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Mercato immobiliare, anche a Perugia spopolano le case piccole

Cresce la domanda di appartamenti di soli 50 metri quadrati. Lo dice il Centro studi del gruppo immobiliare Tempocasa

Nel corso del primo quadrimestre 2023, a fronte di 129.638 richieste di immobili, il 6,9% è rappresentato da case di 50 metri quadrati. A dirlo TempoLab, Centro studi di Gruppo Tempocasa, che ha messo sotto la lente d’ingrandimento il mercato che ruota attorno alle case di 50 m2 in Italia in questa prima tranche di 2023. Analizzando il dato, città per città, si nota come la percentuale di richieste di case di 50 metri quadrati vede sul podio Milano, con il 17,2%. Il motivo? Le alte quotazioni meneghine portano gli acquirenti ad adattarsi a metrature più raccolte pur di contenere i costi. E il taglio da 50 m2, come già detto, è perfetto per la sua intrinseca versatilità degli spazi. A seguire: Napoli e Bari, rispettivamente con il 10,2% e il 9,7% delle richieste. Nelle altre principali città italiane, da Roma a Bologna, da Torino a Genova, passando per Verona, Perugia, Messina e Cagliari, l’appartamento di 50 m2 registra una percentuale di richieste che va dal 5 al 7% del totale

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Al via un Osservatorio per l’editoria

L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra ordine dei giornalisti, università, associazione Stampa umbra, Corecom e Camera di commercio.

Nasce l’osservatorio permanente sull’occupazione e l’editoria in Umbria che, tra i suoi obiettivi, ha anche quello di “valorizzare il ruolo e il compito dell’informazione alla luce della sempre più pervasiva diffusione delle nuove tecnologie informatiche e dello sviluppo della comunicazione via web”.
Una iniziativa frutto della collaborazione tra Ordine dei giornalisti dell’Umbria e Associazione stampa umbra, Università degli studi di Perugia, Comitato regionale per le comunicazioni dell’Umbria, Camera di commercio dell’Umbria e presentata in una conferenza stampa.

Il progetto darà la possibilità di condividere le rispettive competenze e conoscenze, anche attraverso la raccolta di dati, per intraprendere un programma di aggiornamento professionale dei giornalisti rispetto ai nuovi strumenti tecnologici. “Questo – è stato detto – per garantire una sempre maggiore qualità dell’informazione regionale, del suo pluralismo e dell’indipendenza, tutelando la dignità della professione giornalistica alla luce della normativa sull’equo compenso e dei principi dell’art. 36 della Costituzione”.
“Dobbiamo riflettere sul valore dell’informazione perché la qualità dell’informazione è la qualità della democrazia – ha detto il presidente dell’Ordine dei giornalisti dell’Umbria, Mino Lorusso -. Il nostro proposito è quello avere un quadro esaustivo periodico per avere la situazione sotto controllo e prendere le giuste iniziative a supporto di un settore veramente importante. Noi forniremo alla Regione dei dati certi sui quali poter intervenire con le risorse. Un lavoro sottopagato e sottostimato alla fine non è utile a nessuno, né ai giornalisti, né agli editori, né alla politica e agli amministratori. Dobbiamo prendere atto che questo settore è vitale e proprio per questo va sostenuto”.

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Il resort Antognolla produrrà un indotto pari ad un miliardo e mezzo

In dieci anni, l’investimento iniziale di Antognolla resort, 173 milioni di euro, genererà un valore aggiunto pari a un miliardo e 155 milioni, con 461 milioni solo in Umbria

La stima è del report «Valutazione d’impatto del Six senses Antognolla resort», realizzato con il supporto tecnico di PwC Italia e resa nota dalla stessa attività che ha sede nel perugino. Secondo Antognolla spacchettando i dati, si rileva che, solo nella fase di realizzazione del resort, ogni milione di euro d’investimento ne genera 1,3 di valore aggiunto: da 173 milioni a 196. Di questi, 68 milioni costituiranno il valore aggiunto diretto, 82 milioni l’indiretto e 46 l’indotto. È stato poi annunciato che nei prossimi tre anni – il termine per i lavori è stimato al 2026 -, verranno inoltre creati 3.106 posti di lavoro: 1.477 in via diretta, 1.084 in via indiretta e 545 di indotto. Secondo Andrey Yakunin, presidente del cda di Antognolla, «questa analisi mostra con concretezza i benefici che l’Italia, ma soprattutto il territorio di Perugia e dell’Umbria, otterranno grazie al progetto». «Con Antognolla resort – aggiunge – intendiamo non solo creare posti di lavoro e generare valore aggiunto a livello economico, ma anche rendere l’Umbria un polo attrattivo per i visitatori di tutto il mondo e un punto di riferimento per i viaggiatori del lusso». Antognolla ha annunciato che nell’ottica di preservare il castello, la cripta e tutti gli edifici storici inclusi nella tenuta, intende coinvolgere prevalentemente maestranze e fornitori locali «che possono vantare un’approfondita conoscenza dei materiali e delle tecniche più idonee per operare sulle costruzioni del 12/o secolo». Ammontano a circa 55 i milioni di euro di investimenti destinati ad operatori attivi a Perugia o in Umbria e la struttura stima che produrranno 25 milioni di euro di valore aggiunto e 526 posti di lavoro in via diretta. In prospettiva – sempre secondo lo studio -, la spesa turistica locale annua stimolata dall’apertura del resort dovrebbe ammontare a 114 milioni di euro.

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Quasi 17 milioni di euro di lavori pubblici in tre anni nel piano della Regione

Tra i progetti che saranno finanziati ci sono gli interventi sul cratere del terremoto e la variante stradale sud ovest di Terni

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore alle Opere pubbliche, ha approvato il “Programma triennale dei lavori pubblici della Regione Umbria 2023-2025” in cui sono ricompresi, fra gli altri, numerosi interventi nell’area del “cratere” del sisma 2016 e l’appalto integrato, comprensivo di progettazione definitiva ed esecutiva, per i lavori di realizzazione della variante sud-ovest della città di Terni.
L’importo, per le tre annualità, ammonta a oltre 60,350 milioni di euro, di cui 16,750 milioni per il 2023.
La disponibilità finanziaria sale a 24,5 milioni nel 2024 ed è di oltre 19 milioni di euro nel terzo anno di programmazione.
Nel programma – riferisce una nota dell’ente – sono inseriti lavori di recupero, manutenzione straordinaria, nuova realizzazione e ristrutturazione che riguardano infrastrutture stradali, infrastrutture sociali ed edifici sanitari, beni culturali, edifici direzionali e amministrativi.Fra le opere di nuova realizzazione spicca l’appalto per la variante stradale che collegherà la zona sud e quella ovest/nord-ovest della città di Terni per la quale la Regione ha ottenuto un finanziamento di 50 milioni di euro deliberati dal Cipess, il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile.
Nel “cratere” del sisma, oltre ad interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico in alcune località di Norcia e Preci e la bonifica di pareti e versanti della strada di San Pellegrino a Norcia, la Giunta regionale ha programmato per l’anno in corso la destinazione di circa 1,5 milioni di euro per la ricostruzione della residenza protetta Apsp Fusconi Lombrici Renzi di Norcia, costituita da 2 edifici, di cui uno soggetto a demolizione e ricostruzione e l’altro soggetto ad un intervento di ristrutturazione, cui si aggiungono oltre 520mila euro per il recupero e miglioramento sismico di un edificio in Piazza Verdi, sempre a Norcia, di proprietà della stessa Apsp.
Oltre 1 milione di euro è la spesa programmata per il miglioramento sismico del Palazzo comunale di Monteleone di Spoleto. Nell’elenco delle opere del programma triennale indicate con priorità massima, rientra anche la ricostruzione con delocalizzazione del cimitero di Sant’Eutizio di Preci per circa 1,355 milioni di euro.
Significativi gli interventi per il recupero e la valorizzazione della ex ferrovia Spoleto-Norcia. Articolati nei tre anni, prevedono consolidamento versanti, opere d’arte e opere di protezione della sede viaria nel tratto Spoleto-Sant’Anatolia di Narco ed il secondo stralcio dei lavori nel tratto Piedipaterno-Balza Tagliata interessato da frane da crollo/scivolamento, ed inoltre lavori di recupero edilizio ai fini ricettivo-produttivi di caselli e stazioni dell’ex ferrovia.
Nel programma regionale è inserita l’opera di consolidamento per la mitigazione del rischio idrogeologico e l’adeguamento della piattaforma stradale a livello di viabilità, sicurezza infrastrutturale e di servizi del ponte di Montemolino sul fiume Tevere, per il ripristino di un collegamento importante per i territori di Todi, Monte Castello di Vibio e Fratta Todina e per l’intera media valle del Tevere. Sul Tevere, in località Pian di San Martino nel comune di Todi, previsto un intervento di mitigazione con la realizzazione di arginatura golenale e ripristino degli argini traversali e sono in elenco lavori di manutenzione di opere idrauliche e ripristino officiosità idraulica su alcuni tratti del fiume in località Passo dell’Acqua nel comune di Perugia.
Di rilievo- prosegue la nota – le opere programmate che riguardano edifici direzionali e amministrativi. Il Centro regionale di protezione civile di Foligno verrà dotato di un nuovo capannone per lo stoccaggio materiali ed attrezzature di protezione civile da utilizzare in occasione di emergenze sul territorio, mentre sulla copertura dell’autoparco verrà installato un impianto fotovoltaico. Nella sede dell’Assessorato Infrastrutture, trasporti, opere pubbliche e politiche della casa, protezione civile di Piazza Partigiani, a Perugia, strategico per le sue funzioni pubbliche, si procederà alla ristrutturazione con adeguamento sismico ed efficientamento energetico. Nell’annualità 2024 è programmato il restauro e risanamento conservativo di palazzo Donini, sede della Presidenza della Giunta regionale.
Lavori programmati inoltre anche al complesso immobiliare di proprietà regionale Villa Montesca di Città di Castello, all’ex ospedale San Florido, sempre a Città di Castello, e per l’efficientamento energetico della sede del Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria, a Pantalla di Todi, sempre di proprietà regionale. Nel programma triennale dei lavori pubblici 2023-2025 della Regione Umbria sono ricomprese infine le due opere incompiute di riparazione e miglioramento sismico di immobili di proprietà regionale in località Bandita Cilleni, nel comune di Assisi, e in località Salia – Cai Miari per le quali la Giunta regionale ha stabilito di riprendere l’esecuzione.
Ministero dei Lavori pubblici Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica

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Salvini ricandida la Tesei

Il leader della Lega vuole la riconferma della governatrice dopo aver concesso a Fdl il candidato sindaco di Terni

“Come noi abbiamo fatto una scelta d’amore per il centrodestra unito per il candidato sindaco a Terni, sono convinto che sul nome di Donatella Tesei non ci sarà alcun tipo di problema”: ha di fatto lanciato la ricandidatura dell’attuale presidente della Regione, Matteo Salvini, il segretario della Lega che questa sera ha partecipato a un’iniziativa elettorale a Terni. Con accanto l’attuale governatrice. Rispondendo ai giornalisti Salvini ha parlato di «orgoglio per lavoro di Tesei e della sua squadra in Regione dopo decenni di inchieste e di problemi della sinistra». «Sono convinto che questi mesi saranno riempiti di contenuti e non di polemiche» ha detto ancora Salvini.

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L’agricoltura umbra si fa bella ad Agricollina

Saranno oltre 200 gli espositori che prenderanno parte alla mostra-mercato delle macchine agricole collinari, della zootecnia e degli animali da cortile giunta alla sua 55 esima edizione, in programma a Montecastrilli dal 23 al 25 aprile

L’edizione 2023 è stata presentata in una conferenza stampa alla presenza della presidente della Provincia, del sindaco di Montecastrilli, del presidente di Coldiretti Paolo Lanzi e di Fabrizio Busti della Cia.
Sarà un’edizione particolarmente ricca che punterà sulla promozione di un’agricoltura 4.0 capace di fare da punto di riferimento per la provincia di Terni e di essere attrattiva anche per i giovani. Tutti gli intervenuti hanno infatti sottolineato l’importanza che il settore sta assumendo fra le nuove generazioni che possono unire le competenze tecniche alle loro conoscenze informatiche facendole diventare un valore aggiunto per le imprese. La presidente della Provincia ha sottolineato il valore e l’importanza di Agricollina per un settore che caratterizza il territorio ternano ed ha posto l’accento sulle innovazioni che lo caratterizzano. Ha detto infatti che oggi questo settore in espansione ha bisogno di conoscenze e competenze anche in materia economico-finanziaria e in tecnologia avanzata. La presidente ha poi ricordato le connessioni della fiera con le iniziative di promozione del territorio come la terra dei Borghi verdi e Slow food che avranno uno spazio importante durante la tre giorni ed ha anche sottolineato la strada ormai intrapresa che è quella di fare sistema per promuovere i territori anche attraverso le produzioni di qualità, spingendo tutti a fare squadra per favorire lo sviluppo.

Dopo il commissariamento Ajello-Blandini e un anno di gestione targata Giampiero Bergami la Pop di Bari, dal 22 dicembre scorso, è nelle mani dell’amministratore delegato Cristiano Carrus (diplomato in perito del turismo già amministratore delegato e direttore generale di Veneto Banca, istituto in liquidazione coatta amministrativa). Con una perdita nel primo semestre di 101,1 milioni la stima di chiusura dell’anno si aggira sui 180 milioni. La banca ha bisogno subito di invertire la rotta: il rapporto “cost/income” nel primo semestre del 2021 era al 155% (più lavora più perde) e con il blocco degli incentivi all’esodo del personale tale rapporto scenderà a fine anno al 120-125%. C’è molta liquidità (che ha un costo), mentre gli impieghi non rendono quanto dovrebbero. E soprattutto è alquanto problematica la gestione dell’indice Npe (crediti deteriorati e sul totale di quelli erogati) e il “pericolo” di contenziosi con gli azionisti. Quindi il management ha studiato l’avvio di una sorta di bad division che dovrà monitorare il settore grazie anche all’assunzione di specialisti (ne sono stata annunciate 100 in tutto il gruppo Mcc). Saranno internalizzati i servizi di finanza agevolata e si punterà a ottimizzare il settore immobiliare attraverso vendite o fitti 8nel mirino ci sono i palazzi di piazza Massari e via Melo a Bari, ma anche unità a Potenza e Teramo). Un’altra mossa riguarda i servizi di liquidità di tesoreria che passeranno alla capogruppo. Non ci saranno licenziamenti e non saranno chiuse filiali.

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Danni del freddo al vigneti, Caprai: servono sostegni per interventi di prevenzione

L’imprenditore vitivinicolo sollecita iniziative nei confronti di questi eventi sempre più ricorrenti

Colpo di coda dell’inverno, inatteso dagli agricoltori umbri. Dopo le belle giornate di inizio primavera, negli ultimi giorni si è registrato un forte abbassamento delle temperature, in alcune zone dell’Umbria, si è arrivati anche a 4 gradi sotto lo zero. La memoria è subito corsa agli stessi giorni del 2021, quando il perdurare per tre o quattro notti successive di temperature abbondantemente sotto lo zero, compromise l’intera annata agricola di viticoltori, olivicoltori e agricoltori in genere. Una situazione a macchia di leopardo, che lascerà uno strascico pesante andando ad incidere su quantità e qualità dei raccolti, con danni, in alcune zone di bassa collina, anche al 30 per cento del raccolto. «Questo accade – sottolinea l’imprenditore vitivinicolo di Montefalco Marco Caprai – a pochi giorni dalla conclusione di Vinitaly e Sol&Agrifood, le rassegne veronesi dove l’Umbria si è presentata in forze, ottenendo consensi unanimi in termini di qualità della produzione e di strategie promozionali». «È bastato pochissimo tempo per tornare ai problemi quotidiani degli agricoltori – afferma Caprai – ma è giunto il momento di cominciare a dare risposte concrete a una situazione che deve essere analizzata nei suoi valori, ‘cambiamento climatico non può essere solo uno slogan, come invece pare per molti. Non possiamo più parlare di evento eccezionale, quanto accaduto in questi giorni, dopo le esperienze del 2021, del 2020, del 2017, comincia a essere una certezza e bisogna reagire: la vitivinicoltura in Umbria non può più essere esclusa, pena la perdita di competitività, nelle Misure Investimenti del nuovo Csr (Complemento per lo sviluppo rurale ndr.) ex Psr». «L’unica differenza rispetto al recente passato – osserva Caprai – è che in questi giorni le basse temperatura sono state registrate solo per poche ore e solo in zone delimitate, ma con la fase di fioritura nei frutteti e di germoglio nei vigneti già in atto, gli imprenditori agricoli umbri dovranno farci i conti». «Sappiamo bene che non è impossibile fare argine a certi eventi meteorologici – continua Caprai – ma servono risorse, perché è giunto il tempo di sostenere e difendere il valore culturale, promozionale e di risorsa turistica che viene sempre attribuito all’agricoltura nella nostra regione, con forme di intervento che possano garantire un aiuto concreto a quegli imprenditori colpiti, senza abbandonarli alla valutazione dei danni. Misure adeguate utili ad attivare l’istallazione di sistemi di prevenzione». «In Emilia Romagna ad esempio – ricorda – le colture agricole hanno un valore e riconosciuto, gli agricoltori possono accedere a contributi Misure Investimenti Psr/Csr fino a 200.000 euro, di cui il 70% a fondo perduto, per l’innovazione tecnologica in campo, per arginare i danni da gelate tardive». «Oggi – conclude Marco Caprai – la ricerca e l’Agricoltura 4.0, ci consentono di adottare concreti sistemi di prevenzione, non è più tempo di limitarsi solo alla conta dei danni».

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Export umbro in crescita

Il valore i delle esportazioni a fine 2002 ha fatto registrare un incremento del 23,7%, ben oltre la media nazionale. Il presidente di Export Umbria Concetti spiega su quali paesi si punta

L’export umbro nel 2022 ha avuto un aumento del 23,7% rispetto all’anno precedente, un dato leggermente migliore rispetto alla media dell’Italia. Attestandosi complessivamente a 5,8 miliardi rispetto ai 4,7 del 2021. Lo sottolinea Confindustria secondo la quale da una indagine campionaria, condotta da Umbria export, la propria agenzia per l’internazionalizzazione, tra le aziende associate, emerge che la maggior parte ha riscontrato trend positivi delle esportazioni in valore. Gli esiti dell’indagine campionaria mostrano inoltre alcuni orientamenti per il 2023. La maggior parte delle aziende prevede un consolidamento ed un aumento delle esportazioni per l’anno in corso. Le aree verso le quale si prevedono le maggiori performance sono gli Usa e l’Europa (soprattutto Germania, Francia). Particolare attenzione viene riservata al Regno Unito e alla Svizzera. «Stando a quanto emerge dall’indagine, possiamo guardare con maggiore fiducia al 2023» sottolinea il presidente di Umbria Export Riccardo Concetti in una nota diffusa da Confindustria. «Nonostante lo scenario complesso – aggiunge -, i settori più rappresentativi dell’economia umbra, a partire dalla meccanica, dall’agroalimentare e dal tessile sembrano orientati all’ottimismo. È vero che c’è una componente esogena collegata al prezzo delle importazioni, ma continuano a crescere anche i volumi, e questo è importante. Anche i principali servizi richiesti, partecipazione a fiere internazionali e assistenza nella ricerca controparti ed organizzazione di incontri bilaterali testimoniano da una parte il chiaro ritorno verso iniziative promozionali in presenza e dall’altro l’interesse a sviluppare nuovi contatti anche utilizzando nuovi strumenti e approcci digitali. L’indagine mostra anche un interesse delle aziende verso la formazione tecnica su tematiche doganali e verso gli strumenti finanziari pubblici che possano supportare questa importante fase di consolidamento e soprattutto di ripresa».

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L’archistar Mario Botta progetterà la nuova cittadella giudiziaria di Perugia

La realizzazione del primo lotto sul carcere femminile per la sede della Procura della Repubblica avverrà entro metà 2026 e il secondo lotto per gli altri uffici del tribunale sul sito dell’ex carcere maschile entro il 2027

La presidente della Regione, Donatella Tesei, ha incontrato venerdì pomeriggio a palazzo Donini il sindaco di Perugia Andrea Romizi, il procuratore Sottani e altri rappresentanti del Tribunale di Perugia, il direttore dell’Agenzia del Demanio, Alessandra Dal Verme, e alcuni tecnici, tra cui l’architetto Mario Botta che ha presentato lo studio preliminare del progetto della Cittadella giudiziaria di Perugia che si realizzerà nel compendio dell’ex carcere maschile e femminile. Il sito, in abbandono da circa 20 anni, ora è pronto a rivivere raccogliendo tutte le funzioni di giustizia. L’architetto Botta ha sottolineato la forza etica e morale del progetto di trasformazione del carcere in luogo di servizi di giustizia; la valorizzazione dell’immobile vincolato passa attraverso la qualità del moderno dei materiali, delle tecnologie che verranno utilizzate e delle soluzioni per portare luce e vita all’interno. Il direttore dell’Agenzia del Demanio Dal Verme ha confermato il cronoprogramma che prevede l’apertura della Conferenza di servizi sul Progetto di fattibilità tecnico-economica rafforzato entro settembre prossimo, la pubblicazione del bando per l’appalto integrato di progettazione esecutiva e realizzazione entro l’anno. La realizzazione del primo lotto sul carcere femminile per la sede della Procura della Repubblica avverrà entro metà 2026 e il secondo lotto per gli altri uffici del Tribunale sul sito dell’ex carcere maschile entro il 2027. La rapidità con cui si è arrivati alla definizione dello studio progettuale – spiega la Regione – è il frutto di una grande intesa ed empatia istituzionale che da meno di un anno si è sviluppata tra gli uffici del Mic, della Regione, del Comune e del Corpo dei vigili del fuoco che hanno lavorato insieme all’Agenzia del demanio e al Politecnico di Milano sotto la regia dell’architetto Botta. «Quando si presentano questo tipo di opportunità – ha affermato il direttore Dal Verme – in cui vi è disponibilità di risorse e sinergie istituzionali, è necessario riuscire a coglierle, così come stiamo facendo noi. La volontà dell’Agenzia è di soddisfare appieno le esigenze di giustizia e di tutti gli stakeholder creando rigenerazione per la città di Perugia». Soddisfazione è stata espressa dalla presidente della Regione e dal sindaco Romizi per quella che è stata definita una riunione estremamente fattiva che rende una prospettiva concreta e tangibile di poter offrire al sistema giudiziario spazi adeguati e funzionali, rivalorizzando, allo stesso tempo, un importante rione del centro storico. a cui verrà restituita nuova vita. «È un progetto estremamente importante per la città e la regione tutta, – ha sottolineato Tesei – che ho seguito con grande attenzione e impegno sin dall’inizio del mio mandato e ora finalmente potrà vedere la sua realizzazione». «Restituiamo a nuova vita – ha detto il sindaco Romizi – a luoghi fino a oggi in disuso, a spazi rilevanti della nostra città, a cui torniamo a dare una luce, una funzione e una fruizione al passo coi tempi. Un’altra ferita della nostra città che si risana». Una delle prossime tappe sarà la presentazione del progetto stesso ai principali stakeholder e alla cittadinanza

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La Cassa di risparmio di Orvieto torna a vedere la luce

La gestione del Mediocredito Centrale sta dando i risultati sperati. L’utile del 2022 è stato pari a 2,6 milioni di euro.

Il consiglio di amministrazione della Cassa di Risparmio di Orvieto appartenente al gruppo bancario Mediocredito Centrale ha approvato il progetto di Bilancio dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2022. La Cassa ha proseguito – in un contesto generale caratterizzato da incertezza – la politica aziendale di crescita dell’attività commerciale a sostegno della propria clientela, in coerenza con gli indirizzi strategici previsti dall’aggiornamento del Piano Industriale 2023-2025. Riguardo all’attività di intermediazione, la Cassa presenta uno stock di impieghi, non considerando l’esposizione in titoli di debito,pari a 1,12 miliardi di euro al 31 dicembre 2022, in crescita del 10,2% rispetto al dato di fine 2021 (1,02 miliardi di euro). La raccolta totale presenta un saldo pari a 1,61 miliardi di euro al 31 dicembre 2022 (vs 1,63 miliardi al 31 dicembre 2021, -1,3%). In dettaglio, la componente diretta si attesta a 1,10 miliardi di euro (vs 1,13 miliardi di euro al 31 dicembre 2021), mentre quella indiretta a complessivi 507,49 milioni di euro (495,73 milioni a fine 2021). Quanto alla qualità del credito, l’incidenza percentuale dei crediti non-performing lordi rispetto al totale impieghi lordi (NPLs ratio lordo) si posiziona al 9,27%, in calo rispetto al 10,71% di fine 2021. Analogamente, si riduce l’indicatore al netto delle rettifiche di valore (NPL ratio netto) pari al 3,45% (4,90% al 31 dicembre 2021). In significativa crescita il grado di copertura complessivo dei crediti deteriorati che passa dal 57,22% dell’esercizio precedente al 65,15% al 31 dicembre 2022.
Con riferimento ai liquidityratio, la Cassa conferma adeguati livelli di liquidità: indice LCR al 122,2% (239,3% al 31 dicembre 2021), indice NSFR al 126,2% (157,6% al 31 dicembre 2021). Il CET1/Tier1 ratio e il Total Capitalratio si posizionano al 12,63%(9,33% al 31 dicembre 2021), su un livello superiore alle soglie minime regolamentari. A dicembre 2022 si è perfezionato l’aumento di capitale in esecuzione di quanto deliberato dall’Assemblea Straordinaria degli Azionisti dell’8 novembre 2022. Complessivamente, sono state emesse 18.246.292 azioni, per un valore complessivo versato di 26.999.038,27 euro, di cui 5.399.077,80 imputati a capitale sociale e 21.599.960,47 a riserva sovraprezzo azioni.

A seguito della cessione della partecipazione di controllo, in data 21 dicembre 2022, dalla Banca Popolare di Bari SpA alla Capogruppo Mediocredito Centrale S.p.A., quest’ultima ha assunto il controllo diretto della Cassa.
In termini reddituali, l’esercizio 2022 si è chiuso con un utile netto di 2,61 milioni di euro a fronte della perdita netta di 0,13 milioni di euro dell’esercizio 2021. Più specificamente, per quanto attiene ai principali aggregati economici, il margine di intermediazione aumenta del 7,1% rispetto all’esercizio precedente (46,41 milioni di euro vs 43,35 milioni di euro), per effetto, della performance del margine di interesse (26,41 milioni di euro vs 23,44 milioni di euro, +12,7%) e delle commissioni nette (19,26 milioni di euro vs 15,53 milioni di euro, +24,1%). Il risultato netto della gestione finanziaria si attesta a 35,81 milioni di euro (28,73 milioni di euro al 31 dicembre 2021, +24,6%) in conseguenza sia del suddetto miglioramento del margine di intermediazione sia dell’andamento delle rettifiche di valore nette per rischio di credito (10,60 milioni di euro vs gli 14,61 milioni del dato comparativo, -27,4%).

I costi operativi ammontano a 31,94 milioni di euro (28,84 milioni di euro al 31 dicembre 2021, +10,7%) essenzialmente per maggiori accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (1,10 milioni di euro rispetto al saldo positivo, al 31 dicembre 2021, di 2,97 milioni di euro).
Tenendo conto delle imposte di competenza dell’esercizio (1,27 milioni di euro), l’esercizio 2022 chiude con un utile netto pari a 2,61 milioni di euro.

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