L’Università degli Studi di Perugia si colloca al di sopra del dato medio del Paese sia nella percentuale di occupazione a 5 anni dalla laurea (93.0% contro l’89,8%) che nell’efficacia del titolo nel lavoro (71,2% contro il 68.2% del Paese a 1 anno dalla laurea e 75.9% contro 74,8% a 5 anni).
E’ quanto emerge dal rapporto 2025 del Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea, che fotografa le performance formative di circa 305mila laureati del 2024 e la condizione occupazionale di 690mila laureati di 81 Atenei italiani, contattati rispettivamente a uno, tre e cinque anni dal conseguimento del titolo.
L’indagine ha coinvolto 8.196 che si sono laureati all’UniPg. Per i laureati triennali a un anno dalla laurea che hanno scelto di non proseguire il percorso universitario (32,2% del totale) aumenta il valore degli occupati al 77.8% (76,9% nel 2024, +0.9), confermando il trend in forte crescita registrato a partire dal 2022. Pari al 31,5% la percentuale dei laureati UniPg di questa categoria che possono contare su un contratto a tempo indeterminato. Il 38,6% può contare su un contratto alle dipendenze a tempo determinato e il 7,1% svolge attività in proprio (come libero professionista, lavoratore in proprio, imprenditore, ecc.). Il lavoro part-time coinvolge invece il 26,4% degli occupati. In forte aumento (+3.3) la percentuale di chi considera il titolo acquisito efficace o molto efficace per il lavoro svolto, che si attesta al 66,3% contro il 63,0% del 2024.
Tra i 1922 laureati di secondo livello contattati a un anno dalla laurea, si registra una netta crescita occupazionale al 78,0% (+3.1). Si conferma in forte crescita anche la percentuale di laureati magistrali che può contare su un lavoro a tempo indeterminato (da 15,7% del 2023 a 19,6% nel 2024 a 23,4% nel 2025) con un aumento di +3.8. In calo dopo l’aumento registrato lo scorso anno (+2.6%) il valore di chi può contare su un contratto alle dipendenze a tempo determinato (26.1% del 2025 contro 27,8 del 2024%, -1.7), mentre l’11,1% lavora in proprio e il 16.0% ha un’occupazione part time.
Si conferma in crescita la percentuale di chi, a un anno dalla laurea, considera il titolo acquisito presso l’Università degli Studi di Perugia efficace o molto efficace per il lavoro che sta svolgendo, pari al 75.9% degli occupati contro il 72,4% registrato nel 2024, (+3.5). Un dato superiore del 2,9% rispetto alla media nazionale, che si attesta al 68,2%.
Il balzo a cinque anni dalla laurea
A cinque anni dalla laurea, in forte crescita (93.0%, +4.2) l’occupazione rispetto ai valori registrati nel 2024, pari all’89,8%. Di questi, in particolare crescita la percentuale di chi può contare su un contratto a tempo indeterminato, che si attesta al 48.7% contro il 43,2% registrato nel 2024 (+5.5). Al 15.6% quelli a tempo determinato, 12,6% in proprio e 7,3% part time.
Le retribuzioni
Per quanto riguarda le retribuzioni mensili nette, si mantengono stabili (da 1346 euro a 1350 euro) per i laureati triennali che non proseguono gli studi universitari e si registra un aumento di quelle relative ai laureati magistrali a 1 e a 5 anni dal conseguimento del titolo, che passano, rispettivamente, da 1367 a 1457 euro mensili e da 1701 euro a 1736 euro mensili (dato, quest’ultimo, che nonostante l’incremento continua a rimanere lievemente sotto la media nazionale, essendo influenzato in maniera particolare dalle condizioni di sviluppo economico del territorio).
Il livello di soddisfazione
Complessivamente, si legge nel rapporto, il 75,9% dei laureati magistrali dello Studium perugino a 5 anni dalla laurea considera il titolo acquisito molto efficace o efficace per trovare lavoro, un dato superiore alla soddisfazione italiana media, che si attesta al 74.8%.
Allo stesso modo, il 65,9% degli intervistati dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite all’Università degli Studi di Perugia.