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Tag: Orvieto

Welcare raggiunge un nuovo traguardo di sostenibilità e ottiene la certificazione B Corp

Welcare raggiunge un nuovo traguardo di sostenibilità e ottiene la certificazione B Corp

elcare raggiunge un nuovo traguardo di sostenibilità e ottiene la certificazione B Corp™ insieme alle altre società del Gruppo Labomar. Per Welcare si tratta di un ulteriore qualificazione che va ad aggiungersi all’importante ruolo che la società si è da tempo ritagliata anche dal punto di vista occupazionale e nello sforzo costante sul fronte dell’innovazione e della ricerca. Con un punteggio di 93 punti, Welcare si conferma come una delle aziende all’avanguardia del territorio Umbro e del panorama italiano.
Fin dalla sua nascita Welcare ha posto attenzione a tutti gli aspetti di carattere ambientale, il concetto di sostenibilità indica il processo di cambiamento nel quale lo sfruttamento delle risorse, il piano degli investimenti, l’orientamento dello sviluppo tecnologico e le modifiche istituzionali sono tutti in sintonia e valorizzano il potenziale attuale e futuro al fine di far fronte ai bisogni e alle aspirazioni dell’uomo.

Per rendere il Pianeta più sostenibile occorre mettere in pratica una serie di strategie, come ad esempio il ricorso ad un tipo di produzione che abbia un impatto ambientale legato alle emissioni di CO2 sempre più basso, l’utilizzo di tecnologie green e di fonti di energia rinnovabili, oltre all’adozione di stili di vita individuali che prediligano il giusto utilizzo delle risorse a disposizione, minimizzino gli sprechi e prevedano il corretto smaltimento e riciclo dei prodotti consumati. Per Welcare sostenibilità ambientale significa responsabilità nell’utilizzo delle risorse, a qualsiasi livello.
“Nel 2011 – sottolinea Fulvia Lazzarotto, fondatrice ed amministratore delegato di Welcare – abbiamo fondato Welcare con una chiara visione racchiusa nel payoff aziendale ‘Protecting People, Caring for Nature‘. Questo è sempre stato più di semplici parole; è il riflesso dei nostri valori e principi fondamentali. Da sempre, in Welcare, l’impegno incondizionato verso le persone e l’ambiente è parte integrante del nostro DNA. Durante il nostro percorso, abbiamo costantemente cercato di mettere al centro le persone, il territorio che ci circonda e la comunità umbra. Siamo orgogliosi del nostro profondo legame con il territorio umbro e ci impegniamo attivamente a contribuire al benessere della nostra comunità locale. Oggi, siamo lieti che la certificazione B Corp confermi ufficialmente quanto questi valori siano parte integrante della nostra vita quotidiana”.

Ottenere la certificatzione B Corp significa far parte di un movimento globale di aziende che rispettano alti standard di impatto sociale e ambientale in favore di un modello socioeconomico inclusivo, equo e rigenerativo. Un traguardo che, ancora una volta, attesta il forte impegno di Welcare a favore del benessere di persone, clienti, comunità, ambiente ed è un primo importante risultato del percorso di miglioramento continuo.

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Welcare, eccellenza nella produzione di dispositivi medici in un ambiente produttivo a contaminazione controllata

I dispositivi medici sviluppati da Welcare vengono registrati presso il Ministero della Salute. Essendo prodotti dedicati alla salute e all’igiene della cute, soprattutto per persone non autosufficienti, sono soggetti a rigidi controlli che vanno oltre gli standard di altri prodotti presenti sul mercato.

Welcare è un’azienda italiana con sede a Orvieto, specializzata nella produzione di un ampio portafoglio di Dispositivi Medici destinati alla pulizia della cute e alla prevenzione delle infezioni. La normativa che regola e controlla la produzione di tali dispositivi, sia nell’ambito ospedaliero che home-care, è sempre più stringente, mirando a tutelare i consumatori e garantire la massima qualità dei prodotti. Abbiamo avuto l’opportunità di parlare con Silvia Tortolini, responsabile Qualità aziendale e Mantenimento delle certificazioni di Welcare, e Martina Agostini, responsabile del controllo di conformità alle normative nell’azienda.

Ambiente a contaminazione controllata e rigide procedure

La produzione dei Dispositivi Medici di Welcare avviene all’interno delle cosiddette camere bianche, ambienti tecnici con un’atmosfera a contaminazione controllata al fine di garantire una qualità dell’aria di molto superiore rispetto all’esterno. Periodicamente, sia il personale aziendale che laboratori esterni monitorano attentamente i parametri ambientali di queste aree per assicurare i più alti standard di qualità.

Il personale che opera all’interno delle camere bianche segue rigorose procedure comportamentali, dalla vestizione degli operatori alla gestione delle materie prime che vengono introdotte al loro interno. Solo quando i prodotti sono confezionati nel loro packaging primario possono uscire dall’ambiente a contaminazione controllata per passare agli step successivi.

Il processo produttivo inizia con la preparazione di soluzioni liquide da parte del team di Ricerca e Sviluppo. Queste soluzioni vengono poi utilizzate per imbibire i panni e i guanti, che, una volta confezionati nel packaging primario, sono pronti per le fasi successive al di fuori delle camere bianche: dal confezionamento nel packaging secondario, alla sterilizzazione fino alla spedizione per la vendita.

Sterilizzazione e sanificazione termica per la sicurezza dei prodotti

I Dispositivi Medici Welcare, a seconda della destinazione d’uso, sono sottoposti a due tipologie di trattamenti. Per i Dispositivi Medici utilizzati su cute lesa, viene effettuata la sterilizzazione a vapore saturo attraverso un macchinario brevettato dall’azienda in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma, mentre per quelli applicati su cute integra o fragile si adotta la sanificazione termica.

Norme, regolamenti e alti livelli di controllo

I Dispositivi Medici sviluppati da Welcare vengono registrati presso il Ministero della Salute. Essendo prodotti dedicati alla salute e all’igiene della cute, soprattutto per persone non autosufficienti, sono soggetti a rigidi controlli che vanno oltre gli standard di altri prodotti presenti sul mercato.

Da oltre vent’anni, Welcare è impegnata nella produzione di panni e guanti imbibiti, studiati per garantire un’igiene quotidiana ottimale e la prevenzione delle infezioni, sia in ambito ospedaliero che domiciliare. La dedizione di Welcare alla qualità dei prodotti, alla conformità alle normative e alla sicurezza dei consumatori continua a posizionarla come un’eccellenza nel settore, fornendo soluzioni affidabili per la salute della pelle e il benessere delle persone.

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Umbria jazz genera ricchezza per quasi sedici milioni di euro

Lo studio condotto dall’Agenzia Umbria ricerche dimostra che l’evento musicale genera nel territorio regionale 15,8 milioni di euro di produzione, 5,7 milioni di euro di valore aggiunto, 6,9 milioni di euro di prodotto interno lordo e 108 posti di lavoro

Umbria Jazz genera nel territorio regionale 15,8 milioni di euro di produzione, 5,7 milioni di euro di valore aggiunto, 6,9 milioni di euro di prodotto interno lordo e 108 unità di lavoro.
Numeri che emergono dalla ricerca “Grandi eventi, trasformazioni territoriali e sviluppo economico: il caso di Umbria Jazz” curata dall’Agenzia Umbria ricerche. Secondo la quale la strategia di investimento sui grandi eventi è quella che può essere vincente per una regione come l’Umbria, anche per le sue caratteristiche. Dopo una riflessione generale sui grandi eventi, lo studio entra nel caso specifico di Umbria Jazz e proprio in occasione dei suoi 50 anni, dimostrando, con l’adozione di un modello previsionale sulla ormai prossima edizione 2023 del festival, “come le considerevoli ricadute economiche e sociali giustificano l’intervento del finanziamento pubblico” ha commentato l’amministratore unico dell’Aur, Alessandro Campi.
Se si considerano anche gli effetti prodotti in tutta Italia, nel complesso Umbria Jazz – è emerso dallo studio – arriva a generare 25 milioni di euro di produzione, 9,8 milioni di euro di valore aggiunto, 11 milioni di euro di Pil, 173 unità di lavoro.

“Grazie ad Umbria Jazz – ha sottolineato la presidente della Regione Donatella Tesei – il brand Umbria ha cominciato ad essere riconoscibile all’estero a partire dagli anni ’70, lo dobbiamo alla felice intuizione di Carlo Pagnotta. L’opera, che come Giunta regionale stiamo portando avanti, è di legare i grandi eventi di cui la regione è ricca, così come le produzioni locali di eccellenza, anche quelle rappresentate dal settore industriale e manifatturiero, al logo ‘Umbria cuore verde d’Italia’, affinché tutte le realtà regionali diventino sempre più conosciute e riconoscibili a livello nazionale ed internazionale”.
“Lo studio condotto dall’Aur – ha detto l’assessore regionale al Turismo, Paola Agabiti – ha il grande merito di rendere conto e comunicare ai cittadini quali siano le somme investite in un evento come Umbria Jazz e di stimare, su basi scientifiche, quali siano gli effetti in termini di incremento del pil regionale e di ricaduta sul territorio”.

 

 

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Saranno sistemati i Fori di Baschi

Un investimento di 12,5 milioni di euro consentirà di eliminare il grave problema di viabilità lungo la strada Amerina tra Baschi ed Orvieto. Tempo previsto: due anni

Anas, società del Polo Infrastrutture del Gruppo FS Italiane, ha consegnato presa esecutrice i lavori di miglioramento del tracciato della Strada Statale 205 “Amerina” nei pressi di Baschi Scalo, all’altezza del chilometro 47,5 circa, per un investimento complessivo di 12,5 milioni di euro.
Alla consegna dei lavori ha preso parte l’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti, Enrico Melasecche. Presenti, inoltre, l’ingegner Lamberto Nicola Nibbi, responsabile della Struttura territoriale Anas Umbria; i sindaci di Orvieto, Roberta Tardani, e di Baschi, Damiano Bernardini; Patrizia Ceprini, della Ceprini Costruzioni che realizzerà l’opera.

“Abbiamo raggiunto un importante risultato e ne siamo molto soddisfatti – ha detto l’assessore Enrico Melasecche – Diamo oggi il via ai lavori ai ‘Fori di Baschi’ che, per la complessità dell’opera, hanno richiesto alla Regione in tre anni un grande impegno, in cui ho dovuto sbloccare pratiche, risolvere problemi infiniti e che si trascinavano da tempo, in un contesto reso ancora più complicato dalla pandemia”.
“Se si considera il fatto – ha rilevato – che alcuni abitanti del luogo conservano articoli di stampa in cui l’assessore regionale di allora, nel 2006, dichiarava che il progetto era pronto ed il cantiere sarebbe partito immediatamente… Dopo 17 anni finalmente siamo riusciti a realizzare un obiettivo in cui non credeva più nessuno. Ed è motivo di soddisfazione – ha aggiunto – anche il fatto che ad eseguire i lavori sarà un’impresa estremamente qualificata, di Orvieto: siamo fiduciosi che opererà bene e nel rispetto dei tempi di esecuzione previsti, circa due anni”.

“Allo stesso tempo ho sollecitato l’Anas a completare il ripristino del Ponte sul Lago di Corbara – ha comunicato l’assessore – per restituire la fluidità della circolazione sull’intero itinerario fra Orvieto e Todi, utilizzato non solo da cittadini e imprese, ma anche da un notevole numero di turisti, e dare così un’adeguata risposta alle esigenze di collegamento del territorio”. L’intervento sul tracciato della Statale 205 Amerina nei pressi di Baschi Scalo prevede, in particolare, il prolungamento di una galleria ferroviaria della linea lenta Firenze-Roma, la realizzazione di un’opera a sbalzo e di diverse opere di sostegno, consentendo l’allargamento della sede stradale e la rettifica di due doppie curve della Statale 205, al fine di modificare l’attuale configurazione del tracciato, determinato dalla particolare conformazione orografica, dalla presenza del fiume e della ferrovia.

I lavori consentiranno di aumentare il raggio di curvatura, la visibilità e soprattutto permetteranno il transito in contemporanea di più mezzi pesanti nelle due direzioni senza creare rallentamenti o interruzioni al traffico. L’impresa costruttrice è Ceprini Costruzioni S.r.l. con sede a Orvieto. La durata dei lavori è di 815 giorni.

“Un’opera strategica sia in termini di sicurezza stradale che di miglioramento della viabilità“, ha commentato il sindaco di Orvieto, Roberta Tardani. “Si tratta di un intervento di cui si parla da almeno venti anni – ha aggiunto – più volte sollecitato dai cittadini per la pericolosità di quel tratto di strada e dalle associazioni delle imprese del nostro territorio che in quella doppia ‘strozzatura” della viabilità vedevano un ostacolo ai collegamenti con un pezzo importante dell’Umbria e con la E45. Dopo la pandemia, abbiamo ripreso con determinazione i contatti con tutti i soggetti coinvolti per riprendere le fila di un discorso che sembrava finito in una situazione di impasse e il risultato di oggi è il frutto della concretezza della Regione Umbria, dell’assessore Melasecche, di Anas e Ferrovie dello Stato che hanno trovato la soluzione progettuale migliore per risolvere un problema che si trascinava da tempo. Il Comune di Orvieto ha partecipato e seguito dall’inizio questo percorso che darà finalmente la risposta ad una esigenza da troppo tempo rimandata”.

“Un investimento importante – ha detto l’assessore ai Lavori Pubblici, Piergiorgio Pizzo – che va incontro alle esigenze della comunità e del tessuto imprenditoriale ed economico territoriale. Sarà un cantiere molto complesso perché interessa anche la linea ferroviaria – ha aggiunto – ma da Anas abbiamo avuto rassicurazioni che nella fase iniziale non ci saranno interruzioni della viabilità mentre nella fase successiva in cui si interverrà sulla sede stradale ci si attiverà per limitare al minimo i possibili disagi. Nel frattempo Anas sta anche definendo la progettazione per l’intervento sul ponte sul lago di Corbara, per i lavori di manutenzione stradale all’uscita del casello autostradale di Orvieto e del tratto della Statale 71 dalla rotatoria di Orvieto Scalo al Ponte dell’Adunata“.

 

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Banca Lazio Nord Credito Cooperativo, nuova filiale in via Angelo Costanzi ad Orvieto

Banca Lazio Nord Credito Cooperativo, nuova filiale in via Angelo Costanzi ad Orvieto

La Banca Lazio Nord Credito Cooperativo comunica la prossima apertura di una sua nuova filiale nel comune di Orvieto. La volontà di procedere all’apertura di uno sportello in un nuovo territorio, contiguo a quello in cui la Banca opera, è stata determinata da uno studio approfondito delle caratteristiche socioeconomiche della nuova area prescelta, fondata su una triplice analisi di considerazioni strategiche, economiche e finanziarie. L’apertura della nuova filiale di Orvieto è strategicamente orientata ad uno sviluppo verso un territorio in cui la Banca è già presente con le filiali di Castiglione in Teverina e Bagnoregio, territorio che la Banca ritiene più affine alla sua cultura aziendale e idoneo per il raggiungimento degli obiettivi programmati. In concomitanza con l’apertura della filiale di Orvieto, nell’ambito di un più ampio progetto di razionalizzazione territoriale intrapreso negli ultimi anni, cesserà di operare la filiale di Castiglione in Teverina. Grazie ai vantaggi competitivi detenuti, la Banca Lazio Nord Credito Cooperativo potrà sfruttare le caratteristiche finanziare locali per proseguire nella propria strategia di espansione territoriale a nord della regione Lazio e verso l’Umbria.

La presenza dell’istituto nella nuova area si fonderà sulle politiche che hanno reso forte l’azienda fino ad ora: profonda attenzione verso lo sviluppo del contesto sociale ed economico del comune in cui opera con le proprie filiali, partecipando, attivamente, a tutti i progetti che hanno finalità di crescita e di miglioramento del territorio.
Il lato umano, infatti, è uno dei motivi di successo della Banca: la consapevolezza che nella specificità di ciascun socio e cliente vi sono elementi individuali di ricchezza umana inestimabili, la costruzione di rapporti con le persone, basati su sensazioni di scambievole e gradita relazionalità, consentono una crescita continua ed estremamente robusta. Con la nuova filiale di Orvieto, pertanto, i clienti avranno a disposizione un nuovo e completo centro operativo della Banca, dove le richieste saranno valutate con grande attenzione e sollecitudine.

La Banca Lazio Nord è parte del Gruppo Bancario Cooperativo Cassa Centrale Banca – Credito Cooperativo Italiano che annovera 77 banche e 1500 sportelli in tutta Italia, oltre 11.000 collaboratori e circa 450.000 Soci Cooperatori, e presenta requisiti economici e patrimoniali di Gruppo di assoluta eccellenza. La nuova filiale di Orvieto sarà operativa da lunedì 3 luglio 2023. Il personale della nuova filiale ti aspetta ad Orvieto, in Via Angelo Costanzi 61. Riscoprirai il piacere di “andare in banca” e troverai chiare e semplici soluzioni per tutte le tue esigenze di risparmio, investimento e finanziamento.

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Il Signorelli mixato con l’intelligenza artificiale diventa etichetta iconica e pop per le celebrazioni orvietane del 500esimo anniversario

Protagonista dell’operazione la cantina Argillae

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“Ad Orvieto siamo innovazione e tradizione insieme e questo mix emerge prepotentemente nel progetto culturale di Argillae legato al Signorelli 500 perché unisce bellezza, eccellenza e cultura attraverso il messaggio universale del vino. Con questa etichetta siete riusciti ad esprimere l’anima di Orvieto ed è molto importante vedere come nuove generazioni di imprenditori come voi, ed altri ancora, credano nel messaggio della nostra città e lo stiano portando con orgoglio e determinazione al di fuori delle mura”. Lo ha detto il sindaco, Roberta Tardani, di fronte alla sessantina di ospiti, tra i quali anche il presidente dell’Opera del Duomo Andrea Taddei, che nel pomeriggio di sabato 20 maggio hanno gremito la sala dell’Enoteca “Cantina Vera” per la presentazione dell’iniziativa dell’Azienda Vinicola “Argillae” dedicato alla ricorrenza del Signorelli che si festeggia nel 2023.

“Un progetto culturale dedicato alla città di Orvieto, non solo perchè una parte del ricavato delle vendite di questa nuova ed originale etichetta sarà destinato a sostenere i lavori dell’Opera del Duomo, ma perchè questa magica città è l’orgoglio della nostra identità e con immenso piacere stiamo riscontrando che molti stanno partecipando e condividendo questo messaggio. Del resto non potevamo di certo rimanere indifferenti di fronte a colui che per affrescare sua Maestà il Duomo decise di farsi pagare con 1000 litri di vino Orvieto all’anno e che, molti anni fa, ispirò le nostre etichette più tradizionali grazie ai suoi bozzetti conservati al British Museum di Londra. Per noi oggi è quindi un po’ come chiudere un cerchio” ha spiegato Giulia Di Cosimo, l’anima della cantina Argillae che coltiva le vigne ad Allerona.
Il Signorelli 500, etichetta in tiratura limitata di soli 1000 esemplari per l’Orvieto Superiore Doc vendemmia 2022, è stata realizzata dall’Art Director Saverio Wongher attraverso un programma di Intelligenza Artificiale che ha mixato, con spirito pop, tutti i ritratti che il Signorelli si fece. L’evento di presentazione è stato inoltre arricchito da una dotta disquisizione dello storico dell’arte Raffaele Davanzo che ha illustrato molte delle relazioni tra il vino e l’arte classica attraverso raffigurazioni che, partendo dal Duomo di Orvieto, hanno toccato diverse opere di fama assoluta.

Perugino e Signorelli navigano sul Canal Grande. Al via la campagna promozionale per le celebrazioni del grande artista

L’iniziativa curata dall’agenzia orvietana Advenya

Cento tabelle posizionate all’interno dei vaporetti adibiti al trasporto pubblico acqueo della città di Venezia avranno il compito di far viaggiare il claim dei 500 anni dei due maestri dell’ arte italiana. La pianificazione pubblicitaria, curata dall’ agenzia orvietana Advenya e veicolata sui media IGPDecaux, filiale italiana di JCDecaux, prima azienda al mondo nel settore dell’ out of home e quotata alla borsa di Parigi, sfilerà per tutto il mese di giugno davanti ad un’audience internazionale. Siamo orgogliosi e soddisfatti, di aver portato un evento così rilevante davanti ad un pubblico numericamente elevato ed eterogeneo – dichiara Luca Perisse, titolare di Advenya Comunicazione e Sostenibilità – ho iniziato la mia carriera di pubblicitario dodici anni fa proprio nella Città Metropolitana di Venezia e posso confermare che i vaporetti sono senza dubbio il mezzo più apprezzato e ambito per promuovere eventi e campagne di pubblica utilità sociale, perché parlano ogni giorno a migliaia di turisti provenienti da ogni parte del mondo. Il circuito pubblicitario si compone di 100 pannelli di dimensione 70x25cm distribuiti sulla flotta del Trasporto Pubblico gestito da ACTV, garantendo così al messaggio di accompagnare gli utenti nei punti più gettonati della laguna, come Piazza San Marco, Rialto, Piazzale Roma, Giudecca, Tronchetto. Un apposito qr code riportato sulla grafica -permetterà agli utenti di scaricare l’ app su smartphone e di visionare l’elenco degli eventi celebrativi per i 500 anni del Perugino e Signorelli. Un ringraziamento speciale – conclude Perisse – lo voglio dedicare al Presidente del GAL Trasimeno Orvietano Gionni Moscetti che ha avuto la grande intuizione di far decorrere la campagna proprio il 31 maggio, in concomitanza con l’inizio del Salone Nautico di Venezia, evento che attira ogni anno migliaia di turisti e appassionati del settore.

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Ponte pasquale da record per l’Umbria turistica

L’Umbria fa il pieno di turisti per il ponte del 25 aprile, con Orvieto, Assisi, Perugia e le altre città d’arte affollate da italiani e stranieri e strutture ricettive piene al 90 per cento

La previsione in Italia è di 5,2 milioni di presenze nelle strutture ricettive che certifica la buona salute del turismo italiano e soprattutto il trionfo delle città d’arte del Belpaese. Emerge dall’indagine realizzata per questo Ponte da Cst Centro studi turistici per Assoturismo Confesercenti. In cima alle preferenze, proprio il centro Italia, con Umbria e Lazio che segnano percentuali di saturazione delle camere disponibili, come detto, vicine al 90%. Seguono Liguria (83%), Toscana (81%) e Veneto (80%). A seguire Lombardia e Piemonte con il 77%, Emilia Romagna con il 75%, Lombardia, Marche e Basilicata con il 74%. Chiudono la classifica delle regioni la Calabria (54%) e il Molise (52%).

 
La previsione in Italia è di 5,2 milioni di presenze nelle strutture ricettive che certifica la buona salute del turismo italiano e soprattutto il trionfo delle città d’arte del Belpaese. Emerge dall’indagine realizzata per questo Ponte da Cst Centro studi turistici per Assoturismo Confesercenti. In cima alle preferenze, proprio il centro Italia, con Umbria e Lazio che segnano percentuali di saturazione delle camere disponibili, come detto, vicine al 90%. Seguono Liguria (83%), Toscana (81%) e Veneto (80%). A seguire Lombardia e Piemonte con il 77%, Emilia Romagna con il 75%, Lombardia, Marche e Basilicata con il 74%. Chiudono la classifica delle regioni la Calabria (54%) e il Molise (52%).

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All’enologo Riccardo Cotarella il premio Vinitaly international Italia

Il premio viene assegnato alle personalità che si sono distinte nel contesto nazionale e internazionale

Il premio «Vinitaly international Italia» è stato assegnato a Riccardo Cotarella, presidente nazionale di Assoenologi e docente universitario del corso di Enologia alll’università della Tuscia di Viterbo. Gli è stato consegnato dal presidente della Camera, Lorenzo Fontana, nel corso della cerimonia di inaugurazione della 55/a edizione della salone internazionale del vino. il Vinitaly che si svolge a Verona. Il premio viene assegnato alle personalità che si sono distinte nel contesto nazionale e internazionale per la loro «meritoria» attività. «Condivido questo premio con tutti coloro che amano il vino e hanno contribuito a fare grande il vino italiano», ha detto Cotarella. Parlando dello Stato di salute del vino italiano, il presidente degli enologi ha spiegato che «nonostante la guerra e la crisi economica sta bene». «Il vino – ha sottolineato – ha sette vite come i gatti. Ha a supporto un valore naturale, vero e grandi professionisti che lo proteggono da tutto. Per il futuro sono molto ottimista, il vino resta sempre il prodotto più simbolico del nostro Paese».

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Cnr di Porano in bilico, Pernazza: Pronti a difenderlo

L’istituto Cnr di Ricerca sugli ecosistemi terrestri potrebbe essere presto trasferito in provincia di Viterbo, la presidente della Provincia di Terni sulle barricate


“Ho appreso da notizie di stampa, non senza una certa sorpresa, che il Cnr sarebbe orientato a lasciare la sede di Villa Paolina di Porano.
Non ho mai avuto comunicazioni in questo senso ed anzi anche in precedenti interlocuzioni avevo riconfermato la volontà della Provincia di continuare il positivo rapporto con l’importante istituto di ricerca”: lo dice la presidente della Provincia Laura Pernazza. “Il Cnr è una realtà storica e di rilievo per Terni e l’Umbria e sulla quale la Provincia vuole continuare a puntare” aggiunge. “Ho già chiesto al direttore Calfapietra – ha annunciato Pernazza – un incontro, anche alla presenza del sindaco di Porano Conticelli, per verificare la situazione alla luce delle novità starebbero emergendo e cercare di trovare una soluzione che possa assicurare continuità all’attuale sede”.

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