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Ast, reazioni in chiaroscuro dei sindacati dopo il tavolo al Ministero

Reazioni diverse, tra delusione per il nuovo rinvio e prospettive di ulteriori investimenti sino ad oltre un miliardo di euro per il sito Ast, dopo la presentazione del piano industriale, da parte di Arvedi, al tavolo ministeriale. Tutte le sigle chiedono garanzie sui livelli occupazionali e invitano a fare presto sull’Accordo di programma, pur con dei distinguo.

Fiom Cgil: magnetico e occupazione, i dubbi della Fiom Cgil

“Registriamo ancora una volta una riunione su Acciai Speciali Terni che non è risolutiva e che rinvia alla fine di maggio la possibilità di sottoscrivere un Accordo di programma tra l’azienda, il governo e le Istituzioni locali” dichiarano in una nota congiunta Loris Scarpa, coordinatore nazionale siderurgia per la Fiom-Cgil, e Alessandro Rampiconi, segretario generale Fiom-Cgil di Terni.

“Rispetto agli annunci iniziali – proseguono – con la produzione del magnetico e una linea del freddo messi in standby, si ridimensionano sia il volume degli investimenti che ammontano a 560 milioni di euro, sia delle produzioni che si attestano a un milione di acciaio fuso all’anno e a 800.000 tonnellate sul freddo. La parte pubblica si impegna con 70 milioni di euro di cui 60 milioni attraverso un contratto di sviluppo in sostituzione dei contributi del Pnrr ‘Hard to abate’ in quanto non più accessibili. Mentre, sul totale degli investimenti l’azienda ha già annunciato lo stanziamento di circa 300 milioni di euro. Rimane ancora irrisolta, al momento, la questione energetica con nodi che la Regione Umbria e l’azienda dovranno sciogliere nei prossimi giorni”.

“Al netto dell’annuncio di Ast su un incremento di 59 lavoratori diretti e sul mantenimento dei livelli occupazionali con la parte certa degli investimenti – evidenziano rispetto al nodo lavoro – nulla è stato specificato sull’impatto dei nuovi impianti e sull’organizzazione del lavoro e sui lavoratori dell’indotto”.

“Registriamo la volontà di tutte le Istituzioni – concludono il coordinatore nazionale siderurgia per la Fiom-Cgil e il segretario generale Fiom-Cgil di Terni – di trovare una soluzione per Acciai Speciali Terni ritenuta strategica per il territorio, per l’Umbria e per l’intero Paese, ritenendo necessario finalmente un confronto positivo che coinvolga le organizzazioni sindacali. Da qui alla fine di maggio abbiamo chiesto di discutere in azienda il dettaglio del piano industriale, cosa che facciamo ormai da questi tre anni e non si è mai concretizzata. La nostra richiesta è di fare una discussione su un piano industriale realizzabile e con investimenti certi, senza alcun vincolo legato al suddetto accordo di programma”.

Uilm: subito Accordo di programma, poi approfondimenti sul lavoro

“Con la presentazione delle linee guida del Piano industriale AsT Terni occorre procedere con la firma dell’Accordo di Programma ed il confronto a livello territoriale con il sindacato per approfondire le questioni dell’organizzazione del lavoro e livelli occupazionali. Tutte le istituzioni nazionali e locali debbono essere impegnate a contribuire alla crescita industriale e occupazionale della più grande realtà industriale della regione Umbria” dichiarano Guglielmo Gambardella e Simone Lucchetti a margine dell’incontro.

“Auspichiamo – proseguono – che l’Accordo di Programma in fase di implementazione possa supportare a pieno il piano industriale 2022-2028 che in parte è stato già realizzato, con circa 300 milioni già investiti, ma che potrà arrivare ad un volume di oltre un miliardo di euro se e quando verranno realizzati anche quelli della produzione dell’acciaio magnetico con oltre 400 milioni. Il piano presentato ha l’ambizione di raggiungere gli obiettivi di piena de carbonizzazione, riduzione CO2 e riduzione del consumo di risorse per rendere lo stabilimento ternano il più sostenibile ambientalmente in Europa”.

“Abbiamo molto apprezzato – proseguono i sindacalisti Uil – l’impegno della presidente Proietti di mettere a disposizione del sistema produttivo le concessioni dell’energia idroelettrica ma chiedendo al governo di poter prevedere, nelle discussioni in ambito europeo, una premialità anche in termini ETS per Ast. Speriamo che la discussione della riunione di oggi possa segnare un passo in avanti e che nelle prossime settimane si possa fare sintesi fra le dichiarate disponibilità delle istituzioni, ministeri regione e comune, a supportare il progetto di incremento della competitività di Acciai Speciali Terni e le necessità aziendali, a partire dagli strumenti legislativi disponibili per la riduzione del costo dell’energia. Come Uilm – avvertono però – solo dopo aver effettuato un approfondimento con Arvedi sul piano industriale in termini di livelli occupazionali e organizzazione del lavoro e verificato la conclusione dell’iter per l’Accordo di Programma, potremo fare una valutazione complessiva sulla vertenza”.

Ugl Metalmeccanici: invito alla responsabilità

“Ab­bia­mo rap­pre­sen­ta­to – dichiarano il vicese­gre­ta­rio na­zio­na­le Ugl Me­tal­mec­ca­ni­ci con de­le­ga alla si­de­rur­gia, Da­nie­le Fran­ce­scan­ge­li e il coor­di­na­to­re Ar­ve­di Ast An­to­nel­lo Mar­to­ni – la ne­ces­si­tà di ri­ce­ve­re un mi­liar­do di euro di in­ve­sti­men­to per la tran­si­zio­ne eco­lo­gi­ca, l’in­stal­la­zio­ne di nuo­vi im­pian­ti la­vo­ra­ti­vi con un Ac­cor­do di pro­gram­ma vol­to al ri­lan­cio del sito e al man­te­ni­men­to dei vo­lu­mi pro­dut­ti­vi. Go­ver­no e isti­tu­zio­ni sono invitati alla re­spon­sa­bi­li­tà per una ra­pi­da so­lu­zio­ne del­le pro­ble­ma­ti­che, per la sal­va­guar­dia dei la­vo­ra­to­ri e del­l’in­te­ro ter­ri­to­rio regionale. En­tro la fine del mese di maggio si ter­rà un in­con­tro per la firma del­l’ac­cor­do di pro­gram­ma. Chiediamo che il piano venga discusso con le Rsu e i territoriali per risolvere i problemi dell’organico tecnologico che nel tempo ha subito dei cambiamenti e adeguarlo al nuovo piano così che possa avere ripercussioni positive anche per i lavori dell’ indotto”.

Fismic: ancora incertezze

Fismic manifesta delusione per le “attese e incertezze”, con il segretario nazionale Giovacchino Olimpieri e il coordinatore Rsu Ast Marvo Bruni. Che commentano: “Serve chiarezza sul piano industriale e sulle risorse. Nonostante l’ennesima riunione tenutasi presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy sul futuro di Acciai Speciali Terni, dobbiamo purtroppo constatare che, anche questa volta, nessuna decisione concreta è stata assunta. Tutto viene rinviato a fine maggio, quando – forse – si arriverà finalmente alla sottoscrizione di un accordo di programma tra azienda, Governo e istituzioni locali. Registriamo con forte preoccupazione che, rispetto agli annunci iniziali, il progetto industriale ha subito un ridimensionamento e l’investimento complessivo ammonta a circa 560 milioni di euro, di cui 300 milioni a carico dell’ impresa e solo 70 milioni di contributo pubblico (60 milioni tramite contratto di sviluppo e 10 milioni da risorse dirette). Troppo poco per un impianto strategico come Ast. Restano aperti nodi fondamentali: la questione energetica, le garanzie sull’occupazione, l’impatto sull’indotto. Ad oggi, nulla è stato chiarito sull’effettivo impatto dei nuovi impianti sull’organizzazione del lavoro. I 59 posti annunciati da Ast rischiano di essere una misura di facciata, se non accompagnati da un vero piano occupazionale. Non bastano gli annunci. Serve una strategia vera, condivisa e sostenibile. È il momento di superare i rinvii, le promesse generiche e i documenti incompleti. Serve un confronto vero, libero da vincoli e interessi estranei, che metta al centro la salvaguardia industriale, occupazionale e ambientale del sito. Fiduciosi ma determinati, chiediamo che il Governo mantenga l’impegno assunto e che a fine maggio si entri finalmente nel merito. Non accetteremo – concludono – ulteriori rinvii”.

Esternalizzazione servizi aeroporto, Sase ha spaccato il fronte sindacale

L’accordo tra la Sase e Fit-Cisl e Ugl per risanare il bilancio in rosso dell’aeroporto internazionale dell’Umbria rompe il front sindacale. Filt-Cgil e Uiltrasporti, che non sono state invitate all’incontro, puntano l’indice contro la Sase, ma anche contro le altre due sigle sindacali. E valutano ricorsi contro una misura considerata antisindacale, appellandosi nel frattempo alla presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti.

“Questo accordo – scrivono Filt-Cgil e Uiltrasporti – è uno schiaffo in faccia ai lavoratori che stanno lottando a favore di colleghi che, pur svolgendo la stessa mansione in ambito aeroportuale nei servizi di Sicurezza e Rampa – movimentazione bagagli, oggetto di esternalizzazioni a basso costo, percepiscono un salario ridotto del 30%. Le glorie di Fit Cisl e Ugl di percorrere il protagonismo individuale ha frantumato l’unità sindacale che in questo momento voleva dire garanzie anche per i loro iscritti che da oggi sono molto più deboli”.

Filt-Cgil e Uiltrasporti hanno convocato una assemblea dei dipendenti Sase Spa “per decidere quale azione di lotta introdurre a seguito del mancato accordo, in Prefettura in ambito alla procedura di cui alla Legge 146/90 e s.m.i., a supporto della vertenza in atto contro le esternalizzazioni di Sase Spa, contro il buco di bilancio creato”.

I sindacati dal prefetto per provare a sciogliere i troppi nodi intorno all’Ast

I rappresentanti di Fiom, Uilm, Fismic e Ugl hanno incontrato il prefetto di Terni Antonietta Orlando, per rappresentare tutti i timori legati ai mancati investimenti per il rilancio dell’Ast da parte del Gruppo Arvedi, così come dei progressi per far partire l’Accordo di programma che dovrebbe portare ossigeno a tutto il territorio ternano.

“Scoprire le carte” di un gioco che si protrae da tempo, sulla pelle dei lavoratori, delle imprese dell’indotto e di tutta la comunità ternana è ciò che vogliono i sindacati. Che confidano in questo nell’aiuto del prefetto.

Anche perché l’aggiornamento che, in base alla road map indicata al Ministero, l’annunciato aggiornamento sulla situazione non c’è stato. Né sembrano esserci passi in avanti rispetto alla fine di febbraio, data ultima indicata dal ministro Urso per la firma dell’Accordo di programma.

Nei prossimi giorni ci sarà un incontro a Terni con i rappresentanti della Giunta regionale.

E proprio a Governo e Regione si rivolge il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, chiedendo di accelerare, ricordando come siano tanti i nodi da sciogliere intorno ad Ast, da quello industriale, a quello energetico, a quello ambientale.

Il Comune chiama la Regione sui nodi ternani, i sindacati: confronto, ma senza strumentalizzazioni

Polo chimico, filiera del tubo e Accordo di programma Acciai speciali Terni: cosa è cambiato rispetto alla fase di stallo degli ultimi tempi? E’ quanto si chiedono Cgil, Cisl, Uil e Ugl dopo la richiesta che il Comune di Terni ha inviato alla Regione Umbria per aprire tavoli di confronto sulle tematiche del territorio ternano.

Confronto a cui sarebbero invitate anche le organizzazioni sindacali, che però affermano di non aver ricevuto alcuna comunicazione, lamentando la mancanza sinora di un coinvolgimento attivo nelle problematiche del territorio.

“Fermo restando la legittimità della richiesta – scrivono Cgil, Cisl, Uil e Ugl Terni in una nota congiunta – vorremmo ricordare che non più tardi di un mese fa, all’incontro svolto al Ministero MIMIT sulla vicenda relativa all’Accordo di programma, erano stati mostrati da tutti i soggetti istituzionali segnali rassicuranti e buone prospettive per la chiusura di questa lunga discussione. Cosa è cambiato? Ricordiamo che in quella circostanza – sottolineano – solo le organizzazioni sindacali avanzarono perplessità, criticità e proposte, tra gli ottimismi emersi, rimarcando la delicatezza e le problematicità presenti in questa fase di stallo diventata troppo lunga. Non a caso, su quest’ultimo punto, le organizzazioni sindacali di categoria hanno recentemente promosso, in coerenza con le preoccupazioni esplicitate, iniziative di mobilitazione e scioperi, per ribadire l’urgenza e la necessità di discutere nel dettaglio il piano industriale come elemento di certezza e garanzia per le prospettive di sviluppo del sito”.

Cgil Cisl Uil e Ugl ribadiscono quindi, “nel solco delle tradizioni sindacali locali”, che proseguiranno l’azione di rappresentanza sociale “evitando di prestare il fianco a ogni possibile ed eventuale strumentalizzazione politica”, riaffermando che per il sindacato “è prioritario affrontare le questioni relative agli aspetti economici, produttivi, sociali e lavorativi di questo territorio”.

Morte sul lavoro, operaio schiacciato da pannelli fotovoltaici

Incidente mortale sul lavoro a Spoleto. Un operaio di 60 anni, foggiano, dipendente di una ditta campana, è deceduto nella zona di Poreta, schiacciato da alcuni pannelli fotovoltaici che dovevano essere scaricati per l’installazione.

L’uomo è morto sul colpo, inutile l’intervento del personale del 118. Il corpo è stato recuperato dai vigili del fuoco.

Sul posto, per i rilievi, sono intervenuti i carabinieri e il personale della Asl. La salma e il cantiere sono stati posti sotto sequestro dalla Procura della Repubblica di Spoleto.

I sindacati lanciano l’allarme per l’ennesimo incidente grave sul lavoro, con la 12esima vittima in Umbria dall’inizio dell’anno.

Il segretario umbro della Uil, Maurizio Molinari, chiama in causa le Istituzioni, che finora non hanno preso nella giusta considerazione gli appelli per lavorare concretamente sul versante della sicurezza.

Il segretario generale della Ugl, Paolo Capone, ricordando i due incidenti gravi che si sono verificati nella giornata di martedì a Spoleto e nel Pavese, chiede di “potenziare i controlli e rafforzare le misure di prevenzione, attraverso una maggiore formazione e la promozione di una cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro”, prevedendo per questo adeguate risorse.