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Tag: Perugia

Con la fine del super bonus per l’edilizia, migliaia di piccole imprese umbre a rischio di chiusura

L’analisi del presidente di Confartigianato Mauro Franceschini è allarmata. Si rischiano migliaia di fallimenti.

“Il Governo interviene con il blocco totale della cessione dei crediti e dello sconto in fattura sui lavori del superbonus a complicare ulteriormente una tormentatissima vicenda, che dovrebbe contribuire ad adeguare le case degli italiani alle norme europee e al tempo stesso rilanciare l’economia e l’occupazione-lo dice il presidente di Confartigianato Imprese Umbria, Mauro Franceschini-con il decreto-legge approvato giovedì 16 febbraio il Governo in realtà getta la spugna e ammette una propria incapacità a gestire e controllare i crediti di imposta. Se è stato lasciato spazio a truffe e opacità non è certo colpa delle imprese e dei cittadini che stanno realizzando i lavori secondo le indicazioni del Governo.

Indipendentemente dal merito nessun provvedimento di largo impatto nazionale può avere successo se la pubblica amministrazione non riesce con efficienza e concretezza a svolgere il suo specifico ruolo di controllo e vigilanza e questo non può essere fatto scontare ai cittadini e alle imprese che hanno dato disponibilità a realizzare il contenuto dei provvedimenti.

“Si ricorda – afferma Mauro Franceschini – che il sistema è entrato in crisi con il rifiuto delle banche ad accettare i crediti e quindi prima di fermare tutto il Governo sarebbe potuto intervenire solo su quel segmento, dando le opportune garanzie e riattivando la cessione dei crediti alle banche. Invece ha preferito bloccare tutto, mettendo a rischio la tenuta del tessuto delle piccole e medie imprese che hanno fatto investimenti e stanno lavorando, anche in Umbria, secondo le indicazioni del Governo, impedendo, tra l’altro, di intervenire anche agli enti locali che vivendo le difficoltà dei territori stavano cercando di mettere in campo delle risorse per evitare il collasso”.

Cosa succederà adesso se le banche non risponderanno positivamente? Quante piccole e medie imprese potranno aspettare che le banche decidano di fidarsi del Governo, mentre vanno in crisi finanziaria pressate dai creditori per le forniture e dalle giuste aspettative di incassare i salari e gli stipendi da parte dei dipendenti? Quali conseguenze sociali potrebbe determinare questa situazione in termini di minore occupazione e aumento della cassa integrazione? Nel decreto del Governo c’è il blocco del sistema, ma non ci sono le risposte a queste domande e le imprese non possono sopravvivere in situazioni di continua incertezza normativa e senza risposte.

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Parte dall’Umbria l’offensiva contro il blocco Ue alle auto diesel e benzina dal 2035

Il presidente del Consiglio regionale Squarta propone una iniziativa congiunta nei confronti di Bruxelles da parte di tutte le Regioni italiane

Il presidente dell’assemblea legislativa dell’Umbria, Marco Squarta (Fdi), chiede “alla Conferenza dei presidenti dei Consigli regionali d’Italia di opporsi alla cosiddetta ‘rivoluzione industriale’ di Bruxelles che vuole vietare la vendita di auto nuove alimentate a benzina o diesel a partire dal 2035”. “È opportuno – sottolinea Squarta – che tutte le Regioni prendano posizione, su un argomento importante e sentito, sostenendo in maniera compatta il blocco dell’ennesima imposizione dell’Unione europea sulla pelle dei cittadini. Con lo stop dei motori a benzina e diesel dal 2035 migliaia di aziende e tantissimi lavoratori rischiano di trovarsi fuori dal mercato. Il settore dell’automotive è una delle colonne portanti della nostra nazione, in Italia lavorano 280 mila occupati diretti e 250 mila artigiani dell’indotto, in più sono 450 le aziende della componentistica con 70 mila addetti che dovrebbero diversificare le loro specializzazioni e loro attività per non scomparire”. Squarta spiega che “solo in Umbria il tessuto produttivo conta 145 aziende direttamente o indirettamente collegate al settore dell’automotive. Nella nostra regione le auto elettriche, secondo gli ultimi dati dell’Aci, sono lo 0,16 del parco auto circolante (1.086 su 644.155). Siamo indietro con la diffusione delle colonnine di ricarica e con la riconversione degli impianti, manca il personale specializzato e ci troveremo con un’abbondanza di profili professionali ormai desueti. In più imporre auto elettriche comporta problemi di rifornimento delle materie prime che servono per produrre le batterie (rame, litio, nichel, magnesio e cobalto) per le quali siamo completamente dipendenti dall’estero. Che fine faremo? Lasceremo andare i nostri lavoratori in cassa integrazione per importare batterie dalla Cina e dal Congo? Soprattutto Pechino ha le materie prime, la supremazia tecnologica e produttiva, il cuore dell’auto elettrica è in mano ai cinesi. Con il motore termico la filiera italiana è tuttora fortemente competitiva, le istituzioni devono impegnarsi a non far perdere neppure un posto di lavoro nel nostro Paese. Questione non certo secondaria – conclude Squarta – sono i costi per i cittadini. Le auto elettriche hanno prezzi inavvicinabili e molte persone, non potendosi permettere di acquistarle in questi 12 anni che ci separano dal 2035, continueranno a girare con le vetture che posseggono adesso, che col trascorrere del tempo saranno sempre più vecchie e sempre più inquinanti. A questo aspetto, Bruxelles, ci ha pensato?”.

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L’Umbria si fa bella alla Bit, tra il Perugino e il jazz

Alla Borsa del turismo di Milano resi noti i risultati turistici del 2022: sei milioni e 300 mila presenze

“Abbiamo chiuso il 2022 con un risultato importante sul fronte del turismo, superando 6milioni e 330 mila presenze, un dato superiore al 2019. Il 2023 rappresenta un anno importantissimo per l’Umbria, ricorrono infatti 500 anni dalla morte del Perugino e del Signorelli che sono per la nostra Regione un motivo di grande orgoglio”, ha spiegato Paola Agabiti. “La Regione, insieme alle altre istituzioni umbre, vuole valorizzare l’opera e la personalita’ di queste due grandissime figure diffondendone la conoscenza dell’opera ed esaltandone il loro portato artistico. Le celebrazioni vedranno tante iniziative, declinate in modo e forme differenti in tutto il territorio. La guida di Repubblica in questo contesto e’ un omaggio non solo ai due grandi artisti, ma anche alla nostra terra ricca di storia, arte e cultura. Mi preme citare la mostra che si terra’ alla Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia, curata dal direttore Marco Pierini e dalla storica d’arte Veruska Picchiarelli. Oltre alle manifestazioni legate al Perugino – ha osservato ancora – vogliamo ricordare che questo e’ un anno importante anche per l’Umbria Jazz, un festival unico nel panorama italiano e mondiale che ha saputo rinnovarsi e che oggi continua ad attirare un pubblico variegato ed esperto”.

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Sciopero del trasporto locale in tutta la regione

Lo annunciano Filt Cgil e Faisa Cisal all’indomani della consultazione pubblica, promossa da Umbria Mobilità, in vista della futura gara per l’assegnazione dei servizi regionali

“Un incontro che purtroppo non ha dissipato le nostre preoccupazioni – scrivono in una nota i sindacati – perché le poche slide presentate non hanno chiarito quasi nulla per quanto riguarda il futuro di lavoratrici e lavoratori di questo delicatissimo settore. Cgil e Faisa restano convinte che la direzione intrapresa, quella dello spacchettamento in quattro lotti del Tpl, sia pericolosa, in termini occupazionali e per la stessa qualità del servizio offerto alla cittadinanza. Per questo – continuano i sindacati – siamo costretti ad indire una nuova giornata di sciopero, unico strumento nelle mani dei lavoratori per dimostrare il proprio dissenso rispetto alle scelte della giunta regionale”.
L’astensione dal lavoro dei dipendenti del Tpl in Umbria è programmata per il prossimo 13 marzo. “Un nuovo sciopero per dire no alla divisione dell’Umbria e alle conseguenze sociali che questa scelta scellerata provocherà”, concludono Filt Cgil e Faisa Cisal.

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Un milione e mezzo di incentivi dalla Regione per nuove assunzioni

L’Agenzia per le politiche attive del lavoro mette a disposizione risorse per sostenere l’occupazione

Arpal Umbria metterà a disposizione un milione e mezzo di euro a valere sul Por Fse 2014-2020 per sostenere la crescita dell’occupazione e la ripresa del mercato del lavoro. Le imprese umbre potranno avvalersi dell’avviso per assumere nuovi lavoratori, con particolare attenzione alle categorie più fragili del mercato del lavoro come le donne, i giovani e gli over 55. “Sostenere concretamente l’occupazione è prioritario” sottolinea l’assessore regionale Michele Fioroni in una nota diffusa da Palazzo Donini. “Vogliamo premiare le imprese che assumono – aggiunge – e creare posti di lavoro di qualità per sostenere la crescita economica del sistema produttivo regionale, guardando anche ai lavoratori interessati dalle crisi aziendali, come quelli in cassa integrazione”.”L’avviso offre strumenti che incentivano la piena partecipazione al mercato del lavoro nella nostra regione, con particolare attenzione all’occupazione femminile” spiega la direttrice dell’Agenzia regionale per le politiche attive del lavoro Paola Nicastro. “Crediamo sia una grande opportunità per aziende e cittadini – ha concluso – e ci aspettiamo una forte risposta dal territorio”

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Salvini lancia la ricandidatura di Tesei

Parlando a Brescia, il segretario della Lega ha anticipato il possibile secondo mandato per la governatrice dell’Umbria

Salvini lancia la ricandidatura di Donatella Tesei per la guida dell’Umbria. “Donatella sarà la candidata più forte del centrodestra in Umbria”, lo ha detto il segretario della Lega e vicepremier Matteo Salvini, venerdì sera sul palco dell’auditorium della Camera di commercio di Brescia per la chiusura della campagna elettorale della Lega per le regionali di domenica e lunedì in Lombardia dove si ricandida Attilio Fontana.
“Se resto la migliore candidata presidente di Regione del centrodestra, come ha detto Matteo Salvini, non lo dovete chiedere a me, di certo occorre continuare a lavorare per il bene dell’Umbria”. “Le parole che Salvini ha avuto per me fanno piacere e la mia disponibilità per la ricandidatura alla presidenza della Regione c’è sempre stata”, ha aggiunto la presidente. La mossa di Salvini si inserisce in un contesto politico regionale in cui il peso elettorale di Fratelli d’Italia, ormai superiore a quello della Lega, potrebbe portare il partito di Meloni a cercare di imporre un proprio candidato per il dopo Tesei mentre è da tempo che i Forza Italia si ipotizza invece una candidatura per la guida della Regione che potrebbe avere il volto del sindaco di Perugia Andrea Romizi.

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Nuovo stadio Curi, gli imprenditori hanno depositato il progetto

Un investimento superiore ai 70 milioni di euro per una capienza di 18 mila posti. Ecco il piano elaborato da una cordata di nove imprenditori

Il progetto per il nuovo stadio Curi è stato ufficialmente depositato al protocollo del Comune di Perugia. Si tratta di un investimento superiore ai 70 milioni di euro per una capienza di 18 mila posti che la società Arena Curi srl intende realizzare attraveros un project financing. Il Comune ora due mesi di tempo per esaminare il progetto e per dare la dichiarazione di pubblico interesse. Poi potranno partire le procedure per gare e avviso. Il Perugia riceverebbe un indennizzo annuo dalla società pari a due milioni e mezzo di euro per l’impossibilitò di utilizzare lo stadio per tutto il tempo che sarà necessario alla realizzazione del nuovo impianto. Il progetto prevede anche la realizzazioen di duemila metri quadrati destinati a uffici, diecimila metri quadrati da destinare ad attività commerciali, duemila metri quadrati per una palestra o per un un centro medico specializzato in riabilitazione sportiva, il ristorante e un albergo con 18 suite. La cordata di imprenditori è formata da Giulio Benni di King Sport, dal costruttore perugino Francesco Lana, dal geometra Simone Minestrini, dall’imprenditore nel settore immobiliare e sportivo Mauro Ricci, da Giampiero Romani di Prometheus, da Mirko Campagnoli di Centro Impianti, Andrea Minelli di Greencore, da Claudio Umbrico di Sea Marsciano e dall’imprenditore di Reggio Emilia Alberto Bertani.

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Confermato anche per il 2023 il Frecciarossa da Perugia per Milano e Torino

Il servizio reso possibile grazie all’impegno di spesa sostenuto dalla Regione

«Il collegamento con i Frecciarossa fra il capoluogo di regione, Milano e Torino, apprezzato da un notevole numero di viaggiatori, è confermato anche per tutto quest’anno, con possibilità di estensione fino al dicembre 2024»: lo comunica l’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti, Enrico Melasecche. «La Giunta regionale dell’Umbria – spiega- ha approvato, su mia proposta, lo schema di contratto per l’affidamento dei servizi di media lunga percorrenza interregionali Perugia-Arezzo, e viceversa, in continuità con i servizi ferroviari di Alta velocità da/verso Milano/Torino, con fermate intermedie a Terontola, Arezzo, Firenze S.M. Novella, Bologna, Reggio Emilia Medio Padana, Milano Rogoredo e Milano Porta Garibaldi e ha autorizzato l’Agenzia unica per la mobilità e il trasporto pubblico locale a sottoscrivere il relativo accordo contrattuale con la Direzione Business AV di Trenitalia». «Fin dall’insediamento di questa Giunta abbiamo operato per il consolidamento di questo servizio – rileva l’assessore -, in considerazione dell’importanza che riveste, poiché consente ai cittadini di un vasto bacino del territorio regionale di raggiungere in circa tre ore e tre quarti il capoluogo lombardo e un’ora dopo quello piemontese, facendo ritorno nella stessa giornata. Abbiamo lavorato perché si aggiungesse una nuova fermata, a Terontola, allargando la platea dei possibili utenti ai cittadini del comprensorio del Trasimeno e della Val di Chiana ed aree limitrofe e insieme al miglioramento del servizio offerto abbiamo agito soprattutto sulla sua sostenibilità economica, proprio allo scopo di garantirlo, dovendo provvedere al risanamento del pesante deficit ereditato dalle precedenti amministrazioni nel settore dei trasporti». «Non solo il contratto di servizio è oggi subordinato al rispetto delle previsioni economico-finanziarie, per garantire equilibrio di bilancio e non produrre aggravi per le casse regionali e le tasche dei cittadini – aggiunge Melasecche – ma abbiamo anche ridotto gli oneri a carico della Regione attraverso l’affidamento all’Agenzia unica regionale per la mobilità e il trasporto pubblico locale della titolarità, gestione, controllo, verifica e monitoraggio di tale contratto, grazie al diverso regime fiscale applicabile all’Agenzia». «Un contenimento dei costi che non comporterà assolutamente una diminuzione della qualità del servizio che Trenitalia garantirà – sottolinea l’assessore – condividendo anche su questo punto l’operato dell’Agenzia in sede di confronto. Nel contratto sono pertanto contenute le clausole relative a offerte dei posti, puntualità e pulizie, previste dalle norme nazionali ed europee a garanzia del rispetto degli standard qualitativi e prestazionali dei servizi offerti, e che costituiscono dunque – conclude Melasecche – una condizione imprescindibile ai fini del livello qualitativo del servizio. Stiamo sollecitando inoltre Trenitalia nel riaprire appena possibile le prenotazioni anche dopo il 28 febbraio, avendo sempre confermato la nostra volontà di proseguire nel servizio».

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Inizio d’anno con il vento in poppa per l’aeroporto dell’Umbria

Il primo mese del 2023 si è chiuso con la conferma del trend di crescita dell’aeroporto internazionale dell’Umbria che lo scalo sta registrando da ormai molti mesi a questa parte

Il primo mese del 2023 si è chiuso con la conferma del trend di crescita dell’aeroporto internazionale dell’Umbria che lo scalo sta registrando da ormai molti mesi a questa parte

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Fondi del Pnrr per l’Umbria, si entra nella fase finale

Per la regione si apre una nuova fase. Oltre al miliardo e 347 milioni del Piano nazionale di ripresa, ci sono i soldi per la programmazione europea per un totale di 400 miliardi nei prossimi sette anni. Tesei “Sappiamo farci ascoltare”

Per il Pnrr ormai la fase è “quella più importante e decisiva”, che dovrà portare ad usare i fondi europei «in modo coerente, senza sprecare un centesimo, e in maniera organica e complementare», anche in Umbria: di tutto questo si è parlato a Perugia, al salone d’onore di Palazzo Donini, in un convegno sugli strumenti europei di sostegno allo sviluppo locale, regionale e nazionale come Next Generation Eu, i fondi del bilancio Ue e della Banca europea per gli investimenti (Bei). L’evento, dal titolo «Next Generation EU, Bilancio UE e BEI: opportunità europee per il rilancio dell’Umbria», ha avuto l’obiettivo di illustrare lo scenario ma anche far discutere sugli effetti positivi e sulle potenzialità per il territorio.

Per la programmazione europea 2021-2027 l’Umbria potrà contare su un miliardo 347 milioni .792.853 di euro, suddivisi tra Pr Fesr 2021-2027 (523.662.810), Fse+ 2021-2027 (289.692.900 euro), Csr 2023-2027 (534.437.143). L’incontro è stato voluto dall’Ufficio del Parlamento europeo in Italia, Rappresentanza in Italia della Commissione europea, Cesar-Europe Direct Umbria e Regione. Con l’intervento della presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, del presidente Cesar e rettore dell’Università degli Studi di Perugia Maurizio Oliviero, del capo dell’Ufficio del Parlamento europeo in Italia Carlo Corazza e al direttore della Rappresentanza della Commissione europea in Italia Antonio Parenti. Tesei ha parlato di risorse «tante e importanti per la regione, tra le missioni del Pnrr e la nuova programmazione europea 21-27».

«La nuova programmazione – ha detto – porta nella disponibilità della Regione, pur nella consapevolezza che sono risorse che vanno cofinanziate, la cifra straordinaria di 1 miliardo e 347 milioni di euro». Per la Governatrice è stata «straordinaria e molto impegnativa» anche l’immediata utilizzazione di quanto la Regione aveva a disposizione della vecchia programmazione 14-20. «Molte risorse – ha sostenuto – sono state riprogrammate, grazie allo slittamento pur legato alla tragedia della pandemia, ed importanti per i bandi messi in campo per sostenere imprese e famiglie». «Abbiamo un’opportunità imperdibile – ha poi spiegato Corazza – visto che i fondi di Next generation che si sommano a quelli della programmazione 2021-2027 possono essere una spinta anche per le eccellenze dell’Umbria ma bisogna utilizzarli al meglio. Nei prossimi sette-otto anni avremmo oltre 400 miliardi di euro tra fondi a fondo perduto e prestiti e la quota dell’Umbria è importante sia dal punto di vista dei fondi Pnrr che di coesione. Si crea una sorta di ingorgo ma questa è anche un’occasione imperdibile». La complessità dei bandi e i tempi, soprattutto per le grandi opere, sono stati indicati come i principali nemici. L’Italia e l’Umbria in particolare è composta da piccoli comuni e quindi è stato ricordato di fare attenzione e di prendere per mano questi comuni nelle procedure. «Bisogna aiutarli soprattutto a livello tecnico e come sta facendo la Regione Umbria molto bene mettere il personale adatto con le competenze giuste per spendere nel migliore dei modi i soldi a beneficio dei cittadini delle imprese» ha aggiunto ancora Corazza. «Siamo piccoli ma nel panorama nazionale ed europeo ci facciamo ascoltare forse perché abbiamo una grandezza che ci viene da una terra d’eccellenza in tutti i settori» ha inoltre commentato la presidente Tesei.

Per poi evidenziare anche quelli che ritiene il punto debole e l’aspetto più critico. «È emersa una cosa che purtroppo conoscevo da tempo – ha detto – e su cui sto lavorando dall’inizio del mio mandato ed è il tema della carenza infrastrutturale di questa regione. Aiutiamoci e aiutateci a superare questo gap perché per questa regione è stato il peso negativo che l’ha vista nel 2019 avere un Pil tra i più bassi d’Italia». L’iniziativa ha visto anche gli interventi, con video-messaggi e collegamenti, di ospiti come la vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno, il Ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto e la vicepresidente della Bei Gelsomina Vigliotti. Dopo un focus sulla Regione e i Fondi europei, con l’intervento – tra gli altri – dell’assessore regionale allo sviluppo economico Michele Fioroni, si è tenuta una tavola rotonda di confronto alla presenza del sottosegretario all’Interno con delega al Pnrr Emanuele Prisco, degli assessori regionali Roberto Morroni, Enrico Melasecche, Luca Coletto, degli europarlamentari Luisa Regimenti (Ppe, FI), Camilla Laureti (S&D, Pd), Antonio Maria Rinaldi (Id, Lega), Nicola Procaccini (Ecr, FdI) e rappresentanti locali ed europei coinvolti nello sviluppo imprenditoriale, commerciale e agricolo dell’Umbria. «In questi giorni – ha ricordato Prisco – il ministero degli interni ha messo a disposizione un nucleo specialistico nelle Prefetture di tutta Italia, quindi anche in Umbria, per supportare gli enti locali nella progettazione e rendicontazione».

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