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Tag: Accordo di Programma

Ast, siglato l’Accordo di programma: tutti gli impegni su lavoro, ambiente ed energia

Siglato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy l‘Accordo di programma “Per l’attuazione del progetto integrato di messa in sicurezza e di riconversione industriale del sito di Acciai Speciali Terni”.

A firmare il documento, da cui si attende di garantire la sostenibilità economica ed ambientale del polo siderurgico ternano, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, la presidente della Regione Umbria Stefania Proietti, l’assessore allo Sviluppo economico di Terni, Sergio Cardinali, l’amministratore delegato di Acciai Speciali Terni S.p.A., Dimitri Menecali.

Gli impegni sottoscritti hanno l’obiettivo di promuovere lo sviluppo economico sostenibile, il risanamento ambientale e la decarbonizzazione del sito produttivo Ast, situato nel sito d’interesse nazionale di Terni-Papigno e nell’area di crisi industriale complessa di Terni-Narni.

Finalità dell’Accordo

L’Accordo, stipulato ai sensi dell’articolo 252-bis del D.Lgs. 152/2006, mira a coordinare gli interventi per il risanamento ambientale e la riqualificazione produttiva del sito della Acciai Speciali Terni. Garantire il mantenimento dei livelli occupazionali e, ove possibile, il loro incremento futuro; promuovere la formazione e riqualificazione professionale dei lavoratori Ast; sostenere la neutralità climatica e la riduzione delle emissioni inquinanti, in linea con gli obiettivi europei e nazionali

Il Piano ambientale integrato

Nello “scambio” tra enti pubblici e la proprietà del Gruppo Arvedi è stato previsto il Piano ambientale integrato. Che prevede interventi di decarbonizzazione: introduzione di tecnologie avanzate per l’utilizzo di idrogeno verde e combustibili alternativi. Ma anche efficientamento energetico: riqualificazione degli impianti produttivi e aumento della resa produttiva.

L’obiettivo è quello di imboccare la strada dell’economia circolare, con il recupero e trattamento degli scarti produttivi e una produzione di acciaio green, come risposta alle richieste di mercato per prodotti a basso impatto ambientale e che impieghino fonti e vettori energetici alternativi.

Indicate anche le azioni di bonifica ambientale, con la messa in sicurezza operativa e permanente del sito, con particolare attenzione al suolo, sottosuolo e acque sotterranee. Ogni ampliamento sarà coniugato al raggiungimento degli obiettivi di recupero di volta in volta raggiunti.

Impegni anche per la riduzione degli inquinanti tipici del processo siderurgico, in particolare del nichel.

Investimenti

Il Piano economico-finanziario prevede un investimento complessivo di 1.132 milioni di euro, suddiviso in due fasi.

Nella prima fase, sino al 2028, sono previsti investimenti per 557 milioni di euro, destinati a interventi di efficientamento energetico, sicurezza ambientale e riqualificazione degli impianti. In queste cifre sono contenuti anche gli investimenti già effettuati o in corso di attuazione.

La seconda fase prevede investimenti per 573 milioni di euro, con focus sulla produzione di acciaio elettrico e magnetico a bassa impronta di carbonio.

Costi energetici

Uno dei temi cruciali dell’Accordo è regolato dall’articolo 7, che stabilisce come “al fine di rendere ambientalmente ed economicamente sostenibili i costi energetici, tenuto conto che ciò costituisce un requisito per la produzione competitiva di acciaio inossidabile e magnetico”, Regione Umbria si impegna a valutare forme di gestione mista pubbico-privata per le concessioni energetiche.

Inoltre, conformemente al quadro normativo vigente nazionale e comunitario, si dichiara disponibile a riservare il 30% della capacità produttiva energetica alle aziende energivore umbre, che garantiscano di mantenere livelli occupazionali e obiettivi ambientali coerenti. L’energia sarà ceduta al costo di produzione maggiorato di una fee commerciale in linea con quella applicata dal mercato.

Le parti valuteranno inoltre la possibilità di attivare sistemi di produzione e consumo semplificati (SSPC) e Ast si dichiara disponibile a co-investire per aumentare la capacità dei bacini idroelettrici regionali.

Una opportunità competitiva di cui beneficerà Ast, ma anche le aziende energivore del territorio.

Impegni occupazionali

Ast si impegna a mantenere gli attuali livelli occupazionali (2.229 dipendenti diretti e 181 nelle società controllate). A stabilizzare i lavoratori somministrati.

Ma anche ad avviare percorsi formativi per la riqualificazione professionale, in collaborazione con le istituzioni.

La Regione Umbria supporterà interventi di politica attiva del lavoro attraverso il Programma Regionale Fondo Sociale Europeo+ 2021-2027.

Qualità dell’Aria

Il Governo e la Regione Umbria, con il supporto di ISPRA e ARPA Umbria, condurranno studi specifici per individuare le sorgenti emissive di nichel, monitorare la qualità dell’aria nella Conca ternana e aggiornare l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) di Ast con prescrizioni mirate.

Insomma, si vuole assicurare un monitoraggio costante.

Ast, nel giorno dell’Accordo di programma stop a una linea a caldo

Nel giorno dell’attesa firma dell’Accordo di programma (appuntamento mercoledì 11 giugno al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), il Gruppo Arvedi fermerà una linea a caldo dello stabilimento Ast di Terni. Il provvedimento, come comunicato dall’azienda alla Rsu, scatterà alle ore 6 di mercoledì, sino alla fine del mese di giugno.

Una decisione che comunque sembra non turbare il clima positivo intorno allo stabilimento ternano, che vede ora prospettive di sostenibilità imprenditoriale ed ambientale alla luce degli investimenti che, con l’Accordo di programma, la proprietà si impegna a mettere in campo unitamente al piano industriale già presentato.

Già nel corso di quest’anno gli investimenti dovrebbero ammontare a 232 milioni, per arrivare al miliardo con i 411 che dovranno servire per la produzione del magnetico, il cui reparto sarà realizzato tra la officina meccanica e l’ex scuola di formazione.

La delegazione FdI al Mimit

Un risultato, l’arrivo alla firma dell’Accordo di programma, che viene rivendicato a sinistra e a destra. Martedì mattina i consiglieri regionali di FdI Paola Agabiti Urbani, Matteo Giambartolomei ed
Eleonora Pace, insieme ai parlamentari Emanuele Prisco e Francesco Zaffini, hanno incontrato al Mimit il ministro Urso.

“È giusto oggi riconoscere che questo risultato – le parole degli esponenti di FdI – affonda le radici anche nel lavoro portato avanti con determinazione dalla precedente giunta regionale di centrodestra, che ha saputo avviare un dialogo concreto con azienda, sindacati e governo, ponendo le basi per una soluzione di prospettiva, poi proseguita dall’attuale amministrazione. La legge regionale 1/2023 approvata dal centrodestra in Umbria, consente oggi di individuare un percorso sostenibile per le aziende energivore del territorio, nonché propedeutica e indispensabile per la chiusura dell’accordo di programma. Uno strumento necessario da mettere in campo per rendere più competitiva l’azienda nel mercato globale da affiancare con le nuove politiche emergenti che il Governo Meloni sta mettendo in campo”.

L’Accordo di programma: energia in cambio di investimenti per produzione e ambiente

Intanto, sono emersi i contenuti dell’Accordo di programma. Che in pratica, prevedono uno scambio tra azienda e Istituzioni pubbliche. Queste ultime, mettono a disposizione una serie di strumenti normativi per consentire la disponibilità di energia da fonti rinnovabili a prezzi calmierati. Con una proposta di legge che la Giunta regionale si impegna a portare in Aula entro 12 mesi, a beneficio di tutte le aziende umbre energivore.

L’azienda si impegna ad investire per garantire produzione di qualità nel polo ternano, misure per aumentare la sicurezza e livelli occupazionali. Si autorizza l’ampliamento della discarica, ma con un sistema di riduzione e recupero delle scorie, da utilizzare anche come materiale secondario per cantieri pubblici. E poi, investimenti mirati per ridurre le emissioni nell’aria (in particolare di nichel) anche per adeguare il sito siderurgico umbro alle restrizioni che entreranno in vigore in Europa nel 2030.

Rispetto degli impegni di parte privata sui quali la Regione, come detto dall’assessore De Rebotti, si impegna a vigilare. Così come le Istituzioni, insieme alle rappresentanze dei cittadini, potranno monitorare il rispetto degli interventi per la sostenibilità ambientale della produzione.

Accordo di programma Ast, Proietti: “L’Umbria riparte da Terni”

“L’Umbria riparte da Terni”. Una presidente Stefania Proietti visibilmente e comprensibilmente soddisfatta, insieme ai suoi due assessori Francesco De Rebotti e Thomas De Luca, brinda alla firma dell’Accordo di Programma per Ast Arvedi che avverrà nella seduta convocata per l’11 giugno al Ministero delle Im prese e del Made in Italy.

Un risultato per il quale Proietti rivendica il lavoro fatto in questi mesi dalla sua amministrazione, ma riconosce anche il grande lavoro di squadra tra le Istituzioni. E il cavalier Arvedi, che ha seguito in prima persona la complessa trattativa.

Che dopo tre anni porta ad un Accordo che, in cambio di consistenti investimenti dell’azienda legati piano industriale presentato un mese fa ai sindacati, garantisce anche interventi e monitoraggi tesi ad assicurare un abbattimento dell’impatto ambientale. Aspetto, questo, sottolineato in particolare dall’assessore De Luca, che parla di “punti rivoluzionari” per la Conca. Anche rispetto alla discarica, per la quale sono previste misure premianti per ridurre la quantità di scorie da conferire, favorendo il recupero.

In cambio, la Regione assicura una quota dell’energia prodotta da fonti rinnovabili, a prezzi calmierati, a tutte le imprese energivore della provincia di Terni. Premessa fondamentale per garantire nel tempo la competitività e quindi la continuità delle produzioni nell’area ternana.

Dopo la firma dell’Accordo di programma si aprirà un’altra fase, che è quella della verifica e dell’attuazione dei suoi punti. “Non lasceremo da soli lavoratori e sindacati” ha assicurato De Rebotti.

Ast, le parti convocate l’11 giugno per la firma dell’Accordo di programma

Verso la (positiva) conclusione la lunga trattativa tra Istituzioni e Gruppo Arvedi per l’Accordo di Programma sull’Ast di Terni.

Convocato infatti per mercoledì 11 giugno (alle 15) al Ministero delle Imprese del Made in Italy la riunione conclusiva per la firma dell’Accordo di Programma relativo al rilancio del sito produttivo del polo ternano.

All’incontro, convocato dal ministro Urso, saranno presenti i rappresentanti del Gruppo Arvedi, il presidente della Regione Umbria Stefania Proietti, il sindaco di Terni Stefano Bandecchi e i rappresentanti del Mase.

Si tratta di un passaggio cruciale – scrive la Regione in una nota – nel percorso condiviso di riconversione industriale e messa in sicurezza ambientale del polo siderurgico umbro, che segue il completamento dell’analisi del piano industriale da parte delle istituzioni e delle rappresentanze sindacali. L’Accordo di Programma definirà in modo puntuale gli impegni di soggetti pubblici e privati per garantire il rilancio competitivo del sito, attraverso un piano orientato alla sostenibilità, alla tutela ambientale e alla valorizzazione industriale del territorio ternano.

Il Mimit, in collaborazione con il Mase, la Regione Umbria e il Comune di Terni, ha lavorato alla stesura del testo che disciplinerà gli investimenti, le misure ambientali e gli strumenti di sostegno pubblico . L’Accordo di Programma su AST-Terni si inserisce nella più ampia strategia nazionale per rafforzare la competitività della filiera siderurgica italiana, con l’obiettivo di coniugare innovazione tecnologica, transizione ecologica, tutela dell’occupazione e riduzione della dipendenza dall’acciaio importato.

Consiglio, assist bipartisan per l’Accordo di programma Arvedi Ast

Costi energia, soprattutto, aprendo ad una sinergia pubblico-privato. Ma anche polveri di Prisciano e Sin di Papigno. Trovando un equilibrio tra sostenibilità ambientale e gli investimenti previsti nell’Accordo di programma. Il Consiglio regionale dell’Umbria ha approvato con voto unanime, dopo l’accoglimento degli emendamenti presentati dall’opposizione e da Simonetti (M5s), la mozione presentata dai consiglieri Tagliaferri (Umbria domani-Proietti presidente), Filipponi e Maria Grazia Proietti (Pd), sull’Ast Arvedi.

Attraverso questo atto di indirizzo unitario viene impegnata la Giunta regionale a “promuovere la storica sinergia tra le concessioni regionali delle grandi derivazioni idroelettriche e le produzioni siderurgiche ed industriali del territorio della Provincia di Terni, anche valutando il ricorso alle forme di gestione mista pubblico privato nel rispetto del quadro normativo di riferimento, al fine del contenimento dei
costi energetici per leimprese del territorio e della decarbonizzazione e sostenibilità ambientale dei processi produttivi energivori; a proseguire il lavoro svolto fino ad oggi per l’interlocuzione portata avanti sia con il Governo che con l’azienda, impegno su cui l’Assemblea manifesta un assoluto apprezzamento sia nei confronti della Giunta precedente, sia a sostegno della prosecuzione in corso da parte della Presidente e della Giunta attuale”.

Si impegna inoltre l’esecutivo “a incidere con forza a cominciare dalla ripresa della produzione di acciaio magnetico a grano orientato utilizzato in particolare per i motori elettrici i cui brevetti e macchinari furono trasferiti dalla Thyssen Krupp in Germania quindici anni da, depauperando il territorio di un fatturato importante e di prospettive importanti di sviluppo per garantire che l’Accordo di programma sostenga non solo il mantenimento, ma anche un aumento delle prospettive industriali e dei livelli occupazionali”.

Come “presupposti irrinunciabili per il risanamento ambientale del SIN Terni-Papigno nel quadro complessivo del territorio ternano” si individuano: “la riduzione delle emissioni di metalli pesanti al fine di raggiungere il rispetto dei valori e dei limiti di legge e il complessivo miglioramento dei livelli della qualità dell’aria”.

Si chiede inoltre “la messa in funzione della nuova rampa scorie entro il cronoprogramma previsto al fine di risolvere l’annosa problematica delle polveri di Prisciano”.

E poi, “la realizzazione del progetto di landfill-mining della discarica RSU di vocabolo Valle collegando ogni aumento di volumetrie, oltre a quelle recuperate attraverso il progetto, al progressivo raggiungimento degli obiettivi di recupero dei residuali delle scorie favorendo la verticalizzazione dei sottoprodotti attraverso la conclusione del progetto di recupero graduale delle scorie già attivato negli anni precedenti e giunto ad una fase molto interessante grazie alla collaborazione dell’Assessorato
Infrastrutture con Anas, Tapojarvi ed Arpa, il tutto per ridurre l’immissione in discarica delle scorie ed abbattere gradualmente i costi di smaltimento delle stesse”.

Accordo di programma e infrastrutture

Il Consiglio chiede di attivare con urgenza tutti gli interventi strutturali previsti dalla precedente Giunta regionale volti a favorire l’Accordo di programma come quelli ipotizzati nell’Accordo di programma
relativo all’area di crisi complessa Terni/Narni come la realizzazione della variante urbanistica Staino-Pentima, variante che necessita di un avvio sollecito in quanto già finanziato con 9,5 milioni con il FSC dalla precedente Giunta regionale; la realizzazione del progetto della variante Sud-Ovest, il cui obiettivo è stato inserito nella Delibera Cipess del 15 febbraio 2022 per 50 milioni, precisamente nel secondo elenco che prevedeva l’ottenimento del finanziamento appena fosse stato predisposto il relativo progetto; lo stesso, acclarato poi in 90 milioni complessivi è stato predisposto e poi inviato al Mit in tempo utile per ottenere il finanziamento del primo stralcio di 50 milioni; tale progetto consente un notevole miglioramento del traffico che interessa l’area industriale Polymer ed il centro servizi Ast in Strada dei Confini e va perseguito ulteriormente per essere portato a conclusione in collaborazione con il Comune di Terni; proseguire il rapporti già attivato con Anas per il consolidamento in corso di tutti i viadotti della superstrada Terni-Orte-Civitavecchia per favorire il collegamento con il maggior porto dell’Italia centrale in forte espansione per tutte le attività produttive dell’Umbria ed in particolare consentire ad Arvedi-AST di poter continuare la produzione dei forgiati esportati in tutto il mondo, prodotti del settore della ex Società delle Fucine, in cui sono occupate circa 300 maestranze ai vari livelli, forgiati che non possono essere ancora trasferiti per ferrovia in quanto non esiste più una linea ferroviaria diretta; completare i lavori di collegamento ferroviario della piastra logistica di Terni-Narni consentendo una sua
valorizzazione ai fini del mercato”.

“Accordo di programma con una visione globale”

Questo il commento dell’assessore Francesco De Rebotti: “Bene il lavoro condiviso che rende più
efficace ed efficiente questa mozione, dando soprattutto la puntualizzazione di alcune questioni di dettaglio, ma anche di sostanza e soprattutto aggiungendo anche un contesto di questioni non collaterali ma profondamente integrate al tema dello sviluppo di Ast. Siamo nelle ore decisive per la sottoscrizione dell’Accordo di programma, quelle operazioni di contesto che tendono ad accompagnare l’investimento di Ast anche nel territorio attraverso opere infrastrutturali o opere di carattere ambientali che favoriscono il riutilizzo del filler. Serve un Accordo di programma – ha concluso -con una visione globale”.

Accordo di programma Ast: il 2 maggio tavolo a Roma, ma la politica già litiga

Dopo l’incontro con Prisco e Zaffini il ministro Urso convoca le parti, Proietti e De Rebotti: evitare annunci prima della firma 

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso ha convocato per venerdì 2 maggio, alle ore 11, i vertici di Ast e i rappresentanti sindacali e delle Istituzioni per un incontro sull’Accordo di programma dell’azienda siderurgica ternana.

Una novità che è stata anticipata con soddisfazione dal sottosegretario al Ministero dell’Interno, on. Emanuele Prisco, e dal presidente della Commissione Lavoro del Senato, sen. Franco Zaffini, con l’interlocuzione avuta con il ministro.

Nel corso del confronto – hanno riferito Prisco e Zaffini – il ministro Urso ha assicurato il massimo impegno del Governo nell’’aggiornare a brevissimo l’incontro con le parti sociali ed istituzionali per avviare la definizione dell’Accordo di programma da tempo atteso. La conclusione auspicata dell’Accordo di programma gioverà alla continuità produttiva e al rilancio dello stabilimento siderurgico ternano”.

Un’improvvida fuga in avanti a giudizio di Palazzo Donini, con la presidente Proietti e l’assessore De Rebotti che avevano commentato: “Serietà imporrebbe, dopo le promesse, i rimandi, le illusioni generate nel tempo su Ast nella città di Terni, di evitare annunci senza mettere nelle condizioni le organizzazioni sindacali e i lavoratori di poter contare su impegni e date certe e definitive”: così la presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, congiuntamente all’assessore regionale allo Sviluppo economico, Francesco De Rebotti”.

Prosegue la nota di Palazzo Donini: “Il lavoro paziente e scrupoloso di questi pochi mesi, in stretto contatto con il Governo impegnato come la Regione a ristabilire le condizioni per arrivare alla firma dell’Accordo di programma, ha caratterizzato un percorso di dialogo con le organizzazioni sindacali nella ricerca di possibili soluzioni. Un percorso difficile e complesso nel confronto con Ast per trovare le migliori e più concrete proposte sui temi che dovranno essere presenti nell’Accordo di Programma: dal richiamo agli impegni del piano industriale di Ast per il rilancio del sito produttivo ternano agli investimenti di carattere ambientale fino al tema del contenimento dei costi energetici che fino ad ora aveva condizionato l’intero iter”.

“Ecco perché oggi, a fronte della possibilità di chiudere questa lunga fase – si legge ancora nella nota della Regione – serve soprattutto mantenere ben saldi i piedi a terra e garantire il metodo di dialogo e confronto che l’amministrazione regionale ha sempre praticato. Dobbiamo prima di tutto fare emergere i contenuti dell’Accordo di Programma affinché siano oggettivamente di garanzia per lo sviluppo, la sostenibilità ambientale e occupazionale di Ast. Nella piena consapevolezza di azienda, istituzioni, sindacati. E poi a suggello di ciò la firma dell’Accordo di programma. Solo a quel punto – concludono Proietti e De Rebotti – potremo ritenerci soddisfatti e apprezzare, tutti insieme, il lavoro svolto, senza esercitarci nella stucchevole disciplina dell’autoassegnazione dei meriti”.

Sulla vicenda interviene anche il vice presidente della Provincia Francesco Maria Ferranti: “Negli ultimi mesi ho più volte sollecitato, anche in linea con le posizioni dei sindacati, l’opportunità di concludere in tempi il più possibile celeri la sigla di tale accordo. Colgo l’occasione per ribadirlo nuovamente con decisione: un’industria energivora e pesante che, pur nel rispetto delle autorizzazioni ambientali e delle norme sul lavoro, ha comunque un impatto ambientale considerevole ed espone i lavoratori a condizioni più usuranti e complesse che in altri contesti professionali, deve far sapere alle istituzioni locali e al governo quali strategie e attività vorrà mettere in campo per ridurre ulteriormente l’impatto ambientale che il territorio paga e per rafforzare il più possibile le condizioni di lavoro per i dipendenti”.

“Questo – sottolinea sempre Ferranti – al netto dei proclami della giunta regionale che ha dimostrato di essere totalmente a digiuno di programmi per incidere a favore della firma dell’Accordo e dei rapporti costruttivi con Ast, al pari dei numeri al lotto annunciati sui disavanzi della sanità e contrariamente direi alla solerzia e alla maestria con cui mette le mani nelle tasche degli umbri. Intenderò sia in Consiglio comunale che in Consiglio provinciale – annuncia – presentare due atti d’indirizzo con i quali conferire, possibilmente all’unanimità, un mandato forte al Sindaco e al Presidente della Provincia affinché si costruiscano i presupposti necessari a concludere questo percorso”.

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“Ast, Accordo di Programma anche per ambiente e sicurezza”

La Provincia di Terni chiede alla proprietà di conoscere investimenti e misure per ridurre i rischi e l’impatto sul territorio

“In un territorio dove c’è un industria di spessore come Ast che impatta dal punto di vista ambientale e dove le condizioni di lavoro sono pericolose, è esigenza irrinunciabile firmare l’Accordo di Programma”.
Lo ha detto il presidente Francesco Maria Ferranti aprendo in Consiglio provinciale di Terni il convegno sul tema “Parliamo di sicurezza sul lavoro” alla presenza del presidente di Upi Umbria e consigliere provinciale, nonché dirigente sindacale Ast, Marco Bruni, del presidente dell’associazione Laboratorio Athena Maurizio Puzzonia e di Angelo Bossi, consulente del lavoro.
Sempre in merito all’Accordo di Programma, Ferranti ha aggiunto che “le istituzioni devono sapere cosa l’azienda vorrà fare per migliorare le condizioni di sicurezza e per diminuire emissioni e impatto ambientale”. In merito alla morte del giovane operaio il presidente ha espresso, a nome della Provincia, “vicinanza alla famiglia e a tutti i lavoratori”.
“Non dobbiamo parlare di sicurezza solo dopo incidenti o tragedie come quella dell’Ast – ha poi affermato – ma mettere in campo una programmazione in sinergia con sindacati, istituzioni, aziende e associazioni di categoria per promuovere iniziative che portino ad un’effettiva sicurezza sui luoghi di lavoro. E’ una battaglia di civiltà – ha sottolineato il presidente – nella quale le istituzioni debbono svolgere il ruolo di cabina di regia ed è questo che la Provincia vuole fare. Lo dobbiamo alla famiglia e a tutti i lavoratori. L’Umbria – ha fatto notare Ferranti – è purtroppo in fascia rossa in Italia sugli incidenti sul lavoro. Sono dati – ha concluso – che ci impongono di fare della sicurezza non un tema di emergenza ma di normalità gestionale ed organizzativa”.
“Questo convegno deve servire per alzare l’attenzione. I dati su incidenti e morti sono purtroppo in aumento e già i primi mesi di quest’anno hanno superato quelli del 2024”, ha dichiarato Bruni. “Non è accettabile – ha aggiunto – uscire di casa per andare al lavoro e non tornare più”.
“A distanza di 30 anni dobbiamo ammettere che l’obiettivo non è stato raggiunto – ha affermato Bossi – e dobbiamo chiederci perché. La risposta è che il modo di affrontare la questione è sbagliato. Dagli ultimi dati Eurostat emerge che Italia è al terzo posto per incidenti sul lavoro preceduta solo da Francia e Romania. La sicurezza – ha poi fatto notare – deve essere un fattore strutturale all’interno dell’azienda, con professionisti formati appositamente e con un’organizzazione che preveda la partecipazione di tutti i lavoratori”.

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Incontro a Roma per abbassare “la bolletta” di Ast e sbloccare l’Accordo di programma

Vertice a Roma tra la presidente della Regione Umbria Stefania Proietti e il ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin per cercare di colmare il gap del costo dell’energia per Ast in rapporto a quanto spendono i competitor dell’acciaio a livello internazionale. Elemento che, come dichiarato dalla stessa Ast, è ostativo per la firma dell’Accordo di Programma la cui stesura, come hanno dichiarato al Ministero, risale addirittura al 2019.

Con il ministro e i tecnici del dicastero la presidente, oltre ad illustrare la posizione presa dalla Giunta in merito alle concessioni idroelettriche (alla scadenza la Regione a guida Proietti intende mantenere per sé e per le aziende energivore umbre una consistente quota parte di energia prodotta dagli impianti idroelettrici ternani) ha posto sul tavolo altre due ipotesi tecniche per abbattere i costi dell’energia che, negli ultimi due mesi, hanno subito una significativa impennata.

E’ stato poi ricordato che l’azienda, insieme alla regione e alle parti sociali, sono in attesa della convocazione del tavolo tecnico che dovrebbe avvenire a cura del ministero dell’industria e Made in Italy.

A proposito del prezzo agevolato dell’energia, che è si incredibilmente innalzato in poche settimane per imprese e famiglie, il ministro ha informato che il Governo sta improntando un decreto ad hoc e se questo provvedimento andrà in porto anche la situazione dell’Ast ne gioverebbe.

“Le sorti dell’azienda ternana – ha affermato la presidente Proietti – sono priorità della nostra azione politica, consapevoli che si tratta di una partita che non è solo umbra, ma nazionale ed europea. La Regione sta facendo la sua parte e intende farla fino in fondo, ma potrà esercitare le prerogative sulla concessione solo dal 2029, mentre per riprendere prima possibile la produzione nel reparto a caldo occorre un’azione immediata ed incisiva sull’energia ma anche la piena disponibilità della proprietà e dell’azienda a mantenere quanto promesso ”.

Appello ai parlamenti per Ast, Verini e Ascani: “Noi ci siamo”

I primi a rispondere all’appello per Ast della Regione ai parlamentari italiani ed europei eletti dall’Umbria sono gli esponenti del Pd Walter Verini ed Anna Ascani. Che plaudono alle iniziative della stessa Regione Umbria e dei sindacati: È un momento delicato e non possiamo perdere tempo. Noi parlamentari del Pd – annunciano – parteciperemo agli incontri per sostenere le richieste dei lavoratori, dei sindacati e la spinta della Regione. E lo faremo con le stesse motivazioni di questi anni, dopo l’acquisizione di Ast da parte del Gruppo Arvedi. Non si può indugiare: il Governo, il ministro Urso devono rispettare gli impegni e giungere alla sigla di un accordo di programma che garantisca e ampli i livelli produttivi, l’occupazione, l’innovazione ambientale e la soluzione di problemi legati allo smaltimento”.

“In questo quadro, naturalmente – aggiungono Verini e Ascani – c’è anche il tema del costo dell’energia, che riguarda certamente Ast, l’acciaio e settori industriali energivori. Il tema delle infrastrutture dovrà essere inserito nell’accordo. Per questo è necessario che ognuno faccia la propria parte e si assuma le proprie responsabilità: lo hanno fatto i lavoratori e i sindacati, lo sta facendo la Regione Umbria. Lo devono fare il governo nazionale, il gruppo Arvedi, tutte le istituzioni locali. E lo devono fare i parlamentari per le misure che passano per il Parlamento nazionale e – per gli aspetti europei e sovranazionali – per quello europeo. Nessuno – concludono i due esponenti del Pd – può e deve sottrarsi a questo impegno, che riguarda una grande questione non solo ternana, non solo umbra, ma anche nazionale”.

Bandecchi manda i vigili all’Ast: “La prepotenza non porta mai serenità” VIDEO

“Manderò la polizia locale tutti i giorni a controllare”, aveva detto il sindaco di Terni Stefano Bandecchi. E lunedì si è presentato ai cancelli dell’Ast insieme agli agenti della polizia locale e ai dirigenti comunali Federico Nannurelli e Claudio Bedini.

Le pattuglie della vigilanza ambientale, coordinare dalla comandante Gioconda Sassi, hanno visionato anche il parco scorie, come si vede in un video pubblicato su Instagram dallo stesso Bandecchi.

“Abbiamo trovato un po’ di polvere e parecchie cose fuori posto. La polvere dilaga e prima di guardare quanto costa l’energia sarebbe meglio guardare la Salute di tutti. Chi lavora e chi sta fuori. La prepotenza non porta mai serenità . Arrediamo come va a fini’ …” le parole del primo cittadino a commento del video.

Bandecchi ha anche detto che si è trattato solo dell’inizio di una serie di verifiche che saranno fatte su Ast. Evidente il riferimento alla nota con la quale nei giorni scorsi l’azienda, attraverso il ceo Menecali, aveva detto che senza una soluzione definitiva del problema del costo dell’energia il Gruppo Arvedi non avrebbe firmato l’Accordo di programma. Una presa di posizione che ha messo in allarme anche la Regione, che ha chiesto la convocazione del tavolo ministeriale sul piano industriale ed ha invitato a Terni i parlamentari europei e nazionali.