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Tag: De Luca

Comunità energetiche rinnovabili, prime risorse per il nuovo avviso pubblico

La Giunta regionale dell’Umbria sostiene la nascita delle Comunità energetiche rinnovabili (CER). Approvata delibera in attuazione della L.R. 6/2024 (approvata nella scorsa legislatura su proposta dell’allora consigliere di opposizione ed oggi assessore Thomas De Luca), con un nuovo imminente avviso pubblico.

La delibera prevede lo stanziamento di 110 mila euro per promuovere la costituzione delle CER attraverso un nuovo avviso pubblico con l’obiettivo di supportare gli enti pubblici nel loro impegno verso la transizione energetica e la sostenibilità ambientale.

“Si tratta di risorse soltanto iniziali che sono ancora esigue – la premessa dell’assessore De Luca – ma che sicuramente andremo a rifinanziare. Le Comunità energetiche rinnovabili sono uno strumento straordinario ed è importante dare sostegno ai Comuni che per la realizzazione dei progetti potranno coinvolgere aziende e cittadini. Rimpinguando la dotazione finanziaria in fase di bilancio potremo utilizzare le risorse a partire dagli enti locali e dalle aziende pubbliche per sostenere le spese istruttorie per la costituzione delle CER e le spese tecniche per l’individuazione e la realizzazione degli impianti. La presenza della Regione in questa partita – ha sottolineato l’assessore – costituisce un traino fondamentale”.

I beneficiari e le spese ammissibili

Tra i soggetti beneficiari dei contributi ci sono amministrazioni comunali e provinciali, Adisu, Ater, Arpa, Aziende ospedaliere e Aziende Sanitarie. Per essere ammessi al contributo, i soggetti pubblici devono essere formalmente membri di una CER costituita tra il 1° gennaio 2025 e il 31 dicembre 2025 ai sensi dell’art. 31 del D.Lgs. n. 199/2021. Ogni CER può presentare una sola istanza di partecipazione tramite uno dei suoi membri (il soggetto proponente). Tuttavia, ogni soggetto proponente può presentare più istanze, riferite a differenti CER di cui risulti membro.

Le spese ammissibili includono studi di pre-fattibilità e consulenze specialistiche (tecniche, economiche, finanziarie e giuridico-amministrative), spese legali per la formazione giuridica della comunità (statuto e regolamento) e spese amministrative e legali (notaio, avvocato e fiscalista), spese tecniche relative agli impianti a fonti rinnovabili (progettazioni, indagini geologiche e geotecniche, direzioni lavori, sicurezza, collaudi tecnici e/o tecnico-amministrativi).

“Le Comunità Energetiche Rinnovabili sono un’opportunità di crescita non solo sotto l’aspetto energetico, ma anche sociale. Le CER permettono a cittadini, imprese e amministrazioni locali di unirsi per produrre, condividere e consumare energia rinnovabile a livello locale e di non dipendere esclusivamente dai grandi fornitori centralizzati. Ovviamente, il tema delle aree idonee è prioritario” conclude De Luca. Che annuncia: “Nei prossimi mesi solleciteremo la ricognizione delle aree di proprietà pubblica”.

Trattamento di materiali putrescibili, “troppi impianti in Umbria”

Incontro tra l’assessore regionale all’Ambiente Thomas De Luca e i comitati cittadini – Ponte Caldaro, Comitato Ambiente Terni, Comitato Permanente Vascigliano di Stroncone, Comitato Salute e Ambiente Basso Nera, Comitato Progetto Etenoha – per discutere delle problematiche relative alle diverse richieste autorizzative inerenti grandi impianti di trattamento di materiali putrescibili.

“Ho ascoltato la preoccupazione dei residenti – le parole dell’assessore – e condivido la netta contrarietà ad una proliferazione indiscriminata di impianti di questa dimensione, senza alcuna pianificazione dei fabbisogni impiantistici regionali. L’Umbria non può rispondere ai fabbisogni di trattamento di altre regioni. In questa porzione di territorio abbiamo, autorizzati e in richiesta autorizzativa, quasi mezzo milione di tonnellate di questa tipologia di rifiuti. C’è l’assoluta necessità di ricondurre la discussione ad un piano di ragionevolezza”.

“Dobbiamo avviare un ragionamento ad ampio spettro – prosegue l’assessore – per comprendere le reali necessità del nostro sistema produttivo e dare risposta ai reali bisogni delle nostre aziende, incentivando pratiche e tecniche di allevamento sostenibili. Tuttavia, è fondamentale operare sempre all’interno del quadro legislativo e delle procedure autorizzative previste dalle norme nazionali e regionali. Non possiamo ignorare le legittime preoccupazioni e vigileremo attentamente sulla situazione e siamo pronti a chiedere tutti gli approfondimenti necessari per garantire il rispetto dei diritti delle persone esposte. La partecipazione dei cittadini e dei comitati – conclude l’assessore – è essenziale per tutelare l’ambiente e la salute pubblica. Ringrazio tutti loro per l’impegno e determinazione, continueremo a lavorare insieme per un’Umbria più sana e sostenibile”.

No al progetto agrivoltaico a Bevagna, De Luca: definire le aree idonee

“Incompatibilità ambientale e paesaggistica”. Questi i motivi che hanno portato la Commissione Tecnica Regionale per le Valutazioni Ambientali (CTR-VA) della Regione Umbria ad esprimere parere non favorevole alla realizzazione di un impianto agrivoltaico di 27,06 MWp a Bevagna.

La CTR-VA ha evidenziato inoltre la mancanza di dettagli sul progetto di connessione alla rete elettrica e l’impatto dovuto sui beni e valori paesaggistici e ambientali.

“Un parere – viene ricordato in una nota dell’assessore regionale all’Ambiente, Thomas De Luca – che si basa su un’analisi approfondita delle caratteristiche ambientali e storico-culturali dell’area, giudicata di elevato valore. Questa decisione, presa in data 8 gennaio 2025, è stata ponderata attentamente dopo l’analisi approfondita della documentazione presentata e delle caratteristiche del territorio interessato”.

“Le principali motivazioni che hanno portato al parere negativo – chiarisce l’assessore – riguardano prima di tutto il significativo impatto paesaggistico del progetto che si estende su circa 30 ettari, ritenuto incompatibile con il contesto in cui si inserisce, classificato come area di pregio e di particolare interesse agricolo, votata alla produzione di vino DOCG Montefalco Sagrantino e di olio DOP Extravergine di oliva Umbria Colli Martani. Un’area anche considerata di elevato valore naturalistico e paesaggistico, con un’unità di paesaggio di elevata qualità ed esposizione panoramica. L’installazione dell’impianto comporterebbe l’artificializzazione del territorio, la compromissione del paesaggio agricolo e rurale, e l’alterazione delle componenti e relazioni funzionali, storiche, visive (anche da molteplici punti panoramici e da grandi distanze), culturali, simboliche ed ecologiche che caratterizzano il paesaggio. Il progetto non definisce in modo preciso le opere di connessione alla rete di trasporto nazionale, in particolare la posizione della stazione elettrica, il tracciato e la tipologia dell’elettrodotto. La mancanza di queste informazioni non consente una valutazione completa delle ripercussioni negative sul paesaggio, sulle risorse storico-culturali, sull’impatto delle radiazioni elettromagnetiche e sulla biodiversità.
Non sono state presentate ipotesi progettuali efficaci per la mitigazione dell’impatto visivo, aggravando ulteriormente le preoccupazioni relative all’alterazione del paesaggio. Inoltre, non è possibile escludere impatti sul rischio idraulico e idrogeologico, data la presenza dei fiumi Topino e Clitunno e del lago dell’Aiso. L’area è soggetta a vincoli paesaggistici ai sensi del D.Lgs. 42/04 art. 136, che ne limitano le trasformazioni edilizie e ambientali per tutelare le caratteristiche peculiari del luogo. Infine, l’area interferisce con siti di interesse archeologico”.

“È fondamentale sottolineare – prosegue De Luca – che la Regione Umbria riconosce la transizione ecologica come obiettivo prioritario e improcrastinabile, e che siamo fortemente favorevoli alla realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Tuttavia la transizione ecologica deve essere governata come qualsiasi altro fenomeno”.

“Oggi – conclude l’assessore – ci troviamo con l’assenza pressoché totale di strumenti non solo nella mancata definizione delle aree idonee ma anche di quelle non idonee. Questo crea un contesto sfavorevole anche a chi vuole investire in Umbria. La giunta e gli uffici tecnici continueranno a lavorare per promuovere uno sviluppo sostenibile, in cui la transizione energetica sia compatibile con la tutela del patrimonio naturale e culturale dell’Umbria. Lo faremo – assicura De Luca – a partire dalla definizione delle aree idonee e dal riavvio del percorso per l’approvazione del piano paesaggistico regionale”.

Rifiuti speciali da altre regioni, stretta per rientrare nei parametri del Piano

Rifiuti speciali arrivati da altre regioni. In Umbria si corre ai ripari, annunciando una stretta nel prossimo biennio per rientrare nelle previsioni del Piano rifiuti ed evitare quindi che le discariche vadano ad esaurimento prima del previsto.

L’assessore regionale all’Ambiente Thomas De Luca e Andrea Sisti, presidente dell’Autorità Umbra Rifiuti e Idrico (AURI) e Sindaco di Spoleto, hanno fatto il punto della situazione sul conferimento in discarica dei rifiuti speciali, con particolare riferimento a quanto avvenuto nei siti di Belladanza, Borgogliglione e Le Crete.

Conefrmando il significativo aumento del flusso dei rifiuti speciali, provenienti appunto da altre regioni, nei primi tre trimestri del 2024, rispetto a quelli che erano stati registrati nelle serie storiche relative agli anni precedenti.

“Rispetto al Piano regionale dei rifiuti approvato dall’Assemblea legislativa nel 2023, che prevedeva un conferimento nelle discariche di 180mila tonnellate – ha ricordato l’assessore De Luca – una delibera di AURI del dicembre del 2023, disattendendo questa previsione, ne concedeva 220mila. A seguito di questa statuizione, si è registrato un aumento significativo dei conferimenti in discarica di rifiuti speciali provenienti da altre regioni, pure in costanza di un pressoché immutato quadro nel sistema di raccolta differenziata effettuata dai Comuni. Abbiamo quindi deciso di riprendere il controllo della situazione, con l’obiettivo di riallineare i conferimenti con quanto stabilito dal Piano regionale dei rifiuti, allo scopo di garantire la capacità residua delle nostre discariche e mantenere stabile e sostenibile l’intero ciclo di smaltimento dei rifiuti. Tutto ciò con l’obiettivo di tutelare l’interesse dei nostri concittadini ad avere un sistema corretto e trasparente di gestione dei rifiuti e tenere sotto controllo le tariffe della TARI”.

“Come AURI – l’impegno del presidente dell’Autorità Umbra Rifiuti e Idrico, Andrea Sisti – vogliamo fare in modo di riportare i dati del conferimento in discarica nell’alveo di quanto previsto dal Piano approvato dall’Assemblea legislativa regionale, tra l’altro disatteso anche da una delibera della Giunta regionale nel luglio del 2024, facendo in modo che, nel giro di due annualità, i conferimenti maggiori di quest’anno vengano compensati da una minore quantità nel corso del 2025 e 2026. Per ottenere questo risultato ci metteremo attorno ad un tavolo con tutti i soggetti coinvolti, affinché comunque i soggetti che effettuano la raccolta e operano il conferimento sappiano con certezza fin dall’inizio dell’anno quale sia la quantità e dove possono portare le diverse tipologie di rifiuti”.

Sforamenti Pm10 a Terni, De Luca chiede al Ministero revisione Accordo di programma

“Il superamento della soglia di 35 sforamenti annui per il limite di concentrazione in atmosfera di Pm10 prevista dal Dlgs 155/2010 nella centralina urbana Le Grazie di Terni richiede l’immediata presa in carico di una revisione degli attuali strumenti in campo per la tutela della qualità dell’aria”. Così l’assessore regionale all’Ambiente Thomas De Luca, in merito ai futuri impegni, non solo economici, di Ast nel territorio ternano.

“Un superamento – evidenzia De Luca – rilevato nuovamente dopo quattro anni, che si accompagna a quelli costantemente registrati negli anni nella centralina industriale di Maratta nonché al superamento dei valori obiettivo per il nichel in quella di Prisciano. Lo scorporo delle rilevazioni attribuibili a fenomeni di carattere naturale, come le polveri sahariane, non cambia l’impatto che tale esposizione ha sulla salute pubblica. Fenomeni il cui manifestarsi, negli scenari tendenziali, rischia di essere sempre più frequente”.

“È bene ricordare – conclude l’assessore De Luca – che tali sforamenti sono all’origine della procedura d’infrazione «2014/2147 – Qualità dell’aria – Superamento dei valori limite PM10» aperta dalla Commissione Europea verso la Regione Umbria. Per questo – annuncia – avanzerò nelle prossime ore al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica una richiesta di revisione e rifinanziamento dell’Accordo di programma per l’adozione di misure per il miglioramento della qualità dell’aria nella Regione Umbria”.

Criticità ambientali a Prisciano, a gennaio tavolo con tutti i soggetti interessati

Nei primi giorni del 2025 sarà convocato un tavolo interistituzionale con un tutti i soggetti interessati per lavorare a soluzioni concrete e definitive in merito ai problemi delle vibrazioni e delle polveri per l’abitato di Prisciano. E’ quanto fa sapere l’assessore regionale all’Ambiente della Regione Umbria, Thomas De Luca, che ha partecipato al tavolo sulla questione relativa alle polveri e alle vibrazioni nell’abitato di Prisciano.

“Sebbene la convocazione del tavolo da parte dal Comune di Terni sia arrivata solo due ore e venti minuti prima dello svolgimento dello stesso – afferma De Luca – ho fatto in modo di poter essere presente dimostrando l’inedito impegno da parte della Giunta regionale su questo tema. Voglio ringraziare la Presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, e i colleghi di giunta per aver avuto questa sensibilità dimostrando massima attenzione sulla questione ambientale di Prisciano”.

“La Regione – prosegue l’assessore – è a piena disposizione dei cittadini del Comitato di Prisciano. Disponibilità che non è una novità ma che hanno sempre trovato nella mia persona, nei decenni passati in prima linea sulla questione ambientale ternana come già annunciato dalla presidente Proietti, riteniamo fondamentale proseguire nel confronto su un tema così rilevante per la salute e la qualità della vita dei cittadini. La Regione svolgerà in pieno il suo ruolo di coordinamento per affrontare le criticità legate alla questione ambientale di Prisciano che non è più proscrastinabile. Senza dialogo e condivisione si rischia solamente di rallentare le risposte attese da tempo dalla cittadinanza”.

Proietti vara la sua Giunta: le deleghe agli assessori

La presidente Stefania Proietti ha varato la Giunta con la quale governerà l’Umbria. “Una Giunta – ha sottolineato – che parte dall’idea della presidente”, a ribadire le proprie prerogative. Ma anche una Giunta molto politica, con dentro tutti i segretari dei partiti del centrosinistra che hanno eletto consiglieri. L’ultimo ballottaggio in casa AVS, infatti, è stato scelto a favore del segretario di Sinistra Italiana, Fabio Barcaioli. Che affiancherà il segretario dem Tommaso Bori, il portavoce del Movimento 5 stelle Thomas De Luca, e gli altri due assessori Pd, Simona Meloni (la più votata) e Stefano De Rebotti, che così riequilibra l’esecutivo in chiave ternana. Una Giunta politica, che però – evidenzia la presidente – tiene conto anche delle competenze, “collegialmente” intese, e del voto degli elettori.

Proietti tiene per sé la Sanità, delega sulla quale, ricorda “ci metto la faccia”. Sottolineando però più volte come le scelte saranno collegiali, anche sulla sanità, coinvolgendo Bori, che da vice presidente farà parte di una sorta di cabina di regia.

Gli assessori e le deleghe

Queste le deleghe.

La presidente Stefania Proietti mantiene, insieme alla Sanità, la Protezione civile, la Ricostruzione e le Politiche per le disabilità.

Tommaso Bori: Bilancio, Patrimonio, Personale, Programmazione fondi europei, Infrastrutture tecnologiche, Agenda digitale, Cultura, rapporti con l’Assemblea legislativa e con gli Enti locali, riforma della pubblica amministrazione.

Simona Meloni: Politiche agricole e alimentari, Pnrr, Aree interne, parchi e laghi, Turismo, Sport, Caccia e pesca, Riqualificazione urbana.

Francesco De Rebotti: Sviluppo economico, Lavoro, Mobilità e Trasporti, Infrastrutture, Green Economy, Politiche Industriali, Artigianato, Credito, Lavori pubblici e Opere pubbliche, Sicurezza.

Thomas De Luca: Energie rinnovabili, Ambiente, Rifiuti, Mitigazione cambiamenti climatici, Programmazione urbanistica.

Fabio Barcaioli: Welfare, Istruzione, Formazione professionale e Its, Edilizia scolastica, Politiche abitative, Politiche giovanili, Pace e cooperazione internazionale.

Ast: stop a una linea, ma senza ricorso alla cassa integrazione

Dal 25 al 31 ottobre sarà fermata una linea dell’area a caldo dello stabilimento Arvedi dell’Ast di Terni. E’ quanto comunicato dalla Direzione generale dell’azienda martedì pomeriggio alla Rsu. Chiarendo però che, a differenza dello stop attivato nelle scorse settimane, questa volta non servirà attivare la cassa integrazione per i lavoratori del reparto interessato e il personale, dunque, si recherà regolarmente al lavoro.

E’ stato anche chiarito che saranno normalmente gestite dai responsabili eventuali richieste di ferie per la settimana in cui la linea resterà ferma.

Una scelta dettata dai costi di produzione. Ma secondo i sindacati anche dalle strategie della stessa azienda, che prediligerebbe che parte delle lavorazioni vengano effettuate in Paesi dove queste risultano economicamente vantaggiose.

Proprio nell’ultima seduta del Consiglio regionale di questa legislatura l’ultimo punto trattato nel Question Time era stato il caso Ast e gli investimenti dell’Accordo di Programma. La cui firma, ha assicurato la governatrice Tesei interrogata dal capogruppo del M5s De Luca, arriverà in avvio della prossima legislatura.

Per la riduzione dei costi energetici di Ast e di altre imprese energivore, ha comunicato ancora la presidente, il Governo sta predisponendo condizioni di favore a cui la proprietà potrà scegliere di aderire. In attesa del 2029, quando potrà essere approntato il nuovo sistema di gestione, pubblico-privata, della centrale elettrica di Galleto, con una parte dell’energia prodotta da destinare proprio a questo tipo di aziende.

Caro-energia, il caso Ast in Aula: “A Terni una partita dell’Italia e dell’Europa”

“A Terni si gioca una partita dell’Italia e dell’Europa”. Questa la premessa dell’assessore regionale Michele Fioroni alla risposta fornita in Aula all’interrogazione a risposta immediata presentata dal consigliere Thomas De Luca (M5s) sul caso caro-energia relativo ad Ast.

“Il tema energetico – ha ricordato Fioroni – si pone fuori dall’Accordo di programma. L’ostacolo più improntate era la deroga dall’Ue per gli aiuti di stato, ed è superato. Avuta questa deroga il problema si pone per un acciaio totalmente decarbonizzato: la sfida è produrre acciaio da fonti rinnovabili. E Terni sarebbe l’unica acciaieria collegata ad una vicina grande derivazione. Il tema si pone con chi fornisce l’energia, cosa che ha fatto la presidente Tesei in più occasioni. Nessuno ha mai parlato di nucleare per Terni. Serve mettersi al tavolo con Enel affinché il tema specifico di Ast venga considerato da Enel come elemento unico per le sue caratteristiche, derogabile a meccanismi di mercato, perché ora c’è la problematica che riguarda la competitività del sistema siderurgico europeo. L’Italia ha sempre avuto una produzione di acciaio di altissima qualità, ma la politica è stata miope sul versante energetico. La presidente Tesei ha chiesto un incontro a Enel con i ministri Urso e Pichetto Fratin per affrontare il tema energetico. L’accordo di programma si potrebbe firmare anche oggi, ma attualmente renderebbe l’acciaio non competitivo”.

De Luca, ricordando che l’azienda procederà ad una sospensione e riduzione dell’attività con la richiesta di Cig ordinaria che dal 24 al 30 settembre riguarderà 200 dipendenti, aveva chiesto quali misure intende mettere in campo per i problemi sollevati da Arvedi-Ast per i costi energetici. E di specificare se si sia proceduto allo studio di fattibilità per la costituzione di una società mista pubblico-privata come chiesto dalla delibera di questa Aula del febbraio 2023. Ma anche se si intende procedere verso questa prospettiva o se, come affermato dal Ministro dello sviluppo economico, si stia lavorando al ricorso massiccio al nucleare e in quali termini e scadenze.

Nella sua replica l’esponente del M5s si è detto non soddisfatto della risposta dell’assessore: “Annunciate da troppo tempo l’accordo di programma, che nei fatti ancora non c’è. Ognuno deve fare la sua parte e mettersi in condizione di non nascondersi. La Regione non deve andare dal concessionario a chiedere con le mani giunte. Abbiamo gli strumenti su cui poter operare, nessuno chiede azioni di rottura ma dovete agire”.