Confartigianato Terni ha incontrato nella propria sede in via Luigi Casale 9 i consiglieri regionali Maria Grazia Proietti e Francesco Filipponi del gruppo Pd.
E’ stata l’occasione per un’ampia disamina delle questioni territoriali in avvio del mandato amministrativo e per scambiarsi opinioni riguardo le proposte, gli intenti e le priorità di intervento.
Accordo di programma Ast, tempistiche degli interventi per il polo chimico di Terni, sanità territoriale, infrastrutture, la rigenerazione delle aree produttive, sono stati alcuni dei temi approfonditi nell’incontro e per i quali si è concordato un’azione di informazione e scambio di idee anche nel prossimo futuro, per analizzare gli sviluppi delle questioni e le azioni di governo da parte della maggioranza.
Infine, Confartigianato ha evidenziato la necessità di sostenere gli eventi e le manifestazioni culturali in genere, soprattutto nell’area urbana di Terni che evidenzia un pericoloso spopolamento commerciale e artigianale, a partire dalle manifestazioni già consolidate come Umbrialibri.
Bene le riunioni, ma serve concretezza per il rilancio dell’artigianato e del commercio. Confartigianato Terni apprezza la nuova fase di concertazione con le Associazioni di categoria che si è avviata nella riunione con gli assessori Renzi, Cardinali e Altamura sugli intendimenti dell’Amministrazione comunale di Terni su future azioni di rilancio del commercio e dell’artigianato, con particolare riferimento al centro città di Terni.
Temi sui quali Confartigianato Terni ha del resto da sempre svolto un’azione concreta a propositiva apportando idee, proposte e obiettivi e dando disponibilità a collaborare alle azioni concrete di realizzazione delle stesse.
A cominciare dal documento “Confartigianato Terni: pacchetto delle 70 proposte per il centro città” presentato al Comune il 5 novembre 2020.
O il documento “Le questioni territoriali irrisolte”, consegnato ai candidati alle elezioni amministrative il 17 aprile 2023, nel quale è stato proposto di integrare le politiche di promozione del commercio e dell’artigianato in un piano contro la crisi e per la promozione della vivibilità, con interventi e finanziamenti straordinari da parte delle istituzioni locali e una governance pubblico-privata tra Regione, Comuni della conca ternana e Associazioni di categoria di settore, per animare i centri storici con continuità, attuare azioni costanti di marketing territoriale, promuovere e sostenere gli strumenti digitali di comunicazione commerciale e di vendita, potenziare le competenze digitali degli operatori. Un piano orientato, culturalmente e operativamente, alla promozione della competitività dell’area urbana e delle aree industriali, considerate entrambe, come ambienti favorevoli alle attività produttive ad alta digitalizzazione.
Il documento “Contributo di Confartigianato Terni alle politiche comunali” del 16 ottobre scorso, consegnato in occasione di un incontro presso la sede Confartigianato Terni con l’attuale Giunta comunale, nel quale, partendo dai dati della crisi demografica ed economica, l’associazione ha proposto strategie per lo sviluppo incentrate su innovazione e sinergia con università e centri di ricerca, rilancio del centro città con interventi contro il degrado e promozione turistica, uso efficace di fondi PNRR per edilizia e sostenibilità, rilancio del Ruolo di Terni al fine di promuovere la città come ponte tra Umbria e Roma, migliorando collegamenti e qualità della vita.
Inoltre, proprio con questi obiettivi e con questo spirito, Confartigianato Terni ha anche ideato in prima persona, promosso e organizzato direttamente o in direttamente eventi per il rilancio del commercio e dell’artigianato tra i quali si ricordano i principali: la rassegna musicale San Valentino Jazz, Sweet Pampepato e la fiera del sistema casa “Spazio Casa”.
È quindi sulla scorta di azioni concrete e di un grande lavoro propositivo e di sollecito già fatto negli anni nei confronti delle passate e di questa Amministrazione comunale, che Confartigianato Terni ha partecipato alla riunione di ieri con gli assessori Renzi, Cardinali e Altamura.
“Rileviamo – commentano dall’associazione – che gran parte dell’incontro è stato incentrato su propositi di miglioramento del decoro e della sicurezza percepita, che prefigurano future azioni urgenti e importanti per intervenire su situazioni di degrado e insicurezza che non possono essere tollerate oltre, ma non si può perdere di vista che l’impegno per il decoro e la sicurezza del centro città non può essere straordinario, ma deve essere costante quotidiano e inquadrato nella ordinaria azione amministrativa. Giudichiamo positivamente i progetti espressi dagli Assessori Altamura e Cardinali di spostare il corso di laura in Economia nel centro città e di insediare un nuovo corso di laurea in scienze motorie nell’area urbana, in relazione ai quali, vista l’emergenza demografica ed economica nella quale ci troviamo, appare particolarmente importante approfondire i tempi di avvio delle iniziative, la concreta disponibilità di spazi adeguati e immediatamente utilizzabili e di servizi connessi. Confartigianato Terni in quella sede – viene ricordato – ha proposto di rinnovare una iniziativa già realizzata nel 2011 e cioè predisporre al più presto da parte dell’Ente comunale un piano di attrazione di nuova residenzialità dall’area romana, all’ideazione e alla realizzazione del quale ha dato la propria disponibilità. Si tratta di un’azione di marketing territoriale concreta e realizzabile in poco tempo che può dare una prima risposta in tempi coerenti con l’emergenza che stiamo vivendo alla crisi locale del commercio e dell’artigianato, facente leva sulla buona disponibilità di servizi ai residenti che la città può offrire a famiglie che decidessero di trasferirsi nel Comune mantenendo le proprie attività lavorative nell’area romana in una situazione di pendolarismo. Riteniamo infatti – evidenzia Confartigianato – che il rilancio del commercio e dell’artigianato si possa ottenere solo con politiche e azioni concrete realizzate nei tempi coerenti con i fenomeni sui quali si vuole intervenire. Occorrono infatti confronti di concertazione che rifuggano da ogni minimo rischio di generiche esposizioni di buoni e condivisibili propositi per il futuro e che preludano alla messa a punto di interventi immediati in grado di agire sull’emergenza che stanno vivendo le imprese del commercio e dell’artigianato del Territorio ed in particolare nel centro città”.
L’Accordo di programma con Ast e le ricadute sulle Pmi locali. Il rilancio del polo chimico. I trasporti. E poi le aree produttive e l’accesso al credito, con il ruolo dei confidi. Questi i temi che l’assessore regionale allo sviluppo economico, alle politiche del lavoro, alla mobilità e ai trasporti, alle infrastrutture Francesco De Rebotti ha trattato con i responsabili di Confartigianato Terni, incontrati nella sede dell’associazione, in via Luigi Casale.
Riguardo l’Accordo di programma Ast, l’assessore ha riepilogato e illustrato lo stato dell’arte della complessa vicenda, assicurando la massima attenzione per arrivare alla sottoscrizione, nel più breve tempo possibile, anche per la considerazione degli impatti sull’indotto delle imprese artigianali e Pmi locali.
Altra questione approfondita nell’incontro è stata quella del polo chimico, per il quale sono in discussione opportunità di rilancio produttivo, che vanno colte e concretizzate. Anche su questo l’assessore De Rebotti ha assicurato il massimo impegno e la massima attenzione del governo della Regione Umbria.
Convergenza si è registrata sulle politiche per i trasporti che impattano direttamente il territorio e che devono risolvere problemi di collegamenti che ostacolano lo sviluppo dell’Umbria meridionale, in particolare per quanto riguarda il collegamento ferroviario Orte-Falconara e i collegamenti viari Terni-Spoleto e Tre Valli.
Confartigianato Terni ha anche evidenziato la necessità di migliorare e rigenerare le aree produttive e di proseguire con le opere di messa in sicurezza idraulica delle aree sottoposte a vincolo esondazione.
Medesima condivisione si è registrata anche sulla valorizzazione della garanzia privata negli investimenti produttivi attraverso il ruolo dei Confidi vigilati, soprattutto con riferimento al tessuto delle imprese artigiane e delle piccole e medie imprese.
Il presidente di Confartigianato Terni Mauro Franceschini e il segretario Michele Medori, al termine dell’incontro, hanno espresso ampia soddisfazione per l’approccio franco e costruttivo dell’assessore De Rebotti e per lo spirito concreto e attento alle questioni territoriali che interessano le imprese artigiane e Pmi locali.
Una ulteriore proroga della Zona franca urbana fino a tutto il 2026 per rimuovere il blocco all’utilizzo dei crediti d’imposta accumulati che si è determinato dal 31 dicembre 2024. E’ quanto ha richiesto Confartigianato Umbri al commissario straordinario del Governo per la ricostruzione dei territori interessati dagli eventi sismici, senatore Guido Castelli. Per superare un nodo che sta creando grandi problemi alle imprese impegnate nella ricostruzione.
“Riteniamo – afferma Mauro Franceschini, presidente di Confartigianato Umbria – che sia interesse generale non frapporre alcun ostacolo all’opera di ricostruzione che è in corso e a pieno regime. Le imprese dal 31 dicembre scorso, con la scadenza della Zona franca urbana non possono più utilizzare i crediti d’imposta accumulati. Nel cratere – ricorda – sono impegnate molte imprese edili artigiane e Pmi che devono poter proseguire la loro opera senza perturbazioni di ordine fiscale e in un quadro di certezza delle norme e degli adempimenti”.
“Il senatore Castelli, che cogliamo l’occasione per ringraziare – sottolinea Franceschini – ha dimostrato in molte occasioni attenzione e concretezza; infatti, già nel 2023 si è fatto carico della richiesta ottenendo la prima proroga. Ora occorre portare a termine questo grande sforzo corale delle comunità regionali interessate dall’evento sismico e confidiamo nella sua opera di sensibilizzazione sul Governo per una nuova proroga”.
Concerti jazz nei giorni della festa degli innamorati. Sedici concerti in nove locali, circa cento musicisti coinvolti tra nazionali, internazionali ed eccellenze del territorio. Dal 6 al16 febbraio torna San Valentino Jazz, il festival ideato da Fabrizio Zampetti e prodotto da Confartigianato Imprese Terni, con la direzione artistica del maestro Alessandro Bravo.
Una rassegna spalmata in un tempo lungo in locali del centro e della periferia, tutti associati a Confartigianato Imprese Terni.
Protagonisti musicisti conosciuti a livello internazionale: il 7 febbraio al Bloom Antonello Salis e Baba Sissoko; il 9 febbraio al Rendez vous suoneranno Fabrizio Bosso e il Marco Guidolotti trio; sempre al Rendez vous la serata del 14 febbraio si esibirà il trio Yuille – Rosen – Burgio.
Un grande spazio anche quest’anno verrà riservato alle eccellenze musicali del territorio: il 13 febbraio, alle ore 18, si esibirà davanti a Pazzaglia il Briccialdi sax 4et; il 14 febbraio, sempre davanti a Pazzaglia, con inizio alle ore 14, suonerà il Low budget orchestra, un’orchestra di venti elementi diretta dal maestro Vincenzo Rito Liposi.
“Lo scopo del festival San Valentino jazz come ogni anno – spiega Fabrizio Zampetti – è quello di consolidare l’antico rapporto d’amore di Terni con il jazz; di ospitare musicisti di livello internazionale valorizzando nel contempo le eccellenze del territorio. Ma anche quello di ridare vita, attraverso un evento di qualità che si spalma in diversi locali, al centro cittadino e che si spera come nel passato possa richiamare appassionati dal circondario ma anche da fuori regione”.
San Valentino jazz è ormai una manifestazione consolidata nelle varie elezioni, nata da un’idea di Fabrizio Zampetti subito accolta da Confartigianato Imprese Terni: ospitare concerti jazz a ridosso della festa del santo patrono nonché protettore mondiale degli innamorati. Un’idea vincente, che anno dopo anno, a parte la pausa imposta dal Covid, è andata crescendo come pubblico.
Da alcuni mesi la Regione Umbria ha adottato un nuovo sistema di gestione dell’elenco regionale delle imprese per l’affidamento dei lavori pubblici di importo inferiore alle soglie di rilevanza europea e lo ha reso utilizzabile da parte di tutte le stazioni appaltanti.
Confartigianato Imprese Umbria ha accolto favorevolmente tale iniziativa perché consente una gestione degli appalti semplificata, uniforme e integrata con il prezzario regionale. Il nuovo sistema infatti è stato già adottato da diversi enti locali. Tuttavia, molte stazioni appaltanti pubbliche (tra le quali anche multiutility ed aziende miste pubblico- private, partecipate dalla stessa Regione o da altri enti locali) hanno ritenuto di compiere scelte diverse nelle procedure di gara, con adozione di un proprio elenco fornitori accreditati e un prezzario interno a discapito del prezzario regionale.
Lanini (ANAEPA): le difficoltà per le Pmi
Pierangelo Lanini, presidente ANAEPA Confartigianato Edilizia Umbria, evidenzia che “l’attuale coesistenza di procedure, portali acquisti e prezzari anche molto diversi fra loro, anche se consentito dalla normativa, impatta negativamente sulle imprese fornitrici con oneri e difficoltà, specificamente nella fase di accreditamento, che ostacolano soprattutto le imprese artigiane e Pmi. Infatti, appare evidente che è interesse generale uniformare il più possibile dette procedure, per semplificare e fluidificare il lavoro anche degli stessi uffici tecnici, dei progettisti e dei responsabili unici di progetto delle stazioni appaltanti, al fine di ridurre i tempi dei lavori pubblici a vantaggio di tutta la collettività”.
Il correttivo del Codice appalti
A questo proposito, è con particolare soddisfazione che Confartigianato prende atto che il tema della partecipazione delle Pmi agli appalti pubblici è condiviso, tanto che il Governo ha recepito le storiche istanze della stessa associazione e nel decreto “correttivo del Codice degli appalti” ha introdotto diverse modifiche: nell’art. 61 del Codice degli appalti, riguardo gli affidamenti sottosoglia, il nuovo testo introduce la possibilità di riserva di appalto in favore delle Piccole Medie Imprese; nell’articolo 41 il nuovo testo introduce una indicazione generale per la quale i contratti di subappalto sono stipulati, in misura non inferiore al 20% delle prestazioni subappaltabili, con piccole e medie imprese. Oltre al riconoscimento dell’equivalenza dei CCNL classificati con il codice unico CNEL/INPS e l’abrogazione dell’Art. 109 che riguardava il “rating d’impresa”.
Il nuovo intervento legislativo ha lo scopo esplicito di facilitare l’accesso agli appalti pubblici da parte delle Piccole Medie Imprese.
L’appello di Franceschini
“Con le stesse finalità e nello stesso spirito – conclude Mauro Franceschini, presidente di Confartigianato Imprese Umbria – chiediamo alla nuova Amministrazione regionale umbra di facilitare l’accesso delle Piccole Medie Imprese agli appalti pubblici, sia tramite gare che utilizzino la nuova possibilità di riserva e la quota dei subappalti, sia tramite un impegno forte diretto alla massima utilizzazione dell’Elenco regionale delle imprese qualificate e del prezzario regionale da parte di tutte le stazioni appaltanti del territorio tenute all’applicazione del Codice degli appalti pubblici, a partire naturalmente da quelle dei Comuni e degli Enti partecipati dalla Regione stessa”.
Il nodo energia complica l’effettiva attivazione degli investimenti previsti nell’Accordo di programma con Ast, che il ministro Urso conta di poter firmare a febbraio.
Dopo l’ultimo vertice al Ministero, Confartigianato Imprese Terni vede confermati i timori espressi nei mesi scorsi ed invita a prevedere da subito aiuti per le piccole medie imprese dell’indotto.
“Contrariamente alle trionfalistiche letture interessate politicamente – evidenzia Confartigianato a proposito dei timori espressi – già allora era chiaro che non si erano registrati passi in avanti rispetto all’obiettivo della sottoscrizione dell’Accordo di programma. Al contrario era arrivata l’ufficializzazione che una ipotetica soluzione strutturale del nodo delle tariffe energetiche, questione posta come condizione da Arvedi Ast per la firma, non era ipotizzabile prima del 2029. Quindi già da ottobre scorso la firma dell’Accordo era completamente rimessa all’impegno assunto dal ministro Urso a trovare una soluzione ponte sulle tariffe energetiche”.
Con l’incontro del 30 dicembre lo stesso ministro ha ufficializzato che la normativa non consente alcuna soluzione ponte. Auspicando che l’Accordo possa essere firmato a febbraio, ma senza alcuna possibilità di venire incontro alle richieste che Ast ha posto come precondizione per la firma.
“E’ chiaro che né Ast né il territorio – sottolinea ancora Confartigianato – possono attendere fino al 2029. E’ anche chiaro che sono passati mesi e anni in attesa della firma dell’accordo, con il connesso sblocco degli investimenti di 700 milioni di parte privata e 300 milioni di parte pubblica, accordo sempre preannunciato come imminente, anzi ‘all’ultimo miglio’, e ancora una volta rinviato a febbraio 2025, ma senza alcuna certezza”.
Prosegue l’associazione di categoria: “Non ci sfugge che le questioni energetiche sono un problema europeo e nazionale che investe tutto il sistema produttivo italiano e che la trattativa sul polo Ast può essere anche vista strumentalmente come ricerca di spazi straordinari di flessibilità rispetto ai vincoli europei. Resta il fatto che non è ammissibile che la ricerca di un nuovo equilibrio nazionale ed europeo di politica energetica possa andare a scapito del territorio; infatti, in questo periodo di sostanziale stallo che si protrae dal 2022, il territorio ternano, e in particolare l’indotto delle Pmi locali, ha pagato il prezzo più alto”.
Confartigianato Terni si limita ad osservare che “non è credibile che ci sia voluto un tempo così lungo (dal 2022 al 2025) solo per verificare che non è possibile la soluzione strutturale e non è possibile nemmeno la soluzione ponte per rispondere alla precondizione posta da Ast. Tali verifiche, infatti, potevano essere fatte in pochi mesi o giorni”.
Per questo, Confartigianato Terni chiede strumenti immediati dedicati al sostegno delle Pmi locali dell’indotto, “che non possono aspettare oltre”. E una strategia nazionale “chiara e condivisa tra le istituzioni con le connesse e conseguenti politiche energetiche e industriali per la valorizzazione del polo siderurgico ternano, che, giova ricordare a tutti – sottolinea – non è composto solo da Ast, ma è un polo integrato Ast – Pmi locali dell’indotto”.
Venti “Storie di valore artigiano”. Ognuna differente dall’altra, unica e, per questo, straordinaria. Insieme, queste venti storie rappresentano anche un racconto di come, negli anni, sono cambiate Terni e il territorio della provincia. Memoria, presente e futuro sono i livelli del racconto fatto con le parole dal giornalista Giuseppe Magroni e con le immagini dal fotografo Alberto Mirimao e da Paolo Pero, grafico della casa editrice Intermedia Edizioni che ha curato la seconda edizione del volume “Valore artigiano”, promosso da Confartigianato Imprese Terni.
La presentazione del volume, nella sede dell’associazione di categoria, è stata l’occasione per ribadire la centralità del lavoro artigiano e della piccola impresa. Centralità economica, ma anche sociale, “civica”, come ha evidenziato il professor Luca Diotallevi, docente dell’Università Roma Tre, intervenuto all’evento introdotto dal presidente di Confartigianato Imprese Terni, MauroFranceschini. Che insieme al direttore MicheleMedori ha premiato gli artigiani e i rappresentanti delle imprese le cui storie sono state appunto raccontate in questo secondo libro. Al quale seguirà, è stato preannunciato, una terza edizione, sempre affidata alla casa editrice del giornalista e autore Claudio Lattanzi, Intermedia Edizioni.
Una festa per celebrare il saper fare, la capacità di risorgere di fronte alle difficoltà, l’ingegno, l’impegno e l’intraprendenza degli artigiani del territorio ternano, che è proseguita con la cena con gli associati di Confartigianato Imprese Terni, per un bilancio sulle tante attività fatte quest’anno e per scambiarsi gli auguri.
(Gli artigiani e i rappresentanti delle aziende che hanno personalmente partecipato alla presentazione del libro – gallery)
Sarà presentato oggi (lunedì) alle 18 nella sede di Confartigianato Imprese Terni, il secondo volume “Storie di valore artigiano”, che l’associazione dedica agli artigiani della provincia ternana.
Un volume che, come il primo, raccoglie le storie imprenditoriali e umane di artigiani della provincia. Raccontate dal giornalista Giuseppe Magroni e dalle foto di Alberto Mirimao.
Il volume è stato impagina da Paolo Pero, grafico della casa editrice Intermedia Edizioni, che lo ha editato e che dal 20 dicembre avvierà la distribuzione nazionale.
Alla presentazione parteciperanno il presidente e il segretario di Confartigianato Imprese Terni Mauro Franceschini e Michele Medori, Luca Diotallevi docente universitario, e i professionisti che hanno realizzato la pubblicazione.
Assolto da tutte le accuse, con formula piena. Il Pampepato di Terni IGP non ha “mai ucciso nessuno”, anzi ha contribuito, sin dai tempi antichi, “al buon umore anche dei più burberi”.
Questo il verdetto che nell’ultima giornata di “Sweet Pampepato” ha sancito la genuina e contagiosa bontà del prodotto tipico ternano. Processato sulla pubblica piazza per rispondere dei capi d’accusa di lussuria, piccantezza, insalubrità, scorrettezza grammaticale, anti-esteticità, anti-eticità, incapacità di adattamento, assenza di originalità, appropriazione indebita di provenienza, eccesso di onerosità e istigazione al peccato di gola.
Un imputato eccellente per tre giorni al centro dell’evento “Sweet Pampepato”, nato su iniziativa di Confartigianato Imprese Terni, promosso e con il contributo della Camera di Commercio dell’Umbria, della Regione Umbria, del Ministero del Turismo, della Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni, del Comune di Terni, con il patrocinio della Provincia di Terni, è organizzato da SGP Grandi Eventi, Associazione Culturale Quelli del’29, in collaborazione con i Produttori Certificati di Pampepato di Terni IGP, con l’Istituto Tecnico Economico e Professionale per i servizi Casagrande-Cesi di Terni e con Ospitalità Contemporanea Festival.
La sentenza
Il Processo al Pampepato ha rappresentato un momento simbolo per discutere, in modo divertente, delle qualità del prodotto che ha recentemente ottenuto la certificazione Igp.
Questa la sentenza finale:
“Il Pampepato di Terni IGP è assolto con formula piena per non aver mai ucciso nessuno anzi per aver contribuito, sin dai tempi antichi, al buon umore anche dei più burberi.
Pur avendo, per sua stessa ammissione, arrotondato qualche girovita, è stato accertato come ciò sia avvenuto nella piena consapevolezza delle vittime, che hanno apprezzato l’imputato dalla sua prima apparizione e hanno contribuito alla sua carriera sulle tavole italiane. è stato dimostrato in quest’aula che il Pampepato nel corso della sua esistenza ha arrecato pochi e consapevoli danni, dispensando piacere sopraffino, procurando indubitabile gusto al palato e favorendo la socialità e la sana competizione tra le persone.
Per queste motivazioni, il Pampepato, come anticipato, è assolto. Il risarcimento delle spese processuali – è stato disposto – avverrà attraverso la fornitura settimanale di Pampepati, per un triennio, a tutte le associazioni di volontariato e promozione sociale della città di Terni e a Confartigianato di Terni, Camera di Commercio, Comune, Provincia e Regione che hanno contribuito alla riuscita della kermesse Sweet Pampepato.
Nel caso in cui l’imputato dovesse sentirsi minacciato, l’Accademia italiana della cucina gli garantirà protezione anche attraverso la disponibilità di custodia presso la residenza del cancelliere o nella città del Cavaliere Arvedi, dagli amici del Torrone di Cremona. Letto approvato e sottoscritto in Terni, alla presenza di un folto pubblico per il processo a un innocente. L’udienza è tolta”.
La soddisfazione per il successo di questa prima edizione
Gusto, tradizione, cultura e approfondimenti gastronomici: questi i must di una kermesse che ha stupito il pubblico. E che ha portato nel centro storico di Terni tanti buongustai e appassionati, ma anche chef, operatori e addetti ai lavori del settore gastronomico. Perché il Pampepato di Terni mira a varcare i limiti regionali e a presentarsi non solo come dolce tipico natalizio.
“Un grande successo di pubblico oltre alla soddisfazione da parte dei produttori di Confartigianato che sono stati parte attiva di questa prima edizione – commenta Mauro Franceschini, presidente Confartigianato Imprese Terni – ciliegina sulla torta è stato un pubblico variegato anche da altre città, Viterbo, Rieti e non solo. Questo connubio ci permette di affermare che Sweet Pampepato si è da subito contraddistinta come una kermesse di successo”.
Molto soddisfatto Stefano Pelliciardi, SGP Grandi Eventi, organizzatore dell’evento: “Il variegato palinsesto – evidenzia – si è contraddistinto per qualità e quantità degli eventi proposti dalle degustazioni, agli spettacoli itineranti, dalle maxi-sculture di Pampepato agli incontri con grandi nomi dell’enogastronomia nazionale come Massari, Raspelli e Vissani, il tutto accompagnato dai produttori del Pampepato di Terni IGP. Questa sinergia con la parte produttiva e le istituzioni tutte rendono Sweet Pampepato una kermesse che credo abbia tutte le carte in regola per diventare un appuntamento fisso nel panorama delle manifestazioni gastronomiche con respiro nazionale”
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