Skip to main content

Tag: università

Università, il rettore eletto Marianelli: “Con l’AI meno specialisti e più pensiero critico”

In un mondo sempre più segnato dall’intelligenza artificiale “serviranno sempre meno competenze specialistiche e più persone in grado di dirigere processi”. Il magnifico rettore eletto dell’Università degli Studi di Perugia (il passaggio di consegne con il prof Maurizio Oliviero avverrà il 3 novembre) nella sua prima conferenza stampa dopo le elezioni, ha parlato anche del rapporto tra Università e imprese.

Un maggior legame, ha ricordato, con il territorio, ma anche al di fuori di esso, vista ormai la grande disponibilità a spostarsi per motivi di lavoro.

Ha parlato degli esempi positivi di corsi che risultano molto attrattivi “le vere esigenze di formazione”. Invitando in questo senso a non aver paura di aprire anche ad alternative nell’offerta formativa.

Chiarendo però: “La nostra Università è pubblica. Non deve essere una fucina di lavoro, ma uno spazio in cui si crea pensiero critico”. Quel pensiero critico che, appunto, sarà sempre più richiesto nell’assumere decisioni di fronte a processi che invece, operativamente, saranno sempre più affidati all’intelligenza artificiale e all’automazione.

Innovazione senza rinunciare all’identità dell’Ateneo perugino è la missione principale indicata da Marianelli per i prossimi sei anni. Un’identità che si fonda sulle due peculiarità dello Studium perugino: accoglienza e attenzione all’ambiente.

Valori ai quali l’Università di Perugia, nei sei anni con Marianelli rettore, non rinuncerà, pur con le istanze innovatrici che, è l’auspicio e l’invito espresso, arriveranno dai dipartimenti. Per dare nuova linfa, pur mantenendo ferme le sue radici, che affondano in una lunga storia e tradizione: nel 2028 l’Università festeggerà i 720 anni di vita.

Marianelli è il nuovo rettore di Unipg, ecco il programma in ticket con Gammaitoni

E’ Massimiliano Marianelli, docente di Storia della filosofia, il nuovo magnifico rettore dell’Università degli Studi di Perugia. Con 727 voti ha superato al ballottaggio il docente di Diritto costituzionale Daniele Porena, che si è fermato a 336 consensi nel voto ponderato.

Marianelli, già ampiamente in testa nel primo turno, si è presentato al voto di “spareggio” in ticket con il terzo, Luca Gammaitoni, che aveva mancato il ballottaggio per una manciata di voti.

Marianelli, che si è laureato all’Università degli Studi di Perugia, ha svolto tutto il proprio percorso accademico nell’Ateneo perugino, sino all’elezione a direttore del Dipartimento di Filosofia, Scienze Sociali, Umane e della Formazione con cui si è presentato alla sfida per il rettorato.

(nella foto il prof. Oliviero applaude il suo successore alla guida dell’UniPg, Marianelli)

Chi è il professore Massimiliano Marianelli

Massimiliano Marianelli è professore ordinario di Storia della Filosofia e direttore del Dipartimento di Filosofia, Scienze Sociali, Umane e della Formazione – FiSSUF. Ha ricoperto incarichi come Delegato del Rettore per la Didattica, presidente del Presidio di Qualità e membro del Senato Accademico e delle commissioni Ricerca e Didattica. È referente di accordi internazionali e coordina doppi titoli con atenei europei ed Extra UE. Visiting professor, ha tenuto lezioni e corsi in molti paesi tra cui Argentina, Brasile, Colombia, Cuba, Francia, Spagna, Svezia, dirige centri studio e di ricerca interuniversitari e la rivista Metaxy Journal.
Membro di comitati editoriali e scientifici, ha partecipato a progetti europei, nazionali e locali.
La sua ricerca è incentrata sul “tra” come spazio vivo di mediazione, relazione, rigenerazione del pensiero e costruzione di comunità inclusive. Tra i suoi ambiti di ricerca: ontologia della relazione, rapporto etica-economia-management, intersoggettività-intercultura, filosofia e arte contemporanea con attenzione al paesaggio, il pensiero francese del Novecento e in particolare Simone Weil. Ha ricevuto nel 2005 il premio internazionale “Medaglia del Pontificato”.
Ha partecipato a importanti convegni internazionali, ideato, organizzato e partecipato a percorsi di alta formazione, master, summer school, laboratori interdisciplinari su etica dell’impresa e management, educazione e beni relazionali. Insegna in corsi di laurea e dottorato, innovando la didattica filosofica con un approccio antropologico e relazionale.
È nel direttivo della Società Italiana di Storia della Filosofia.
Impegnato nella terza missione, promuove progetti su umanesimo, ecologia integrale e cittadinanza globale, anche per le imprese. Ha collaborato con enti pubblici e fondazioni culturali, integrando ricerca filosofica, azione sociale e divulgazione.
È autore di numerose pubblicazioni in più lingue: il suo impegno intellettuale coniuga visione umanistica e apertura al dialogo tra saperi e culture, recente (2023) la presentazione di un manuale Anima, Corpo, Relazioni, Storia della filosofia da una prospettiva antropologica – coordinato e con più Autori, adottato in numerosi Atenei, che propone un modello innovativo di Storia della filosofia, centrata sull’attenzione alla questione antropologica e al tema delle relazioni.

Il documento programmatico sottoscritto da Marianelli e Gammaitoni

Questo il testo integrale dell’accordo siglato tra Marianelli e Gammaitoni, con quest’ultimo che avrà dal nuovo magnifico rettore la delega alla sanità.

I sottoscritti Prof. Massimiliano Marianelli e Prof. Luca Gammaitoni,

riconoscono un’ampia concordanza tra i loro programmi, una convergenza sostanziale che prende forma dal progetto “Prendiamoci cura. L’Università per il nostro tempo: comunità, relazioni, ricerca” e che si fonda su valori condivisi: attenzione ai più fragili, promozione del benessere di tutte le persone, inclusione e responsabilità sociale. Questa sintonia si riflette in un insieme di punti programmatici concreti, che testimoniano una volontà condivisa di lavorare in modo coeso per il bene comune dell’Università. Si tratta di un cammino che guarda alla partecipazione e alla possibilità concreta di costruire “ponti” -non schieramenti-, valorizzando le diverse sensibilità presenti nella nostra comunità accademica.

La convergenza si misura, in particolare, su specifici punti programmatici:

  1. Valorizzazione della comunità accademica

Immaginiamo l’Ateneo come una comunità di persone, dove relazioni e sinergie tra studenti, docenti, personale tecnico-amministrativo-bibliotecario e CEL siano il fondamento per una crescita condivisa. In quest’ottica, intendiamo favorire un progressivo miglioramento dei luoghi di studio e di lavoro, promuovendo ambienti accoglienti e funzionali per tutte e tutti.

  1. Didattica, Ricerca e Terza Missione

Siamo convinti dell’importanza di un’Università che integri profondamente didattica, ricerca e terza missione. Vogliamo favorire il dialogo tra saperi e promuovere un contesto in cui la conoscenza sia generata e condivisa in modo aperto. La ricerca di base è un valore fondamentale, che deve restare libera da pressioni esterne e capace di promuovere un modello universitario in grado di favorire il dialogo interdisciplinare. L’obiettivo è la definizione di una comunità accademica capace di generare e diffondere nuova conoscenza.

  1. Semplificazione

Crediamo in una gestione che favorisca la partecipazione e il confronto, attraverso strutture amministrative snelle e trasparenti. Proponiamo strumenti come gli “Stati Generali” dei Dipartimenti per rafforzare il dialogo e la collaborazione tra le diverse componenti dell’Ateneo, nel rispetto del principio di sussidiarietà.

  1. Inclusione, welfare e attenzione alle fragilità

Riteniamo prioritario promuovere il benessere di tutte le persone, attraverso politiche di welfare, pari opportunità e contrasto alle disuguaglianze. Un Ateneo che si “prende cura” delle persone è un Ateneo capace di valorizzare il potenziale di ciascuna di esse.

  1. Centralità degli studenti

Gli studenti sono parte attiva e fondamentale della vita accademica. Vogliamo migliorare la qualità della didattica, potenziare i servizi e promuovere il coinvolgimento degli studenti nei processi decisionali. Particolare attenzione va anche ai dottorandi, il cui contributo alla ricerca deve essere riconosciuto e valorizzato, anche attraverso adeguate forme di rappresentanza.

  1. Incremento delle rappresentanze

Riteniamo importante ampliare la rappresentanza nei principali organi di governo dell’Ateneo, includendo il personale tecnico-amministrativo-bibliotecario e CEL, i dottorandi e i ricercatori, per una comunità universitaria più equa e partecipata.

  1. Sostegno al personale precario

Crediamo nella necessità di costruire percorsi chiari e sostenibili per i giovani ricercatori, valorizzando il loro ruolo strategico nella ricerca e per la vita tutta dell’Ateneo. La stabilizzazione, con una programmazione chiara, rappresenta una scelta responsabile e orientata alla qualità.

  1. Autonomia dell’Università

L’autonomia dell’Ateneo è un valore fondamentale che intendiamo tutelare, garantendo un contesto libero per il pensiero, la ricerca e la formazione. Promuoviamo un’autonomia responsabile, al servizio della collettività.

  1. Visione partecipata del rettorato

Immaginiamo una gestione trasparente e fondata sul dialogo, dove il Rettore eserciti un ruolo di coordinamento valorizzando le deleghe, il ruolo dei Dipartimenti e la collegialità come metodo e valore.

  1. Apertura internazionale

Vogliamo un Ateneo radicato nel territorio umbro ma aperto al mondo, capace di dialogare con le migliori esperienze nazionali e internazionali. La dimensione europea e globale è essenziale per arricchire la nostra comunità e offrire nuove opportunità a studenti, docenti e ricercatori personale tecnico-amministrativo-bibliotecario e CEL.

Ci riconosciamo, inoltre, sui seguenti principi:

  • Cultura della conoscenza come bene comune: la conoscenza è un valore pubblico, non solo strumento per il mercato.
  • Cooperazione tra atenei: crediamo in reti di collaborazione, soprattutto tra Università pubbliche del Centro Italia.
  • Relazioni e comunicazione interna: incentivare il confronto diretto tra le persone, promuovendo momenti di dialogo reale.
  • Internazionalizzazione: sosteniamo Erasmus, reti europee e lo sviluppo di relazioni interculturali.
  • Sostenibilità e responsabilità sociale: attenzione al territorio e alle sedi decentrate, con un rinnovato impegno per la sede di Terni.
  • Pace: valorizzazione dell’Umbria come luogo di accoglienza e promozione della pace.

Sulla base di questa ampia condivisione di principi e obiettivi, il Prof. Luca Gammaitoni sostiene il Prof. Massimiliano Marianelli per contribuire insieme alla costruzione di una gestione partecipata, fondata sull’ascolto, la corresponsabilità e il rispetto. Questa scelta nasce dal desiderio condiviso di mettere in relazione esperienze diverse, valorizzandole in un progetto unitario che riconosca la pluralità come risorsa. In questo spirito, l’auspicio è che il percorso intrapreso possa essere occasione di confronto costruttivo e dialogo aperto per tutta la comunità accademica, nel rispetto delle differenze e nella ricerca di un bene comune più ampio e “alto”.

Prof. Massimiliano Marianelli

Prof. Luca Gammaitoni

Laureati Unipg, più facile trovare un buon lavoro rispetto alla media degli Atenei italiani

L’Università degli Studi di Perugia si colloca al di sopra del dato medio del Paese sia nella percentuale di occupazione a 5 anni dalla laurea (93.0% contro l’89,8%) che nell’efficacia del titolo nel lavoro (71,2% contro il 68.2% del Paese a 1 anno dalla laurea e 75.9% contro 74,8% a 5 anni).

E’ quanto emerge dal rapporto 2025 del Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea, che fotografa le performance formative di circa 305mila laureati del 2024 e la condizione occupazionale di 690mila laureati di 81 Atenei italiani, contattati rispettivamente a uno, tre e cinque anni dal conseguimento del titolo.

L’indagine ha coinvolto 8.196 che si sono laureati all’UniPg. Per i laureati triennali a un anno dalla laurea che hanno scelto di non proseguire il percorso universitario (32,2% del totale) aumenta il valore degli occupati al 77.8% (76,9% nel 2024, +0.9), confermando il trend in forte crescita registrato a partire dal 2022. Pari al 31,5% la percentuale dei laureati UniPg di questa categoria che possono contare su un contratto a tempo indeterminato. Il 38,6% può contare su un contratto alle dipendenze a tempo determinato e il 7,1% svolge attività in proprio (come libero professionista, lavoratore in proprio, imprenditore, ecc.). Il lavoro part-time coinvolge invece il 26,4% degli occupati. In forte aumento (+3.3) la percentuale di chi considera il titolo acquisito efficace o molto efficace per il lavoro svolto, che si attesta al 66,3% contro il 63,0% del 2024.

Tra i 1922 laureati di secondo livello contattati a un anno dalla laurea, si registra una netta crescita occupazionale al 78,0% (+3.1). Si conferma in forte crescita anche la percentuale di laureati magistrali che può contare su un lavoro a tempo indeterminato (da 15,7% del 2023 a 19,6% nel 2024 a 23,4% nel 2025) con un aumento di +3.8. In calo dopo l’aumento registrato lo scorso anno (+2.6%) il valore di chi può contare su un contratto alle dipendenze a tempo determinato (26.1% del 2025 contro 27,8 del 2024%, -1.7), mentre l’11,1% lavora in proprio e il 16.0% ha un’occupazione part time.

Si conferma in crescita la percentuale di chi, a un anno dalla laurea, considera il titolo acquisito presso l’Università degli Studi di Perugia efficace o molto efficace per il lavoro che sta svolgendo, pari al 75.9% degli occupati contro il 72,4% registrato nel 2024, (+3.5). Un dato superiore del 2,9% rispetto alla media nazionale, che si attesta al 68,2%.

Il balzo a cinque anni dalla laurea

A cinque anni dalla laurea, in forte crescita (93.0%, +4.2) l’occupazione rispetto ai valori registrati nel 2024, pari all’89,8%. Di questi, in particolare crescita la percentuale di chi può contare su un contratto a tempo indeterminato, che si attesta al 48.7% contro il 43,2% registrato nel 2024 (+5.5). Al 15.6% quelli a tempo determinato, 12,6% in proprio e 7,3% part time.

Le retribuzioni

Per quanto riguarda le retribuzioni mensili nette, si mantengono stabili (da 1346 euro a 1350 euro) per i laureati triennali che non proseguono gli studi universitari e si registra un aumento di quelle relative ai laureati magistrali a 1 e a 5 anni dal conseguimento del titolo, che passano, rispettivamente, da 1367 a 1457 euro mensili e da 1701 euro a 1736 euro mensili (dato, quest’ultimo, che nonostante l’incremento continua a rimanere lievemente sotto la media nazionale, essendo influenzato in maniera particolare dalle condizioni di sviluppo economico del territorio).

Il livello di soddisfazione

Complessivamente, si legge nel rapporto, il 75,9% dei laureati magistrali dello Studium perugino a 5 anni dalla laurea considera il titolo acquisito molto efficace o efficace per trovare lavoro, un dato superiore alla soddisfazione italiana media, che si attesta al 74.8%.
Allo stesso modo, il 65,9% degli intervistati dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite all’Università degli Studi di Perugia.

Unipg stabile in Italia, ma perde posizioni nella classifica mondiale

L’Università degli Studi di Perugia resta al 17esimo posto tra gli Atenei italiani, ma perde posti nella classifica del Global 2000 del Center for World University Rankings (CWUR).

L’ateneo umbro, pur migliorando le proprie performance di ricerca, perde dieci posizioni rispetto al 2024 e scivola dal 423° al 434° posto mondiale. Peggio ancora se si guarda al medio periodo: -47 posizioni dal 2021 e -90 negli ultimi dieci anni. Una tendenza che rispecchia quella nazionale: l’80% delle 66 università italiane incluse nel ranking 2025 ha perso terreno.

Nel dettaglio, Perugia resta stabile al 17° posto tra gli atenei italiani, dietro realtà come La Sapienza, Padova, Milano Statale e Politecnico, Bologna, Torino e Napoli Federico II. La sua flessione, quindi, non è sintomo di un crollo interno, ma della crescente difficoltà del sistema accademico italiano nel mantenere la posizione nel confronto internazionale.

La ricerca sale, il ranking scende
Paradossalmente, il 2025 è un anno in cui l’Ateneo perugino migliora nel punteggio legato alla ricerca, passando da 305 a 405 punti. Ma questo non basta. Il ranking CWUR si basa su quattro parametri: qualità dell’istruzione (25%), occupabilità dei laureati (25%), qualità del corpo docente (10%) e produttività nella ricerca (40%).

Perugia migliora nel settore dove pesa di più, ma il miglioramento è inferiore a quello di molte altre università nel mondo. Questo comporta una retrocessione automatica. L’indicatore globale è infatti relativo: se cresci meno degli altri, retrocedi anche se migliori.

I numeri del decennio: 344° nel 2015, 434° nel 2025
Nel 2015 l’Università di Perugia era 344ª a livello mondiale. In dieci anni ha perso 90 posizioni. E non solo: tra gli atenei italiani era al 14° posto, oggi è al 17°. Sul fronte della ricerca il dato è ancora più eloquente: nel 2015 il punteggio CWUR era di 642 punti, oggi è sceso a 405.

Si tratta di una perdita di 237 punti in un decennio, che non può essere letta come semplice conseguenza di dinamiche internazionali. Se è vero che molti Paesi hanno investito in modo massiccio nelle proprie università, è altrettanto evidente che la capacità attrattiva e competitiva dell’Ateneo perugino si è indebolita.

Il confronto con il 2021-2022: -47 posizioni
Nel 2021-22 Perugia era al 387° posto. Da allora ha perso 47 posizioni, pur aumentando nel contempo il punteggio nella ricerca da 353 a 405. Ma non è bastato: nel frattempo, molti atenei internazionali hanno fatto balzi in avanti grazie a strategie chiare, finanziamenti pubblici e privati, programmi di attrazione dei talenti e sinergie forti tra università e sistema produttivo.

Un esempio è la rapida ascesa di atenei mediorientali e asiatici, come quelli di Singapore, Emirati Arabi Uniti e Corea del Sud. Paesi che hanno deciso di puntare sull’alta formazione per diversificare i propri modelli di sviluppo e diventare hub scientifici globali. In Italia, invece, si continua a ragionare in termini difensivi, senza una vera politica industriale della conoscenza.

Le parole del CWUR: “Italia in affanno per mancanza di fondi”
“Con 66 università italiane in classifica, l’Italia è ben rappresentata tra le migliori al mondo. Ma il declino è preoccupante”, ha dichiarato oggi Nadim Mahassen, presidente del CWUR. “La debolezza delle performance nella ricerca e lo scarso sostegno finanziario da parte del governo sono fattori chiave. Senza investimenti più consistenti e una pianificazione strategica, l’Italia rischia di restare indietro”.

Il CWUR ha valutato oltre 21.000 atenei e inserito nella classifica finale solo i migliori 2.000. I criteri usati rendono il confronto internazionale particolarmente severo, e ogni piccolo scarto può portare a salti anche di decine di posizioni.

Il commento di Castellini
Commenta il giornalista Giuseppe Castellini, che ha analizzato i dati: “L’Ateneo umbro non parte da zero. Ha strutture solide, un corpo docente qualificato, una reputazione storica. Ma oggi questi elementi non bastano più. Servono nuove forme di finanziamento, collaborazioni strategiche con aziende, enti locali e realtà internazionali. Bisogna attrarre talenti da tutto il mondo, sostenere i giovani ricercatori, investire in infrastrutture digitali e potenziare l’offerta didattica anche in lingua inglese”.

“Anche la capacità di promuoversi all’estero – ricorda Castellini – ha un peso crescente: i ranking sono strumenti anche di diplomazia scientifica. In questo contesto, Perugia deve rafforzare la propria presenza nei network internazionali e diventare più riconoscibile sul piano globale.

“Perugia – conclude – può ancora recuperare terreno, ma servono una visione strategica, investimenti mirati e una nuova narrazione del ruolo che l’università può avere per il futuro del territorio. Il tempo per invertire la rotta non è finito. Ma non è più molto”.

Corsa a cinque per il rettore, a Terni l’incontro con i candidati

Si terrà giovedì, 29 maggio alle ore 10, a Terni presso la Sala conferenze del corso di laurea in Medicina e Chirurgia, in via Mazzieri 3, un incontro con i candidati alla carica di rettore. 

Mercoledì 4 giugno, per la prima votazione, ed eventualmente martedì 17 giugno per il ballottaggio, in cinque si sfidano per raccogliere il testimone del prof. Maurizio Oliviero: Paolo Carbone, professore di Misure elettriche ed elettroniche del dipartimento di Ingegneria; Luca Gammaitoni, professore ordinario di Fisica sperimentale delle interazioni fondamentali e applicazioni del dipartimento di Fisica e Geologia; Massimiliano Marianelli, direttore del Fissuf; Daniele Porena, professore ordinario di Diritto costituzionale e pubblico; Marcello Signorelli, professore ordinario di Politica economica.

All’incontro aaranno presentati i programmi e si aprirà un dibattito con il pubblico. Sarà introdotto dal direttore del Polo – sessennio 2019-2025 – prof. Stefano Brancorsini e moderato dal prof. Luca Castelli, del Dipartimento di Economia. 

L’evento può essere seguito anche in diretta sul canale YouTube istituzionale @StudiumGeneralePerugia1308 .

Caso Prospero, arrestato il 18enne che in chat lo ha “aiutato” a togliersi la vita

Svolta nelle indagini per la morte di Andrea Prospero, il 19enne studente di informatica all’Università di Perugia trovato senza vita in una stanza del centro storico che aveva preso in affitto all’insaputa di familiari e amici.

Si tratta di un giovane, appena 18enne, che risiede nel Lazio. A lui gli inquirenti sono arrivati analizzando le chat nei cellulari trovati nella stanza di Andrea. Quei cellulari dai quali il 18enne, dopo che Andrea aveva assunto i farmaci letali, si preoccupava di far sparire il proprio nickname, per paura di essere identificato.

Del resto, come emerge dalle ultime drammatiche chat, proprio lui aveva dato consigli ad Andrea su come fare per togliersi la vita “senza soffrire”. Consigliandogli di assumere gli oppiacei con il vino, nel momento in cui lo studente di Lanciano aveva manifestato timori e ripensamenti.

Parole per le quali ora il 18enne si trova indagato, agli arresti domiciliari.

L’altro indagato è un giovane residente in Campania, colui che avrebbe venduto illegalmente i farmaci oppiacei ad Andrea Prospero. Forse – ma un aspetto che gli inquirenti stanno accertando – non sapendo che lo studente volessi assumerli per togliersi la vita.

Un gesto estremo che al momento sembra motivato da questioni private e non da altre attività che forse Andrea gestiva, come testimonierebbe il ritrovamento di numerose sim-card nella stanza dove si è ucciso. Ma questo è l’altro filone su cui la Procura di Perugia sta indagando.

Appalti, anche l’Umbria introdurrà la metodologia BIM

Si introduce anche in Umbria la metodologia BIM (Building Information Modeling) negli appalti pubblici regionali. Una metodologia di lavoro che permette di creare, condividere e gestire informazioni in modo efficiente durante l’intero ciclo di vita di un’opera, includendo tutte le figure coinvolte.

Questo progetto, approvato dalla Regione Umbria in accordo con l’Università degli Studi di Perugia, “rappresenta un passo significativo verso la modernizzazione del settore delle opere pubbliche e la gestione dei progetti infrastrutturali, favorendo una maggiore efficienza e trasparenza nei processi di costruzione e manutenzione”, si legge in una nota della Regione. Che aggiunge: “Con l’introduzione del BIM l’Umbria si allineerà alle migliori pratiche nazionali e internazionali nella gestione dei progetti pubblici, favorendo l’innovazione tecnologica e la sostenibilità nell’edilizia pubblica”.

Il progetto per l’introduzione della metodologia BIM negli appalti in Regione Umbria è stato ufficialmente approvato dalla Giunta regionale, che ne ha anche validato lo schema di accordo attuativo con il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università di Perugia. La convenzione, che non prevede oneri economici diretti per le parti coinvolte, punta a introdurre gradualmente l’uso del BIM nelle procedure di appalto della Regione, migliorando la gestione e l’efficienza delle opere pubbliche grazie all’utilizzo di modelli digitali tridimensionali.

La metodologia BIM permette, infatti, di ottimizzare la pianificazione, la progettazione e la gestione dei progetti edilizi, attraverso l’uso di dati digitali integrati che migliorano la collaborazione tra le diverse figure coinvolte, riducendo i margini di errore e favorendo un controllo più preciso dei costi e dei tempi di esecuzione.

L’intesa, firmata dalla Regione Umbria, avrà una durata iniziale di tre anni a partire dalla data di consegna, con la possibilità di rinnovo automatico per ulteriori tre anni, salvo diversa decisione da parte di una delle amministrazioni stipulanti.

L’attuazione del progetto è affidata al Servizio Opere e Lavori Pubblici della Regione, con la supervisione del Dirigente dell’Osservatorio Contratti Pubblici e della Ricostruzione Post Sisma, che sarà il referente regionale per l’accordo.

L’accordo sarà pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Umbria, nonché sul portale istituzionale, garantendo la massima trasparenza ai cittadini.

E’ perugino l’unico studente italiano attualmente a Princeton

E’ umbro l’unico studente italiano di Princeton per il quadriennio 2024-2028. E’ il perugino Valerio Castellini, già studente del Liceo “Mariotti” a Perugia, che aveva scelto di proseguire gli studi a Maastricht, in Olanda, dove ha conseguito il diploma di baccellierato internazionale (Ib), dopo aver vinto la selezione nazionale dei Collegi del Mondo Unito (Uwc).

Un’esperienza formativa e umana, quest’ultima, che Valerio consiglia ad altri giovani: “Sono felice di questa opportunità straordinaria – spiega – che forse non avrei mai avuto se non fossi passato prima attraverso l’esperienza in Uwc. Per questo invito gli studenti italiani a non lasciarsi sfuggire il bando che Uwc Italia pubblica ogni anno, offrendo a qualche decina di ragazzi l’occasione unica di vivere e studiare in un ambiente internazionale. Ma bisogna affrettarsi, il bando per le partenze del prossimo anno scade il 31/10/2024!”.

Ora Valerio Castellini proseguirà la sua formazione all’Università di Princeton, nel New Jersey, uno degli atenei più prestigiosi al mondo, che vanta tra i suoi studenti personaggi come John F. Kennedy, John Nash, Alan Turing, Michelle Obama, Jeff Bezos, e nel cui campus è sepolto Albert Einstein.