Skip to main content

Tag: Perugia

Continua la crescita dell’ateneo umbro

Il rettore Maurizio Oliviero elenca i risultati ottenuti nel corso dell’ultimo triennio

«L’Università degli studi di Perugia ha raggiunto risultati importanti, di cui siamo soddisfatti e orgogliosi. Per il terzo anno consecutivo il nostro Ateneo è in crescita, in buono stato di salute, seppure in un contesto nazionale ed internazionale che ci impone di alzare lo sguardo»: il rettore dell’Università degli studi di Perugia, Maurizio Oliviero, ha aperto così la sua relazione durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2023-2024. «Questi risultati sono il frutto del lavoro straordinario di una comunità che io mi sento di ringraziare perché ognuno, con il proprio ruolo e la propria passione, ha dato la possibilità a questo Ateneo di raggiungere l’autorevolezza che la sua storia merita» ha aggiunto. Oliviero ha sottolineato che «sono circa 30 mila gli studenti dell’Università di Perugia, non computando gli immatricolati e le immatricolate di questo anno». «Un numero importante per noi» ha proseguito. «I nostri studenti – ha rilevato ancora il rettore – non sono una comunità passiva ma rappresentano per noi un costante punto di riferimento. Sono molto orgoglioso anche di comunicare che nella nostra comunità il 91 per cento dei nostri studenti sono molto soddisfatti dell’esperienza che stanno conducendo nel loro Ateneo. Quasi l’81 per cento dei laureati dello scorso anno ha trovato lavoro a tempo indeterminato. Ma il dato che ancora più mi conforta è che di questi ultimi più del 90 per cento è riuscito a trovate lavoro nel percorso di studi che ha affrontato nell’ambito nella nostra comunità. Questo perché ne sottolinea l’efficacia e l’importanza. Sono stati, inoltre, decuplicati negli ultimi tre anni gli investimenti che il nostro Ateneo, su risorse proprie, sta destinando alla ricerca, quest’anno sono più di 4 milioni, 147 i progetti di interesse nazionale che sono stati approvati al nostro Ateneo, circa 60 i progetti di brevetto depositati, così come grazie al piano nazionale di coesione sono molti i centri che da quest’anno stanno prendendo piede nella nostra Università». «L’attività internazionale per noi rappresenta un grande investimento» ha poi sottolineato Oliviero. «Io sono fortemente convinto – ha aggiunto – che i nostri giovani possono trovare, attraverso il nostro Ateneo e gli atenei del sistema nazionale del nostro paese, una porta di accesso al mondo, con esperienze che gli permetteranno di crescere, di acquisire competenze e la consapevolezza che la diversità è una risorsa e non un problema, per poi di ritornare a darci una mano a migliorare le nostre società. Sono più di 600 gli accordi internazionali sottoscritti, 26 i doppi titoli che il nostro Ateneo ha sottoscritto con altre istituzioni non solo europee». «Credo che l’Università, con i sia pur tanti difetti e manchevolezze – ha detto ancora il rettore – rimanga il luogo fisico e intellettuale dove si continua a far sentire la voce della cultura come strumento di costruzione di civiltà. Se è vero che stiamo vivendo un secolo complesso, le università possono adoperarsi per renderlo migliore, perché sono il luogo in cui si percepisce come a volte gli insegnamenti della storia vengano rimossi o mistificati ma è anche il luogo in cui educare i nuovi saggi perché possano riscrivere con la calligrafia della dignità e dell’onesta intellettuale il nostro futuro»

Altre notizie

Tesei: “L’accordo di programma per l’acciaieria sta procedendo”

La governatrice ha fatto il punto sui tempi di attuazione del piano di investimento a Terni da parte della famiglia Arvedi

«Né l’accordo di programma né il piano industriale di Ast si possono definire in stallo o in alto mare, ma sono il frutto di un percorso e di una procedura che sicuramente è complessa ma che sta andando avanti»: lo ha sottolineato la presidente della Regione, Donatella Tesei, rispondendo in Assemblea legislativa a una interrogazione del consigliere del Pd, Fabio Paparelli. Dopo aver ricordato che «sulla questione la Regione non fa propaganda e non fa annunci» la governatrice ha parlato di «ricostruzioni molto sconclusionate» da parte di alcuni, «frutto di impreparazione e fervida fantasia». «Ast vale 3.500 occupati per Terni – ha detto Tesei -, considerando i circa mille dell’indotto, perché noi ci dobbiamo preoccupare anche delle aziende che lavorano con Ast e dei relativi dipendenti, un tema questo da tenere sempre presente. L’altro elemento che va per forza chiarito è che Ast, per fortuna per certi aspetti, non vale 15 punti di percentuale di Pil dell’Umbria, un dato che è stato scritto e oggi è stato ripetuto in aula. Questo significherebbe 3 miliardi l’anno, ma in realtà l’Ast, che pure è una azienda strategica e importantissima anche ai fini dell’Umbria, vale il 4 per cento di Pil». «Ast, su cui grazie anche alla gestione precedente, fino al 2021 si era riusciti a tenere buona parte dell’occupazione – ha poi ricostruito la presidente -, all’avvento della famiglia Arvedi era una azienda su cui Thyssen oramai non investiva più. Questo in un settore in cui, invece, è fondamentale investire in modo massiccio, perché altrimenti non si ha una prospettiva industriale e reddituale di crescita. Come sappiamo bene Ast viene acquisita dal gruppo italiano Arvedi sulla base di un piano di rilancio della produzione nazionale dell’acciaio, attraverso anche delle interlocuzioni con l’allora Governo Draghi e con la prospettiva di un sostegno da parte di questo ultimo a un piano industriale di rilancio aziendale. Per questo il gruppo Arvedi, che fin dalle prime analisi dell’ottobre 2021 identificò i fattori di rischio e viceversa di potenziale sviluppo, studiò un piano industriale che facesse di Ast una moderna acciaieria di rilievo mondiale per certi tipi di produzione, sviluppando nel tempo livelli occupazionali e ritorni di investimento sul territorio. Punto cardine era ridurre l’impatto ambientale. Nacque così il famoso piano di oltre un miliardo di investimento che oltre ai cardini industriali e occupazionali, tra cui l’investimento nell’unico sito ternano, prevede la totale decarbonizzazione della fabbrica e l’azzeramento di emissioni industriali di CO2, attraverso interventi strutturali sulla fabbrica e 100 milioni almeno di investimenti ambientali. Piano che la parte privata si è impegnata a finanziare con adeguate garanzie per oltre 700 milioni, chiedendo poco meno di 300 milioni di supporto pubblico, come è normale in un piano strategico per l’Italia e l’Europa ad elevato impatto ambientale positivo. La strada che il governo Draghi scelse fu quella di una parte preponderante del contributo pubblico con accesso al fondo Pnrr destinato specificatamente all’abbattimento delle emissioni delle aziende difficili da decarbonizzare, come ovviamente è l’industria dell’acciaio. Il piano industriale fu pensato per rispondere pienamente ai criteri di eleggibilità del fondo e, allo stesso tempo, che fosse forte dal punto di vista del rilancio industriale. Dopo moltissimo lavoro nel mese di agosto il Mase, ministero competente per il fondo, ha emesso una apposita determina direttoriale che dichiarava eleggibile per questo tipo di intervento e, contestualmente, ha inviato questa proposta alla direzione generale Competition della Commissione Europea per quanto attiene al semaforo verde, ossia alla eleggibilità all’accesso a questo fondo. Questo è un percorso che è previsto dalla legge e oggi la situazione di questo settore specifico è ancora all’esame della commissione Competition. Deve essere chiaro che non è il piano industriale o l’accordo di programma di Ast ad essere andato in commissione ma solo questa parte che riguarda l’aspetto dell’eleggibilità per accedere agli aiuti di Stato. Sempre in agosto sono terminati i lunghi lavori del Governo per la predisposizione della bozza di accordo di programma, la cui circolazione e definizione è stata ovviamente sospesa in attesa di questo ok europeo. Da allora azienda, Regione e Governo sono in attiva attesa e stiamo interloquendo con la commissione europea proprio per avere questo sblocco e finalmente questo semaforo verde». La presidente si è poi soffermata sul tema dell’energia «per tutte le nostre aziende strategico». «Oggi in Italia si pagano 137 euro al megawatt ora – ha spiegato -, nel nord Europa di paga la metà, un terzo in Asia e negli Stati Uniti. Questo è un problema che riguarda naturalmente tutte le aziende energivore ed è un problema enorme per una azienda come Ast. Anche su questo l’Umbria ha fatto di tutto e di più per le proprie aziende e sul dossier Ast fin dalle prime battute. Siamo attivi con Enel e il Governo, insieme naturalmente all’azienda, su un ampio set di interventi su cui avrò a novembre un incontro con i vertici di Enel. Questo è un tema estremamente complesso e molto sovraordinato rispetto alle nostre competenze regionali ma sul quale non abbiamo mai avuto timore di attivarci e continueremo a farlo perché sicuramente una azienda come Ast è strategica non solo per la nostra regione ma per il sistema italiano e europeo».

Altre notizie

Solo a Perugia 500 famiglie rischiano di perdere la casa

Ci sono oltre 500 famiglie, solo a Perugia, che rischiano di perdere la casa nei prossimi mesi a causa delle morosità accumulate per oneri condominiali non sostenibili

Ci sono oltre 500 famiglie, solo a Perugia, che rischiano di perdere la casa nei prossimi mesi a causa delle morosità accumulate per oneri condominiali non sostenibili.
Lo riferisce la Cgil regionale, spiegando che tra queste ci sono le 44 famiglie residenti in via Missigliano a Castel del Piano, condominio Ater dove sono state già attivate le decadenze per morosità. Martedì 24 ottobre le inquiline e gli inquilini, insieme al Sunia e alla Cgil, saranno in presidio davanti a palazzo Cesaroni, dove è in programma la riunione dell’Assemblea regionale dell’Umbria, “per chiedere un intervento della politica che scongiuri questa situazione gravissima”. L’appuntamento è in piazza Italia, a Perugia, alle ore 10.00

Altre notizie

Il grande freddo demografico della provincia di Perugia

Allarmanti i dati relativi alla popolazione e al mercato del lavoro

Dalla presentazione dei dati Inps, che si è tenuta a Perugia nella sala Brugnoli di Palazzo Cesaroni, emerge nel dettaglio per la provincia un quadro “impietoso” relativamente all’indice di natalità e quindi di invecchiamento, un indice di “non buona e non stabile occupazione” e con l’aumento costante delle prestazioni legate alle indennità per non autosufficienza e pensioni di invalidità che mettono in evidenza poi un quadro “molto negativo” dello stato di salute della popolazione.
Dopo i saluti istituzionali del presidente dell’Assemblea legislativa regionale Marco Squarta, dell’assessore del comune di Perugia Luca Merli e anche del segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti, ha fatto seguito la tavola rotonda “Quadro sociale ed economico della Provincia di Perugia: valutazioni evolutive di medio e lungo termine”, moderata dal giornalista della Rai Ivano Porfiri, con interventi anche di Antonio Maria Di Marco Pizzongolo, direttore regionale Inps Umbria, Federico Malizia, presidente sezione di Perugia Confindustria Umbria, Andrea Cardoni, docente Università degli Studi di Perugia e Stefania Proietti, presidente della Provincia di Perugia. “La situazione del mercato del lavoro e quella socio sanitaria non versano in buone condizioni e quindi c’è bisogno di giornate come queste che servono ad analizzare dei dati oggettivi per riflettere su quelle che possono essere le manovre da mettere in campo” ha affermato Simone Polverini, presidente del comitato Inps della provincia di Perugia, il quale ha poi ricordato che per la prima volta si presenta un bilancio a livello provinciale e non più solo regionale. Per Daniele Bernacchi, direttore provinciale Inps Perugia, il dato a preoccupare di più, con gli altri invece che sono “in miglioramento”, è quello demografico, con una popolazione che invecchia e che diminuisce, perchè “i sistemi di welfare sono sostenibili e inclusivi solo nel momento in cui sono supportati da un andamento demografico coerente”. Bernacchi ha quindi sostenuto che “bisogna agire velocemente perché gli effetti delle politiche demografiche si vedono nel lungo termine”. Le conclusioni sono state affidate a Roberto Ghiselli, presidente del consiglio indirizzo e vigilanza Inps, che ha fatto un parallelo con la situazione nazionale: “La tendenza in Umbria – ha detto – è simile a quella italiana, con il 2022 caratterizzato come anno di ripresa anche in questo territorio attraverso indicatori come il calo della cassa integrazione e l’aumento dell’occupazione. Però questa è una regione che è collocata al di sotto della media nazionale nella fase di ripresa. Il problema è quindi che attualmente gli elementi di preoccupazione prevalgono, visto che nel secondo semestre del 2023 le previsioni sono quelle di un rallentamento se non di una inversione di tendenza per le dinamiche occupazionali con aumento della cassa integrazione e per la riduzione del Pil”. Quindi l’istituto, ha aggiunto Ghiselli, “dovrà essere attento, come ha fatto in passato, a prepararsi rispetto ad una situazione futura che forse non sarà delle migliori”. Analizzando nel dettaglio il Rendiconto sociale Inps 2022 della provincia di Perugia, i dati contenuti nelle tabelle evidenziano dal punto di vista demografico una provincia che passa da un saldo naturale tra nascite e decessi di meno 1.140 del 2011 a meno 4.486 del 2021, “un dato non confortato neanche dal saldo tra emigrati ed immigrati, che pur mantenendosi costante, non rappresenta certamente una soluzione allo spopolamento della nostra provincia”, come ha sottolineato il presidente del Comitato Provinciale Polverini. I dati del mercato del lavoro indicano, invece, una crescita del tasso di disoccupazione per il 2022 rispetto al 2021, ma all’aumento del numero di assunzioni corrisponde anche un aumento del numero delle cessazioni dei rapporti di lavoro, riducendo il saldo netto. A supporto di questa lettura c’ è anche il dato del ricorso agli ammortizzatori sociali che, pur vedendo il crollo “vertiginoso” delle ore di cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga, attivata rispetto al periodo pandemico, vede però aumentare di oltre 4.000 unità il numero delle richieste di indennità di disoccupazione. Le prestazioni legate alle indennità per non autosufficienza e pensioni di invalidità, in costante aumento, sempre per Polverini, “ci devono interrogare sulla evidente necessità di rafforzare il sistema sanitario pubblico, universale e accessibile a tutti, di abbattere le liste di attesa delle strutture sanitarie e di rilanciare il ruolo della sanità territoriale e di prossimità come strumento per una adeguata prevenzione”.

Altre notizie

Le grandi aziende umbre godono di buona salute

Il totale del fatturato nel 2019 delle prime 20 in classifica era di circa 10,6 miliardi di euro, nel 2022 è balzato a 16,5 miliardi

Godono di “ottima salute” le grandi aziende dell’Umbria secondo le anticipazioni della trentesima edizione dell’Annuario economico d’Italia di ESG89. Il totale del fatturato nel 2019 delle prime 20 in classifica era di circa 10,6 miliardi di euro, nel 2022 è balzato a 16,5 miliardi. Il valore del risultato di esercizio è invece passato dai 258 milioni del 2019 a 602 milioni nell’esercizio 2022.
“L’Umbria nel 2022 – sottolinea Giovanni Giorgetti presidente del centro studi ESG89 – ha saputo recuperare completamente la caduta del Pil registrata nel 2020 a causa della pandemia performando anche meglio di altre regioni del centro Italia. Lo scenario per il 2023 si è un po’ complicato a causa del mordere dell’inflazione, del conseguente innalzamento dei tassi di interesse e quindi del rallentamento generale degli investimenti. Anche la disoccupazione ha toccato in regione il minimo storico attestandosi al 6-6,1%. Ci sarà, di contro, da lavorare molto sulla dinamica della politica dei redditi: troppo bassa per il ‘Cuore verde d’Italia’ che si attesta fra le posizioni meno virtuose d’Italia con un reddito medio pro-capite di soli 28.530 euro. E questo contribuisce a limitare inevitabilmente l’attrattività delle nostre imprese per i giovani diplomati-laureati o addirittura ne alimenta la fuga in altre regioni o all’estero. L’Umbria – conclude Giorgetti – ha però le carte in regola per diventare nei prossimi anni la regione della ‘sostenibilità delle eccellenze'”.

Altre notizie

Agosto da record europeo per l’aeroporto di Perugia

L’aeroporto San Francesco d’Assisi sul podio d’Europa in base all’ultimo rapporto sul traffico aereo, relativo al mese di agosto 2023, e le previsioni aggiornate del traffico 2023-2027 rilasciato da Aci Europe

Confermato il recupero dei livelli precedenti al periodo pandemico, con un -3,4% registrato sulla rete aeroportuale europea rispetto al 2019.
Rispetto ad agosto 2022, il volume dei passeggeri è invece aumentato del +11,6%, con una prevalente espansione del traffico internazionale (+13,2%). Aci stima, inoltre – riferisce la società di gestione dello scalo umbro – che il 2023 raggiungerà il 95,5% dei volumi pre-pandemici, con una piena ripresa che dovrebbe essere completata nel 2024 e una proiezione di crescita del +9,2% al 2027. Tuttavia, i singoli aeroporti continueranno a registrare variazioni significative nelle prestazioni del traffico passeggeri, almeno nel medio termine. Olivier Jankovec, direttore generale di Aci Europe, ha commentato: “Mentre quasi il 50% degli aeroporti europei ha ormai superato i volumi di passeggeri pre-pandemia, alcuni registrano una crescita esponenziale, mentre altri rimangono al di sotto di tale soglia”; ciò è dovuto “alla guerra in Ucraina e alle conseguenti restrizioni sui voli aerei che incidono su alcuni mercati, insieme a cambiamenti strutturali nel mercato dell’aviazione post covid”. Andando a rapportare i dati di agosto 2023 con quelli di agosto 2019, vengono dettagliati per ogni segmento le migliori performance registrate in Europa: tra gli scali con traffico sotto ai 5 milioni di passeggeri annui, crescita a tre cifre per tutti e cinque i primi aeroporti del segmento, con Grenoble che segna un +527%, seguito da Trapani (334,4%), Perugia (+203%), Kutaisi (+122,1%) e San Sebastián (+109,3%).
Mentre la domanda rimane forte anche in autunno, anche Aci Europe mette in guardia sui rischi di un ribasso del traffico a causa di vari fattori, tra i quali il rallentamento della crescita economica in Europa, un’inflazione persistente, l’aumento dei prezzi del petrolio, vincoli sulla crescita della capacità delle compagnie aeree dovuta a problemi di fornitura di aeromobili e pezzi di ricambio e aumento dei rischi geopolitici.


Altre notizie

Crescono ancora i posti letto all’università

Inaugurati altri cento posti alla facoltà di Agraria

Altri 100 posti letto in camera doppia destinati agli studenti universitari a Perugia sono stati inaugurati nell’ala est del collegio di Agraria oggetto di un importante intervento di adeguamento sismico e rifunzionalizzazione utilizzando risorse finanziarie regionali per un importo complessivo di 5 milioni 139.962 euro. Sono stati inaugurati alla presenza dell’assessore regionale Paola Agabiti. A intervento ultimato, nei primi mesi del prossimo anno, il collegio potrà ospitare complessivamente 244 studenti con, tra l’altro, 12 camere singole e una doppia per diversamente abili.
Oltre all’intervento principale di adeguamento sismico, sono state realizzate opere di ristrutturazione interna per migliorare la funzionalità dell’immobile.
La mensa, anche oggetto di lavori di rifunzionalizzazione, potrà ospitare 150 posti a sedere contemporaneamente.
“Continuiamo con il cronoprogramma – ha detto Agabiti – previsto dalla Regione in collaborazione con Adisu per riaprire gli studentati oggetti di ristrutturazione nei primi mesi del 2024. Il lavoro va avanti per cercare di trovare quelle soluzioni abitative per i giovani che vogliono frequentare l’Università a Perugia, garantendo la migliore accoglienza e le soluzioni abitative idonee alle loro aspettative”. L’assessore ha quindi sottolineato che “la Regione Umbria è stata in grado di mettere a disposizione 350 posti letto nell’anno accademico”. “Per chi è risultato idoneo alle borse di studio – ha detto Agabiti – ma non ha la possibilità di trovare alloggio negli studentati come già accaduto lo scorso anno siamo in grado di garantire un ulteriore contributo di 1.500 euro, che si aggiungono ai 1.800 delle borse, per trovare soluzioni diverse. Ci auguriamo comunque di poter garantire un numero maggiore di posti letto attraverso gli studentati”. All’inaugurazione, con la benedizione di don Luca Delunghi, oltre all’assessore Agabiti sono intervenuti il sindaco di Perugia, Andrea Romizi, insieme all’assessore all’Urbanistica, Margherita Scoccia, il commissario straordinario dell’agenzia per il diritto allo studio, Luigi Rossetti, il professore Roberto Rettori dell’Università degli Studi di Perugia, il professore Francesco Asdrubali in rappresentanza dell’Università per Stranieri di Perugia, il professore Mario Rampini, presidente dell’Accademia di belle arti. Agabiti ha anche annunciato che il 13 ottobre saranno inaugurati gli alloggi dell’Ottagono a Perugia.

Altre notizie

La Regione firma un protocollo con Amazon

Gli obiettivi: accelerare la trasformazione digitale del territorio, favorire la formazione di competenze e dare vita a un ecosistema regionale sempre più innovativo a beneficio di imprese e cittadini.

Accelerare la trasformazione digitale del territorio, favorire la formazione di competenze e dare vita a un ecosistema regionale sempre più innovativo a beneficio di imprese e cittadini: sono questi gli obiettivi del Memorandum of understanding firmato a Roma dalla Regione Umbria e Amazon Web Services. L’accordo è stato sottoscritto dall’assessore allo Sviluppo economico della Regione Umbria e coordinatore della Commissione per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione della Conferenza delle Regioni, Michele Fioroni, e da Cameron Brooks, director sales public sector Emea di Amazon Web Services, in occasione dell’Aws Public Sector Symposium al quale hanno preso parte esperti del settore e rappresentanti delle istituzioni per confrontarsi sulla via da seguire nel percorso del cambiamento e dell’innovazione.

L’appuntamento ha rappresentato l’occasione per sottolineare l’importanza della collaborazione tra pubbliche amministrazioni e Aws in tema di digitalizzazione. La partnership siglata oggi conferma, da un lato, l’impegno della Regione – spiega una sua nota – nel suo percorso verso la transizione digitale, dall’altro, la volontà di Aws nel supportare i territori nella loro evoluzione verso realtà più smart e innovative.

Altre notizie

Salvini blinda la poltrona di Donatella Tesei

Salvini blinda la poltrona di Donatella Tesei

Squadra che vince non si cambia, ovviamente decidono gli umbri al voto, ma per quello che mi riguarda il centrodestra in Umbria ha una unica scelta ossia la governatrice si chiama e si chiamerà Donatella Tesei”: lo ha detto il leader della Lega e ministro dei trasporti, Matteo Salvini, parlando con i giornalisti oggi a Perugia dove si sta svolgendo il congresso regionale del suo partito. “La discussione – ha detto Salvini parlando della conferma di Donatella Tesei come candidata alla presidenza della Regione alle prossime amministrative – per me non è sul tavolo.

Con gli alleati c’è l’impegno che la dove si governa bene insieme si continui così. Verifica se la tua zona è coperta.Si sta governando bene l’Umbria, lo dicono non solo i dati economici, sociali, i sondaggi, ma lo dicono le persone”. “Oggi è una bellissima giornata di rilancio, di ringraziamento – ha detto Salvini riferendosi al congresso regionale – per chi ha fatto tanto per l’Umbria e per la Lega in questi anni e di buon lavoro a chi arriva. In Umbria c’è un’ottima gestione del governo regionale, c’è la Lega con il centrodestra alla guida di tanti comuni, puntiamo a crescere e ad allargare. Stiamo crescendo in tutta Italia e per me l’Umbria è un modello di buon governo”.
“L’Umbria è strategica – ha detto poi il ministro dei trasporti parlando delle infrastrutture – da ministro fatemi dire che tanti dossier umbri su strade, autostrade, ferrovia, alta velocità, aeroporto, che erano fermi da decenni come tante altre opere, in neanche un anno stanno accelerando, stiamo finanziando, stiamo correndo. Collegare questa splendida terra al resto d’Italia è per me motivo di lavoro quotidiano. Chi ha governato la Regione e la nazione negli anni passati non ha messo al centro l’Umbria e quindi se i numeri me lo permetteranno avvicinare l’Italia con l’alta velocità a questo territorio sarà per me motivo di orgoglio”.

Altre notizie

Legacoop sostiene la nascita di dieci start up

L’iniziativa sarà presentata in occasione del Festival della Sociologia di Narni

Legacoop Umbria s’impegna a promuovere l’innovazione sociale ed economica. Nasce da questo presupposto l’evento ‘Creare nuove imprese sostenibili’, in programma per la giornata del 6 ottobre (ore 17,30 – Auditorium San Domenico) all’interno del Festival della Sociologia di Narni. L’iniziativa sarà l’occasione per presentare il progetto ‘Coopstartup Legacoop Umbria’ che punta ad essere un passo avanti nella promozione e nel sostegno alla nuova imprenditoria nella regione. Il costante invecchiamento e l’alto tasso di emigrazione di giovani qualificati sono tra i fattori che influenzano anche il quadro economico umbro. Proprio per cercare di andare contro questa tendenza, il progetto Coopstartup ha l’obiettivo di sostenere una reazione positiva di fronte ad un quadro critico. Legacoop vuole impiantare le ali a 10 nuove startup cooperative e mette a disposizione contributi economici, percorsi di formazione ad hoc per la fase progettuale e postprogettuale. Offrirà, poi, un costante accompagnamento per il periodo iniziale delle attività. I tre progetti giudicati più interessanti riceveranno anche un contributo a fondo perduto. Importante sarà anche la presenza istituzionale nel progetto che vedrà il patrocinio della Regione, di Anci Umbria e della Camera di Commercio dell’Umbria, la collaborazione dell’Università degli Studi di Perugia e di Mich srl-Maestrale Innovation Creative Hub ed il sostegno di Banca Etica ed UniAssiTeam.

Altre notizie