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Tag: sisma

Riorganizzazione Ufficio ricostruzione, le ragioni di Proietti e i dubbi di Melasecche

Dibattito a Palazzo Cesaroni sulla riorganizzazione dell’Ufficio speciale ricostruzione Umbria, con ampliamento delle posizioni dirigenziali tramite ‘comando’ dal comune di Assisi. Tema posto con un’interrogazione dal consigliere Enrico Melasecche, che ha lamentato possibili profili di illegittimità e
di danno erariale.

Illustrando l’atto in Aula, Melasecche ha chiesto alla Giunta quali siano le reali e specifiche motivazioni tecniche e funzionali che hanno portato all’articolazione dell’Ufficio speciale ricostruzione su tre distinte posizioni dirigenziali, evidenziando gli indicatori di performance e di risultato che la nuova organizzazione
dell’Usr dovrebbe raggiungere. E quali sono le motivazioni che hanno portato la Giunta a non mantenere in capo al direttore della Direzione Governo del Territorio, come avvenuto nella precedente Legislatura, le funzioni di gestione e coordinamento dell’Ufficio regionale per la Ricostruzione post sisma, “tenuto conto che importanti operazioni erano di fatto già in capo a questa direzione, Servizio Opere Pubbliche, e di fatto al corrispondente Assessorato, come ad esempio la ricostruzione dei due ospedali di Norcia e
Cascia, il recupero dell’ex Mattatoio di Spoleto, la realizzazione dell’ampliamento della struttura del deposito Beni Culturali di Santo Chiodo, e altre”.

“Per quale ragione – ha poi chiesto Melasecche – avendo creato un nuovo servizio all’interno dell’Usr, non si è attivata una procedura di evidenza pubblica che avrebbe permesso, come prescrive la legislazione vigente, una selezione del candidato più idoneo alle svolgimento delle funzioni previste dal servizio, preferendo l’istituto del comando dal Comune di Assisi”. E naturalmente i costi complessivi, e quelli futuri, della nuova struttura.

La presidente della Regione Stefania Proietti, nella risposta, ha detto che la riorganizzazione dell’Usr “risponde ad esigenze di ricostruzione post sisma. La Legge finanziaria ha stanziato 90 milioni per il 2025-25. Esistono alcune criticità per la ricostruzione pubblica e nei centri storici”.

Quanto alla gestione, ha detto che non sono previsti compensi aggiuntivi per la funzione correlata di coordinamento: “C’è invarianza del personale già assegnato e degli incarichi di elevata qualificazione, garantendo continuità di azione e rispetto delle professionalità. Dal primo settembre 2025 uno dei due dirigenti andrà in pensione. Il rafforzamento dell’Ufficio – ha sottolineato – è legato anche alla riduzione
delle direzioni regionali. Il comando, istituto previsto dalla legge speciale sisma, è stato disposto attraverso atti gestionali adottati in accordo tra le amministrazioni interessate. Il trattamento economico determina una maggiore spesa per il 2025 stimata in 40mila euro; l’ammissibilità dell’intervento è già stata verificata, con l’assegnazione di risorse integrative relative anche al personale stabilizzato”.

“La riorganizzazione – ha aggiunto Proietti – ha messo ordine nelle competenze previste dalla legge e dalla convenzione istitutiva sottoscritta dalla Regione e dai Comuni associati nel 2016”.

Infine, Proietti ha chiarito: “Ordinanze e delibere di Giunta hanno previsto tre figure dirigenziali, di cui una con funzioni di coordinamento. È stata ritenuta ridondante la figura del direttore. Il personale dell’Usr è composto da 29 unità comandate, 20 distaccate dalla Regione, 7 a tempo determinato. Oltre a 3 dirigenti
comandati”.

    Una risposta ritenuta non soddisfacente dal consigliere Melasecche: “Si tratta di una risposta non convincente. La struttura funzionava molto bene. La decisione è palesemente ridondante. L’accordo tra il Comune di Assisi, di cui lei era sindaco, si presta a delle riflessioni. Sarebbe stato più ragionevole affidare il coordinamento ad una figura già esistente. Se davvero il dirigente va in pensione a settembre, allora non andava tenuto tre mesi in ferie per poi portarlo. Si tratta di un aggravio di spesa di cui non si capisce la ragione. Monitoreremo i grandi ulteriori risultati che farà la struttura – ha concluso – visto che prima aveva già fatto miracoli”.

    Terremoto a Spoleto, qualche spavento ma nessun danno

    Magnitudo 2.5 ad una profondità di circa 10 km

    Scossa di terremoto nella prima mattina di oggi, domenica, con epicentro a Spoleto. La terra ha tremato poco prima delle 8, con epicentro in località Mustaiole, verso il confine ternano.

    Secondo quanto rivelato dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, il sisma ha avuto una magnitudo di 2.5, con ipocentro ad una profondità di circa 10 km.

    La scossa è stata avvertita distintamente dalla popolazione, ma non si registrano danni.

    Negli ultimi giorni scosse sismiche, di non particolare intensità, sono state registrate nell’area dell’Adriatico. Oltre a quelle che continuano a riguardare la zona dei Campi Flegrei, in Campania.

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    Ricostruzione, le 8 proposte Confartigianato consegnate al commissario Castelli

    Otto proposte per migliorare e accelerare il lavoro delle imprese impegnate nella ricostruzione dell’area del sisma, dando una risposta alle popolazioni del Centro Italia. Sono quelle che Confartigianato ha elaborato e consegnato al commissario straordinario per la ricostruzione, Guido Castelli, nell’incontro pubblico che si è tenuto a Norcia, promosso da Confartigianato Imprese Umbria. Per cercare di rimuovere ostacoli e criticità, legate alla burocrazia, ai ritardi nei pagamenti, ai prezzi dei materiali e alla specifica problematica delle seconde case fuori dal Cratere.

    L’incontro, sul tema “Sisma Centro Italia: aggiornamenti tecnico-normativi e prospettive per la ricostruzione”, ha riunito istituzioni, tecnici e rappresentanti del mondo produttivo, per fare il punto sulla ricostruzione post-sisma e affrontare le nuove criticità emerse.

    Dopo i saluti istituzionali del presidente regionale di Confartigianato Imprese Umbria, Mauro Franceschini, del sindaco di Norcia Giuliano Boccanera e di Massimiliano Galli, rappresentante della Rete delle Professioni Tecniche Umbria, il presidente di Anaepa Confartigianato Edilizia Umbria, Pierangelo Lanini ha introdotto i lavori, evidenziato i progressi della ricostruzione, ma anche le nuove difficoltà normative e procedurali che rischiano di rallentare i cantieri.


    L’incontro moderato dal coordinatore della Categoria Edilizia di Confartigianato Imprese Umbria, Fabrizio Ferroni, ha affrontato i temi dei ritardi nei pagamenti, quali appunto la complessità burocratica, l’insostenibilità economica per interventi su seconde case fuori cratere e l’anomalo aumento dei prezzi dei materiali.

    Aspetti analizzati con una serie di interventi tecnici che hanno approfondito specifici aspetti della ricostruzione.

    Gianluca Fagotti, dirigente dell’Ufficio Speciale Ricostruzione Umbria, ha illustrato le principali novità normative introdotte dall’Ordinanza Commissariale n. 222/2025, soffermandosi in particolare sui recenti aggiornamenti tecnico-procedurali e sugli adeguamenti dei criteri contributivi per la ricostruzione privata.

    Franco Lodovici, presidente di Confartigianato Edilizia Rieti, ha denunciato le difficoltà burocratiche ancora presenti – procedure complesse, iter farraginosi – che frenano l’avanzamento dei lavori, evidenziando inoltre i gravi ritardi nei pagamenti alle imprese esecutrici che mettono a rischio la tenuta finanziaria delle aziende impegnate nei cantieri.

    Augusto Tomassini, presidente di Confartigianato Edilizia Perugia, si è concentrato sul tema delle seconde case situate fuori dal “cratere” sismico: per questi immobili la copertura pubblica dei costi di riparazione è parziale e la quota di accollo a carico dei proprietari può arrivare al 50% dell’importo dei lavori; Tomassini ha evidenziato, inoltre, che la soppressione dal 2025 delle opzioni fiscali, come lo sconto in fattura sui lavori a carico dei privati, rischia di rendere proibitivo l’avvio degli interventi sulle seconde case, chiedendo quindi misure per evitare che tali edifici rimangano danneggiati.

    Stefano Foresi, responsabile del settore Edilizia di Confartigianato Imprese Macerata–Ascoli Piceno–Fermo, ha invece posto l’accento sull’andamento anomalo dei prezzi dei materiali e delle lavorazioni nelle zone colpite: in alcune aree si registrano incrementi di costo ancor più marcati che altrove, anche a causa delle difficoltà logistiche e differenze di prezzo significative per gli stessi prodotti rispetto ad altri contesti. Foresi ha proposto l’istituzione di un tavolo permanente di monitoraggio dei prezzi nell’area del cratere, così da tenere sotto controllo le oscillazioni e prevenire fenomeni speculativi che possano ulteriormente gravare sulla ricostruzione.

    Problematiche che Confartigianato vuole contribuire a risolvere attraverso il documento con le otto proposte consegnare al commissario Guido Castelli.

    Il senatore Castelli ha partecipato attivamente ai lavori, raccogliendo le sollecitazioni delle imprese. Ha ringraziato Confartigianato Umbria per l’occasione di confronto costruttivo e ha assicurato il proprio impegno a mantenere un dialogo costante con gli attori della ricostruzione, al fine di individuare soluzioni condivise che permettano di superare gli ostacoli segnalati e di accelerare i cantieri nel rispetto della legalità e della trasparenza.

    Infine il commissario, con riferimento alle mancata proroga della ZFU (Zona Franca Urbana) ha prospettato una possibile soluzione della problematica nel breve tempo.

    Confartigianato Umbria ha confermato il proprio impegno a favorire una ricostruzione più rapida, trasparente ed efficace, al fianco delle imprese e delle comunità colpite dal sisma.

    Musumeci alla Provic: normativa unica per la ricostruzione. Poi alla firma per le mura di Assisi

    Doppio appuntamento in Umbria per il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, accompagnato dal commissario straordinario alla Ricostruzione, Guido Castelli.

    Il ministro ha prima incontrato a Foligno, nella sede della Protezione civile della Regione Umbria, il personale e i volontari, accolto dalla presidente della Regione Umbria Stefania Proietti e dal sindaco di Foligno Stefano Zuccarini.

    La governatrice ha ricordato l’importanza strategica del Centro regionale per la protezione civile. Ricordando che se “da una parte puntiamo sempre di più sulla ricostruzione post terremoto, dall’altra la formazione del personale e dei volontari della protezione civile rimane un punto fermo anche per la prevenzione”.

    “Poter definire le procedure per la ricostruzione con una normativa unica è una priorità e anche una necessità – ha detto il ministro Musumeci -. Ogni regione ha un contesto normativo a sé e ciò non consente omogeneità per la realizzazione dei lavori. Le ricostruzioni durano tanti anni e vanno fissati tempi certi: 5 anni e in caso di terremoto 10, con a capo una cabina di regia e non si esclude che il presidente di Regione possa essere individuato come commissario straordinario. Ricostruire è un costo – ha aggiunto – prevenire è un investimento e la prevenzione è il ruolo più importante della protezione civile. In Umbria si è lavorato con serietà sulla ricostruzione, ma ribadisco, va definito un criterio omogeneo e capire se abbia più senso il ricostruire com’ era e dov’era. Tutti questi punti certi sono inseriti nel nuovo codice”. 

    Il ministro ha voluto poi ringraziare tutti i professionisti e gli operatori impegnati nella ricostruzione in Umbria che “negli ultimi tempi ha avuto una forte accelerazione anche grazie all’attività del commissario Castelli molto impegnato in questo compito alto”.

    La firma ad Assisi

    Poi la cerimonia ad Assisi, per la firma dell’accordo di programma tra Comune, Governo e Soprintendenza archeologica, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria che mette a disposizione, per il primo lotto, un contributo statale di 9,5 milioni di euro per restaurare e valorizzare le mura urbiche della città Serafica.

    L’intesa è stata sottoscritta nella Sala della Conciliazione da Valter Stoppini, sindaco f.f. di Assisi, Luigi Ferrara, capo Dipartimento Casa Italia – Presidenza del Consiglio dei Ministri e Francesca Valentini, dirigente delegata Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria.

    assisi

    L’iniziativa è legata a un più ampio piano unitario di messa in sicurezza, risanamento conservativo e valorizzazione dei beni culturali di Assisi – sempre predisposto dal Comune nel 2022, in vista del Giubileo 2025 e dell’ottavo centenario della morte di San Francesco del 2026 – sottoposto al Governo dall’allora sindaco Stefania Proietti, con una richiesta di finanziamento e progetto di fattibilità per un importo complessivo di 20,5 milioni di euro. Il Dipartimento Casa Italia ha quindi accolto e finanziato un primo stralcio dei lavori, stanziando 9,5 milioni di euro destinati al restauro dei tratti di mura che presentano le maggiori criticità e che insistono su aree ad alta frequentazione, come strade, piazze e giardini pubblici. In particolare, gli interventi previsti dal primo lotto riguardano i seguenti segmenti: Porta Nuova, Porta Cappuccini e la parte tra Porta Cappuccini e la Rocca Minore; Rocca Minore Porta Perlici e la porzione tra Porta Perlici e Rocca Maggiore; da S. Pietro a Sementone, Fonti di Mojano, da Porta Moiano a Porta Nuova; le porte cosiddette della seconda cerchia e cioè Arco di Pietro e Paolo e Arco di San Francesco. A seconda delle situazioni, verranno eseguiti interventi di risanamento conservativo attraverso la ricostruzione del coronamento e dei paramenti, lavori di consolidamento con tiranti o localizzato con iniezioni, riedificazione dei tratti crollati, opere puntuali di restauro, pulizia e realizzazione di dreni in alcuni tratti. I dettagli saranno definiti in collaborazione con la Soprintendenza archeologica, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria. Il progetto è stato illustrato dall’ingegner Matteo Castigliego, dirigente dell’ufficio Opere e Lavori pubblici del Comune di Assisi, settore che ha predisposto la proposta progettuale finanziata.

    “Sicurezza, riqualificazione e valorizzazione dei beni culturali – ha sottolineato il sindaco f,f. Valter Stoppini – rappresentano una priorità per Assisi, città unica al mondo per caratteristiche, messaggio e valori espressi, riconosciuta come patrimonio mondiale dell’UNESCO”.

    La soprintendente Francesca Valentini ha evidenziato come “le mura urbiche di Assisi abbiano un valore importantissimo dal punto di vista storico e culturale e anche di partecipazione della cittadinanza e di turisti e pellegrini, che arrivano qui da ogni parte del mondo. Questi lavori le salvaguarderanno e ne garantiranno una maggiore fruizione”.

    “Si tratta di un intervento importante ed evocativo – ha affermato il ministro Musumeci – per il significato che si porta dietro: quello di salvaguardare dagli eventi catastrofali i beni culturali, specialmente quelli più significativi che testimoniano una stagione della nostra civiltà. La prevenzione strutturale è uno degli obiettivi strategici che abbiamo avviato negli ultimi anni. Qui ad Assisi lo stiamo facendo con grande impegno, in collaborazione con il Comune e la Soprintendenza che dovrà seguire i lavori e oggi è veramente una bella giornata. Assisi è una delle tappe più rilevanti della cristianità e assume ancora più importanza nell’anno del Giubileo e dell’ottavo centenario francescano. A questa città siamo tutti legati: Assisi è Assisi, è un bene culturale e un patrimonio che appartiene all’intera umanità. È unica perché di San Francesco d’Assisi ce n’è uno soltanto e qui è stato forza, storia e destino”.

    Viabilità area sisma, approvata l’ordinanza speciale

    La Cabina sisma ha approvato l’ordinanza speciale che completa i finanziamenti del Programma per il ripristino e la messa in sicurezza delle viabilità danneggiate dal terremoto del 2016 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Si tratta del programma, il cui soggetto attuatore è Anas, avviato nell’immediatezza dell’evento sismico per garantire la sicurezza e la funzionalità del sistema di mobilità all’interno del cratere, che ad oggi annovera oltre 1400 interventi con un finanziamento di 1,18 miliardi di euro.

    L’ordinanza completa per tutta la zona del cratere il finanziamento di 178 interventi per un importo complessivo di circa 170 milioni di euro, disponendo lo stanziamento di 146 milioni di euro di fondi della Struttura commissariale sisma 2016. In Umbria, sono previsti ben 34 interventi strategici, per un totale di 21,8 milioni di euro, di cui 17,3 milioni finanziati dalla Struttura commissariale.

    In Umbria i comuni interessati dai 34 interventi strategici previsti sono Assisi, Campello sul Clitunno, Cascia, Cerreto di Spoleto, Citerna, Ferentillo, Giano dell’Umbria, Monteleone di Spoleto, Norcia, Preci e Vallo di Nera per un totale di 21,8 milioni di euro di risorse volte al miglioramento di viabilità e sicurezza delle strade.

    “Ripristinare definitivamente la viabilità – dichiara la presidente della Regione Stefania Proietti, che ha mantenuto la delega alla ricostruzione – rappresenta un elemento chiave per la vita sociale dei territori colpiti dal sisma. Senza strade sicure e accessibili, la ripresa economica rischia di essere compromessa: le attività commerciali, il turismo e i servizi, infatti, dipendono dalla possibilità di muoversi agevolmente. È per questo motivo che abbiamo identificato gli interventi di ripristino e adeguamento delle infrastrutture stradali come una priorità assoluta”.

    Attraverso l’ordinanza speciale per il ripristino della viabilità, sono stati integrati i finanziamenti già concessi per interventi approvati e inseriti nel Programma previsto dall’OCDPC n. 408/2016. “Questo non solo ci permette di proseguire con gli interventi già previsti – conclude la Presidente Proietti – ma ci offre anche l’opportunità di finanziare una parte degli interventi che sono stati censiti e classificati con priorità nel piano approvato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. È un passo significativo verso il recupero della normalità”.

    Ricostruzione, Confartigianato: prorogare la Zona franca urbana a tutto il 2026

    Una ulteriore proroga della Zona franca urbana fino a tutto il 2026 per rimuovere il blocco all’utilizzo dei crediti d’imposta accumulati che si è determinato dal 31 dicembre 2024. E’ quanto ha richiesto Confartigianato Umbri al commissario straordinario del Governo per la ricostruzione dei territori interessati dagli eventi sismici, senatore Guido Castelli. Per superare un nodo che sta creando grandi problemi alle imprese impegnate nella ricostruzione.

    “Riteniamo – afferma Mauro Franceschini, presidente di Confartigianato Umbria – che sia interesse generale non frapporre alcun ostacolo all’opera di ricostruzione che è in corso e a pieno regime. Le imprese dal 31 dicembre scorso, con la scadenza della Zona franca urbana non possono più utilizzare i crediti d’imposta accumulati. Nel cratere – ricorda – sono impegnate molte imprese edili artigiane e Pmi che devono poter proseguire la loro opera senza perturbazioni di ordine fiscale e in un quadro di certezza delle norme e degli adempimenti”.

    “Il senatore Castelli, che cogliamo l’occasione per ringraziare – sottolinea Franceschini – ha dimostrato in molte occasioni attenzione e concretezza; infatti, già nel 2023 si è fatto carico della richiesta ottenendo la prima proroga. Ora occorre portare a termine questo grande sforzo corale delle comunità regionali interessate dall’evento sismico e confidiamo nella sua opera di sensibilizzazione sul Governo per una nuova proroga”.

    Ricostruzione, proroga per Castelli: “Il 2025 l’anno dei cantieri pubblici”

    “Il 2025 potrà e dovrà essere l’anno dei cantieri pubblici e dei borghi più devastati”. Così Guido Castelli, appena riconfermato dal Consiglio dei ministri commissario straordinario per la Riparazione e la Ricostruzione post-sisma 2016 fino al 31 dicembre 2025.

    Il commissario rivendica il lavoro sin qui fatto: “Lo snellimento e l’ottimizzazione dell’iter amministrativo che ho compiuto nel corso del primo anno alla guida della Struttura commissariale ha consentito quella velocizzazione degli interventi che, nel 2024, ha portato al cambio di passo nella ricostruzione”.

    Quindi, gli auspici per i prossimi mesi: “Grazie allo sforzo profuso fino a ora, il 2025 potrà e dovrà essere l’anno dei cantieri pubblici e dei borghi più devastati, nel corso del quale i lavori nel cratere si moltiplicheranno. Sono oltre 20 mila i cantieri di ricostruzione privata autorizzati, di cui oltre 11 mila già completati Anche la ricostruzione pubblica, per la quale nel 2025 stimiamo oltre mille interventi – prosegue Castelli – è stata finalmente sbloccata. Sono dati che indicano un significativo, solido, punto di ripartenza: da qui bisogna proseguire, con costanza e tenacia, per dare un nuovo futuro alle nostre comunità”.

    Ricostruzione e Superbonus, plafond raggiunto: si lavora ai nuovi parametri del contributo Sisma

    Il plafond da 330 milioni, introdotto con decreto-legge n. 39 del 29 marzo 2024 poi convertito con alcune modifiche, riservato alle domande di Superbonus integrativo del contributo sisma nel cratere 2016 e presentate dopo il 30 marzo 2024, si è esaurito il 20 dicembre 2024.

    Un plafond che era stato autorizzato per assicurare alla ricostruzione 2016 una transizione ragionevole verso la completa fuoriuscita dal Superbonus, consentendo fino a tutto il 2024 – entro il limite di
    spesa appunto di 330 milioni – la possibilità di attivare lo sconto in fattura e la cessione del credito di imposta.

    Niente più sconto in fattura e cessione del credito

    Il monitoraggio del plafond è stato effettuato dalla Struttura commissariale, attraverso la piattaforma
    GEDISI ed ha confermato il suo esaurimento. Per le nuove pratiche sisma non sarà più esercitabile
    l’opzione dello sconto in fattura e della cessione del credito. Queste pratiche potranno avvalersi
    del Superbonus in aggiunta al contributo per la ricostruzione, solo attraverso la modalità dell’uso diretto della detrazione.

    In ogni caso – chiarisce la Struttura commissariale per la ricostruzione – per tutte le istanze, precedenti e successive al 30 marzo 2024, con o senza sconto in fattura, il beneficio (pari all’importo eccedente il contributo previsto per la ricostruzione, nella misura del 110%) sarà riconosciuto solo per le spese sostenute entro la data del 31 dicembre 2025.

    La fruizione delle detrazioni fiscali in questione è comunque subordinata al rispetto di quanto previsto dal
    D.P.C.M. 17 settembre 2024 e successivo D.P.C.M. del 29 ottobre 2024 con cui sono stati definiti contenuto, modalità e termini delle informazioni da trasmettere all’ENEA e al Portale nazionale delle classificazioni sismiche-PNCS.

    Le modifiche delle domande: cosa cambia

    Per chi volesse modificare gli importi Superbonus relativamente alle domande antecedenti al 30 marzo,
    non va apportata la modifica in piattaforma GE.DI.SI., ma vanno seguite esclusivamente le procedure di
    monitoraggio nazionale definite dal D.P.C.M. 17 settembre 2024 e successivo D.P.C.M. del 29 ottobre 2024.

    Per chi volesse modificare gli importi Superbonus relativamente alle domande successive al 30
    marzo, invece, l’importo dichiarato come super bonus non può essere modificato se non in diminuzione,
    aggiornando sia la piattaforma GE.DI.SI. che seguendo le procedure definite dal D.P.C.M. 17 settembre
    2024 e successivo D.P.C.M. del 29 ottobre 2024.

    I nuovi parametri per il contributo Sisma

    Per le domande antecedenti del 30 marzo 2024 la piattaforma GE.DI.SI. è in fase di adeguamento, per permettere un agevole aggiornamento, ove necessario, per i soli parametri relativi
    al contributo Sisma.

    Il commissario Castelli, in sinergia con i presidenti delle Regioni del Centro Italia interessate e la collaborazione degli Uffici Speciali per la Ricostruzione sisma, sta perfezionando un provvedimento finalizzato a riconoscere gli incrementi parametrici e le maggiorazioni delle percentuali di contributo in favore di quanti non potranno beneficiare del Superbonus in aggiunta al contributo sisma.
    L’obiettivo dell’ordinanza, ad otto anni dal terremoto, è quello di evitare gli accolli a carico dei terremotati e di garantire una prosecuzione spedita e sostenibile della ricostruzione del cratere 2016.

    Un cratere che con l’approvazione della Legge di Bilancio ha registrato sia il rifinanziamento della ricostruzione privata che il mantenimento nel 2025 dello stato di emergenza e delle misure agevolative in favore di comuni, cittadini e imprese.

      Appennino Centrale e cratere sisma, si tenta il ritorno dei pensionati con la Flat Tax al 7%

      Si punta alla Flat Tax al 7% per favorire il ripopolamento e lo sviluppo delle Aree dell’Appennino centrale.

      Mercoledì 18 dicembre la misura sarà presentata a Palazzo Chigi. In un incontro che vedrà la partecipazione del vice ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Edmondo Cirielli, e del commissario straordinario per la ricostruzione post-sisma 2016, Guido Castelli (nella foto).

      La misura fiscale è destinata a favorire il ritorno nelle aree dell’Appennino Centrale dei cittadini pensionati residenti all’estero da almeno 5 anni, che percepiscono l’assegno da un Paese straniero.

      Al tema è già stato dedicato un convegno promosso dalla School of Government della Luiss Guido Carli e dal commissario straordinario sisma 2016, in collaborazione con la Fondazione MagnaCarta.

      In quell’occasione è stato evidenziato come la misura della Flat Tax al 7% potrà frenare il fenomeno di spopolamento e incentivare la crescita economica di quelle comunità. Sottolineando come i regimi agevolativi pensati per i territori del cratere, ancora impegnati nella difficile ricostruzione economica e sociale, potranno essere importanti per rilanciare queste aree.

      Report Costruzioni ANCE: il settore ancora motore dello sviluppo in Umbria

      Il settore delle costruzioni si conferma un pilastro fondamentale per la crescita economica e sociale dell’Umbria. Nonostante il rallentamento della massa salari registrato nell’ultimo trimestre rappresenta un elemento da non sottovalutare, anche rispetto a temi che si stanno dibattendo come le risorse per la ricostruzione delle aree terremotate, la riarticolazione dei bonus edilizi con la cessazione del Superbonus 110, le infrastrutture viarie.

      È quanto emerge dai dati riportati nel Rapporto annuale su “Le costruzioni e lo sviluppo economico e sociale dell’Umbria” predisposto da ANCE Perugia (Associazione Costruttori Edili della Provincia di Perugia) e presentato oggi 10 dicembre nell’ambito del convegno organizzato in concomitanza con l’Assemblea 2024 dell’Associazione, dal titolo: “COSTRUTTORI DI FUTURO – Un cambio di passo”.

      Il rapporto evidenzia come, in un contesto di incertezza economica, il comparto delle costruzioni sia riuscito a mantenere un ruolo centrale, trainato anche dai finanziamenti del PNRR e dalla ricostruzione. Anche se nell’ultimo trimestre disponibile si registra una riduzione del monte salari che induce alla cautela.

      Andamento del settore delle costruzioni

      Nel periodo ottobre 2023 – settembre 2024, il volume delle ore lavorate nel settore delle costruzioni è cresciuto del +9,8% a Perugia e del +7% a Terni, con un aumento della massa salari rispettivamente del +12% e del +9,3%. Questo ha generato un incremento occupazionale che ha portato il numero di lavoratori mediamente attivi a superare le 13.000 unità a livello regionale e quello delle imprese a sfiorare le 2.500.

      Il PNRR come catalizzatore

      Grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, in Umbria sono stati avviati oltre 4.200 interventi per un valore complessivo di 4,7 miliardi di euro, concentrati su cinque missioni strategiche, in particolare per la transizione ecologica, la digitalizzazione e l’ammodernamento delle infrastrutture.

      Opportunità e sfide per il mercato delle costruzioni in Umbria

      Il mercato delle costruzioni in Umbria si trova in una fase di profonda trasformazione, caratterizzata da nuove opportunità e sfide significative. Questa evoluzione richiede un approccio innovativo, che sappia bilanciare le esigenze di sviluppo economico con la sostenibilità e il benessere del territorio.

      Rigenerazione urbana: un nuovo modello di sviluppo

      La rigenerazione urbana si conferma una priorità strategica per il settore. I progetti di riqualificazione si concentrano sulla valorizzazione delle aree esistenti, riducendo il consumo di suolo e puntando a creare spazi vivibili, moderni e sostenibili. L’obiettivo è coniugare sostenibilità ambientale e innovazione tecnologica, integrando soluzioni avanzate per l’efficienza energetica e il benessere dei cittadini. Questi interventi non solo migliorano la qualità della vita, ma offrono anche nuove prospettive economiche per le imprese e i territori coinvolti.

      Sostenibilità al centro delle costruzioni

      La transizione verso un’edilizia sostenibile è ormai una necessità imprescindibile. Le imprese umbre stanno dedicando crescente attenzione a strumenti e metodologie che promuovano la sostenibilità, come l’utilizzo del Building Information Modeling (BIM) per una gestione più efficiente dei progetti, e l’adozione di pratiche per ridurre le emissioni di CO₂. L’impiego di materiali green e l’attenzione all’economia circolare rappresentano ulteriori leve per innovare il settore, rispondendo alle richieste di un mercato sempre più orientato alla responsabilità ambientale.

      Carenza di competenze: una sfida da affrontare

      Una delle criticità principali evidenziate dal Rapporto ANCE riguarda la carenza di figure professionali qualificate. Il 40% delle imprese umbre lamenta difficoltà nel trovare personale con competenze specifiche, specialmente nei settori emergenti come la digitalizzazione, la sostenibilità e l’efficienza energetica. Questa situazione sottolinea l’urgenza di investire nella formazione, sia attraverso percorsi accademici, sia tramite programmi di aggiornamento professionale. Solo così sarà possibile colmare il divario tra la domanda di competenze e l’offerta, garantendo al settore le risorse umane necessarie per affrontare le sfide future.

      La relazione del presidente ANCE Perugia, Giacomo Calzoni

      La carenza di competenze e di mano d’opera – ha affermato nella sua relazione il presidente di Ance Perugia Giacomo Calzoni costituisce il principale ostacolo per continuare un trend virtuoso per le imprese e per lo sviluppo dei territori. Egualmente diventa urgente una crescita di efficienza delle amministrazioni pubbliche con le quali noi collaboriamo dando il nostro supporto, ma a fronte di crescenti rischi di tenuta economica e finanziaria delle imprese. E’ una questione che va affrontata urgentemente. Dobbiamo lavorare insieme per trovare delle risposte concrete. La sfida attuale e per il futuro non può prescindere da un confronto costruttivo e da un dialogo tra sistema delle imprese, amministrazioni pubbliche e chi ha responsabilità decisionale a livello territoriale. E’ inoltre fondamentale – evidenzia il presidente Calzoni – che per tutta l’area del cratere sismico siano assicurate per i prossimi anni risorse certe e adeguate. E che si proceda rapidamente con la realizzazione delle infrastrutture viarie necessarie”.

      Guardando al futuro

      Le previsioni per il 2025 sono ottimistiche per il 37% delle imprese intervistate, che prevedono una crescita, mentre il 50% stima una stabilità rispetto all’anno in corso. Tuttavia, il settore si trova a fronteggiare importanti sfide legate all’aumento dei costi dei materiali e alla necessità di innovare i processi.

      Da non sottovalutare il rallentamento della massa salari dell’ultimo trimestre, del quale occorrerà valutare attentamente le cause.

      In sintesi, il mercato delle costruzioni in Umbria si trova davanti a un momento decisivo: le opportunità offerte dalla rigenerazione urbana e dalla sostenibilità devono essere supportate da un sistema formativo efficace, capace di fornire al settore le competenze necessarie per innovare e crescere.

      ANCE Perugia ribadisce il proprio impegno a collaborare con imprese, amministrazioni pubbliche e stakeholder, per affrontare con successo le trasformazioni del settore e contribuire allo sviluppo sostenibile e inclusivo della regione.

      Premi fedeltà associativa ANCE Perugia

      All’interno dell’iniziativa pubblica che ha fatto seguito all’Assemblea annuale di ANCE Perugia, il presidente Giacomo Calzoni ha consegnato i premi alla fedeltà associativa alle seguenti imprese:

      – Biocostruzioni (associata ANCE da 75 anni), premio ritirato da Fabrizio Bandini

      – Calcestruzzi Magione di Gradassi & C. (associata ANCE da 50 anni), premio ritirato da Milena Gradassi

      – Colabeton (associata ANCE da 50 anni), premio ritirato da Paola Colaiacovo

      – Edilizia Papa Costruzioni Generali (associata ANCE da 50 anni), premio ritirato da Daniele Papa

      – RE.RI.T. (associata ANCE da 25 anni), premio ritirato da Andrea Tulli

      – Varian (associata ANCE da 25 anni), premio ritirato da Francesco Angelelli