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Università, il rettore eletto Marianelli: “Con l’AI meno specialisti e più pensiero critico”

In un mondo sempre più segnato dall’intelligenza artificiale “serviranno sempre meno competenze specialistiche e più persone in grado di dirigere processi”. Il magnifico rettore eletto dell’Università degli Studi di Perugia (il passaggio di consegne con il prof Maurizio Oliviero avverrà il 3 novembre) nella sua prima conferenza stampa dopo le elezioni, ha parlato anche del rapporto tra Università e imprese.

Un maggior legame, ha ricordato, con il territorio, ma anche al di fuori di esso, vista ormai la grande disponibilità a spostarsi per motivi di lavoro.

Ha parlato degli esempi positivi di corsi che risultano molto attrattivi “le vere esigenze di formazione”. Invitando in questo senso a non aver paura di aprire anche ad alternative nell’offerta formativa.

Chiarendo però: “La nostra Università è pubblica. Non deve essere una fucina di lavoro, ma uno spazio in cui si crea pensiero critico”. Quel pensiero critico che, appunto, sarà sempre più richiesto nell’assumere decisioni di fronte a processi che invece, operativamente, saranno sempre più affidati all’intelligenza artificiale e all’automazione.

Innovazione senza rinunciare all’identità dell’Ateneo perugino è la missione principale indicata da Marianelli per i prossimi sei anni. Un’identità che si fonda sulle due peculiarità dello Studium perugino: accoglienza e attenzione all’ambiente.

Valori ai quali l’Università di Perugia, nei sei anni con Marianelli rettore, non rinuncerà, pur con le istanze innovatrici che, è l’auspicio e l’invito espresso, arriveranno dai dipartimenti. Per dare nuova linfa, pur mantenendo ferme le sue radici, che affondano in una lunga storia e tradizione: nel 2028 l’Università festeggerà i 720 anni di vita.