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Caldo al lavoro, l’Umbria adotta le linee di indirizzo nazionali

Adottate dalla Giunta regionale le linee di indirizzo per la prevenzione e gestione del rischio dei lavoratori esposti a calore e radiazione solare approvate dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome il 19 giugno 2025.     

Le nuove linee di indirizzo sono una sintesi dei vari documenti emanati dalle Regioni e Province Autonome e sostituiscono le “Indicazioni per la prevenzione e protezione dei rischi correlati alle condizioni climatiche di caldo estremo negli ambienti di lavoro” adottate con DGR n. 770/2024.

Il 13 giugno scorso la presidente della Regione Stefania Proietti aveva già emanato un’ordinanza che vieta il lavoro in condizioni di esposizione prolungata al sole durante le ore più calde della giornata.  

Il documento fornisce indicazioni pratiche per riconoscere i sintomi delle malattie da calore, come crampi, squilibri e colpo di calore, e indica come intervenire tempestivamente. Stabilisce l’obbligo per i datori di lavoro di valutare il rischio da calore e radiazione solare, anche mediante l’uso di indici come il WBGT (Welt Bulb Globe Temperature) e strumenti previsionali come il portale Worklimate. Prevede misure organizzative come la modifica degli orari di lavoro, pause in zone confortevoli, fornitura di acqua fresca e sorveglianza sanitaria per i lavoratori più vulnerabili. Include anche indicazioni specifiche per agricoltura, edilizia e logistica e prevede che, in caso di appalto, i documenti di sicurezza aziendali siano aggiornati per includere le misure contro i rischi legati al caldo e al sole. 

“La salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro rappresentano un diritto irrinunciabile e una responsabilità collettiva – dichiara la presidente Proietti -. In un contesto in cui il cambiamento climatico impone nuove sfide, abbiamo il dovere di garantire che nessuno sia esposto a rischi evitabili. Per questo, con senso di responsabilità e visione, la Giunta regionale ha adottato le nuove Linee di indirizzo per la protezione dei lavoratori dal calore e dalla radiazione solare, recependo il documento condiviso dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome lo scorso 19 giugno”.

Le linee di indirizzo approvate sono scaricabili al seguente link: https://www.regioni.it/download/news/661622/

Incentivi all’occupazione domande dal 25 agosto: chi può presentarla

Cinque milioni di euro per migliorare l’accesso all’occupazione. A partire dal 25 agosto e fino al 31 dicembre le imprese potranno presentare domanda sulla base della delibera approvata dalla Giunta regionale dell’Umbria su proposta dell’assessore allo sviluppo economico Francesco De Rebotti.

“Con questa misura – ha dichiarato l’assessore Francesco De Rebotti – mettiamo a disposizione strumenti concreti per rafforzare l’occupazione stabile in Umbria, dando priorità a coloro che si trovano in condizione di svantaggio rispetto all’interazione con il mercato del lavoro. Il provvedimento assunto va sicuramente nel senso del sostegno alle imprese, ed è pensato per garantire maggiore equità ed opportunità di inserimento attraverso politiche attive efficaci e integrate. Il tutto interagendo con i territori e con i soggetti che operano quotidianamente per l’inclusione e la crescita sociale ed economica della nostra regione, dimensione, questa della concertazione, per noi imprescindibile”.

L’obiettivo dell’intervento è sostenere la creazione di nuova occupazione stabile attraverso l’incentivazione dell’assunzione da parte delle imprese umbre, in particolare per lavoratori e lavoratrici disoccupati, inoccupati, in condizione di fragilità o esclusione dal mercato del lavoro. La misura rientra nell’azione “Accesso all’occupazione per le persone in cerca di lavoro e inattivi”, che vede cofinanziamenti sia dal Fondo sociale europeo plus (FSE+) sia dal Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC).

Chi può fare domanda

Complessivamente le risorse destinate all’avviso pubblico ammontano a 5 milioni di euro, di cui 1 milione a valere sul PR Umbria FSE+ 2021–2027. Gli incentivi saranno concessi alle imprese che, tra il 1° agosto 2025 e il 31 dicembre 2025, effettueranno assunzioni a tempo indeterminato o che tra il 1° agosto e il 30 settembre effettueranno stabilizzazioni di rapporti di lavoro a termine, con particolare attenzione ai soggetti iscritti al programma GOL, alle persone con disabilità iscritte alle liste della legge 68/1999 e ai giovani laureati con meno di 35 anni.

Lavoratori disabili

Grande attenzione è stata dedicata alla piena partecipazione delle persone con disabilità: il 15% delle risorse FSE+ è infatti destinato a incentivi per le imprese che assumano lavoratori iscritti alle liste della legge 68/1999, così come il 15% delle risorse destinate alla stabilizzazione è riservato all’inserimento lavorativo a tempo indeterminato delle persone con disabilità. In particolare, per ogni assunzione a tempo indeterminato o la stabilizzazione di un soggetto appartenente a questa categoria, è previsto un contributo fino a 15.000 euro per ciascun lavoratore assunto oltre la quota di obbligo. Lo stesso ammontare è previsto per l’assunzione o la stabilizzazione a tempo indeterminato di giovani laureati per attività per il cui svolgimento è necessario il possesso di una laurea. “Una attenzione necessaria per dare un futuro stabile e trattenere i giovani laureati nella nostra regione” ha aggiunto l’assessore De Rebotti.

Occupazione, export, investimenti, credito: l’economia umbra nel Report Confartigianato

Consegna un quadro dell’economia umbra con luci e ombre il 34° Report Confartigianato su trend economia, congiuntura e MPI, con un focus sull’Umbria.

Il Report, predisposto da Ufficio Studi in collaborazione con Osservatorio MPI Confartigianato Lombardia,
Osservatorio MPI Confartigianato Emilia-Romagna e Ufficio Studi Confartigianato Vicenza, è disponibile sul sito ufficiale dell’associazione, fornisce una lettura approfondita e accessibile dei principali indicatori economici nazionali e locali, con particolare attenzione alle micro e piccole imprese dell’Umbria, al link

 https://www.confartigianatoterni.it/luci-e-ombre-alle-porte-dellestate-202534-report-su-trend-economia-congiuntura-e-mpifocus-umbria/

L’occupazione

Gli ultimi dati disponibili sull’occupazione indicano che al I trimestre 2025 il tasso di occupazione in
Umbria si attesta al 68,1% superando di 5,6 punti percentuali quello medio nazionale, pari al 62,5%.
In un anno il tasso cresce di 1,1 punti, lievemente meglio rispetto al +0,9% del tasso nazionale ed in
accelerazione rispetto alla dinamica registrata nell’anno 2024.
Nel trimestre in esame gli occupati aumentano in Umbria del 2,5% superando di 0,7 punti il +1,8%
degli occupati in Italia. A sostenere la crescita è soprattutto la componente femminile che segna un
+4,6%, spinta doppia rispetto al +2,1% rilevato a livello nazionale, mentre la componente maschile
si ferma a +0,8% mostrandosi inoltre meno dinamica rispetto al +1,7% dell’occupazione maschile
nazionale. Per quanto riguarda la posizione lavorativa, fa da traino il 4,6% degli indipendenti, in
controtendenza rispetto al calo nazionale dello 0,4%, ed i dipendenti si fermano a +1,8% andando
peggio rispetto alla media nazionale di +2,4%.
La domanda di lavoro prevista dalle imprese private con dipendenti di industria e servizi per il
trimestre estivo di giugno-agosto 2025 risulta in salita in Umbria del 4,8% rispetto allo stesso
periodo del 2024 (+16.220 entrate di lavoratori) trainato dal +8,1% delle Micro e piccole imprese
fino a 49 dipendenti (meglio del +7,2% delle MPI in Italia): le MPI nel trimestre in esame
rappresentano il 69,5% delle entrate previste in regione superando il 64,5% rilevato in Italia. Nel
mese di giugno 2025 si rileva però una forte criticità sul fronte della difficoltà di reperimento che
interessa in Umbria il 55,8% delle entrate previste: si tratta del valore più alto tra le regioni che supera
di ben 10,4 punti percentuali la media nazionale di 45,4%. In un anno la difficoltà di reperimento in
regione è stabile (-0,1 punti percentuali) mentre migliora in Italia (-2,2 punti percentuali).

L’export

Le turbolenze che caratterizzano l’attuale periodo, tra conflitti e guerre dei dazi, si stanno riverberando anche sulle esportazioni del made in Italy nel suo complesso.

I dati al I trimestre 2025 mostrano però che le esportazioni di prodotti manifatturieri dell’Umbria cresce del 5,9% superando di 2,9 punti il +3,0% del totale made in Italy: si tratta del quinto maggior aumento tra le regioni. La crescita umbra è trainata dalle esportazioni dei settori di MPI – alimentari, legno, mobili, moda, prodotti in metallo e altre manifatture, soprattutto gioielleria ed occhialeria – che segnano un +9,2% in controtendenza rispetto al -1,3% rilevato a livello nazionale: si tratta del quinto maggior aumento tra le regioni e del secondo tra quelle principali regioni (quota di oltre l’1% dell’export nazionale dei settori).

Approfondendo l’analisi a livello di mercati, crescono le vendite di prodotti delle imprese umbre sui mercati critici di Germania e USA. Nel dettaglio, le esportazioni in Germania aumentano del 14,0%
(2° aumento tra principali regioni e 5° tra tutte le regioni), a fronte di una media Italia di +5,3%, e
quelle negli USA toccano il +21,4% (5° aumento tra principali regioni e 5° tra tutte le regioni) quasi doppiando il +11,6% dell’Italia, dato che risente dell’anticipazione di acquisti da parte delle aziende
statunitensi precedenti all’applicazione dei dazi.

Gli investimenti

Nel 2024 in Umbria il 25,4% delle imprese private con dipendenti di industria e servizi ha fatto
investimenti in prodotti e tecnologie a maggior risparmio energetico e/o minor impatto
ambientale, quota leggermente più alta della media del 24,7% e superiore rispetto a quella osservata
l’anno precedente. Per valorizzare gli investimenti in questo campo, il 28,2% delle imprese umbre
che ha effettuato formazione ha scelto di trattare temi dell’ambito della transizione green e della
sostenibilità ambientale (vs 30,6% Italia).
Si attesta a 62,4% la quota di imprese umbre che ha fatto investimenti in almeno un ambito digitale,
cioè adozione delle tecnologie digitali, integrazione delle stesse nell’ambito del proprio modello
organizzativo e sviluppo di nuove soluzioni di business basate sul digitale (vs 66,8% Italia).
Importante anche in questo caso la formazione: il 31,3% delle imprese umbre che ha investito in
digitale ha fatto formazione per il personale già presente in impresa per adeguare le competenze a
nuovi tecnologie e/o modelli organizzativi e di business (vs 32,2% Italia). Entrambe le transizioni per
essere supportate necessitano di competenze che attualmente, complice anche le problematiche
demografiche, le imprese faticano a trovare: le entrate per cui è necessaria l’attitudine al risparmio
energetico sono difficili da reperire nel 57,0% dei casi (il 4° valore più alto tra le regioni), quota
superiore rispetto alla media nazionale di 49,5%, ed è difficile da trovare il 63,6% delle entrate per
cui sono richieste elevate competenze digitali avanzate, cioè applicare tecnologie digitali per innovare
e automatizzare i processi, quota (3° più alta tra le regioni) che anche in questo caso risulta superiore
rispetto alla media nazionale di 53,5%.

Il credito

Le recenti dinamiche poco vivaci degli investimenti a livello nazionale hanno risentito delle
incertezze correlate alla difficile situazione geopolitica e del mercato del credito poco favorevole a
seguito della crescita del costo del credito innescata dalla stretta monetaria attuata nell’Eurozona per
contrastare l’alta inflazione. La situazione è ora in miglioramento e l’allentamento della stretta
monetaria sta iniziando a farsi sentire positivamente sia livello e costo dello stock di credito concesso
alle imprese, ma la situazione resta critica. I prestiti alle imprese a marzo 2025 restano, infatti, in calo
del 3,5% in Umbria, una flessione più che doppia rispetto alla media di -1,5% nazionale e soffrono
maggiormente le piccole imprese che segnano un calo del 6,3%, in lieve miglioramento rispetto al –
6,8% del IV trimestre 2024, ma più marcato rispetto al -5,8% rilevato per le piccole imprese in Italia
a marzo 2025 (era -6,8% nel trimestre precedente). Per quanto riguarda il costo del credito, a marzo
2025 le imprese in Umbria pagano un tasso effettivo di 5,9% di poco superiore alla media nazionale
di 5,7%, ma per le piccole imprese il tasso sale al 9,8% con un divario di ben 420 punti base rispetto
al 5,6% pagato dalle restanti imprese in regione.

Sicurezza e qualità lavoro, il Protocollo Uil a Regione e Comune di Perugia

La Uil dell’Umbria ha elaborato e consegnato ufficialmente alla Regione Umbria e al Comune di Perugia il “Protocollo regionale unico per la sicurezza e la qualità del lavoro”.

Per la Regione c’era la presidente della Seconda commissione, Letizia Michelini mentre per il Comune i presidenti di Prima e terza commissione, Antonio Donato e Cesare Carini.

Per la Uil è l’inizio di un percorso che coinvolgerà tutti i 92 Comuni umbri e le principali Istituzioni. A presentarlo il segretario generale della Uil dell’Umbria, Maurizio Molinari e le segretarie nazionali Uil, Vera Buonomo (delega agli Appalti) e Ivana Veronese (delega alla Salute e sicurezza sui luoghi di lavoro).

“Vogliamo muovere le acque e fare qualcosa – ha detto Molinari – e questa, per noi, è un’azione forte e concreta. Vogliamo ottenere obblighi per le stazioni appaltanti in merito al rispetto dei contratti, alla legalità e alla tutela del lavoro. Il Protocollo dovrà essere un primo pilastro per arrivare ad una legge regionale sugli appalti: abbiamo l’ambizione di pensare di aver lanciato un’iniziativa innovativa sul territorio. Per noi, che abbiamo lanciato un Coordinamento appalti, la prevenzione diventa cultura permanente”.

“Ci auguriamo che aderiscano le parti sociali e le istituzioni – ha detto Buonomo – ad una proposta che è importante che veda la luce. Importante partire dall’Umbria, perché c’è un tessuto produttivo complesso e per questo, come Uil nazionale, abbiamo deciso di sostenere questa proposta”. Stigmatizzato, dalla segretaria Buonomo, l’iter di approvazione del Decreto legislativo sugli appalti, che non ha visto il coinvolgimento delle parti sociali.

“Ci auguriamo che questo approccio – ha proseguito – venga seguito anche da altri territori”. “Il tema delle zero morti sul lavoro – ha detto Veronese – va oltre la campagna di comunicazione e l’azione sugli enti locali è fondamentale, perché sono loro le più grandi stazioni appaltanti. In Umbria nel 2024 ci sono stati 10.464 infortuni sul lavoro e 25 mortali: numeri che non sono accettabili e tollerabili, per questo dobbiamo agire sotto ogni punto di vista”.

Corsi gratuiti per giovani per diventare autisti di Busitalia

Al via in Umbria la “Busitalia Ode Academy”, con i corsi gratuiti per il conseguimento dei titoli abilitanti alla professione di autista previsti dalla selezione Busitalia (Gruppo FS).

I 21 aspiranti operatori di esercizio (Ode) ammessi hanno iniziato il percorso formativo, interamente sostenuto dall’Azienda, per ottenere la patente D e la Carta di Qualificazione del Conducente (CQC persone). Una volta acquisiti i titoli entro i termini previsti, i candidati saranno assunti con contratto a tempo indeterminato e di apprendistato.

Due dei 21 partecipanti sono donne, un segnale importante in un settore tradizionalmente a prevalenza maschile, ma dove la presenza femminile è in crescita. Attualmente, nella Direzione Operativa Umbria di Busitalia operano 835 autisti, di cui 36 donne.

La selezione effettuata è stata aperta a candidati tra i 21 e i 29 anni, in possesso della patente B e/o D1 o D, anche non ancora abilitati con CQC, con l’obiettivo di ampliare la platea dei potenziali candidati e favorire il ricambio generazionale, offrendo un’opportunità concreta di formazione professionale e inserimento nel mondo del lavoro.

Con questa iniziativa, Busitalia continua a puntare su formazione e valorizzazione professionale, riconoscendo nell’autista una figura strategica per la qualità dell’esperienza di viaggio e confermando il proprio impegno per una mobilità sempre più inclusiva, sostenibile, integrata e attenta alle pari opportunità.

“Troppo caldo al lavoro”, Cgil e Uil chiedono alle Poste di intervenire

Troppo caldo negli uffici postali e nei centri di distribuzione dell’Umbria, come nei mezzi spesso utilizzati dai portalettere. E’ quanto denunciano i sindacati Slc Cgil e UilPoste: “Sono inaccettabili le condizioni di lavoro dei dipendenti di Poste Italiane all’interno degli uffici postali e dei centri di distribuzione dell’Umbria. Con l’aumento delle temperature che nelle ultime settimane ha interessato la nostra regione, infatti, sono emerse nuovamente tutte quelle criticità che, tramite i nostri rappresentanti e delegati e tramite i rappresentanti per la sicurezza, avevamo denunciato ben prima dell’inizio della stagione calda”.

E’ lungo l’elenco delle criticità riscontrate: “Dall’inadeguatezza degli impianti di climatizzazione, che all’interno di strutture spesso datate e prive di un adeguato isolamento termico risultano cruciali per mantenere un clima accettabile – rilevano le organizzazioni sindacali – fino alla tardiva e a volte mancata distribuzione dei dispositivi di protezione individuale e delle uniformi estive. I portalettere ma anche gli sportellisti di Poste Italiane si trovano così a lavorare in condizioni climatiche inaccettabili, che determinano un ambiente di lavoro insalubre e rischioso”.

“La situazione appare grave e problematica – aggiungono Slc Cgil e UilPoste – anche sotto il profilo dell’attività lavorativa dei portalettere che, a causa dei gravi problemi organizzativi di Poste Italiane, spesso si trovano a effettuare il giro di consegna nelle fasce orarie centrali della giornata, quelle a maggior rischio per l’esposizione al sole. A questo proposito, oltre a chiedere interventi organizzativi per evitare o quantomeno limitare il periodo di lavoro nelle ore più calde, a livello nazionale chiediamo con forza la modifica della determinazione aziendale che, a seguito di una valutazione del rischio ‘ondate di calore’ richiesta dalle organizzazioni sindacali, considera incredibilmente tutti i portalettere come ‘lavoratori all’ombra’, a prescindere da dove svolgono effettivamente l’attività. Correggere questa valutazione – spiegano i sindacati – farebbe scattare un aumento significativo delle giornate in cui applicare le misure di cautela (pause, interdizione alla ‘gita’ per lavoratori ipersuscettibili allo stress termico). I portalettere infatti, svolgono la propria attività lavorativa nelle strade delle nostre città, non solo con le auto di servizio (spesso comunque carenti dal punto di vista della climatizzazione) ma anche con scooter e quadricicli elettrici (le famose ‘macchine gialle’) del tutto sprovviste di aria condizionata”.

“Chiediamo all’azienda – concludono Slc Cgil e UilPoste – cui la legge impone, tra le altre cose l’adozione di misure per garantire la salubrità e il benessere termico dei lavoratori, interventi tempestivi e risolutivi per consentire alle lavoratrici e ai lavoratori di Poste di svolgere il proprio lavoro in condizioni dignitose e sicure”.

Da oggi la badante (anche temporanea) si può richiedere in farmacia

Federfarma Umbria ha sottoscritto una convenzione con Umana, nota agenzia italiana per il lavoro, con l’obiettivo di offrire un supporto concreto alle famiglie umbre nella ricerca di assistenti familiari qualificati (badanti) anche per periodi temporanei. Una situazione, quest’ultima, particolarmente frequente nel periodo estivo, per coprire il periodo in cui le badanti sono in ferie.

Umana dispone di un’area specialistica dedicata ai servizi di cura e assistenza alla persona, che si occupa della selezione, assunzione diretta e gestione amministrativa di personale come badanti, destinati a sostenere anziani e persone con disabilità. L’agenzia cura ogni aspetto contrattuale, dalle buste paga alle eventuali sostituzioni, sollevando le famiglie da incombenze burocratiche complesse.

Grazie alla convenzione siglata, sarà possibile attivare il servizio direttamente in farmacia. Le farmacie umbre private fungeranno, infatti, da punto di contatto tra le famiglie e i referenti delle filiali Umana, facilitando l’avvio del percorso di assistenza in modo rapido e sicuro.

Per informare e orientare i cittadini, le farmacie esporranno locandine e opuscoli informativi, fornendo il primo livello di supporto a chi si trova nella necessità di affidare i propri cari a persone competenti e affidabili.

“Sempre più spesso – sottolinea il dr. Monicchi, presidente di Federfarma Umbria – le famiglie si rivolgono alla farmacia di fiducia non solo per i farmaci, ma anche per chiedere un consiglio e un aiuto concreto su temi delicati come l’assistenza domiciliare. Con questa convenzione, le farmacie diventano un ponte verso un servizio qualificato e sicuro”.

Per ulteriori informazioni, è possibile rivolgersi alle farmacie aderenti o visitare il sito di Umana: www.umana.it

Andrea Pitoni eletto segretario generale della Fp Cgil Terni

Andrea Pitoni è il nuovo segretario generale della Fp Cgil Terni. E’ stato eletto all’unanimità dall’assemblea generale della Funzione Pubblica (Fp) Cgil di Terni.

Andrea Pitoni ha 49 anni ed è dipendente della Regione Umbria. Nella sua dichiarazione programmatica ha affermato: “I referendum su lavoro e cittadinanza, pur non avendo ottenuto il quorum, costituiscono una tappa fondamentale, con la partecipazione di 15 milioni di elettori, nella costruzione del sindacato di strada che torni ad ascoltare le persone. Intanto, continueremo a utilizzare gli strumenti che abbiamo a disposizione per tutelare il lavoro. Dobbiamo, probabilmente, prepararci a difendere la democrazia parlamentare rispetto alle proposte, avanzate dalle forze di governo, di rafforzamento del premierato; I maggiori poteri attribuiti al presidente del Consiglio rischierebbero di minare l’assetto della nostra Costituzione”.

“Viviamo una fase di trattative per i rinnovi contrattuali nel pubblico impiego – è poi entrato nello specifico Pitoni – dove la nostra azione mira a innalzare i livelli stipendiali per difendere i lavoratori e le lavoratrici dal vertiginoso aumento dei costi dei generi alimentari e dell’energia. Continueremo, nei diversi settori di lavoro che rappresentiamo, a lavorare per ottenere il miglioramento delle condizioni economiche e di benessere organizzativo per i dipendenti statali e degli enti locali”.

“Il Servizio sanitario nazionale – ha infine commentato il neosegretario della Fp Cgil Terni – va difeso e rilanciato rispetto all’avanzamento della sanità privata; il concetto di cura deve prevalere rispetto a quello di prestazione. Rispetto al nuovo Piano sanitario regionale umbro è positivo il fatto che sia previsto un adeguato numero di assunzioni di medici e infermieri, ma attendiamo di conoscere nel dettaglio i contenuti così da poterli discutere nel merito. Le recenti elezioni per il rinnovo delle Rsu hanno evidenziato il nostro grande impegno per la rappresentanza nei diversi luoghi di lavoro”.

A Valentina Porfidi, segretaria generale uscente, è andato il saluto e il ringraziamento di tutta l’assemblea per il lavoro svolto. All’assemblea erano presenti la segretaria nazionale della Fp Cgil, Barbara Francavilla, la segreteria generale della Cgil Umbria, Maria Rita Paggio, e il segretario generale della Camera del lavoro di Terni, Claudio Cipolla.

Personale del pronto soccorso ancora aggredito, le richieste dei sindacati alla Asl

Ancora un’aggressione ai danni del personale di Foligno. Stavolta, a subirne le conseguenze è stato il personale del pronto soccorso, vittima di aggressioni verbali e fisiche.

Un nuovo episodio di fronte al quale i sindacati, oltre ad esprimere solidarietà alle vittime, tornano a invocare interventi a difesa del personale sanitario.

“Non è la prima volta che accadono fatti di questo genere e la direzione dell’Azienda Usl Umbria 2, pur dopo le precedenti e numerose segnalazioni da parte delle sigle sindacali, continua ad ignorare questa grave situazione” afferma la Fp Cgil dell’Azienda Usl Umbria 2. Che aggiunge: “Dobbiamo essere tutti consapevoli, come lavoratori della sanità, che le aggressioni che subiamo sono frutto di una gestione della sanità fallimentare, dettata da logiche di mercato che hanno trasformato la salute in merce. Lavoriamo in un servizio sanitario sempre più smantellato, depotenziato, saturo e lontano dai pazienti. La carenza cronica di personale – spiega la Fp Cgil – ha come diretta conseguenza turni massacranti e compromissione della qualità delle cure, che mettono a rischio la salute di noi stessi lavoratori e dei pazienti, i quali sono costretti a subire tempi di attesa lunghissimi prima di ricevere assistenza. Questa situazione è inaccettabile e richiede interventi urgenti”.

Alla luce di tutto ciò, la Fp Cgil dell’Azienda Usl Umbria 2 formula precise richieste: “Aumento del personale al fine di potenziare il pronto soccorso e gli altri reparti in crisi; l’implementazione di misure concrete per migliorare le condizioni di lavoro e per prevenire il burnout; l’implementazione di protocolli di sicurezza efficaci per proteggere gli operatori dalle aggressioni da parte di utenti esasperati dai lunghissimi tempi di attesa; ripristino del posto fisso di polizia h24 in loco per facilitare interventi tempestivi”.

Anche la segreteria della Uil Fpl dell’Umbria e la segreteria aziendale di Uil Fpl della Usl 2 rinnova l’appello alla direzione dell’ospedale, “affinché si intervenga quanto prima a far fronte a tutte le criticità del nosocomio, più volte evidenziate dalle organizzazioni sindacali, sul fronte della sicurezza”.

“Occorre ribadire – spiegano i sindacalisti della Uil – che gli operatori sanitari non possono essere vittima di aggressioni perché agiscono già, purtroppo, al limite delle proprie possibilità, sempre sotto organico e seguendo alla lettera procedure che impongono iter da seguire e burocrazia. Condannando dunque il gesto, non si può negare che l’ospedale di Foligno presenti un problema di sicurezza del luogo di lavoro, direttamente afferente al Decreto ministeriale 81, che norma il settore. Problematica alla quale si aggiungono quelle dei carichi di lavoro e dell’organizzazione. Una concomitanza di fattori che rende la sostenibilità per il personale impossibile”.

“Sul fronte strettamente della sicurezza, l’ospedale di Foligno presenta un problema di costruzione: ha accessi ovunque e i reparti diventano insicuri senza più un controllo all’ingresso. Ricordiamo i problemi di sicurezza negli spogliatoi, per i quali l’azienda si era impegnata. Serve, finalmente e come chiediamo da tempo, la riattivazione della sorveglianza h24 all’ingresso, contingentando gli ingressi liberi, dopo un’ora eccessiva. Le aggressioni al personale sanitario – continuano Uil Fpl Umbria e Uil Fpl aziendale – restano qualcosa di inaccettabile e intollerabile, sulle quali chiediamo un definitivo cambio di passo. La direzione dell’azienda deve prendersi carico di questa emergenza ed intervenire, prima che episodi del genere possano avere esiti infausti”.

Metalmeccanici in sciopero, a Perugia il corteo della manifestazione regionale

sfileranno in corte a Perugia, venerdì 20 giugno, le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici dell’Umbria, per la manifestazione regionale in occasione dello sciopero nazionale di 8 ore proclamato da Fim, Fiom e Uilm.

Il si concentrerà a piazza Matteotti alle 9.30 e arriverà in piazza Italia dove si svolgerà un comizio che sarà aperto da Simone Liti, segretario generale Fim-Cisl Umbria, proseguirà con un intervento di Fabrizio Balsiper della Uilm-Uil Umbria e sarà concluso da Silvia Simoncini della segreteria nazionale della Fiom-Cgil.

Fim, Fiom e Uilm dell’Umbria vogliono ribadire “con forza la richiesta di un rinnovo giusto e dignitoso del Contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl), scaduto da oltre un anno. Dopo oltre 40 ore di sciopero già proclamate, denunciamo il perdurante atteggiamento di chiusura di Federmeccanica-Assistal e Unionmeccanica-Confapi che si rifiutano di riaprire le trattative, lasciando senza risposte migliaia di lavoratrici e lavoratori”.

Fim, Fiom e Uilm dell’Umbria, nei giorni scorsi, hanno inviato due lettere ufficiali – rispettivamente alla Giunta regionale dell’Umbria e ai gruppi consiliari del Consiglio regionale – per chiedere un impegno concreto e pubblico da parte delle istituzioni a sostegno della mobilitazione. Nel testo si sottolinea come il rinnovo del contratto rappresenti una priorità non solo sindacale, ma sociale ed economica per tutta la comunità: significa salari più equi, maggiori diritti, sicurezza sul lavoro e prospettive per il futuro, in un settore, quello metalmeccanico, strategico per il rilancio del sistema industriale regionale e nazionale”.

Le segreterie territoriali di Fim, Fiom e Uilm di Perugia e Terni sollecitano “la Giunta regionale a farsi portavoce presso il Governo e le parti datoriali”, e chiedono “al Consiglio regionale di esprimere il proprio sostegno con atti formali o prese di posizione pubbliche”.