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Al via l’Accademia per l’innovazione delle aziende

La nuova realtà permetterà alle imprese del territorio di apprendere e mettere in pratica le strategie più avanzate per implementare processi di innovazione

Nasce in Umbria l’Accademia pratica d’innovazione che, rivolgendosi a startup e pmi innovative, permetterà alle imprese del territorio di apprendere e mettere in pratica le strategie più avanzate per implementare processi di innovazione. Promossa dall’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Michele Fioroni, con la collaborazione di Sviluppumbria, è stata presentata a palazzo Donini insieme ad una challenge sull’imprenditorialità, “GeneraZione di futuro”, dedicata alle scuole di secondo grado del territorio. Si tratta, come ha spiegato Fioroni, “di un calendario formativo di alto livello”. “Grazie a metodologie innovative – ha aggiunto – accresceremo la capacità delle imprese di produrre e generare innovazione, per creare così una nuova cultura di imprenditorialità”. Per l’assessore, quindi, “una sfida da lanciare al territorio, ai creatori, agli ideatori, a piccole aziende innovative e startup perché devono essere accompagnati con una cassetta degli attrezzi”.
Una nuova realtà non solo a livello regionale ma anche nazionale perché, come ha sottolineato Fioroni, “non siamo a conoscenza di una esperienza simile messa in campo da altre regioni”.
L’Accademia rientra così – è stato spiegato – tra le attività realizzate dalla Regione per rafforzare la cultura imprenditoriale e facilitare le azioni delle imprese. “Per anni – ha dichiarato Fioroni – non abbiamo coltivato l’innovazione, pensando che bastasse finanziare i progetti di ricerca di qualche impresa per essere innovativi. Ora il paradigma è cambiato”.

Dopo il commissariamento Ajello-Blandini e un anno di gestione targata Giampiero Bergami la Pop di Bari, dal 22 dicembre scorso, è nelle mani dell’amministratore delegato Cristiano Carrus (diplomato in perito del turismo già amministratore delegato e direttore generale di Veneto Banca, istituto in liquidazione coatta amministrativa). Con una perdita nel primo semestre di 101,1 milioni la stima di chiusura dell’anno si aggira sui 180 milioni. La banca ha bisogno subito di invertire la rotta: il rapporto “cost/income” nel primo semestre del 2021 era al 155% (più lavora più perde) e con il blocco degli incentivi all’esodo del personale tale rapporto scenderà a fine anno al 120-125%. C’è molta liquidità (che ha un costo), mentre gli impieghi non rendono quanto dovrebbero. E soprattutto è alquanto problematica la gestione dell’indice Npe (crediti deteriorati e sul totale di quelli erogati) e il “pericolo” di contenziosi con gli azionisti. Quindi il management ha studiato l’avvio di una sorta di bad division che dovrà monitorare il settore grazie anche all’assunzione di specialisti (ne sono stata annunciate 100 in tutto il gruppo Mcc). Saranno internalizzati i servizi di finanza agevolata e si punterà a ottimizzare il settore immobiliare attraverso vendite o fitti 8nel mirino ci sono i palazzi di piazza Massari e via Melo a Bari, ma anche unità a Potenza e Teramo). Un’altra mossa riguarda i servizi di liquidità di tesoreria che passeranno alla capogruppo. Non ci saranno licenziamenti e non saranno chiuse filiali.

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Numeri molto positivi per UmbriaLibri

Cala il sipario, a Perugia, sull’edizione 2023 di UmbriaLibri, una tre giorni risultata di grande successo, con numeri definiti importanti e oltre le aspettative dagli organizzatori

Oltre 55 appuntamenti nel cuore della città. Oltre tre mila le presenze registrate ed esauriti molti dei volumi proposti nello stand collettivo. “Siamo sbarcati in centro a Perugia quest’anno carichi di voglia di fare e di buone aspettative, dopo un lungo lavoro di preparazione che ha coinvolto la Regione, Sviluppumbria che cura l’organizzazione, gli editori umbri con cui ci siamo confrontati sulle soluzioni migliori per la mostra-mercato e per le presentazioni, con il Comune, e così via” ha detto il direttore artisitico di UmbriaLibri, Angelo Mellone. “È una questione di atmosfera, di appartenenza a un vagabondaggio culturale che abbiamo voluto raccontare con questa simbolica ‘occupazione’ del centro di Perugia” ha proseguito. “Per UmbriaLibri questa è l’edizione del cambiamento – ha detto l’assessore al turismo e alla cultura della Regione Umbria, Paola Agabiti – : conservando la sua radice di manifestazione nata per promuovere l’editoria umbra, con il direttore Angelo Mellone, abbiamo voluto da una parte riportare le case editrici nel cuore di Perugia, dall’altra iniziare un percorso nuovo che nelle prossime edizioni, faremo in modo che porti a un dialogo e un confronto aperto tra il mondo editoriale umbro e i grandi editori che operano a livello nazionale. In queste tre giornate di fine ottobre il libro e la cultura sono stati protagonisti nel capoluogo umbro attraverso la promozione delle produzioni editoriali, ma anche con i tanti incontri con gli autori e con le grandi case editrici che hanno presentato i loro lavori. A dicembre sarà la volta di Terni ma la ‘contaminazione’ di UmbriaLibri è arrivata e continuerà ad arrivare, su tutto il territorio regionale anche attraverso il racconto dei nostri borghi con il progetto dello ‘scrittore residente’. Saranno molti gli eventi legati a UmbriaLibri che si snoderanno nell’arco del 2024, con l’obiettivo di dare un ampio respiro a questa manifestazione che ha al centro la cultura e la lettura, i due pilastri per la crescita personale di ognuno di noi e per sviluppare quella conoscenza critica che ci rende cittadini liberi”.
L’assessore ha voluto ringraziare il direttore Angelo Mellone, Sviluppumbria che ha curato la gestione organizzativa e per prima, la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, “per aver creduto nell’iniziativa”. “Grande soddisfazione per un’edizione che ha riportato Umbrialibri nella meravigliosa cornice del centro storico di Perugia” è stata espressa dall’amministratore unico di Sviluppumbria, Michela Sciurpa. “Sviluppumbria ha curato tutti gli aspetti organizzativi e operativi coinvolgendo ben 40 editori umbri tra Corso Vannucci e Piazza Matteotti – ha ricordato Michela Sciurpa-. Un ringraziamento al direttore artistico Angelo Mellone per questo evento culturale che ha portato in Umbria importanti autori di livello nazionale”

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Estate da record per il turismo ad Assisi, 800 mila presenze in quattro mesi

Da giugno a settembre, turisti da tutta Italia e da varie parti del mondo hanno scelto Assisi con un incremento rispetto al 2019 preso a riferimento come turisticamente più significativo

È stata un’estate straordinaria ad Assisi, con 800mila presenze turistiche in quattro mesi e il pienone a tutti i principali eventi estivi organizzati dal Comune – sottoline al’ente – in collaborazione con il tessuto associativo del territorio nell’ambito di ‘Assisi Estate 2023″: i dati, diffusi dall’ufficio comunale Turismo e Marketing territoriale, derivano dal sistema di rilevazione di presenze smartphone da parte di società specializzate e rielaborate da piattaforme specifiche, attivato da tempo dall’ente. Da giugno a settembre, turisti da tutta Italia e da varie parti del mondo hanno scelto Assisi con un incremento rispetto al 2019 preso a riferimento come turisticamente più significativo.
La città si conferma al primo posto anche nella classifica, stilata dalla Regione, delle dieci destinazioni regionali più visitate sia da turisti italiani che stranieri. Il mese clou è stato agosto, con oltre 238mila presenze. Ma la vera sorpresa è stata settembre, con oltre 208mila turisti e un incremento generale di circa il 53% rispetto al 2019.
Molto significativa la presenza di stranieri che da 56.297 del 2019 sono passati a 106.098 del 2023, con un aumento dell’88,5%. Notevole anche la crescita dei turisti italiani, che a settembre di quest’anno sono passati a 102.491 dagli 80.095 del 2019, con un +28%. In generale, nell’estate 2023, il flusso turistico ad Assisi è stato generato per il 55% da italiani e per il 45% da stranieri.
In questo contesto, grande successo ha riscosso “Assisi Estate 2023”, cartellone di eventi promossi in città da giugno a settembre, con oltre 150 iniziative principali e decine collaterali. “Straordinario” viene definito l’accesso ai musei civici, con grande protagonista la Rocca Maggiore, riaperta al pubblico lo scorso 22 giugno dopo lavori di riqualificazione, che ha registrato circa 23mila ingressi fino al 30 settembre.
Bene anche la Torre del popolo con 12mila utenti, il Foro Romano con circa 11.500 e la Pinacoteca con oltre 4.200.
La nuova navetta elettrica, che consente un eco tour alla scoperta delle bellezze e del circuito museale della città, ha registrato oltre 6.300 utenti dal 22 giugno a fine settembre.
Molto apprezzata la rassegna “Note di Assisi”, musica e spettacolo in centro storico, con dodici serate e oltre 8mila spettatori complessivi in piazza del Comune. Successo anche per la grande musica nello spettacolare palcoscenico naturale della Rocca Maggiore: oltre 10mila persone per i concerti di Riverock, con Daniele Silvestri grande protagonista e circa 4mila per Suoni Controvento, con Goran Bregovic che ha incantato il pubblico con la sua musica turbo folk al tramonto.
Bene anche gli eventi di Cambio Festival, con oltre 3mila presenze per concerti in angoli suggestivi della città e DeMusicAssisi, primo festival di musica medievale in Umbria che ha conquistato oltre 2mila persone in quattro giorni. Sempre sul fronte storico-culturale, bene la rassegna “Storie dal Medioevo”, con sold out tutte le conferenze con esperti di rilievo internazionale all’interno della Rocca Maggiore, inaugurate con l’apertura straordinaria della Torre Poligonale dopo lavori di restauro. Tutto esaurito anche per le iniziative promosse nell’ambito del progetto “Assisi le pietre parlano”: oltre 300 adesioni a “Segnaletica per occhi spenti” e 200 per “Città di Poeti”. Anche le attività per i più piccoli hanno registrato numeri importanti: Birba chi legge oltre 1.200 presenze in tre giorni, mentre il Bibliotour della Biblioteca comunale ha coinvolto oltre 200 bambini.
Successo anche per le attività escursionistiche “Alla scoperta del Monte Subasio”, con oltre mille adesioni per tredici eventi fra natura e territorio.
Grande partecipazione anche per il nuovo itinerario culturale e turistico “Il Perugino per tutti”, alla scoperta delle opere del Divin Pittore sul territorio tra Assisi, Foligno e Spello, con 240 partecipanti fra uscite in navetta e in e-bike. Tanto pubblico e ben 300 atleti iscritti anche per l’evento sportivo “Marcia delle otto porte”, promosso da Assisi Runners.
Importanti anche i numeri web e social di “Assisi Estate 2023”: oltre 3 milioni di visualizzazioni e un milione di utenti unici raggiunti in due mesi per le campagne di promozione degli eventi dell’estate assisana, attraverso le pagine social ufficiali del turismo del Comune di Assisi (Visit Assisi su Facebook e Visit Assisi Official su Instagram). Anche il nuovo sito internet dedicato agli eventi estivi (www.assisiestate.it), online da fine giugno, ha ottenuto grande successo: oltre 34mila visualizzazioni, mentre oltre mille utenti hanno eseguito il download del depliant contenente il programma dell’estate, che è stato comunque distribuito anche in forma cartacea. Accanto a tutto ciò c’è stata una netta crescita delle pagine social: 23.500 followers (4.300 in più) e 27mila visite alla pagina Facebook e su Instagram oltre 7mila followers (2.600 in più) e 15mila visite al profilo.
“Tutti gli eventi estivi – sottolineano nella nota Stefania Proietti e Fabrizio Leggio, sindaco e assessore al turismo di Assisi – hanno ottenuto un grande riscontro di pubblico. Merito di un programma vario e di qualità, della forte collaborazione con diverse realtà associative e culturali del territorio e di un’importante azione di promozione, sia attraverso i nuovi media che con mezzi tradizionali. Assisi si conferma traino fondamentale per il flusso turistico regionale, come città in grado di offrire non solo arte e spiritualità, ma anche cultura ed eventi capaci di attrarre un pubblico trasversale e sempre più numeroso. Il trend positivo registrato durante l’estate, continua anche in questi giorni con la città piena di turisti.
Siamo già al lavoro per il programma e la promozione del Natale – a partire domani dal Ttg – che quest’anno sarà speciale in occasione dell’ottavo centenario del primo Presepe.” “Questo trend in crescita anche in mesi che, fino a pochi anni fa, erano considerati di bassa stagione, è in aumento in vista delle importanti iniziative dei centenari francescani e del giubileo. È per questo che, da mesi, sono allo studio e in corso di prima attuazione da parte dell’amministrazione alcune iniziative volte a garantire là vivibilità per i residenti, prima tra tutte la regolazione del traffico nel centro storico oltre al nuovo piano di arredo urbano” conclude il sindaco Proietti.

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La Regione firma un protocollo con Amazon

Gli obiettivi: accelerare la trasformazione digitale del territorio, favorire la formazione di competenze e dare vita a un ecosistema regionale sempre più innovativo a beneficio di imprese e cittadini.

Accelerare la trasformazione digitale del territorio, favorire la formazione di competenze e dare vita a un ecosistema regionale sempre più innovativo a beneficio di imprese e cittadini: sono questi gli obiettivi del Memorandum of understanding firmato a Roma dalla Regione Umbria e Amazon Web Services. L’accordo è stato sottoscritto dall’assessore allo Sviluppo economico della Regione Umbria e coordinatore della Commissione per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione della Conferenza delle Regioni, Michele Fioroni, e da Cameron Brooks, director sales public sector Emea di Amazon Web Services, in occasione dell’Aws Public Sector Symposium al quale hanno preso parte esperti del settore e rappresentanti delle istituzioni per confrontarsi sulla via da seguire nel percorso del cambiamento e dell’innovazione.

L’appuntamento ha rappresentato l’occasione per sottolineare l’importanza della collaborazione tra pubbliche amministrazioni e Aws in tema di digitalizzazione. La partnership siglata oggi conferma, da un lato, l’impegno della Regione – spiega una sua nota – nel suo percorso verso la transizione digitale, dall’altro, la volontà di Aws nel supportare i territori nella loro evoluzione verso realtà più smart e innovative.

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Il turismo traina le assunzioni in Umbria

Spinta dalla forte crescita negli avviamenti al lavoro nel turismo, l’Umbria è la prima regione italiana per aumento delle assunzioni a luglio 2023 e anche nel trimestre luglio-settembre.

E’ quanto evidenzia il bollettino del sistema informativo “Excelsior”, realizzato da Unioncamere e Anpal. In dettaglio, per luglio 2023 in Umbria le imprese hanno programmato 7.800 assunzioni, con un aumento del 37,8 per cento rispetto a luglio 2022, quando le assunzioni erano state 5.600. Si tratta – fa sapere la Camera di commercio regionale – dell’incremento percentuale più elevato tra tutte le regioni italiane: dopo l’Umbria, al secondo posto le Marche, quindi la Toscana, l’Emilia-Romagna e il Lazio. Il 21 per cento delle assunzioni programmate riguarda persone immigrate e il fatto che le chiamate al lavoro nel 21per cento dei casi saranno stabili, mentre nel 79 per cento saranno a termine. Il 36 per cento degli avviamenti riguarda giovani under 30, nel 59 per cento dei casi viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore. Bassa l’assunzione dei laureati (7% del totale).
Un quadro, quello di luglio, che nella sostanza si conferma per il trimestre luglio-settembre. Anche in questo caso l’Umbria, con un aumento degli avviamenti programmati del 32,3 per cento rispetto allo stesso trimestre 2022, è la prima regione italiana, seguita dalle altre tre regioni del centro e dall’Emilia-Romagna. Nel trimestre luglio-settembre 2023 le imprese hanno programmato 20. 070 assunzioni. A trainare l’incremento, in tutte le regioni e, in particolare in Umbria, dove crescono del 140,4 per cento a luglio e del 119,3 per cento nel trimestre luglio-settembre, le imprese della filiera turistica. Bene anche il commercio e le costruzioni.
“S’aggrava ancora di più – spiega ancora la Camera di commercio dell’Umbria – , toccando in alcune regioni come l’Umbria cifre elevatissime, la questione della difficoltà delle imprese a reperire i profili professionali richiesti. A luglio 2023 in Umbria le imprese dichiarano di considerare “di difficile reperimento” il 55 per cento del personale di cui hanno bisogno, mentre in Italia il dato è del 48 per cento”.

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Record storico per l’aeroporto dell’Umbria

Il San Francesco si conferma al 26 esimo posto tra gli scali italiani. Nei primi quattro mesi dell’anno ci sono stato 116 mila viaggiatori

Per la prima volta nella storia, nel primo quadrimestre dell’anno, l’aeroporto internazionale dell’Umbria supera quello di Ancona per maggior numero di passeggeri transitati nel periodo, dando seguito alla crescita in atto nel panorama dei 42 scali italiani e passando in 26ma posizione per traffico passeggeri. Lo sottolinea il San Francesco d’Assisi sulla sua pagina Facebook. Secondo i dati forniti da Assaeroporti – riferisce quello umbro -, sono stati 116.602 i passeggeri transitati nell’aeroporto dell’Umbria nei primi quattro mesi dell’anno, rispetto ai 110.559 transitati su Ancona. “È un dato storico mai raggiunto precedentemente negli oltre 30 anni di vita dello scalo. L’aeroporto di Ancona, fino a pochi anni fa, aveva infatti numeri doppi rispetto a quelli generati dallo scalo umbro, che in brevissimo tempo ha recuperato il gap che divideva gli aeroporti delle due regioni” si sottolinea sulla pagina Fb.

Dopo il commissariamento Ajello-Blandini e un anno di gestione targata Giampiero Bergami la Pop di Bari, dal 22 dicembre scorso, è nelle mani dell’amministratore delegato Cristiano Carrus (diplomato in perito del turismo già amministratore delegato e direttore generale di Veneto Banca, istituto in liquidazione coatta amministrativa). Con una perdita nel primo semestre di 101,1 milioni la stima di chiusura dell’anno si aggira sui 180 milioni. La banca ha bisogno subito di invertire la rotta: il rapporto “cost/income” nel primo semestre del 2021 era al 155% (più lavora più perde) e con il blocco degli incentivi all’esodo del personale tale rapporto scenderà a fine anno al 120-125%. C’è molta liquidità (che ha un costo), mentre gli impieghi non rendono quanto dovrebbero. E soprattutto è alquanto problematica la gestione dell’indice Npe (crediti deteriorati e sul totale di quelli erogati) e il “pericolo” di contenziosi con gli azionisti. Quindi il management ha studiato l’avvio di una sorta di bad division che dovrà monitorare il settore grazie anche all’assunzione di specialisti (ne sono stata annunciate 100 in tutto il gruppo Mcc). Saranno internalizzati i servizi di finanza agevolata e si punterà a ottimizzare il settore immobiliare attraverso vendite o fitti 8nel mirino ci sono i palazzi di piazza Massari e via Melo a Bari, ma anche unità a Potenza e Teramo). Un’altra mossa riguarda i servizi di liquidità di tesoreria che passeranno alla capogruppo. Non ci saranno licenziamenti e non saranno chiuse filiali.

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Nuovo stadio Curi, i tanti dubbi del Comune

L’opera, da sviluppare in partenariato pubblico-privato, costerebbe oltre 75 milioni di euro, ma il sindaco Romizi ha perplessità su costi e tempi di realizzazione

E’ necessario ancora del tempo per conoscere che ne sarà del progetto per il nuovo stadio di Perugia.
Il Comune si esprimerà infatti nei prossimi giorni sulla proposta di Arena Curi srl che prevede un impianto con capienza di 18 mila posti, un’area commerciale, un hotel e superfici destinate ad uffici Un’operazione su cui palazzo dei Priori, chiamato a valutare la pubblica utilità dell’opera, ha non poche perplessità. I dubbi emergono da una approfondita conferenza dei servizi che ha valutato in blocco il progetto, portando alla luce alcune “criticità”, come è stato spiegato dagli amministratori in un incontro con i mezzi d’informazione. L’opera, da sviluppare in partenariato pubblico-privato, costerebbe oltre 75 milioni di euro. La richiesta di contributo al Comune, pari a circa 11 milioni di (cifra cui si aggiungerà un canone per l’eventuale sede della polizia locale), è stata definita “molto elevata”. Elementi sottolineati dall’assessore Clara Pastorelli, che con il sindaco Andrea Romizi e vari dirigenti del Comune ha fatto il punto sulla situazione.
È stato analizzato a fondo il piano economico finanziario del progetto. Sono emerse “incertezze” per quanto riguarda “sostenibilità finanziaria” e “ricavi”. E ci sono dubbi anche sui tempi. Il progetto prevede un nuovo stadio da 18 mila posti, oltre che un’area commerciale di 10 mila metri quadrati, un nuovo albergo, una superficie direzionale di 1.500 metri quadrati.
La durata dei lavori di demolizione e ricostruzione, stimata in 24 mesi, non convince palazzo dei Priori che parla di oltre 30 mesi necessari. Ci sono poi anche questioni tecniche e ambientali, come la pericolosità idraulica della zona. In caso di un no al progetto andrà avanti la riqualificazione dell’attuale stadio Curi.

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La Commissione europea boccia l’economia perugina

Secondo la Ue, Perugia sta subendo lunghi periodi di bassa crescita e scarsa creazione di posti di lavoro

La maggior parte delle province italiane è caduta nella trappola dello sviluppo, cioè lunghi periodi di crescita bassa o negativa, deboli aumenti di produttività e scarsa creazione di posti di lavoro.
E’ quanto emerge da uno studio della Commissione europea sulla geografia del malcontento nell’Ue e la correlazione con la mappa delle regioni vittime della cosiddetta trappole dello sviluppo.
In ambito Ue la provincia di Perugia, si legge nel documento, si segnala per avere uno dei valori più alti dell’indice che misura la trappola dello sviluppo. Lo studio evidenzia che però si tratta di un problema “diffuso in tutta l’Italia” e che rientrano nella stessa categoria anche “molte province che circondano i centri economici di Milano e Torino”. Dalla ricerca emerge inoltre che alcune aree dell’Italia centrale, ma anche della Lombardia, della Calabria e della Sicilia, sono state in una trappola per lo sviluppo per almeno 16 anni. Solo una minoranza delle province italiane sono riuscite a non cadere in questa condizione. Tra queste, Milano, Bolzano, Belluno, Sondrio, per il Nord e Palermo, Cagliari, Cosenza, Potenza, Avellino, Foggia, Lecce, Taranto, per il sud.

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Bandecchi risolve i conflitti di interesse mollando Ternana e Unicusano

Il neo sindaco di Terni ha abbandonato l’incarico di presidente delle due società per concentrarsi sul nuovo incarico

Il sindaco di Terni Stefano Bandecchi è dimesso da presidente di Unicusano e dalla Ternana calcio. La decisione, in vista del Consiglio comunale di oggi, è stata annunciata dall’imprenditore sui social e ufficializzata sul sito Tag24 il quotidiano online dell’università Niccolò Cusano. Bandecchi ha spiegato che presidente e amministratore unico della Ternana sarà Paolo Tagliavento. L’imprenditore ha sottolineato che quindi nella società calcistica e nell’ateneo telematico “non conterà più niente”. Con la ratifica delle dimissioni “irrevocabili” secondo Tag24 “non ci sarà più il problema dell’incompatibilità del ruolo come sindaco di Terni” chiamato a gestire lo stadio dove gioca la squadra. “Mi sono dimesso – ha spiegato Bandecchi – perché voglio fare politica in modo serio, voglio essere il Sindaco di Terni e farlo per bene, per tutte quelle persone che mi hanno votato, ma anche per chi non l’ha fatto. E lo faccio perché voglio portare ad alti livelli Alternativa popolare in Italia”.

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