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Mezzo secolo di Sviluppumbria, un ruolo sempre più forte a sostegno dell’economia umbra

L’agenzia regionale guidata da Michela Sciurpa ha visto incrementare le proprie funzioni ed ora ha anche un bilancio in piena salute

“Festeggiamo un anniversario importante per quanto fatto in passato ma guardiamo al futuro con rinnovato spirito, visto ora che l’agenzia è più forte dopo che da tre anni è stato avviato un progetto di ristrutturazione, razionalizzazione e di identificazione che sta portando risultati”: lo ha affermato la presidente della Regione, Donatella Tesei, in occasione del convegno organizzato in occasione del 50/o anniversario di Sviluppumbria, una delle prime società per lo sviluppo economico locale costituite in Italia ed in Europa.

La Società per lo sviluppo economico della Regione, con l’evento “1973 – 2023: 50 anni di Sviluppumbria”, ha così celebrato festeggiato il suo mezzo secolo. Di una Sviluppumbria ora con “un bilancio stabile, un saldo positivo di 700 mila euro e con un piano industriale che ha raddoppiato i ricavi rispetto al 2018” e con “una governance semplice composta solo da un amministratore unico oltre che con il 10% di dipendenti in meno” ha parlato la presidente Tesei. La partecipata della Regione, ha aggiunto illustrando quanto “è stato necessario fare”, era contraddistinta “da una anomalia nella governance che abbiamo sanato togliendo la figura del direttore generale per non disperdere risorse”. “Per liberarle per le imprese, inoltre, sono stati venduti gli immobili di proprietà di Sviluppumbria con nessuna funzione strategica” ha aggiunto. Una storia “importante” quella dell’agenzia per la presidente Tesei perché “in cinquant’anni ha saputo accompagnare lo sviluppo economico regionale ma che ora è in grado di rispondere in modo rapido ed efficiente alle mutate esigenze del nostro tessuto economico, con una notevole capacità di interpretare i cambiamenti nel contesto produttivo regionale”. L’iniziativa, che si è tenuta nel Salone d’Onore di Palazzo Donini a Perugia, è stata aperta anche dai saluti del presidente dell’assemblea legislativa, Marco Squarta, e del prefetto di Perugia Armando Gradone, il quale ha definito Sviluppumbria “un virus positivo e contagioso che sa cogliere le migliori opportunità da promuovere”.
“Si sentiva la necessità – ha sottolineato Squarta – di una cabina di regia che investisse nelle idee, sganciato da logiche assistenziali, per supportare gli imprenditori umbri. Questo compleanno deve rappresentare non un punto di arrivo ma di partenza per raccogliere i nuovi stimoli e le istanze che provengono dai nostri territori e per fare in modo che la nostra regione diventi sempre più attrattiva per fare impresa”.
A seguire, moderati da Giovanni Parapini, direttore sede regionale Rai per l’Umbria, sono intervenuti Giuseppe De Rita, presidente del Censis, Gianfranco Cavazzoni, già professore ordinario di Economia aziendale all’Università degli Studi di Perugia, Michela Sciurpa, amministratore unico di Sviluppumbria e Mauro Marini, responsabile funzioni operative di Sviluppumbria, che si sono confrontati nell’ambito di un primo panel dedicato al passato, presente e futuro di Sviluppumbria.

Come prima donna a capo di questa storica istituzione, Michela Sciurpa ha detto di “vivere con grande responsabilità questo compito”. “Lavorare al suo riposizionamento – ha affermato – ha comportato un impegno ampio ed articolato, che ho assunto con la consapevolezza dell’importanza del nuovo ruolo centrale e strategico che la Regione ha voluto attribuire all’Agenzia, come punto di riferimento per le imprese e per il territorio e facilitatore di processi complessi, nel percorso avviato per il rilancio socioeconomico regionale”.
Sottolineando il ruolo di Sviluppumbria è stato poi ricordato il “cambio di passo” dato nella gestione dei bandi regionali, soprattutto nel periodo più acuto della pandemia, e il “supporto” che ora l’agenzia dà all’amministrazione regionale nel campo della promozione turistica e della gestione dei grandi eventi.
Programmazione dei fondi europei 21-27, Pnrr, sostegno alla doppia transizione ecologica e digitale, costituzione di una nuova task force per l’innovazione e la scoperta imprenditoriale, comunicazione sempre più efficace e trasparente ed ulteriore rilancio delle relazioni esterne sono i principali ambiti evidenziati che impegneranno la società nel futuro. Le testimonianze del tessuto produttivo ed imprenditoriale regionale, raccolte dal direttore di Umbria Tv Giacomo Marinelli Andreoli nel secondo panel, hanno visto come protagonisti i rappresentanti di Confindustria, Simone Cascioli, di Federalberghi, Simone Fittuccia, di Cna, Roberto Giannangeli, di Confimi, Nicola Angelini e di Confapi, Carlo Salvati. Tutti hanno chiesto di “non mollare il percorso avviato” e di “perseverare in una direzione che sta dando buoni risultati”.

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Gubbio, al via i lavori per la nuova Pian d’Assino

Parte il cantiere tra Mocaiana e Pietralunga che avrà una durata di quasi tre anni e mezzo. Importante risultato per il territorio

Una giornata storica per il territorio eugubino e non solo. Potranno finalmente partire i lavori per il primo stralcio dell’adeguamento della Pian d’Assino, nel tratto che va da Mocaiana a Pietralunga. Un’opera attesa da tempo, per il cui sblocco mi sono personalmente impegnato in questi anni, insieme ad Anas, recependo le istanze del territorio»: così l’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti Enrico Melasecche che ha preso parte, a Mocaiana di Gubbio, alla consegna da parte di Anas alla ditta vincitrice dell’appalto, dei lavori per la costruzione della variante al tracciato della strada statale 219 «Gubbio e Pian d’Assino» tra Mocaiana e Pietralunga. Una breve cerimonia, alla quale hanno preso parte tra gli altri il responsabile territoriale Umbria di Anas, Lamberto Nicola Nibbi, il sindaco di Gubbio Filippo Mario Stirati e il vescovo di Gubbio, monsignor Luciano Paolucci Bedini. «È grande la soddisfazione nel vedere oggi concretizzarsi questo importante obiettivo per Gubbio e la migliore sicurezza e accessibilità dei collegamenti del territorio, a beneficio di cittadini e imprese» ha sottolineato l’assessore in una nota della Regione. «Ringrazio ancora una volta Anas – ha aggiunto – che ha impresso un’accelerazione nell’iter procedurale dell’opera, dopo essersi impegnata a superare i vari problemi intercorsi negli anni, recuperando il progetto esecutivo dell’impresa che nel 2017 aveva vinto l’appalto integrato, per poi tirarsi indietro, e recuperando anche parte del finanziamento per poi bandire la nuova gara. L’importo dell’appalto è raddoppiato rispetto ai circa 54 milioni di euro iniziali, a causa dell’impennata dei costi delle materie prime fino ad arrivare ad oltre 108 milioni di euro, interamente finanziati. Si tratta di un’opera complessa, con quattro gallerie e quattro viadotti – ha detto ancora l’assessore – risolutiva per quanto riguarda le problematiche afferenti alla sicurezza stradale. Oggi salutiamo il via libera al cantiere, finalmente la svolta: la durata contrattuale dei lavori è prevista in tre anni e 4 mesi, nel giugno 2026 la Mocaiana-Pietralunga potrà diventare realtà».

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Nasce Spoleto Link, servizio treno e bus

Si potrà arrivare in treno a Spoleto e raggiungere in autobus le porte del centro storico per poi, attraverso il percorso meccanizzato sotterraneo approdare ai principali punti di interesse

È stato presentato a Spoleto il nuovo servizio combinato treno+bus Spoleto Link, che subito sarà operativo, grazie al quale si potrà arrivare in treno a Spoleto e raggiungere in autobus le porte del centro storico per poi, attraverso il percorso meccanizzato sotterraneo approdare ai principali punti di interesse, come il Duomo e il Teatro Romano, la Rocca albornoziana e il Ponte alle Torri. Alla presentazione hanno preso parte l`assessore alle Infrastrutture e Trasporti della Regione Umbria, Enrico Melasecche, il direttore Business regionale di Trenitalia Sabrina De Filippis, il direttore operativo di Busitalia Alessio Cinfrignini, il sindaco di Spoleto Andrea Sisti. Presente anche Amelia Italiano, direttore regionale Umbria di Trenitalia. “È con grande piacere che saluto l`attivazione di questo nuovo servizio, che si inserisce in un ampio quadro di progetti importanti per la città, frutto dello sforzo enorme e del lavoro continuo che stiamo facendo per potenziare e migliorare la qualità dei servizi offerti agli umbri e ai visitatori”, ha detto Melasecche. “Spoleto è uno dei gangli essenziali del nuovo Piano regionale dei Trasporti ormai prossimo alla sua definizione. Insieme al sindaco, a Trenitalia, Busitalia e Rfi stiamo discutendo di numerosi progetti che stavano stagnando e che vogliamo velocizzare e portare a termine. Tra questi la tratta Spoleto-Campello sulla linea ferroviaria Roma-Ancona, una linea fondamentale per tutto il Paese, così come il raddoppio dell`intera tratta fra Terni e Spoleto, poiché è inaccettabile che ancora si viaggi a binario unico, e per la quale abbiamo ottenuto la revisione progettuale”, ha aggiunto. Sul fronte dei collegamenti viari, l`assessore ha ricordato che “entro pochi mesi partiranno i lavori della Tre Valli nel tratto Baiano-Firenzuola e si sta completando la progettazione definitiva dell`ultimo tratto, fra Firenzuola ed Acquasparta”. L`assessore Melasecche ha tenuto a ringraziare sentitamente Trenitalia “per la fondamentale collaborazione”, ricordando inoltre che assumerà a breve la denominazione di Umbria Airlink, invece di Perugia Airlink, il servizio di collegamento dell`aeroporto internazionale dell`Umbria “San Francesco d`Assisi” con la rete dei servizi ferroviari di interesse regionale e nazionale, tramite bus navetta dedicati. “Un servizio – ha rilevato – per migliorare ulteriormente i collegamenti con il nostro aeroporto, che sta ottenendo risultati straordinari e si appresta a vivere una stagione contrassegnata da un notevole incremento di voli, con una maggiore capacità attrattiva per i turisti verso la nostra regione e tutte le sue città. E quale grande attrattore fungerà sicuramente ancora di più anche il percorso ciclopedonale della ex Spoleto-Norcia, per il cui completamento abbiamo fatto notevoli investimenti”.

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Gravissimo atto d’accusa della Corte dei Conti verso la gestione della sanità umbra

Lo ha pronunciato la procuratrice Rosa Francaviglia, secondo la quale nella regione è in discussione la sanità pubblica. Nessun controllo sulle strutture private

In ambito sanitario in Umbria “è indubbio che permangono notevoli criticità che non incidono unicamente sulla spesa, ma soprattutto sul diritto alla salute della collettività locale, che rischia di essere seriamente compromesso e non soltanto da molteplici disservizi e dall’allungamento delle liste di attesa”: è quanto ha detto la procuratrice regionale della Corte dei conti dell’Umbria, Rosa Francaviglia, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2023 della Sezione giurisdizionale regionale.

La procuratrice ha ricordato l’inchiesta sulla cosiddetta ‘Sanitopoli’ e come “detti accadimenti avevano inevitabilmente inciso su assetti consolidati pluriennali disvelando una struttura di potere capace di incidere pesantemente sulla sanità” e che “questo sistema di controllo, improntato a logiche clientelari e profondamente pervasive, aveva condizionato e patologizzato la gestione della cosa pubblica asservendola ad interessi particolari, egoistici e personalistici”. “Orbene – si legge nella relazione -, a distanza di tre anni, si ribadisce ancora una volta che la sanità pubblica non deve essere smantellata, ma rafforzata e preservata anche combattendo gli sperperi e premiando la meritocrazia”.

Il magistrato contabile ha spiegato che “la Procura regionale ha attenzionato e tuttora attenziona molteplici problematiche in ambito sanitario, di cui le ipotesi di malpractice, di affidamenti illeciti di servizi e di distrazione di fondi a destinazione vincolata, sono soltanto una parte”.
Ha parlato poi di “assoluta inadeguatezza dei controlli regionali sulle strutture private convenzionate che, ancorché stigmatizzata sin dal 2019, non pare affatto sia stata superata nonostante i possibili risvolti erariali”.

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Senza più superbonus addio alla ricostruzione

Il sindaco di Norcia Nicola Alemanno invoca la deroga a favore del cratere per non vanificare quanto fatto finora

“Il superbonus per il cratere terremotato del Centro Italia è fondamentale per garantire il proseguo della ricostruzione, magari adottando un sistema diverso da quello finora praticato”: a dirlo è il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno.
“Il commissario straordinario Guido Castelli ci ha garantito che è in corso l’interlocuzione con il Governo per trovare una soluzione per i nostri territori” spiega. “A mio avviso – sostiene ancora Alemanno – si potrebbe adottare il sistema che il cittadino ceda il credito di imposta direttamente alle imprese che possano così portarlo in detrazione dei redditi nell’anno in corso. Pensare che sia il cittadino a portarlo in detrazione è impossibile, soprattutto quando ci troviamo dinanzi a persone anziane e cifre elevate”.
Il sindaco di Norcia ipotizza anche un piano B qualora il superbonus non sia più nella disponibilità. “Per coprire gli inevitabili accolli economici per completare la ricostruzione degli edifici – conclude Alemanno – si potrebbe immaginare di creare un fondo da cui attingere le risorse per coprire le spese eccedenti”.

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Con la fine del super bonus per l’edilizia, migliaia di piccole imprese umbre a rischio di chiusura

L’analisi del presidente di Confartigianato Mauro Franceschini è allarmata. Si rischiano migliaia di fallimenti.

“Il Governo interviene con il blocco totale della cessione dei crediti e dello sconto in fattura sui lavori del superbonus a complicare ulteriormente una tormentatissima vicenda, che dovrebbe contribuire ad adeguare le case degli italiani alle norme europee e al tempo stesso rilanciare l’economia e l’occupazione-lo dice il presidente di Confartigianato Imprese Umbria, Mauro Franceschini-con il decreto-legge approvato giovedì 16 febbraio il Governo in realtà getta la spugna e ammette una propria incapacità a gestire e controllare i crediti di imposta. Se è stato lasciato spazio a truffe e opacità non è certo colpa delle imprese e dei cittadini che stanno realizzando i lavori secondo le indicazioni del Governo.

Indipendentemente dal merito nessun provvedimento di largo impatto nazionale può avere successo se la pubblica amministrazione non riesce con efficienza e concretezza a svolgere il suo specifico ruolo di controllo e vigilanza e questo non può essere fatto scontare ai cittadini e alle imprese che hanno dato disponibilità a realizzare il contenuto dei provvedimenti.

“Si ricorda – afferma Mauro Franceschini – che il sistema è entrato in crisi con il rifiuto delle banche ad accettare i crediti e quindi prima di fermare tutto il Governo sarebbe potuto intervenire solo su quel segmento, dando le opportune garanzie e riattivando la cessione dei crediti alle banche. Invece ha preferito bloccare tutto, mettendo a rischio la tenuta del tessuto delle piccole e medie imprese che hanno fatto investimenti e stanno lavorando, anche in Umbria, secondo le indicazioni del Governo, impedendo, tra l’altro, di intervenire anche agli enti locali che vivendo le difficoltà dei territori stavano cercando di mettere in campo delle risorse per evitare il collasso”.

Cosa succederà adesso se le banche non risponderanno positivamente? Quante piccole e medie imprese potranno aspettare che le banche decidano di fidarsi del Governo, mentre vanno in crisi finanziaria pressate dai creditori per le forniture e dalle giuste aspettative di incassare i salari e gli stipendi da parte dei dipendenti? Quali conseguenze sociali potrebbe determinare questa situazione in termini di minore occupazione e aumento della cassa integrazione? Nel decreto del Governo c’è il blocco del sistema, ma non ci sono le risposte a queste domande e le imprese non possono sopravvivere in situazioni di continua incertezza normativa e senza risposte.

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Parte dall’Umbria l’offensiva contro il blocco Ue alle auto diesel e benzina dal 2035

Il presidente del Consiglio regionale Squarta propone una iniziativa congiunta nei confronti di Bruxelles da parte di tutte le Regioni italiane

Il presidente dell’assemblea legislativa dell’Umbria, Marco Squarta (Fdi), chiede “alla Conferenza dei presidenti dei Consigli regionali d’Italia di opporsi alla cosiddetta ‘rivoluzione industriale’ di Bruxelles che vuole vietare la vendita di auto nuove alimentate a benzina o diesel a partire dal 2035”. “È opportuno – sottolinea Squarta – che tutte le Regioni prendano posizione, su un argomento importante e sentito, sostenendo in maniera compatta il blocco dell’ennesima imposizione dell’Unione europea sulla pelle dei cittadini. Con lo stop dei motori a benzina e diesel dal 2035 migliaia di aziende e tantissimi lavoratori rischiano di trovarsi fuori dal mercato. Il settore dell’automotive è una delle colonne portanti della nostra nazione, in Italia lavorano 280 mila occupati diretti e 250 mila artigiani dell’indotto, in più sono 450 le aziende della componentistica con 70 mila addetti che dovrebbero diversificare le loro specializzazioni e loro attività per non scomparire”. Squarta spiega che “solo in Umbria il tessuto produttivo conta 145 aziende direttamente o indirettamente collegate al settore dell’automotive. Nella nostra regione le auto elettriche, secondo gli ultimi dati dell’Aci, sono lo 0,16 del parco auto circolante (1.086 su 644.155). Siamo indietro con la diffusione delle colonnine di ricarica e con la riconversione degli impianti, manca il personale specializzato e ci troveremo con un’abbondanza di profili professionali ormai desueti. In più imporre auto elettriche comporta problemi di rifornimento delle materie prime che servono per produrre le batterie (rame, litio, nichel, magnesio e cobalto) per le quali siamo completamente dipendenti dall’estero. Che fine faremo? Lasceremo andare i nostri lavoratori in cassa integrazione per importare batterie dalla Cina e dal Congo? Soprattutto Pechino ha le materie prime, la supremazia tecnologica e produttiva, il cuore dell’auto elettrica è in mano ai cinesi. Con il motore termico la filiera italiana è tuttora fortemente competitiva, le istituzioni devono impegnarsi a non far perdere neppure un posto di lavoro nel nostro Paese. Questione non certo secondaria – conclude Squarta – sono i costi per i cittadini. Le auto elettriche hanno prezzi inavvicinabili e molte persone, non potendosi permettere di acquistarle in questi 12 anni che ci separano dal 2035, continueranno a girare con le vetture che posseggono adesso, che col trascorrere del tempo saranno sempre più vecchie e sempre più inquinanti. A questo aspetto, Bruxelles, ci ha pensato?”.

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L’azienda Fomap di Petrignano ha realizzato parti del modulo per tornare sulla luna

La società ha progettato e realizzato alcune componenti della capsula spaziale americana Orion

L’azienda Fomap di Petrignano di Assisi, infatti, ha realizzato per Thales Alenia Space, nello specifico per il sito di Torino, tutti i particolari per la struttura primaria del modulo di servizio europeo (Esm) della capsula spaziale statunitense Orion, il veicolo di trasporto umano per l’esplorazione dello spazio profondo, partita il 16 novembre e rientrata il 12 dicembre 2022 dopo un’orbita ravvicinata con la luna. Fomap è fornitore di Thales Alenia Space – joint venture tra la francese Thales e l’italiana Leonardo e leader mondiale nelle infrastrutture orbitali – che ha contribuito alla realizzazione del modulo di servizio di Orion, sviluppato sotto contratto dell’Agenzia spaziale europea nell’ambito del programma lunare della Nasa Artemis.
Il lancio di Orion aveva lo scopo di verificare se la nuova capsula fosse sicura per trasportare un equipaggio sulla luna nei prossimi anni. Il modulo di servizio, alla cui realizzazione ha contribuito Fomap, ha al suo interno tutti i sistemi per la navicella abitata dagli astronauti quali la propulsione, la generazione elettrica, il controllo termico e gli elementi indispensabili alla sopravvivenza dell’equipaggio come ossigeno, acqua e azoto.
In particolare Fomap ha realizzato la parte strutturale primaria del modulo di servizio formata dalle due piattaforme circolari (lower e tank bulckhead), i longheroni di collegamento tra le stesse, flexible plate in titanio e tutte le cleats e brakets di collegamento.
Fomap, attiva nel settore della meccanica di precisione, è stata fondata nel 1982 da Pietro Flavi insieme ai due figli Flaminio e Fabrizio.
Il gruppo Fomap oggi conta 75 dipendenti diretti e circa 30 nell’indotto.”Siamo molto orgogliosi – ha sottolineato il presidente Flaminio Flavi – e ringraziamo Thales Alenia Space di averci dato la possibilità di contribuire ad una missione internazionale storica che rappresenta l’evoluzione della prossima presenza dell’uomo nello spazio”.

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L’Umbria si fa bella alla Bit, tra il Perugino e il jazz

Alla Borsa del turismo di Milano resi noti i risultati turistici del 2022: sei milioni e 300 mila presenze

“Abbiamo chiuso il 2022 con un risultato importante sul fronte del turismo, superando 6milioni e 330 mila presenze, un dato superiore al 2019. Il 2023 rappresenta un anno importantissimo per l’Umbria, ricorrono infatti 500 anni dalla morte del Perugino e del Signorelli che sono per la nostra Regione un motivo di grande orgoglio”, ha spiegato Paola Agabiti. “La Regione, insieme alle altre istituzioni umbre, vuole valorizzare l’opera e la personalita’ di queste due grandissime figure diffondendone la conoscenza dell’opera ed esaltandone il loro portato artistico. Le celebrazioni vedranno tante iniziative, declinate in modo e forme differenti in tutto il territorio. La guida di Repubblica in questo contesto e’ un omaggio non solo ai due grandi artisti, ma anche alla nostra terra ricca di storia, arte e cultura. Mi preme citare la mostra che si terra’ alla Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia, curata dal direttore Marco Pierini e dalla storica d’arte Veruska Picchiarelli. Oltre alle manifestazioni legate al Perugino – ha osservato ancora – vogliamo ricordare che questo e’ un anno importante anche per l’Umbria Jazz, un festival unico nel panorama italiano e mondiale che ha saputo rinnovarsi e che oggi continua ad attirare un pubblico variegato ed esperto”.

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Sciopero del trasporto locale in tutta la regione

Lo annunciano Filt Cgil e Faisa Cisal all’indomani della consultazione pubblica, promossa da Umbria Mobilità, in vista della futura gara per l’assegnazione dei servizi regionali

“Un incontro che purtroppo non ha dissipato le nostre preoccupazioni – scrivono in una nota i sindacati – perché le poche slide presentate non hanno chiarito quasi nulla per quanto riguarda il futuro di lavoratrici e lavoratori di questo delicatissimo settore. Cgil e Faisa restano convinte che la direzione intrapresa, quella dello spacchettamento in quattro lotti del Tpl, sia pericolosa, in termini occupazionali e per la stessa qualità del servizio offerto alla cittadinanza. Per questo – continuano i sindacati – siamo costretti ad indire una nuova giornata di sciopero, unico strumento nelle mani dei lavoratori per dimostrare il proprio dissenso rispetto alle scelte della giunta regionale”.
L’astensione dal lavoro dei dipendenti del Tpl in Umbria è programmata per il prossimo 13 marzo. “Un nuovo sciopero per dire no alla divisione dell’Umbria e alle conseguenze sociali che questa scelta scellerata provocherà”, concludono Filt Cgil e Faisa Cisal.

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