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Tag: demografia

Disastro demografico, tra pochi anni Orvieto sarà un paese da 16 mila abitanti

Una tendenza demografica che è in realtà una lenta e inarrestabile caduta verso il basso. Un piano inclinato preoccupante ed apparentemente senza scampo, che sta trasformando sempre di più Orvieto in un piccolo paese, ormai ridotto al decimo centro della regione, ma soprattutto con una proiezione per i prossimi anni che desta grandissimo allarme.

Sono anni che Orvieto perde abitanti, ma la crisi più acuta la si sta vivendo dal 2019 ad oggi, periodo nel corso del quale il comune ha perso il 5,2% della sua popolazione complessiva.

La drammaticità della situazione è emersa nel corso del recente dibattito che si è svolto all’interno dell’Assemblea legislativa intorno alla mozione sullo spopolamento delle città umbre, sollecitato da una mozione presentata dai consiglieri del Partito democratico Francesco Filipponi e Maria Grazia Proietti.

Illustrando l’atto in aula, il primo firmatario Filipponi ha spiegato che “la mozione impegna la Giunta regionale ad adottare un piano strategico regionale per il contrasto dello spopolamento nei comuni, che individui le priorità di intervento e le risorse da destinare a tale scopo, con particolare attenzione alle specificità territoriali dei comuni e delle aree rurali afferenti ai comprensori delle province di Terni e Perugia, con un focus sulle zone più colpite della regione, come la Valnerina valorizzando anche il patrimonio culturale e ambientale dei comuni a rischio di spopolamento, promuovendo la tutela del paesaggio, la conservazione delle tradizioni locali e la valorizzazione dei prodotti tipici”.

La situazione della provincia di Perugia è grave, ma nella provincia di Terni, è ancora più critica. Tra il 2019 e il 2024 nessun Comune del comprensorio orvietano ha saldi positivi. Si registrano cali oltre il 5% nei territori di Montecchio, Castel Viscardo, Fabro, Castel Giorgio, Parrano e Orvieto. Il comune di Orvieto scende in maniera netta sotto i 20 mila abitanti, fermandosi a 19.319. Alcuni studi, indicano che nei prossimi 5 anni la popolazione residente dovrebbe attestarsi intorno ai 18 mila mentre al 2035 addirittura a 16 mila abitanti.

Cla.Lat.

Orvieto, continua la “fuga” verso i Comuni limitrofi

La lenta sparizione di Orvieto è una triste realtà fotografata impietosamente dalle statistiche. Quelle dell’Istat evidenziano una drammatica situazione di spegnimento demografico con Orvieto che è in caduta libera.

Il periodo preso in considerazione è quello degli ultimi cinque anni, con un successivo approfondimento sugli ultimi tre anni. Un disastro. Dal 2019 al 2024, Orvieto ha visto scomparire 1087 abitanti, ovvero il 5,3% della propria popolazione complessiva. Una media di 216 persone all’anno che lasciano la città e che rimane nella sostanza inalterata anche nell’ultimo triennio, quello che va dal 2021 al 2024, quando il saldo negativo è stato di 612 residenti.

Il declassamento di Orvieto è legato al fatto di essere ormai stabilmente al di sotto dei ventimila abitanti con una spirale progressiva che continua a manifestarsi con l’emorragia di popolazione e conseguente calo della ricchezza. L’unico parametro che ha un segno fortemente elevato è il valore del mercato immobiliare, ma in un contesto come questo si tratta in realtà di un fattore che aggrava la crisi perché è associato alla mancanza di case che determina uno spostamento di residenti verso i comuni limitrofi. Quelli più vicini dove le case costano di meno sono infatti quelli che, dal 2019 ad oggi hanno beneficiato del tracollo demografico orvietano, primo fra tutti il comune di Allerona che ha perso solo 73 abitanti o, ancora meglio Ficulle che ne ha persi solo 46. Si assiste insomma ad un “travaso” da Orvieto agli altri territori e a fare la differenza è, in larga misura, il differente mercato immobiliare. Tutto il comprensorio presenta infatti un costo medio delle abitazioni che è in linea con quello della provincia.

Il comprensorio di dodici comuni che aveva 40.806 abitanti nel 2019, ne ha 38622 a fine 2024. Una tendenza, quella alla fuga verso i comuni limitrofi che assume un carattere sempre più consolidato nel periodo preso in esame dall’Istat.

Il piano inclinato lungo il quale Orvieto continua inesorabilmente a scivolare senza che nessuno sia in grado di mettere in atto la minima misura correttiva, si riflette anche nella classifica delle città più popolose della regione. Una classifica inevitabilmente mortificante per Orvieto che ormai è la decima città umbra, superata abbondantemente anche da Bastia. Pochi anni fa era stata superata da Corciano (21619 abitanti) mentre Assisi che è al settimo posto con i suoi 27500 abitanti appare ormai irraggiungibile.

Orvieto, la città che sta lentamente scomparendo

Il progressivo tracollo demografico porterà la città ad avere tra nove anni gli stessi abitanti di Umbertide. Persi 3626 abitanti dall’82 al 2024. L’analisi implacabile della ricercatrice dell’Aur Meri Ripalvella

Un lento e progressivo spegnimento. Una consunzione implacabile che avviene mese dopo mese  in una città incapace di elaborare un nuovo modello economico a distanza di ormai ventidue anni dalla fine dell’economia legata alla presenza dei miliari grazie al Car, il centro di incorporamento leva della ex caserma Piave.Un’emorragia di abitanti che porterà Orvieto ad avere solo 16 mila abitanti in poco meno di dieci anni.   Continua inarrestabile la discesa della città sul crinale sempre più inclinato e pericoloso della contrazione demografica. Un disastro a cui tutti assistono passivamente senza che nessuno, politici in primis, siano mai stati in grado di mettere in campo soluzioni in grado di invertire la tendenza. Secondo gli ultimi studi elaborati dalla ricercatrice Meri Ripalvella, dal 1982 al 2024, Orvieto ha perso la bellezza di 3626 residenti, ovvero l’intera popolazione di Fabro e Montegabbione messa insieme. Un catastrofe sociale che rappresenta la vera spada di Damocle che pende sulla testa della città e rappresenta una grande ipoteca sul suo futuro. Attualmente gli abitanti sono 19367, ma continuando con questa tendenza da qui al 2042 si perderanno altri 2837 residenti, pari ad un meno 14,6%.  Al cuore del problema non ci sono certamente le sole politiche urbanistiche, ma un problema legato alla mancanza di un modello economico che sia alternativo a quello attuale che non produce incrementi di posti di lavoro e quindi di residenti.   Intervenendo su questo scottante argomento nel corso di un incontro sui temi della residenzialità organizzato sabato pomeriggio dall’associazione Abitare Orvieto il sindaco Tardani ha aggiunto elementi statistici aggiornati.  “Dal 2019 al 2024, secondo i numeri dell’ufficio anagrafe del Comune, il saldo tra gli immigrati e gli emigrati è infatti positivo per più di 300 unità. La diminuzione della popolazione residente è dettata dalla differenza tra le nascite e le morti: negli ultimi cinque anni il saldo è stato negativo per 970 unità. Orvieto ha una popolazione tra le più anziane dell’Umbria, la denatalità è la principale causa dell’inverno demografico. E’ un problema che interessa l’intero Paese e non può essere che affrontato in maniera globale da precise politiche di governo che riguardano vari ambiti.” Orvieto in realtà rappresenta una anomalia particolare per quanto riguarda essenziali indicatori sociali e demografici. Il tasso di mortalità è del 13,9 % contro il 12,5% dell’Umbria e l’11% del dato nazionale.  Il tasso di natalità è invece del 4,8% contro il 5,6 dell’Umbria ed il 6,4 del dato nazionale.

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