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Tag: Perugia

Nuove regole per le case popolari

Il presidente dell’Ater Emiliano Napoletti illustra le nuove regole per l’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale. Punteggi più alti per anziani e disabili

Si è tenuto un primo incontro tra l’assessore Enrico Melasecche, quale delegato alle Politiche della casa, coadiuvato dal Servizio regionale competente, i rappresentanti dell’Ater Umbria e dei Comuni umbri per la presentazione del nuovo Rìregolamento regionale recante disposizioni in materia di edilizia residenziale sociale in attuazione della legge regionale n.23 del 2003 in materia, modificata ed integrata recentemente dalla legge regionale n.15 del 2021. Obiettivo dell’incontro, uno scambio di informazioni tra la Regione ed i singoli Comuni in vista della predisposizione dei relativi bandi, previa rivisitazione dei regolamenti di ogni Comune, che porteranno ad un’ampia riforma e rilancio del settore.
L’assessore Melasecche, coadiuvato dai dirigenti e funzionari, dal presidente dell’Ater Emiliano Napoletti con i suoi tecnici, ha illustrato le principali novità contenute nel regolamento evidenziando, innanzitutto, le disposizioni relative alle cosiddette “categorie speciali”, cioè le persone fragili in quanto anziane e/o disabili, alle quali viene riconosciuto maggior punteggio utile per il collocamento in graduatoria. Ai fini della valutazione della “impossidenza”, vale a dire la condizione di non essere proprietario in assoluto di altri appartamenti idonei, il nuovo regolamento – ha spiegato – introduce un criterio che consente di procedere ad una stima concreta delle eventuali proprietà o quote parti di essa, superando così le annose criticità sorte in passato sul tema. Altra importante novità, sotto il profilo della valutazione dell’adeguatezza dell’alloggio, è costituita dal superamento del vecchio sistema dei “vani convenzionali” sostituito dai nuovi parametri basati sulla superficie utile minima, il numero delle camere, in funzione dei componenti il nucleo familiare. L’assessore Melasecche ha poi evidenziato l’attenzione voluta dal legislatore regionale per particolari categorie di beneficiari attraverso l’introduzione dello strumento della riserva di alloggi, che consente di facilitare il trasferimento e la permanenza nella regione degli appartenenti alle forze di polizia e al Corpo dei Vigili del Fuoco, ai giovani nuclei familiari, alle famiglie monoparentali, alle donne con figli minori a carico, vittime di violenza di famiglia o di crimini domestici.
In attuazione delle direttive UE in tema di permessi di soggiorno e di status di rifugiati, il Regolamento è stato aggiornato con riguardo ai requisiti generali dei beneficiari. Al contempo, sono state introdotte disposizioni più rigorose rispetto a quei soggetti condannati per reati riguardanti tossicodipendenza e prostituzione, che sono stati esclusi dalla nuova legge regionale dalla platea dei possibili beneficiari.
Un’altra rilevante novità, introdotta – è stato rilevato – con la finalità di evitare che il lasso di tempo intercorrente tra le varie date, quella di pubblicazione del bando, quella di presentazione della domanda di assegnazione e quella del provvedimento di assegnazione, determini un pregiudizio al richiedente, prevede l’applicazione del principio della “cristallizzazione” al momento della presentazione della domanda ai fini dell’assegnazione dei punteggi di alcuni requisiti, legati all’età anagrafica o a situazioni riferibili al decorso del tempo, e per Isee.

Il regolamento dà piena attuazione all’obiettivo di combattere le frodi, come subaffitti a terzi, un uso improprio degli appartamenti, prevedendo un sistema di controlli più capillare ed efficace, da realizzare anche con la stipula di intese con la Guardia di Finanza, l’Agenzia delle Entrate, l’Inps e/o altri organismi competenti.
Alla presentazione del regolamento regionale è seguita una serie di quesiti posti dai funzionari dei Comuni cui è stata data risposta, mentre per quelli più complessi verrà data successivamente dopo gli opportuni approfondimenti. Osservazioni sono state poste da alcuni Comuni e verranno valutate con attenzione in merito ad alcune criticità segnale.

Nel corso della riunione, sulla scorta delle proiezioni dei dati forniti da Ater, l’assessore Melasecche ha illustrato altresì le disponibilità degli alloggi assegnabili nell’anno in corso e nei due successivi.
È stato deciso di organizzare periodicamente, nel corso dell’anno, tali confronti concordando sulla loro importanza per il raccordo fra gli addetti dei vari Comuni, i funzionari regionali e dell’Ater, e facilitare lo scambio delle informazioni ai fini della migliore efficacia degli interventi in materia di edilizia residenziale sociale.

Ponte San Giovanni pronta a cambiare volto con la riqualificazione dell’area ex Palazzetti

Il progetto prevede una riduzione sensibile della cubatura del complesso, con la creazione di un mix di alloggi di edilizia residenziale sociale, a canone concordato

Parte il percorso di riqualificazione dell’area ex Palazzetti di via Adriatica, a Ponte San Giovanni, che “da ecomostro diventerà eco-quartiere”. Il complesso edilizio, in abbandono da anni, cambierà grazie a un progetto sviluppato con il Pinqua, programma innovativo della qualità dell’abitare e finanziato con il Pnrr. Per la presidente della Regione Donatella Tesei “la riqualificazione darà respiro alla comunità”. La governatrice è intervenuta a un incontro all’interno del complesso acquisito da Ater, che eseguirà i lavori. Con lei l’assessore alle Politiche abitative Enrico Melasecche e il sottosegretario all’Interno Emanuele Prisco. “Ponte San Giovanni ci guadagnerà in bellezza, sicurezza e utilità”, ha detto il sindaco Andrea Romizi. Il progetto prevede una riduzione sensibile della cubatura del complesso, con la creazione di un mix di alloggi di edilizia residenziale sociale, a canone concordato, alloggi di edilizia libera, uffici, servizi di quartiere come un asilo nido che sarà preso in carico dal Comune, e di spazi di relazione. “Ora sta a noi fare sì che le risorse diventino valore pubblico a tutti gli effetti”, ha detto il presidente di Ater Emiliano Napoletti. Il progetto di riqualificazione dei palazzi di via Adriatica, una partita da oltre 20 milioni di euro, dovrà essere concluso entro i primi mesi del 2026.
“Mettere mano a questa ferita significa avviare una rinascita”, ha detto l’assessore comunale all’Urbanistica Margherita Scoccia.
Il progetto sarà strettamente connesso ad un altro Pinqua pensato per Ponte San Giovanni, quartiere su cui si punta, tra l’altro, ad alleggerire il traffico viario con la partita del nodo di Perugia.

In arrivo quasi 17 milioni per l’edilizia scolastica umbra

I fondi sono quelli previsti dal Pnrr e serviranno anche per aumentare la sicurezza degli edifici. Il piano realizzato dall’assessore Agabiti

  Ulteriori risorse a disposizione per l’edilizia scolastica dell’Umbria: il via libera dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore Paola Agabiti. Ammonta a 16.715.485 milioni di euro lo stanziamento approvato per l’Umbria nell’ambito del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, su proposta della Regione.Le risorse sono rivolte ai Comuni e alle Province dell’Umbria per le scuole dell’infanzia, della primaria e della secondaria di primo e secondo grado. Aumento della sicurezza degli edifici, miglioramenti antisismici delle strutture e riduzione dei consumi energetici, queste le principali finalità che saranno tenute in considerazione per assegnare le risorse tramite un Bando che sarà pubblicato l’11 gennaio 2023 sul Bur – Bollettino ufficiale regionale dell’Umbria. I Comuni e le Province che vorranno partecipare avranno tempo fino alle ore 12 del 2 febbraio per inviare i loro progetti. “Con questo ulteriore stanziamento – afferma l’assessore Paola Agabiti – la Regione prosegue la sua azione di sostegno e collaborazione con gli Enti locali per l’ammodernamento delle strutture scolastiche. Quello deliberato oggi rappresenta un secondo importante stanziamento di risorse per l’Umbria nell’ambito del Pnrr, risultato di una costante attenzione che la Regione pone al tema dell’edilizia scolastica”. 

Brunello Cucinelli tra i 30 uomini più ricchi d’Italia

Ad incoronare il re del cachemire nell’empireo dei super ricchi è la rivista Forbes

Nella nuova classifica annuale pubblicata dalla rivista Forbes, il patrimonio personale dell’imprenditore di Solomeo viene valutato in 2 miliardi di dollari, cifra che lo piazza al 27/o posto tra gli italiani e al 1.513/o nel mondo. Guadagnando qualche posizione rispetto alla classifica 2021, quando con un patrimonio netto di 1,7 miliardi era al 28/o posto in Italia e al 1.833/o nel mondo. Giovanni Ferrero, il re della Nutella, è il più ricco d’Italia con una fortuna stimata in 36,2 miliardi di dollari, e si posiziona è al 36 esimo posto nel mondo. Leonardo del Vecchio è il secondo più ricco del paese, e 52 esimo nella classifica generale, con 27,3 miliardi. Lo seguono a distanza Giorgio Armani con 7,8 miliardi e Silvio Berlusconi con 7,1 miliardi.

Melasecche, in arrivo 100 milioni di opere pubbliche

L’assessore regionale elenca i tanti progetti in rampa di lancio.

“Prosegue incessante il lavoro del servizio Opere pubbliche della Regione per realizzare anche nell’area del ‘cratere del sisma gli immobili indispensabili alla ricostruzione pubblica e al ripristino di infrastrutture per la mobilità ‘slow’ danneggiate dal terremoto. Nonostante la forte carenza di personale tecnico, in attesa del reintegro dopo i pensionamenti degli ultimi anni e il trasferimento presso altri enti pubblici dei vincitori di concorso e per mobilità prevista dalla legge, l’impegno è massimo per evitare di perdere i fondi assegnati con i vari provvedimenti”. Lo afferma l’assessore regionale ad Infrastrutture, trasporti, opere pubbliche e politiche della casa, protezione civile, Enrico Melasecche, che illustra risultati e opere programmate e in via di realizzazione. «Innanzitutto – dice l’assessore, in una nota della Regione – giunge positiva la notizia relativa all’ospedale di Norcia: il Tar ha respinto come irricevibile il ricorso della ditta seconda classificata nella gara per il consolidamento e la riqualificazione di quel nosocomio per cui si sta procedendo con la definitiva assegnazione dell’appalto e la relativa apertura del cantiere, per un importo totale dell’opera di 9,4 milioni di euro. E avanzano speditamente le procedure per l’ospedale di Cascia che vede l’aggiudicazione della relativa gara per la sua completa ricostruzione, per un importo di 9,650 milioni di euro».

“Sono stati aggiudicati, inoltre, i lavori per 5 milioni di euro inerenti i cammini religiosi. Si tratta – spiega – del Lotto I, II e III relativi al Cammino di San Francesco, Cammino di San Benedetto, Via Lauretana, percorso Cascia-Roccaporena.

Per quanto riguarda Spoleto – continua l’assessore – per l’ampliamento della struttura di Santo Chiodo, che racchiude tesori inestimabili di valore artistico e storico recuperati dai vari terremoti e in corso di restauro in attesa di tornare nelle sedi proprie, viene di nuovo bandita la gara dopo che la stessa era andata deserta. La nuova struttura, per un investimento di 6,250 milioni di euro, ospiterà anche un centro di ricerca sulle tecniche del restauro in collaborazione con l’università.

Proseguono poi le operazioni propedeutiche all’avvio del cantiere per l’ex Mattatoio di Spoleto, per un importo di 5,750 milioni di euro, con l’apertura dell’unica offerta pervenuta”.

Altro capitolo, quello della variante Sud-Ovest di Terni “con 50 milioni di euro deliberati dal Cipess, il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile: proseguono gli incontri con il Comune di Terni per definire tutti gli aspetti urbanistici relativi alla definizione del percorso preciso della nuova arteria ai fini della predisposizione del Piano di fattibilità tecnico economica per il quale è stata assegnata la progettazione. Altri due interventi – rileva l’assessore Melasecche – riguardano la nuova sede di proprietà della Regione a Terni in Via Saffi, consolidamento e riqualificazione, il cui appalto è stato consegnato alla Impresa Calzoni di Fontignano, con il cantiere di imminente attivazione, e la sede dell’Assessorato Infrastrutture, trasporti, opere pubbliche e politiche della casa, protezione civile di Piazza Partigiani, a Perugia, che, giudicato strategico per le funzioni pubbliche che svolge, sta per vedere l’appalto per il consolidamento sismico, con dissipatori alle fondazioni e una indispensabile riqualificazione impiantistica. Tutte le procedure indicate, ed altre che è difficile elencare, sommano complessivamente opere per circa 100 milioni. Si invitano le stesse imprese – sottolinea – a monitorare attentamente la pubblicazione dei bandi. Questi vengono predisposti sulla base del più recente Prezzario, su cui c’è stata convergenza in sede di analisi decisoria da parte delle varie associazioni di categoria, con il riconoscimento sostanziale delle richieste che correttamente sono pervenute dal mondo degli operatori. Il servizio Opere pubbliche, che ringrazio per il forte impegno – conclude l’assessore Melasecche – gestisce anche lo stesso Prezzario regionale, ed è fortemente impegnato anche questi giorni in confronti serrati con le associazioni dei professionisti e di categoria per valutare le variazioni dei costi dei materiali avvenuti nel secondo semestre 2022, da trasferire nel prezzario 2023 di prossima definizione”.

Turismo, per Agabiti i dati migliori di sempre

I dati del 2022 “sono i migliori della storia dell’Umbria, come arrivi, presenze e anche per i tempi di permanenza” secondo l’assessore regionale.

Secondo l’assessore Paola Agabiti è stato proprio il turismo “l’ambito nel quale la Regione ha inteso profondere ogni suo sforzo, al fine di operare un fattivo rilancio in termini di attrattività dell’Umbria e di nuova immagine dell’intero territorio regionale”. “Su questo aspetto – ha affermato – abbiamo concentrato energie e risorse per veicolare all’esterno un nuovo appeal e una nuova percezione di cosa sia e di cosa rappresenti l’eccellenza umbra”.
A questo proposito ha poi ricordato il riconoscimento dell’Umbria, da parte della prestigiosa guida Lonely Planet, come unica destinazione italiana Best in Travel 2023, segnalandola quale meta italiana di riferimento del prossimo anno nella pubblicazione di punta del turismo internazionale. “Un risultato straordinario, che premia la storia, le tradizioni, il valore profondo del nostro territorio e l’unicità dei suoi luoghi” ha sottolineato. Un turismo che guarda così sempre più al pubblico europeo, come ha ricordato anche la presidente della Regione Donatella Tesei, sottolineando “il contributo straordinario di apertura al mercato globale dato dall’aeroporto i cui dati sono sotto gli occhi di tutti, con lo scalo umbro che ha dato la possibilità di far uscire l’Umbria dall’isolamento. Il piano industriale della società di gestione della Sase – ha poi ricordato – prevedeva 250mila passeggeri mentre già un mese fa abbiamo superato i 350mila. Su questo non possiamo fermarci e nel 2023 lavoreremo per implementare le rotte e per adeguare le strutture ai nuovi flussi”.

La fondazione Cassa di risparmio di Perugia festeggia 30 anni con uno spettacolo di Marcorè

La fondazione ha stanziato oltre 300 milioni a favore del territorio

La fondazione Cassa di risparmio di Perugia compie 30 anni.Era infatti il 22 maggio 1992 quando nacque, in applicazione della legge Amato. La fondazione Cassa di Risparmio di Perugia – si legge in un suo comunicato – è un soggetto non profit, privato e autonomo volto a sostenere lo sviluppo sociale, culturale ed economico del territorio in seguito alla separazione tra l’attività creditizia, rimasta alla Cassa di Risparmio di Perugia, e quella filantropica. “In questi 30 anni – sottolinea l’Organismo – tanto è stato fatto, percorrendo un cammino che pur restando fermamente ancorato alle radici ha portato la Fondazione ad attuare un rinnovamento costante del proprio modello operativo che l’ha trasformata da semplice ‘selezionatore’ di richieste di contributo a ‘ideatore e realizzatore’ di programmi. Oggi più che mai, in un momento storico di profondi cambiamenti che richiede di saper guardare al futuro insieme, parole chiave come ‘ascolto’ del territorio, ‘co-progettazione’, ‘sinergia’, ‘rete’, ‘valutazione d’impatto’ sono entrate a far parte del Dna di una fondazione che, si è dotata di strumenti e metodi attraverso i quali ha stanziato a sostegno del territorio e della comunità oltre 300 milioni di euro, realizzando progetti nel campo dell’arte e cultura, dell’ambiente, della ricerca scientifica, del sociale e dello sviluppo economico”. Per celebrare il traguardo dei 30 anni e ringraziare “tutti coloro che hanno reso possibile l’intenso lavoro a favore della sua comunità”, la Fondazione intende donare alla comunità un evento-spettacolo che si terrà lunedì 30 maggio a partire dalle 20.30 al Teatro Morlacchi di Perugia: “Il Futuro dentro una storia”, La serata si aprirà con un dialogo tra la presidente della fondazione Cristina Colaiacovo e quello di Acri Francesco Profumo coordinato dalla giornalista Rai Maria Concetta Mattei. Al termine il palcoscenico si animerà con la presenza di Neri Marcorè e della sua band

Per la fondazione Cassa di risparmio di Perugia un bilancio al top

L’ente guidato da Cristina Colaiacovo presenta un bilancio con un avanzo di 17,7 milioni

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Saranno erogati oltre 12 milioni a favore del territorio

Un avanzo di esercizio pari a 17,7 milioni di euro, circa 3 milioni in più rispetto al 2020, un avanzo che qualifica l’esercizio 2021 come il migliore negli ultimi cinque anni; il patrimonio netto sale a quota 446 milioni; il totale dell’attivo patrimoniale è pari a 514 milioni, in crescita di 14 milioni rispetto ai 500 del 2020.
Questi i dati salienti del bilancio di missione e di esercizio 2021 della fondazione Cassa di risparmio di Perugia approvato dal Comitato di indirizzo nell’ultima seduta.Centrato l’obiettivo del rendimento annuo, peraltro fissato al 4% rispetto al 3% su cui era stata costruita la precedente asset allocation strategica, la pianificazione finanziaria approvata nel 2019: la performance annuale del portafoglio finanziario è infatti del 4,45%, con un accrescimento del valore del patrimonio di 14,8 milioni di euro. I proventi totali sono di 25 milioni. Nell’anno del suo trentennale la Fondazione fa registrare tutti i numeri in crescita con l’ottimo risultato di gestione che ne rafforza ulteriormente la solidità e l’operato, creando i presupposti per mettere a disposizione 11,8 milioni per l’attività erogativa 2022, ai quali si aggiungono ulteriori 1,8 milioni grazie alla riduzione al 50% dell’imponibile dei dividendi prevista dalla Legge di Bilancio 2021. Analizzando le risorse destinate ai settori rilevanti, dopo un periodo in cui ha subito una restrizione a causa delle priorità imposte dall’emergenza sanitaria, nel 2021 il settore dell’Arte, attività e beni culturali riceve la quota più alta, pari ad oltre 2,7 milioni (circa il 31%), seguito da sviluppo locale con oltre 2,2 milioni (25%), educazione, istruzione e formazione con circa 1,7 milioni (19,9%), ricerca scientifica e tecnologica con 1 milione (12%), volontariato, filantropia e beneficenza con 912mila euro (10,4%). “I positivi risultati del Bilancio 2021 – afferma la presidente della fondazione Cassa di risparmio di Perugia, Cristina Colaiacovo – premiano le scelte strategiche che abbiamo compiuto in questo ultimo biennio”.

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Pnrr e i tanti, troppi gap da colmare. Gianni Lepre (economista): “prioritario un piano anti diseguaglianze”

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Vedere il Pnrr come la panacea di tutti i mali che il Covid-19 ci ha lasciato in eredità è quanto mai sbagliato, come lo è pensare che la liquidità del Recovery Fund possa riportare il vecchio continente allo splendore degli anni pre pandemia.

“E’ evidente – esordisce Gianni Lepre, opinionista economico del Tg2 e notista di Italpress e Agenzia Stampa Italia – che a nessuno fa comodo considerare i tanti strappi sociali da colmare anche attraverso l’utilizzo dei fondi del Pnrr. In questo pare che la spendibilità politico elettorale sia quasi nulla, mentre la propaganda continua a delineare la transizione ecologica, la nuova mobilità sostenibile, l’agricoltura bio, la digitalizzazione, l’innovazione infrastrutturale promessa da decenni e mai attuata, l’innovazione dell’industry 5.0, come le priorità di un piano nazionale di ripresa e resilienza che a questo punto collimano  molto poco con le vere esigenza del popolo sovrano”. Un discorso complesso quello della sovranità popolare sancita dalla Costituzione, che il prof. Lepre  allarga a ventaglio: “A proposito della sovranità, sarei curioso di chiedere al legislatore quanta ve ne è rimasta in questi 2 anni di pandemia, visti i presupposti e visto quello che ancora accade, anche in considerazione del fatto che si parla sempre più spesso di diseguaglianze che poi nel concreto nessuno affronta e nessuno risolve”. Il noto economista ha poi continuato: “Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è espresso sulle diseguaglianze nel suo discorso, e la pandemia sanitaria non ha fatto altro che ingigantire la forbice tra i pochi ricchi e i tantissimi nuovi poveri . Sono salite a 5,6 mln le persone che vivono in stato di indigenza; il 9,4% della popolazione, e come se non bastasse, solo il 10% dei trasferimenti pubblici va alle famiglie povere, mentre la Francia assicura loro il 20%”. Un’analisi lucida e dettagliata quella fatta da Lepre che poi conclude: “E’ un’illusione pensare che l’unico gap da colmare sia quello tra nord e sud del Paese, le diseguaglianze sono tante e tali da generare fratture irreversibili nel tessuto sociale se non si pone rimedio investendo in formazione, servizi pubblici dedicati e garantendo a tutti il medesimo accesso ai medesimi diritti. Oltre a tutte quelle belle misure elencate nel piano nazionale di ripresa, si pensi anche a colmare i divari, a cucire gli strappi in una società che pur avendo velleità futuristiche ha però ancora troppi vecchi problemi da risolvere”.