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Ricostruzione e AI, il contributo dell’Ordine Ingegneri Perugia al Congresso nazionale

Hanno portato le esperienze professionali acquisite nella ricostruzione delle zone colpite dal terremoto i membri del Consiglio dell’Ordine degli ingegneri della provincia di Perugia al 69esimo Congresso Nazionale degli Ordini degli Ingegneri d’Italia, che si è tenuto al Teatro delle Muse di Ancona.

Ricostruire e non solo costruire. Prevenire, utilizzando al meglio le risorse che le nuove tecnologie, a partire dall’intelligenza artificiale, per uno sviluppo sostenibile dei territori. Tanto più quelli particolarmente critici dove le minacce dei terremoti o delle alluvioni sono più forti. Questo il contributo degli ingegneri del Perugino al Congresso nazionale.

“È stata un’occasione importante – hanno commentato i membri del consiglio direttivo dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Perugia – per confrontarci con i professionisti di tutta Italia, in particolare, su un aspetto che sentiamo molto vicino e con il quale ci confrontiamo quotidianamente. L’Umbria è un territorio sismico, dove le ferite dei terremoti sono ben visibili. Ma anche dove l’ingegneria, intervenendo sul campo, ha avuto ed ha modo di crescere ed evolversi per rispondere a necessità immediate e concrete. La scuola umbra degli interventi sul costruito è ormai un modello riconosciuto ed è stata fondamentale nei tanti eventi di sisma che hanno caratterizzato il nostro Paese, da quello che interessò Umbria e Marche nel 1997, a L’Aquila nel 2009, in Emilia nel 2012 e ancora in Umbria ed Italia Centrale nel 2016 e 2023. Ricostruire, secondo una nuova concezione e secondo nuove ‘regole’, per noi è una necessità quotidiana. E in questo le nuove risorse, come l’intelligenza artificiale, sono sicuramente uno strumento in più per rispondere sempre al meglio ai bisogni e alle criticità che l’esperienza ci mette di fronte. Trovare soluzioni sempre più adeguate, migliori come risultati anche nella sostenibilità ambientale è la sfida che dobbiamo raccogliere, e raccogliamo, senza esitazione”.

“Seed – Design Actions for the Future” da Perugia a Milano per il progetto internazionale di architettura

Lo Spazio Arena di via Santa Cecilia di Milano ha ospitato la prima tappa della Road Map 2025–2026 di Seed – Design Actions for the Future, il progetto internazionale promosso dalla Fondazione Guglielmo Giordano e da IN/ARCH – Istituto Nazionale di Architettura, in collaborazione con Domus, con il sostegno e il patrocinio della Regione Umbria e del Comune di Perugia.

L’incontro ha aperto ufficialmente il percorso che condurrà al Festival internazionale di architettura di Perugia, in programma nell’autunno 2026, toccando nei prossimi mesi città come Venezia, Roma, Perugia, Amsterdam e Madrid, in un itinerario ricco di dialoghi, riflessioni e anticipazioni sui grandi temi legati alla cultura del progetto e alle sfide della contemporaneità.

Protagonisti della serata Michele De Lucchi, architetto e designer tra i più autorevoli della scena internazionale e fondatore di AMDL CIRCLE, Walter Mariotti, filosofo e direttore editoriale di Domus, Barbara Cadeddu, coordinatrice scientifica di Seed, e Andrea Margaritelli, presidente di IN/ARCH.

In rappresentanza della Regione Umbria, tra gli intervenuti, il vicepresidente della Regione Umbria, Tommaso Bori, presente anche la presidente dell’Assemblea legislativa, Sarah Bistocchi. Per il Comune di Perugia, il vicesindaco Marco Pierini.

Bori nel suo intervento ha sottolineato l’urgenza di affrontare sfide cruciali, che vanno dalla rigenerazione urbana all’adattamento climatico, dall’emergenza abitativa alla rivoluzione digitale e al governo delle acque, un “imperativo categorico” e un’urgenza sociale, economica ed esistenziale. “Per la Regione Umbria – ha proseguito Bori – rigenerare significa restituire ossigeno alle città, creando spazi vivibili, dove la qualità dell’aria e della vita non siano un lusso ma la norma. Questa rigenerazione non può essere solo fisica, ma deve essere affiancata da politiche di sviluppo lavorativo, ambientale e sociale. In questo scenario, iniziative come Seed diventano la piattaforma essenziale per l’innovazione, per immaginare le nostre ‘città spugna’ capaci di adattarsi al dissesto idrogeologico, per integrare le nuove tecnologie nel governo dinamico dei nostri tessuti urbani e, soprattutto, per costruire un modello di sviluppo sostenibile e condiviso”.

Il vicesindaco di Perugia, Pierini, ha richiamato la specificità di Seed: “Un festival che ci insegna a pensare, non ci racconta cose che già esistono, ma ci invita a confrontarci con gli altri, in modo che da questi confronti possa emergere una visione nuova della città in generale e della città di Perugia in particolare”.

L’appuntamento è stato l’occasione per annunciare il tema intorno al quale saranno chiamati ad interrogarsi architetti, designer, scienziati, filosofi, storici e sociologi durante le giornate del Festival Perugino.

“L’edizione 2026 di Seed è dedicata al concetto di Umanità – ha spiegato Barbara Cadeddu – e intende esplorare il fragile equilibrio tra la nostra natura sociale e le sfide del mondo contemporaneo, segnato da una crescente perdita di corpo della realtà e da una progressiva rimozione dell’Altro. È fondamentale tornare a riflettere su ciò che ci distingue dalle macchine e dagli altri esseri viventi, per immaginare nuovi spazi di relazione e di convivenza.”

“Un apprezzamento a Seed – ha commentato Bistocchi – per l’evento organizzato e per la manifestazione dell’anno prossimo che incardinano la città di Perugia e la Regione Umbria in un contesto che è nazionale e anche internazionale, e che mette a fuoco il concetto dell’abitare, che è un tema attorno al quale ruotano nuove sfide e nuove responsabilità della politica e delle istituzioni. Il tema della manifestazione dell’anno prossimo sarà umanità, che ci consegna riflessioni sul presente ma anche sul futuro, su come l’uomo concepisce i rapporti con gli altri esseri umani e anche con l’ambiente, e l’obbligo di provare a lasciare il nostro pianeta un posto migliore da come l’abbiamo trovato”.

A seguire, è stato conferito un riconoscimento speciale a Michele De Lucchi, architetto, designer, artigiano, artista, noto per la sua profonda sensibilità e umanità. De Lucchi ha ricevuto il primo Seed-Symbolon, un oggetto distintivo in legno, composto da due metà che insieme formano un unico mosaico. Nell’antica Roma, il symbolon veniva spezzato e donato come segno di un legame profondo: l’unione delle due tessere rivelava, infatti, un’appartenenza reciproca. Con questo gesto simbolico, è stato ufficializzato l’ingresso di De Lucchi nella comunità di Seed: sarà lui l’Ambasciatore del progetto per l’anno 2026 e potrà estendere l’invito a farne parte a un’altra personalità di rilievo della cultura contemporanea. Il fondatore di AMDL CIRCLE ha invitato il pubblico a riflettere sulla finitezza dell’uomo rispetto all’immensità dell’Universo e a recuperare la consapevolezza del nostro posto nel cosmo.

Due i prossimi appuntamenti di altissimo rilievo del programma per il 2025. Il primo è una giornata realizzata nell’ambito del Public Program del Padiglione Italia della 19esima Mostra Internazionale di Architettura di Venezia, il 25 ottobre, con la partecipazione di Guendalina Salimei, curatrice del Padiglione. Il secondo a Perugia, in calendario il 22 novembre, vedrà la presenza di Ma Yansong, fondatore di MAD Architects, riconosciuto come una delle voci più influenti della nuova generazione di architetti contemporanei.

La professoressa Patrizia Mecocci ancora tra i migliori scienziati al mondo

La professoressa Patrizia Mecocci, direttrice della struttura complessa di geriatria e professore ordinario di gerontologia e geriatria dell’Università degli Studi di Perugia, si conferma fra i migliori scienziati del mondo nella classifica stilata da Reserach.com, una delle principali piattaforme accademiche che valuta i migliori ricercatori sulla base delle loro pubblicazioni.

Per tutte le discipline scientifiche la professoressa Mecocci è tra le migliori mille donne scienziate al mondo piazzandosi al 738esimo posto in classifica scalando ben 187 posizioni (nel 2024 era al 925). Nella graduatoria italiana, sempre delle donne eccellenti nella ricerca, si trova al 15esimo posto (l’anno scorso era al 26esimo).

Per la sola disciplina di medicina, dove sono stati inclusi ricercatori sia uomini che donne, la professoressa Mecocci è risultata 120esima nella lista nazionale (130° posto anno 2024) e 4262esima nel mondo (4705° posto anno 2024).

La classifica generale si basa su un esame approfondito di 166.880 scienziati, in varie discipline, identificati da varie fonti di dati bibliometrici.

Per la disciplina della medicina sono stati esaminati oltre 72.221 studiosi. Link per la consultazione:

https://research.com/scientists-rankings/medicine/it

https://research.com/scientists-rankings/best-female-scientists

Soddisfazione per questo riconoscimento è stata espressa da Antonio d’Urso, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, e dalla presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti.

Ordine agronomi e forestali Perugia, il nuovo Consiglio direttivo

L’agronomo tuderte Luca Mocci è il nuovo presidente dell’Ordine dei dottori agronomi e dottori forestali di Perugia. Il nuovo Consiglio direttivo per il quadriennio 2025-2029 risulta inoltre composto da Diego Contini vicepresidente, Francesco Martella segretario e Michele Meoni tesoriere. Completano il Consiglio: Enrica Berna, Irene Giunta, Luigi Lamincia, Emiliano Lasagna, Gabriella Petesse, Stefania Monti e Alessandro Zampieri (junior).

“Con un forte senso di responsabilità – ha dichiarato il presidente Mocci – ho accolto la possibilità di prestare il mio servizio per la categoria con il ruolo di presidente, un ruolo che mi inorgoglisce e per il quale devo ringraziare innanzitutto i colleghi per la fiducia accordataci nella fase elettorale e i colleghi consiglieri per avermi dato l’opportunità di rappresentare la categoria in questo ruolo così prestigioso. Altro ringraziamento va a chi ci ha preceduto, al presidente Roberto Giangrande e al suo consiglio, per il lavoro svolto al servizio della nostra categoria in questi quattro anni”.

Mocci ha ribadito nel corso della prima seduta che “l’impegno sarà volto al servizio dei colleghi. Gli adempimenti amministrativi a cui sono chiamati l’Ordine e gli iscritti sono sempre maggiori e noi cercheremo di essere sicuramente di supporto. Lavoreremo per accrescere il senso di appartenenza alla nostra comunità professionale, con il coinvolgimento attivo del più alto numero possibile dei colleghi, maggiore sarà la nostra capacità di presidiare le tante competenze che la legge ci assegna. Il nostro impegno sarà dedicato oltre che alla tutela delle competenze professionali cercheremo di valorizzare a più livelli a figura e il ruolo dei dottori agronomi e forestali sul territorio e nelle istituzioni locali”.

“Abbiamo la sfida – prosegue il neopresidente – di rendere sempre più riconoscibili le nostre competenze, contribuire con la nostra esperienza sul campo alla programmazione delle risorse comunitarie per lo sviluppo delle imprese agricole agroalimentari e delle aree rurali, alla gestione e tutela delle aree forestali. Affermare l’importanza della figura del dottore agronomo e dottore forestale nella pianificazione e gestione sostenibile del territorio, nonché del grande patrimonio verde urbano. Le sfide sono tante e abbiamo l’ambizione di affrontarle al meglio e per questo sarà importante la collaborazione dei colleghi tutti che devono essere vicino al consiglio appena insediatosi”.

Ordine Architetti Perugia, c’è il nuovo Consiglio di disciplina

Si è insediato il nuovo Consiglio di disciplina dell’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Perugia. Il nuovo organo, che resterà in carica 4 anni, e composto da 8 architetti – Alessandro Balucani (presidente), Paolo Moressoni (segretario), Stefania Ferretti, Rosaria Catana, Andrea Dragoni, Stefano Tanci, Federica Fabiani, Maurizio Grasselli – e da tre avvocati: Francesco Vantaggiato, Rossano Monacelli ed Alessia Gionnangeli.

La presidente dell’Ordine, Virna Venerucci, ha accolto nella seduta di insediamento i nuovi membri nominati dal Tribunale di Perugia.

Ringraziandoli per l’attività che andranno a svolgere, la presidente ha sottolineato l’importanza del Consiglio di disciplina: “poiché è l’organo che vigila sulla correttezza dell’esercizio professionale e ha il compito di decisione delle questioni deontologiche e disciplinari riguardanti gli iscritti all’albo”.

Estetica: stop ai prodotti tossici per le unghie, ma non è una rivoluzione

Anche le imprese umbre del settore dei servizi di acconciatura e trattamenti estetici, che offrono servizi di acconciatura, manicure, pedicure e trattamenti estetici, dal primo settembre devono rispettare lo stop all’utilizzo di prodotti tossici per la cura e ricostruzione delle unghie. Infatti, con l’entrata in vigore del Regolamento (UE) 2024/197 la Commissione Europea ha aggiornato l’allegato VI del Regolamento CLP (1272/2008), introducendo modifiche rilevanti in materia di classificazione ed etichettatura armonizzata di sostanze chimiche pericolose. Tra le sostanze interessate figurano due composti comunemente impiegati nei saloni di estetica e nail: il Trimethylbenzoyl Diphenylphosphine Oxide, un fotoiniziatore essenziale
per la polimerizzazione degli smalti in gel sotto luce UV, e la Dimethyltolylamine (N,N-dimetil-4-metilanilina), un condizionante che migliora l’adesione dei prodotti come primer, smalti e gel. Entrambe le sostanze da oggi sono classificate come tossiche, il che comporta il divieto di immissione sul mercato e di utilizzo nei prodotti cosmetici contenenti tali sostanze. Per questo non sarà più possibile acquistare, vendere o distribuire cosmetici contenenti le sostanze vietate.

Molte delle sostanze ora proibite non erano praticamente presenti nei centri estetici e il settore in Italia da tempo ha scelto di orientarsi verso prodotti più sicuri e innovativi. Gli adeguamenti richiesti, nella maggior parte dei casi, risultano agevoli da mettere in pratica.

Non sarà più possibile utilizzare i prodotti indicati nemmeno se già in possesso, poiché il Regolamento europeo si applica anche agli “utilizzatori finali”, ovvero tutti i professionisti che impiegano le sostanze nell’ambito delle proprie attività. Ciò implica che non si potranno più utilizzare prodotti contenenti le due sostanze sopra indicate dopo la data di entrata in vigore del divieto. In poche parole ne è vietato l’uso nei trattamenti in cabina o in qualunque servizio al cliente.

Il suggerimento agli operatori è di verificare l’INCI dei prodotti cosmetici prima di ogni nuovo acquisto, richiedere ai fornitori una dichiarazione scritta di conformità al Reg. (UE) 2025/877, sospendere l’acquisto di cosmetici contenenti le sostanze vietate, non utilizzare i prodotti dal 1 settembre, smaltire correttamente eventuali rimanenze di magazzino, valutare la possibilità di accordi con i fornitori per
la restituzione o lo smaltimento dei prodotti non conformi, conservare le fatture di acquisto e la contabilità di magazzino, per facilitare eventuali rettifiche amministrative o fiscali.

Attualmente non è specificato dalla normativa se i prodotti non conformi vadano restituiti ai fornitori o smaltiti in autonomia: questo aspetto sarà oggetto di accordi tra le parti e che eventuali comunicazioni contrarie da parte di distributori o rivenditori non sono allineate con la normativa vigente, che è direttamente applicabile in tutti gli Stati membri e non necessita di ulteriori recepimenti nazionali.

Per ciò che riguarda lo smaltimento, questo deve avvenire tramite ditte autorizzate, iscritte all’Albo Nazionale Gestori Ambientali.

Come comunicato da Confartigianato nazionale, estetisti e acconciatori, non sono tenuti alla registrazione sul registro di carico e scarico per lo smaltimento delle rimanenze dei prodotti contenenti queste sostanze. Questo esonero è previsto dal comma 6 dell’art.190 del d.lgs 152/2006 per i codici ATECO 96.02.01, 96.02.02, 96.02.03 e 96.09.02. Tuttavia, resta l’obbligo di affidare i rifiuti pericolosi a trasportatori autorizzati in alternativa, trasportare i rifiuti in conto proprio previa iscrizione alla Sezione Regionale dell’Albo Gestori Ambientali.

(foto generica di archivio)

Lavoro dopo la laurea: i dati su chi ha studiato in Umbria

A un anno dalla laurea il 41% per cento di coloro che in Umbria hanno conseguito una laurea triennale risulta occupato. Una quota superiore a quella media nazionale, che è del 38,%. Circa la metà aveva scelto di proseguire gli studi o era impegnata in attività di praticantato, seppure con notevoli differenze in base all’area disciplinare.

Tra i laureati magistrali la quota di chi aveva trovato lavoro è del 74,5%, lievemente inferiore a quella
osservata in Italia; la percentuale di occupati risulta più elevata per l’area disciplinare sanitaria e agro-veterinaria (85,3%), a differenza di quanto rilevato nel Paese, in cui sono le discipline STEM a registrare la più alta quota di laureati occupati.

I dati dell’Istat sulle iscrizioni e cancellazioni all’anagrafe per trasferimento di residenza consentono di quantificare anche il grado di attrattività di una regione per i laureati. Al contrario di quanto osservato con riferimento alle iscrizioni universitarie – rileva la Banca d’Italia nell’ultimo rapporto sull’economia regionale, l’Umbria si caratterizza per una bassa capacità di attrarre e trattenere giovani laureati: dal
2013 il saldo tra ingressi e uscite è diventato negativo ed è progressivamente peggiorato a causa soprattutto della crescente propensione dei laureati umbri a trasferirsi verso il Nord Italia e verso l’estero.

Nel 2023, ultimo anno per il quale sono disponibili i dati, il tasso migratorio riferito ai laureati italiani tra 25 e 39 anni ha raggiunto un nuovo minimo (-4,8 ogni mille abitanti della stessa fascia di età) e risultava il peggiore tra le regioni del Centro-Nord

La Pubblica amministrazione assume 9.300 figure a tempo indeterminato

Il ministro per la pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, di concerto del Ministro dell’economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, ha adottato il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che autorizza le procedure di reclutamento e di assunzione a tempo indeterminato di 9.300 unità di personale destinate a 33 amministrazioni, con un onere complessivo di circa 300 milioni.

Un risultato importante che consente di contribuire alla riduzione dell’arretrato di fabbisogni e di rispondere in maniera più efficace alle esigenze organizzative delle amministrazioni.

Le amministrazioni coinvolte sono Ministeri, Presidenza del Consiglio dei ministri, Agenzie, enti pubblici non economici ed enti parco nazionali. Le autorizzazioni attengono a svariati profili professionali, tra cui, dirigenti, elevate professionalità, personale amministrativo (assistenti e operatori, funzionari), magistrati del Tar, medici INPS, funzionari e professionisti tecnici.

Per ciascuna amministrazione, il testo specifica i dettagli dei quantitativi di personale da assumere, le qualifiche, nonché gli oneri annui e a regime.

Il d.P.C.M. fornisce anche un importante chiarimento, molto atteso dalle amministrazioni, specificando che le facoltà assunzionali relative ad anni precedenti al 2025 si ritengono esercitate attraverso l’emanazione del bando di concorso. L’avvio delle procedure concorsuali e lo scorrimento delle graduatorie di altre amministrazioni “sono subordinati all’avvenuta immissione in servizio, nella stessa amministrazione, di tutti i vincitori collocati nelle proprie vigenti graduatorie di concorsi pubblici per assunzioni a tempo indeterminato per le rispettive qualifiche, salve comprovate e non temporanee necessità organizzative, adeguatamente motivate”.

Il testo, una volta registrato dalla Corte dei conti, sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Laurea abilitante professione geometra, iscrizioni aperte fino al 22 agosto

C’è tempo fino al 22 agosto per iscriversi al corso di laurea ‘Tecniche digitali per la gestione sostenibile delle costruzioni, dell’ambiente e del territorio’, che abilita alla professione di geometra laureato. Il percorso di laurea triennale, attivo al Dipartimento di ingegneria civile e ambientale dell’Università degli Studi di Perugia è organizzato in collaborazione con i Collegi dei geometri e geometri laureati delle province di Perugia e Terni. Una volta chiuse le domande di iscrizione, le prove di preselezione al corso si svolgeranno poi il 4 settembre.

Si tratta di un percorso che apre importanti possibilità anche perché al conseguimento della laura, e previa iscrizione al Collegio territoriale di competenza, si è automaticamente abilitati alla professione del geometra. Una figura della quale, come ricorda il presidente del Collegio dei geometri di Perugia Enzo Tonzani “c’è carenza e un estremo bisogno nei nostri territori. La società richiede sempre più tecnici, soprattutto tecnici intermedi. Riscontriamo anche una grossa difficoltà a mandare avanti i cantieri proprio per mancanza di figure adeguate, come quella del geometra. Invito dunque i giovani che devono scegliere il percorso universitario da intraprendere a valutare le tante opportunità professionali e di occupazione che la professione del geometra e questo corso di laurea offrono”. Al percorso di laurea in ‘Tecniche digitali per la gestione sostenibile delle costruzioni, dell’ambiente e del territorio’ possono accedere tutti giovani diplomati, qualunque sia l’indirizzo di provenienza, liceo, istituto tecnico o professionale.

Per avere informazioni e procedere alle iscrizioni è possibile consultare i seguenti link: https://lc.cx/gdbWzghttps://ing1.unipg.it.

CAM nel prezzario edilizia: la sostenibilità ambientale passa anche dalla sostenibilità economica

Aumentare la sostenibilità ambientale degli edifici e delle infrastrutture soprattutto stradali, senza aumentare oneri ed incombenze burocratiche a carico delle imprese e dei professionisti.
Imprese delle costruzioni di ANCE Umbria, professionisti di tutti gli Ordini professionali riuniti nella Rete delle Professioni Tecniche e Regione Umbria, nella parte politica e tecnica, si sono confrontati nell’Auditorium di Confindustria, reso particolarmente innovativo e funzionale anche dal punto di vista della strumentazione tecnologica, sul tema della sostenibilità ambientale ed economica dei lavori delle costruzioni, nel convegno “I nuovi CAM e il prezzario regionale”.

Un incontro operativo per spiegare come il prezzario regionale abbia recepito i Criteri Ambientali Minimi (CAM) e cosa questo comporti in termini pratici per i soggetti che operano nella progettazione, realizzazione e gestione dei cantieri delle costruzioni e delle infrastrutture viarie in particolare. Un passaggio strategico per garantire una maggiore sostenibilità delle opere pubbliche e delle fasi di lavorazione utilizzando anche materiali di recupero, valorizzando lo sforzo delle imprese e rafforzando il legame tra costruzioni e territorio.

In questo senso, il recepimento dei CAM nel prezzario rappresenta anche un importante cambio di prospettiva nei rapporti con le stazioni appaltanti, chiamate a riconoscere – anche economicamente – l’impegno delle imprese in termini di qualità ambientale e innovazione nei processi.

I CAM, ha sottolineato l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Infrastrutture, Francesco De Rebotti, devono rappresentare non solo un’incombenza normativa, ma un’opportunità per coniugare sviluppo economico, qualità dell’ambiente e benessere collettivo. Un obiettivo che però, ha evidenziato, per essere concreto deve rendere vantaggioso, anche dal punto di vista economico, l’utilizzo dei materiali di recupero. Ricordando come la convenienza della sostenibilità sia stata recepita anche nell’Accordo di programma di Ast e come il lavoro sul nuovo prezzario regionale vada in questa direzione.

Dopo il saluto del presidente di Confindustria Umbria Vincenzo Briziarelli, il presidente di ANCE Umbria Albano Morelli, e l’architetto Livio Farina per la Rete delle Professioni Tecniche dell’Umbria hanno parlato del lavoro svolto al tavolo del prezzario, del cambio di prospettiva con la strada intrapresa, ma anche di alcune criticità operative che permangono rispetto alla normativa sui CAM.

Il presidente Morelli, in particolare, ha ricordato l’impegno concreto di ANCE sui temi della qualità dei cantieri, della sicurezza e della sostenibilità. Su quest’ultimo punto, è però necessario che le imprese vengano messe nella condizione di poter scegliere soluzioni meno impattanti, appunto anche attraverso l’utilizzo di materiali come gli inerti riciclati, che da rifiuti, e quindi da problema, possono divenire una risorsa. Morelli ha sottolineato in particolare le criticità riscontrate sull’interpretazione e quindi l’applicazione delle norme contenute nel decreto “End of Waste inerti”, che rischia di frenare gli impianti di raccolta e quindi di ostacolare un approccio virtuoso verso la sostenibilità.

L’architetto Farina si è soffermato sulle incombenze alle quali sono chiamati i professionisti, sottolineando alcuni affinamenti ritenuti necessari per superare le criticità evidenziate in questa fase transitoria.
Gli aspetti tecnici del recepimento dei CAM nel prezzario sono stati affrontati da Paolo Gattini (Regione Umbria), Patrizia Macaluso (Osservatorio contratti pubblici della Regione) e Maurizio Bocci (già professore ordinario alla Università Politecnica delle Marche) che ha relazionato sui CAM Strade, evidenziando gli aspetti più rilevanti per progettisti e imprese, in particolare sui nuovi conglomerati bituminosi e il riutilizzo di materiali riciclati provenienti da impianti di trattamento.

Le conclusioni sono state affidate a Gianluca Paggi, direttore Governo del Territorio, Ambiente, Protezione civile, Riqualificazione urbana e Coordinamento PNRR della Regione Umbria.

Un incontro che ha visto una nutrita presenza di imprenditori delle costruzioni e di professionisti, a conferma di come il tema dei CAM e della sostenibilità ambientale ed economica dei cantieri sia particolarmente sentito dagli operatori del mondo delle costruzioni.