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Tag: donna

Lavoro ed equilibrio di genere: indagini e riflessioni

Giovedì 5 giugno alle ore 17, presso la Casa delle Donne a Terni (l’incontro potrà essere seguito anche tramite la diretta online) si terrà l’evento dal titolo “Lavoro ed Equilibrio di Genere in Umbria”, organizzato dalla Regione Umbria, in collaborazione con la consigliera di Parità e l’Agenzia Umbria Ricerche.

Si tratta di un’importante occasione di confronto e approfondimento sul tema delle disuguaglianze di genere nel mondo del lavoro e nella vita quotidiana.

L’iniziativa rientra nell’ambito delle politiche regionali per la promozione della parità di genere e il contrasto alle discriminazioni, con l’obiettivo di produrre conoscenza e stimolare azioni concrete per un’occupazione più equa e inclusiva.

Durante l’evento saranno presentati tre rapporti di ricerca:
“Asimmetrie di genere nella società umbra”
“Indagine sull’occupazione maschile e femminile nelle imprese umbre”
“Focus Group sugli squilibri tra vita-lavoro”

Parità di genere, una distanza dolorosa tra ciò che dovrebbe essere e ciò che è

Nella Giornata internazionale della donna pubblichiamo queste riflessioni dell’assessora regionale Simona Meloni:

Ogni 8 marzo celebriamo la Giornata internazionale della donna. Ma oggi, più che mai, questa data non può essere solo un omaggio, un rituale di circostanza. Deve essere uno specchio della realtà, un momento di consapevolezza e di azione. Perché dietro le parole sulla parità di genere si nasconde ancora una distanza dolorosa tra ciò che dovrebbe essere e ciò che è.

Basta guardare i numeri per rendersene conto. In Italia e in Umbria, il divario tra uomini e donne nel mondo del lavoro è ancora un abisso. Secondo il Rendiconto di genere 2024 dell’INPS, solo il 52,5% delle donne ha un’occupazione, contro il 70,4% degli uomini. La percentuale di donne laureate è superiore a quella degli uomini, ma solo in poche riescono a raggiungere ruoli di vertice a differenza dei loro colleghi. Quando le donne lavorano, lo fanno più spesso con contratti precari o part-time, con stipendi mediamente più bassi del 20%. E quando arriva il momento della pensione, il divario si allarga ancora di più: meno 44% rispetto agli uomini.

Non è un caso. È il risultato di un sistema che ancora fatica a riconoscere e valorizzare il contributo femminile. Troppe donne si trovano di fronte a un bivio ingiusto: scegliere tra la carriera e la famiglia, tra il lavoro e la cura dei figli o degli anziani. Un sacrificio silenzioso che pesa non solo sulle singole lavoratrici, ma sull’intera economia. Perché quando le donne sono messe nelle condizioni di lavorare, produrre, innovare, tutta la società ne beneficia.

Ma non è solo questione di opportunità economiche. L’Umbria detiene un altro triste primato: è una delle regioni con il più alto numero di molestie sul lavoro, tra le prime per denunce di stalking e violenze. Sono numeri che raccontano una realtà inaccettabile, fatta di paura, discriminazione, insicurezza. Una realtà che le istituzioni non possono più permettersi di ignorare.

E allora, che fare? La risposta non può essere solo indignazione. Servono scelte politiche coraggiose, investimenti mirati, strumenti concreti per sostenere le donne in ogni ambito. Serve un’idea nuova, un modello che vogliamo lanciare ed è fatto di iniziative concrete: l’Umbria delle donne. Servono risorse, come quelle del Fondo Sociale Europeo, per incentivare il lavoro femminile e abbattere le barriere che ancora escludono le donne da settori chiave come la tecnologia e le scienze. Serve un impegno serio per il riconoscimento del lavoro di cura, affinché non sia più un peso che ricade esclusivamente sulle spalle delle donne.

L’8 marzo non deve essere un giorno di sole parole. Deve essere un monito, un punto di partenza per scelte concrete. Perché il futuro dell’Umbria, dell’Italia, di ogni società che voglia dirsi coesa e moderna, passa inevitabilmente dal valore che sappiamo dare alle donne. Occorre fare un passo in avanti noi, per fare un passo in avanti come società. Per le donne. Per tutti. Per un’Umbria più forte e più giusta.

Simona Meloni
assessora regionale alle Politiche di parità di genere e Antidiscriminazione

Atti persecutori nei confronti di una donna, arrestato

Un giovane tunisino, già noto alle forze dell’ordine per atteggiamenti persecutori, è stato arrestato dalla polizia di Foligno dopo aver aggredito in un parcheggio, ubriaco, la donna che da tempo stava pedinando, seguendola ovunque.

La donna si è rifugiata nel vicino Commissariato, denunciando l’accaduto. Gli agenti hanno trovato il giovane in corso Cavour, in evidente stato di alterazione da sostanze alcoliche.

Dopo averlo accompagnato in Commissariato per le attività di rito, i poliziotti hanno acquisito la querela della vittima, dalla quale è emerso che il giovane, da diverso tempo, aveva iniziato a tenere una condotta persecutoria nei confronti della donna, con avvicinamenti, approcci nei locali dalla stessa frequentati, circostanze che l’avevano indotta a mutare le proprie abitudini di vita e ad ingenerarle uno stato di paura.

La vittima ha riferito che, negli ultimi tre giorni, la condotta dell’uomo era diventata più insistente al punto da minacciarla e, nell’ultima occasione, aggredirla fisicamente.

Per questi motivi, il giovane straniero è stato tratto in arresto dal personale del Commissariato di polizia di Foligno e, su disposizione del pubblico ministero di turno, trattenuto agli arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida.

Contributo madri lavoratrici, 2.312 domande: 1.750 finanziabili

Sono altre duemila, 2.312 per l’esattezza, le domande ricevute dalla Regione Umbria per accedere al “contributo conciliativo lavoro-famiglia” destinato alle mamme. Lo strumento consente alle donne con un figlio di meno di un anno di età di ricevere un supporto economico da 1.200 euro che le aiuti a far coesistere le nuove esigenze familiari con quelle professionali.
L’avviso si è chiuso il 26 luglio: delle 2.312 domande arrivate 1.750 risultano finanziabili. La misura – a cui si accede con Isee non superiore a 30 mila euro – è ormai strutturale e inquadrata nell’imminente Legge sulla Famiglia. Nel 2024 è stata finanziata con 2,059 milioni di euro, il doppio rispetto agli 1,14 milioni dello scorso anno: la somma consentirà di coprire oltre l’80% delle richieste ricevute. L’approvazione della graduatoria avverrà entro fine ottobre. Poi, nel rispetto delle tempistiche della ragioneria regionale, avverrà l’erogazione.
C’è ancora tempo fino al 27 settembre, invece, per richiedere il “supporto economico nuovi nati”, destinato alle famiglie con uno o più figli nati dal primo ottobre 2023 al prossimo 20 settembre 2024, residenti in un comune umbro e con un Isee ordinario del nucleo familiare non superiore a 30.000 euro.
Anche per questa misura, ormai strutturale, la Regione ha aumentato i fondi disponibili grazie ai risparmi voluti dalla Presidente, Donatella Tesei, sui capitoli di spesa della Presidenza. Le risorse passano da 500 mila euro inizialmente previsti a 860 mila euro e consentiranno l’erogazione di 1.720 contributi da 500 euro per ogni nascituro.
“Sono molto soddisfatta delle numerose richieste ricevute per il ‘contributo conciliativo famiglia-lavoro’ e per il fatto che riusciremo ad accontentarne un’ampia parte – afferma la presidente della Regione, Donatella Tesei – Voglio ricordare che si può fare ancora richiesta per il ‘contributo natività’ e che possono presentarla anche le famiglie che hanno già usufruito del ‘contributo conciliativo’. La richiesta e l’ottenimento di un sostegno non esclude, infatti, l’altro”.
La domanda può essere presentata al link https://puntozero.elixforms.it fino al 27 settembre. L’approvazione della graduatoria, ad esito della quale farà seguito l’erogazione del contributo, avverrà entro il 31 ottobre 2024.