Skip to main content

Estetica: stop ai prodotti tossici per le unghie, ma non è una rivoluzione

Anche le imprese umbre del settore dei servizi di acconciatura e trattamenti estetici, che offrono servizi di acconciatura, manicure, pedicure e trattamenti estetici, dal primo settembre devono rispettare lo stop all’utilizzo di prodotti tossici per la cura e ricostruzione delle unghie. Infatti, con l’entrata in vigore del Regolamento (UE) 2024/197 la Commissione Europea ha aggiornato l’allegato VI del Regolamento CLP (1272/2008), introducendo modifiche rilevanti in materia di classificazione ed etichettatura armonizzata di sostanze chimiche pericolose. Tra le sostanze interessate figurano due composti comunemente impiegati nei saloni di estetica e nail: il Trimethylbenzoyl Diphenylphosphine Oxide, un fotoiniziatore essenziale
per la polimerizzazione degli smalti in gel sotto luce UV, e la Dimethyltolylamine (N,N-dimetil-4-metilanilina), un condizionante che migliora l’adesione dei prodotti come primer, smalti e gel. Entrambe le sostanze da oggi sono classificate come tossiche, il che comporta il divieto di immissione sul mercato e di utilizzo nei prodotti cosmetici contenenti tali sostanze. Per questo non sarà più possibile acquistare, vendere o distribuire cosmetici contenenti le sostanze vietate.

Molte delle sostanze ora proibite non erano praticamente presenti nei centri estetici e il settore in Italia da tempo ha scelto di orientarsi verso prodotti più sicuri e innovativi. Gli adeguamenti richiesti, nella maggior parte dei casi, risultano agevoli da mettere in pratica.

Non sarà più possibile utilizzare i prodotti indicati nemmeno se già in possesso, poiché il Regolamento europeo si applica anche agli “utilizzatori finali”, ovvero tutti i professionisti che impiegano le sostanze nell’ambito delle proprie attività. Ciò implica che non si potranno più utilizzare prodotti contenenti le due sostanze sopra indicate dopo la data di entrata in vigore del divieto. In poche parole ne è vietato l’uso nei trattamenti in cabina o in qualunque servizio al cliente.

Il suggerimento agli operatori è di verificare l’INCI dei prodotti cosmetici prima di ogni nuovo acquisto, richiedere ai fornitori una dichiarazione scritta di conformità al Reg. (UE) 2025/877, sospendere l’acquisto di cosmetici contenenti le sostanze vietate, non utilizzare i prodotti dal 1 settembre, smaltire correttamente eventuali rimanenze di magazzino, valutare la possibilità di accordi con i fornitori per
la restituzione o lo smaltimento dei prodotti non conformi, conservare le fatture di acquisto e la contabilità di magazzino, per facilitare eventuali rettifiche amministrative o fiscali.

Attualmente non è specificato dalla normativa se i prodotti non conformi vadano restituiti ai fornitori o smaltiti in autonomia: questo aspetto sarà oggetto di accordi tra le parti e che eventuali comunicazioni contrarie da parte di distributori o rivenditori non sono allineate con la normativa vigente, che è direttamente applicabile in tutti gli Stati membri e non necessita di ulteriori recepimenti nazionali.

Per ciò che riguarda lo smaltimento, questo deve avvenire tramite ditte autorizzate, iscritte all’Albo Nazionale Gestori Ambientali.

Come comunicato da Confartigianato nazionale, estetisti e acconciatori, non sono tenuti alla registrazione sul registro di carico e scarico per lo smaltimento delle rimanenze dei prodotti contenenti queste sostanze. Questo esonero è previsto dal comma 6 dell’art.190 del d.lgs 152/2006 per i codici ATECO 96.02.01, 96.02.02, 96.02.03 e 96.09.02. Tuttavia, resta l’obbligo di affidare i rifiuti pericolosi a trasportatori autorizzati in alternativa, trasportare i rifiuti in conto proprio previa iscrizione alla Sezione Regionale dell’Albo Gestori Ambientali.

(foto generica di archivio)

Lavoro dopo la laurea: i dati su chi ha studiato in Umbria

A un anno dalla laurea il 41% per cento di coloro che in Umbria hanno conseguito una laurea triennale risulta occupato. Una quota superiore a quella media nazionale, che è del 38,%. Circa la metà aveva scelto di proseguire gli studi o era impegnata in attività di praticantato, seppure con notevoli differenze in base all’area disciplinare.

Tra i laureati magistrali la quota di chi aveva trovato lavoro è del 74,5%, lievemente inferiore a quella
osservata in Italia; la percentuale di occupati risulta più elevata per l’area disciplinare sanitaria e agro-veterinaria (85,3%), a differenza di quanto rilevato nel Paese, in cui sono le discipline STEM a registrare la più alta quota di laureati occupati.

I dati dell’Istat sulle iscrizioni e cancellazioni all’anagrafe per trasferimento di residenza consentono di quantificare anche il grado di attrattività di una regione per i laureati. Al contrario di quanto osservato con riferimento alle iscrizioni universitarie – rileva la Banca d’Italia nell’ultimo rapporto sull’economia regionale, l’Umbria si caratterizza per una bassa capacità di attrarre e trattenere giovani laureati: dal
2013 il saldo tra ingressi e uscite è diventato negativo ed è progressivamente peggiorato a causa soprattutto della crescente propensione dei laureati umbri a trasferirsi verso il Nord Italia e verso l’estero.

Nel 2023, ultimo anno per il quale sono disponibili i dati, il tasso migratorio riferito ai laureati italiani tra 25 e 39 anni ha raggiunto un nuovo minimo (-4,8 ogni mille abitanti della stessa fascia di età) e risultava il peggiore tra le regioni del Centro-Nord

La Pubblica amministrazione assume 9.300 figure a tempo indeterminato

Il ministro per la pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, di concerto del Ministro dell’economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, ha adottato il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che autorizza le procedure di reclutamento e di assunzione a tempo indeterminato di 9.300 unità di personale destinate a 33 amministrazioni, con un onere complessivo di circa 300 milioni.

Un risultato importante che consente di contribuire alla riduzione dell’arretrato di fabbisogni e di rispondere in maniera più efficace alle esigenze organizzative delle amministrazioni.

Le amministrazioni coinvolte sono Ministeri, Presidenza del Consiglio dei ministri, Agenzie, enti pubblici non economici ed enti parco nazionali. Le autorizzazioni attengono a svariati profili professionali, tra cui, dirigenti, elevate professionalità, personale amministrativo (assistenti e operatori, funzionari), magistrati del Tar, medici INPS, funzionari e professionisti tecnici.

Per ciascuna amministrazione, il testo specifica i dettagli dei quantitativi di personale da assumere, le qualifiche, nonché gli oneri annui e a regime.

Il d.P.C.M. fornisce anche un importante chiarimento, molto atteso dalle amministrazioni, specificando che le facoltà assunzionali relative ad anni precedenti al 2025 si ritengono esercitate attraverso l’emanazione del bando di concorso. L’avvio delle procedure concorsuali e lo scorrimento delle graduatorie di altre amministrazioni “sono subordinati all’avvenuta immissione in servizio, nella stessa amministrazione, di tutti i vincitori collocati nelle proprie vigenti graduatorie di concorsi pubblici per assunzioni a tempo indeterminato per le rispettive qualifiche, salve comprovate e non temporanee necessità organizzative, adeguatamente motivate”.

Il testo, una volta registrato dalla Corte dei conti, sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Laurea abilitante professione geometra, iscrizioni aperte fino al 22 agosto

C’è tempo fino al 22 agosto per iscriversi al corso di laurea ‘Tecniche digitali per la gestione sostenibile delle costruzioni, dell’ambiente e del territorio’, che abilita alla professione di geometra laureato. Il percorso di laurea triennale, attivo al Dipartimento di ingegneria civile e ambientale dell’Università degli Studi di Perugia è organizzato in collaborazione con i Collegi dei geometri e geometri laureati delle province di Perugia e Terni. Una volta chiuse le domande di iscrizione, le prove di preselezione al corso si svolgeranno poi il 4 settembre.

Si tratta di un percorso che apre importanti possibilità anche perché al conseguimento della laura, e previa iscrizione al Collegio territoriale di competenza, si è automaticamente abilitati alla professione del geometra. Una figura della quale, come ricorda il presidente del Collegio dei geometri di Perugia Enzo Tonzani “c’è carenza e un estremo bisogno nei nostri territori. La società richiede sempre più tecnici, soprattutto tecnici intermedi. Riscontriamo anche una grossa difficoltà a mandare avanti i cantieri proprio per mancanza di figure adeguate, come quella del geometra. Invito dunque i giovani che devono scegliere il percorso universitario da intraprendere a valutare le tante opportunità professionali e di occupazione che la professione del geometra e questo corso di laurea offrono”. Al percorso di laurea in ‘Tecniche digitali per la gestione sostenibile delle costruzioni, dell’ambiente e del territorio’ possono accedere tutti giovani diplomati, qualunque sia l’indirizzo di provenienza, liceo, istituto tecnico o professionale.

Per avere informazioni e procedere alle iscrizioni è possibile consultare i seguenti link: https://lc.cx/gdbWzghttps://ing1.unipg.it.

CAM nel prezzario edilizia: la sostenibilità ambientale passa anche dalla sostenibilità economica

Aumentare la sostenibilità ambientale degli edifici e delle infrastrutture soprattutto stradali, senza aumentare oneri ed incombenze burocratiche a carico delle imprese e dei professionisti.
Imprese delle costruzioni di ANCE Umbria, professionisti di tutti gli Ordini professionali riuniti nella Rete delle Professioni Tecniche e Regione Umbria, nella parte politica e tecnica, si sono confrontati nell’Auditorium di Confindustria, reso particolarmente innovativo e funzionale anche dal punto di vista della strumentazione tecnologica, sul tema della sostenibilità ambientale ed economica dei lavori delle costruzioni, nel convegno “I nuovi CAM e il prezzario regionale”.

Un incontro operativo per spiegare come il prezzario regionale abbia recepito i Criteri Ambientali Minimi (CAM) e cosa questo comporti in termini pratici per i soggetti che operano nella progettazione, realizzazione e gestione dei cantieri delle costruzioni e delle infrastrutture viarie in particolare. Un passaggio strategico per garantire una maggiore sostenibilità delle opere pubbliche e delle fasi di lavorazione utilizzando anche materiali di recupero, valorizzando lo sforzo delle imprese e rafforzando il legame tra costruzioni e territorio.

In questo senso, il recepimento dei CAM nel prezzario rappresenta anche un importante cambio di prospettiva nei rapporti con le stazioni appaltanti, chiamate a riconoscere – anche economicamente – l’impegno delle imprese in termini di qualità ambientale e innovazione nei processi.

I CAM, ha sottolineato l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Infrastrutture, Francesco De Rebotti, devono rappresentare non solo un’incombenza normativa, ma un’opportunità per coniugare sviluppo economico, qualità dell’ambiente e benessere collettivo. Un obiettivo che però, ha evidenziato, per essere concreto deve rendere vantaggioso, anche dal punto di vista economico, l’utilizzo dei materiali di recupero. Ricordando come la convenienza della sostenibilità sia stata recepita anche nell’Accordo di programma di Ast e come il lavoro sul nuovo prezzario regionale vada in questa direzione.

Dopo il saluto del presidente di Confindustria Umbria Vincenzo Briziarelli, il presidente di ANCE Umbria Albano Morelli, e l’architetto Livio Farina per la Rete delle Professioni Tecniche dell’Umbria hanno parlato del lavoro svolto al tavolo del prezzario, del cambio di prospettiva con la strada intrapresa, ma anche di alcune criticità operative che permangono rispetto alla normativa sui CAM.

Il presidente Morelli, in particolare, ha ricordato l’impegno concreto di ANCE sui temi della qualità dei cantieri, della sicurezza e della sostenibilità. Su quest’ultimo punto, è però necessario che le imprese vengano messe nella condizione di poter scegliere soluzioni meno impattanti, appunto anche attraverso l’utilizzo di materiali come gli inerti riciclati, che da rifiuti, e quindi da problema, possono divenire una risorsa. Morelli ha sottolineato in particolare le criticità riscontrate sull’interpretazione e quindi l’applicazione delle norme contenute nel decreto “End of Waste inerti”, che rischia di frenare gli impianti di raccolta e quindi di ostacolare un approccio virtuoso verso la sostenibilità.

L’architetto Farina si è soffermato sulle incombenze alle quali sono chiamati i professionisti, sottolineando alcuni affinamenti ritenuti necessari per superare le criticità evidenziate in questa fase transitoria.
Gli aspetti tecnici del recepimento dei CAM nel prezzario sono stati affrontati da Paolo Gattini (Regione Umbria), Patrizia Macaluso (Osservatorio contratti pubblici della Regione) e Maurizio Bocci (già professore ordinario alla Università Politecnica delle Marche) che ha relazionato sui CAM Strade, evidenziando gli aspetti più rilevanti per progettisti e imprese, in particolare sui nuovi conglomerati bituminosi e il riutilizzo di materiali riciclati provenienti da impianti di trattamento.

Le conclusioni sono state affidate a Gianluca Paggi, direttore Governo del Territorio, Ambiente, Protezione civile, Riqualificazione urbana e Coordinamento PNRR della Regione Umbria.

Un incontro che ha visto una nutrita presenza di imprenditori delle costruzioni e di professionisti, a conferma di come il tema dei CAM e della sostenibilità ambientale ed economica dei cantieri sia particolarmente sentito dagli operatori del mondo delle costruzioni.

“I nuovi CAM e il prezzario regionale”, confronto tra imprese, professionisti e istituzioni

“I nuovi CAM e il prezzario regionale”. Si terrà venerdì 11 luglio, a partire dalle ore 9.30 presso l’Auditorium di Confindustria Umbria, il convegno organizzato da Ance Umbria, Regione Umbria e Rete delle Professioni Tecniche Umbria.

Un incontro operativo rivolto a imprese e professionisti, per illustrare come il prezzario regionale abbia recepito i Criteri Ambientali Minimi e cosa questo comporti in termini pratici. Un passaggio strategico per garantire una maggiore sostenibilità delle opere pubbliche e delle fasi di lavorazione, valorizzando lo sforzo delle imprese e rafforzando il legame tra costruzioni e territorio.
In questo senso, il recepimento dei CAM nel prezzario rappresenta anche un importante cambio di prospettiva nei rapporti con le stazioni appaltanti, chiamate a riconoscere – anche economicamente – l’impegno delle imprese in termini di qualità ambientale e innovazione nei processi.
Dopo il saluto del presidente di Confindustria Umbria Vincenzo Briziarelli, introdurranno i lavori il presidente di ANCE Umbria Albano Morelli, l’assessore regionale Francesco De Rebotti e Livio Farina per la Rete delle Professioni Tecniche dell’Umbria.

Gli aspetti tecnici del recepimento dei CAM nel prezzario, con particolare attenzione ai lavori stradali, saranno affrontati da Paolo Gattini (Regione Umbria), Patrizia Macaluso (Osservatorio contratti pubblici della Regione) e Maurizio Bocci (già professore ordinario alla Università Politecnica delle Marche). Le conclusioni saranno affidate a Gianluca Paggi, direttore Governo del Territorio, Ambiente, Protezione civile, Riqualificazione urbana e Coordinamento PNRR della Regione Umbria.

Ordine architetti Perugia, Virna Venerucci nuova presidente

Virna Venerucci è la nuova presidente dell’Ordine degli Architetti Ppc (Pianificatori paesaggisti conservatori) della Provincia di Perugia.

Professionista di esperienza nazionale ed internazionale, Virna Venerucci guiderà il Consiglio direttivo per i prossimi quattro anni. Durante questo periodo sarà affiancata dal segretario Paolo Tognaccini, dal tesoriere Matteo Rossi e da due vice presidenti: Veronica Benedetti e StefanoTini.

Il Consiglio si completa con gli architetti Roberto Baccarelli, Bruno Mario Broccolo, Giulia de Leo, Federica Del Zoppo, Maria Carmela Frate e Maria Rosaria Vitiello.

Carenze di personale e organizzative nella Asl2, la Rsu pronta a chiedere lo stato di agitazione

Carenze di personale e organizzative. Sono pronti a richiedere lo stato di agitazione i delegati Rsu della Usl Umbria2, secondo il mandato ricevuto dall’assemblea, dopo una serie di incontri con i dipendenti a Foligno, Narni, Orvieto.

Le criticità sono state illustrate dalla coordinatrice della Rsu, Carolina Galeazzi, che chiede a Regione e Direzione aziendale di agire in fretta: “Delle quattro aziende sanitarie della Regione – ha fatto sapere Galeazzi – solo la Usl Umbria2 dal 2022 al 2025 ha perso circa 150 unità del comparto. Nonostante le reiterate richieste da parte della Rsu di aprire un tavolo tecnico per effettuare una ricognizione del personale in tutti i servizi dell’azienda, non è pervenuta nessuna risposta da parte dell’azienda. In questa situazione di acclarata difficoltà – ha proseguito Galeazzi – in alcuni territori i coordinatori e le posizioni organizzative si trovano a gestire più servizi, perché non sono state completate le procedure di espletamento dei concorsi interni per i coordinamenti, iniziate nel 2024 e poi sospese subito prima delle elezioni regionali”.

Galeazzi ha quindi richiamato la necessità della “di un dialogo e di un vero confronto tra dipendenti e azienda. Ci sono temi che sono stati assolutamente ignorati come il riconoscimento del diritto alla mensa, il riconoscimento del tempo di vestizione, nonostante le richieste da parte della Rsu. È stato richiesto il piano ferie aziendale per poter permettere ai dipendenti di fruire delle ferie estive senza gravare sui colleghi e sulla qualità dell’assistenza, ma a tutt’oggi non è pervenuta nessuna risposta e siamo già in piene ferie estive”.

Alla luce di tutte queste criticità, l’assemblea Rsu si dice “pronta a proclamare lo stato di agitazione del personale del comparto della Usl Umbria2. Non si può aspettare ancora, c’è bisogno di risposte e di un’assunzione di responsabilità da parte della Regione e dell’Azienda”.

Laureati Unipg, più facile trovare un buon lavoro rispetto alla media degli Atenei italiani

L’Università degli Studi di Perugia si colloca al di sopra del dato medio del Paese sia nella percentuale di occupazione a 5 anni dalla laurea (93.0% contro l’89,8%) che nell’efficacia del titolo nel lavoro (71,2% contro il 68.2% del Paese a 1 anno dalla laurea e 75.9% contro 74,8% a 5 anni).

E’ quanto emerge dal rapporto 2025 del Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea, che fotografa le performance formative di circa 305mila laureati del 2024 e la condizione occupazionale di 690mila laureati di 81 Atenei italiani, contattati rispettivamente a uno, tre e cinque anni dal conseguimento del titolo.

L’indagine ha coinvolto 8.196 che si sono laureati all’UniPg. Per i laureati triennali a un anno dalla laurea che hanno scelto di non proseguire il percorso universitario (32,2% del totale) aumenta il valore degli occupati al 77.8% (76,9% nel 2024, +0.9), confermando il trend in forte crescita registrato a partire dal 2022. Pari al 31,5% la percentuale dei laureati UniPg di questa categoria che possono contare su un contratto a tempo indeterminato. Il 38,6% può contare su un contratto alle dipendenze a tempo determinato e il 7,1% svolge attività in proprio (come libero professionista, lavoratore in proprio, imprenditore, ecc.). Il lavoro part-time coinvolge invece il 26,4% degli occupati. In forte aumento (+3.3) la percentuale di chi considera il titolo acquisito efficace o molto efficace per il lavoro svolto, che si attesta al 66,3% contro il 63,0% del 2024.

Tra i 1922 laureati di secondo livello contattati a un anno dalla laurea, si registra una netta crescita occupazionale al 78,0% (+3.1). Si conferma in forte crescita anche la percentuale di laureati magistrali che può contare su un lavoro a tempo indeterminato (da 15,7% del 2023 a 19,6% nel 2024 a 23,4% nel 2025) con un aumento di +3.8. In calo dopo l’aumento registrato lo scorso anno (+2.6%) il valore di chi può contare su un contratto alle dipendenze a tempo determinato (26.1% del 2025 contro 27,8 del 2024%, -1.7), mentre l’11,1% lavora in proprio e il 16.0% ha un’occupazione part time.

Si conferma in crescita la percentuale di chi, a un anno dalla laurea, considera il titolo acquisito presso l’Università degli Studi di Perugia efficace o molto efficace per il lavoro che sta svolgendo, pari al 75.9% degli occupati contro il 72,4% registrato nel 2024, (+3.5). Un dato superiore del 2,9% rispetto alla media nazionale, che si attesta al 68,2%.

Il balzo a cinque anni dalla laurea

A cinque anni dalla laurea, in forte crescita (93.0%, +4.2) l’occupazione rispetto ai valori registrati nel 2024, pari all’89,8%. Di questi, in particolare crescita la percentuale di chi può contare su un contratto a tempo indeterminato, che si attesta al 48.7% contro il 43,2% registrato nel 2024 (+5.5). Al 15.6% quelli a tempo determinato, 12,6% in proprio e 7,3% part time.

Le retribuzioni

Per quanto riguarda le retribuzioni mensili nette, si mantengono stabili (da 1346 euro a 1350 euro) per i laureati triennali che non proseguono gli studi universitari e si registra un aumento di quelle relative ai laureati magistrali a 1 e a 5 anni dal conseguimento del titolo, che passano, rispettivamente, da 1367 a 1457 euro mensili e da 1701 euro a 1736 euro mensili (dato, quest’ultimo, che nonostante l’incremento continua a rimanere lievemente sotto la media nazionale, essendo influenzato in maniera particolare dalle condizioni di sviluppo economico del territorio).

Il livello di soddisfazione

Complessivamente, si legge nel rapporto, il 75,9% dei laureati magistrali dello Studium perugino a 5 anni dalla laurea considera il titolo acquisito molto efficace o efficace per trovare lavoro, un dato superiore alla soddisfazione italiana media, che si attesta al 74.8%.
Allo stesso modo, il 65,9% degli intervistati dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite all’Università degli Studi di Perugia.

Geometri, incontro per approfondire il “Decreto Salva Casa”

Si sono ritrovati a Todi, nell’incontro organizzato all’Istituto d’istruzione superiore ‘Ciuffelli Einaudi’ dal Collegio dei geometri di Perugia e dall’Associazione geometri Media Valle del Tevere, i professionisti per approfondire le tematiche legate al cosiddetto ‘Decreto Salva Casa’, oggi  legge 105/2024.

L’incontro era inserito nel programma itinerante di eventi di formazione su questa tematica, che il collegio perugino sta promuovendo nei territori per tenere aggiornati i professionisti. Il primo incontro è stato a Città di Castello e se ne svolgeranno altri nel Folignate e nello Spoletino. Ultimo appuntamento del ciclo sarà a Perugia.

“È un’abitudine – ha commentato il presidente del Collegio dei geometri di Perugia Enzo Tonzani – che in questi dieci anni di consiliatura abbiamo sempre più sviluppato per non costringere i colleghi a venire a Perugia a fare formazione, ma organizzando gli eventi nei territori, un modo anche per stare vicini tra colleghi, ascoltare le diverse esigenze e confrontarsi. Questi momenti di confronto ci consentono di crescere tutti insieme”.

L’evento, come è nella consuetudine del Collegio dei geometri di Perugia, è stato organizzato in una scuola, scelta dovuta all’attenzione che da sempre questa categoria rivolge ai giovani per sensibilizzarli rispetto alla professione del geometra di cui c’è carenza nel territorio.

“Ai ragazzi e ai loro genitori – ha sottolineato il presidente Tonzani – cerchiamo di far capire quanto sia importante questa attività professionale e quanto sia ancora estremamente utile nella società. Non conto più le tante richieste che riceviamo dalle imprese e dagli studi professionali che cercano tecnici da inserire in organico. Richieste che però non riusciamo quasi mai a soddisfare vista la carenza di geometri nel territorio. Qualche volta anche i concorsi pubblici non riescono a soddisfare il numero dei posti che mettono a bando perché manca questa figura. Chi frequenta oggi l’istituto Cat può anche proseguire il suo percorso di studi all’università. Nell’ateneo perugino, ad esempio, è attivo un corso di laurea triennale in Tecniche digitali per la gestione sostenibile delle costruzioni, dell’ambiente e del territorio, al termine del quale si è abilitati direttamente alla professione di geometra. Una professione piena di stimoli, sempre nuova e interessante, e che da anche buone soddisfazioni economiche”.

“Il geometra – ha detto il sindaco Antonino Ruggiano – è una di quelle figure di cui sembra si possa fare a meno e di cui invece se ne ha bisogno sempre più spesso. In particolare oggi che questa professione si è ancora più qualificata dal punto di vista dell’istruzione e della formazione, con l’istituzione di uno specifico corso universitario. Siamo molto contenti di poter ospitare eventi come quello di oggi insieme all’associazione locale dei geometri, con cui collaboriamo e che sta lavorando bene anche a livello regionale e provinciale”.