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Tag: scuola

“GeneraZione di Futuro”, i vincitori della challenge promossa da Regione e Sviluppumbria

Premiati alle ex-officine Bosco a Terni i vincitori della Challenge “GeneraZione di Futuro” riservata agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado umbre (classi terze e quarte). Giovani che hanno mostrato interessanti idee imprenditoriali.

La challenge – promossa da Regione Umbria e Sviluppumbria nell’ambito del programma regionale “Scoperta Imprenditoriale” e realizzata in collaborazione con GSA (Società di servizi e comunicazione del gruppo Gesenu) e JA Italia (Junior Achievement, organizzazione non profit dedicata all’educazione economico imprenditoriale dei giovani) – è stata lanciata nell’autunno 2024 con l’obiettivo di sperimentare, motivare e sviluppare la capacità di innovazione e di pensiero critico delle giovani generazioni. Numerosi gli incontri di formazione in cui gli studenti sono stati affiancati dagli advisor di Sviluppumbria e dagli altri partner della Challenge per approfondire come nasce un’idea imprenditoriale, come costruire la propria strategia di comunicazione aziendale e come gestire i processi di innovazione. Le idee imprenditoriali sviluppate sono state presentate dai singoli gruppi di lavoro dimostrando l’energia e il desiderio dei ragazzi di agire concretamente sul proprio futuro.

Luca Ferrucci, amministratore unico di Sviluppumbria SpA, nell’intervenire alla premiazione si è rallegrato che la sua prima partecipazione ad un evento pubblico promosso dall’Agenzia sia coincisa con un’iniziativa destinata a fare emergere le migliori idee e i migliori talenti delle giovani generazioni.

“L’Umbria è una terra di rinnovamento – ha affermato Ferrucci – in cui è radicata la capacità di fare impresa. Essere imprenditore presuppone la possibilità di disporre di capitali, creatività e sensibilità per intercettare i fabbisogni di una società in evoluzione, unitamente all’attitudine al lavoro di squadra. La Challenge “GeneraZione di Futuro” è un’autentica espressione di questi valori”.

Fiorucci ha lodato ed esortato i ragazzi: “Con le vostre idee avete intercettato tre temi che rappresentano il valore etico dei vostri stessi progetti: il digitale, la green economy e i fabbisogni speciali di alcune fasce della nostra popolazione. Il mio impegno va oltre questa giornata affinché le vostre idee siano presentate alle imprese del territorio che potranno valutarne la fattibilità progettuale e trasformarlo in vere e proprie startup”.

Sergio Cardinali, assessore allo sviluppo economico del Comune di Terni, ha concluso l’iniziativa manifestando il proprio apprezzamento per la qualità dei progetti e la maturità dimostrata dagli studenti. Con l’occasione ha ricordato che l’amministrazione comunale sta lavorando al rilancio e al potenziamento dell’Università degli Studi a Terni ed altre iniziative riconducibili alla vocazione territoriale della città di Terni, finalizzate allo sviluppo della ricerca tecnologica e delle start up.

I progetti vincitori

Questi i progetti vincitori: al primo posto “Greencoat” dell’ITT Allievi Sangallo, al secondo “Pro-tech” dell’ITET Capitini, al terzo “Deck Office Symphony” dell’Istituto Casagrande-Cesi, seguiti da “Kidoodle” del Liceo Scientifico Alessi, “Green Motion” dell’ITTS Volta e “Reflar”, ancora del Liceo Scientifico Alessi.

A tutte le ragazze e i ragazzi partecipanti è stato consegnato un attestato di partecipazione e ai primi tre classificati una targa e un buono di acquisto presso le Librerie Feltrinelli.

La giuria, composta da Riccardo Fontanelli, Cnr; Marco D’Amico, Co-founder di O’brain; Marco Tili, direttore di Gepafin; Fabio Calzuola, GSA Società di servizi e comunicazione del gruppo Gesenu; Chiara Marinelli, Sviluppumbria SpA e Luna Finardi, co-founder a amministratore di GUT Srl; ha lodato la partecipazione dei ragazzi e il supporto degli insegnanti per la qualità di tutti i progetti.
I progetti e le scuole partecipanti:

Greencoat – Sperimentazione di metodiche per la produzione di un biofilm commestibile destinato alla conservazione e al prolungamento della shelf-life di frutta e verdura – ITT Allievi Sangallo
Pro-tech – Dispositivo di protezione individuale intelligente multitasking per la prevenzione e protezione dai rischi connessi all’attività lavorativa – ITET Capitini
Deck Office Symphony – Dispositivo di rilevazione di dati biometrici e ambientali per rendere gli ambienti di lavoro armoniosi e produttivi – Istituto Casagrande – Cesi
Kidoodle – App che stimola l’apprendimento dei bambini attraverso favole e giochi interattivi – Liceo Scientifico Alessi
Green Motion – Dispositivo in grado di recuperare energia cinetica dal movimento degli ammortizzatori delle auto – ITTS Volta
Reflar – Produzione di vernici catarifrangenti e soluzioni per la sicurezza stradale – Liceo Scientifico Alessi
Bioglam – Utilizzo di protocolli ecosostenibili di estrazione di pigmenti da scarti vegetali da impiegare nella formulazione di prodotti cosmetici – ITT Allievi Sangallo
Bikenergy – Utilizzo della bicicletta per produrre energia da impiegare per ricaricare dispositivi elettronici, alimentare piccoli elettrodomestici o stoccarla in batterie – ITT Allievi Sangallo
Chronobridge – Software evoluto per la gestione ottimale dei tempi di lavoro e di vita – ITET Capitini
City Link – App di monitoraggio in tempo reale dei mezzi di trasporto pubblici per la gestione e programmazione degli spostamenti – Liceo Scientifico Alessi
Daily Help – App/piattaforma per mettere in relazione offerta e domanda di servizi utili alla gestione quotidiana delle esigenze domestiche – Liceo Scientifico Alessi
Essence Flow – Bigiotteria personalizzata che utilizza oli essenziali in grado di prevenire e/o mitigare malesseri diffusi – Liceo Scientifico Alessi
Futura Gaming – App videoludica che abbina gamification e attività all’aperto con creazione di valuta digitale per acquisti online – Liceo Scientifico Alessi
MedAr – Simulatore anatomico in realtà aumentata per la formazione dei medici – ITTS Volta
Nicoless – Produzione di sigarette elettroniche in grado di ridurre nel tempo il fabbisogno di nicotina – Liceo Scientifico Alessi
Vox Buddy – Dispositivo di traduzione simultanea e controllo dei dispositivi di smart home – Liceo Scientifico Alessi

imprenditrici

Gli umbri non fanno figli: sempre meno studenti e (domani) giovani lavoratori

Anche in Umbria, come in gran parte d’Italia, la popolazione sta invecchiando e si contestualmente si assottiglia la fascia dei giovani.

Come evidenzia Giovanni Coco nello studio dell’AUR, non si tratta solo di una riduzione numerica, ma di uno spostamento radicale del baricentro generazionale.

Gli indicatori aggiornati al Censimento permanente 2023, evidenziano la rarefazione della popolazione infantile nei piccoli comuni: in almeno dieci di questi, i bambini tra 0 e 9 anni sono meno di cinquanta. In alcuni casi, si scende persino sotto i trenta residenti in questa fascia d’età. E la popolazione tra sotto i 9 anni varia da un massimo del 7,2% a un minimo del 5,5%.

Fino a 14 anni

Se si allarga l’analisi alla popolazione tra 0 e 14 anni si vede che rappresenta oggi l’11,3% del totale. Nel 2004, questa stessa fascia d’età costituiva il 12,3% della popolazione regionale. In termini assoluti, parliamo di una perdita di circa 13.000 giovani nell’arco di vent’anni. Una dinamica apparentemente lenta, ma che nel lungo periodo produce squilibri irreversibili. Tant’è che oggi in Umbria a fronte di circa 149.000 persone tra 0 e 20 anni, ce ne sono 260.000 nella fascia 41-60: un divario che supera le 110.000 unità, segno di uno squilibrio generazionale strutturale ormai conclamato.

La natalità discendente

La curva discendente della natalità accompagna, e in parte spiega, questa rarefazione giovanile. Tra il 2008 e il 2024, il tasso di natalità in Umbria è passato da 9,5 a 5,5 nati per mille abitanti, una riduzione superiore al 40%. Si tratta di una delle flessioni più marcate d’Italia.

Anche il numero medio di figli per donna conferma la criticità del quadro: nel 2024 l’Umbria si attesta attorno a quota 1,1, ben lontana dalla soglia di 2,1 necessaria al ricambio generazionale. La denatalità non è episodica, non è un effetto passeggero della crisi o della pandemia: è una tendenza strutturale, radicata nei meccanismi economici, sociali e culturali che regolano la transizione alla vita adulta.

Diminuisce la popolazione attiva

La diminuzione dei giovani produce una crescente sproporzione tra popolazione attiva e inattiva. L’indice di dipendenza strutturale dell’Umbria è passato dal 54,9% del 2004 al 62,1% del 2024, con un incremento di oltre 7 punti percentuali. L’indice di vecchiaia ha superato quota 237, con oltre 2,3 anziani ogni giovane. Gli over 65 umbri ruotano intorno al 28%. E se la tendenza continua, si supererà presto la soglia critica del 30%, oltre la quale l’equilibrio intergenerazionale rischia di diventare instabile.

Problemi sociali ed economici

Se ne ricava un sistema sociale che non può non manifestare segnali di crescente tensione: da un lato aumentano le esigenze sanitarie, pensionistiche e assistenziali legate all’invecchiamento della popolazione; dall’altro, si assiste a una progressiva contrazione della base fiscale su cui poggiano i sistemi di protezione. Morale. Ne deriva una pressione crescente sulla sostenibilità del welfare regionale, determinata appunto da una dinamica demografica strutturalmente sbilanciata.

I giovani umbri fuggono

Inoltre, a rendere ancora più fragile la presenza giovanile – e non è affatto un aspetto secondario – ci pensa anche la mobilità in uscita. Molti giovani umbri scelgono di lasciare la regione per trasferirsi altrove in Italia o all’estero, attratti da opportunità formative e lavorative che il contesto locale fatica a offrire. Si tratta di un fenomeno, che si protrae da anni e coinvolge in modo particolare la fascia tra i 20 e i 39 anni. I dati più solidi a nostra disposizione – riferiti al periodo 2001-2021 (Istat) – mostrano una perdita di oltre 26.000 residenti in questa classe di età. Un’emorragia silenziosa, ma costante: partono, anno dopo anno, senza che il territorio riesca davvero a trattenerli – e spesso, chi parte, non torna più.

Le ripercussioni sulla scuola

Uno dei primi ambiti in cui questa trasformazione si riflette in modo evidente è la scuola. Il sistema scolastico regionale, infatti, si è già contratto in modo significativo: in dieci anni sono scomparse centinaia di classi e decine di plessi, soprattutto nelle aree interne. Le scuole umbre hanno perso circa 9.000 studenti nell’ultimo decennio. Una riduzione di oltre il 7% che, al di là della cifra, si traduce in aule semivuote, sezioni accorpate, bambini costretti a spostarsi altrove per studiare. È dentro queste dinamiche, all’apparenza scolastiche, che si misura con chiarezza la portata del cambiamento demografico in atto.

Gli aspetti sociali

Ma in questo scenario, il rischio non riguarda soltanto la tenuta quantitativa della popolazione studentesca, ma l’indebolimento di una delle funzioni più vitali che i giovani assolvono nei territori: quella di tenere aperti gli spazi della cultura, della ricerca, dell’innovazione. Dove c’è presenza studentesca, infatti, il tessuto sociale si rinnova, si connette con il futuro, mantiene viva una dinamica di scambio e progettazione collettiva.

Il mercato del lavoro

Gravi anche le ripercussioni sul mercato del lavoro regionale. Meno giovani disponibili significa minore capacità di innovare, di adattarsi ai nuovi paradigmi tecnologici. Il tessuto imprenditoriale umbro, già fragile e fortemente orientato alla microimpresa, si espone così a un crescente rischio di obsolescenza. Il ricambio generazionale rallenta o si inceppa in molti ambiti strategici: nei mestieri, nella pubblica amministrazione, nelle libere professioni, nel settore artigiano.

Rinvio Acutis, scuole aperte. I provvedimenti del Comune di Assisi per l’ordine pubblico

Il Comune di Assisi – anche in esito a quanto emerso in una serie d’incontri in Prefettura di Perugia – per il periodo tra il 25 e il 27 aprile, ha adottato una serie di provvedimenti per garantire sicurezza e ordine pubblico in città, considerato il grande afflusso di visitatori legato al ponte del 25 aprile, ma anche a pellegrinaggi sulla tomba del Beato Carlo Acutis, la cui canonizzazione era stata programmata per il 27 aprile per poi essere sospesa a seguito della scomparsa di Papa Francesco.

Con ordinanza sindacale n.115 del 23 aprile 2025 – che rettifica parzialmente quando previsto nell’ordinanza n. 107 del 18 aprile 2025 – dalle ore 8.00 del 25 aprile, è stato attivato il Centro Operativo Comunale (COC). Si tratta della struttura di coordinamento a supporto del Sindaco come autorità di protezione civile, per garantire la pronta e coordinata gestione, in caso di eventi critici, degli interventi di soccorso e assistenza alla popolazione.

È stato anche approvato uno specifico piano di sicurezza, condiviso con tutti i soggetti istituzionali coinvolti. Tra il 25 e il 27 aprile, fra le ore 9.30 e le 19.00, è stata inoltre vietata la somministrazione di alimenti e bevande di asporto in contenitori di vetro o in lattine in alluminio.

È stata invece revocata la sospensione delle attività didattiche nelle scuole in prossimità del centro storico tra il 24 e il 28 aprile, inizialmente prevista nell’ordinanza antecedente alla sospensione della canonizzazione di Acutis. Le lezioni si svolgeranno dunque regolarmente, secondo il normale orario scolastico.

Il Giordano Bruno di Perugia aderisce al progetto italo-francese “Prix Palatine”

A chiusura delle attività di Orientamento in ingresso e consapevole dell’incremento assoluto maggiore di iscrizioni registrato, lo scorso anno, tra tutte le Scuole Secondarie di Secondo Grado del comune di Perugia, il Liceo Linguistico dell’I.I.S. Giordano Bruno, diretto dalla professoressa Anna Bigozzi, presenta il Progetto ‘Prix Palatine’, rivolto alle sezioni Esabac del Liceo Linguistico e concernente l’intero anno scolastico 2024/2025.

Sotto la guida delle due docenti-referenti, la professoressa Cristina Cipolloni e la professoressa Maria Giovanna Gori, due classi del Liceo Linguistico di questo sperimentale Istituto perugino hanno aderito al prestigioso progetto ‘Prix Palatine’, proposto da Palatine e Lutetia, due associazioni culturali fondate a Parigi e a Roma con l’intento di promuovere scambi culturali tra Italia e Francia, in chiave europea. Si tratta di un progetto didattico e cinematografico che sintetizza l’educazione all’immagine e l’apprendimento della lingua francese: organizzato sia in Italia che in Francia, tale premio cinematografico, basato su tematiche socio-culturali e rivolto alla fascia adolescenziale, è riconosciuto da una giuria binazionale, composta da giovani provenienti da entrambi i Paesi.

Tra le competenze-chiave di questo progetto didattico si annoverano l’acquisizione dei primi rudimenti del linguaggio cinematografico, il potenziamento dello scambio culturale tra Italia e Francia, favorendo la costruzione di un’identità culturale europea e il consolidamento della padronanza della lingua francese. «Coerentemente con queste finalità educative – sottolineano le professoresse Cipolloni e Gori – nell’anno scolastico 2024/2025 le classi Esabac hanno aderito al progetto Prix Palatine, che valorizza il dialogo interculturale tra Italia e Francia, fornendo agli studenti gli strumenti per una fruizione consapevole del linguaggio cinematografico e rendendoli partecipi in prima persona come giuria giovanile di film in lingua originale a concorso».

«Gli studenti Esabac – proseguono le docenti-referenti – scoprono di acquisire progressivamente un metodo di approccio efficace e funzionale agli studi e alla comprensione della realtà».

Cos’è l’Esabac

Come si apprende navigando nel sito dell’I.I.S. ‘Giordano Bruno’ di Perugia (https://www.giordanobrunoperugia.edu.it/pagine/liceo-linguistico), al Liceo linguistico ‘tradizionale’ è affiancato il Liceo linguistico con opzione Esabac.

L’offerta formativa si articola in tre opzioni, basate sull’insegnamento delle seguenti lingue: inglese, francese, spagnolo o tedesco, e si basa su 33 ore annuali di conversazione con docenti madrelingua. La Storia viene impartita in francese. Dal terzo anno di Liceo è possibile scegliere l’opzione Esabac per il conseguimento del doppio diploma valido sia in Italia che in Francia: Esame di Stato – Baccalauréat.

Dunque, il percorso Esabac permette il rilascio simultaneo di un ‘doppio diploma’, con i patrocini dell’Ambassade de France en Italie e dell’Intitut Français: l’Esame di Stato italiano e il Baccalauréat francese (quest’ultimo titolo dà accesso all’Università in Francia al pari degli studenti francesi) nelle Scuole Secondarie di II grado con sezione binazionale italo-francese Esabac. Quattro, le ore di Lingua e letteratura francese settimanali e due, le ore di Storia in lingua francese.

“Scuola e Lavoro”, tornano gli incontri di Confartigianato Terni

Si chiama “Scuola e Lavoro – l’importanza di una scelta consapevole”, il progetto che da 15 anni porta Confartigianato Terni ad incontrare le scuole per fornire informazioni agli studenti della terza media ed ai loro genitori, per una scelta consapevole dell’istituto superiore orientata alle future prospettive occupazionali.

Uno progetti più innovativi ed utili ideati da Confartigianato Terni in collaborazione con i docenti, i dirigenti delle scuole secondarie di primo grado di tutta la Provincia di Terni , con i ragazzi e le loro famiglie.

A ottobre è ripartito il ciclo di incontri per genitori e studenti che, trovandosi all’ultimo anno di un importante percorso scolastico, trovano un aiuto concreto nel capire quale è la scuola superiore adatta a loro. Una scelta tutt’altro che semplice. Non tutti infatti arriveranno a gennaio con le idee chiare sulla scuola che vorranno frequentare dopo le medie ed il rischio è di ritrovarsi a frequentare per 5 anni la scuola sbagliata o addirittura di interrompere prima il percorso formativo inizialmente scelto.

Così anche quest’anno Confartigianato Terni, insieme al gruppo dei Giovani Imprenditori, propone un’importante attività di orientamento. Un prezioso strumento in grado di far riflettere sulle scelte future più consapevoli.

“Il progetto – chiarisce Luciano Vittori, dirigente Confartigianato Terni e coordinatore del Progetto – non ha l’obiettivo di orientare i ragazzi nella scelta, ma fornire loro più elementi possibili per renderli consapevoli circa la decisione più corretta da intraprendere. Lo  scopo è molto semplice ma di fondamentale importanza”.

Stimolare i ragazzi a ricercare dentro di sé le attitudini, gli interessi, i talenti da coltivare anche alla luce della loro esperienza passata, è indispensabile affinché possano affrontare gli studi futuri con maggiore passione e profitto.

“Riteniamo anche molto importante – aggiunge Vittori – raccontare sia agli studenti che ai genitori le storie che in questi dieci anni hanno formato il nostro bagaglio di esperienza e che ci hanno chiaramente indicato gli errori da non commettere assolutamente al momento di questa impegnativa scelta”.

“Cercheremo quindi di aiutare i ragazzi a pensare al futuro, informandoli circa le problematiche che possono insorgere a causa di scelte sbagliate, senza ignorare il fatto che stiamo vivendo un momento economico e lavorativo particolare e difficile” sottolinea il presidente di Confartigianato Terni Mauro Franceschini.

“Altro ambizioso obiettivo che ogni anno cerchiamo di raggiungere – aggiunge Valerio Cicciola, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confartigianato Terni – riguarda la presa di coscienza del fatto che oltre all’alto tasso di disoccupazione giovanile, legato alla mancanza di lavoro, alla crisi, ci sono anche imprese che incontrano difficoltà nel reperire personale qualificato. È necessario che venga colmato questo gap e anche per questo pensiamo che il nostro sarà un contributo importante”.

Gli incontri

Il progetto, sostenuto dall’Ufficio Scolastico Regionale per l’Umbria, prevede oltre 60 incontri, con quasi 2000 studenti di terza media dell’intero territorio provinciale ternano e con le rispettive famiglie. Due le tipologie di incontri: uno con i genitori, attraverso l’illustrazione di dati del mondo produttivo locale, nazionale ed internazionale; l’altro con i ragazzi, con la proiezione di un video in grado di stimolare il loro interesse verso  un mondo, quello del lavoro, ancora sconosciuto, ma con il quale presto dovranno necessariamente confrontarsi. Strumenti, quindi che vanno ad indicare che non esiste la “scuola migliore in assoluto”, ma la soluzione e la scelta più coerente con le proprie inclinazioni, passioni, attitudini.

Umbria la regione con la più bassa dispersione scolastica

E’ l’Umbria la regione italiana con la più bassa dispersione scolastica nel 2023. Secondo l’elaborazione fatta dalla Cgia di Mestre su dati Istat i giovani tra 18 e 24 anni che hanno dichiarato di aver abbandonato prematuramente il percorso scolastico o comunque formativo sono il 5,6% del totale. Una percentuale che è circa la metà di quella italiana. In tutto sono 3mila circa i giovani umbri che hanno solo la licenza media.

In Italia la media di abbandono scolastico è del 10,5%. Con 431mila giovani che hanno solo la licenza media.

Un tema, quello della povertà educativa, molto sentito nel Mezzogiorno, ma con una presenza altrettanto preoccupante anche in alcune aree geografiche del Nord. E sebbene in questi ultimi anni sia in diminuzione la percentuale a livello nazionale di coloro che in età tra i 18 e i 24 hanno abbandonato gli studi sul totale della popolazione corrispondente, rimane una criticità che colpisce in particolare i giovani con alle spalle famiglie caratterizzate da un forte disagio sociale o alle prese con seri problemi economici.

In Italia sono il Sud e le Isole a presentare i livelli di abbandono scolastico più elevati. La regione maggiormente in difficoltà è la Sardegna, che nel 2023 ha registrato un tasso del 17,3%. Seguono la Sicilia con il 17,1% e, sorprendentemente, la Provincia di Bolzano con il 16,2%. Subito dopo ci sono la Campania con il 16%, la Puglia con il 12,8% e la Calabria con l’11,8%. In termini assoluti il maggior numero di
giovani che hanno lasciato la scuola prematuramente è riferito alla Campania ed è pari a 72mila unità, seguono la Sicilia con 62mila, la Lombardia con 53mila e la Puglia con 38mila.