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Tag: Città di Castello

Indagini sugli incidenti costati la vita a due motociclisti, le mogli ferite in ospedale

Nella giornata del primo maggio hanno perso la vita Dario Moscato e Roberto Fiorucci, entrambi di Città di Castello

La comunità tifernate è sconvolta per le due vittime, in altrettanti incidenti in moto, nella giornata del Primo Maggio.
Due incidenti che si sono verificati fuori regione, in una giornata di festa in cui, approfittando della bella stagione, le vittime avevano deciso di andare in moto.
Sulla E45, all’altezza di Pieve Santo Stefano, in un tratto in cui si viaggia ad una sola corsia per la presenza di un cantiere, ha perso la vita il 60enne Dario Domingo Moscato, originario dell’Argentina ma residente da anni a Piosina, insieme alla moglie. La donna, che sedeva sulla moto, è rimasta gravemente ferita ed è stata trasportata con l’elisoccorso all’ospedale di Siena.
La moto su cui viaggiavano i due si è scontrata contro un camper che procedeva in direzione opposta. La E45 è rimasta a lungo chiusa, con uscita obbligatoria a Pieve Santo Stefano.
Roberto Fiorucci, 67enne noto venditore d’auto 67enne, ha perso invece la vita sulla Romea, nei pressi di Ravenna. Secondo una prima ricostruzione dell’incidente, un’altra moto guidata da un 19enne, in un tentativo di sorpasso, avrebbe urtato quella del tifernate, che era con la moglie, mandandola contro un furgone che procedeva in direzione opposta. Fiorucci è morto sul colpo, la moglie è rimasta ferita e trasportata all’ospedale di Cesena, così come l’altro motociclista.

Sui due incidenti sono stati aperti altrettanti fascicoli da parte delle Procure di Ravenna e Arezzo.

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Conferme e flop, ecco i comuni umbri dove c’è più voglia di fare impresa

E’ ancora Todi il territorio dove c’è più voglia di fare impresa. Si contano infatti 14,1 imprese ogni 100 residenti. Seguono Castiglione del Lago e Bastia Umbra (11,9 imprese ciascuno), poi Orvieto (11,8) e Assisi (11,7), restando ai comuni sopra i 10mila abitanti.

E’ quanto emerge dal report della Camera di Commercio dell’Umbria, che analizza la densità di aziende rispetto alla popolazione residente nel 2024.

Todi leader da tre anni, San Giustino ultimo tra i grandi comuni

Per Todi si tratta di una conferma dopo aver primeggiato anche nel 2022 e nel 2023. Dopo la Top Five, la graduatoria prosegue con Città di Castello (11,2), Gualdo Tadino e Gubbio (11), Marsciano (10,8). Più distanti Perugia (10,5), Spoleto e Umbertide (10,4), Terni e Foligno (9,9), Corciano (9,7). Chiudono Narni (9,6), Magione (9,4), Amelia (8,7) e, fanalino di coda, San Giustino con appena 7,8 imprese ogni 100 residenti.

Municipi tra 5 mila e 10 mila abitanti: testa a testa tra Gualdo Cattaneo e Montefalco

Tra i comuni medi (da 5 mila a 10 mila abitanti), Gualdo Cattaneo mantiene il primato per il terzo anno consecutivo con 14,3 imprese ogni 100 abitanti. A un’incollatura segue Montefalco con 14,2. Completano la graduatoria Torgiano (12,4), Tuoro sul Trasimeno (10,7), Spello (9,5), Nocera Umbra (9,3), Deruta (9,2), Trevi (8,5), Panicale (8,4). Città della Pieve è ultima.

Nei piccoli comuni Cascia in coda, Monteleone di Spoleto in vetta

Nei comuni umbri sotto i 5 mila abitanti, dove piccole variazioni numeriche influenzano fortemente il tasso imprenditoriale, spiccano Monteleone di Spoleto (18,1 imprese ogni 100 residenti), Norcia (15,6), Sant’Anatolia di Narco (15,2), Massa Martana (13,6) e Lisciano Niccone (6,6). Al fondo della classifica Cascia, con solo 6,3 imprese ogni 100 abitanti, preceduta da Porano (6,4), San Gemini (7,0), Allerona (7,3) e Giove (7,7).

Umbria, imprenditorialità ancora alta ma in calo nel 2024

A livello regionale, l’Umbria registra nel 2024 un calo del tasso di imprenditorialità, scendendo da 11 a 10,1 imprese ogni 100 residenti. La diminuzione, ossia il calo generale del numero di aziende superiore rispetto alla contrazione della popolazione, riguarda anche i comuni più imprenditoriali. Todi scende da 14,5 a 14,1, Castiglione del Lago da 12,4 a 11,9, Bastia Umbra da 12,3 a 11,9 e Orvieto da 12,1 a 11,8. Assisi registra una lieve diminuzione, da 11,8 a 11,7.

Nonostante questa flessione, l’Umbria mantiene una propensione all’imprenditorialità tra le più alte d’Italia, posizionandosi quinta per densità imprenditoriale rispetto alla popolazione e terza per densità di società di capitale.

L’Umbria del vino e dell’olio: il triangolo d’oro

L’area compresa tra Montefalco (14,2 imprese ogni cento abitanti), Todi (14.1) e Spoleto (10.4) continua a dominare la classifica, formando quello che si può chiamare “il triangolo d’oro” dell’imprenditorialità umbra.

Tra i fattori di successo, la Camera di commercio evidenzia la presenza di DOCG (Sagrantino di Montefalco), turismo enogastronomico di qualità e una eete consolidata di agriturismi

La crisi della Valnerina: tra resilienza e spopolamento

La Valnerina – Norcia (15.6), Cascia (6.3) e Preci (11.6) – presenta il divario più marcato tra comuni vicini.

Norcia beneficia ancora del brand del tartufo e della norcineria, ma il colpo assestato dal terremoto di fa sentire. Cascia soffre l’isolamento post-terremoto

L’asse del Trasimeno: turismo vs crisi del lago

I comuni del comprensorio del Trasimeno mostrano performance contrastanti: Castiglione del Lago (11.9) e Passignano (9.3) sono in calo, Tuoro (10.7) in ripresa, mentre Magione delude.

Le terre di confine: la sfida delle aree periferiche

Le zone al confine con Lazio e Marche rivelano criticità sistemiche. Città della Pieve (7.2) e Allerona (7.3) soffrono la doppia dipendenza da Orvieto e Chiusi.

Gualdo Cattaneo (14.3) fa eccezione, grazie alla strategica posizione sulla Flaminia

Le città murate: un modello in affanno?

I borghi storici mostrano dati preoccupanti. · Bevagna (11.6) e Trevi (11.8) tengono grazie agli eventi; · Spello (10.5) e Deruta (10.8) pagano la crisi dell’artigianato.

Le aree industriali: le ex eccellenze non brillano

Il corridoio tra Terni (9.9) Narni (9.9) e Foligno (9.9) evidenzia dinamiche diverse, evidenziate dalla Camera di commercio.

Resilienza di Terni grazie alla riconversione green. Narni è addirittura un caso studio di transizione. Delude invece Foligno, il cui risultato è al di sotto delle aspettative.

Mencaroni: il calo del 2024 è una sfida per l’Umbria

Questo il commento di Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio dell’Umbria: “Il calo registrato nel 2024 rappresenta una sfida per l’Umbria, una regione da sempre sinonimo di imprenditorialità e dinamismo economico, due leve per affrontare con decisione sul fronte della digitalizzazione e dell’innovazione, incentivando l’ingresso dei giovani nel mondo delle imprese. Sono necessarie politiche coraggiose e interventi mirati, sostenendo concretamente gli imprenditori. Un concerto di iniziative e di misure che richiedono una stretta collaborazione tra le Istituzioni e un dialogo costante con le associazioni di categoria, elementi fondamentali per l’animazione e l’articolazione territoriale delle politiche”.

Maltempo, smottamenti e frane anche in Umbria AGGIORNAMENTI

Gli effetti del maltempo che ha interessato nel fine settimana il Centro Italia hanno creato qualche problema anche in Umbria, con frane e smottamenti. Anche se la piena del Tevere sembra essere passata indenne.

Smottamenti e crolli

E’ tenuta sotto controllo la situazione a Vallo di Nera, dove è crollata parte delle mura urbiche. Due abitazioni sono state sfollate, così come un edificio pubblico. Il tratto di muro, fanno sapere dalla Regione, era già destinatario di risorse, per le quali è stata richiesta una implementazione necessaria dopo il crollo di parte del muro.

Criticità si sono verificate anche nella zona del Trasimeno, ai Ponti di Perugia e nell’area dell’Orvietano. Sono stati inoltre immediatamente verificati i dissesti segnalati in alcuni comuni, Narni, Ferentillo, Allerona, Fabrodove il sindaco Simone Barbanera ha fatto transennare un’area delle mura a rischio crolli, con cinque persone sfollate.

In tutti questi comuni state attivate le verifiche da parte dei vigili del fuoco e da parte dei tecnici comunali, provinciali e regionali e nessuno desta al momento particolare preoccupazione data anche la intensità delle precipitazioni per ora limitate nel nostro territorio.

ll servizio protezione civile regionale, coadiuvato dagli altri servizi coinvolti nel sistema di reperibilità, sta continuando a monitorare l’evoluzione delle piogge e la situazione dei fiumi dell’Umbria, dove c’è stata allerta gialla. Anche attraverso l’ausilio dell’elicottero.

La diga di Montedoglio

In particolare l’attenzione è stata rivolta alla diga di Montedoglio, nella quale è in corso una fase di collaudo comportante la necessità di mantenere al livello dello sfioratore la quota dell’acqua invasata. In tale situazione è stato necessario modulare i rilasci dalla diga in modo tale da mantenere equilibrio tra la portata in ingresso ed i volumi scaricati a valle, il tutto tenendo ben presente la necessità di non aggravare il rischio nei territori sottesi alla diga. Continui sono stati gli scambi di informazioni tra il gestore della diga, il centro funzionale e i presidi idraulici che hanno monitorato, anche in loco, le portate. La fase di collaudo proseguirà per complessivi 15 giorni come da programma.

Nel frattempo l’amministrazione comunale di Città di Castello da venerdì ha informato la cittadinanza che, a seguito dell’allerta meteo diffusa dalla Regione Umbria e in considerazione dei rilasci di acqua dalla diga di Montedoglio comunicati dall’Ente Acque Umbre-Toscane, si potranno verificare innalzamenti del livello idrometrico del Tevere. Per questo sono stati attivati i pannelli digitali di allerta lungo il percorso ciclopedonale che costeggia il corso d’acqua, dove i cittadini sono invitati ad adottare comportamenti prudenti e responsabili. Il documento di allerta meteorologica diffuso dal Centro Funzionale della Protezione Civile della Regione Umbria, valido fino alla mezzanotte di domenica 16 marzo, riportava un codice giallo (rischio ordinario) per criticità idraulica, idrogeologica e vento nell’area dell’Altotevere per la giornata di venerdì 14 e un codice giallo per criticità idraulica e temporali a partire dalla giornata di sabato 15 marzo. La situazione è monitorata costantemente dal Presidio Territoriale del Servizio di Protezione Civile Comunale di Città di Castello, come comunicano il sindaco Luca Secondi e gli assessori alla Protezione Civile, Benedetta Calagreti, alla Polizia Locale, Rodolfo Braccalenti e Lavori Pubblici, Riccardo Carletti.

Frana a Pratelle

Nel territorio comunale di Città di Castello, a causa di una frana a Pratelle, la notte appena trascorsa, una famiglia, composta da cinque persone di cui due anziane, è stata costretta a lasciare la propria abitazione.

I vigili del fuoco previo sopralluogo hanno ritenuto a rischio l’incolumità degli occupanti e il sindaco, Luca Secondi, ha emesso ordinanza di inagibilità e immediato rilascio dell’immobile per pericolo frana. La polizia locale, coordinata dal Comandante, Emanuele Mattei, ha proceduto a dare esecuzione all’ordinanza mettendo a disposizione le proprie risorse e competenze per aiutare le persone a trovare un alloggio poi avvenuto presso i familiari residenti nei paesi limitrofi. Dopo essersi assicurati che gli occupanti fossero al sicuro hanno proceduto a sigillare l’abitazione e interdetto l’accesso a chiunque fino a nuove verifiche. Le operazioni sono terminate alle ore 1. Sul posto è intervenuto anche il tecnico reperibile e gli addetti delle Squadre Operative.

Attivati i pannelli di allerta lungo il percorso ciclopedonale di Città di Castello, dove i cittadini sono invitati alla prudenza.

Umbri in soccorso delle popolazioni toscane

La Regione Umbria, a seguito dello stato di mobilitazione dichiarato dal ministro Musumeci, ha messo a disposizione la sua colonna mobile per eventuale supporto alle Regioni Emilia Romagna e Toscana, per le quali si prevedeva un periodo di pioggia particolarmente intenso, come poi effettivamente si è verificato.
Nella serata di ieri è stata disposta l’attivazione di diverse regioni, tra cui l’Umbria, per portare soccorso alla popolazione di alcuni comuni toscani, particolarmente colpiti dalle esondazioni dei corsi d’acqua.
Funzionari della Regione Umbria sono arrivati nelle primissime ore di questa mattina, nei comuni assegnatici di Rufina e Dicomano, per le preliminari attività di scouting. Qui sono stati raggiunti dal resto della colonna mobile costituito da altri funzionari regionali e da 37 volontari con al seguito mezzi idrovore/motopompe, moduli per il lavaggio delle aree e locali invasi dal fango, bobcat e tutto quanto altro è necessario in situazioni come quella che si trovano ad affrontare.
Parte di queste attrezzature sono state recentemente acquistate dalla Regione, con fondi propri e altri messi a disposizione dal Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, proprio per dotare chi interviene in una emergenza di mezzi dedicati, funzionali per le specifiche attività.

“Mi fa piacere ricordare che per l’uso delle attrezzature e dei mezzi, nonché per la sicurezza degli operatori la Regione promuove corsi di formazione, ogni anno, a cui partecipano numerosi volontari.
Mi preme ringraziare – ha affermato la presidente Stefania Proietti – le associazioni comunali di Protezione Civile che sono partite per questo primo contingente, ovvero i gruppi comunali di Acquasparta, Bastia Umbra, Cannara, Marsciano e Spello, nonchè le associazioni di protezione civile di Città di Castello e Foligno, ma anche gli altri gruppi e associazioni di protezione civile che si erano resi disponibili e sui quali faremo affidamento nel caso ci sia necessità di permanere in Toscana per un periodo più lungo”.

(notizia in aggiornamento)

Incidente sul lavoro, operaio ferito a una gamba

Incidente sul lavoro in un’azienda specializzata nella lavorazione di lamiere e ferro, a Città di Castello. Il dipendente, un operaio 36 enne della ditta, a seguito di un incidente si è procurato la frattura di una gamba.

In suo soccorso sono arrivati i vigili del fuoco di Città di Castello e il personale sanitario del 118. Dopo essere stato stabilizzato, l’uomo è stato elitrasportato all’ospedale di Perugia con il Nibbio.

Sono in corso accertamenti sulle cause dell’incidente sul lavoro.

Poliziotti aggrediti alla stazione, arrestati i due stranieri

Sono stati arrestati i due stranieri – un tunisino e un peruviano – che hanno aggredito due agenti della polizia davanti alla stazione ferroviaria di Città di Castello.

Gli agenti erano arrivati alla stazione dopo la segnalazione di un gruppo di ragazzi che stavano infastidendo altri passeggeri. Ma al loro arrivo i poliziotti sono stati aggrediti dal tunisino, già noto alle forze dell’ordine, ubriaco.

Il 41enne ha prima minacciato e ingiuriato gli agenti, per poi scagliarsi contro l’autovettura di servizio, colpendola con pugni, calci e sputi.

Approfittando della confusione creatasi dai passeggeri appena scesi dal treno in arrivo, l’uomo ha telefonato ad un suo amico, peruviano, invitandolo a portarsi sul posto per aggredire insieme gli agenti.

Il 22enne peruviano, anch’egli con numerosi precedenti di polizia, si è avventato a forte velocità con la propria bicicletta su uno dei due poliziotti, colpendolo violentemente e ripetutamente.

Il cittadino tunisino, dopo essersi dato alla fuga, è stato raggiunto presso la propria abitazione e tratto in arresto per i reati di resistenza, violenza e minaccia a pubblico ufficiale, lesioni personali e oltraggio a pubblico ufficiale.

Il cittadino peruviano, anch’esso datosi alla fuga, è stato rintracciato da personale dell’Arma dei carabinieri di San Sepolcro, nei pressi di una discoteca, e successivamente tratto in arresto per i reati di resistenza, violenza e minaccia a pubblico ufficiale, lesioni personali e oltraggio a pubblico ufficiale.

I due stranieri sono stati messi a disposizione dell’autorità giudiziaria in attesa dell’udienza di convalida.

Tartufo bianco sul red carpet con il saluto di Monica Bellucci IMMAGINI

La trifola in passerella sul “red carpet”. Con il saluto di Monica Bellucci, con un video, si è aperta a Città di Castello, città di origine dell’attrice, la 44esima edizione del Salone Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato, (organizzata dal Comune, Ente Fiera con il supporto di Gal e Regione Umbria), in programma fino a domani domenica 3 Novembre nelle piazze e vie del centro storico. 

“Sono lì con voi con tutto il mio cuore. Un grande saluto a tutti i tartufai – ha detto Monica Bellucci – e agli organizzatori del Salone Nazionale Tartufo Bianco Pregiato di Città di Castello. Un bacio a tutti voi che siete in questa città meravigliosa dove sono nata e che mi è sempre tanto cara”.

La supermodella e attrice, recente interprete di Beetlejuice Beetlejuice di Tim Burton, a cui il Comune ed il Comitato organizzatore del Salone hanno voluto dedicare l’edizione 2024 del festival del tartufo bianco attraverso un video-messaggio, poi trasmesso nei padiglioni del salone, ha manifestato vicinanza, affetto alla città e ai protagonisti della rassegna, i tartufai con i loro cani e tutti gli “attori” di una tradizione plurisecolare che la comunità locale custodisce con orgoglio e tramanda di generazione in generazione. Tartufo bianco è ormai oggetto del desiderio a tavola dei buongustai e dei tanti personaggi noti della cultura, dell’arte, del cinema, spettacolo, come, Monica Bellucci, che non ha mai fatto mistero di apprezzare il prelibato prodotto della sua terra: memorabile la foto (di Franco e Riccardo Bani) che la ritrae  sorridente con in mano un vassoio di splendidi esemplari di “trifole” nel 1988 in occasione della Mostra Nazionale del Tartufo Bianco nel tempio della cucina a base di tartufi ed altre prelibatezze di quegli anni, di proprietà dello chef, Pierluigi Manfroni, che ricorda con orgoglio quei momenti: “Monica aveva sempre un tavolo riservato nel mio ristorante ed amava tanto i tartufi e i prodotti della cucina locale. I suoi piatti preferiti erano gli gnocchi di patate con la trifola, l’uovo d’oca all’occhio di bue con il tartufo bianco che alternava con la carne, un cartoccio con i funghi porcini”. 

Un avvio in grande stile per il Salone Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato, che subito dopo il taglio del nastro alla presenza del sindaco, dell’assessore al Turismo e Commercio, il presidente dell’Ente Fiera, Lazzaro Bogliari, e le presidenti di Regione Umbria e Provincia di Perugia ed altri rappresentanti istituzionali ad ogni livello, ha dato il meglio di se mettendo in vetrina autentici gioielli della natura e della tavola in tutte le sue varianti, da quella tradizionale a chilometro zero a quella internazionale con proposte innovative ispirare all’oriente ed in particolare al Giappone. Oggi, fra tanti visitatori e turisti, anche il bosco ha fatto festa per l’inaugurazione, regalando trifole da record nel giorno dell’avvio della manifestazione in programma fino a domani, domenica 3 novembre.

Proprio nelle ore che hanno preceduto il taglio del nastro, la terra ha dato i suoi frutti più belli e prelibati, subito battezzati dagli espositori per celebrare la felice concomitanza: trifole che al responso della bilancia in certi casi hanno sfiorato il chilo di peso. Gli imprenditori del tartufo hanno accolto i visitatori nel Padiglione Bianco Pregiato offrendo degustazioni e la possibilità di acquistare pezzature di tartufo bianco e nero per tutte le tasche, un’occasione unica per nobilitare la tavola di casa nella giornata della festa di Ognissanti.

Città di Castello, dunque si conferma come “La città del tartufo”, dove si respira e si mangia questa profumata ed irresistibile eccellenza del bosco tutto l’anno, nelle sue quattro varianti stagionali, dove nasce una trifola su tre che arriva sulle tavole di tutto il mondo grazie agli oltre 1.000 “cavatori” del territorio (di tutte le età con un crescente ingresso di donne) e ai 3.000 cani campioni del fiuto, protagonisti straordinari di una tradizione plurisecolare, la ricerca e cava del tartufo, dichiarata patrimonio culturale immateriale dell’umanità dall’Unesco. Fino a domani le piazze e giardini incorniciati dalle dimore custodi delle opere dei maestri del Rinascimento e della contemporaneità, Raffaello Sanzio, Luca Signorelli e Alberto Burri, saranno i punti cardinali sulla bussola di buongustai e curiosi che sceglieranno la “capitale della trifola” per un irresistibile week-end del gusto, dell’arte e della cultura. Una proposta unica che la 44esima edizione del Salone Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato, offre attraverso un ricco programma. Dalle “forchette” alle “bacchette”, il re della tavola è il tartufo “poliglotta” in grado di soddisfare i palati di tutto il mondo. Per la prima volta infatti, il Salone ospita attività di cucina con chef giapponesi, dedicate agli abbinamenti tra il tartufo bianco pregiato, “la trifola” e i piatti di cucina etnica contemporanea. A creare questo connubio con l’oriente, vere “istituzioni” nel mondo del sushi e della cucina etnica contemporanea, due chef nipponici Taro Shimosaka, Tetsuo Nagano e Marco Gargaglia (3 bacchette e 3 mappamondi per la guida Gambero Rosso). Una nuova esplorazione gastronomica, che farà di Città di Castello, un hub di approfondimento e ricerca sull’utilizzo del Bianco Pregiato nelle culture culinarie del mondo. Un’ attenzione speciale riservata anche ai più giovani, con un nuovo spazio dedicato alla mixology, dove il Bianco Pregiato diventerà protagonista di cocktail innovativi a cura del mixology expert, Alfredo Voci, offrendo un’esperienza unica per gli amanti del bere miscelato e mostrando come il tartufo possa evolversi in contesti sempre più moderni e creativi. Infine, verrà presentato il “Panpregiato”, un lievitato tra i più costosi in commercio, ma sicuramente tra i più particolari e profumati, ideato dallo chef Andrea Impero realizzato con il tartufo bianco pregiato di Città di Castello e cioccolato bianco. Nell’area mostra mercato del Salone nel centro storico tutti i giorni le aziende espositrici presenteranno l’Aperitivo Bianco Pregiato con finger food della tradizione a base di tartufo e vini in abbinamento. Un’edizione dunque che allarga gli orizzonti, guarda anche in termini turistico-promozionale al ‘Sol Levante’ e che porta il Salone Nazionale del Bianco Pregiato di Città di Castello fuori dai confini nazionali attraverso la sua preziosa “trifola” apprezzata e decantata fin dal Rinascimento come riportano antichi e preziosi testi di letteratura.

Sarà il week-end del gusto con il centro storico vero regno della trifola dal profumo inebriante e inconfondibile che guiderà e attirerà i visitatori nei luoghi della città più carichi di fascino e testimonianze artistiche. I visitatori avranno l’opportunità di incontrare grandi chef, esperti di enogastronomia, aspiranti cuochi provenienti dal mondo della scuola, che saranno protagonisti di show cooking, laboratori e conversazioni. Nei ristoranti si potranno degustare piatti al tartufo con menù speciali, lo street food con i sapori della cucina tipica italiana e umbra popolerà vicoli e piazze insieme a una vasta scelta di prodotti agroalimentari a km zero come quelli proposti in piazza Andrea Costa ed il Loggiato Gildoni, nelle aree degustazioni delle Società Rionali e Pro Loco del territorio: Madonna del Latte per il ristorante e poi Lerchi, Salaiolo-La Tina, San Pio e Riosecco per lo street food tipico. Eventi a tema e presentazioni di libri poi con grandi autori, giornalisti e personaggi famosi richiameranno l’attenzione del pubblico più interessato agli aspetti culturali e salutistici legati al cibo: iniziative fra food e cultura che si protrarranno fino a dicembre, fra teatro e lettura. Un viaggio aperto a tutti, con attrazioni per adulti e bambini, perché stare in compagnia del tartufo bianco sia un piacevole momento da condividere. Il “refrain” che giunge dalle borse e mercati nazionali indica una soglia di prezzi che varia dai 2500 euro al chilo per pezzature sotto i 15 grammi, 3.500 euro tra i 15 e 50 grammi e fino 4.500 euro al chilo per le pezzature che alla bilancia superano i 50 grammi: prezzi indicativi destinati a variare.  Le previsioni per la stagione sono dunque buone per un settore che a livello nazionale per il solo tartufo bianco (Tuber Magnatum Pico) genera un volume di affari di oltre 250milioni di euro. Il territorio dell’Altotevere è considerato uno dei più vocati per la produzione di tartufo bianco grazie al suo microclima e all’altitudine ottimale tra i 300 e i 600 metri. Questa combinazione, sempre a detta degli esperti, rende la “trifola” umbra ed altotiberina particolarmente pregiata: la raccolta come sempre avverrà esclusivamente in queste aree, assicurando l’elevata qualità del prodotto locale.

E poi ancora nel 3° “Memorial Alessandro Ghigi”, la gara dei cani da ricerca e della cavatura del tartufo (con i migliori quadrupedi di ogni razza e taglia) che si terrà domenica 3 novembre nel ring presso i Giardini del Cassero, i cavatori dell’Associazione Tartufai Alto Tevere, con in testa il presidente, Andrea Canuti, offriranno una dimostrazione della passione e dell’amore con cui vivono il bosco. In onore dei cani e della loro bravura la novità di questa edizione, grazie alla collaborazione fra la Mostra del Fumetto ed il Salone è rappresentata da “Bianco”, il simpatico “lagotto” mascotte della rassegna, originale idea della matita del celebre artista-vignettista tifernate, Alessandro Bacchetta. “La 44ª edizione del salone bianco pregiato celebra Città di Castello e l’Alto Tevere come una delle capitali internazionali del tartufo bianco pregiato”, hanno dichiarato il sindaco di Città di Castello, l’assessore al Turismo e Commercio,  ed il Presidente dell’Associazione Ente Fiera Salone Nazionale Tartufo Bianco Pregiato, Lazzaro Bogliari, affiancato dal direttore, Andrea Castellani, oggi subito dopo il taglio del nastro, alla presenza tra gli altri di Presidente della Regione e della Provincia di Perugia e di altri rappresentanti istituzionali, locali, regionali e nazionali, ringraziando Monica Bellucci per le belle parole che ha riservato alla sua città, alla sua gente, alle eccellenze, culturali ed artistiche e ovviamente al tartufo e a coloro che ne sono i veri protagonisti della cerca e raccolta, i tartufai con i loro cani. 

“In un territorio in cui la trifola e il tartufo è quotidianità, cultura, tradizione, socialità ed economia, il Salone Bianco Pregiato partendo da questa forte identità, parlerà di innovazione e contemporaneità con lo sguardo rivolto all’oriente e ai più giovani. Una comunità che nel segno della qualità, del coraggio e della bellezza è pronta a far pulsare il nostro centro storico, nelle piazze, nelle sale espositive e di degustazioni, nei palazzi storici, in tutte le attività commerciali, di ristorazione e nelle scuole”, hanno concluso gli organizzatori nel sottolineare apporto e sostegno del Gal Alta Umbria, Regione, istituti scolastici, operatori commerciali e turistici, ristoratori e tutti i rappresentanti della filiera.

La storia di Lavinia ed Alessio, i giovanissimi allevatori premiati a Città di Castello

Meglio il forcone, il profumo della paglia e del fieno, e il contatto con gli animali, rispetto ai social e a smartphone, tablet e computer

Meglio il forcone, il profumo della paglia e del fieno, e il contatto con gli animali, rispetto ai social e a smartphone, tablet e computer.: le belle storie di Lavinia Bianchini, 15 anni ed Alessio Lucaccioni, 24, sono state premiate a Città di Castello nell’ambito della Fiera di San Bartolomeo, una delle fiere del settore zootecnico più antiche d’Italia. Lavinia e Alessio hanno ricevuto il “Premio Maremma” (in memoria dell’allevatore Antonio Lucaccioni, detto Maremma) istituito dal Comune in collaborazione con il Consorzio tutela vitellone bianco dell’Appennino centrale e l’Associazione allevatori dell’Umbria e Marche.

Le storie di Lavinia e Alessio – raccontate dall’ufficio stampa del Comune – sono legate alle loro famiglie, che si tramandano da generazioni la passione per attività agricole ed allevamenti con capi di razza chianina, pecore ed altri animali di qualità, oltre 100 nell’allevamento Francesco Fedeli, nonno di Lavinia, e 30 capi dell’azienda agricola “Gigante” di Alessio Lucaccioni, collegata con la macelleria del padre Cesare. Lavinia frequenta l’Istituto Leonardo Da Vinci di Umbertide. “Per mia figlia – dice il padre Daniele – la passione e l’amore per gli animali nasce fin da piccola. Con il trascorrere degli anni la passione è aumentata, soprattutto da quando per la prima volta entrò da sola nel ring ad ‘Agriumbria’ sfilando con il suo amato Italo, il toro pluricampione che per lei è come un cagnolino”. E lei, la “baby allevatrice” spiega: “Sì forse questa sarà la vita che vorrò fare dopo aver studiato”. “Ho conseguito il diploma di perito meccanico presso l’Itis di Città di Castello – racconta invece Alessio – e dopo essermi diplomato ho ripreso in mano la vecchia azienda agricola che avevano creato mio zio Antonio (“Maremma”) e mio nonno Aldo, ripartendo completamente da zero. Il mio non è un lavoro ma una passione che mi è stata tramandata e che tramanderò a mio figlio. Una passione che dovrebbe tornare più in voga tra i giovani d’oggi”. Il sindaco, Luca Secondi e l’assessore al Commercio e al Turismo, Letizia Guerri, nel sottolineare il bellissimo esempio di vita dei due giovani premiati, hanno evidenziato l’importanza di “un appuntamento immancabile dell’estate a Città di Castello, che rievoca una tradizione della nostra terra che fa parte del vissuto e dell’identità della comunità tifernate”.Fra le star della fiera c’è ancora il toro Italo, con i suoi 16 quintali di peso e un’altezza di 1 metro e 90 al garrese di proprietà dell’azienda Francesco Fedeli, nonno di Lavinia.

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Benefici per l’Alto Tevere dall’accordo tra Philipp Morris e Governo

Investimenti per 500 milioni e l’impegno ad acquistare 21 mila tonnellate di tabacco grezzo italiano. Questo l’impegno della multinazionale. La soddisfazione di Forza Italia

“Quello tra Philip Morris Italia e il Ministero dell’agricoltura e della sovranità alimentare per la trasformazione e la sostenibilità della filiera tabacchicola italiana, è un accordo di grande rilevanza per l’economia e l’occupazione del Paese e per la mia regione, l’Umbria”. Lo scrive in una nota Raffaele Nevi, deputato di Forza Italia e responsabile nazionale agricoltura del partito azzurro. “L’impegno della multinazionale – prosegue – prevede investimenti fino a 500 milioni di euro per i prossimi cinque anni e quindi di acquistare fino al 50% circa – più o meno 21.000 tonnellate – della produzione totale di tabacco grezzo italiano. Forza Italia plaude alla chiusura di questo accordo ed è pronta a sostenere chi decide di investire in Italia. Soltanto attraverso la crescita delle aziende si può immaginare di creare nuova occupazione”.

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Terremoto, la Regione chiede lo stato di emergenza

La presidente Tesei garantisce la massima tempestività e sollecitudine

La Regione chiederà lo stato di emergenza nazionale dopo il terremoto che ha colpito la zona di Umbertide giovedì 9 marzo.
Lo ha detto la presidente, Donatella Tesei, nel corso di un incontro che si è tenuto stamani nel Centro operativo comunale, per fare il punto sulla situazione.”Siamo qui – ha detto Tesei – per dirvi che stiamo cercando di fare bene e di fare in fretta”. La presidente ha ricordato il grande lavoro svolto da subito a tutti i livelli. “L’operatività – ha affermato – è stata messa in campo al cento per cento. Dal Centro regionale della Protezione civile di Foligno, abbiamo coordinato, controllato, seguito tutti gli interventi che sono stati fatti”.
A mezzanotte e mezzo di giovedì – ha sottolineato – erano pronti i letti nelle tre sedi individuate e tutto quello che era necessario per la notte, per accogliere le persone intervenute non solo per l’inagibilità delle case ma anche quelle che per la paura erano scappate dalle loro abitazioni. Questo è sicuramente merito di un grande lavoro. Così come è stato fatto un grande lavoro nel versante della sanità, con i controlli immediati nell’ospedale, dove non sono stati riscontrati problemi.
Ringrazio la struttura della Protezione civile regionale in supporto a quelle comunali – ha proseguito – per la tempestività”. La presidente ha quindi ringraziato la Croce rossa italiana e i vigili del fuoco: “Questa sinergia che si è creata da subito e che sta andando avanti, ci consente anche di arrivare al più presto ad avere una relazione dettagliata, anche sulla tipologia di sisma che abbiamo subito, per arrivare alla richiesta dello stato di emergenza, cosa su cui stiamo lavorando e continueremo a lavorare”.
“Esistono dei presupposti normativi. Però noi siamo convinti – ha osservato Tesei – che costruendo questo percorso che stiamo facendo con l’aiuto anche della Protezione civile nazionale, avremo le condizioni per poter richiedere al governo, che peraltro ci ha dimostrato vicinanza in questo momento, la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale”.
“Questo – ha spiegato – per consentire di accedere ad alcune misure, come il Cas, il Contributo dell’autonoma sistemazione per poter consentire alle persone che oggi hanno le case inagibili di trovare delle sistemazioni alternative. Questa preoccupazione l’abbiamo anche per le attività economiche che hanno le strutture inagibili, che, seppur in numero limitato, lo stiamo verificando ancora, ci sono”. “Già domani mattina – ha spiegato – saremo in grado di avere le prime relazioni a supporto della nostra richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza nazionale, che inoltreremo sicuramente al governo in tutte le sue diramazioni”

 

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Sono 150 i posti letto allestiti dalla Protezione civile nelle palestre di Umbertide, Pierantonio e Sant’Orfeto per chi ha deciso di non passare in casa la notte tra giovedì e venerdì dopo il terremoto. Più di un centinaio quelli utilizzati, ha riferito Stefano Nodessi, responsabile per la Regione del Governo del territorio. Il quale stima che altrettante persone abbiano dormito in auto. In mattinata sono partiti i controlli a tappeto per verificare la situazione delle strutture pubbliche e delle abitazioni private. Qualche preoccupazione c’è per le lesioni riscontrate alla scuola media di Pierantonio. La presidente della RegioneDonatella Tesei, si è recata stamani a Umbertide per verificare la situazione dopo il terremoto di ieri. Ha partecipato a una riunione in comune per poi compiere una verifica sul territorio. Nel frattempo l’assessore regionale alla Protezione civile Enrico Melasecche ha presieduto una prima riunione al centro operativo che ha sede a Foligno. Ha spiegato che i tecnici dei vigili del fuoco e quelli della Regione sono ora impegnati a verificare quante abitazioni sono effettivamente inagibili. «Bisogna capire – ha detto Melasecche – quanti hanno bisogno di un posto letto perché hanno lasciato le case per paura e quanti saranno invece costretti a lasciarle per i danni del sisma»

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