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Tag: Perugia

Cucinelli finanzia il restauro dell’acquedotto di Perugia

Lo storico impianto idrico di origine medievale sarà interessato dai un intervento da mezzo milione di euro

Serviranno circa due anni di lavoro, tra rilievi e interventi a stralci, per riportare l’acquedotto medievale di Perugia, almeno nella sua parte urbana, all’antico splendore.
Tempi, costi (500 mila euro è la cifra stanziata) e varie fasi dell’operazione di restauro finanziata da Brunello Cucinelli, nell’ambito della campagna Art Bonus, sono stati illustrati A palazzo dei Priori dal sindaco di Perugia, Andrea Romizi, e da Riccardo Stefanelli, ceo della casa di moda Brunello Cucinelli spa, intervenuto anche in rappresentanza della famiglia Cucinelli.
Dopo l’Arco Etrusco, il Teatro Morlacchi e il Duomo, “beni diversi ma tutti di grande rilevanza e richiamo” come ha ricordato Romizi, arriva quindi ora un ulteriore sostegno di Brunello Cucinelli al restauro di un altro monumento che ha segnato la storia della città ma anche lo sviluppo tecnologico del medioevo (la stessa Fontana Maggiore simbolo di Perugia venne realizzata successivamente proprio per celebrare l’acquedotto). “Non nascondo l’emozione per il restauro di uno dei beni di maggiore rilevanza della città sempre presente nei racconti dei perugini e dei turisti di tutto il mondo e che sta ad indicare le ambizioni che Perugia aveva nel 1254 visto che stava diventando sempre più importante in Italia e con questa opera rendeva l’acqua un bene pubblico a tutti accessibile” ha affermato il sindaco per poi aggiungere: “Il desiderio dei perugini quindi si incrocia un’altra volta con la generosità di una famiglia. Nessuno come l’azienda Cucinelli è stata vicino a Perugia in questi anni e il vostro nome rimarrà sempre legato alla città”.
Famiglia Cucinelli che nel portare avanti questi progetti “oscilla tra due sentimenti, quellI del piacere e dell’onore”, come ha sottolineato Stefanelli. “A renderci orgogliosi – ha proseguito – è quando il patrimonio artistico ritorna alla sua bellezza originaria. Questo restauro in particolare dell’acquedotto, uno dei simboli anche estetici della città, sarà portato avanti dalla nostra società e con tutto l’indotto artigianale e manifatturiero umbro”.

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Tesei: E’ stata un’edizione straordinaria di Umbria jazz

AMELIA

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Saranno oltre 200 gli espositori che prenderanno parte alla mostra-mercato delle macchine Read More

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Il presidente della fondazione Gianluca Laurenzi garantisce che la squadra del festival resterà immutata

  E’stata una edizione straordinaria con una organizzazione impeccabile e una atmosfera di festa unica”: lo ha sottolineato la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, parlando dell’edizione 2023 di Umbria jazz. La governatrice è intervenuta alla conferenza stampa finale della rassegna.”Ribadisco – ha detto Tesei -, come fatto in passato, che Umbria jazz è patrimonio dell’Umbria e dell’Italia perché di rilevanza internazionale”. Anche il sindaco di Perugia, Andrea Romizi, ha espresso “ammirazione sentita e sincera” per la professionalità messa in campo.
“In questa edizione – ha detto – abbiamo rinnovato la consapevolezza del patrimonio che abbiamo e rinfrescato una memoria che sa però guardare al futuro, sentendo inoltre la responsabilità di far crescere e valorizzare ancora la manifestazione”.”Squadra che vince non si cambia” sono state le ultime parole del presidente della fondazione Gianluca Laurenzi parlando di futuro e prima di annunciare i prossimi eventi. “Umbria jazz – ha detto – non si ferma e diamo appuntamento a ‘Umbria jazz weekend’ in programma a Terni, dal 14 al 17 settembre, e poi ad ‘Umbria jazz Winter’ a Orvieto, dal 28 dicembre al primo gennaio, per il trentesimo anniversario”.

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Il turismo traina le assunzioni in Umbria

Spinta dalla forte crescita negli avviamenti al lavoro nel turismo, l’Umbria è la prima regione italiana per aumento delle assunzioni a luglio 2023 e anche nel trimestre luglio-settembre.

E’ quanto evidenzia il bollettino del sistema informativo “Excelsior”, realizzato da Unioncamere e Anpal. In dettaglio, per luglio 2023 in Umbria le imprese hanno programmato 7.800 assunzioni, con un aumento del 37,8 per cento rispetto a luglio 2022, quando le assunzioni erano state 5.600. Si tratta – fa sapere la Camera di commercio regionale – dell’incremento percentuale più elevato tra tutte le regioni italiane: dopo l’Umbria, al secondo posto le Marche, quindi la Toscana, l’Emilia-Romagna e il Lazio. Il 21 per cento delle assunzioni programmate riguarda persone immigrate e il fatto che le chiamate al lavoro nel 21per cento dei casi saranno stabili, mentre nel 79 per cento saranno a termine. Il 36 per cento degli avviamenti riguarda giovani under 30, nel 59 per cento dei casi viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore. Bassa l’assunzione dei laureati (7% del totale).
Un quadro, quello di luglio, che nella sostanza si conferma per il trimestre luglio-settembre. Anche in questo caso l’Umbria, con un aumento degli avviamenti programmati del 32,3 per cento rispetto allo stesso trimestre 2022, è la prima regione italiana, seguita dalle altre tre regioni del centro e dall’Emilia-Romagna. Nel trimestre luglio-settembre 2023 le imprese hanno programmato 20. 070 assunzioni. A trainare l’incremento, in tutte le regioni e, in particolare in Umbria, dove crescono del 140,4 per cento a luglio e del 119,3 per cento nel trimestre luglio-settembre, le imprese della filiera turistica. Bene anche il commercio e le costruzioni.
“S’aggrava ancora di più – spiega ancora la Camera di commercio dell’Umbria – , toccando in alcune regioni come l’Umbria cifre elevatissime, la questione della difficoltà delle imprese a reperire i profili professionali richiesti. A luglio 2023 in Umbria le imprese dichiarano di considerare “di difficile reperimento” il 55 per cento del personale di cui hanno bisogno, mentre in Italia il dato è del 48 per cento”.

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Perugia calcio, finita l’era Santopadre. Club in vendita

Il 100 % del capitale di Ac Perugia calcio srl sarà ceduto entro metà luglio

Un “accordo vincolante” è stato siglato per la vendita del Perugia calcio, retrocesso in serie C alla fine dello scorso campionato.
Si tratta del primo passo per la cessione “del 100% del capitale sociale di Ac Perugia calcio srl” spiega una nota pubblicata nel sito della società biancorossa che da undici anni è guidata da Massimiliano Santopadre. “Il perfezionamento dell’operazione – riporta ancora il sito del club – è subordinato al completamento della due diligence attualmente in corso”.Il passaggio di proprietà potrebbe concretizzarsi a breve.
“Nel caso sia tutto in linea con quanto sin qui discusso tra le parti – viene annunciato ancora -, è prevista la firma di un contratto preliminare di cessione quote da stipularsi indicativamente entro giovedì 13 luglio”.
Il Perugia ha reso noto che “vista la trattativa in corso” slitta la convocazione della prima squadra “rinviata da giovedì 13 a lunedì 17 luglio, in attesa della firma del contratto”

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Birre artigianali, la Regione ci mette i soldi per aiutare il settore

Per iniziativa della Lega, saranno erogati fondi a favore delle aziende che producono birre artigianali umbre

«La Giunta regionale ha stanziato il finanziamento della legge regionale per la valorizzazione e promozione della birra agricola e artigianale in Umbria di cui sono prima firmataria, garantendo la necessaria copertura finanziaria che consentirà l’approvazione dell’iniziativa legislativa della Lega entro la fine dell’anno»: lo annuncia Paola Fioroni, consigliere regionale della Lega e vicepresidente dell’Assemblea legislativa. «Il prossimo 28 luglio – spiega – l’Aula approverà l’assestamento di bilancio, illustrato in prima Commissione, che ha appunto previsto le risorse che consentiranno di concludere un iter legislativo che ho personalmente avviato nel 2021 depositando il progetto di legge che individua e tutela la birra umbra agricola ed artigianale nella sua specificità ed unicità sostenendo il settore brassicolo regionale attraverso una serie di interventi ed iniziative definite in un piano triennale regionale». «Sono particolarmente soddisfatta – afferma Paola Fioroni in una nota – che la nostra regione si doterà di uno strumento legislativo frutto di un lungo confronto e di un lavoro congiunto con le associazioni del territorio per supportare il grande potenziale di sviluppo dei birrifici della nostra regione, che si distinguono per una produzione pregiata e di qualità che ha visto le nostre birre regionali essere riconosciute e premiate a livello nazionale. La maestria e le capacità, ma anche la creatività, dei mastri birrai umbri hanno portato ad una riconosciuta produzione di alta qualità, dai tratti spiccati e originali, lontanissima dalla standardizzazione delle birre dei grandi produttori. L’approvazione di una legge regionale con un finanziamento di 100 mila euro annui dimostra ancora una volta la visione strategica di questa maggioranza che è ben consapevole di come la birra umbra artigianale e agricola crei occupazione e valorizzi il territorio – conclude Paola Fioroni -, e sia pertanto un prodotto che merita di essere di essere riconosciuto e tutelato».

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Record storico per l’aeroporto dell’Umbria

Il San Francesco si conferma al 26 esimo posto tra gli scali italiani. Nei primi quattro mesi dell’anno ci sono stato 116 mila viaggiatori

Per la prima volta nella storia, nel primo quadrimestre dell’anno, l’aeroporto internazionale dell’Umbria supera quello di Ancona per maggior numero di passeggeri transitati nel periodo, dando seguito alla crescita in atto nel panorama dei 42 scali italiani e passando in 26ma posizione per traffico passeggeri. Lo sottolinea il San Francesco d’Assisi sulla sua pagina Facebook. Secondo i dati forniti da Assaeroporti – riferisce quello umbro -, sono stati 116.602 i passeggeri transitati nell’aeroporto dell’Umbria nei primi quattro mesi dell’anno, rispetto ai 110.559 transitati su Ancona. “È un dato storico mai raggiunto precedentemente negli oltre 30 anni di vita dello scalo. L’aeroporto di Ancona, fino a pochi anni fa, aveva infatti numeri doppi rispetto a quelli generati dallo scalo umbro, che in brevissimo tempo ha recuperato il gap che divideva gli aeroporti delle due regioni” si sottolinea sulla pagina Fb.

Dopo il commissariamento Ajello-Blandini e un anno di gestione targata Giampiero Bergami la Pop di Bari, dal 22 dicembre scorso, è nelle mani dell’amministratore delegato Cristiano Carrus (diplomato in perito del turismo già amministratore delegato e direttore generale di Veneto Banca, istituto in liquidazione coatta amministrativa). Con una perdita nel primo semestre di 101,1 milioni la stima di chiusura dell’anno si aggira sui 180 milioni. La banca ha bisogno subito di invertire la rotta: il rapporto “cost/income” nel primo semestre del 2021 era al 155% (più lavora più perde) e con il blocco degli incentivi all’esodo del personale tale rapporto scenderà a fine anno al 120-125%. C’è molta liquidità (che ha un costo), mentre gli impieghi non rendono quanto dovrebbero. E soprattutto è alquanto problematica la gestione dell’indice Npe (crediti deteriorati e sul totale di quelli erogati) e il “pericolo” di contenziosi con gli azionisti. Quindi il management ha studiato l’avvio di una sorta di bad division che dovrà monitorare il settore grazie anche all’assunzione di specialisti (ne sono stata annunciate 100 in tutto il gruppo Mcc). Saranno internalizzati i servizi di finanza agevolata e si punterà a ottimizzare il settore immobiliare attraverso vendite o fitti 8nel mirino ci sono i palazzi di piazza Massari e via Melo a Bari, ma anche unità a Potenza e Teramo). Un’altra mossa riguarda i servizi di liquidità di tesoreria che passeranno alla capogruppo. Non ci saranno licenziamenti e non saranno chiuse filiali.

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Nuovo stadio Curi, i tanti dubbi del Comune

L’opera, da sviluppare in partenariato pubblico-privato, costerebbe oltre 75 milioni di euro, ma il sindaco Romizi ha perplessità su costi e tempi di realizzazione

E’ necessario ancora del tempo per conoscere che ne sarà del progetto per il nuovo stadio di Perugia.
Il Comune si esprimerà infatti nei prossimi giorni sulla proposta di Arena Curi srl che prevede un impianto con capienza di 18 mila posti, un’area commerciale, un hotel e superfici destinate ad uffici Un’operazione su cui palazzo dei Priori, chiamato a valutare la pubblica utilità dell’opera, ha non poche perplessità. I dubbi emergono da una approfondita conferenza dei servizi che ha valutato in blocco il progetto, portando alla luce alcune “criticità”, come è stato spiegato dagli amministratori in un incontro con i mezzi d’informazione. L’opera, da sviluppare in partenariato pubblico-privato, costerebbe oltre 75 milioni di euro. La richiesta di contributo al Comune, pari a circa 11 milioni di (cifra cui si aggiungerà un canone per l’eventuale sede della polizia locale), è stata definita “molto elevata”. Elementi sottolineati dall’assessore Clara Pastorelli, che con il sindaco Andrea Romizi e vari dirigenti del Comune ha fatto il punto sulla situazione.
È stato analizzato a fondo il piano economico finanziario del progetto. Sono emerse “incertezze” per quanto riguarda “sostenibilità finanziaria” e “ricavi”. E ci sono dubbi anche sui tempi. Il progetto prevede un nuovo stadio da 18 mila posti, oltre che un’area commerciale di 10 mila metri quadrati, un nuovo albergo, una superficie direzionale di 1.500 metri quadrati.
La durata dei lavori di demolizione e ricostruzione, stimata in 24 mesi, non convince palazzo dei Priori che parla di oltre 30 mesi necessari. Ci sono poi anche questioni tecniche e ambientali, come la pericolosità idraulica della zona. In caso di un no al progetto andrà avanti la riqualificazione dell’attuale stadio Curi.

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Turismo estivo, previsti flussi importanti grazie agli eventi

L’assessore regionale Paola Agabiti parla di uno scenario da grande numeri per il ritorno degli stranieri, con gli americani in testa

“Per l’Umbria sarà un’estate da grandi numeri sotto il profilo delle presenze turistiche”: a dirlo è Paola Agabiti, assessore regionale al Turismo. Che sottolinea: “I primi 4 mesi dell’anno abbiamo registrato presenze superiori all’analogo periodo del 2019, quindi pre pandemia”. “Questo 2023 è un anno molto significativo per la nostra regione perché stiamo toccando con mano il ritorno importante dei viaggiatori stranieri e in particolare americani” spiega l’assessore. “Questo significa – aggiunge – che la campagna promozionale che abbiamo impostato anche a livello internazionale, oltre che nazionale, sta avendo un ritorno significativo”. “Ci attendiamo un altro anno da record, e quindi ricco di soddisfazioni per tutti gli operatori economici dell’Umbria, sapendo che il turismo è uno dei principali asset della nostra economia regionale, oltre che di grande importanza sotto il profilo occupazionale e quindi sociale”, dice ancora Agabiti. “L’Umbria – ricorda l’assessore – è una delle destinazioni più apprezzate anche per i suoi eventi, grandi e piccoli. Già nel novembre scorso presentammo le iniziative per i 500 anni dalla scomparsa di due grandi artisti, quali sono il Perugino e il Signorelli. Nel segno dei loro capolavori che ritroviamo nelle nostre città abbiamo imbastito la comunicazione per l’anno in corso. A questi eventi si aggiungono, poi, quelli storici di sempre, come Umbria jazz e Festival dei due Mondi a Spoleto. Ma terrei a sottolineare che l’Umbria, in particolare nella stagione estiva, è caratterizzata da tanti altri eventi, anche sportivi, che danno un’atmosfera unica alla nostra terra e sono di grande richiamo”. L’assessore ricorda anche gli “importanti investimenti fatti sull’aeroporto che ci ha aperto al mondo con tante nuove tratte. “Investimenti – dice ancora – che sono stati fortemente voluti dalla presidente Donatella Tesei e dall’intera giunta regionale e che oggi stanno dando dei risultati eccezionali”. Infine, l’Umbria del turismo che verrà: “Vedrete – conclude Agabiti – che tra questo e il prossimo anno, raggiunteremo dei risultati inimmaginabili fino a qualche tempo fa”.

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Perugia tra le 40 città italiane in cui si lavora meglio

Il capoluogo umbro è citato nella classifica dell’Associazione italiana per la direzione del personale

La fondazione Aidp, promossa dall’Associazione italiana per la direzione del personale, ha stilato la prima classifica italiana sulle migliori Città del Lavoro 2023, con la collaborazione scientifica di Isfort e la supervisione di Nadio Delai, Presidente Comitato Scientifico Fondazione Aidp. La classifica è stilata sui 110 capoluoghi di provincia italiani ed è suddivisa in tre fasce cromatiche – verde, gialla e rossa – che corrispondono rispettivamente: la prima alla fascia dei promossi della classifica (e che riceveranno il bollino della Fondazione quale riconoscimento del punteggio ottenuto), la seconda fascia che riguarda le città che si attestano su valori intermedi tali da non raggiungere, tuttavia, il riconoscimento; la terza fascia, infine, è quella a cui appartengono le città con i punteggi più bassi. Ecco la classifica suddivisa nelle tre fasce: – Le 40 città della fascia verde che otterranno il riconoscimento “Le città in cui si lavora meglio in Italia 2023” della Fondazione AIDP: Milano, Trieste, Udine, Bergamo, Pordenone, Cagliari, Gorizia, Padova, Siena, Cremona, Bolzano, Verbania, Trento, Treviso, Sondrio, Modena, Monza, Brescia, Pavia, Pisa, Firenze, Bologna, Belluno, Lodi, Parma, Prato, Macerata, Lecco, Torino, Ancona, Vicenza, Genova, Forlì, Mantova, Venezia, Ravenna, Piacenza, Novara, Roma, Lucca. – Le 40 città della fascia gialla. Cesena, Cuneo, Reggio Emilia, La Spezia, Verona, Sassari, Ascoli Piceno, Ferrara, Livorno, Aosta, Oristano, Biella, Savona, Varese, Perugia, Pesaro, Rovigo, L’Aquila, Vercelli, Nuoro, Lecce, Arezzo, Bari, Viterbo, Fermo, Grosseto, Potenza, Matera, Rimini, Como, Massa, Rieti, Pescara, Imperia, Terni,ina, Alessandria, Carbonia, Teramo, Asti. – Le 30 città della fascia rossa: Brindisi, Pistoia, Frosinone, Taranto, Palermo, Ragusa, Caserta, Campobasso, Chieti, Vibo Valentia, Catanzaro, Trani, Cosenza, Benevento, Siracusa, Agrigento, Reggio Calabria, Isernia, Salerno, Catania, Caltanissetta, Avellino, Messina, Barletta, Trapani, Foggia, Napoli, Enna, Crotone, Andria.

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Umbria jazz genera ricchezza per quasi sedici milioni di euro

Lo studio condotto dall’Agenzia Umbria ricerche dimostra che l’evento musicale genera nel territorio regionale 15,8 milioni di euro di produzione, 5,7 milioni di euro di valore aggiunto, 6,9 milioni di euro di prodotto interno lordo e 108 posti di lavoro

Umbria Jazz genera nel territorio regionale 15,8 milioni di euro di produzione, 5,7 milioni di euro di valore aggiunto, 6,9 milioni di euro di prodotto interno lordo e 108 unità di lavoro.
Numeri che emergono dalla ricerca “Grandi eventi, trasformazioni territoriali e sviluppo economico: il caso di Umbria Jazz” curata dall’Agenzia Umbria ricerche. Secondo la quale la strategia di investimento sui grandi eventi è quella che può essere vincente per una regione come l’Umbria, anche per le sue caratteristiche. Dopo una riflessione generale sui grandi eventi, lo studio entra nel caso specifico di Umbria Jazz e proprio in occasione dei suoi 50 anni, dimostrando, con l’adozione di un modello previsionale sulla ormai prossima edizione 2023 del festival, “come le considerevoli ricadute economiche e sociali giustificano l’intervento del finanziamento pubblico” ha commentato l’amministratore unico dell’Aur, Alessandro Campi.
Se si considerano anche gli effetti prodotti in tutta Italia, nel complesso Umbria Jazz – è emerso dallo studio – arriva a generare 25 milioni di euro di produzione, 9,8 milioni di euro di valore aggiunto, 11 milioni di euro di Pil, 173 unità di lavoro.

“Grazie ad Umbria Jazz – ha sottolineato la presidente della Regione Donatella Tesei – il brand Umbria ha cominciato ad essere riconoscibile all’estero a partire dagli anni ’70, lo dobbiamo alla felice intuizione di Carlo Pagnotta. L’opera, che come Giunta regionale stiamo portando avanti, è di legare i grandi eventi di cui la regione è ricca, così come le produzioni locali di eccellenza, anche quelle rappresentate dal settore industriale e manifatturiero, al logo ‘Umbria cuore verde d’Italia’, affinché tutte le realtà regionali diventino sempre più conosciute e riconoscibili a livello nazionale ed internazionale”.
“Lo studio condotto dall’Aur – ha detto l’assessore regionale al Turismo, Paola Agabiti – ha il grande merito di rendere conto e comunicare ai cittadini quali siano le somme investite in un evento come Umbria Jazz e di stimare, su basi scientifiche, quali siano gli effetti in termini di incremento del pil regionale e di ricaduta sul territorio”.

 

 

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