Poco prima delle 8 di domenica mattina i vigili del fuoco del Distaccamento di Città di Castello sono intervenuti nella zona industriale del comune, per un incendio sviluppatosi all’interno di un negozio di arredamenti.
Le squadre hanno provveduto allo spegnimento delle fiamme e alla ventilazione dei locali interessati, mettendo in sicurezza l’area.
Sul posto anche i carabinieri per i rilievi di competenza. Anche il personale della Asl ha effettuato verifiche per eventuali rischi legati al materiale bruciato.
L’attività di arredamenti, come noto, è una delle più sviluppate nell’Alto Tevere ed impegna diverse attività nella realizzazione e nella vendita di mobili ed altro materiale per la casa.
Da venerdì 31 ottobre a domenica 2 novembre Città di Castello ospiterà il Salone Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato, la manifestazione con cui il Comune, con la Regione Umbria e il patrocinio della Camera di Commercio dell’Umbria proietteranno nel futuro la storia della mostra mercato dedica da 45 anni alla “trifola”, il ‘tubero’ più famoso e desiderato.
Per tre giorni, nel week-end del gusto, il centro storico sarà il regno della trifola, che, con il suo profumo inebriante e inconfondibile e guiderà e attirerà i visitatori nei luoghi della città più carichi di fascino e testimonianze artistiche. Piazze e giardini incorniciati dalle dimore custodi delle opere dei maestri del rinascimento e della contemporaneità, Raffaello Sanzio, Luca Signorelli e Alberto Burri, saranno i punti cardinali sulla bussola di buongustai e curiosi. I visitatori avranno l’opportunità di incontrare grandi chef, esperti di enogastronomia, aspiranti cuochi provenienti dal mondo della scuola, che saranno protagonisti di show cooking, laboratori e conversazioni. Nei ristoranti si potranno degustare piatti al tartufo con menù speciali, poi presso il villaggio dei sapori e delle pro-loco la cucina tipica italiana e umbra che popolerà vicoli e piazze insieme a una vasta scelta di prodotti agroalimentari a km zero. Eventi a tema e presentazioni di libri con grandi autori, giornalisti e personaggi famosi richiameranno l’attenzione del pubblico più interessato agli aspetti culturali e salutistici legati al cibo, con proposte e novità a livello internazionale. Un viaggio aperto a tutti, con attrazioni per adulti e bambini, perché stare in compagnia del tartufo bianco è un piacevole momento da condividere.
“Nessun luogo come Città di Castello parla del tartufo e qui, dove la trifola è un’eccellenza e non una rarità come altrove, perché è abbondante, la nostra ambizione è di raccontare ed esaltare il suo legame con la terra, il valore aggiunto inimitabile di una storia, di una tradizione, di esperienze che lo rendono unico e desiderato in tutto il mondo”, hanno spiegato l’assessore al Commercio e al Turismo Letizia Guerri, il presidente dell’Ente Fiera Nazionale Bianco Pregiato Lazzaro Bogliari ed il direttore dell’Associazione nazionale Città del Tartufo Antonella Brancadoro, assieme a rappresentanti istituzionali e dirigenti regionali e territoriali, fra cui, Letizia Michelini, consigliera regionale, Manuela Margutti, responsabile sezione tartufi e funghi dell’Agenzia Forestale regionale, presentando questa mattina in conferenza stampa il ‘45° Salone Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato’, in una location suggestiva, Palazzo Vitelli a Sant’Egidio, una fra le più belle dimore rinascimentali del centro-Italia che si affaccia in un parco plurisecolare. Guerri, Bogliari e Brancadoro, sottolineano anche l’aspetto “legato alla promozione e valorizzazione culturale, artistica e ambientale del comprensorio e dell’Umbria, grazie alla presenza del tartufo in tutte le stagioni, un elemento identitario che fa parte del patrimonio, sociale, culturale, tradizionale della città con importanti risvolti economico-occupazionali”. “L’edizione 2025 del salone bianco pregiato racconterà come a Città di Castello il tartufo sia un’esperienza autentica da vivere tutto l’anno. Una tre giorni in cui la filiera del tartufo dell’Alta valle del Tevere, dai cavatori e i loro cani alle nostre imprese ma anche quella del gusto con i produttori agricoli, i presidi slow food del paese, le nostre associazioni e tradizioni gastronomiche saranno in festa nel cuore della città. Un programma caratterizzato da un’offerta qualitativa e tecnica sempre più elevata, un racconto collettivo di quanto il tartufo per Città di Castello e per l’Alta valle del Tevere sia socialità, cultura, tradizione, innovazione ed economia” hanno concluso Guerri, Bogliari e Brancadoro.
Città di Castello e il tartufo
A Città di Castello e comprensorio da ottobre a dicembre nasce una trifola su tre in Italia, dove oltre 1.750 cavatori, “tartufai”, uomini e donne di tutte le età con più di tremila cani al seguito, sono il simbolo vivente e vincente di un’attività di ricerca dichiarata patrimonio culturale immateriale dell’umanità dall’Unesco.
Città di Castello è davvero la capitale del tartufo a suon di record e tutto l’anno si respira il profumo di questo prelibato prodotto simbolo del territorio che si può apprezzare in ogni stagione a tavola. Statistiche e ricerche degli ultimi anni confermano questo primato a partire dall’incidenza dei “cavatori” in possesso di regolare tesserino rispetto agli abitanti: Città di Castello da qualche anno si piazza al secondo posto a livello nazionale dietro a Forlì.
E la presenza dei tartufai è in continua crescita tanto che nel corso del 2025, Afor (Agenzia Forestale regionale) ha rilasciato 50 nuovi tesserini. Tra gli aspiranti raccoglitori, con cane al guinzaglio, vanghino e bisaccia, ci sono sempre più giovanissimi di età compresa tra i 16 e i 25 anni: fra loro, ogni anno di più, anche le donne che si sono avvicinate alla ricerca dei tartufi per vari motivi, fra cui quello di poter passeggiare e stare a contatto con la natura. Vicino agli aspiranti “tartufai”, quasi a volerli proteggere e coccolare, ci sono i veterani del “vanghino”, capitanati dal presidente dell’Associazione Tartufai Alto Tevere (fondata nel 1986), Andrea Canuti che anticipa alcune previsioni sulla stagione della raccolta che si è da poche settimane aperta.
“La cerca e raccolta del tartufo bianco – dice – ha preso il via sotto buoni auspici: prima pioggia e ora sole. Già ora con il cambio di luna si iniziano a scorgere ulteriori elementi positivi per pezzature e qualità del prodotto. Nella speranza di andare incontro a un periodo più freddo sotto il profilo climatico il tartufo sarà senza dubbio ottimo così come la stagione. La prossima luna potrà senza dubbio farci capire come sarà la tendenza”, ha precisato Canuti facendo riferimento oltre al clima anche alle fasi lunari che per tradizione secolare sono state sempre punti di riferimento per i tartufai.
I prezzi
“I prezzi come sempre li fa incrocio di domanda e offerta ma possiamo dire che ci stiamo assestando su cifre al chilo inferiori agli scorsi anni, che oscillano da 1500 a 3500 euro per le pezzature uniche e migliori del tartufo bianco, la nostra trifola che non teme confronti. Su prezzi inferiori il nero uncinato anch’esso assai prelibato. Una tendenza che potrebbe ancora scendere se la stagione e il clima saranno favorevoli alla raccolta”, ha sottolineato il presidente regionale del settore agroalimentare della Cna, Giuliano Martinelli, noto imprenditore del settore affiancato da tutti i suoi colleghi che saranno i protagonisti della rassegna nazionale e attori importanti della “filiera”.
La storia del tartufo in Umbria
L’Umbria è sempre stata terra di tartufi. Con l’avvento del Medioevo l’interesse verso il tartufo diminuì notevolmente, perché si credeva che fosse velenoso o un cibo delle streghe. Durante il Rinascimento, con l’affermarsi della cultura del gusto e dell’arte culinaria, fu rivalutato fino a essere considerato protagonista nella cucina dei signori dell’epoca. Nel 1564 il medico umbro Alfonso Ceccarelli scrisse la prima monografia sul tartufo, l'”Opusculum de Tuberibus” (ripubblicata a cura di Arnaldo Picuti e Antonio Carlo Ponti) in cui raccolse i contributi di naturalisti greci e romani e diverse curiosità storiche. La sua notorietà non si fermò e con il tempo rafforzò la sua fama di principe della tavola. Basti pensare che la tradizione di usare un cane per la sua ricerca sembrerebbe essere nata proprio nel XVIII secolo quando si svolgeva come divertimento di corte. Nella sua lunga storia è stato apprezzato da vari personaggi famosi, tra cui il Conte Camillo Benso di Cavour, che lo usava come mezzo diplomatico nella sua attività politica, o Lord Byron che lo teneva sulla scrivania perché gli ridestasse la creatività con il suo profumo intenso. Un prodotto così prezioso e prelibato e ricercato nei secoli tanto da meritarsi un piccolo museo, originale nel suo genere che nasce nel 2002 dalla passione di Saverio Bianconi, tartufaio e imprenditore del settore, appassionato cultore delle tradizioni e della storia della ‘filiera’. Una sala nella quale ha raccolto oltre 200 pezzi, compresi testi scritti, che riassumono l’universo del tartufo e dei tartufai; una raccolta privata, che contiene le spiegazioni sui vari tipi di tartufo, sui luoghi nei quali nasce e anche gli oggetti che ruotano attorno al tubero, vedi i vanghini per la raccolta e le bilance di precisione per pesarlo.
Il tartufo sulle tavole dei vip
Tartufo bianco oggetto del desiderio a tavola anche di tanti personaggi noti di cultura, arte, cinema, spettacolo e sport come la bellissima, Monica Bellucci, originaria di Città di Castello, che non ha mai fatto mistero di apprezzare il prelibato prodotto della sua terra e aveva sempre un tavolo riservato dallo chef dei ‘vip’, Pierluigi Manfroni, maestro indiscusso nella preparazione di piatti ‘leggendari’ a base di trifola e tartufo nero tutto l’anno: “il tartufo è un prodotto eccezionale che madre natura ci ha regalato e va trattato con cura e abbinato a piatti semplici in grado di esaltarne il profumo e la prelibatezza. Ottimo con l’uovo o sulle tagliatelle lavorate a mano, sugli gnocchi con patate di Pietralunga e sul pane tostato quello umbro “sciapo” con un filo di olio extra vergine d’oliva delle nostre splendide regioni.”
“Giuseppa” Valenti, magnifica 87enne, Franca e Gloria Cestelli, mamma e figlia, custodi delle secolari tradizioni culinarie del territorio, maestre nella preparazione della pasta in particolare delle tagliatelle lavorate con il matterello e la spianatoia e realizzate a base di farina di grano a chilometro zero macinato su pietra e uova, hanno dato prova della loro abilità in diretta prima del pranzo di degustazione dei piatti a base di tartufo presso il salone del gusto della Scuola di ‘Arti e Mestieri’, ‘G.O. Bufalini’, plurisecolare istituzione della formazione a vari livelli dall’artigianato alla meccanica, dalla falegnameria alla muratura, dalla cura della persona fino alla gastronomia e servizi di ristorazione. Preziosa la collaborazione anche dell’International Campus ‘Cavallotti’.
Il presidente della scuola, Giovanni Granci, ha accompagnato i giornalisti, fra cui una delegazione della Stampa Estera, alla scoperta di sua maestà la trifola in cucina. È stato possibile scoprire ogni segreto del tartufo bianco, assaggiarlo in tutti i modi e acquistarlo, conoscere chi lo cerca nei boschi e chi lo esalta in cucina, incontrare chi lo confeziona e lo porta sulle tavole di tutto il mondo, parlare con chi lo vive e lo racconta come una tradizione che è parte delle proprie radici profonde.
Operatori del settore, bibliofili e appassionati si sono dati appuntamento a Città di Castello per un’unica tappa in Italia in questo fine settimana, della prestigiosa Mostra mercato nazionale del libro antico e della stampa antica, in programma fino a domani, domenica 7 settembre, a Palazzo Vitelli a Sant’Egidio.
La manifestazione, giunta alla XXVesima edizione, che può fregiarsi anche del patrocinio della Camera dei Deputati con un “focus” ed una sezione dedicata alla Costituzione della Repubblica Italiana (in dirittura di arrivo il suo ottantesimo anniversario dalla firma in programma nel 2027), si propone di conservare la memoria e di valorizzare il pregio delle opere dell’ingegno e dell’arte lasciate nella storia da importanti autori letterari, maestri incisori e cartografi.
Attraverso 40 espositori italiani e stranieri, distribuiti in 35 stands, che portano in vendita i propri tesori, la mostra mercato del libro antico e della stampa antica, fra le prime del settore per importanza a livello nazionale, offre uno sguardo su tutto ciò che è bello e raro nel campo bibliofilo e della stampa al pubblico di appassionati e collezionisti che hanno eletto Città di Castello come tappa immancabile della propria ricerca.
Sabato mattina prima del taglio del nastro ufficiale, proprio per rendere omaggio alla Costituzione a due anni dalle celebrazioni degli ottanta anni di vita, presso lo splendido salone “nobile” del palazzo “dimora” dei Vitelli si è svolto un significativo evento dal titolo “Carta, inchiostro e libertà: la Costituzione Italiana tra memoria e futuro”, alla presenza delle autorità nazionali, regionali e locali, fra cui la vice-presidente della Camera dei Deputati, onorevole, Anna Ascani, il sindaco, Luca Secondi, il presidente dell’associazione Palazzo Vitelli a Sant’Egidio, Fabio Nisi, l’assessore al turismo e commercio, Letizia Guerri, il presidente del consiglio comunale, Luciano Bacchetta, il curatore e responsabile scientifico della mostra, Giancarlo Mezzetti ed il professor, Francesco Clementi, ordinario di diritto pubblico comparato Università degli Studi di Roma La Sapienza.
“La Mostra del Libro antico e della Stampa antica, giunta alla XXV edizione – ha dichiarato la vice-presidente della Camera dei Deputati, Anna Ascani – è davvero una gemma preziosa per Città di Castello e fondato motivo di vanto per l’intera comunità. Festeggiamo il quarto di secolo in questi giorni di un evento diventato punto di riferimento internazionale e per questo vetrina della nostra città. Sono molto felice di aver contribuito al Patrocinio della Presidenza della Camera per la Mostra sulla Costituzione italiana che vedrà l’esposizione di testi e materiali fotografici del tempo della redazione della nostra Carta e tanti altri contributi che, sono certa, troveranno grande interesse tra i visitatori della Mostra e mi piace ricordare che proprio Città di Castello – ha concluso l’onorevole Ascani – da ormai oltre venti anni, ha questa magnifica consuetudine di donare una copia della Costituzione, accompagnata da un bel messaggio di auguri, ai ragazzi che compiono 18 anni. Mentre ci avviciniamo all’ottantesimo anniversario verifichiamo ogni giorno quanto essa sia “giovane” e contemporanea e quanto dobbiamo alle Madri ed ai Padri che mostrarono così tanta sapienza, coraggio e lungimiranza redigendola.”
Di particolare interesse l’intervento del professor, Francesco Clementi che si è soffermato sul felice connubio fra la Costituzione e l’inchiostro che nella storia ha scritto pagine indelebili su stampe e libri rari. “La Mostra del libro antico e della stampa antica – ha detto Clementi – non è un evento puramente celebrativo o antiquario: è, piuttosto, un’occasione per comprendere che la memoria custodita dalla carta e dall’inchiostro non è mai fine a se stessa, ma seme per nuove libertà. Così come i libri antichi hanno illuminato le epoche successive, la Costituzione, pur scritta oltre settant’anni fa, rimane bussola per orientarsi nel mare aperto del futuro.”
“Un libro antico può essere oggetto da collezione o strumento di riflessione: dipende dallo sguardo con cui lo osserviamo. Allo stesso modo – ha proseguito Clementi – la Costituzione può ridursi a testo venerato e inerte, oppure trasformarsi in forza viva capace di alimentare la democrazia. La differenza la fanno i cittadini, i lettori di oggi e di domani, chiamati a non smettere di leggere, interpretare e attuare quella Carta che è scritta per loro.”
Al termine dell’incontro, prima del taglio del nastro, alla presenza tra gli altri del prefetto di Perugia, Francesco Zito, del questore di Perugia, Dario Sallustio, della consigliera regionale, Letizia Michelini, del presidente della Provincia di Perugia, Massimiliano Presciutti, di autorità religiose, civili, militari e forze dell’ordine, dopo essersi soffermati sulle bacheche dedicate alla Costituzione, avvolte dal tricolore, con documenti e foto di grande rilievo storico forniti dalla biblioteca della Camera dei Deputati, una rappresentanza della Filarmonica “Puccini” diretta dal maestro Nolito Bambini, ha eseguito l’Inno di Mameli lungo la scalinata affrescata che dal piano nobile del palazzo conduce allo splendido loggiato che si affaccia sul giardino rinascimentale di rara bellezza.
Di assoluto rilievo internazionale la sezione delle mostre espositive a partire da quella su Cagliostro, esclusiva e consistente su un personaggio discusso e osannato, presentata in cinque bacheche all’interno degli spazi espositivi. “Inchiostro Cagliostro”, è un’esposizione documentaria di volumi, incisioni, giornali e manifesti dal XVIII al XIX secolo, dedicata alla figura enigmatica e affascinante del conte di Cagliostro, protagonista della storia europea del Settecento: la più grande collezione privata in Europa raccolta dallo storico, Loris Di Giovanni. Si può ammirare la prima edizione a stampa sul Cagliostro scritta da Johann Joachim Christoph Bode. Ed ancora a rappresentare le opere teatrali, tra i tanti in collezione, un raro manifesto a colori di grandi dimensioni di Jules Chéret: l’altra unica copia mancante di buona parte dell’angolo superiore è custodita nella Biblioteca Nazionale di Francia. Ci sono poi oggetti rari e antichi: un grembiule massonico – cd. Voltaire in pelle, finemente incisa e dipinta a mano -, così chiamato perché in tutto uguale a quello (già appartenuto ad Helvetius) che Lalande, il Maestro Venerabile della Loggia “Le Nove Sorelle” di Parigi, cinse alla vita del grande filosofo. Loris Di Giovanni, ideatore e curatore dell’evento, che ha deciso di rendere fruibile al pubblico tutte queste rarità, è presente alla mostra come curatore dell’evento e come responsabile del dipartimento libri antichi e manoscritti della Casa d’Aste Capitolium Art di Brescia, per la prima volta a Città di Castello con una preview dell’asta di libri antichi e manoscritti che verrà esitata in autunno. Il percorso espositivo, diviso in cinque vetrine, accende i riflettori sulla vita di Cagliostro, mettendo in evidenza quel certo fascino e mistero trasmesso nei secoli dalle sue rocambolesche avventure. Una vetrina è dedicata allo “scandalo” della collana, un’altra al rapporto con la massoneria e l’alchimia, e poi al teatro e al cinema e alla “leggendaria” fortuna di Cagliostro nei secoli, una quarta alle incisioni e la quinta in anteprima nazionale con un rarissimo e prezioso busto di Cagliostro in gesso da Houdon della fine del XVIII secolo, unico esemplare in Europa: essendo il busto in marmo e l’altro in terracotta conservati in due musei negli Stati Uniti. Le novità non finiscono qui.
Uno dei maggiori operatori internazionali di codici manoscritti e miniati, Giuseppe Solmi, festeggia la sua storica e consecutiva presenza alla mostra che coincide con i 25 anni della rassegna presentando alcune rarità assolute fra cui un libro d’Ore francese XV secolo con 28 miniature, completo che sfiora i 50mila euro di valore. E poi, San Francesco, una miniatura su pergamena ritagliata da un Corale o Antifonario di area italiana databile probabilmente al XV secolo, Dittico in avorio databile al XIV secolo e una natività, francia, seconda metà del XV secolo, miniatura da libro d’ore miniato su pergamena. Inoltre in anteprima assoluta poi, un espositore ha comunicato al direttore scientifico e curatore della mostra, Giancarlo Mezzetti, di aver trovato, all’interno di un prezioso volume, una reliquia, un presumibile frammento del velo di Santa Veronica Giuliani, il cui corpo si trova a Città di Castello presso il monastero delle Clarisse Cappuccine, meta di continui pellegrinaggi e visite da tutto il mondo. Si tratta di un piccolo involucro di carta coeva di pochi centimetri ancora chiuso, contenuto all’interno di un volume stampato a Firenze nel 1770, che è stato consegnato alle suore Clarisse Cappuccine del monastero di Santa Veronica Giuliani, presente l’abbadessa suor Chiara Veronica Sebastiano assieme ad un’altra sorella e al vicario generale della diocesi, don Andrea Czortek.
“Ho avvisato immediatamente il responsabile scientifico della Mostra di Città di Castello, l’amico Giancarlo Mezzetti – ha dichiarato, Loris Di Giovanni – al quale ho girato le foto di quanto trovato e, assieme a lui, anche la proprietaria del volume e il presidente della casa d’aste”. “La munifica e pia Costanza Manetti che ha conferito il libro in asta e la cui famiglia annovera tra i suoi avi uno dei “Sette Santi Fondatori dell’Ordine dei Servi di Maria”, Bonagiunta Manetti, Priore generale nel 1256 ed una cappella nobiliare nel Santuario di Monte Senario a loro dedicata – ha concluso Di Giovanni – raggiunta al telefono ed informata del ritrovamento assieme al titolare della casa d’aste, Giorgio Rusconi, all’unisono hanno deciso, per quello che a loro appare la cosa più giusta dopo questa straordinaria coincidenza: donare la reliquia all’autorità religiosa durante la Mostra Mercato del Libro Antico di Città di Castello”. Da segnalare poi la mostra, “La petite bibliotheque française – un’avventura editoriale tra Città di Castello e la Francia”. La storia della rivista mensile per studenti di francese, La Petite Bibliothèque Française, che fu pubblicata dalla libreria editrice Paci “La Tifernate” dagli anni ‘40 fino al 1966, è protagonista di una mostra collaterale sia della 58esima edizione del Festival delle Nazioni, che omaggia la Francia come nazione ospite, sia della Mostra mercato del libro antico, che quest’anno festeggia i 25 anni di presenza nel territorio tifernate. La rivista fondata negli anni ‘20 da Giacomo Giacomini ebbe con l’edizione Paci una crescita a livello sia di contenuti letterari che grafici. Una mostra che racconta la storia di questa avventura editoriale può costituire una testimonianza di un rapporto e uno scambio reale tra il nostro paese (e nello specifico Città di Castello) e la Francia attraverso la lingua, la letteratura, i costumi. L’esposizione del ricco materiale – comprendente opere a stampa (i fascicoli della rivista), disegni preparatori (molti di Fernando Fusco), cliché tipografici, corrispondenza con le case editrici francesi, è allestita negli spazi della stessa Libreria Paci in piazza Matteotti a Città di Castello e visitabile in orario di apertura della libreria fino al 12 settembre 2025.
Fino a domenica un allestimento è presente anche alla mostra. A seguire poi in collaborazione con l’Universita’ per Stranieri di Perugia, è stato presentato il volume di Giovanna Zaganelli, ordinario di semiotica del testo e Luca Paladino, “Narrazioni di potere e natura nel Rinascimento. Il mito dei Vitelli tra letteratura e arti figurative”, (Pliniana Editrice, 2025), volume che intende indagare il ruolo ricoperto dal mondo naturale nelle opere figurative e letterarie commissionate dalla Famiglia Vitelli soprattutto in Città di Castello, tra il XV e XVI secolo. Obiettivo del progetto è quello di offrire una valorizzazione originale del patrimonio rinascimentale di Città di Castello e del tifernate, ma anche di inquadrare i caratteri in una più generale e approfondita rilettura del ruolo giocato dal mondo naturale nel rinascimento umbro e italiano. Fra le iniziative collaterali, sabato 6 settembre alle ore 18,00, nello splendido salone “delle gesta vitelliane”, avrà luogo un incontro con l’artista, Antonino Bove, in conversazione con il professor Bruno Corà, dal titolo, “Arte: 10, 10, 123, fine della mortalità”. Inoltre la biblioteca comunale “Carducci” organizza una significativa esposizione di alcuni esemplari del suo prezioso Fondo antico. La mostra, che avrà luogo presso la sala “Eliana Pirazzoli” della biblioteca fino al 13 settembre, è intitolata “Scienza e natura nel mondo di Ulisse Aldrovandi. Tesori nascosti dalla collezione del Fondo antico della Biblioteca comunale Carducci” e rende visibili ai curiosi e agli appassionati alcuni volumi dell’opera del naturalista bolognese, tutti dedicati al regno animale e pubblicati intorno alla metà del XVII secolo.
La mostra sarà visitabile negli orari di apertura della biblioteca, quindi: il lunedì dalle 15 alle 19 e dal martedì al sabato dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19. Sabato 6 settembre, in occasione della Mostra nazionale del libro e della stampa antica la mostra sarà visitabile anche nel pomeriggio, dalle 15 alle 19. “Il prestigioso patrocinio della Camera dei Deputati ed il materiale cartaceo e fotografico che ci è stato concesso rendono questa 25esima edizione speciale con un programma di eventi e mostre di assoluto interesse e valore culturale a livello internazionale: grazie sentito alla vice-presidente Onorevole Anna Ascani. La presenza inoltre di 40 qualificati espositori dall’Italia e dall’estero offrirà ai visitatori e ai cultori e appassionati di questo settore in continua crescita, una vetrina di notevole livello”, hanno precisato, Fabio Nisi e Giancarlo Mezzetti, Presidente della Associazione Palazzo Vitelli a Sant’Egidio e curatore della mostra. “Quello di inizio settembre a Città di Castello è uno degli appuntamenti di settore più attesi in Italia che abbiamo la fortuna di poter ospitare da 25 anni e sul quale come amministrazione comunale continuiamo a investire con orgoglio”, hanno dichiarato il sindaco Luca Secondi, l’assessore al Commercio e al Turismo Letizia Guerri e il presidente del consiglio comunale, Luciano Bacchetta, ricordando l’indimenticato dirigente del comune, Gualtiero Angelini (ideatore e promotore instancabile della mostra che) e ringraziando il presidente dell’associazione Palazzo Vitelli a Sant’Egidio Fabio Nisi e il curatore della mostra Giancarlo Mezzetti “per il presidio culturale e scientifico che da sempre assicurano e che è uno dei fattori di successo della manifestazione che si è guadagnata con onore il prestigioso patrocinio della Camera dei Deputati.”
Alla cerimonia di inaugurazione ha partecipato anche il presidente della sezione Grafica e Cartotecnica di Confindustria Umbria, Leonardo Bambini, che ha definito la mostra, “una vetrina di assoluto prestigio internazionale che evidenzia anche la gloriosa storia e la tradizione plurisecolare di Città di Castello e altotevere umbro nel settore della stampa e della grafica, orgoglio di un’intera comunità”. Per informazioni: Segreteria Mostra 3389779751 / 075 855 5757, Mail: libroanticocdc@gmail.com sito: www.mostralibroantico.it., www.cittadicastelloturismo.it.
Orari mostra, Palazzo Vitelli a Sant’Egidio,
Sabato 6 settembre: apertura al pubblico ore 9,00 – Ore 9,30 inaugurazione ufficiale conferenze e presentazioni. Ore 18,00 sala dei Fasti Vitelliani:Incontro con l’artista Antonino Bove in conversazione con Bruno Corà
Nel primo pomeriggio di martedì i vigili del fuoco di Città di Castello sono dovuti intervenire in località San Secondo per un incendio che ha interessato un seccatoio di tabacco.
Sul posto sono stati impiegati un’APS (Autopompa Serbatoio) e un’ABP (Autobotte Pompa).
Gubbio più collegata con il resto dell’Umbria dai mezzi pubblici, con il nuovo servizio integrato treno e bus “Gubbio Link”.
Il progetto punta a rendere Gubbio ancora più accessibile in vista dei grandi eventi religiosi e culturali del 2025 e 2026, con un servizio pensato per i pellegrini, i turisti e i cittadini.
Dal 26 luglio sarà infatti attivato il Gubbio Link e saranno potenziati anche i collegamenti da Città di Castello, Umbertide e Assisi: con oltre 60 corse, questi interventi sono un passo importante verso una mobilità più sostenibile, diffusa e accogliente, capace di valorizzare il nostro patrimonio culturale e spirituale”. Il primo cittadino ha poi rivolto un invito ai tour operator presenti, affinché scelgano di investire su Gubbio valorizzandone la storia, le tradizioni e il ricco calendario di eventi.
I nuovi collegamenti
Il nuovo servizio presentato questa mattina prevede:
· 60 corse Gubbio Link, di cui 34 nei feriali e 26 nei festivi
· Incremento delle corse tra Perugia e Gubbio (Linea E001): 20 corse feriali (12 Gubbio Link), 16 nei festivi (8 dirette)
· Potenziamento della linea Fossato di Vico–Gubbio (Linea E052): 22 corse feriali e 12 festive
· Nuove tratte da Città di Castello e Umbertide: 4 coppie di corse giornaliere
· Collegamento Assisi – Gubbio: 2 coppie di corse quotidiane
I biglietti per la tratta bus che integra il treno avranno un costo di 5,50 euro da Perugia e 3,60 euro da Fossato di Vico e saranno acquistabili direttamente dal sito web di Trenitalia.
Il nuovo servizio è stato presentato da Vittorio Fiorucci, sindaco di Gubbio, Stefania Proietti, presidente della Regione Umbria, Flavio Nogara, presidente Busitalia (Gruppo FS), Serafino Lo Piano, amministratore delegato e direttore generale di Busitalia (Gruppo FS), Amelia Italiano, direttore regionale Umbria di Trenitalia (Gruppo FS) e Francesco Gagliardi, vicesindaco di Gubbio con delega alla Mobilità.
Oltre 120 gli espositori saranno presenti domenica 20 luglio alla seconda edizione “estiva” di Retrò a Cttà di Castello, la rassegna di antiquariato, collezionismo, rigatteria e hobbistica, nell’abituale collocazione tra piazza Matteotti, Largo Gildoni, Via Mario Angeloni, Piazza Fanti, Corso Cavour e Piazza Gabriotti. Espositori provenienti da tutto il Centro Italia, con nuovi ingressi da Toscana, Lazio e Marche
La rassegna principale, una delle prime di questo genere, nata nel 1984, che si svolge da più di 40 anni e abbraccia diversi ambiti espositivi che spaziano dalla filatelia alla numismatica, dall’artigianato all’antiquariato, dal libro al mobile antico, ha registrato nel corso degli ultimi due anni, ogni terza domenica del mese, una presenza media di 110 operatori con picchi record a giugno e dicembre che hanno sfiorato i 130 operatori. La presenza media è aumentata rispetto agli anni precedenti di circa il venti per cento.
Variegata e rappresentativa di tutto il Centro Italia e del Nord la presenza degli espositori che provengono da Umbria, Lazio, Abruzzo, Marche, Emilia Romagna, Toscana, Veneto e Lombardia. Numeri e statistiche che promuovono a pieni voti una manifestazione che non sente affatto il peso degli anni.
La seconda edizione estiva
Per quanto riguarda la seconda edizione estiva di quest’anno, in programma domenica 20 luglio, si prevedono oltre 120 espositori.
Esposizione che si svolge nel suggestivo centro storico dove a fare da cornice sono le vie, le piazze e i magnifici palazzi nobili rinascimentali come Palazzo Vitelli a Sant’Egidio centro di mostre di arte contemporanea, Palazzo Vitelli alla Cannoniera sede della Pinacoteca comunale, Palazzo Vitelli a San Giacomo che ospita la Biblioteca Comunale, Palazzo Albizzini Fondazione Burri. Retrò diventa non solo una possibilità per conoscere una città ricca di opere d’arte che vanno dal Medioevo al Rinascimento all’arte contemporanea, ma anche un’occasione per poter gustare nei ristoranti ed esercizi ricettivi della città i prelibati menù della cucina locale di cui il tartufo estivo è il protagonista assoluto in tutte le stagioni.
“E’ la seconda edizione che si inserisce a pieno titolo nel cartellone di ‘Estate in città’. Una rassegna che non sente affatto il peso degli anni e mantiene sempre inalterato il fascino e gradimento di tutti italiani e stranieri”, commenta l’assessore al Commercio e Turismo, Letizia Guerri, nell’aggiungere anche “la gratitudine per il personale comunale del settore Commercio e Turismo ed il corpo di polizia locale per tutto il lavoro di supporto svolto”.
Info traffico
Per consentire lo svolgimento della manifestazione il comando della polizia locale ha emesso un’ordinanza che dalle ore 06.00 alle ore 20.00 di domenica 20 Luglio vieterà il transito a tutti i veicoli a motore (compresi gli autorizzati, eccetto i mezzi di soccorso e i mezzi di polizia) su piazza Matteotti, piazza Fanti e piazza Gabriotti, nel tratto compreso tra via del Popolo e via Cacciatori del Tevere. La sosta sarà vietata su piazza Fanti (compresi gli autorizzati) e su piazza Costa (compresi gli autorizzati, eccetto gli espositori della manifestazione che utilizzeranno tale piazza per effettuare operazioni di carico e scarico materiale). Sosta vietata, compresi gli autorizzati, anche in piazza Gabriotti
Non erano ancora le 20 quando la quiete delle frazioni di Verna e di Trestina, al confine tra i comuni di Umbertide e Città di Castello, è stata rotta dal rumore di colpi di pistola e di un’auto in fuga.
A terra, feriti, vicino ad un bar, sono rimaste due persone, di origini albanese. Per una di loro è stato chiamato l’elisoccorso, per il trasporto immediato all’ospedale di Perugia. E’ in prognosi riservata. Così come l’altro, operato all’ospedale di Città di Castello, dove è arrivato in autoambulanza.
Alla sparatoria hanno assistito alcuni testimoni. Dal loro racconto è emerso che la persona alla guida dell’auto – si tratterebbe di un albanese già noto alle forze dell’ordine – ha sparato colpi di pistola contro un gruppo di connazionali, che hanno provato a fuggire.
I carabinieri si sono messi sulle tracce del fuggitivo. I militari del nucleo investigativo del Comando di Perugia hanno effettuato i rilievi. Le indagini sono coordinate dalla Procura della Repubblica di Perugia. L’ipotesi è che possa essersi trattato di un regolamento di conti legato al traffico di droga.
Un episodio sconcertante, considerando che l’agguato è avvenuto poco prima dell’ora di cena, davanti ad un esercizio pubblico e vicino ad un supermercato, all’interno di un centro abitato.
Dalle ore 21 del 8 giugno sino alle ore 8 del 7 settembre la circolazione ferroviaria sarà interrotta sulle tratte Perugia Ponte San Giovanni-Umbertide-Città di Castello e Perugia Ponte San Giovanni-Perugia Sant’Anna. Questo, per i lavori di potenziamento infrastrutturale e tecnologico sulla linea Perugia Ponte San Giovanni – Città di Castello, programmati da Rete Ferroviaria Italiana, Gruppo FS Italiane.
Dopo i lavori alla trazione elettrica sulle due linee ultimati nel 2024, si punta a completare il sistema ERTMS e ACCM. Sviluppo tecnologico e prestazionale dell’infrastruttura, in grado di garantire una maggiore regolarità del servizio ferroviario ed un incremento della capacità della rete, con benefici in termini di puntualità e, a regime, un’ottimizzazione dei tempi di viaggio.
I lavori si svolgeranno in un periodo, come quello estivo, in cui minore è la richiesta di mobilità e di conseguenza più contenuti gli impatti legati alla sospensione del servizio sulla linea.
Si completeranno gli interventi sulle tratte Perugia Ponte San Giovanni-Umbertide-Città di Castello per l’introduzione del sistema ERTMS, (European Rail Transport Management System) il più evoluto sistema per la supervisione e il controllo della marcia dei treni, una tecnologia che permette di sfruttare appieno il potenziale della rete e di gestire in modo più efficiente eventuali anormalità. Ed anche i lavori ACCM (Apparato Centrale Computerizzato Multistazione). Questi apparati, grazie alle potenzialità offerte dall’elettronica, gestiscono in modo più efficace ed efficiente la circolazione ferroviaria, soprattutto in caso di criticità, garantendo una maggiore flessibilità nell’uso dei binari di stazione.
Saranno installate 15 antenne GSM-R, fondamentali per gli apparati di telecomunicazione che gestiscono il traffico ferroviario. Saranno poi effettuate le attività propedeutiche per l’installazione di 17 PAI-PL (Protezione Automatica Integrativa dei Passaggi a Livello), sistema a raggi infrarossi per il rilevamento in tempo reale di ostacoli presenti nei passaggi a livello, nell’area delimitata dalle barriere.
Presso la Stazione di Perugia Sant’Anna saranno completati i sondaggi per gli adeguamenti necessari all’installazione di apparecchiature tecnologiche. Presso la Stazione di Umbertide si procederà all’ammodernamento dell’armamento ferroviario, con la sostituzione e riqualificazione di 8 deviatoi. Tale intervento si rende necessario per l’adeguamento del piazzale ferroviario alle normative vigenti in vista della futura implementazione del nuovo Apparato Centrale Computerizzato (ACC).
Infine, si provvederà alla sostituzione della travata metallica al km 0+641 tra Ramazzano e Villa Pitignano.
Questi lavori – 45 milioni di euro l’investimento complessivo legato a tutti gli interventi sulla linea – vedranno impegnate circa 180 persone, tra dipendenti RFI e delle ditte appaltatrici, a lavoro su opere civili, armamento e impianti di sicurezza e segnalamento.
I bus sostitutivi
Sull’intera tratta normalmente aperta all’esercizio ferroviario (Perugia Sant’Anna – Città di Castello) la mobilità sarà assicurata dal Regionale, brand di Trenitalia (Gruppo FS), con corse bus che manterranno di norma gli orari di partenza dei collegamenti dalla stazione di origine. Complessivamente dal 9 al 14 giugno saranno 33 le corse bus dal lunedì al venerdì e 27 al sabato; dal 15 giugno con l’entrata in vigore dell’orario estivo saranno 22 le corse bus nei giorni feriali e 9 nei festivi. Invariato il numero di collegamenti in bus tra Città di Catello e Sansepolcro, ovvero 7 corse nei feriali e 5 nei festivi.
Sulla restante parte della linea (Perugia Ponte San Giovanni – Terni) sono confermate 22 corse al giorno nei feriali e 8 nei festivi. In totale, dal 15 giugno attivi sull’intera linea 44 bus al giorno nei giorni feriali e 17 nei festivi.
Per tutto il periodo dell’interruzione rimarranno attivi gli sportelli delle biglietterie ed i desk di assistenza alla clientela di Perugia e di Terni, secondo i consueti orari di apertura. Inoltre, saranno attivi presidi straordinari di assistenza alla clientela nella stazione di Perugia Ponte S. Giovanni ed a bordo dei bus, in funzione dei flussi di passeggeri.
I bus, per ottimizzare i tempi di percorrenza, effettueranno le fermate nei punti più idonei rispetto alla stazione di riferimento: i punti di sosta sono comunque indicati sul sito Trenitalia e da apposite locandine apposte nelle stazioni ferroviarie. I posti disponibili sui bus possono essere inferiori rispetto al normale servizio offerto e i tempi di percorrenza possono variare in funzione delle condizioni del traffico stradale. Sui bus non è ammesso il trasporto bici e non è ammesso il trasporto di animali ad eccezione dei cani guida.
Nella giornata del primo maggio hanno perso la vita Dario Moscato e Roberto Fiorucci, entrambi di Città di Castello
La comunità tifernate è sconvolta per le due vittime, in altrettanti incidenti in moto, nella giornata del Primo Maggio. Due incidenti che si sono verificati fuori regione, in una giornata di festa in cui, approfittando della bella stagione, le vittime avevano deciso di andare in moto. Sulla E45, all’altezza di Pieve Santo Stefano, in un tratto in cui si viaggia ad una sola corsia per la presenza di un cantiere, ha perso la vita il 60enne Dario Domingo Moscato, originario dell’Argentina ma residente da anni a Piosina, insieme alla moglie. La donna, che sedeva sulla moto, è rimasta gravemente ferita ed è stata trasportata con l’elisoccorso all’ospedale di Siena. La moto su cui viaggiavano i due si è scontrata contro un camper che procedeva in direzione opposta. La E45 è rimasta a lungo chiusa, con uscita obbligatoria a Pieve Santo Stefano. Roberto Fiorucci, 67enne noto venditore d’auto 67enne, ha perso invece la vita sulla Romea, nei pressi di Ravenna. Secondo una prima ricostruzione dell’incidente, un’altra moto guidata da un 19enne, in un tentativo di sorpasso, avrebbe urtato quella del tifernate, che era con la moglie, mandandola contro un furgone che procedeva in direzione opposta. Fiorucci è morto sul colpo, la moglie è rimasta ferita e trasportata all’ospedale di Cesena, così come l’altro motociclista.
Sui due incidenti sono stati aperti altrettanti fascicoli da parte delle Procure di Ravenna e Arezzo.
E’ ancora Todi il territorio dove c’è più voglia di fare impresa. Si contano infatti 14,1 imprese ogni 100 residenti. Seguono Castiglione del Lago e Bastia Umbra (11,9 imprese ciascuno), poi Orvieto (11,8) e Assisi (11,7), restando ai comuni sopra i 10mila abitanti.
E’ quanto emerge dal report della Camera di Commercio dell’Umbria, che analizza la densità di aziende rispetto alla popolazione residente nel 2024.
Todi leader da tre anni, San Giustino ultimo tra i grandi comuni
Per Todi si tratta di una conferma dopo aver primeggiato anche nel 2022 e nel 2023. Dopo la Top Five, la graduatoria prosegue con Città di Castello (11,2), Gualdo Tadino e Gubbio (11), Marsciano (10,8). Più distanti Perugia (10,5), Spoleto e Umbertide (10,4), Terni e Foligno (9,9), Corciano (9,7). Chiudono Narni (9,6), Magione (9,4), Amelia (8,7) e, fanalino di coda, San Giustino con appena 7,8 imprese ogni 100 residenti.
Municipi tra 5 mila e 10 mila abitanti: testa a testa tra Gualdo Cattaneo e Montefalco
Tra i comuni medi (da 5 mila a 10 mila abitanti), Gualdo Cattaneo mantiene il primato per il terzo anno consecutivo con 14,3 imprese ogni 100 abitanti. A un’incollatura segue Montefalco con 14,2. Completano la graduatoria Torgiano (12,4), Tuoro sul Trasimeno (10,7), Spello (9,5), Nocera Umbra (9,3), Deruta (9,2), Trevi (8,5), Panicale (8,4). Città della Pieve è ultima.
Nei piccoli comuni Cascia in coda, Monteleone di Spoleto in vetta
Nei comuni umbri sotto i 5 mila abitanti, dove piccole variazioni numeriche influenzano fortemente il tasso imprenditoriale, spiccano Monteleone di Spoleto (18,1 imprese ogni 100 residenti), Norcia (15,6), Sant’Anatolia di Narco (15,2), Massa Martana (13,6) e Lisciano Niccone (6,6). Al fondo della classifica Cascia, con solo 6,3 imprese ogni 100 abitanti, preceduta da Porano (6,4), San Gemini (7,0), Allerona (7,3) e Giove (7,7).
Umbria, imprenditorialità ancora alta ma in calo nel 2024
A livello regionale, l’Umbria registra nel 2024 un calo del tasso di imprenditorialità, scendendo da 11 a 10,1 imprese ogni 100 residenti. La diminuzione, ossia il calo generale del numero di aziende superiore rispetto alla contrazione della popolazione, riguarda anche i comuni più imprenditoriali. Todi scende da 14,5 a 14,1, Castiglione del Lago da 12,4 a 11,9, Bastia Umbra da 12,3 a 11,9 e Orvieto da 12,1 a 11,8. Assisi registra una lieve diminuzione, da 11,8 a 11,7.
Nonostante questa flessione, l’Umbria mantiene una propensione all’imprenditorialità tra le più alte d’Italia, posizionandosi quinta per densità imprenditoriale rispetto alla popolazione e terza per densità di società di capitale.
L’Umbria del vino e dell’olio: il triangolo d’oro
L’area compresa tra Montefalco (14,2 imprese ogni cento abitanti), Todi (14.1) e Spoleto (10.4) continua a dominare la classifica, formando quello che si può chiamare “il triangolo d’oro” dell’imprenditorialità umbra.
Tra i fattori di successo, la Camera di commercio evidenzia la presenza di DOCG (Sagrantino di Montefalco), turismo enogastronomico di qualità e una eete consolidata di agriturismi
La crisi della Valnerina: tra resilienza e spopolamento
La Valnerina – Norcia (15.6), Cascia (6.3) e Preci (11.6) – presenta il divario più marcato tra comuni vicini.
Norcia beneficia ancora del brand del tartufo e della norcineria, ma il colpo assestato dal terremoto di fa sentire. Cascia soffre l’isolamento post-terremoto
L’asse del Trasimeno: turismo vs crisi del lago
I comuni del comprensorio del Trasimeno mostrano performance contrastanti: Castiglione del Lago (11.9) e Passignano (9.3) sono in calo, Tuoro (10.7) in ripresa, mentre Magione delude.
Le terre di confine: la sfida delle aree periferiche
Le zone al confine con Lazio e Marche rivelano criticità sistemiche. Città della Pieve (7.2) e Allerona (7.3) soffrono la doppia dipendenza da Orvieto e Chiusi.
Gualdo Cattaneo (14.3) fa eccezione, grazie alla strategica posizione sulla Flaminia
Le città murate: un modello in affanno?
I borghi storici mostrano dati preoccupanti. · Bevagna (11.6) e Trevi (11.8) tengono grazie agli eventi; · Spello (10.5) e Deruta (10.8) pagano la crisi dell’artigianato.
Le aree industriali: le ex eccellenze non brillano
Il corridoio tra Terni (9.9) Narni (9.9) e Foligno (9.9) evidenzia dinamiche diverse, evidenziate dalla Camera di commercio.
Resilienza di Terni grazie alla riconversione green. Narni è addirittura un caso studio di transizione. Delude invece Foligno, il cui risultato è al di sotto delle aspettative.
Mencaroni: il calo del 2024 è una sfida per l’Umbria
Questo il commento di Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio dell’Umbria: “Il calo registrato nel 2024 rappresenta una sfida per l’Umbria, una regione da sempre sinonimo di imprenditorialità e dinamismo economico, due leve per affrontare con decisione sul fronte della digitalizzazione e dell’innovazione, incentivando l’ingresso dei giovani nel mondo delle imprese. Sono necessarie politiche coraggiose e interventi mirati, sostenendo concretamente gli imprenditori. Un concerto di iniziative e di misure che richiedono una stretta collaborazione tra le Istituzioni e un dialogo costante con le associazioni di categoria, elementi fondamentali per l’animazione e l’articolazione territoriale delle politiche”.
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