Dal giovedì 9 gennaio bonifici istantanei senza costi aggiuntivi rispetto a quelli ordinari, che per molti istituti sono gratuiti. L’Italia recepisce la normativa europea che prevede anche dal prossimo ottobre il servizio dei bonifici istantanei debba essere sempre garantito.
Consentendo quindi di effettuare operazioni anche nei giorni festivi e negli orari notturni, quando spesso le piattaforme dei bonifici ordinari non risultano operative.
Intanto, dal 9 gennaio appunto, chi ha già la possibilità di effettuare bonifici istantanei con la propria banca non dovrà più pagare la commissione, che in genere variava da uno a 2 euro.
La normativa europea è finalizzata a facilitare le operazioni digitali e tracciate. Con il bonifico istantaneo, infatti, non solo si potranno trasferire soldi da un conto ad un altro, ma anche effettuare pagamenti nei negozi o per acquisti online. E senza costi aggiuntivi.
Prosegue in Umbria la flessione dei prestiti al comparto produttivo umbro, iniziata a febbraio 2023. Un’intensità della flessione che, rileva la Banca d’Italia nell’ultimo rapporto congiunturale, è andata attenuandosi per i finanziamenti alle imprese di maggiori dimensioni, mentre si è accentuata per quelli alle più piccole.
A fronte infatti di una riduzione dei prestiti bancari alle imprese che ad agosto, su base annua, era del 2,5%, tra le imprese di medio-grandi dimensioni il dato scende a -1,1% mentre per le piccole è del 7,5% (-5,1% per le famigli produttrici).
Sull’andamento – rileva sempre la Banca d’Italia – ha continuato a incidere una domanda di credito fiacca, associata a un costo del credito rimasto elevato e a criteri di erogazione da parte del sistema bancario che si sono ulteriormente irrigiditi.
Pochi investimenti, molta liquidità
Del resto, le incertezze del quadro geopolitico hanno portato molte imprese a rinviare gli investimenti programmati (circa un terzo di quelle umbre). Anche per questo, la liquidità a disposizione delle aziende umbre è rimasta elevata. Quasi sette imprese su dieci la ritengono più che sufficiente o abbondante rispetto alle esigenze aziendali (erano meno di sei un anno prima); solo il 2,8% la valuta scarsa (dal 9,4%).
L’indice di liquidità finanziaria – definito dal rapporto tra le attività più liquide detenute presso il sistema bancario e i debiti a breve scadenza verso banche e società finanziarie – ha raggiunto un nuovo massimo, grazie all’aumento dei depositi a risparmio e dei titoli quotati.
I settori
Quanto ai settori economici, la riduzione del credito è stata più intensa nelle costruzioni (-6,3% ad agosto 2024 su base annua) e nella manifattura (-4%). In quest’ultimo comparto la dinamica ha scontato particolarmente la riduzione della spesa per investimenti. Quanto ai servizi, la riduzione è stata più contenuta (-1,4%).
Il costo del credito
Dopo il sensibile incremento registrato lo scorso anno in seguito alle manovre restrittive della BCE, il costo medio dei finanziamenti connessi con le esigenze di liquidità si è stabilizzato (6,8% nella media del secondo trimestre). Anche con riferimento alle diverse branche di attività economica e classi dimensionali.
Il tasso annuo effettivo globale (TAEG) sulle nuove operazioni a fini di investimento ha invece registrato un calo di 80 punti base (al 5,9%). Sulla base dei dati di Sondtel, il 26,2% delle imprese si attende un allentamento delle condizioni di indebitamento nella seconda parte dell’anno. La quota – rileva la Banca d’Italia – restante una sostanziale stazionarietà.
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