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Tag: AST

Ast, vertice il 30 dicembre. A gennaio i premi welfare

Costo dell’energia, riconversione del sito ternano e Accordo di programma. Questi gli argomenti all’ordine del giorno dell’incontro con i vertici del gruppo Arvedi che si terrà il 30 dicembre, alle ore 10, al Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

In quella sede saranno messe sul tavolo alcune proposte per consentire al sito siderurgico ternano di abbattere in parte gli elevati costi energetici, anche con l’interlocuzione della Regione Umbria. Dall’altra, sindacati e Istituzioni attendono che la proprietà faccia passi concreti verso quegli investimenti previsti nell’Accordo di programma.

Intanto, il cavaliere Arvedi ha comunicato ai delegati sindacali che dal 31 gennaio saranno erogati premi welfare a tutti i dipendenti di Ast, di 200 euro ciascuno.

Ora si confida che il vertice romano di fine anno possa traghettare Ast,il suo indotto e la città di Terni verso un 2025 con meno nubi.

Su Ast Arvedi conferma il rilancio, ma restano i nodi energia e concorrenza dall’Asia

Arvedi conferma la volontà di rilanciare l’Acciai Speciali Terni, anche se il nodo rappresentato dal costo dell’energia rende incerto l’orizzonte temporale degli investimenti promessi.

Nell’incontro che si è svolto nella sede Finarvedi a Cremona tra la proprietà di Acciai Speciali Terni e le organizzazioni sindacali territoriali e nazionali, la proprietà ha anche annunciato, secondo quanto riferito dai sindacati, “proposte e interlocuzioni a livello istituzionale risolutive per giungere al più presto ad un accordo di programma”.

All’incontro erano presenti presidente e vicepresidente Finarvedi Giovanni Arvedi e Mario Arvedi Caldonazzo, l’amministratore delegato di Acciai Speciali Terni Dimitri Menecali, e il direttore del personale Giovanni Scordo.

“Come Fim-Fiom-Uilm di Terni – si legge nella nota delle tre sigle – abbiamo ribadito le ragioni che hanno portato allo sciopero del 19 novembre 2024, in riferimento alla indisponibilità di discutere il dettaglio del piano industriale e delle ricadute negative in ordine ai carichi e ritmi di lavoro. Giovanni Arvedi ha espresso la volontà di proseguire il progetto con una maggiore trasparenza e coinvolgimento dei lavoratori attraverso le organizzazioni sindacali che si dovrà attuare nei prossimi mesi in sede aziendale”.

Giovacchino Olimpieri e Marco Bruni (Fismic), informano che il presidente ha illustrato una strategia ambiziosa: “La produzione di acciaio inox rimane il fulcro dell’attività, con l’obiettivo di raggiungere un livello di produzione tra caldo e freddi tali da rendere lo stabilimento leader in Europa. Tuttavia, non mancano le difficoltà che l’azienda ha illustrato, tra cui costi energetici molto elevati”.

Il rilancio del sito ternano e la tutela dell’occupazione, evidenzia però l’Ugl, ruotano purtroppo intorno a due punti: il caro energia e la concorrenza delle aziende cinesi e Indonesiane che immettono nel mercato europeo prodotti a basso costo.

Ora si attendono i prossimi passi al Ministero e nell’interlocuzione con la neo governatrice umbra Stefania Proietti.

Regione, Proietti promette: “Rivoluzione radicale”

Promette una “rivoluzione radicale” la neo presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, nel primo giorno di insediamento a Palazzo Donini.

Con accanto i segretari e referenti delle forze politiche che l’hanno sostenuta e in prima fila i consiglieri eletti in maggioranza (insieme all’immancabile sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi), la neo governatrice, subito dopo il cambio di consegne con Donatella Tesei, assicura che, pur nella richiesta di collaborazione con l’opposizione, la sua amministrazione intende rispondere a quella voglia di “cambiamento radicale” che ha portato alle urne gli elettori di centrosinistra (tra i quali, sottolinea, tanti giovanissimi) con uno scarto inatteso, alla vigilia, sull’avversaria.

L’altra parola d’ordine è “velocità”. Chiesta a quella struttura che la neo governatrice ha voluto salutare con un passaggio simbolico negli uffici, intanto, di Palazzo Donini. Struttura a cui chiederà “velocità” nel dare quelle risposte che gli umbri attendono.

A cominciare dalla priorità delle priorità: la sanità. Per la quale, intanto, sarà effettuata una ricognizione tecnica sui bilanci. Una “operazione sanità”, l’ha chiamata Proietti, annunciando che lo stesso sarà fatto su altre voci del bilancio, come i fondi comunitari. L’altra verifica tecnica sarà effettuata sulle liste d’attesa. “Moltissimo si potrà fare ottimizzando la gestione” è la convinzione della neo governatrice. Che vede come orizzonte temporale quello dei sei mesi per dare la scossa che serve.

Intanto, annuncia a proposito di tutta la macchina regionale, “ci saranno avvicendamenti”. Anche per riorganizzare gli uffici per renderli rispondenti agli assessorati. “Competenza” è l’altra parola d’ordine che si seguirà per la scelta di assessori e tecnici chiamati a coadiuvarla nel governo dell’Umbria.

Intanto, Proietti ha inviato lettere ai ministri dai quali attende risposte sulle questioni più urgenti che interessano l’Umbria. Urso e Pichetto Fration per le questioni economiche ed energetiche, a cominciare dal tavolo per Ast. Musumeci per l’emergenza Trasimeno. Salvini per le infrastrutture.I treni regionali in attesa di affrontare la questione Frecciarossa e Alta Velocità. Ma anche le rampe di Ponte San Giovanni, “le uniche finanziate”, schivando per ora il dossier Nodo. E la presidente Meloni, con la quale parlerà di come “ricentralizzare la centralità dell’Umbria”.

Sciopero, Cgil e Uil: in 5mila alla manifestazione di Terni

Cgil e Uil esprimono soddisfazione per l’adesione in Umbria allo sciopero generale nazionale proclamato contro la Manovra del Governo. Alla manifestazione di Terni, dove il corteo partito da piazza Rivoluzione Francese è arrivato sotto il palco di piazza Solferino, sono state stimate oltre 5mila persone.

Per Cgil e Uil in Umbria l’adesione allo sciopero ha raggiunto punte dell’95 per cento, come nel caso dell’Ast di Terni, o in altre realtà del territorio, tutte intorno all’80. Intorno al 65 per cento per il Trasporto pubblico locale e al 60 per cento per la logistica.

Molinari: sciopero di buon senso

Dal palco lavoratrici e lavoratori si sono alternati raccontando le proprie storie, tutte accomunate dalla precarietà e dalla difficoltà di costruirsi una vita stabile. Il tutto aggravato da una manovra che non fa niente per il lavoro, le politiche industriali, la sicurezza sul lavoro e che taglia su sanità, scuola e servizi pubblici. Una manovra che non tocca gli extra profitti realizzati dalle grandi aziende e che non fa nulla per contrastare l’evasione fiscale.

Introduzione affidata al segretario generale della Uil Umbria, Maurizio Molinari, che ha condannato i tentativi di bocciare lo sciopero del Governo e del ministro Salvini: “Il nostro è uno sciopero di buon senso – ha detto – di fronte a chi, il buon senso, sembra averlo smarrito nei corridoi dei palazzi. Uno sciopero per chiedere più sanità pubblica, più scuola pubblica e più lavoro, sicuro e dignitoso”.

Le voci dei lavoratori

Quindi dal palco la lavoratrice del principale colosso americano del fast food che ha segnalato come la Manovra “mina la possibilità ai lavoratori e alle lavoratrici di vivere dignitosamente”. Il lavoratore della grande aziende dell’arredamento che ha chiesto “dignità per i lavoratori, perché la proposta di aumenti di stipendio è ridicola se comparata alla perdita del potere d’acquisto”. Poi la dipendente della sanità pubblica e quello dell’Ast, la studentessa di Medicina e quello dell’azienda che trasforma tabacco, che ha invitato ad investire sull’integrazione nei luoghi di lavoro. Infine la dipendente dell’Università, dalla quale è arrivato l’allarme sui tagli “che uccideranno il diritto allo studio”.

Dal palco di piazza Solferino anche il saluto di Adelmo Cervi, figlio di Aldo, fucilato insieme ai fratelli dai Fascisti nel ’43 a Reggio Emilia. “E’ una vergogna che si vada a lavorare per morire. Dobbiamo portare queste battaglie insieme”.

Gabrielli contro povertà, precarietà e bassi salari

Conclusioni di Maria Grazia Gabrielli, segretaria nazionale Cgil: “La nostra piazza, come quelle di tutta Italia, sono la miglior risposta verso chi, nel corso di queste settimane, ha straparlato. Il nostro è un Paese di record di povertà, di precarietà, di bassa produttività e competitività. Siamo tra i 4 paesi che registrano salari reali più bassi rispetto al 2008, ma non si vuole aprire una discussione sul salario minimo in questo Paese. Sulla sanità calano gli investimenti, arrivando ad essere il più basso investimento di tutti i Paesi europei. Altra mancanza della Manovra è quella di politiche industriali”. E infine: “Oggi è il black friday, ma noi abbiamo trasformato questo giorno con le piazze rosse e blu di questo paese”.

Il Comune chiama la Regione sui nodi ternani, i sindacati: confronto, ma senza strumentalizzazioni

Polo chimico, filiera del tubo e Accordo di programma Acciai speciali Terni: cosa è cambiato rispetto alla fase di stallo degli ultimi tempi? E’ quanto si chiedono Cgil, Cisl, Uil e Ugl dopo la richiesta che il Comune di Terni ha inviato alla Regione Umbria per aprire tavoli di confronto sulle tematiche del territorio ternano.

Confronto a cui sarebbero invitate anche le organizzazioni sindacali, che però affermano di non aver ricevuto alcuna comunicazione, lamentando la mancanza sinora di un coinvolgimento attivo nelle problematiche del territorio.

“Fermo restando la legittimità della richiesta – scrivono Cgil, Cisl, Uil e Ugl Terni in una nota congiunta – vorremmo ricordare che non più tardi di un mese fa, all’incontro svolto al Ministero MIMIT sulla vicenda relativa all’Accordo di programma, erano stati mostrati da tutti i soggetti istituzionali segnali rassicuranti e buone prospettive per la chiusura di questa lunga discussione. Cosa è cambiato? Ricordiamo che in quella circostanza – sottolineano – solo le organizzazioni sindacali avanzarono perplessità, criticità e proposte, tra gli ottimismi emersi, rimarcando la delicatezza e le problematicità presenti in questa fase di stallo diventata troppo lunga. Non a caso, su quest’ultimo punto, le organizzazioni sindacali di categoria hanno recentemente promosso, in coerenza con le preoccupazioni esplicitate, iniziative di mobilitazione e scioperi, per ribadire l’urgenza e la necessità di discutere nel dettaglio il piano industriale come elemento di certezza e garanzia per le prospettive di sviluppo del sito”.

Cgil Cisl Uil e Ugl ribadiscono quindi, “nel solco delle tradizioni sindacali locali”, che proseguiranno l’azione di rappresentanza sociale “evitando di prestare il fianco a ogni possibile ed eventuale strumentalizzazione politica”, riaffermando che per il sindacato “è prioritario affrontare le questioni relative agli aspetti economici, produttivi, sociali e lavorativi di questo territorio”.

Elettrico e crisi automotive, il caso della Faurecia di Terni

La crisi dell’automotive determinata dallo stop ai motori endotermici a favore dell’elettrico sta avendo conseguenze anche in Umbria, dove sono circa 150 le imprese del settore automotive.

A lanciare l’allarme è il coordinatore regionale Uilm Umbria, Simone Lucchetti, dopo il caso della Faurecia di Terni, che da 30 anni produce marmitte per automobili. “Un’azienda da 340 dipendenti – ricorda Lucchetti – che oggi si ritrova con un calo di 140 dipendenti. Novanta sono stati i contratti a termine non rinnovati, 25 i licenziamenti in programma e 25 le uscite volontarie già effettuate. Da luglio in azienda è partita la cassa integrazione a zero ore, con i lavoratori che si vedono dimezzati gli stipendi. Una situazione di una gravità inaudita, che dipende dalla crisi dell’automotive e da una transizione ecologica mal gestita a livello internazionale – accusa il sindacalista della Uilm – che ora si ripercuote sui lavoratori”.

Nell’esprimere la preoccupazione dei lavoratori del comparto, Lucchetti fa appello alla nuova presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, con l’auspicio che “sappia tutelare il tessuto produttivo umbro, esposto a queste turbolenze che si trovano a pagare i lavoratori”.

Un appello che poi si estende a un altro tema caldo per l’industria umbra: “Serve una svolta anche sull’Accordo di programma per il sito dell’Ast – conclude Lucchetti – da troppo tempo rimandato e le Istituzioni dovranno spingere tutte nella stessa direzione per ottenerlo”.

Sciopero Ast, i sindacati: “Adesione fino al 95%, la protesta prosegue”

Ha avuto anche punte di adesione superiori al 95%, secondo quanto annunciato dalle segreterie territoriali FIM-FIOM-UILM-FISMIC-UGL e dalle RSU del Gruppo Arvedi Ast lo sciopero proclamato in Acciai Speciali Terni, Tubificio e Indotto.

I lavoratori e le lavoratrici – rivendicano i sindacati – hanno condiviso il percorso indicato dalle
organizzazioni sindacali per giungere il prima possibile alla soluzione dei due problemi
evidenziati con la mobilitazione: avviare una vera trattativa sul piano industriale e fermare la “silenziosa riorganizzazione” che fa ricadere sui lavoratori le scelte per contenere i costi.

Quanto al piano industriale, i sindacati chiedono che vengano indicatati la misura e il cronoprogramma degli investimenti, oltre ai mercati di riferimento, “per rilanciare il sito e il suo ciclo integrato per la produzione strategiche di inox, fucinati e tubi con le ricadute sui livelli occupazionali (diretti e dell’indotto) e ambientali con produzioni più green”.

I tagli dei costi inoltre, denunciano, sta gravando esclusivamente sui lavoratori, in termini di organizzazione del lavoro, organici (somministrati compresi), modifiche nei carichi di lavoro, tempi e ritmi che ormai risultano insostenibili. “Non siamo più in una fase di restrizione – ricordano i sindacati – la nuova proprietà si è stabilizzata e su queste tematiche non si può limitare alla mera comunicazione, ma si deve aprire un vero e proprio confronto con le organizzazioni sindacali interne.

Rimane quindi aperto lo stato di agitazione e il blocco/sciopero degli straordinari, con 8 ore di sciopero proclamate nel primo pacchetto “da utilizzare per superare lo stato di incertezza più volte denunciato”. La modulazione si deciderà con i lavoratori, utilizzando anche le assemblee indette per il rinnovo del CCNL. Che comunque, sottolineano i sindacati, mantengono una specificità separata sul versante delle modalità e le iniziative da intraprendere.

Lee segreterie territoriali FIM-FIOM-UILM-FISMIC-UGL e le RSU del Gruppo Arvedi Ast chiedono ad azienda, Governo e Istituzioni locali di trovare “le soluzioni ai problemi aperti, come avevano promesso in attesa delle elezioni regionali”.

Sanità, rifiuti, Ast, trasporti: la neo governatrice Proietti indica le priorità

Una “terapia d’urto” per abbattere le liste d’attesa in sanità, “mettendo in campo tutte le risorse necessarie”. E cambiare politica sui rifiuti, come ha già iniziato a fare l’Auri a guida centrosinistra, con il deciso “no all’inceneritore”. “scelta sbagliata anche economicamente”, a cui oppone la politica delle tre “r”: riduzione dei rifiuti alla fonte, riciclare, riutilizzare. Annunciando l’interesse di una grande azienda che, attraverso un processo di depolimerizzazione, consente il riutilizzo della plastica per altri usi. Dossier per i quali la neo governatrice umbra Stefania Proietti spiega che ci sono già le disponibilità di tecnici di altissimo profilo. Pur chiarendo: “Ma non per forza dovranno fare l’assessore”.

Anche perché tra proclamazione e decadenza dalle cariche assunte, quella di sindaca di Assisi e di presidente della Regione, passerà circa un mese, ricorda, prima che la nuova amministrazione regionale dell’Umbria potrà essere pienamente operativa.

Si partirà, annuncia, dall’ascolto di tutti gli operatori della sanità. Spiegando che la sanità privata, convenzionata, può essere un supporto – come per le residenze per gli anziani e per i disabili gravi – ma non un obbligo a cui si è costretti, pagando, perché il pubblico non dà risposte nei tempi consoni.

Altro tema, quello delle infrastrutture. “Il Governo dove comprendere che l’Umbria è rimasta indietro” dice la nuova governatrice. Che con il collega toscano Giani si è già data appuntamento per affrontare anche la questione della stazione Medio Etruria dell’Alta Velocità che la commissione tecnica ministeriale ha individuato a Creti.

Per Ast Proietti ricorda la preoccupazione dei dipendenti e annuncia “un progetto a medio termine, ma anche risposte immediate” per ridurre i costi dell’energia anche grazie all’energia rinnovabile e per impedire la perdita dei posti di lavoro. Una proposta che però dovrà essere presentata all’azienda in un tavolo ministeriale.

Proietti mira a fare dell’Umbria una terra all’avanguardia nella digitalizzazione, anche “per incentivare l’insediamento delle aziende e richiamare i giovani a vivere e lavorare qui”.

Sul trasporto pubblico locale, l’obiettivo è quello di salvaguardarne l’unità, però potenziandolo. Da qui la scelta di tornare indietro sulla strada dello spacchettamento delle quattro gare. Quanto alle altre partecipate, subito riflettori accesi su Punto Zero (anche per ciò che riguarda il sistema di prenotazione delle prestazioni sanitarie). Poi si valuteranno le altre, ma senza per forza procedere con i colpi di spugna.

Ast e indotto, pacchetto di 12 ore di sciopero: si inizia martedì

Un pacchetto di 12 ore di sciopero. A cominciare da martedì 19 novembre. Questa la decisione delle segreterie territoriali e le Rsu di Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Ugl metalmeccanici per tutti i lavoratori del comparto metalmeccanico di Arvedi-Ast, Tubificio e indotto.

Le prime 4 ore di astensione dal lavoro a fine turno sono programmate per martedì 19. Le successive 8 ore saranno modulate nei prossimi giorni, in base all’evoluzione della situazione.

Questa la forma di protesta decisa dopo le assemblee seguite allo stato di agitazione proclamato a causa della fase di stallo, delle incertezze sul piano industriale e “all’indisponibilità dell’azienda – lamentano i sindacati – di discutere un piano industriale sganciato dall’accordo di programma”.

In considerazione di quanto previsto a livello nazionale, con il blocco/sciopero degli straordinari deciso dopo la rottura della trattativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale dei metalmeccanici, i sindacati “invitano tutti i lavoratori a non dare la propria disponibilità alle entrate anticipate e comunque a prolungare l’orario di lavoro”.

I sindacati diffidano la Direzione aziendale dal fare “forzature sul cambio turno in caso di squadre sottorganico e consentire il normale orario di lavoro, prevedendo eventualmente solo la prestazione straordinaria per la messa in sicurezza degli impianti”.

Ast: stop a una linea, ma senza ricorso alla cassa integrazione

Dal 25 al 31 ottobre sarà fermata una linea dell’area a caldo dello stabilimento Arvedi dell’Ast di Terni. E’ quanto comunicato dalla Direzione generale dell’azienda martedì pomeriggio alla Rsu. Chiarendo però che, a differenza dello stop attivato nelle scorse settimane, questa volta non servirà attivare la cassa integrazione per i lavoratori del reparto interessato e il personale, dunque, si recherà regolarmente al lavoro.

E’ stato anche chiarito che saranno normalmente gestite dai responsabili eventuali richieste di ferie per la settimana in cui la linea resterà ferma.

Una scelta dettata dai costi di produzione. Ma secondo i sindacati anche dalle strategie della stessa azienda, che prediligerebbe che parte delle lavorazioni vengano effettuate in Paesi dove queste risultano economicamente vantaggiose.

Proprio nell’ultima seduta del Consiglio regionale di questa legislatura l’ultimo punto trattato nel Question Time era stato il caso Ast e gli investimenti dell’Accordo di Programma. La cui firma, ha assicurato la governatrice Tesei interrogata dal capogruppo del M5s De Luca, arriverà in avvio della prossima legislatura.

Per la riduzione dei costi energetici di Ast e di altre imprese energivore, ha comunicato ancora la presidente, il Governo sta predisponendo condizioni di favore a cui la proprietà potrà scegliere di aderire. In attesa del 2029, quando potrà essere approntato il nuovo sistema di gestione, pubblico-privata, della centrale elettrica di Galleto, con una parte dell’energia prodotta da destinare proprio a questo tipo di aziende.