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Tag: Perugia

I sessanta anni della Città della Domenica

Ricordato il fondatore il suo ideatore Mario Spagnoli e la figlia di lui, Mariella, a cui è passato il testimone nel 1977

Era il 21 aprile del 1963 quando ‘Città della Domenica’, a Perugia, aprì al pubblico accogliendo migliaia di visitatori ogni anno nella sua doppia veste di parco naturalistico e di divertimenti.
Per celebrare il sessantesimo anniversario della struttura e ricordare ‘un pezzo di storia’ della città e dei perugini si è svolto un incontro a Palazzo dei Priori, durante il quale sono stati raccontati aneddoti, proiettati video storici e ricordate le due più importanti figure che hanno caratterizzato Città della Domenica, il suo ideatore Mario Spagnoli e la figlia di lui, Mariella, a cui è passato il testimone nel 1977.

Una preziosa eredità adesso in mano al nipote Alessandro Guidi, in qualità di direttore, e alla madre di quest’ultimo, Maddalena Furbetta Spagnoli, amministratore unico del parco nonché figlia di Mariella. Entrambi erano presenti, insieme al direttore del Rettilario Carlo Guidi, all’incontro moderato dal caporedattore della Tgr dell’Umbria Luca Ginetto. Hanno preso parte, inoltre, il professor Oliviero Olivieri, promotore della convenzione tra la Facoltà di Medicina Veterinaria (oggi Dipartimento di Medicina Veterinaria) dell’Università degli studi di Perugia e Città della Domenica per la salvaguardia delle razze italiche in via di estinzione, il dottor Valerio Corvisieri, storico e autore del volume ‘Gli Spagnoli e Perugia’, e Michele Patucca, ricercatore storico e videomaker. Inoltre, hanno portato i loro saluti gli assessori comunali Luca Merli ed Edi Cicchi, il vicario generale dell’arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve, Simone Sorbaioli, e l’ex assessore alla cultura del Comune di Perugia Maria Teresa Severini.
L’incontro ha anticipato quella che sarà una vera e propria festa nei prossimi giorni a Città della Domenica, passando in rassegna le tappe più importanti della storia del parco perugino. A cominciare dalla sua ideazione e quindi dall’intuizione lungimirante di Mario Spagnoli (figlio di Luisa Sargentini Spagnoli), che con questo parco voleva conciliare il nuovo divertimento di massa per le famiglie con la tradizione tutta italiana di gastronomia e paesaggio.

Quel monte ‘spoglio’ e roccioso, comprato a poche lire proprio perché infruttuoso, venne dunque trasformato per sempre da Mario che procedette dapprima alla piantumazione di 20mila alberi di ulivo e poi alla costruzione di attrazioni varie, anche collaborando con artisti di livello come Franco Prosperi, Bruno Orfei, Maria Pistone Cecchini, e lasciando la porta aperta anche ad ‘arrivi eccellenti’, come la balaustra del Duomo di Perugia o l’albero di plancia dell’incrociatore leggero Montecuccoli, appartenente alla Regia Marina prima e alla Marina Militare italiana, che nelle intenzioni di Mario Spagnoli doveva essere il primo di una serie di reperti che avrebbero dato vita ad un museo della marina italiana nella sua ‘Spagnolia’. Suo il brevetto della ‘pastasciutta elettronica’ e di altri piatti espressi congelati che venivano serviti nel ristorante di Città della Domenica, come ha raccontato Corvisieri, ricordando quanto fossero innovative le idee del Cavaliere del lavoro Spagnoli. “L’idea è quella di un parco immerso nella natura, con un’atmosfera fiabesca e magica, dove si impara divertendosi – ha precisato Furbetta-Spagnoli -. Negli anni Sessanta Città della Domenica è stato il primo parco divertimenti in Italia, poi con l’avvento dei parchi moderni è diventato retrò e ora è nuovamente alla moda, perché in grado di mantenere un’anima ludico-didattica ed ecologica, veicolando valori essenziali per i bambini come l’amore per gli animali e la natura, l’essere protagonisti dei giochi e non semplici spettatori, per stimolare creatività e fantasia, senza dimenticare che in tutto questo vengono coinvolti i genitori, perciò si vivono emozioni tutti insieme che restano per sempre. Per questo dobbiamo ringraziare Mariella Spagnoli, mia madre, che quando tutti i parchi in Italia andavano verso una certa direzione, si è battuta affinché il nostro mantenesse lo spirito originario”. “Il nostro futuro – ha aggiunto Alessandro Guidi – sta nella valorizzazione e riscoperta di quella che è stata la più grande innovazione in tema di parchi e rappresenta per tutta la comunità perugina e umbra un grande vanto, che continuerà ad evolversi mantenendo sempre quell’anima unica e innovativa che ha avuto sin dall’origine”. Una delle vocazioni di Città della Domenica, negli anni, è stata quella di salvaguardare le specie in via di estinzione, in collaborazione con l’Università degli studi di Perugia. “Il primo incontro con Città della Domenica – ha raccontato Olivieri – è stato alla fine degli anni ’70. Questo ha portato ad una convenzione per la salvaguardia e la valorizzazione di alcune razze, tra cui l’asino bianco dell’Asinara e l’asino grigio. Nel tempo sono state accolte anche altre da tutelare come il cavallino della giara, la pecora sopravissana, la capra girgentana e il suino nero delle Madonie, creando dei nuclei che sono poi stati fatti rientrare nei posti di origine”. “La Città della Domenica – ha dichiarato Merli – rappresenta per i perugini un elemento identitario conosciuto in tutta Italia, potendosi definire, a tutto diritto, il parco per intrattenimento per eccellenza. Auspico che la festa di oggi non sia soltanto un punto di arrivo, ma soprattutto una nuova partenza che continui a regalare a perugini e turisti gioia e divertimento”. L’assessore Cicchi ha ricordato, poi, come Città della Domenica sia stato per tutti i perugini un luogo dove passare i momenti più belli della propria infanzia e gioventù e come la struttura è oggi pronta a ripartire con un nuovo slancio.

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Con i soldi del Pnrr l’Umbria attiverà nuovi treni

Si tratta complessivamente di 22 milioni di euro destinati al trasporto regionale

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Nuovi treni in arrivo per il servizio di trasporto ferroviario dell’Umbria.
Nell’ambito degli interventi per il progressivo potenziamento e riqualificazione, la Giunta regionale ha infatti deliberato, su proposta dell’assessore alle Infrastrutture e Trasporti Enrico Melasecche un atto definito “strategico di grande importanza in cui individua Trenitalia quale soggetto attuatore di tre decreti ministeriali di finanziamento per il rinnovo di materiale rotabile ferroviario, uno dei quali finanziato dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, relativo all’acquisto di treni ad alimentazione elettrica o a idrogeno”.

Palazzo Donini spiega che si tratta di complessivi 22 milioni di euro circa, che sono stati incanalati all’interno del contratto di servizio tra la Regione stessa e Trenitalia, innalzando il cofinanziamento regionale da 8,5 a circa 30 milioni di euro. Il maggior contributo derivante dai finanziamenti statali intercettati dalla Regione – prosegue la nota – consentirà all’Umbria di dotarsi di un ulteriore elettrotreno tipo Pop a quattro casse, che andrà ad aggiungersi ai 12 con velocità di fiancata di 200 chilometri orari già previsti con il vigente piano degli investimenti, e di ottenere comunque un risparmio in termini di spese correnti fino alla scadenza dell’attuale contratto di servizio, nel 2033. Trenitalia – specifica ancora Palazzo Donini – ha garantito, grazie alle procedure ad evidenza pubblica già svolte e sfociate nell’accordo quadro per la fornitura di diverse tipologie di elettrotreni, il rispetto delle scadenze previste dal Pnrr per l’emissione degli ordinativi dei nuovi treni, attualmente previsti entro il 30 giugno prossimo.
Il primo treno oggetto di fornitura sarà posto in esercizio entro il 31 dicembre 2024, “nel pieno rispetto delle ulteriori obbligazioni derivanti dal Pnrr”.

Pnrr, in Umbria ci sono in cantiere 200 progetti

I progetti già avviati sono 62, ma le risorse destinate alla regione sono nel complesso pari a 2,1 miliardi

In Umbria sono concentrati su 200 progetti, ciascuno con un investimento di più di un milione di euro, la maggior parte dei fondi intercettati con il Pnrr. Di questi risultano avviati 62 interventi per un totale di 567 milioni, secondo i dati presenti nel sistema di monitoraggio nazionale Regis, ai quali si aggiungono i circa 500 progetti più piccoli (sotto il milione ciascuno) per un totale di ulteriori 80 milioni. Complessivamente l’Umbria ha intercettato risorse del Pnrr per 2,1 miliardi di euro destinate a oltre 2 mila progetti. In riferimento alla popolazione, la Regione guidata da Donatella Tesei ha fatto meglio di quella che risulta la media del Paese.
Così come per numeri e importi di lavori avviati.
La concentrazione della maggior parte dei fondi su progetti “grandi” è stata voluta per evitare il rischio di una loro dispersione. I 200 che superano, ognuno, il milione di euro di spesa riguardano diversi settori. Circa 795 milioni andranno a infrastrutture e collegamenti, 110 per nuovi mezzi di trasporto, 225 milioni per la messa in sicurezza o realizzazione nuove scuole ed asili, 393 per la digitalizzazione e ricerca, 106 per la riqualificazione urbana, 90 per la mitigazione del rischio idrogeologico e l’efficientamento delle reti idriche. Ci sono poi 40 milioni per interventi nei borghi, 28 per l’efficientamento energetico e 106 per case e ospedali di comunità. Ci sono poi 138 progetti ancora non presenti nel sistema Regis, ma che in parte sono già in essere e risulteranno nel prossimo monitoraggio. Dei 2,1 miliardi intercettati, 1,8 sono destinati ai 200 grandi interventi, mentre i restanti 282 milioni sono divisi in 1.931 medi e piccoli interventi di cui, come già detto, circa 500 sono in corso per un totale di 80 milioni di euro

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E’ firmata da Armando Testa la nuova campagna televisiva per promuovere l’Umbria

Un Perugino che se ne va a spasso per le città è l’idea dello spot che passa in tv da oggi


Il Perugino esce “furtivamente” dal suo celebre dipinto l’Adorazione dei Magi custodito nella Galleria nazionale dell’Umbria a Perugia, per allontanarsi verso l’uscita alla scoperta delle bellezze delle città e dei borghi umbri: riparte la campagna di promozione turistica della Regione e, questa volta, sarà “il meglio Maestro d’Italia” in persona, a promuovere la stagione primaverile con un nuovo spot video a firma di Armando Testa.
Dal 2 aprile in televisione.
La Regione spiega in una nota che il film si apre in una delle Sale più belle della Galleria nazionale dalla quale si allontana il Perugino che, una volta in strada, si proporrà ad una coppia di turisti come insolita guida, alla scoperta delle bellezze dell’Umbria. Il frenetico viaggio del trio toccherà i luoghi cari al grande artista: da Città della Pieve al Trasimeno, da Panicale alla Cascata delle Marmore, in un susseguirsi di borghi spettacolari, paesaggi mozzafiato e opere magistrali. “Ingredienti che rendono la vacanza in Umbria un’esperienza indimenticabile” sottolinea la Regione. Lo spot si chiude con un invito a “Vivere l’arte con nuove emozioni” e lo storico “Umbria. Cuore verde d’Italia”. La campagna di comunicazione prevede una rotazione di tre soggetti formato 30 secondi che, nella parte finale, fotografano territori diversi in modo da dare visibilità al panorama umbro nella sua completezza. A partire dal mese di maggio il viaggio vedrà altri territori umbri che faranno da sfondo.

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Prada assume 85 persone nella sede di Torgiano

Previste altre assunzioni nell’Italia centrale

Il gruppo Prada assume in varie regioni tra cui in Umbria. Complessivamente si tratta 449 persone da inserire in stabilimenti del gruppo. In Umbria sono programmate 85 assunzioni nello stabilimento di Torgiano dove viene realizzata la maglieria. In programma ci sono anche altre 76 assunzioni che verranno realizzate a breve nelle fabbriche di Prada che si trovano in provincia di Perugia, Arezzo, Ancona e Firenze. Per i nuovi dipendenti è previsto un corso di formazione a cui far seguito l’inizio dell’attivitò lavorativa entro la fine dell’anno. Il direttore industriale di Prada Massimo Vian spiega che”Il gruppo continua a investire nella propria filiera produttiva, coerentemente con quanto annunciato a fine 2021 durante il Capital Markets Day. Potenziamo la nostra struttura industriale, rispettosi dei partner di lungo periodo. Le oltre 400 assunzioni saranno strategiche per far crescere il gruppo nei prossimi anni e la Prada Group Academy giocherà un ruolo sempre più fondamentale per il nostro sviluppo e per quello del tessuto produttivo italiano del settore. Consideriamo nostro dovere formare giovani talenti e mantenere vivo il sapere artigianale”.

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Export umbro in crescita

Il valore i delle esportazioni a fine 2002 ha fatto registrare un incremento del 23,7%, ben oltre la media nazionale. Il presidente di Export Umbria Concetti spiega su quali paesi si punta

L’export umbro nel 2022 ha avuto un aumento del 23,7% rispetto all’anno precedente, un dato leggermente migliore rispetto alla media dell’Italia. Attestandosi complessivamente a 5,8 miliardi rispetto ai 4,7 del 2021. Lo sottolinea Confindustria secondo la quale da una indagine campionaria, condotta da Umbria export, la propria agenzia per l’internazionalizzazione, tra le aziende associate, emerge che la maggior parte ha riscontrato trend positivi delle esportazioni in valore. Gli esiti dell’indagine campionaria mostrano inoltre alcuni orientamenti per il 2023. La maggior parte delle aziende prevede un consolidamento ed un aumento delle esportazioni per l’anno in corso. Le aree verso le quale si prevedono le maggiori performance sono gli Usa e l’Europa (soprattutto Germania, Francia). Particolare attenzione viene riservata al Regno Unito e alla Svizzera. «Stando a quanto emerge dall’indagine, possiamo guardare con maggiore fiducia al 2023» sottolinea il presidente di Umbria Export Riccardo Concetti in una nota diffusa da Confindustria. «Nonostante lo scenario complesso – aggiunge -, i settori più rappresentativi dell’economia umbra, a partire dalla meccanica, dall’agroalimentare e dal tessile sembrano orientati all’ottimismo. È vero che c’è una componente esogena collegata al prezzo delle importazioni, ma continuano a crescere anche i volumi, e questo è importante. Anche i principali servizi richiesti, partecipazione a fiere internazionali e assistenza nella ricerca controparti ed organizzazione di incontri bilaterali testimoniano da una parte il chiaro ritorno verso iniziative promozionali in presenza e dall’altro l’interesse a sviluppare nuovi contatti anche utilizzando nuovi strumenti e approcci digitali. L’indagine mostra anche un interesse delle aziende verso la formazione tecnica su tematiche doganali e verso gli strumenti finanziari pubblici che possano supportare questa importante fase di consolidamento e soprattutto di ripresa».

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L’archistar Mario Botta progetterà la nuova cittadella giudiziaria di Perugia

La realizzazione del primo lotto sul carcere femminile per la sede della Procura della Repubblica avverrà entro metà 2026 e il secondo lotto per gli altri uffici del tribunale sul sito dell’ex carcere maschile entro il 2027

La presidente della Regione, Donatella Tesei, ha incontrato venerdì pomeriggio a palazzo Donini il sindaco di Perugia Andrea Romizi, il procuratore Sottani e altri rappresentanti del Tribunale di Perugia, il direttore dell’Agenzia del Demanio, Alessandra Dal Verme, e alcuni tecnici, tra cui l’architetto Mario Botta che ha presentato lo studio preliminare del progetto della Cittadella giudiziaria di Perugia che si realizzerà nel compendio dell’ex carcere maschile e femminile. Il sito, in abbandono da circa 20 anni, ora è pronto a rivivere raccogliendo tutte le funzioni di giustizia. L’architetto Botta ha sottolineato la forza etica e morale del progetto di trasformazione del carcere in luogo di servizi di giustizia; la valorizzazione dell’immobile vincolato passa attraverso la qualità del moderno dei materiali, delle tecnologie che verranno utilizzate e delle soluzioni per portare luce e vita all’interno. Il direttore dell’Agenzia del Demanio Dal Verme ha confermato il cronoprogramma che prevede l’apertura della Conferenza di servizi sul Progetto di fattibilità tecnico-economica rafforzato entro settembre prossimo, la pubblicazione del bando per l’appalto integrato di progettazione esecutiva e realizzazione entro l’anno. La realizzazione del primo lotto sul carcere femminile per la sede della Procura della Repubblica avverrà entro metà 2026 e il secondo lotto per gli altri uffici del Tribunale sul sito dell’ex carcere maschile entro il 2027. La rapidità con cui si è arrivati alla definizione dello studio progettuale – spiega la Regione – è il frutto di una grande intesa ed empatia istituzionale che da meno di un anno si è sviluppata tra gli uffici del Mic, della Regione, del Comune e del Corpo dei vigili del fuoco che hanno lavorato insieme all’Agenzia del demanio e al Politecnico di Milano sotto la regia dell’architetto Botta. «Quando si presentano questo tipo di opportunità – ha affermato il direttore Dal Verme – in cui vi è disponibilità di risorse e sinergie istituzionali, è necessario riuscire a coglierle, così come stiamo facendo noi. La volontà dell’Agenzia è di soddisfare appieno le esigenze di giustizia e di tutti gli stakeholder creando rigenerazione per la città di Perugia». Soddisfazione è stata espressa dalla presidente della Regione e dal sindaco Romizi per quella che è stata definita una riunione estremamente fattiva che rende una prospettiva concreta e tangibile di poter offrire al sistema giudiziario spazi adeguati e funzionali, rivalorizzando, allo stesso tempo, un importante rione del centro storico. a cui verrà restituita nuova vita. «È un progetto estremamente importante per la città e la regione tutta, – ha sottolineato Tesei – che ho seguito con grande attenzione e impegno sin dall’inizio del mio mandato e ora finalmente potrà vedere la sua realizzazione». «Restituiamo a nuova vita – ha detto il sindaco Romizi – a luoghi fino a oggi in disuso, a spazi rilevanti della nostra città, a cui torniamo a dare una luce, una funzione e una fruizione al passo coi tempi. Un’altra ferita della nostra città che si risana». Una delle prossime tappe sarà la presentazione del progetto stesso ai principali stakeholder e alla cittadinanza

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Silvia Pagliacci alla guida di Federfarma regionale

Silvia Pagliacci, titolare di farmacia a Valfabbrica ed attuale presidente di Federfarma Perugia, è stata nominata nuova presidente di Federfarma Umbria, l’unione sindacale dei titolari di farmacia della regione

Pagliacci, 57 anni, ha ricoperto in passato anche la carica di presidente nazionale del Sunifar, il sindacato unitario delle farmacie rurali.
Succede ad Augusto Luciani e, prima donna a farlo, guiderà la sigla sindacale per il triennio 2023-2025. Vicepresidente è Maria Cristina Bonanni. “Ci aspettano nuove sfide – ha commentato Silvia Pagliacci – consci che la salute dei cittadini debba rimanere sempre l’obiettivo prioritario. La farmacia può e deve svolgere una funzione di presidio sanitario fondamentale, un riferimento strategico per la popolazione grazie ai tanti servizi offerti, alle campagne di screening e prevenzione, ai progetti di salute e benessere avallati e ideati. In tutto ciò, all’insegna della continuità, siamo pronti a proseguire il cammino che negli anni ha portato le farmacie umbre a diventare una componente importante della sanità regionale”.

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Mezzo secolo di Sviluppumbria, un ruolo sempre più forte a sostegno dell’economia umbra

L’agenzia regionale guidata da Michela Sciurpa ha visto incrementare le proprie funzioni ed ora ha anche un bilancio in piena salute

“Festeggiamo un anniversario importante per quanto fatto in passato ma guardiamo al futuro con rinnovato spirito, visto ora che l’agenzia è più forte dopo che da tre anni è stato avviato un progetto di ristrutturazione, razionalizzazione e di identificazione che sta portando risultati”: lo ha affermato la presidente della Regione, Donatella Tesei, in occasione del convegno organizzato in occasione del 50/o anniversario di Sviluppumbria, una delle prime società per lo sviluppo economico locale costituite in Italia ed in Europa.

La Società per lo sviluppo economico della Regione, con l’evento “1973 – 2023: 50 anni di Sviluppumbria”, ha così celebrato festeggiato il suo mezzo secolo. Di una Sviluppumbria ora con “un bilancio stabile, un saldo positivo di 700 mila euro e con un piano industriale che ha raddoppiato i ricavi rispetto al 2018” e con “una governance semplice composta solo da un amministratore unico oltre che con il 10% di dipendenti in meno” ha parlato la presidente Tesei. La partecipata della Regione, ha aggiunto illustrando quanto “è stato necessario fare”, era contraddistinta “da una anomalia nella governance che abbiamo sanato togliendo la figura del direttore generale per non disperdere risorse”. “Per liberarle per le imprese, inoltre, sono stati venduti gli immobili di proprietà di Sviluppumbria con nessuna funzione strategica” ha aggiunto. Una storia “importante” quella dell’agenzia per la presidente Tesei perché “in cinquant’anni ha saputo accompagnare lo sviluppo economico regionale ma che ora è in grado di rispondere in modo rapido ed efficiente alle mutate esigenze del nostro tessuto economico, con una notevole capacità di interpretare i cambiamenti nel contesto produttivo regionale”. L’iniziativa, che si è tenuta nel Salone d’Onore di Palazzo Donini a Perugia, è stata aperta anche dai saluti del presidente dell’assemblea legislativa, Marco Squarta, e del prefetto di Perugia Armando Gradone, il quale ha definito Sviluppumbria “un virus positivo e contagioso che sa cogliere le migliori opportunità da promuovere”.
“Si sentiva la necessità – ha sottolineato Squarta – di una cabina di regia che investisse nelle idee, sganciato da logiche assistenziali, per supportare gli imprenditori umbri. Questo compleanno deve rappresentare non un punto di arrivo ma di partenza per raccogliere i nuovi stimoli e le istanze che provengono dai nostri territori e per fare in modo che la nostra regione diventi sempre più attrattiva per fare impresa”.
A seguire, moderati da Giovanni Parapini, direttore sede regionale Rai per l’Umbria, sono intervenuti Giuseppe De Rita, presidente del Censis, Gianfranco Cavazzoni, già professore ordinario di Economia aziendale all’Università degli Studi di Perugia, Michela Sciurpa, amministratore unico di Sviluppumbria e Mauro Marini, responsabile funzioni operative di Sviluppumbria, che si sono confrontati nell’ambito di un primo panel dedicato al passato, presente e futuro di Sviluppumbria.

Come prima donna a capo di questa storica istituzione, Michela Sciurpa ha detto di “vivere con grande responsabilità questo compito”. “Lavorare al suo riposizionamento – ha affermato – ha comportato un impegno ampio ed articolato, che ho assunto con la consapevolezza dell’importanza del nuovo ruolo centrale e strategico che la Regione ha voluto attribuire all’Agenzia, come punto di riferimento per le imprese e per il territorio e facilitatore di processi complessi, nel percorso avviato per il rilancio socioeconomico regionale”.
Sottolineando il ruolo di Sviluppumbria è stato poi ricordato il “cambio di passo” dato nella gestione dei bandi regionali, soprattutto nel periodo più acuto della pandemia, e il “supporto” che ora l’agenzia dà all’amministrazione regionale nel campo della promozione turistica e della gestione dei grandi eventi.
Programmazione dei fondi europei 21-27, Pnrr, sostegno alla doppia transizione ecologica e digitale, costituzione di una nuova task force per l’innovazione e la scoperta imprenditoriale, comunicazione sempre più efficace e trasparente ed ulteriore rilancio delle relazioni esterne sono i principali ambiti evidenziati che impegneranno la società nel futuro. Le testimonianze del tessuto produttivo ed imprenditoriale regionale, raccolte dal direttore di Umbria Tv Giacomo Marinelli Andreoli nel secondo panel, hanno visto come protagonisti i rappresentanti di Confindustria, Simone Cascioli, di Federalberghi, Simone Fittuccia, di Cna, Roberto Giannangeli, di Confimi, Nicola Angelini e di Confapi, Carlo Salvati. Tutti hanno chiesto di “non mollare il percorso avviato” e di “perseverare in una direzione che sta dando buoni risultati”.

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Gravissimo atto d’accusa della Corte dei Conti verso la gestione della sanità umbra

Lo ha pronunciato la procuratrice Rosa Francaviglia, secondo la quale nella regione è in discussione la sanità pubblica. Nessun controllo sulle strutture private

In ambito sanitario in Umbria “è indubbio che permangono notevoli criticità che non incidono unicamente sulla spesa, ma soprattutto sul diritto alla salute della collettività locale, che rischia di essere seriamente compromesso e non soltanto da molteplici disservizi e dall’allungamento delle liste di attesa”: è quanto ha detto la procuratrice regionale della Corte dei conti dell’Umbria, Rosa Francaviglia, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2023 della Sezione giurisdizionale regionale.

La procuratrice ha ricordato l’inchiesta sulla cosiddetta ‘Sanitopoli’ e come “detti accadimenti avevano inevitabilmente inciso su assetti consolidati pluriennali disvelando una struttura di potere capace di incidere pesantemente sulla sanità” e che “questo sistema di controllo, improntato a logiche clientelari e profondamente pervasive, aveva condizionato e patologizzato la gestione della cosa pubblica asservendola ad interessi particolari, egoistici e personalistici”. “Orbene – si legge nella relazione -, a distanza di tre anni, si ribadisce ancora una volta che la sanità pubblica non deve essere smantellata, ma rafforzata e preservata anche combattendo gli sperperi e premiando la meritocrazia”.

Il magistrato contabile ha spiegato che “la Procura regionale ha attenzionato e tuttora attenziona molteplici problematiche in ambito sanitario, di cui le ipotesi di malpractice, di affidamenti illeciti di servizi e di distrazione di fondi a destinazione vincolata, sono soltanto una parte”.
Ha parlato poi di “assoluta inadeguatezza dei controlli regionali sulle strutture private convenzionate che, ancorché stigmatizzata sin dal 2019, non pare affatto sia stata superata nonostante i possibili risvolti erariali”.

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