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Tag: sisti

Cambio di provincia, Bandecchi incontra i sindaci di Spoleto, Norcia, Todi e degli altri Comuni interessati

Quattro sindaci. Tre (Andrea Sisti, Spoleto; Antonino Ruggiano, Todi; Giuliano Boccanera, Norcia) chiamati a “decidere” in quale Provincia vogliono stare. L’altro, Stefano Bandecchi, è il sindaco di Terni e di quella provincia che chiede venga ampliata, per riequilibrare l’attuale suddivisione istituzionale dell’Umbria.

Si confronteranno lunedì 7 luglio (ore 16) a Spoleto, alla Sala Monterosso (complesso di proprietà della Provincia di Perugia)nel convegno organizzato dall’associazione Prima Spoleto.

E proprio Spoleto è la più allettata dal cambio di Provincia, che la porterebbe ad essere la seconda città più grande dopo Terni, “scavalcando” Orvieto.

Il presidente di Prima Spoleto, Pietro Testaguzza, ha invitato a partecipare anche gli altri sindaci dei Comuni interessati dell’area dello Spoletino, della Valnerina e del Tuderte.

Il titolo dell’incontro è piuttosto esplicito: “Restiamo con Perugia o passiamo con Terni?”.

Un incontro che riaprirà il dibattito su un tema che, periodicamente, da quando è tramontata l’ipotesi della terza Provincia con Foligno capoluogo, torna ad affacciarsi sul palcoscenico politico umbro.

(nella foto il presidente della Provincia di Terni, Stefano Bandecchi)

Opere pubbliche, a Spoleto imprenditori edili da tutta Italia per la “ROP” di ANCE

Imprenditori edili provenienti da tutta Italia si sono ritrovati a Spoleto, città che ha ospitato la Segreteria allargata della Commissione Referente Opere Pubbliche (“ROP”) di ANCE. Si tratta dell’organismo dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili – presieduto dal vice presidente elettivo di settore, Luigi Schiavo, e diretto dall’avv. Francesca Ottavi – che identifica e analizza i temi di maggiore rilevanza nell’ambito degli appalti pubblici e concessioni, elaborando proposte, suggerendo possibili iniziative e formulando pareri per il Consiglio Generale ANCE, anche attraverso l’approfondimento svolto da appositi gruppi di lavoro nominati al suo interno.

Alla scoperta di Palazzo Collicola

Le delegazioni sono state ricevute a Palazzo Collicola, dove hanno potuto visitare l’Appartamento Nobile e la Galleria d’arte Moderna “Giovanni Carandente”. Alla cena di benvenuto, accolti dai presidenti di ANCE Umbria Albano Morelli, e provinciali di Perugia e Terni Giacomo Calzoni e Massimo Ponteggia, e dal sindaco di Spoleto Andrea Sisti, hanno partecipato anche gli assessori Federico Cesaretti, Manuela Albertella, Agnese Protasi e Giovanni Angelini Paroli e i dirigenti Monica Proietti, Sara Spitella e Sandro Frontalini, l’assessore regionale Fabio Barcaioli, il responsabile ANAS per l’Umbria Lamberto Nicola Nibbi, il presidente della Sezione territoriale spoletina di Confindustria Alberto Maria Zuccari.

La serata conviviale ha offerto l’occasione per un confronto informale sulle varie tematiche che interessano il territorio ed il settore delle costruzioni.

Sisti: “Opportunità di confronto molto utile”

“Il settore dell’edilizia è stato e continua ad essere un comparto molto rilevante per il tessuto economico e sociale del nostro territorio – sono state le parole del sindaco Andrea Sisti –. Da una parte c’è un percorso di rigenerazione urbana che sta riqualificando la città e rispetto al quale l’apporto degli imprenditori edili è indispensabile. Dall’altra questo dinamismo genera una crescita, anche professionale, di cui beneficia il territorio in termini di professionalità e capacità progettuale. Aver ospitato a Spoleto un incontro nazionale di questa portata ha rappresentato sicuramente un’opportunità di confronto molto utile, anche in virtù dei tanti progetti in essere in città”.

I lavori della “ROP” ANCE nella Rocca Albornoziana

I lavori della “ROP” di ANCE si sono tenuti in un altro contenitore di grande bellezza e prestigio, la Rocca Albornoziana. Aprendo l’incontro, il presidente di ANCE Umbria Albano Morelli ha ricordato il crescente impegno richiesto alle imprese del settore edile e le conseguenti responsabilità tecniche, economiche e sociali. “Realizzare infrastrutture, edifici, scuole, ospedali – ha sottolineato – significa incidere in modo profondo sul benessere e sul futuro del Paese”.

I timori di Morelli: nel futuro continuare a garantire adeguate risorse

Eppure, anche alla luce dei recenti dati economici che evidenziano un rallentamento, Morelli ha espresso preoccupazioni per l’immediato futuro perché, la fine della stagione degli incentivi e il prossimo completamento degli interventi del Pnrr potrebbe non garantire il mantenimento di adeguati finanziamenti pubblici per un settore fondamentale per il Paese e la sua economia qual è appunto quello delle costruzioni.

“ROP”, una bussola per il settore delle opere pubbliche

Partendo da questa riflessione e dalla relazione del vicepresidente di ANCE Nazionale Luigi Schiavo, nei vari interventi sono stati analizzati gli elementi normativi ed economici del comparto degli appalti pubblici e le prospettive e le criticità del prossimo futuro. Temi sui quali la ROP di ANCE rappresenta una bussola per tutti coloro che seguono da vicino il settore delle opere pubbliche, in tutte le sue declinazioni.

Rifiuti speciali da altre regioni, stretta per rientrare nei parametri del Piano

Rifiuti speciali arrivati da altre regioni. In Umbria si corre ai ripari, annunciando una stretta nel prossimo biennio per rientrare nelle previsioni del Piano rifiuti ed evitare quindi che le discariche vadano ad esaurimento prima del previsto.

L’assessore regionale all’Ambiente Thomas De Luca e Andrea Sisti, presidente dell’Autorità Umbra Rifiuti e Idrico (AURI) e Sindaco di Spoleto, hanno fatto il punto della situazione sul conferimento in discarica dei rifiuti speciali, con particolare riferimento a quanto avvenuto nei siti di Belladanza, Borgogliglione e Le Crete.

Conefrmando il significativo aumento del flusso dei rifiuti speciali, provenienti appunto da altre regioni, nei primi tre trimestri del 2024, rispetto a quelli che erano stati registrati nelle serie storiche relative agli anni precedenti.

“Rispetto al Piano regionale dei rifiuti approvato dall’Assemblea legislativa nel 2023, che prevedeva un conferimento nelle discariche di 180mila tonnellate – ha ricordato l’assessore De Luca – una delibera di AURI del dicembre del 2023, disattendendo questa previsione, ne concedeva 220mila. A seguito di questa statuizione, si è registrato un aumento significativo dei conferimenti in discarica di rifiuti speciali provenienti da altre regioni, pure in costanza di un pressoché immutato quadro nel sistema di raccolta differenziata effettuata dai Comuni. Abbiamo quindi deciso di riprendere il controllo della situazione, con l’obiettivo di riallineare i conferimenti con quanto stabilito dal Piano regionale dei rifiuti, allo scopo di garantire la capacità residua delle nostre discariche e mantenere stabile e sostenibile l’intero ciclo di smaltimento dei rifiuti. Tutto ciò con l’obiettivo di tutelare l’interesse dei nostri concittadini ad avere un sistema corretto e trasparente di gestione dei rifiuti e tenere sotto controllo le tariffe della TARI”.

“Come AURI – l’impegno del presidente dell’Autorità Umbra Rifiuti e Idrico, Andrea Sisti – vogliamo fare in modo di riportare i dati del conferimento in discarica nell’alveo di quanto previsto dal Piano approvato dall’Assemblea legislativa regionale, tra l’altro disatteso anche da una delibera della Giunta regionale nel luglio del 2024, facendo in modo che, nel giro di due annualità, i conferimenti maggiori di quest’anno vengano compensati da una minore quantità nel corso del 2025 e 2026. Per ottenere questo risultato ci metteremo attorno ad un tavolo con tutti i soggetti coinvolti, affinché comunque i soggetti che effettuano la raccolta e operano il conferimento sappiano con certezza fin dall’inizio dell’anno quale sia la quantità e dove possono portare le diverse tipologie di rifiuti”.

Report sull’economia dello Spoletino: nodi credito e demografia, il traino della filiera dell’olio

Un’economia che mostra una serie di problemi e ritardi, quella del comprensorio spoletino (Spoleto, Campello sul Clitunno, Castel Ritaldi e Giano dell’Umbria), ma che ha anche spunti di vivacità, potenzialità interessanti e che presenta vocazioni plurime.

Emerge, in estrema sintesi, dal dettagliato report della Camera di Commercio dell’Umbria, che mette a confronto i dati e gli andamenti del comprensorio con quelli dell’Umbria e della media italiana e che ha fatto da base all’incontro di questa mattina, nella Sala della Spagna del Comune di Spoleto, tra i vertici camerali e le istituzioni e categorie economiche e professionali del comprensorio, avvenuto subito dopo la seduta della Giunta dell’Ente Camerale a Spoleto, nell’ambito dell’iniziativa itinerante “La Camera di Commercio incontra i territori”.

“Il report della Camera di Commercio dell’Umbria – ha detto il sindaco di Spoleto, Andrea Sisti – presenta un quadro di grande interesse, sia sul piano generale che di dettaglio, dell’economia spoletina, riportando dati che non è facile trovare altrove, come quelli sui bilanci delle imprese. Ne esce ribadita la centralità di Spoleto e del suo comprensorio, individuando potenzialità non del tutto espresse che vanno valorizzate con sinergie ancora più forti e strette sul territorio. Tutti temi su cui l’Amministrazione comunale ha lavorato e sta lavorando”.

“L’iniziativa degli amministratori camerali, giunta oggi al quarto appuntamento di Spoleto dopo quelli di Città di Castello, Orvieto e Assisi – ha affermato il presidente della Camera di Commercio dell’Umbria, Giorgio Mencaroni – è un segnale di ascolto e attenzione ai territori e, via via, toccherà tutte le aree della regione, per promuovere un confronto specifico e sul campo con le realtà territoriali economiche e sociali, ricevendo stimoli, suggerimenti e proposte, stringendo così collaborazioni che possano rendere le politiche camerali sempre più efficaci e vicine alle esigenze reali delle imprese”.

Il report sull’economia dello Spoletino

I risultati del report sono stati illustrati dal segretario generale della Camera di Commercio dell’Umbria, Federico Sisti.

Dalle forze economiche e professionali, analizzando i dati del report, sono giunte valutazioni e sottolineature importanti, come il fatto che le aziende del comprensorio hanno subito, più che l’Italia e l’Umbria, l’impatto dell’aumento dei tassi di interesse, con un aumento degli esborsi dovuti alle banche, fatto 100 il dato 2019, di 296,2 nel 2023, contro 212,6 della media nazionale e 222,9 dell’Umbria. Solo per quanto riguarda le società di capitali (quindi S.p.A., S.r.l., cooperative, società in accomandita per azioni), nel comprensorio spoletino un’azienda è passata a pagare alle banche, in media, da 18mila 039 euro annui nel 2019 a 53mila 431 euro nel 2023. Il dibattito, su questo punto, si è incentrato sul perché di tutto ciò è la risposta è stata che, in parte, deriva dal fatto che, mediamente, le aziende spoletine di capitali hanno registrato un incremento degli investimenti più forte (pur restando sotto in valori assoluti) rispetto a quelle italiane e umbre, e in parte dal fatto che, probabilmente, le imprese dello Spoletino hanno un rating mediamente peggiore e quindi pagano interessi più elevati.

Altro tema sollevato dalle categorie economiche e professionali è quello della demografia, con lo Spoletino che, in tema di dinamismo demografico (variazione popolazione, struttura per età, movimento migratorio) sconta un gap negativo, con un indice di 50 rispetto a 56 dell’Umbria e 63 della media nazionale che pure, come noto, non brillano. Dal 2011 al 2023 lo Spoletino è sceso da 48mila 054 residenti a 45mila 274 (-5,8%), e così procedendo perderà ulteriori 5mila 107 abitanti al 2042, con -1.275 residenti nella fascia d’età 0-14 anni, -5mila 869 in quella 15-64 anni e un aumento della popolazione over 65 (+2027).

A ciò si aggiunge il fatto dell’emigrazione giovanile, che si è andata bia via accentuando e che completa il quadro di un comprensorio che invecchia e lo fa più rapidamente della media nazionale e di quella umbra.

Tra gli elementi positivi, lo Spoletino mostra un indice di disuguaglianza più basso sia rispetto al dato nazionale che a quello umbro, mentre sul turismo (l’industria turistica nel comprensorio conta 287 attività e 1.139 addetti), le valutazioni degli operatori presenti all’appuntamento di stamattina sono state positive, rilevando una crescita interessante negli ultimi anni e nonostante il fatto che lo Spoletino presenti un indice di presenze turistiche per abitanti pari a 7, inferiore sia al 7,5 dell’Umbria che all’8,2 del dato italiano.

Quanto ai dati più generali, le imprese attive del comprensorio sono nel 2023 4mila105, il 5,3% del totale regionale (erano 4mila 264 nel 2019) e gli addetti delle imprese attive 13mila 671, pari al 4,7% del totale regionale. Nel 2019 gli addetti delle imprese attive dello Spoletino erano 14mila 849 (il 5,3% del totale regionale).

Il report, oltre ai bilanci delle imprese di tutti i settori, contiene anche un focus specifico su quelli della filiera dell’olio, dal quale lo Spoletino emerge a tutta forza; basti pensare che, in media, il valore della produzione di un’impresa della filiera dell’olio nello Spoletino è 5,4 volte superiore alla media umbra e 7,2 volte più alto della media italiana. Vantaggio ancora più accentuato per quanto riguarda il valore aggiunto per impresa della filiera olio.