e l’importanza di Agricollina per un settore che caratterizza il territorio ternano ed ha posto l’accento sulle innovazioni che lo caratterizzano. Ha detto infatti che oggi questo settore in espansione ha bisogno di conoscenze e competenze anche in materia economico-finanziaria e in tecnologia avanzata. La presidente ha poi ricordato le connessioni della fiera con le iniziative di promozione del territorio come la terra dei Borghi verdi e Slow food che avranno uno spazio importante durante la tre giorni ed ha anche sottolineato la strada ormai intrapresa che è quella di fare sistema per promuovere i territori anche attraverso le produzioni di qualità, spingendo tutti a fare squadra per favorire lo sviluppo.

Dopo il commissariamento Ajello-Blandini e un anno di gestione targata Giampiero Bergami la Pop di Bari, dal 22 dicembre scorso, è nelle mani dell’amministratore delegato Cristiano Carrus (diplomato in perito del turismo già amministratore delegato e direttore generale di Veneto Banca, istituto in liquidazione coatta amministrativa). Con una perdita nel primo semestre di 101,1 milioni la stima di chiusura dell’anno si aggira sui 180 milioni. La banca ha bisogno subito di invertire la rotta: il rapporto “cost/income” nel primo semestre del 2021 era al 155% (più lavora più perde) e con il blocco degli incentivi all’esodo del personale tale rapporto scenderà a fine anno al 120-125%. C’è molta liquidità (che ha un costo), mentre gli impieghi non rendono quanto dovrebbero. E soprattutto è alquanto problematica la gestione dell’indice Npe (crediti deteriorati e sul totale di quelli erogati) e il “pericolo” di contenziosi con gli azionisti. Quindi il management ha studiato l’avvio di una sorta di bad division che dovrà monitorare il settore grazie anche all’assunzione di specialisti (ne sono stata annunciate 100 in tutto il gruppo Mcc). Saranno internalizzati i servizi di finanza agevolata e si punterà a ottimizzare il settore immobiliare attraverso vendite o fitti 8nel mirino ci sono i palazzi di piazza Massari e via Melo a Bari, ma anche unità a Potenza e Teramo). Un’altra mossa riguarda i servizi di liquidità di tesoreria che passeranno alla capogruppo. Non ci saranno licenziamenti e non saranno chiuse filiali.

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Inflazione da record a Perugia

Il capoluogo umbro è la terza città italiana in cui il livello dei prezzi è cresciuto di più nel mese di marzo

Perugia è la terza città d’Italia dove l’inflazione è cresciuta di più a marzo, con un tasso del +8,6% annuo. Questo significa che una famiglia residente, a parità di consumi, si ritrova oggi a spendere +1.975 euro annui a causa della forte crescita dei prezzi al dettaglio. Lo afferma il Codacons che, sulla base dei dati provinciali sull’inflazione diffusi oggi dall’Istat, ha elaborato la classifica ufficiale delle città dove i prezzi crescono di più a marzo, e le relative ricadute di spesa sulle famiglie in base ai consumi medi dei cittadini residenti. Fortissime – si sottolinea – le differenze territoriali in Italia sul fronte dei prezzi al dettaglio. “Il ribasso dell’inflazione registrato a marzo rispetto ai mesi precedenti – spiega il presidente Carlo Rienzi – è purtroppo solo una illusione ottica determinata dal calo delle tariffe di luce e gas. Per i beni più acquistati dalle famiglie, come alimentari e carrello della spesa, i prezzi crescono a ritmi ancora molto sostenuti, incidendo in modo pesante sui bilanci familiari”. Genova è stata la città dove l’inflazione è cresciuta di più a marzo, con un tasso del +9,8% rispetto a marzo 2022. Fanalino di coda Potenza, dove i prezzi aumentano solo del +4,8% in un anno.
A Bolzano e Milano le ricadute più pesanti, con la famiglia tipo che a causa dell’inflazione spende oltre 2.200 euro in più su base annua.

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