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Tag: cantieri

Nove anni fa il sisma in Valnerina: il punto sulla ricostruzione e le immagini dei cantieri

Nove anni fa, la notte del 24 agosto 2016, alle ore 3.36, la terra ha tremato con violenza tra Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo. Avviando una una sequenza sismica tra le più disastrose che abbiano mai colpito il Centro Italia: 299 morti, crolli e danni agli edifici per 28 miliardi di euro, decine di migliaia di persone senza casa, centinaia di imprese bloccate nella loro attività. Quattro terremoti in poco più di cinque mesi dal 24 agosto 2016 al 18 gennaio 2017: la sequenza sismica Amatrice-Norcia-Visso, come è stata rubricata dall’Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia). Innumerevoli repliche nel corso dei mesi successivi, 7 delle quali di magnitudo superiore a 5, tra cui la più forte fu quella del 30 ottobre 2016 con epicentro Norcia. Un evento catastrofico che ha determinato la creazione di un cratere di ottomila chilometri quadrati: una vasta area compresa in quattro regioni (Abruzzo, Lazio, Marche, Umbria) che include 138 Comuni.

Castelli: chiedere scusa per le troppe false partenze

“Nove anni dopo, il primo pensiero va alle vittime e ai loro familiari e a tutti coloro che hanno perso i loro cari e i loro beni. Il dovere delle Istituzioni è di assicurare ogni forma di aiuto, chiedendo scusa per i ritardi accumulati in troppe false partenze” ha commentato Guido Castelli, commissario straordinario alla ricostruzione e alla riparazione. “Un dovere – ha sottolineato – che prescinde dal lavoro fatto e dai lavori in corso, e dai segnali di ripresa e di ripartenza che in questi ultimi due anni sono stati registrati e documentati”.

In Umbria: evitare lo spopolamento

In Umbria si guarda con fiducia alla ricostruzione, che sta compiendo la svolta con la chiusura di cantieri e la restituzione all’utilizzo di beni simbolo per la regione, oltre alle abitazioni e alle sedi produttive.

Di fronte alle devastazioni causate dagli eventi sismici iniziati proprio quel 24 agosto di nove anni fa, con sono state compiute, dall’amministrazione regionale di allora, scelte precise per evitare lo spopolamento dei territori colpito e si è intervenuti fin da subito per cercare di far ripartire le imprese danneggiate e le attività legate all’agricoltura e alla zootecnia, con azioni di sostegno e di rilancio delle attività produttive, turistiche, commerciali, artigianali e agricole.

Proietti: guardare con fiducia al domani

La scossa del 24 agosto distrusse i comuni di Amatrice (RI), Accumoli (RI) e Arquata del Tronto (AP) e provocò oltre 300 vittime, nessuna delle quali in Umbria ma “a loro e alle comunità ferite dalla perdita di vite umane va oggi il nostro primo pensiero” – ha dichiarato la presidente della regione Stefania Proietti – .Quella di oggi è una giornata dedicata al ricordo di quanto accaduto nove anni fa, alla tragedia che ha segnato la vita di tante persone e alla sofferenza di chi ha perso la casa, l’impresa, il lavoro. Ma è anche il momento opportuno per guardare con sempre maggiore fiducia al domani, alla rinascita che è già in corso di questi splendidi territori. Una rinascita possibile perché hanno resistito le comunità, quelle comunità che, con i sindaci, le amministrazioni, il mondo della scuola, le associazioni di volontariato e i cittadini, sono le fondamenta essenziali per una ricostruzione che non è fatta solo di edifici. Fin dal momento dell’insediamento di questa nuova Giunta ci siamo spesi, operando in stretta sinergia con il commissario straordinario Guido Castelli e le amministrazioni locali per accelerare al massimo la ricostruzione, mio impegno costante e prioritario in qualità di vice commissario: mi sento responsabile di queste nostre comunità che hanno resistito a una calamità così grave e che oggi, nei loro splendido territori, sono una chiave di rilancio per l’Umbria tutta”.

“Grazie anche al supporto e alla presenza costante del commissario Castelli, stiamo ottenendo risultati che sono sotto gli occhi di tutti e che avranno un tangibile impatto, non solo dal punto di vista simbolico, quando il 30 ottobre prossimo potremo riconsegnare a Norcia e a tutto il mondo la Basilica di San Benedetto finalmente terminata. Continueremo a lavorare affinché, di pari passo con la ricostruzione materiale vi sia una rigenerazione della comunità, ricreando socialità, facendo tornare i giovani nelle zone del cratere, e continuando così ad accompagnare in modo fattivo ripartenza dell’economia. Lo faremo in un’ottica di Italia mediana, cercando di trasformare quello che oggi è il cratere sismico in un legame tra le regioni del centro Italia (Umbria Marche Abruzzo Lazio) che possa diventare strutturale e potenziare così infrastrutture e servizi. Tutti i nostri sforzi sono rivolti alla prevenzione: stiamo adottando tecniche innovative e le soluzioni tecnologiche più avanzate ed ecosostenibili, da Castelluccio alla Basilica di San Benedetto, dalle scuole agli ospedali, per diventare apripista della prevenzione più spinta, perché le nostre terre possano convivere con la fragilità e la sismicità garantendo la maggiore sicurezza e i minori rischi per le persone e per la vita. Guardiamo con fiducia ai prossimi anni, nella certezza che stiamo impiegando ogni nostra energia e tutte le risorse necessarie”.

La ricostruzione in Umbria

Dal 2016, l’Ufficio Speciale Ricostruzione Umbria ha avviato 3.694 cantieri per la ricostruzione privata, di cui 2.235 già conclusi, permettendo il ritorno delle famiglie nelle proprie abitazioni e delle attività economiche nei loro luoghi di lavoro. A fronte di 5.248 istanze presentate, 3.699 sono state concesse, mentre 988 sono state rigettate o archiviate. La ricostruzione leggera è quasi completata, con una percentuale di evasione pari al 93%, mentre quella pesante prosegue con un ritmo sostenuto, raggiungendo l’84%.

Complessivamente, lo stato di attuazione della ricostruzione privata si attesta all’89%. Quanto agli importi richiesti con le istanze di contributo, in Umbria, al 14 agosto 2025, sono pari ad € 1.924.666.058,27 di cui € 1.328.469.212,04 concessi e € 807.105.267,85 liquidati.

Per i comuni maggiormente colpiti, i risultati sono significativi:

Cascia: 388 cantieri avviati, di cui 288 conclusi; 467 istanze presentate, con una percentuale di evasione del 97% per la ricostruzione leggera e dell’85% per quella pesante.

Norcia: 1.202 cantieri avviati, di cui 730 conclusi; 1.675 istanze presentate, con una percentuale di evasione del 96% per la ricostruzione leggera e dell’86% per quella pesante.

Preci: 171 cantieri avviati, di cui 94 conclusi; 223 istanze presentate, con una percentuale di evasione del 97% per la ricostruzione leggera e dell’84% per quella pesante.

Ricostruzione pubblica: un modello di efficienza

Nel settore pubblico, l’USR Umbria ha finanziato 436 interventi per un totale di € 733.750.760,92. Tra questi, spiccano:

Edilizia scolastica: 94 interventi per € 361.030.874,78.

Municipi: 18 interventi per € 23.675.094,96.

Edilizia sanitaria e socio-sanitaria: 7 interventi per € 28.470.300,00.

Caserme: 2 interventi per € 8.367.506,74.

Dissesti: 22 interventi per € 20.958.994,34.

Cimiteri: 55 interventi per € 24.585.764,96.

Chiese ed edifici di culto di proprietà comunale: 13 interventi per € 9.336.198,08

Edilizia residenziale pubblica: 34 interventi per € 47.098.777,61.

Opere di urbanizzazione e infrastrutture: 56 interventi per € 74.145.583,00.

Tra i progetti più rilevanti, si segnalano:

Il Polo Scolastico di Norcia, con un investimento di oltre € 22 milioni per nuovi edifici scolastici e un polo sportivo. Prevista la costruzione dei nuovi edifici scolastici mentre un secondo lotto riguarderà la realizzazione del polo sportivo a servizio anche delle istituzioni scolastiche. Soggetto attuatore è la Provincia di Perugia

● Sono in fase di completamento i lavori degli ospedali di Norcia (ordinanza speciale n. 11/2021) e di Cascia (ordinanza speciale n. 12/2021). Soggetto attuatore è la Regione Umbria e la loro prossima riapertura sarà un traguardo significativo per la salute e il benessere delle comunità oltre a costituire un segno tangibile del progresso nella ricostruzione e nel miglioramento delle infrastrutture essenziali del territorio

● La ricostruzione integrata di Castelluccio di Norcia, con un investimento di € 68 milioni per 144 unità immobiliari e opere pubbliche primarie.

● Sono in corso i lavori per la ricostruzione del complesso monumentale dell’antica abbazia di S. Eutizio nel comune di Preci. Soggetto attuatore è la Curia arcivescovile di Spoleto-Norcia. I lavori nella chiesa proseguono celermente e sono stati avviati anche quelli per il monastero per un importo di euro 10.000.255,04. È prevista anche la ricostruzione della torre campanaria sulla cosiddetta ‘Rupe di Sant’Eutizio’

● La riapertura della Basilica di San Benedetto a Norcia, fissata per il 30 ottobre 2025, in occasione del nono anniversario del sisma.

Sempre nell’ambito della ricostruzione pubblica vanno aggiunti anche 205 interventi sui beni culturali per un importo di € 150.855.088,86. Di questi, sono 34 i lavori ultimati e 49 i lavori in corso.

L’USR Umbria – ricorda la Regione – ha adottato misure rigorose per garantire la legalità e la trasparenza, prevenendo infiltrazioni mafiose e episodi di malcostume. Grazie alla piattaforma digitale Ge.Di.Si., è possibile monitorare in tempo reale i cantieri, rafforzando i controlli su sicurezza, lavoro nero e concorrenza sleale.

Caldo, la Regione annuncia controlli nei cantieri e nel lavoro agricolo

Mentre altre Regioni italiane hanno emanato ordinanze che vietano il lavoro all’aperto nelle ore più calde (in particolare nei settori dell’edilizia e dell’agricoltura) la la Regione Umbria annuncia l’avvio di una intensa campagna di controlli nei cantieri edili e nelle aziende agricole per verificare il pieno rispetto dell’ordinanza emanata dalla presidente Stefania Proietti lo scorso 13 giugno.

L’ordinanza, che rappresenta una delle misure più incisive adottate a livello nazionale per la tutela dei lavoratori esposti alle alte temperature, stabilisce il divieto assoluto di svolgere attività lavorative all’aperto esposte al sole dalle 12:30 alle 16:00 su tutto il territorio regionale. Il provvedimento si attiva esclusivamente nei giorni in cui la piattaforma Worklimate segnala un livello di rischio “Alto” per i lavoratori esposti al sole con attività fisica intensa. Divieti che però non si applicano ai lavori di pubblico interesse.

“La sicurezza sui luoghi di lavoro – ha dichiarato la presidente Stefania Proietti – non è negoziabile, soprattutto quando le condizioni climatiche mettono a rischio la salute dei nostri lavoratori. Abbiamo voluto essere tempestivi quest’anno, emanando l’ordinanza già a giugno, anziché attendere fine luglio come nel 2024, perché le temperature record di queste settimane richiedevano un intervento immediato. Un ambiente di lavoro sicuro non è solo un obbligo normativo, ma un valore fondamentale che contribuisce a migliorare la qualità della vita, a ridurre i costi sociali legati agli infortuni e a promuovere una cultura della prevenzione sempre più diffusa”.

I controlli, coordinati dalle Aziende Usl Umbria 1 e Usl Umbria 2 in collaborazione con gli enti competenti, interessano principalmente i cantieri edili all’aperto e le attività nel settore agricolo e florovivaistico. Le verifiche si concentrano non solo sul rispetto degli orari previsti dall’ordinanza, ma anche sull’adozione di adeguate misure organizzative e operative per la protezione dei lavoratori dalle alte temperature.

L’ordinanza, valida fino al 31 agosto 2025, prevede sanzioni severe per chi non rispetta le disposizioni. Chiunque violi il divieto sarà soggetto alle conseguenze previste dall’articolo 650 del Codice Penale, con possibile arresto fino a tre mesi o ammende fino a 206 euro. Restano salvi eventuali provvedimenti sindacali più restrittivi limitati all’ambito territoriale di riferimento.

L’Umbria si conferma così tra le prime regioni italiane ad aver adottato una misura così specifica e mirata, evidenziando il ruolo attivo e responsabile nel definire politiche sanitarie adeguate alle peculiarità del proprio territorio e alle sfide poste dai cambiamenti climatici in corso. In tempi brevi la Regione ascolterà le proposte delle parti sociali, dei sindacati e dei rappresentanti dei lavoratori, al fine di per apportare eventuali modifiche ed integrazioni all’ordinanza regionale, anche alla luce del piano varato dal governo nazionale

Le aziende e i datori di lavoro possono consultare quotidianamente la mappa del rischio su https://www.worklimate.it/scelta-mappa/sole-attivita-fisica-alta/ per verificare l’attivazione del divieto e programmare di conseguenza le proprie attività lavorative.

Appalti, entrato in vigore il nuovo prezzario regionale

Con la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Umbria (BUR) è entrato in vigore il prezzario regionale, riferimento obbligatorio per tutte le Stazioni Appaltanti umbre per le gare bandite fino al 30 giugno 2026.

L’Elenco regionale dei prezzi e dei costi minimi della manodopera per lavori edili, impianti tecnologici, infrastrutture a rete, lavori stradali e impianti sportivi per l’esecuzione di opere pubbliche – edizione 2024, insieme all’Elenco regionale dei costi per la sicurezza – edizione 2024, è stato approvato dalla Giunta regionale dell’Umbria. Ed è il risultato del lavoro della Commissione Tecnica Regionale, organismo composto da rappresentanti della Regione, delle associazioni di categoria del settore delle costruzioni, degli ordini professionali e delle stazioni appaltanti, che ha operato con rigore scientifico e metodologico. L’analisi dei prezzi è stata condotta raccogliendo dati ufficiali dai principali fornitori a livello regionale e nazionale, garantendo che i valori riportati siano realistici e allineati alle dinamiche di mercato.
Un’attenzione particolare è stata data all’adeguamento ai Criteri Ambientali Minimi (CAM), con l’integrazione e la valorizzazione di materiali e processi più sostenibili, favorendo soluzioni con un minore impatto ambientale, in linea con le più recenti normative nazionali e comunitarie. Sono stati aggiornati i prezzi di materiali e lavorazioni che favoriscono l’uso di prodotti a minore impatto ambientale, con un’attenzione particolare a quelli riciclati, certificati o a ridotta emissione di CO₂.

“L’aggiornamento del prezzario è un passaggio fondamentale per garantire trasparenza e qualità nel settore delle opere pubbliche – ha spiegato l’assessore alle Infrastrutture Francesco De Rebotti – e quest’anno abbiamo lavorato con particolare attenzione anche al tema della sostenibilità. L’applicazione dei CAM nei lavori pubblici rappresenta un’opportunità per rendere più efficiente l’intero comparto, promuovendo pratiche innovative e rispettose dell’ambiente. L’obiettivo è fornire a progettisti, imprese e stazioni appaltanti uno strumento aggiornato, affidabile e rispondente alle reali esigenze del mercato”.

Il lavoro della Commissione Tecnica non si ferma con l’approvazione dell’edizione 2024. Come previsto dal vigente Codice dei Contratti, l’aggiornamento del prezzario è un adempimento annuale a carico delle Regioni. Il 26 marzo la Commissione riprenderà i lavori per la prossima edizione, assicurando un costante monitoraggio dei prezzi e delle evoluzioni normative per mantenere il prezzario sempre allineato alle esigenze del settore.

(foto generica di archivio)

Dal fattore umano alla tecnologia: così il lavoro nei cantieri si rende più sicuro

Un monologo che ha fatto sorridere, poi ha emozionato. Ma soprattutto, “Il Teatro salva la Vita”, monologo ideato e prodotto da Tesef Terni, Cesf Perugia, in collaborazione con in INAIL Umbria, portato in scenda da Stefano de Majo a Expo Casa, ha fatto riflettere su come anche solo la distrazione di un momento possa cambiare il finale di una storia, di una giornata di lavoro.
ANCE Umbria, nel suo primo evento pubblico a Umbriafiere, ha scelto con coraggio di affrontare il tema della sicurezza nei cantieri, a dimostrazione dell’impegno dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili.

Un tema affrontato con un linguaggio comunicativo diretto e immediato, in grado di raggiungere, quindi, anche i non addetti ai lavori. Proprio perché la cultura della sicurezza – questo il messaggio che arriva dall’iniziativa lanciata a Expo Casa da ANCE Umbria – deve essere un obiettivo di tutti: imprese, lavoratori e organizzazioni sindacali, professionisti, istituzioni, committenti pubblici e privati.
Questo l’appello, che al tempo stesso è un rinnovato concreto impegno da parte di ANCE Umbria, rivolto dal presidente Albano Morelli: “Noi imprese, rappresentate da ANCE Umbria, siamo disponibili a lavorare concretamente con tutta la filiera, per rendere sempre più sicuro il lavoro nei cantieri”.

Fondamentale è un’adeguata formazione, che risulti efficace anche dal punto di vista comunicativo, aspetto che è stato evidenziato dall’assessore regionale Stefano De Rebotti e dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali Fillea-CGIL, Filca-CISL e Feneal-Uil.

Il presidente di ANCE Perugia, Giacomo Calzoni, intervenuto nella tavola rotonda moderata dal segretario generale AIS Alfredo Martini, ha evidenziato l’importanza che la formazione sia fatta da tutti i soggetti che, per singole lavorazioni, entrano in cantiere, come già fanno obbligatoriamente i dipendenti delle imprese che utilizzano il contratto nazionale di categoria dell’edilizia.
E poi ci sono gli aspetti dell’adeguata remunerazione dei lavori commissionati e della lotta alla concorrenza sleale da parte delle imprese che non rispettano le regole, che hanno poi ripercussioni anche sulla qualità degli interventi e sulla sicurezza.

Importante il contributo al dibattito fornito dall’ing. Lucia Bachini, della Rete Professioni Tecniche Umbria, e da Roberto Gori di INAIL Umbria.

La tavola rotonda è stata preceduta dalla visione di tre filmati. Il primo, con l’attore Luca Zingaretti, che ne ha curato anche la regia, intitolato “Noi che veniamo da lontano”, prodotto da “Fondamentale”, la Filiera delle Costruzioni.
Gli altri due video sono stati prodotti da ANCE Umbria per presentare il mondo delle costruzioni. Filmati in cui c’è un forte richiamo alla cultura della sicurezza. “Perché – ha spiegato il presidente Albano Morelli – non si può promuovere il settore delle costruzioni se non si promuove la necessità di una sempre maggiore consapevolezza, da parte di tutti, di adottare pratiche e procedure per ridurre i possibili rischi nei cantieri, anche con l’ausilio delle nuove tecnologie”. Il cui utilizzo concreto nei cantieri, comprese applicazioni AI, è stato mostrato da Riccardo Vatta, Head of Infrastructures HSEQ Saipem.

Costruzioni, imprese e sindacati insieme per la legalità e la sicurezza

Siglato nella sede del Sistema Edilizia di Perugia, dai presidenti regionali delle associazioni datoriali del settore delle costruzioni ANCE Umbria, CNA Costruzioni Umbria, ANAEPA Confartigianato Umbria, LEGACOOP Produzione e Servizi Umbria, e dai segretari delle organizzazioni sindacali di categoria Fillea CGIL, Filca CISL e Feneal UIL regionali, il Protocollo di Legalità sui temi della sicurezza, della salute, della dignità e della regolarità del lavoro, del pieno rispetto delle norme negli appalti pubblici.

Le finalità del Protocollo

L’accordo, frutto di un’ampia collaborazione tra le principali associazioni di rappresentanza delle imprese e le organizzazioni sindacali dei lavoratori, mira a diventare una sorta di bussola operativa per tutte le Stazioni Appaltanti che vorranno sottoscrivere il Protocollo, nella consapevolezza che solo il pieno rispetto delle norme da parte di tutte le imprese possa garantire sicurezza nei cantieri, dignità del lavoro, evitare distorsioni nel mercato ed assicurare la corretta esecuzione dei lavori oggetto di pubblico appalto.

Nel Protocollo sono state condivise le linee guida concrete per garantire una corretta applicazione della normativa vigente, con particolare riferimento al Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. 36/2023).

Il Protocollo non si limita alla semplice enunciazione di principi, ma promuove una condivisione di intenti tra le parti per rafforzare la trasparenza, la qualità e la tutela del lavoro nei cantieri pubblici. L’obiettivo è quello di contrastare fenomeni di lavoro irregolare, garantire condizioni di sicurezza per i lavoratori, tutelare la dignità professionale e combattere qualsiasi tentativo di infiltrazione mafiosa o pratica distorsiva del mercato.

I segretari dei sindacati di categoria

Commentano i segretari di Fillea Cgil, Elisabetta Masciarri, Filca Cisl, Giuliano Bicchieraro e Feneal Uil, Alessio Panfili: “Si tratta di un protocollo importante, che mette al centro i lavoratori, la necessità di contrastare il lavoro irregolare, il dumping contrattuale e favorire il lavoro buono e di qualità. Un impegno condiviso – sottolineano – per assicurare che ogni progetto pubblico possa essere realizzato nel rispetto delle regole, valorizzando la qualità del lavoro e la legalità. Per questo, l’impegno che chiediamo alle Stazioni Appaltanti che vorranno sottoscriverlo è quello di assumersi una responsabilità chiara: limitare il subappalto a cascata, garantire che le lavoratrici e i lavoratori, sia in appalto che in subappalto, abbiano gli stessi diritti e lo stesso trattamento economico e normativo previsto dal Ccnl Edilizia, sottoscritto dai sindacati di categoria Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil, e dalle parti datoriali, Ance, Cna, Confartigianato, Legacoop, e favorire il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa nelle gare d’appalto, superando la logica del massimo ribasso che troppo spesso porta a tagli su sicurezza, salari e condizioni di lavoro. Rivendichiamo inoltre la necessità di una contrattazione di anticipo, non per burocratizzare il sistema, ma per prevenire contenziosi, tutelare i lavoratori e garantire che i cantieri operino nel rispetto delle regole fin dal primo giorno. Con questa firma, tutto il settore si schiera compatto per difendere e rafforzare i Contratti collettivi nazionali dell’Edilizia e la bilateralità, strumenti fondamentali per garantire diritti, sicurezza e dignità a chi lavora”.

I presidenti delle associazioni imprenditoriali

“Questo protocollo – commenta il presidente di ANCE Umbria, Albano Morelli – è un segnale concreto che l’attività delle costruzioni può e deve essere svolta all’interno di un contesto di regolarità e sicurezza. E’ teso ad assicurare prioritariamente la sicurezza delle maestranze e la vera dignità del lavoro attraverso il pieno rispetto delle tutele contrattuali. Ma non è da sottovalutare il fatto che solo il reale rispetto delle regole da parte di tutte le imprese può garantire un’effettiva concorrenza, a tutela del corretto sviluppo imprenditoriale e della qualità degli interventi. E le amministrazioni pubbliche devono essere sensibili a questi temi, anche limitando, per quanto possibile, il ricorso alla procedura del massimo ribasso e del subappalto a cascata, che possono favorire fenomeni di distorsione della concorrenza e il lavoro nero”.

“Le pubbliche amministrazioni – evidenzia il presidente di CNA Costruzioni, Emanuele Bertini – possono avere un ruolo fondamentale nel garantire non solo il regolare svolgimento del lavoro nei cantieri, a tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, ma anche i presupposti affinché già dalla pubblicazione delle gare le imprese che partecipano, sino a quelle che operano in subappalto, siano tutte nelle stesse condizioni di partenza, a tutela delle maestranze, di tutte le aziende ‘sane’, anche di quelle più piccole, e della qualità dei lavori eseguiti. Per questo – ribadisce Bertini – è fondamentale contenere il ricorso al massimo ribasso e limitare il subappalto a cascata”.

Pierangelo Lanini, presidente di ANAEPA Confartigianato Edilizia Umbria, commenta con soddisfazione la sottoscrizione del protocollo, “perché è il risultato di una cultura del lavoro edile che considera come una responsabilità collettiva il contenimento al minimo delle procedure di appalto al massimo ribasso, valorizza la scelta di fornitori affidabili e radicati nel territorio e afferma una volontà di contrasto del fenomeno del dumping contrattuale. Non è possibile – evidenzia Lanini – che le imprese corrette, che applicano il giusto CCNL, si trovino svantaggiate rispetto a chi pratica dumping”.

Il presidente di LEGACOOP Produzione e Servizi Umbria, Matteo Ragnacci, sottolinea come tutte le sigle che hanno sottoscritto il Protocollo riconoscano “il preminente interesse pubblico alla tutela della massima legalità e delle piena trasparenza in relazione alla realizzazione delle opere pubbliche, anche ai fini di prevenzione, controllo e contrasto dei tentativi di infiltrazione mafiosa e di verifica della sicurezza e della regolarità nei cantieri. Noi come sistema delle imprese, anche attraverso il costante confronto con le organizzazioni sindacali, siamo pronti a fare concretamente la nostra parte”.

Alla luce di queste valutazioni, mondo delle imprese e organizzazioni sindacali auspicano che il Protocollo possa essere recepito e condiviso da un numero sempre maggiore di Stazioni Appaltanti, diventando un punto di riferimento per l’intero settore dei lavori pubblici in Umbria.

E45, nuovi cantieri a Montecastrilli e Perugia

Sulla E45 ripresi da oggi, venerdì 17, gli interventi di sostituzione delle barriere laterali di sicurezza su un tratto della carreggiata sud a Montecastrilli, dopo la sospensione disposta per agevolare il traffico nel periodo festivo. Per consentire gli interventi, spiega Anas, il transito sarà regolato a doppio senso sulla carreggiata opposta, mentre lo svincolo di Montecastrilli sarà provvisoriamente chiuso in ingresso e in uscita per chi viaggia in direzione Terni. In alternativa sarà possibile utilizzare lo svincolo di Acquasparta.

Il completamento di questa fase è previsto entro febbraio.

Inoltre, sempre nell’ambito del programma di riqualificazione e potenziamento della E45, Anas ha avviato i lavori di risanamento strutturale di 20 cavalcavia che sovrappassano la sede stradale.

Per consentire la seconda fase dei lavori in corrispondenza del cavalcavia dello svincolo di Torgiano/San Martino in Campo, da lunedì 20 gennaio sarà necessaria la chiusura della carreggiata in direzione Terni con transito consentito a doppio senso di marcia in carreggiata opposta, mentre lo svincolo di Torgiano/San Martino in Campo sarà temporaneamente chiuso in uscita per chi viaggia in direzione Terni.

Il completamento di questa fase è previsto entro il 9 febbraio.

Gli interventi riguardano in particolare il risanamento delle travi, il rifacimento dei cordoli e la sostituzione delle barriere laterali, la sostituzione dei giunti di dilatazione e l’impermeabilizzazione, al fine di migliorare gli standard di sicurezza e la durata dell’opera nel tempo.

Morti nei cantieri e burocrazia, in Umbria oltre 12mila imprese attendono la patente a crediti

Sono 12.083, secondo il calcolo effettuato dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre, le imprese del cosiddetto “comparto casa” (costruzioni, elettricisti, termoidraulici, ascensoristi, falegnami, serramentisti, fabbri, lattonieri ed altre lavorazioni) che in Umbria attendono il funzionamento della patente a crediti. Un meccanismo che nelle intenzioni del legislatore dovrebbe punire le imprese poco attente alla sicurezza e quindi prevenire incidenti sul lavoro.

Le morti sul lavoro

Un fenomeno purtroppo in crescita. Tra gennaio e luglio di quest’anno sono stati 577 i decessi sui luoghi di lavoro, 18 in più rispetto allo stesso periodo del 2023. In Italia ogni anno ci sono oltre mille morti sul lavoro e quasi 600mila infortuni. I cantieri sono tra i luoghi di lavoro più a rischio di incidenti mortali, in particolare per la caduta dall’alto, per seppellimento a seguito di lavori di sbancamento e per soffocamento a seguito di interventi in ambienti confinati.

Gli incidenti in Umbria

In Umbria lo scorso anno sono state 25 le morti tra lavoratori del settore delle costruzioni e impiantisti. E nei primi sette mesi di quest’anno si sono verificati11 incidenti mortali (9 nella provincia di Perugia e 2 nel Ternano). Un dato in diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2023, ma che comunque non può far abbassare la guardia.

Le nuove norme che dovrebbero favorire rigore anche nei cantieri, nell’interesse delle imprese sane, stentano però a decollare.

Ritardi normativi e burocratici

Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto attuativo per la patente a crediti messo a punto dal Ministero del Lavoro, che fissa al primo ottobre l’entrata in vigore della nuova misura, si attende che l’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) approvi la circolare esplicativa. Tant’è che le principali associazioni dell’artigianato ne hanno chiesto a questo punto un rinvio al 2025.

Si stima che il 40% delle imprese interessate dalla patente a punti siano di piccole dimensioni, spesso con il solo titolare, sul quale quindi cadranno le incombenze burocratiche, con la necessità di avvalersi di un tecnico per effettuare l’iscrizione sulla piattaforma, appena disponibile.

Chi è obbligato alla patente a crediti

I destinatari della misura sono le imprese e i lavoratori autonomi (ovvero gli artigiani senza dipendenti) che operano nei cantieri temporanei e mobili. Tra questi ultimi rientrano i cantieri edili, quelli per realizzare le opere stradali, ferroviarie, idrauliche, marittime e idroelettriche. Sono esclusi da questo provvedimento coloro che in questi ambienti di lavoro effettuano solo mere forniture o prestazioni di natura intellettuale (ovvero i liberi professionisti).

Non sono ottenute a richiederla anche le imprese (prevalentemente medio/grandi) che possiedono la SOA (Società Organismo di Attestazione) in classifica pari o superiore alla III (per contratti di appalto pari o superiori a 1.033.000 euro).

Come funziona la patente a crediti

La patente è rilasciata, in formato digitale, dall’INL in base al possesso dei seguenti requisiti:
a) – iscrizione alla Camera di Commercio;
b) – adempimento, da parte dei datori di lavoro, dei dirigenti, dei preposti, dei lavoratori autonomi e dei prestatori di lavoro, degli
obblighi formativi previsti dal presente decreto;
c) – possesso del Documento unico di regolarità contributiva (Durc) in corso di validità;
d) – possesso del Documento di valutazione dei rischi (Dvr), nei casi previsti dalla normativa vigente;
e) – possesso della certificazione di regolarità fiscale (Durf), nei casi previsti dalla normativa vigente;
f) – avvenuta designazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, nei casi previsti dalla normativa
vigente.

Il funzionamento è simile a quello della patente a punti per i conducenti di mezzi a motore. Si parte da una base iniziale di 30 punti: nel caso si verifichino incidenti, infortuni sul lavoro e/o violazioni delle norme di sicurezza, si procede alla decurtazione.

Un meccanismo che può effettivamente consentire di aumentare la sicurezza nei cantieri, monitorando le imprese che a vario titolo vi lavorano. Ma che non deve risolversi ad una mera ennesima incombenza burocratica per le imprese italiane.

(foto generica di archivio)