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Tag: elezioni

Stefania Proietti è ufficialmente la nuova presidente della Regione Umbria

Stefania Proietti è ufficialmente la nuova presidente della Giunta regionale dell’Umbria. La Corte d’Appello di Perugia, terminate le operazioni di verifica dei verbali dei seggi e delle schede, ha proclamato i risultati definitivi delle elezioni regionali, vinte dalla candidata del centrosinistra sulla governatrice uscente Donatella Tesei con uno scarto di 17.382 voti.

Proietti ha convocato la prima conferenza stampa da presidente della Regione Umbria per lunedì 2 dicembre alle ore 12 al Salone d’Onore di Palazzo Donini.

Intanto proseguono i confronti con i partiti e i movimenti che l’hanno sostenuta per la definizione della Giunta, che dovrà essere pronta per la prima convocazione dell’Assemblea legislativa dell’Umbria. Con la proclamazione degli eletti decano gli uscente ed i loro collaboratori.

Rsu Perugia Nestlé, la Flai Cgil conquista 6 delegati su 11

La Flai Cgil si conferma il primo sindacato alla Perugina Nestlé, ottenendo la maggioranza assoluta con il 52% e 6 delegati su 11 nella Rsu, dove la Fai Cisl ottiene il 26% e la Uila Uil il 21%.

Altissima la partecipazione al voto: 87% degli aventi diritto. Simona Marchesi, coordinatrice uscente della Rsu, è nuovamente la più votata in assoluto (146 preferenze personali). Insieme a lei, in perfetta parità di genere, la Flai Cgil elegge Marco Ballerani, Claudia Rossi, Michela Maracaglia, Walter Cappelloni e Maurizio Pelagrilli.

“Grande orgoglio e grande responsabilità – afferma la rieletta Simona Marchesi – perché riconfermarsi è sempre più difficile. Ci tengo a ringraziare tutte le persone che si sono rese disponibili, in particolare le candidate e i candidati non eletti, che hanno comunque dato un contributo fondamentale per questo risultato. Il nostro impegno sarà quello di mantenere un rapporto schietto e franco con lavoratrici e lavoratori, con l’obiettivo di provare a migliorare le condizioni di vita e lavoro di tutta la fabbrica”.

Luca Turcheria, segretario generale della Flai Cgil Umbria, sottolinea la straordinaria partecipazione al voto: “Un dato come l’87% di votanti in questi tempi è qualcosa di molto importante e dimostra che quando la “politica” è vicina, le persone scelgono di partecipare. E il voto premia ancora una volta la coerenza e la serietà dimostrata negli anni dalla Cgil”.

“Queste elezioni sono un bel messaggio in un momento in cui il valore delle rappresentanza sindacale è sotto attacco – commenta Maria Rita Paggio, segretaria generale della Cgil Umbria -. Un risultato che rinforza le nostre rivendicazioni che venerdì porteremo in piazza a Terni con lo sciopero generale. Una risposta a chi vuol limitare le libertà sindacali e la rappresentanza”.

Elezioni, l’analisi dei flussi di voti

Il valore aggiunto della candidata alla presidenza, l’apporto delle altre liste civiche oltre a quelle collegate al nome della leader, l’alto astensionismo tra l’elettorato che alle europee di giugno aveva votato per Fratelli d’Italia. La statistica spiega così i circa 18mila voti di scarto che hanno decretato la vittoria di Stefania Proietti su Donatella Tesei alle elezioni regionali. Una anali, quella sui flussi di voto curata da Bruno Bracalente e da Antonio Forcina, già professori ordinari di Statistica all’Università degli Studi di Perugia, in collaborazione con il dottor Nicola Falocci del Servizio “Valutazione delle politiche, Controllo e CoReCom” dell’Assemblea legislativa della Regione Umbria, che conferma quella che è stata l’impressione “empirica”.

Le liste civiche

In un quadro di sostanziale pareggio tra i partiti della coalizione, che hanno portato circa 125mila voti a testa) e con la lista Tesei Presidente capitanata da Arcudi che ha consentito alla governatrice uscente di mettere per un attimo la testa avanti, la differenza l’hanno fatta le altre liste civiche (Umbria per la Sanità pubblica e Civici Umbri) che il centrosinistra ha messo in campo, con un tesoretto di 13mila voti in più.

Gli elettori di FdI

L’altro elemento è dato dal flop di Fratelli d’Italia di fronte alle aspettative e ai risultati delle europee dello scorso giugno. Solo un terzo degli elettori del partito di Giorgia Meloni (che pure ha chiuso a Perugia la campagna per Donatella Tesei insieme agli altri leader di centrodestra) ha confermato il voto delle europee. La metà (128mila elettori, il 47%) ha disertato le urne, più del 9% (soprattutto a Perugia) ha scelto Forza Italia. Un altro 9% la lista Tesei.

La fedeltà ai partiti

Il livello di fedeltà maggiore si ha tra gli elettori della Lega (scelta confermata dal 71%) e del Pd (65%). Voto mantenuto tra un elettore su due di Forza Italia. Scelta confermata da un terzo degli elettori pentastellati (con un astensionismo del 41%) e da un terzo degli elettori di AVS (il 35,4% dei quali nonsi è recato alle urne).

L’astensionismo

L’astensionismo è un fenomeno che allarma il prof. Bracalente, che ricorda come in 30 anni l’Umbria abbia perso 220mila elettori. E stavolta anche al cospetto di una elezione regionale che era vista come un test per il Governo nazionale, con conseguente mobilitazione dei leader nazionali dei partiti, a destra e a sinistra.

astensionismo

A Perugia

Il passaggio a Perugia di un quarte degli elettori di Fratelli d’Italia a Forza Italia può essere facilmente spiegato con il cosiddetto effetto Romizi. Che si aggiunge però a quel quinto degli elettori di giugno che ha disertato le urne. La fedeltà maggiore nel capoluogo si registra tra gli elettori della Lega (82%) e del Pd (77%).

A Terni

A Terni, dove si guardava all’effetto dell’alleanza con Bandecchi, la metà degli elettori ha mantenuto la scelta di giugno, il 18% non si è recato alle urne, mentre una parte ha addirittura optato per il Pd o le civiche di centrosinistra. La vicenda latina è ancora una ferita aperta nella Lega, partito tra i cui elettori il 42% ha deciso stavolta di non recarsi alle urne.

Sanità, rifiuti, Ast, trasporti: la neo governatrice Proietti indica le priorità

Una “terapia d’urto” per abbattere le liste d’attesa in sanità, “mettendo in campo tutte le risorse necessarie”. E cambiare politica sui rifiuti, come ha già iniziato a fare l’Auri a guida centrosinistra, con il deciso “no all’inceneritore”. “scelta sbagliata anche economicamente”, a cui oppone la politica delle tre “r”: riduzione dei rifiuti alla fonte, riciclare, riutilizzare. Annunciando l’interesse di una grande azienda che, attraverso un processo di depolimerizzazione, consente il riutilizzo della plastica per altri usi. Dossier per i quali la neo governatrice umbra Stefania Proietti spiega che ci sono già le disponibilità di tecnici di altissimo profilo. Pur chiarendo: “Ma non per forza dovranno fare l’assessore”.

Anche perché tra proclamazione e decadenza dalle cariche assunte, quella di sindaca di Assisi e di presidente della Regione, passerà circa un mese, ricorda, prima che la nuova amministrazione regionale dell’Umbria potrà essere pienamente operativa.

Si partirà, annuncia, dall’ascolto di tutti gli operatori della sanità. Spiegando che la sanità privata, convenzionata, può essere un supporto – come per le residenze per gli anziani e per i disabili gravi – ma non un obbligo a cui si è costretti, pagando, perché il pubblico non dà risposte nei tempi consoni.

Altro tema, quello delle infrastrutture. “Il Governo dove comprendere che l’Umbria è rimasta indietro” dice la nuova governatrice. Che con il collega toscano Giani si è già data appuntamento per affrontare anche la questione della stazione Medio Etruria dell’Alta Velocità che la commissione tecnica ministeriale ha individuato a Creti.

Per Ast Proietti ricorda la preoccupazione dei dipendenti e annuncia “un progetto a medio termine, ma anche risposte immediate” per ridurre i costi dell’energia anche grazie all’energia rinnovabile e per impedire la perdita dei posti di lavoro. Una proposta che però dovrà essere presentata all’azienda in un tavolo ministeriale.

Proietti mira a fare dell’Umbria una terra all’avanguardia nella digitalizzazione, anche “per incentivare l’insediamento delle aziende e richiamare i giovani a vivere e lavorare qui”.

Sul trasporto pubblico locale, l’obiettivo è quello di salvaguardarne l’unità, però potenziandolo. Da qui la scelta di tornare indietro sulla strada dello spacchettamento delle quattro gare. Quanto alle altre partecipate, subito riflettori accesi su Punto Zero (anche per ciò che riguarda il sistema di prenotazione delle prestazioni sanitarie). Poi si valuteranno le altre, ma senza per forza procedere con i colpi di spugna.

Elezioni, così la composizione del nuovo Consiglio regionale

Sarà un Consiglio regionale a trazione Pd quello che legifererà in Umbria per i prossimi 5 anni a sostegno della presidente Stefania Proietti. I Dem, forti, del 30,2% dei voti espressi, prendono infatti 9 seggi. Uno a testa per i principali alleati: M5S (4,7%), Umbria Domani (4,7%) e Alleanza Verdi e Sinistra (4,28%).

All’opposizione, oltre a Donatella Tesei, 3 consiglieri di Fratelli d’Italia (19,44%), 2 di Forza Italia (9,69%), uno della Lega (7,7%)e uno della lista Tesei Presidente (5%).

In base alle preferenze raccolte (al netto di riconteggi e ricorsi) questa sarà la nuova Assemblea legislativa dell’Umbria:

Stefania Proietti (presidente)
Pd 9: Simona Meloni, Tommaso Bori, Cristian Betti, Francesco De Rebotti, Sarah Bistocchi, Stefano Lisci, Francesco Filipponi, Letizia Michelini, Maria Grazia Proietti.
M5S 1: Luca Simonetti.
Umbria Domani 1: Bianca Maria Tagliaferri.
AVS 1: Fabrizio Ricci.

Donatella Tesei
FdI 3: Paola Agabiti, Eleonora Pace, Matteo Giambartolomei.
FI 2: Andrea Romizi, Laura Parnazza.
Lega 1: Enrico Melasecche.
Tesei Presidente 1: Nilo Arcudi.

Per la maggioranza c’è la possibilità entrare nell’Aula, per i primi dei non eletti, in caso di chiamata in Giunta di qualcuno degli eletti e contestuale rinuncia al posto in Consiglio.

Stefania Proietti è la nuova presidente della Regione Umbria

Stefania Proietti è la nuova presidente della Regione Umbria. Una affermazione, quella della candidata del centrosinistra sindaca di Assisi e presidente della Provincia di Perugia, che già con un terzo delle sezioni scrutinate era apparsa netta. Molto più rispetto agli exit poll, che vedevano avanti la candidata del Patto Avanti appena di mezzo punto percentuale. Divario che invece è andato crescendo con l’arrivo dei risultati effettivi dai seggi.

Una vittoria trainata dal Partito democratico. Così come, dall’altra parte, la sconfitta del centrodestra, con la governatrice uscente Donatella Tesei, ha visto il mancato recupero di Fratelli d’Italia rispetto ai voti persi dalla Lega, rispetto al risultato di cinque anni fa.

Una sconfitta, quella della governatrice uscente, che si era prospettata già una volta vista la scarsa affluenza al voto: 52,30%: la più bassa di sempre.

All’esito finale dello scrutinio, terminato poco dopo la mezzanotte, questi i voti e le percentuali:

Stefania Proietti 182.394 voti (51,13%)
Donatella Tesei 164.727 (46,17%)
Marco Rizzo 2.946 (1,11%)
Martina Leonardi 1.901 (0,53%)
Moreno Pasquinelli 993 (0,28%)
Giuseppe Paolone (866 (0,24%)
Elia Francesco Fiorini (840 (0,24%)
Giuseppe Trito 837 (0,23%)
Fabrizio Pignalberi 253 (0,07%)

Elezioni, al voto un elettore umbro su due: lo spoglio in diretta

Un umbro su due si è recato al voto in Umbria per eleggere il presidente della Regione e il nuovo Consiglio regionale. L’affluenza, alla chiusura dei seggi alle 15 di oggi, lunedì è del 52,30% (meno di 367mila i votanti). Nella seconda giornata, oggi, circa un 15% si è recato alle urne. Un recupero che però non ha consentito di raggiungere l’affluenza di 5 anni fa, quando si recò alle urne il 64,82% degli aventi diritto.

Stefania Proietti è la nuova
presidente della Regione Umbria

L’affluenza nei maggiori comuni

Questa l’affluenza nei maggiori comuni umbri: Perugia 55,55%, Terni del 46,72%, Foligno del 51,76%, Città di Castello del 52,55%, Spoleto del 47,53%, Orvieto del 51,93%.

Exit poll e istant poll

L’istant poll La7-Swg e gli exit poll danno una perfetta parità, un leggero vantaggio per Stefania Proietti in quello commissionato dalla Rai a Opinio, ma con una forchetta molto ampia che non consente di poter delineare una vittoria. Si profila dunque un testa a testa all’ultimo voto tra la candidata del centrosinistra Stefania Proietti e la governatrice uscente di centrodestra Donatella Tesei.

Lo spoglio in aggiornamento

Con 6 sezioni scrutinate su 1000 Tesei è al 51,37%, Proietti al 46,72%.

Con 39 sezioni scrutinate:
48,75% Proietti
48,38% Tesei

Con 114 sezioni scrutinate, la candidata del centrosinistra avanti di circa 800 voti:
50,34% Proietti
46,85% Tesei

La tendenza è ormai nettamente chiara a favore del centrosinistra. Con un quarto delle sezioni scrutinate, Stefania Proietti è avanti di circa 2500 voti:
51,6% Proietti
45,7% Tesei

Con il 40% delle sezioni scrutinate il dato:
Proietti 51,26%
Tesei 46,04%

Al Comitato di Stefania Proietti già si festeggia, si attende l’arrivo dei leader nazionali Elly Schlein (Pd) e Fratoianni e Bonelli (AVS).

Stefania Proietti è stata acclamata al suo arrivo al Comitato elettorale. “L’Umbria in mano agli umbri” le sue prime parole. Assicurando: “Saremo l’amministrazione di tutti”.

Donatella Tesei ha augurato buon lavoro alla nuova presidente: “Gli umbri hanno scelto in modo diverso rispetto alla nostra proposta per il futuro dell’Umbria”.

(notizia in aggiornamento)

Urne aperte, gli umbri scelgono la guida della Regione

Urne aperte in Umbria oggi, domenica, dalle 7 alle 23 e domani, lunedì 18 novembre, dalle 7 alle 15. Sono 701.367 gli elettori umbri chiamati ad eleggere il presidente della Giunta regionale ed i consiglieri 20 consiglieri che, insieme allo stesso presidente, formeranno l’Assemblea legislativa dell’Umbria.

Gli elettori sono 523.343 in provincia di Perugia (268.810 donne e 254.533 uomini) e 178.024 in quella di Terni (86.127 uomini e 91.897 donne). Nel precedente turno, il 27 ottobre del 2019 erano stati chiamati alle urne 703.596 elettori. I seggi elettorali sono 1000, dei quali 706 in provincia di Perugia e 294 in quella di Terni.

Candidati e liste

Nove i candidati alla Presidenza della Giunta regionale, 23 le liste dei candidati per l’Assemblea legislativa dell’Umbria:

  • Giuseppe Paolone (Forza del Popolo);
  • Marco Rizzo (Alternatica riformista, Democrazia Sovrana Popolare);
  • Martina Leonardi (Insieme per l’Umbria Resistente);
  • Elia Francesco Fiorini (Alternativa per l’Umbria);
  • Giuseppe Tritto (Umani Insieme Liberi);
  • Donatella Tesei (Udc, Alternativa Popolare, Lega, Noi Moderati Civici per l’Umbria, Tesei Presidente, Forza Italia, Fratelli d’Italia);
  • Stefania Proietti (Umbria Domani, Civici Umbri, Umbria per la Sanità Pubblica, Partito Democratico, Umbria Futura, Movimento 5 stelle, Alleanza Verdi Sinistra);
  • Moreno Pasquinelli (Fronte del Dissenso);
  • Fabrizio Pignalberi (Quinto Polo per l’Italia, Più Italia Sovrana).

Come si vota

Queste le forme di voto valide:

  • barrare solo il nome del candidato presidente già indicato nella scheda: il voto andrà automaticamente anche alla coalizione (o alla singola lista) che lo sostiene;
  • barrare il nome del candidato presidente e il simbolo di una delle liste collegate;
  • barrare il nome del candidato presidente, il simbolo di una lista collegata e scrivere accanto il cognome (nome e cognome in caso di omonimia) della preferenza per il consiglio (possono essere due, della stessa lista, se un uomo e una donna);
  • barrare il simbolo di una lista (con o senza preferenza/e): in questo caso il voto va automaticamente anche al candidato presidente collegato.

In Umbria non esiste il voto disgiunto (non si può votare per un candidato alla Presidenza e per una lista collegata a un altro candidato alla preferenza). Non c’è ballottaggio: vince chi prende anche un solo voto in più. Lo scrutinio inizierà subito dopo la chiusura delle operazioni di voto, lunedì dopo le 15.

Umbria alle urne il 17 e il 18 novembre, il decreto

Elezioni regionali in Umbria domenica 17 e lunedì 18 novembre. La presidente Donatella Tesei ha pubblicato questa mattina (domenica) il decreto che ufficializza la data delle elezioni. Accorpando dunque l’Umbria all’Emilia Romagna, mentre in Liguria, a seguito delle dimissioni del governatore Toti, si andrà alle urne, per tempi tecnici, il 27 e 28 ottobre.

In Umbria il 17 novembre urne aperte dalle 7 alle 23; il 18 novembre dalle 7 alle 15.

Oltre alla presidente uscente Donatella Tesei, sostenuta da tutto il centrodestra, si candidano a guidare l’Umbria Stefania Proietti, rappresentante del Patto Avanti, il campo largo del centrosinistra, Moreno Pasquinelli (Fronte del Dissenso), Roberto Fiore (Forza Nuova) e Francesco Miroballo (Umbria Autonoma), Marco Rizzo (Umbria Sovrana).

Approvata (con polemiche) la Legge sulla Famiglia, dotazione da 30 milioni

Approvata dal Consiglio regionale dell’Umbria la Legge sulla Famiglia, con una dotazione di 30 milioni di euro a sostegno di bambini e genitori, giovani, disabili, anziani e in generale di nuclei che vivono situazioni di disagio, difficoltà o precarietà socio economica, secondo le azioni previste all’interno di questa legge quadro in materia sociale.

La proposta di legge “Integrazioni e modificazioni al testo unico Sanità e Servizi sociali” era stata presentata da Fioroni (Lega) e firmata anche dagli esponenti delle altre forze politiche del centrodestra e da Fora (Patto civico).

Molto lungo e articolato il dibattito, al quale hanno assistito numerose persone a vario titolo interessate a questa legge. Le opposizioni – in particolare Pd e M5s – hanno invano chiesto che venisse usata la formula “famiglie”, al plurale, per prevede in modo inclusivo le diverse tipologie di nuclei che compongono l’attuale società. Quanto alla tempistica, a poche settimane dal voto, la governatrice Tesei ha ribadito che non c’è una volontà propagandistica per un testo che non ha una finalità ideologica ma concreata, dato che a differenza di altre leggi del passato ha avuto una sua dotazione finanziaria.

Gli emendamenti proposti dalle opposizioni sono stati tutti respinti. La legge è stata approvata con i voti del centrodestra e di Donatella Porzi, che pure ne criticato tempi e metodo. Bianconi si è astenuto, gli esponenti del Pd, per protesta, non hanno partecipato al voto sul testo finale.